Può succedere di tutto, Alberta.
Anche perché, come sostengo da ormai nove mesi, questa situazione sui mercati è spacciata per essere una "bolla" ma, imho, non lo è se non in minima parte.
Non è questione di "esperienza". E' evidente a chiunque in maniera assolutamente intuitiva che in una bolla la volatilità aumenta, i volumi pure, e sicuramente gli istituzionali non si mettono a gridare ai quattro venti "la bolla! la bolla!" mentre oggi li puoi mettere tutti in fila, da BoA, JP Morgan, GS, DB, CS etc. a cui si aggiungono investitori istituzionali.
E' altrettanto evidente osservando la sfacciataggine con cui a Wall Street insistono, incuranti non solo dei dati macro, delle notizie geopolitiche, ma anche degli storni che si materializzano sugli altri mercati. E, di recente, dei toni meno concilianti assunti dalle banche centrali.
Non è una bolla, se non in minima parte. E i casi sono due: o è prodromica di qualche decisione storica a livello mondiale (gli accordi del Plaza vennero resi noti a ferragosto), o di qualche manovra bellica in cantiere da parte USA o, magari, è solo che le banche centrali che hanno maggiormente esagerato sono "in corner", costrette a non mollare, sapendo di averla fatta troppo grossa, e non sanno più come uscirne.
In ogni caso, la recente price action suggerisce che presto sapremo.