l'indicatore migliore

 

  By: GZ on Venerdì 11 Maggio 2007 20:33

Ieri 10 maggio il governatore della Bank of Japan, Fukui ha detto al parlamento giapponese che se continuano a tenere i tassi di interesse schiacciati a tavoletta (0.5%) questo crea un "allocazione inefficiente" di capitali nell'immobiliare e nel Carry Trade di comprare il DAx appunto con Yen ``If the expectation takes hold that low interest rates will continue regardless of the situation of both prices and the economy, then that ^could invite inefficient allocation of capital including real estate and the yen carry trade,'' Fukui said today in parliament#http://www.bloomberg.com/apps/news?pid=20601087&sid=aDIruXzy1GFo&refer=home^ Spesso questi banchieri centrali prima avvertono e poi agiscono Non è possibile che il Giappone con crescita ora al 2% e il cambio ai minimi degli ultimi 21 anni tenga i tassi allo 0.5% quando gli USA con crescita all'1% li tengono al 5.25%... tutti e due comprano petrolio... o uno li abbassa o l'altro li alza altrimenti tutti alla fine si indebitano in yen e comprano dollari perchè rendono il 5.25%, sterline perchè rendono il 5.50% ed euro perchè rendono solo il 3.75% ma in compenso l'euro sale del 3% ogni trimestre sullo yen per cui ha reso un 7%

 

  By: Gano* on Venerdì 11 Maggio 2007 20:28

Mi pare una certezza.

 

  By: gianlini on Venerdì 11 Maggio 2007 20:28

cosa renderà questo meccanismo così perfetto da non presentare mai nè falle nè punti di inquietudine???? se fossero più soggetti implicati dovrebbe presentare un comportamento un po' più nervoso è un solo mega-giant-super-fondo che fa questo da solo?

 

  By: giveme5 on Venerdì 11 Maggio 2007 20:25

Chiamarlo dubbio ..

Viene il dubbio che comprino il DAX indebitandosi in Yen - gz  

  By: GZ on Venerdì 11 Maggio 2007 20:17

Viene il dubbio che comprino il DAX indebitandosi in Yen

 

  By: gianlini on Martedì 17 Aprile 2007 14:02

ecco che il mercato, soprattutto il temibile dax, avendo letto da zibordi che questa volta era diverso (cioè non avrebbe oscillato) e che sarebbe andato a 7500 e che una posizione corta aveva senso con un orizzonte di un mese, subito ha dato prova di abnegazione e adesione ai principi sacri dell'AT, ritracciando di uno 0,50 % come era scattato imperioso alle parole "da qui si oscilla per un po'" così non appena anche zibordi si era assuefatto alla presenza di un movimento sempiterno verso l'alto, il dax ha subito provveduto a smentirlo.. e poi dicono che lassù, ai piani alti della GS, non leggono cobraf....

 

  By: gianlini on Martedì 17 Aprile 2007 13:13

la differenza è che senza credito facile, il mercato al rialzo ad un certo punto si arresta per insufficienza di ulteriori fondi a disposizione, con il credito facile e l'espansione continua dello stesso, teoricamente il mercato potrebbe continuare al rialzo indefinitivamente poi un giorno si sveglia Mr. Fujimoto e decide che la giostra s'ha da fermà! e paff, chiude il rubinetto qualsiasi analisi perde di significato, perchè è la testa di Mr. Fujimoto a contare e non parametri interni al mercato, quelli classici che l'analisi tecnica studia, ad esempio

 

  By: Paolo Sentiment on Martedì 17 Aprile 2007 11:57

Hai ragione sul discorso del credito facile che ha creato prima la bolla immobiliare e poi il boom delle operazioni M&A, e questo è un segnale che la festa stà per finire. Ciò non toglie però che troppi operatori professionali e non hanno battezzato il ribasso di fine febbraio-inizio marzo come l'inizio del crollo. Quello che vediamo ora è uno "short covering" motivato da dati sugli utili non catastrofici ed un economia mondiale ancora viva e che è stata data troppo presto per morta. Comunque sui minimi del 2002-2003 quando c'era il pessimismo cosmico Enel non si sognava di comprare Endesa, che costava anche meno!!

 

  By: gianlini on Martedì 17 Aprile 2007 11:10

paolo, hai sicuramente ragione però se nessuno fornisse il carburante (cioè soldi presi a prestito) per comprare le azioni di tutto il mondo i mercati stazionerebbero su valori intermedi e non sui massimi storici se nn ci fosse un'accondiscendenza politica mondiale a questa pratica, non potresti avere gli indici azionari ai massimi e l'esposizione azionaria di gestori e pubblico ai minimi e l'indagine sul sentiment è parziale poichè prende in considerazione solo una parte (a quanto pare minoritaria) degli attori che agiscono sul mercato stesso il presidente di ENEL quando fa l'opa su Endesa, non guarda la newsletter di Zibordi...

 

  By: Paolo Sentiment on Martedì 17 Aprile 2007 10:51

Per chi non crede al sentiment....e per la serie "c'è troppa gente short": http://www.marketwatch.com/News/Story/Story.aspx?guid=%7bC85B5CD0-BD39-4789-A646-76F967A05BFB%7d&siteid=mktw&dist=nbk Consider the latest readings from the Hulbert Stock Newsletter Sentiment Index (HSNSI), which reflects the average recommended equity exposure among a subset of short-term market timing newsletters tracked by the Hulbert Financial Digest. It closed on Monday at 34.1%. That's an amazing number, when put in historical context. It is barely more than half where the HSNSI stood at the stock market's February high, for example. And it is only modestly higher than where this sentiment benchmark stood at the market's correction low in early March. This means that the editor of the average short-term market timing newsletter has not jumped on the bandwagon of this stock market. On the contrary, he is largely skeptical of the market's advance since the early-March low. His skepticism is creating the veritable wall of worry that bull markets like to climb. To use a different analogy: A bull market can be thought of as a bucking bronco in a rodeo, trying its darndest to throw everyone off its back on the way to the other side of the ring. And it's doing an awfully good job of that: At the stock market's February high, the HSNSI stood at 62.4%, nearly doubly where the HSNSI is currently. In other words, even though the stock market is today back to where it was at the February high, if not a little higher, the editor of the average short-term market timing newsletter is no where close to being as bullish as he was then. According to contrarian analysis, a major stock market top will occur when the prevailing sentiment is stubborn bullishness. The dead giveaway that this is the dominant mood will be the reactions of short-term market timers in the wake of the first correction off of the market's top: He will refuse to reduce his equity exposure, and may even increase it. That's what happened at the top of the stock market in March 2000, by the way. And we're not seeing anything like that kind of stubborn bullishness today.

 

  By: defilstrok on Lunedì 16 Aprile 2007 01:48

Bello l'elenco, Gianlini, ma lo completerei: "Gano, negli ultimi 8 mesi non ho trovato una sola scusa per cui (il mercato) sarebbe potuto scendere. Prima c'è lo yom kippur, poi c'è la stagionalità di dicembre, poi ci sono le vacanze di natale, poi quelle di pasqua, poi le olimpiadi di pechino, poi le elezioni presidenziali in america, poi il FOMC, poi il FMI, poi la BCE, poi la BOJ, poi la fioritura dei peschi in giappone, poi la finale della Champions tutta inglese, poi (scusa, prima in ordine temporale) la finale del footbal americano, poi di giovedì no perchè è il giorno migliore secondo la statistica, poi il lunedì no perchè i mercati a singapore sono chiusi, poi il ciclo di condoleeza rice che se no sta male il doppio, poi c'è l'iraq che già va male, non può andar male anche in borsa, ecc.ecc." -------------------- Come dicevo tempo fa, sembra che da settembre sia scattata un'inusitata correlazione diretta tra borse, carry trade ed Inter: Dal Corriere di oggi: "Sotto di due reti con il Palermo, finisce 2-2. Scudetto più vicino. L'Inter quest'anno non riesce a perdere"

 

  By: Fortunato on Lunedì 16 Aprile 2007 01:15

A proposito Andreax66, sti seguendo le quotazioni dei Bonds e dei Bund? Mi sembra stiano evolvendo in un modo estremamente interessante. Molto interessante per gli sviluppi futuri dei mercati finanziari mondiali. Fortunato

 

  By: Gano* on Venerdì 13 Aprile 2007 09:59

Cina e Giappone comprano ancora bonds americani per ragioni politiche e non solo finanziarie. Se fossi la Cina con le Olimpiadi di Pechino del 2008 alle porte, oggi comprerei anche azioni americane. Il mercato azionario ha inoltre un bell' effetto leva. Se compro per 100 faccio alzare i prezzi e creo liquidita' per mille. Non so se rendo l' idea... Non credo infatti che quella che si prepara a diventare la prima economia del mondo voglia avere i suoi primi Giochi Olimpici nel bel mezzo di una recessione.

 

  By: beppe on Venerdì 13 Aprile 2007 03:12

e non c'e' un modo per rendere appetibile il 5.25% col dollaro a 0,55? se per es. al g8 decidessero che nessuno alza più i tassi per due anni una volta raggiunta quota 0.55 il mondo direbbe "bè, ora che il dollaro e' molto basso, compro dollari " e così risalirebbe. troppo ingenua questa ipotesi vero? a Lei non viene in mente una scappatoia? beppe

 

  By: GZ on Venerdì 13 Aprile 2007 03:05

l'America esporta per 800 miliardi e importa per 1.500 miliardi quindi deve esserci qualcuno che compra asset in DOLLARI per 700 miliardi ogni anno, cioè l'america esporta obbligazioni in dollari e in cambio importa Toyota e altra mercanzia. Oggi i bonds americani danno il 5.25% e ciononostante il dollaro è vicino ai minimi storici. Se scende ancora l'america è costretta ad offrire il 6% o 7% per finanziare il deficit oppure deve tagliare le importazioni di 700 miliardi andando in recessione