Per almeno una trentina d'anni la globalizzazione ha funzionato molto bene.
Tutti ci hanno guadagnato salvo quei lavoratori occidentali che non hanno più trovato posto nel processo produttivo.
Ma la colpa di questo è dei governi che non hanno tassato in maniera efficace le multinazionali ,di fatto le maggiori beneficiarie della nuova catena del valore.
Due fatti recenti ,COVID e guerra russo/ucraina con conseguente bipolarizzazione del mondo,hanno interrotto la vecchia catena del valore che è diventata improvvisamente inefficiente.Beni intermedi e beni finali non raggiungono la fine del processo produttivo e distributivo nei tempi consueti.
Anche l'inflazione è parzialmente causata dalla catena del valore oramai disfunzionale.
Se possiamo pensare ( sperare ) che il COVID passi,il mondo bipolare/multipolare è qui per restare.
L'accorciamento della catena del valore è un " must ",pena grandi rischi se dovessero esserci intoppi.
Non è più possibile accettare che un paese sia dipendente da un altro come fonte energetica oppure che il mondo intero dipenda al 60% da Taiwan per i microprocessori.
Ovviamente la minore globalizzazione ci costerà in termini di benessere.
Qualcosa di simile ai costi che ci imporrà l'emergenza climatica.
hobi