tanto per rinfrescare la memoria ai vecchi rinco...
La guerra in Libia: una cospirazione criminale
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Per comprendere la profondità della criminalità coinvolta nella guerra USA-NATO contro la Libia, dobbiamo svelare una storia complessa che coinvolge tra gli attori sia gli Stati Uniti che l'Europa, i quali hanno letteralmente cospirato per provocare questa guerra, esponendo l'incostituzionale belligeranza del precedente presidente degli Stati Uniti.
Emerge un'immagine che è sorprendentemente in contrasto con la narrativa dominante sulle buone intenzioni e sui presunti dittatori. Infatti, sebbene Gheddafi sia stato presentato come il cattivo per eccellenza in questa storia raccontata dagli scriba dell'Impero, in realtà sono Barack Obama, Hillary Clinton, Joe Biden, l'ex-presidente francese Nicholas Sarkozy, il filosofo e neocoloniale francese Bernard Henri-Lévy e l'ex-primo ministro britannico David Cameron ad essere le vere forze malevole. Sono stati loro, non Gheddafi, ad intraprendere una guerra palesemente illegale con falsi pretesti e per la loro stessa esaltazione. Sono stati loro, non Gheddafi, a cospirare per far precipitare la Libia nel caos e nella guerra civile da cui deve ancora riprendersi. Sono stati loro a battere sui tamburi di guerra mentre proclamavano la pace sulla Terra.
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È settembre 2020. Gli americani sono concentrati su un'elezione tra Trump e un criminale di guerra democratico.
È settembre 2020. La Libia si prepara a entrare nel suo ottavo anno di guerra civile. I mercati degli schiavi come quello di Bani Walid sono all'ordine del giorno quanto lo erano i centri di alfabetizzazione giovanile nella Libia di Gheddafi. Bande armate e milizie esercitano il potere anche in aree sotto il controllo del governo. Un signore della guerra si organizza in Oriente mentre guarda alla Russia, all'Arabia Saudita, all'Egitto e agli Emirati Arabi Uniti per ricevere supporto.
È settembre 2020 e la guerra USA-NATO alla Libia è svanita in un lontano ricordo mentre altre questioni come Black Lives Matter hanno catturato l'attenzione pubblica.
La Libia, un tempo conosciuta come il "gioiello dell'Africa", un Paese che ha fornito rifugio a molti lavoratori migranti dell'Africa subsahariana pur mantenendo l'indipendenza dagli Stati Uniti e dalle ex-potenze coloniali dell'Europa, non esiste più. Al suo posto c'è uno stato fallito che ora riflette il tipo di razzismo contro i neri represso invece con la forza dal governo di Gheddafi.
La Libia è l'esempio globale dello sfruttamento del corpo dei neri.
Se usate un po' l'immaginazione potrete vedere il presidente Joe Biden rimettere insieme la vecchia band. Hillary Clinton nello Studio Ovale come voce influente, qualcuno per consigliare il Comandante in Capo