S&P Dax Mib.. trading

Re: S&P Dax Mib.. trading  

  By: deltazero on Giovedì 28 Febbraio 2019 18:27

No Hobi le vendite e le martingale

In ottobre  ho comprato 1 certa quantita di call 22 /06 finanziandomi con la vendita di put 16/06

Nei mesi successivi ho fatto poco e nienteper speranza paura di un rialzo devastante 

Ora mi posso permettere di arrivare in martingala o con vendite secche non cambia molto ad 1 rapporto acquisti vendite di ca questi numeri

4 vendute su 03 ogni 1 acquistata su 06

3 vendute su 04 ogni 1 acquistata su 06 

2 vendute su 05 ogni 1 acquistata su 06 

 

Re: S&P Dax Mib.. trading  

  By: shera on Giovedì 28 Febbraio 2019 18:00

qui si spiega la rovina dell'italia: una moneta forte che non le compete, l'euro, che porta a lavorare meno e consumare di più

sti cojoni!

 

se hai una moneta debole aumenta la voglia di lavorare, si fa così nei paesi di lazzaroni, ormai la gente fa coaching, herbalife, azioni binarie, consulenti globali, sigarette elettroniche, cannabis legale, tutte le più grandi stronzate le inventano in italia pur di non lavorare!!!

ma se sti porci si sporcassero un po' le mani, sudassero un po', tornassero a casa con le tute sporche, i calli e soprattutto stanchi, allora non sarebbero una manica di cialtroni scansafatiche

sarebbero poco meno poveri ma almeno avrebbero la dignità

Il 5 maggio 2023 ho chiesto all'AI il miglior titolo da comprare a Piazza Affari: Banca Profilo, oggi scende dello 0,46% a 0.2180 Euro
Lo sbarco sulla Luna, la più grande truffa della storia del mondo, dopo il Covid.

Re: S&P Dax Mib.. trading  

  By: hobi50 on Giovedì 28 Febbraio 2019 15:48

Delta ,vediamo se ho capito.

Deve decidere le quantità in acquisto.

Se pensa a 22.000 ,quantità in acquisto grandi.

Se pensa a 24.000 ,quantità in acquisto inferiori

Oltre ancora meno .

 

Hobi

Re: S&P Dax Mib.. trading  

  By: deltazero on Giovedì 28 Febbraio 2019 14:56

Sopra i 20500 21000 inizia per me il momento delle decisioni 

Entro giugno i 22000 ? O i 24000? O oltre? 

Del sotto 16000 non mi preoccupo 

 

 

Re: S&P Dax Mib.. trading  

  By: Tuco on Giovedì 28 Febbraio 2019 12:59

Anti invece ha comprese benissimo il giochino, che va oltre la tanto declamata cialtroneria del paese.

L'Europa è un'inculata per i paesi del sud, che hanno diritto a rimanere un po' cialtroni, a modo loro, come il Lupo nella Fiaba Il Lupo e il Cane...

SLAVA UKRAINII !

Re: S&P Dax Mib.. trading  

  By: antitrader on Giovedì 28 Febbraio 2019 12:58

Gian,

forse ricordi che ero favorevole all'euro, ma la sutuazione e' profondamente cambiata.

Quando ti mancano 500 mliardi di pil non puoi fare piu' niente, devi per forza agire

per via monetaria, le cosiddette "riforme" o le fai in maniera pesante (patrimoniale

da 400 miliardi) oppure, se le fai in misura minima, alimenti solo ulteriori ruberie.

Il parallelo con la Francia ci condanna senza appello, la Francia e' un paese

molto simile al nostro, stessa popolazione, economia simile (una volta), pressione

fiscale altissima e spesa pubblica esagerata.

Il problema sta tutto qui, puoi fare spesa pubblica esagerata ma la devi far bene

e senza eccesso di ruberie altrimenti affondi.

Le considerazioni sul debito possono andar bene se fai il confronto con la Spagna,

ma la Francia, nel periodo post 2008, ha aumentato il debito di 30 punti proprio come noi.

Poi c'e' un'altra questione, i casini grossi riguardano solo l'Italia, qualsiasi paese

dell'Europa, del centrosud america, perfino dell'Africa ha avuto risultati migliori

durante questo l'unghissimo perdiodo espansivo mondiale, ergo, l'unica

chance e' quella di riappropriarci del nostro "diritto alla cialtroneria" quale le

svalutazioni competitive e altri trucchetti di stampo partenopeo.

 

Re: S&P Dax Mib.. trading  

  By: gianlini on Giovedì 28 Febbraio 2019 11:20

Effettivamente è strano quel pensiero lì.

Mi sarei aspettato da Anti che fosse proprio lui a sottolineare, semmai ce ne fosse ancora bisogno, come mentre da noi c'era un presidente del consiglio che andava in giro a fare le corna in pubblico e a dare definizioni poco garbate di personaggi pubblici, i tedeschi impiantavano fabbriche in spagna e non Italia.

E gli italiani andavano a metterle in Serbia e Turchia.

Re: S&P Dax Mib.. trading  

  By: gianlini on Giovedì 28 Febbraio 2019 10:57

Gano, ma perchè gli spagnoli (gente seria) dovrebbe volersi mischiare a terroni e greci (gente furba e malandrina?)

Re: S&P Dax Mib.. trading  

  By: gianlini on Giovedì 28 Febbraio 2019 10:54

Tra l'altro gli spagnoli avevano previsto già nel 1980, quindi vent'anni prima che arrivasse l'euro, di finire sotto il giogo dei produttori esteri di autoveicoli. Pensa che stupidi!

"Non solo Seat. Nella Zona Franca del capoluogo catalano sorge anche il più importante sito produttivo dei tre stabilimenti Nissan in Spagna (gli altri sono ad Àvila e Cantabria). Fondato nel 1980 e avviato nel 1983, è stato il primo stabilimento a produrre veicoli giapponesi in Europa. Ha una capacità produttiva di 200 mila vetture l’anno (nei primi 20 anni di attività sono state 3.863.281 le auto uscite da qui)

 

 

 


 Last edited by: gianlini on Giovedì 28 Febbraio 2019 10:55, edited 1 time in total.

Re: S&P Dax Mib.. trading  

  By: gianlini on Giovedì 28 Febbraio 2019 10:47

Vado a memoria ma in Spagna ci sono anche fabbriche Renault, Citroen e Peugeot, quindi anche i francesi gli hanno piazzato lì delle fabbriche a loro insaputa.

Tra l'altro si sono fatti fregare in modo grandioso dai tedeschi e francesi, questi spagnoli. Pensare che stavano così bene, liberi e belli a produrre solo un po' d'olio....!

La Spagna è il secondo produttore di vetture in Europa (dopo la Germania) e il settimo al mondo. Solo nel 2016 sono state prodotte 2.354.117 vetture, alle quali si aggiungono i 531.805 veicoli commerciali, per un totale di 2.885.922 unità, con una crescita del 5,6% rispetto al 2015. A conti fatti, la produzione spagnola è quasi il triplo di quella italiana (1.103.516 veicoli, di cui 713.182 auto).

Sono nove i marchi stranieri presenti qui: Mercedes, Nissan, Renault, Peugeot, Citroën, Iveco, Ford, Audi e Volkswagen. Anche la Fiat, a suo tempo, valutò a lungo se produrre in terra iberica l’erede della Uno – la Punto – prima che l’avvocato Gianni Agnelli sciogliesse le riserve: “Siamo italiani, produciamola qui”


 Last edited by: gianlini on Giovedì 28 Febbraio 2019 10:52, edited 3 times in total.

Re: S&P Dax Mib.. trading  

  By: gianlini on Giovedì 28 Febbraio 2019 10:39

"gliele ha messe"

 

Questi tedeschi sono diabolici davvero!! ti giri un attimo, e loro ti piazzano lì una fabbrica di auto...non puoi distrarti mai! anche in Ungheria hanno fatto lo stesso.

Per fortuna noi stiamo attenti a non farci fregare con questi trucchi di bassa lega. e  le fabbriche di auto non ce le facciamo mettere

 

 


 Last edited by: gianlini on Giovedì 28 Febbraio 2019 10:41, edited 1 time in total.

Re: S&P Dax Mib.. trading  

  By: gianlini on Giovedì 28 Febbraio 2019 10:34

Senza dubbio, ma la Spagna è diventata la fabbrica cacciavite della Germania (produzione auto) e dubito quindi che abbiano il coraggio di sollevare la testa contro la Merkel.

----------

Ma non avevi detto che la Spagna produceva giusto un po' di olio e frutta e basta??

Come mai non hai fatto giurisprudenza? saresti un ottimo avvocato, Gano. Fai un ottimo uso della parola per riuscire a dire tutto e il contrario di tutto.

 

L’ITALIA NELL’EURO HA PERSO UNA FETTA ENORME DI REDDITO. COME MAI NON LA SPAGNA ? di GIOVANNI ZIBORDI  

  By: G.Zibordi on Giovedì 28 Febbraio 2019 10:02

L’ITALIA NELL’EURO HA PERSO UNA FETTA ENORME DI REDDITO. COME MAI NON LA SPAGNA ?

 

Un report del think tank tedesco Cep sui” vincitori (Germania e Olanda) e i vinti (Italia e Francia)” della moneta unica "oggi più controversa che mai" ha provato a quantificare quanto sarebbe stato alto il Pil se i Paesi non avessero introdotto l'euro. La Germania, dal 1999 al 2017 avrebbe guadagnato complessivamente 1.893 miliardi di euro, pari a circa 23.116 euro per abitante. Anche i Paesi Bassi hanno guadagnato circa 346 miliardi, e cioè 21mila euro pro capite. Nella maggior parte degli altri Stati si sarebbero registrate invece delle perdite: in Italia, lo Stato che più ne ha risentito, addirittura di 4,300 miliardi, una cifra strabiliante. Lo studio viene oggi attaccato dai prof. di economia pro-euro perchè la metodologia usata è di immaginare che l’economia italiana sia un misto di quella di paesi fuori dalla zona euro come lo UK e l’Australia e poi usare la crescita media del PIL del “mix” di paesi simili all’Italia per stimare come sarebbe andata fuori dall’Euro.

Per chi non lo sapesse però, in economia non esiste una metodologia standard come nelle scienze e si possono trovare approcci totalmente diversi e da qui discussioni infinite che lasciano il pubblico perplesso.

Proviamo a spiegare in modo più intuitivo cosa è successo. E’ un fatto che i paesi fuori dall’euro, in Europa come in Asia come in America sono cresciuti di più di queli nell’eurozona e nel caso dell’Italia che è collassata in una depressione perdendo il 20% della produzione industriale e l’8% circa del reddito procapite la differenza è clamorosa. I paesi di riferimento usati nello studio per simulare come sarebbe andata l’italia fuori dall’euro sono paesi che hanno in comune aver speso molto, paesi come lo UK e l’Australia in in cui la spesa per consumi e per costruzioni (legata al boom immobiliare) ha trainato l’economia, anche a costo di andare in deficit cronico con l’estero e di avere valute deboli. Inoltre sono paesi che hanno raddoppiato il debito pubblico dopo la crisi di Lehman del 2008 per tappare i buchi e anche proprio salvare le proprie banche. In questi paesi lo stato è stato molto generoso con il mercato immobiliare (in Australia regalava alle famiglie la cifra iniziale per ottenere il mutuo ad esempio e in UK ha messo centinaia di miliardi in garanzie e ricapitalizzazioni nelle banche). E le banche hanno continuato a pompare credito per immobili, il consumo e le imprese.

Ma non c’è bisogno di andare fuori dalla UE per trovare chi ha fatto quasi lo stesso. Noi vogliamo qui essere più obiettivi possibili e accogliere l’obiezione del “partito pro-euro” che dice: “come mai però la Spagna, che è nell’euro e in sud-europa come noi è andata molto meglio ?” Anche il report citato sopra in effetti mostra che mentre l’Italia avrebbe avuto una perdita colossale di reddito pro capite e PIL nei 20 anni dell’Euro la Spagna invece non ha avuto complessivamente danni (anche se è andata peggio dei paesi del Nord-Europa). RivolGiamoci allora agli economisti spagnoli per capire. Alcuni di questi notano che la chiave è nel “El Consumo Mas Alto” cioè nell’incremento della spesa per consumi che in Spagna si è ripresa molto bene, anche meglio che nel resto dell’Eurozona e molto meglio che in Italia.

Parliamo ad esempio di un incremento annuale del 4% negli ultimi tre anni, mentre l’Italia oscilla tra un 1,5% e 2% l’anno. Dato che nelle economie occidentali la spesa per consumi è più del 70% della variazione del PIL questo spiega largamente, più dell’export e degli investimenti, il fatto che il PIL della Spagna stia ancora crescendo intorno al 2%, meglio anche della Germania, e quello dell’Italia sia a zero (o sottozero cioè recessione)

Ecco qui un altro grafico tratto da un articolo di un economista spagnolo, Javier Jorrin su “El Confidential” il 20 febbraio che mostra, come indica il titolo dell’editoriale “la chiave della crescita dell’economia spagnola è nei consumi” ( La clave del crecimiento de la economía española está en el reparto de la renta)

 

Come si può facilmente intuire, il crollo degli investimenti in Spagna è stato dovuto a quello delle costruzioni e non si è ancora ripreso veramente, ma sono i consumi che hanno trainato e i consumi sono saliti più dei redditi da lavoro. Per chi prestasse fede invece a quanto abbia letto altrove sul fatto che gli spagnoli hannno aumentato di più la produttività e l’export di noi italiani ed è per questo che soffrono meno dell’Euro ecco quindi che in Spagna si riconosce che vanno meglio perchè spendono molto di più di noi.

Come mai ? Non inseriamo altri grafici, ma si può verificare che gli spagnoli hanno dimezzato il risparmio in % del reddito negli ultimi anni e hanno un debito privato (famiglie e imprese) che è molto più alto (era arrivato al 260% del PIL e tuttora è sul 210% del PIL contro un 169% del PIL dell’Italia). Come mai le banche gli fanno tanto credito ? Perchè in Spagna lo Stato ha aumentato dal 50% al 100% circa dal 2009 il debito pubblico, per tenere a galla a tutti i costi le banche e per non alzare le tasse anche se il deficit pubblico esplodeva fino all’8% o 10% del PIL:

Comunque la giri, sia che guardi alla spesa pubblica, al deficit, al debito privato e ai consumi, la Spagna ha pompato denaro nell’economia in tutti i modi e sia lo Stato tramite i deficit che erano sempre doppi dell’Italia che le famiglie tramite la spesa per consumi (finanziata largamente a credito) hanno speso di più.

Quello che gli economisti pro-euro nostrani non vogliono ammettere è che a parte la Germania che è un caso a sè, tutto il resto del mondo, che sia la Cina e il Giappone,  lo UK o gli USa o l’Australia o la Spagna hanno pompato soldi nell’economia dopo la crisi del 2008, sia come deficit pubblico che come credito. L’Italia è invece l’unico paese che ha ridotto i deficit e lasciato che le banche tagliassero il credito alle imprese da 910 a 685 miliardi facendone fallire tante e facendo crollare la produzione.

Sia lo studio di questo think tank tedesco Cep di cui si parla, che i dati che abbiamo mostrato con l’esempio della Spagna indicano una cosa: l’Italia ha sofferto di una riduzione del denaro che circola nell’economia. Il  think tank tedesco Cep indica che potevamo fare come l’Australia o lo UK e non perdere centinaia di miliardi di PIL. L’esempio della Spagna la stessa cosa. La Germania con l’Euro gode di un cambio molto sottovalutato, 1,12$ invece di 1,50$ che avrebbe con il marco e questo stimola la sua economia. Inoltre, come abbiamo spiegato in precedenti articoli, ha un sistema di banche pubbliche locali che non è soggetto ai vincoli UE e ha continuato a erogare credito ignorando la crisi globale

Anche questi studi mostrano che il problema fondamentale della Depressione economica dell’Italia è la scarsità di moneta, di denaro che circola sotto forma di credito o moneta (emessa dallo Stato).


 Last edited by: G.Zibordi on Giovedì 07 Marzo 2019 10:12, edited 1 time in total.

Re: S&P Dax Mib.. trading  

  By: hobi50 on Giovedì 28 Febbraio 2019 09:55

Anti ,dall'Europa si esce se ti mettono con le spalle al muro e minacciano di violentarti a ripetizione.

L'unico paese che rischia il trattamento è l'Italia se perde l'accesso ai mercati.

Nemmeno la Grecia rischia più niente.

Da un confronto muscolare con l'europa la Grecia,con un altro leader,uscirebbe alla grande.

Invece a noi toccherebbero le pezze al culo per 10 anni.

 

Hobi

 

 

Re: S&P Dax Mib.. trading  

  By: antitrader on Giovedì 28 Febbraio 2019 09:20

Adesso la mafia di Bruxelles se la piglia di nuovo con la Grecia, dicono che deve fare

la "riforme", ancora???

I paesi del sud Europa son come il popolo (munnezza) non riescono mai ad essere

compatti e cosi' vincono sempre i ricchi.

Ci vuole un asse Italia, Spagna, Portogallo, Grecia che blocchi qualsiasi decisione

dei mandarini europei, e, nel caso, li mandi tutti a zappare.