"L'apologia del Fascismo" come concetto è un obbrobrio giuridico (e, in maniera più evidente, storiografico): è come dire che è giusto perseguitare tutti gli ammiratori dell'Impero romano perché resosi colpevole di innumerevoli crimini contro l'umanità (Masada, per dirne una) o perseguitare gli ammiratori del Risorgimento per l'eccidio di Nino Bixio, o ancora perseguitare gli ammiratori dell'Impero inglese per lo sfruttamento disumano nelle colonie.
L'unica differenza tra chi posta un busto di Traiano e uno del Duce è che Traiano non costringe a fare i conti con il regime* attuale, mentre il Fascismo evidentemente resta una pagina di storia recente con cui rapportarsi e confrontarsi. Non è un caso che qualsiasi regime tende ad esorcizzare il regime precedente.
PS: la storia è sempre scritta dai vincitori, ed i vincitori puntualmente devono esacrare gli sconfitti.
* regime qui è inteso come voce neutra, ovvero come assetto istituzionale.
PSS: il discorso potrebbe continuare all'infinito domandandosi, dopo Stalin e Pol Pot, perché non esista il reato di apologi del Comunismo? Ma adesso è ora della merendina.