Mai mi sarei sognato di dire ai miei figli quale univeristà fare o verso quale lavoro dirigersi. A diciottanni se un figliolo ti dice che vuole fare il domatore di leoni, il prete o l'imbianchino sono del tutto cazzi suoi.
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Non sono molto d'accordo. La tua responsabilità di genitore non dico che non finisca mai, ma non è nemmeno legata semplicemente ad un dato anagrafico-legale.
Facile parlare di "assenza di azione ad hoc" quando hai un figlio che a 17 anni passa luglio a programmare in un'azienda di automazione svegliandosi alle 6, o l'altro che si iscrive alla top university in Scozia. Diverso quando noti comportamenti lassisti e di scarsa intraprendenza. Ma non per ragioni morali, ma perchè sai benissimo, con l'esperienza maturata nei 50 anni di vita trascorsa, quanta parte di soddisfazione derivi nella vita di ognuno di noi dal fare qualcosa di lavorativamente appagante ed interessante.
Lo fai per il suo bene, di preoccuparti.