Sudamerica

 

  By: fultra on Mercoledì 23 Gennaio 2013 17:43

Con una differenza se uno di Bergamo dice che l'immigrato che non rispetta le leggi è da rimandare a casa, allora è un razzista se uno di Catania randella la schiena a un immigrato che passa vicino a casa sua , allora sta esercitando un suo diritto

 

  By: Roberto964 on Mercoledì 23 Gennaio 2013 17:19

caro oscar, ci vuole troppo a capire che per uno di monaco di baviera sei un terrone anche te? e un parigino potrà dire la stessa cosa del monegasco? così all'infinito! Tutto è relativo, caro amico mio.

 

  By: lmwillys on Mercoledì 23 Gennaio 2013 15:25

questa scaramucce mi ricordano un filmetto che faceva tanto ridere una cara amica di mia moglie ... quando il burbero papà greco diceva (in greco) all'aspirante sposo capellone 'quando il mio popolo già scriveva filosofia il tuo ancora dondolava sugli alberi' ... era un filmetto comico come lo sono questi vostri discorsi ... dopo 50 minuti e mezzo https://www.youtube.com/watch?v=I4lkRxsO9oM

 

  By: antitrader on Mercoledì 23 Gennaio 2013 15:24

Ue', caprùn!

 

  By: traderosca on Mercoledì 23 Gennaio 2013 15:17

Dicasi terùn,l'abitante dell'italia meridionale e insulare ne fanno parte: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise , Puglia,Sicilia (anche Anti che abita a Milano) te capì barbun

 

  By: Bullfin on Mercoledì 23 Gennaio 2013 12:42

si è SEMPRE meridionali di qualcun'altro. Grande Roberto!!! per me terun :) l'è quello che abita a Treviso :))) ma è un terun padanaro ehehehe.

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

 

  By: Roberto964 on Mercoledì 23 Gennaio 2013 12:39

un po' di materiale l'ho trovato...... è chiaro che io non HO NULLA contro i settentrionali, e poi, come dimostrano le cronache dei nostri giorni: si è SEMPRE meridionali di qualcun'altro. . Nel 1871 le città con più di 200.000 abitanti sono: Napoli (489), Milano (199), Palermo (219), Roma (242), Torino (212). Nel 1891, dopo 30 anni di unità d'Italia, la città più grande sarà ancora Napoli con 547.000, Milano -490-, Palermo -305-, Roma -424-, Torino -330-, Firenze (new entry) -200-. Vent'anni dopo, 1911, rileviamo: Napoli con 563.000, Milano -invariata-, Palermo -invariata-, Roma -464-, Torino -invariata-, Firenze invariata- Genova 235.000- Bologna 152.000 - Venezia 152.000 - Messina 150.000 - Catania 149.000. Da un annuario del 1890 rileviamo anche che gli italiani sono ca 31 milioni e gli aventi diritto al voto meno del 10% ma va a votare il 4,7% degli aventi diritto. I deficit dello stato italiano, salvo una breve parentesi (1875-1885) sono costantemente negativi. Contribuisce ancora in maniera rilevante al monte delle tasse (917 milioni) il Napoletano (con 217 milioni) Lombardia (132) Piemonte Liguria (147) Lazio (80) Toscana (79)... L'emigrazione è ancora un fenomeno ridotto e solo dal 1887 ha assunto rilevanza fuori dall'Europa e dal bacino mediterraneo passando da 82 mila unità verso le americhe a 204 mila annue. Il saldo dei flussi migratori della tabella sottostante si invertirà solo in anni recenti (censimento 1981). Il periodo fascista non aveva come segno distintivo l'emigrazione, in parte assorbita da nostre colonie, da bonifiche e contrastata dal rifiuto degli Usa a ricevere nuovi immigrati (specialmente dopo il 1929). Si risviluppava parimenti la stagione dei lavori temporanei all'estero, con relativo ritorno stagionale, verso la Francia che era la meta più comune (per la falcidia di morti nella grande guerra) e verso l'alleata Germania che dopo aver assorbito 7 milioni di disoccupati (ante ascesa al potere di Hitler) ora era in deficit, in special modo alla vigilia del secondo conflitto. http://digilander.libero.it/fiammecremisi/statistiche.htm ------------------------------------------------------------------------------------------ . Ma i piemontesi avevano prima tolto loro le terre, comprese quelle della Chiesa, che confiscate immediatamente ai contadini, furono assegnate, nella migliore delle ipotesi, ai vari "Mastro Don Gesualdo", ai borghesi del tempo, per capirci al ceto liberale. Quindi i contadini vennero spogliati degli usi civici, delle sementi loro date per la coltivazione della terra, del diritto di pascolo. Però fu istituita la tassa sul macinato e la coscrizione obbligatoria (che per i siciliani non c'era mai stata) di sette anni. Togliere a un contadino uno, due, tre ragazzi (braccia da lavoro nella azienda agricola) significava provocare la fame. Da qui nacque la ribellione nei confronti di un Piemonte che, dobbiamo pur dirlo per inciso, si appropriò anche dei soldi del Banco di Napoli e del Banco di Sicilia. Pensate che furono persino chiuse le scuole e mandati via molti magistrati "sono troppi", per mancanza di denaro. Napoli dove prima del 1860, vi erano 135 Conservatori, dopo c'è solo una scuola superiore, un liceo con 70 alunni. Di questo cominciò a preoccuparsi persino Crispi che era uno di quelli che aveva ordito lo sbarco di Garibaldi in Sicilia. Se ne accorsero molti deputati del Sud e qualcuno alla fine si dimise dalla carica parlamentare - Crispi restò e se ne accorsero anche i giornali stranieri, se ne accorse persino l'Inghilterra, e la Francia. Basti citare alcuni resoconti parlamentari per capire quanto fossero gravi gli avvenimenti. Persino il deputato Bixio subito dopo l'unità d'Italia cominciò ad avere qualche perplessità e affermò in pieno Parlamento che:“la Sicilia sarebbe rimasta pacifica sotto i Borbone se la rivoluzione non fosse stata importata dalle altre provincie d’Italia, ossia dal Piemonte". Ondes-Reggio nella seduta del 5 Dicembre 1863 disse: “Devo esprimere a voi fatti miserandi e sui quali il ministero non accetta l'inchiesta, eppure non si tratta di partiti politici, ma dei diritti della giustizia e dell'umanità orrendamente violati. I Siciliani non hanno avuto mai leva militare ripugnando di essere arruolati, il Governo ha fatto per la Sicilia una legge eccezionale che è eseguita con ferocia”. Vediamo come: L'OndesReggio continua la cronaca con la lettura di un documento ufficiale dal quale risulta essersi dato ordine nella serata del 15 Agosto 1863 dal Maggiore Frigerio, comandante piemontese del Comune di Licata, di doversi presentare tra poche ore i renitenti di leva ed in pena si priva l'acqua della città di 22.000 abitanti, si vieta ai cittadini di uscire di casa, sotto pena di subitanee fucilazioni e di altre più dure e severe misure. "In Licata dunque vennero rinchiuse in carcere le madri, le sorelle, i parenti dei contumaci di leva, sottoposti a torture fina a sprizzarne il sangue dalle carni, uccisi i giovanetti a colpi di frusta e di baionetta, fatto morire una donna gravida… http://www.brigantaggio.net/brigantaggio/storia/altre/VARIE/0026_UNITA.PDF ---------------------------------------------------------------------------------------- Dalle analisi statistiche svolte da Nitti è emerso inoltre, in concomitanza con il dilagare del feroce dibattito politico relativo alla lotta al brigantaggio ed alla questione meridionale, che l’emigrazione italiana dopo una flessione avutasi negli anni dal 1860 al 1867, dato che secondo l’autore dimostrerebbe che il brigantaggio attirò molti di coloro che sarebbero stati costretti a sopravvivere lasciando la patria con l’emigrazione, aumentò rapidamente e notevolmente dopo la repressione del fenomeno Le concezioni e le prese di posizione argomentate in L’emigrazione italiana e i suoi avversari furono riprese e sostanziate dalle ricerche sul campo svolte per l’“Inchiesta parlamentare del 1907 sulle condizioni dei contadini nelle province meridionali e nella Sicilia”. Nitti fu il relatore per la Basilicata e la Calabria ed ebbe modo di proporre l’alleanza del grande capitale del Nord con i disoccupati del Mezzogiorno. Secondo Nitti l’emigrazione non è altro che una reazione dei contadini all’azione di sfruttamento e alle condizioni di generale e diffusa precarietà. Una reazione spontanea, non indotta dagli agenti di navigazione, ma piuttosto provocata e stimolata dal persistere di rapporti di dipendenza personale all’insegna del feudalesimo. Una reazione inevitabile e inderogabile: “per molte province dell’Italia meridionale l’emigrazione è una necessità, che viene dal modo come la proprietà è distribuita...volerla sopprimere o limitare... è atto ingiusto e crudele...perché dove grande è la miseria e dove grandi sono le ingiustizie che opprimono ancora le classi più diseredate dalla fortuna, è legge triste e fatale: o emigrati o briganti”. Proprio da queste analisi trae origine il cardine del pensiero nittiano: O emigranti o brigant, è la sintesi di tutta la sua concezione sull’argomento. Pertanto l’emigrazione non può essere impedita perchè ad essa l’unica alternativa di sopravvivenza è il brigantaggio, essa è “una necessità ineluttabile” e per arginare la situazione poco proficue risultano le azioni di bonifica del territorio per ampliare i fondi coltivabili, i programmi di modernizzazione per aumentare la produttività dell’agricoltura che procedono in maniera lenta e non sono opere brevi, “e intanto la nostra popolazione cresce e il disequilibrio aumenta....la sola , la grande valvola di sicurezza è l’emigrazione”. F. S. Nitti (1897).566 http://www.svimez.info/volume150/Sessione%2006%20-%20Memoria%2001%20-%20Torre.pdf ------------------------------------------------------------------------------------

 

  By: traderosca on Mercoledì 23 Gennaio 2013 11:22

Roberto,niente guerra fra polli,ma Giorgiofra ha scritto stronzate in quel post...

 

  By: Moderatore on Mercoledì 23 Gennaio 2013 11:07

La distruzione del regno di Napoli ha prodotto una emigrazione prima inesistente.. -------- Dopo l'Unità di Italia i primi a emigrare non furono i meridionali, ma i veneti... ! Andarono in America...ci fu una massiccia emigrazione di veneti o piemontesi in Belgio o Francia o America.. i meridionali sono emigrati in Sudamerica, in Nordamerica, in Australia ovunque meno che in Italia del Nord fino al 1960 circa ! Milioni e milioni di meridionali sono emigrati in America, non nel Nord-Italia e l'Unità d'Italia non c'entra un tubo, molti più tedeschi, olandesi e svedesi sono emigrati nel XIX secolo dall'Europa Delle migrazioni dal sud al nord-italia o altre regioni o paesi del mondo c'erano però anche nel 1400 o 1500 o 1700 o 1800...c'è sempre stata perchè dal 1300 circa sono regioni più povere in media, così come in tutto il resto del Sud-Europa rispetto al Nord-Europa l'Italia ebbe il primo grande boom economico nel 1300 che la portò ad essere il paese più ricco d'Europa per almeno due o tre secoli e fu centrato sulla Toscana, Lombardia e Veneto. Anche allora questo attrasse gente dalle altre regioni d'Italia. Ma le migrazioni una volta erano minime, dopo l'Unità d'Italia l'unica migrazione rilevante fu verso Roma che si riempì di meridionali in quanto capitale, con molti posti di lavoro nella burocrazia. Fino al boom economico del 1950-1970 non ci fu nessuna migrazione di massa da sud a nord, in Emilia fino al 1955 circa di napoletani e siciliani non se ne erano mai visti ad esempio, quando arrivarono alla fine degli anni '50 fu un evento.

 

  By: Gano* on Mercoledì 23 Gennaio 2013 10:41

Siccome i tedeschi sono pragmatici, dopo l' annessione divideranno gli italiani secondo il loro QI, considerando il più basso quello di coloro che li hanno chiamati a occuparsi dei nostri affari (meno male che la Merkel c'è). Questi verranno (giustamente) mandati a lavorare nelle miniere della Ruhr.

 

  By: Roberto964 on Mercoledì 23 Gennaio 2013 10:36

@ Morphy, per comodità, riprendo il post di giogiofra di qualche giorno addietro. Sappi, che percentualmente in base alla capacità contributiva, al sud si paga più che al nord, se trovo il post lo inserisco. Una ripassata alla Storia non ti farebbe male, e tanto che ci sei, datti un'occhiata ai pensieri di mussolini quando decise che era meglio essere "amici" (pidocchiosi) piuttosto che neutrali o nemici dei tedeschi, tutti sappiamo che fine ha fatto (e l'Italia con lui) 20 Gennaio 2013 23:07 Esatto Traderosca, un vero terun. Il quale terun sarebbe stato felice di continuare a vivere nella sua terronia, senza che i Savoia, sotto il giogo dei banchieri ebrei, venissero a rompere i coglioni. Quello che hanno fatto i Savoia al sud è la stessa cosa che hanno fatto gli americani in Iraq. Il modello poteva essere bello o brutto, ma era il nostro modello, la nostra civiltà, il nostro mondo. La distruzione del regno di Napoli ha prodotto una emigrazione prima inesistente, lo sviluppo delle mafie, la leva obbligatoria, la predazione di tutte le ricchezze del regno, il brigantaggio, la distruzione delle prime industrie, una pressione fiscale prima sconosciuta. Non sono venuto io, terrone, a elemosinare la vostra carità. Potevate lasciarci in pace, ed avremmo trovato il nostro modello di sviluppo. Io terrone sono orgoglioso della mia terra, e non vivrei mai nella civilissima Svezia. Così come uno svedese non vivrebbe mai nella mia terra. La stupidità di credere che esista un modello di civiltà universale è tipico degli analfabeti. Se quella mitteleuropea si può considerare la civiltà del lavoro, quella mediterranea si può considerare la civiltà dell'ozio. E allora, dov'è il problema? Che ognuno sia libero di vivere come crede. Vi siete stancati di mandare i soldi al Sud? Nessun problema, ridateci la nostra indipendenza, ed in qualche modo ci arrangeremo. Vorrei ricordare a tutti gli analfabeti del forum, e sono tanti, che per oltre 2000 anni abbiamo vissuto meglio di voi del nord, e per secoli orde di invasori bramavano il dominio sulle terre del sud italia, considerate luoghi della dolce vita. Gli imbecilli che stanno spappolando i Koglioni con la storia dei terroni, come se fossimo inferiori intellettualmente a quelli del nord, sono gli stessi che sostenevano che la Cina non sarebbe stata in grado di raggiungere il livello scientifico e tecnologico dell'europa. Alla facciaccia loro, i cinesi ce lo metteranno in Kulo. Studiate la storia, per favore. Forse, sforzandovi, riuscirete a capire qualcosa sulle cose del mondo.

 

  By: Gano* on Mercoledì 23 Gennaio 2013 10:36

Morphy, mi fanno un po' ridere quelli che si riempiono la bocca di Germania, come se questa si mettesse a farci la carità. Molto probabilmente è la stessa mentalità che era tanto viva in meridione, quando dalla Spagna volevano la Francia e poi i Savoia, quando poi tutti sono venuti solamente per depredarli. Non siamo tedeschi, come la Germania dell' Est che fu accolta in seno con tutti gli onori (quasi) e ricostruita. Se la Germania riesce a mettere politicamente o economicamente le mani sull' Italia la prima cosa che fa è depredarla e chiuderne tutte le industrie (bene o male siamo ancora il secondo paese manifatturiero d' Europa), poi prende te ed Anti e vi manda a lavorare nelle miniere di carbone della Ruhr.

 

  By: Morphy on Mercoledì 23 Gennaio 2013 10:12

La Germania oggi mica è quello che era l'URSS. Poi tra l'altro non è che i tedeschi fanno delle cose cosi spaziali, semplicemente non sono dei ladri patentati come noi italiani. Che poi devo dire che fino a qualche periodo fa qui nell'Italia del nord la mentalità era essenzialmente onesta. Purtroppo oggi lo statalismo meridionale ci ha invaso e ci ha anche rovinato. Siamo diventati dei pezzenti pure noi. Abbiamo continuato per decenni a finanziare un sud nella speranza di poterli industrializzare ed alla fine ci siamo ritrovati che loro sono rimasti tali e quali e noi ci siamo sudamericanizzati. Sono 50anni che praticamente gettiamo soldi nel cesso. Con gente come il nostro governatore a Milano mandoazzo si vuole andare. morphy

– Ho imparato a non fare lotta con i maiali. Ti sporchi tutto e, soprattutto, ai maiali piace...

 

 

  By: traderosca on Mercoledì 23 Gennaio 2013 08:47

"Morphy, tu non conosci i tedeschi e hai studiato poco la storia. Se la Merkel ti annette la prima cosa che fa è di mandarti a lavorare in miniera insieme ad Anti. Non siete mica tedeschi, no?" Gano, chissà perchè Anti vuole andare a lavorare in miniera dalla Merkel?anche nel passato ha rischiato di andare spalare la neve in Siberia quando chiedeva l'annessione dell'italia alla russia di stalin.......... però essere dominati da Bersani-monti-berlusconi forse ci andremo ugualmene a zappare.....

 

  By: VincenzoS on Mercoledì 23 Gennaio 2013 08:03

x RiccardoT Ed ok, ci siamo, ma hai dimenticato di dire che in regime di cambio fluttuante, il bene finanziario che oggi ottieni potrebbe valere ZERO domani o comunque perdere di valore e non solo perchè il paese che ti li ha dati non se li riprende. Di un bene reale può cambiare il prezzo, certamente, ma l'utilità intrinseca rimane tale e quale. Questo è il semplice ragionamento che fa Mosler. Il vero guadagno è sempre il bene reale. ----------------------------- Beh, il bene finanziario può valere ZERO sia in un regime di cambi fissi che fluttuanti. I bond greci sono in pratica andati a zero infatti e questo è perché la Grecia non produce assolutamente niente che abbia una vasta appetibilità sul mercato, con l'eccezione del turismo e dello yoghurt. Certo, in un regime di cambi fluttuanti la Grecia non avrebbe potuto importare un bel niente negli anni passati perché nessuno le avrebbe venduto niente.