Evoluzione della Specie

 

  By: Gano on Sabato 15 Maggio 2004 23:13

Non solo. Penso che l' attacco a Nassirya di questi giorni sia stato scatenato proprio da quelle foto e dalle presunte rivelazioni di tortura. I terroristi infatti sanno che ora gli italiani sono in maggiori difficolta' politiche e quindi maggiormente impediti a rispondere militarmente. Bin Laden e' innanzitutto un acutissimo essere mediatico. Chapeau.

 

  By: XTOL on Sabato 15 Maggio 2004 22:57

eh!, lei guarda il dito anzichè la luna si dà il caso che blair abbia chiesto scusa per le torture degli inglesi non sulla base delle foto false, ma dei rapporti veri di amnesty, croce rossa e intelligence. che poi il direttorucolo abbia cercato di fare il colpo grosso prostituendo la propria professione è una notiziona solo per chi si ostina a pensare che gli uomini non siano quella mistura di frequentissime turpitudini e rarissime virtù che l'iraq si incarica quotidianamente di dimostrare. quanto alla sua ondivaga opinione sul quarto potere, mi permetto di ricordarle che è ancora fresco l'inchiostro con cui magnificava la civiltà occidentale perchè uccide sì i propri nemici, ma davanti alle telecamere, perbacco! quanto infine agli sciiti, bisogna dare atto ai bush (george padre ha pesantemente collaborato nel 1991) di un altro bel successo: sono riusciti a spingerne già parecchi (sadr) nelle braccia di al qaeda: quando ci finirà anche al sistani, così si torna tutti a casa con la coda tra le gambe e si completa il disastro?

Era tutto falso fin dall'inizio - gz  

  By: GZ on Sabato 15 Maggio 2004 19:51

Oggi il direttore del Daily Mirror inglese si è dovuto dimettere per lo scandalo delle FALSE FOTODELLE TORTURE INGLESI e ^il giornale ammette in prima pagina il suo clamoroso falso #http://www.mirror.co.uk/^. Non che ci voleva molto: il 5 maggio ho scritto che, anche senza aspettare tutta l'inchiesta ufficiale, era ovvio per chiunque non avesse subito ritardi mentali che fossero foto false dato che : ("..... sembrano fatte in uno studio fotografico, hanno le magliette belle stirate e sono tutti in posa senza segni di stress, quello che dovrebbe avere prendere il calcio del fucile in mezzo alle gambe o a cui starebber pisciando sopra è seduto bello composto, non è strano ?. E le divise e le armi mostrate nelle foto non sono quelle in dotazione delle truppe inglesi in Iraq ) ....") Ovviamente sfogliando il corriere della sera online oggi lo scandalo del falso non viene riportato, sull'espresso online, cosa incredibile, vengono addirittura di nuovo riproposte tutte (il soldato inglese che piscia sul prigioniero, il soldato che lo colisce in mezzo alle gambe, il soldato che gli mette il fucile in bocca... tutte senza dimenticarne una) condite di ennesimo commento indignato. Il giorno dopo che sono apparse le foto americane alcuni giornali inglesi avevano offerto 25mila sterline a chi portava foto di "torture inglesi" e alcuni ex-soldati erano andati in uno studio fotografico in inghilterra e con alcune divise e un fucile avevano messo in scena la scenetta delle "torture a bassora". Per venti giorni le foto hanno fatto tutte le prima pagine il giro del mondo anche se l'esercito e il governo Blair hanno avvertito subito che sembravano false e ci sono migliaia di commenti indignati, richieste di dimissioni di Blair, appelli alla vendetta islamica, attentati a soldati inglesi tutto sulla base di un falso plateale. Dal fine aprile a oggi quasi tutti i media occidentali hanno lavorato a tempo pieno per sbatterle in prima pagina ogni volta che potevano s*****ndo l'esercito inglese come "torturatore" sulla base di alcune foto false e fantomatiche dichiarazioni anonime di "soldati non identificati" nonostante tutta la bufala fosse stata denunciata come tale dal primo giorno dall'esercito (e dal buon senso di chiunque le guardasse un attimo). Ovviamente se il corriere della sera nasconde la notizia della scoperta del falso e l'Espresso continua a pomparla come se niente fosse hai poi Al Jazeera e le TV e giornali islamici che trattano le foto come vere e le masse arabe che sono bombardate dalle foto e basta senza tante sottigliezze, tanto un immagine vale più di 10mila parole. I soldati inglesi a Bassora sono stati vittime di attentati di recente indotti dall'eccitazione per le foto false che gli sciacalli del giornalismo si sono affannati a ripubblicare ogni giorno come sfondo di ogni servizio sull'iraq I terroristi lavorano con gli occhi puntati sui media occidentali, alcuni miliziani di al qaeda catturati hanno detto che Bin Ladin in pakistan non faccia altro che ascoltare la BBC per regolare il flusso di attentati Dopo dieci giorni di sforzi disperati dei giornalisit sciacalli nostrani di trovare un qualche vago indizio di qualche possibile coinvolgimento di soldati italiani in abusi su cui fare il titolo con "Torture" e "Vergogna", in cui sono andati persino a tormentare la vedova di un carabiniere vittima di terroristi per farle dire che forse il marito (che non può obiettare perchè morto) aveva visto "Le Torture" cosa succede ? Oggi puntualmente ecco che i soldati italiani, che sono amati dalla popolazione da quello che è dato di vedere finora, sono attaccati da cinquanta o cento miliziani con un mortaio pagati dall'iran e da al qaeda. E puntuale il Corriere della Sera ad esempio gli fa da cassa di risonanza mettendoli in prima pagina descritti come "La Furia degli Sciiti". Prima per dieci giorni lavorano a cercare (falsamente) di implicare anche gli italiani in fantomatiche torture e poi quando i terroristi, leggendo i media occidentali, prendono coraggio e pensano di poter attaccare anche gli italiani li presentano come una rivolta popolare (Il capo di Al Qaeda Zarqawi che ha sgozzato in diretta l'americano Nick Berg due giorni fa era nel titolo del corriere presentato come: "I vendicatori ...)" Più che il quarto potere la quinta colonna

 

  By: michelino di notredame on Sabato 15 Maggio 2004 05:22

"e magari c'e' lo zampino di Powell..." --------------------------------------- vecchio combattente, raramente sbaglia le valutazioni. sta di fatto che negli usa comanda l'APPROVAL RATE. e gli ultimi sondaggi danno Bush sprofondante, 46 contro 51 di Kerry, di pari passo con le notizie dall'Iraq. vuol dire che non hai scelta: se vuoi essere rieletto devi ritirarti subito. (e siccome W e' molto, molto + intelligente di come lo dipingono, lo fara').

 

  By: XTOL on Venerdì 14 Maggio 2004 21:53

paradossalmente gli unici a voler restare sono i vertici della politica, su a Washington -------------------mich------------------- niente di paradossale: come tu stesso hai detto, probabilmente i vertici militari stanno scaricando l'attuale amministrazione (che quindi è l'unica a restare abbarbicata ai suoi sbagli). la posta in gioco non è rumsfeld, ma bush: e magari c'è lo zampino di powell, primo presidente nero (dopo un giro ai democratici) xtol

 

  By: michelino di notredame on Venerdì 14 Maggio 2004 21:42

anche secondo me se ne vanno. paradossalmente gli unici a voler restare sono i vertici della politica, su a Washington. vedo ora che persino Frattini e' meno rigido. il che e' tutto dire.

 

  By: gianlini on Venerdì 14 Maggio 2004 21:24

Michelino, per la prima volta..... secondo te per l'america è divertente stare in Iraq??? Al di là dello stillicidio umano, far stare 150-200.000 uomini nel Golfo costa agli Stati Uniti 55-70 milioni di dollari al giorno a star stretti, in scarsa parte compensati dagli introiti del petrolio (considerando un costo di estrazione di 7-8 dollari, i cali di produzione, gli attentati, ecc.ecc. se coprono metà dei costi (correnti, non quelli sostenuti fino alla presa di Bagdad) è un miracolo) E non dovrebbero voler veder l'ora di andarsene??

 

  By: michelino di notredame on Venerdì 14 Maggio 2004 16:09

Per la prima volta un leader Usa accenna a un possibile disimpegno Bremer: «Andremo via se il Paese non ci vorrà» Il governatore americano a Bagdad: «Se il governo provvisorio ci chiederà di andarcene noi ce ne andremo» BAGDAD (IRAQ) - E' la prima volta che un esponente americano di rilievo ne parla. L'amministratore civile in Iraq, lo statunitense Paul Bremer, ha chiaramente accennato alla possibilità di un rapido disimpegno Usa dal Paese, dichiarando che «non è certo possibile restare in un Paese dove non siamo affatto benvenuti». «Se il governo provvisorio (che sarà formato dopo il 30 giugno) ci chiederà di andarcene, noi ce ne andremo, ma non penso che lo farà», ha detto Bremer davanti a un convegno di governatori iracheni. «Non è certo possibile - ha aggiunto - restare in un Paese dove non siamo benvenuti».

 

  By: Moderator on Giovedì 13 Maggio 2004 00:36

figurati!io addirittura a volte mi auguro di non essere capito , come sulla Butterfly

 

  By: polipolio on Giovedì 13 Maggio 2004 00:13

Norton, scusa, pretendo sempre che gli altri capiscano quello che intendo e poi non arrivo a capire quel che dici tu. Càpita

 

  By: Moderator on Mercoledì 12 Maggio 2004 23:49

Effettivamente il post di allora voleva essere una battuta per dire che un paese che ha il petrolio gratis ,se vuole le centali atomiche può voler dire solo che le vuole , se non per fare , almeno per essere pronto a fare la bomba. Paesi così arretrati che vogliono una tecnologia che non abbiamo neanche noi in Italia è un pò sospetto,avendo l' energia gratis.

 

  By: polipolio on Mercoledì 12 Maggio 2004 23:38

Panarea, Norton ... Nel 1974 leggevo (ero piccolo, ma mi ricordo abbastanza bene) che le riserve di petrolio erano di 20-30 anni e che era NECESSARIO ridurre drasticamente i consumi. I 30 anni son passati e ce ancora per 30 anni? Cos'è il miracolo dei pani e dei pesci o la tecnologia migliora più rapidamente dei consumi (in crescita)? L'interesse principale dei paesi cosiddetti canaglia per le centrali nucleari sta nella tecnologia, non nei costi.

 

  By: gianlini on Mercoledì 12 Maggio 2004 21:03

Si sa niente delle simpatiche persone che tengono in prigionia controllata tre persone di nazionalità italiane in quella simpatica terra denominata Persia ovvero Iraq, ovvero Mesopotamia? ah.....ma non è che aspettano il 13 giugno per liberarle?? tra l'altro, mi sembra che durante la famosa marcia su roma dei parenti, nelle retrovie qualche leader di no-global abbia ricevuto una telefonata sul cellulare direttamente da Bagdad. si sa di qualche magistrato italiano che magari si informa su come l'iraqeno abbia avuto il suo numero?

 

  By: gianlini on Mercoledì 12 Maggio 2004 16:16

«Erano i poliziotti iracheni a torturare» Ma la prigione era gestita dai locali, quella inglese ci era vietata «La signora Bruno racconta che suo marito Massimiliano era sconvolto per come trattavano i prigionieri? Lo credo bene, il carcere di Nassiriya era orrendo. E lui solo sa quello che può aver visto». Parla il colonnello Carmelo Burgio, comandante dei carabinieri paracadutisti del Tuscania, rientrato in Italia dopo alcuni mesi passati a Nassiriya. Perché lei dice che può aver visto solo quel carcere? «Era l’unico in cui noi mettevamo piede. In tutta la provincia di Dhi qar, sotto il nostro controllo, non ci sono altre prigioni. Quel carcere era spaventoso. I detenuti erano ammassati dentro stanzoni cupi. Almeno trenta in ogni camerone. Erano sporchi, affamati, pieni di pidocchi. E credo che il povero Massimiliano facesse parte di una squadra addetta alla supervisione. Assisteva a quelle scene disumane. Capisco che ne abbia parlato alla moglie con un senso di pena». Chi gestiva questo carcere? «La polizia irachena. Noi andavamo spesso a fare controlli e più volte abbiamo riscontrato segni di torture sui detenuti. Ne abbiamo sempre informato l’autorità giudiziaria irachena». Ma facevate notare agli agenti iracheni i risultati delle torture? «Sicuro. Ma loro si meravigliavano della nostra reazione scandalizzata. Per la polizia irachena accogliere un arrestato con una trentina di legnate era una pratica normalissima. E non parliamo dell’edificio in cui erano rinchiusi i prigionieri. Uno schifo. I militari italiani hanno cercato di rimediare. Hanno aggiustato qualche parete, hanno disinfestato gli ambienti invasi dai topi. Poi hanno capito che ogni sforzo era vano. E hanno deciso di costruire un carcere nuovo che adesso dovrebbe essere quasi ultimato». Che tipo di soprusi venivano compiuti? «Ci siamo trovati a volte davanti a detenuti mezzo morti, con bruciature di ferro da stiro sul corpo e lividi terrificanti a causa delle bastonate. Non era solo la polizia irachena a usare la mano pesante. I più bestiali erano alcuni gruppi di miliziani legati a formazioni politiche che si arrogavano il diritto di svolgere compiti di polizia per mantenere l’ordine. Spesso la loro attività consisteva nell’andare a scovare esponenti del vecchio regime per compiere vendette. Li trascinavano in qualche sotterraneo e li sottoponevano a sevizie di una ferocia inimmaginabile». E voi non potevate intervenire? «Come no? Il 9 marzo scorso abbiamo addirittura ingaggiato un conflitto a fuoco per liberare due persone tenute prigioniere da giorni e vittime di orribili torture. In quell’occasione abbiamo arrestato nove responsabili». Le persone da voi arrestate che fine facevano? «Se prendevamo gente che si era macchiata di reati comuni, come per esempio i tombaroli, li consegnavamo alla polizia irachena. Se invece ci capitava di arrestare terroristi, li affidavamo agli inglesi. Il contingente italiano a Nassiriya dipende dal comando inglese, perciò eravamo obbligati a portare i prigionieri sospetti di attività terroristica nel carcere di Um Qasr, vicino a Bassora». E poi potevate controllare le condizioni dei detenuti in questa prigione? «Assolutamente no. Se ne occupavano solo gli inglesi. Noi però eravamo molto preoccupati riguardo alla possibilità che ai detenuti, sia a quelli arrestati per reati comuni sia ai terroristi, potesse succedere qualcosa in prigione». Temevate che potesse succedere, oppure sapevate che si verificavano episodi di tortura? «Sapevamo cosa accadeva nel carcere controllato dalla polizia irachena. Cosa avveniva in quello diretto dagli inglesi onestamente non potevamo saperlo».

 

  By: lanci on Mercoledì 12 Maggio 2004 15:01

OK, comunque confermo per esperienza diretta. Lanci el vecio