Evoluzione della Specie

 

  By: michelino di notredame on Lunedì 17 Maggio 2004 15:11

"sarebbe meglio fuggire x stupidita' eventuale che x debolezza" --------------------------------------------------------------- infatti. scappare così e' una figuraccia stratosferica. roba che tutto il mondo avrebbe diritto a cantare la solita solfa degli italiani vigliacchi. questo e' brutto, perche' ti fa tornare agli episodi + tristi di sessant'anni fa.

 

  By: gianlini on Lunedì 17 Maggio 2004 14:55

Bello, molto bello. xxxxxxxxxxxxxxxxxxx Noi e loro. Torture e barbarie di ERNESTO GALLI DELLA LOGGIA «Nulla di ciò che l’America ha fatto giustifica la spaventosa crudeltà dell’esecuzione di Nicholas Berg; e d’altra parte la sua morte non vale a diminuire in nulla la vergogna dell’America e la responsabilità dell’amministrazione Bush per il brutale trattamento inflitto ai prigionieri». Queste sagge parole del New York Times ci ricordano che in Iraq come altrove le colpe degli uni non lavano quelle degli altri, che ognuno deve rispondere delle proprie senza cercare attenuanti in quelle dell’avversario. Ma stabilire che le responsabilità non possono elidersi in una sorta di macabro «pari e patta» significa forse che anche i due orrori sono uguali? Nel senso non già della gravità ma di un analogo peso e rilevanza storico-culturale, di una carica ideologica di analoga ampiezza e profondità? A me sembra di no. Mi sembra, cioè, che la tortura del carcere di Abu Ghraib e lo sgozzamento-decapitazione di Nicholas Berg siano storicamente e culturalmente due cose diversissime, che dunque implicano valutazioni diverse. Impegnati in operazioni militari non convenzionali tutti gli eserciti del mondo, di ieri e di oggi, con il consenso più o meno tacito, o addirittura l’istigazione del proprio governo, hanno fatto ricorso alla tortura dei prigionieri per estorcere informazioni. Lo hanno fatto i russi, i francesi, i giapponesi, i tedeschi, gli italiani, gli spagnoli, gli americani ecc. Anche perché talvolta la tortura, per quanto sia orribile ammetterlo, funziona: la battaglia di Algeri, ad esempio, nella seconda metà degli anni Cinquanta, fu vinta dai paras del colonnello Massu ricorrendo per l’appunto alla tortura; dopo un po’, fiaccato dalle confessioni estorte ai suoi militanti, l’Fln decise di interrompere gli attentati dinamitardi contro obiettivi civili. Non da oggi, però, tutti i nostri codici vietano espressamente la tortura, e l’opinione pubblica occidentale è venuta sviluppando un rifiuto assoluto per simili metodi. Chi (governo o militare) viene scoperto a praticarla deve fronteggiare la riprovazione universale e va incontro a guai giudiziari seri. Come sta capitando precisamente a un certo numero di militari americani e, politicamente, all’amministrazione Bush. Con lo sgozzamento-decapitazione di civili inermi praticato dal terrorismo islamico siamo, invece, in una dimensione del tutto diversa. A differenza della tortura, qui la sofferenza fisica è inflitta al prigioniero a prescindere da qualunque possibile utilità per i suoi uccisori. Non gli viene addebitata nessuna azione specifica, nessuna colpa, non è sospettato di nulla: viene macellato semplicemente per ciò che egli è: un ebreo e/o un americano. Colpisce la forte analogia con il nazismo: anche gli hitleriani consideravano alcune categorie di individui passibili di morte semplicemente per la loro supposta natura razziale. Un’ulteriore analogia sta nella riduzione della vittima a non-uomo attraverso il modo usato per ucciderla: il gas, lo squarciamento della gola ne fanno un insetto, un capro, un animale insomma. Lo sgozzamento-decapitazione costituisce dunque un vero e proprio messaggio culturale intriso di ideologia. Proprio per questo esso si rivolge esplicitamente a un pubblico. Non per nulla l’esecuzione viene ripresa e il video mira ad avere la massima diffusione: a differenza - ancora una volta evidentissima - della tortura, alla quale, invece, i suoi autori non cercano mai di dare pubblicità (le foto di Abu Ghraib erano per esclusivo uso personale). E’ per questo che diventa importante, anzi decisivo, il tipo di reazione che i fatti in questione suscitano nei destinatari. Il presidente della Camera Casini mi pare sia stato tra i pochissimi a osservare come dall’insieme del mondo arabo non sia venuta pressoché alcuna reazione di scandalo e di orrore di fronte allo sgozzamento-decapitazione di Nicholas Berg. Il pubblico islamico, i governi e le autorità religiose musulmane hanno mostrato una sostanziale e sorprendente indifferenza. Che risposta diversa, invece, nel pubblico occidentale alla notizia e alle immagini delle torture americane: qui proteste e condanne a non finire, lì nulla o quasi. Come non pensare che forse c’entri qualcosa una specificità culturale? Come non pensare appunto che l’esecuzione di Berg, per la sua natura simbolica, per l’ideologia che rivelano i suoi esecutori, per le reazioni che non suscita in coloro a cui essi si rivolgono, evoca in modo evidente l’esistenza di una cultura diversa che ci dichiara la sua radicale ostilità? È questa la vera ragione, io credo, del diverso trattamento delle immagini delle torture e dell’uccisione di Berg che - quasi spontaneamente direi, più che per malizioso calcolo - i giornali e i media specie italiani hanno applicato pubblicando senza problemi le prime e per lo più evitando di far vedere le seconde. Il fatto è che le prime mostrano ciò che gli americani (alcuni americani) hanno fatto; le altre, invece, ciò che il mondo islamico può essere (non, si badi, è: può essere). Alle immagini delle torture sappiamo come reagire: sappiamo cos’è la tortura, come e perché ci si arriva, e sappiamo soprattutto cosa dobbiamo pensarne: non possiamo che essere contrari. Invece di una cultura in cui per odio ideologico si arriva a praticare lo sgozzamento-decapitazione di un innocente inerme senza che al suo interno si levi un coro indignato di proteste, di questo non sappiamo cosa pensare. Capiamo, sentiamo prima di capire, che il giudizio non può certo riguardare solo i singoli assassini, che in ballo è sicuramente un dato generale che riguarda «noi» e «loro», la nostra e la loro cultura. Ma il guaio è che la nostra stessa cultura attuale ci obbliga a pensare che non è legittimo esprimere giudizi di valore che in qualunque modo riguardino le culture, tanto meno usare termini antichi come civiltà e barbarie. La barbarie della nostra cultura (che ha nome nazismo, comunismo e tanti altri ancora) quella sì sappiamo riconoscerla e ci sentiamo anche autorizzati a nominarla, ma la barbarie che affonda le radici nelle altre culture no, in questo caso abbiamo paura di essere presi per razzisti nemici del multiculturalismo. E’ per questo che censuriamo le immagini dello sgozzamento-decapitazione di Nicholas Berg: perché non vogliamo essere costretti a pensare ciò a cui immediatamente, invece, quelle immagini ci fanno pensare. E che forse, sospettiamo, non è altro che la verità. 17 maggio 2004 - Corriere.it

 

  By: panarea on Lunedì 17 Maggio 2004 11:13

No panarea, faccia un piccolo sforzo mentale anche se è domenica. - - - - - - allora, x tutti gli operatori, x quanto sembri strano, pana non è lo short x panarea, siamo due utenti diversi. x quanto riguarda la situazione, gli italiani si ritirano perchè come al solito facciamo le cose con la manichina corta, i soldati sono soli con il fucile, niente carramati (quelli che ci sono centauro trasporto truppe, con le gomme e senza armamenti), niente elicotteri (si noti la polemica degli elicotteristi che si rifiutano di partire x mancanza di dispositivi anti missili), niente aerei (il povero cocciolone...)

 

  By: XTOL on Lunedì 17 Maggio 2004 09:03

Tutte le frasi contenute in questo pezzo sono al condizionale ------------gz--------------------------------- ah, questo sarebbe condizionale... non c'è dubbio, devo ripassare: Amnesty says it has been documenting "patterns of torture" by coalition troops in Iraq for more than a year. The human rights group said Sunday it first warned the government last May that prisoners had been tortured, and at least one killed, in British custody. The group said it had held a series of meetings with Foreign Office and defense ministry officials over the past year. xtol

 

  By: gianlini on Lunedì 17 Maggio 2004 01:46

Michelino, noto un tono di dileggio nelle sue parole,ma mi sembra che sia davvero drammatico che non sia Agnoletto o Bertinotti a decidere la ritirata dai campi iraqeni, sarebbe meglio fuggire per stupidità (eventuale) che per debolezza.....

 

  By: GZ on Lunedì 17 Maggio 2004 01:25

Le spiego come funziona la lingua inglese (ma anche quella italiana) Tutte le frasi contenute in questo pezzo sono al condizionale. Il condizionale è quel tempo che, come dice la parola esprime una "condizione", cioè: "... se la tal cosa è avvenuta allora la tal altra..." Ad esempio: "...Those who are responsible for this, if they have behaved in this appalling way..." Non c'è un solo fatto citato in tutto il pezzo, semplicemente si dice che si vuole investigare tutte le segnalazioni di supposti abusi e se si dovesse trovarne verrà punito. E' normale che si faccia così negli eserciti dei paesi civili e quando hai un can can sui media fai anche un comunicato per sottolinearlo. Resta però che IN IRAQ GLI IRAKENI se ne fottono di queste polemiche occidentali, come dimostra il fatto citato che il capo spirituale degli sciiti Al-Sistani si sia rifiutato finora di commentare o condannare i supposti abusi americani nonostante fosse bombardato di attacchi dai radicali e invece dopo due giorni abbia già condannato pubblicamente l'omicidio di Nick Berg. Forse vivere in mezzo agli assassini e ai terroristi chiarisce le idee su quali siano gli abusi

 

  By: michelino di notredame on Lunedì 17 Maggio 2004 01:20

la libeccio abbandonata, la maestrale e' quella esplosa, il cpa protetto solo dalla sanmarco e continuamente sotto tiro (della serie, scappate fin che potete), i ponti persi, in pratica siamo a 15 km da nassiryia con la brigata ariete in mezzo al deserto. cioe' ci siamo ritirati molto prima di qualsiasi voto parlamentare. e tutto questo senza l'autorizzazione di zibordi ne' di marker ne' di gianlini ne' di bearthatadvance ne' di oriana fallaci ne' di agnoletto ne' di pecoraro scanio. guarda un po' come vanno le guerre. non tengono conto delle nostre discussioni.

 

  By: XTOL on Lunedì 17 Maggio 2004 01:17

Non c'è nessuna prova di abusi da parte degli INGLESI, è tutto falso --------------------------gz---------------------- Il problema è nella SUA testa : Blair Apologizes For Prisoner Abuse Says British Soldiers Responsible Will Be Punished May 9, 2004 9:36 pm US/Central LONDON (AP) Prime Minister Tony Blair apologized Sunday for any abuses committed by British soldiers in Iraq, and said those responsible would be punished. As the government acknowledged it had known for months about claims that its troops abused Iraqi prisoners, lawmakers called for the publication of an International Committee of the Red Cross report detailing many of the allegations. Human rights group Amnesty International said it told British officials about reports of violence and torture a year ago. "We apologize deeply to anyone who has been mistreated by any of our soldiers," Blair told French television during a visit to Paris. "That is absolutely and totally unacceptable. Those who are responsible for this, if they have behaved in this appalling way, they will be punished according to the army discipline and rules." However, he added, "The activities of a few people who have brought shame to their situation should not detract from the work done by the vast majority." Amnesty says it has been documenting "patterns of torture" by coalition troops in Iraq for more than a year. The human rights group said Sunday it first warned the government last May that prisoners had been tortured, and at least one killed, in British custody. The group said it had held a series of meetings with Foreign Office and defense ministry officials over the past year. "They said they would look into it and get back to us," said Amnesty's Middle East spokeswoman, Nicole Choueiry. "Since then, they did not get back to us." The Ministry of Defense could not confirm when it was first told of the allegations. But a spokeswoman said the ministry had been "investigating cases of alleged abuse since way back into last year." The ministry is investigating 33 cases in all, she said. The Red Cross also has said it warned American officials of prisoner abuse in Iraq more than a year ago.

E' molto chiedere di arrivare almeno al livello di razionalità del grande ayatollah sciita - gz  

  By: GZ on Lunedì 17 Maggio 2004 01:03

....anche se le foto erano taroccate le sevize ci sono state lo stesso...ad esempio il video di Berg all 80 % e taroccato..dicono ---------------- No panarea, faccia un piccolo sforzo mentale anche se è domenica. Non c'è nessuna prova di abusi da parte degli INGLESI perchè tutto consisteva unicamente nelle cinque foto e relativi commenti di supporto "di soldati anonimi..." (che pure erano falsi come ammette ora il Daily Mirror oggi) Il video di Nicke Berg è decapitato invece è vero, e lo sa perchè ? Perchè il suo corpo è stato recuperato mancante della testa e prima che lo rapissero c'era. Come lei faccia a dire che è "taroccato" il video ce lo spieghi che sono curioso, forse è stata la CIA che ha staccato la testa e il cadavere era tutto intero ma morto di infarto ? Aspetto con ansia. Il problema è nella sua testa Panarea. Le foto di soldati inglesi assomigliavano a quelle di torture vere perchè colpire nei genitali con il calcio del fucile un prigioniero è diverso che essere obbligato a stare nudo a contatto con altri prigionieri nudi (ma senza aver subito un solo graffio, come si vede dalle foto made in usa). Nell'esercito italiano andava di moda una volta "l'aereo", prendere le reclute, cavarle nude, farli salire uno sopra all'altro e fargli affondare la faccia nel sedere di quello davanti. Brutta umiliazione, ma da cui si recupera, a me non è capitato ma conosco altri che sono riusciti lo stesso poi a farsi una famiglia. Quando invece ti colpiscono nei genitali con il calcio del fucile rischi di non farti più una famiglia. Soprattutto non te stai fermo e così quando ti pisciano addosso come invece si vedeva nelle foto "inglesi" dove invece il "torturato" se ne stava seduto tranquillo mentre gli facevano tutto questo e teneva pure una bella maglietta inamidata (ho letto che quando era la Gestapo che torturava le magliette dei prigionieri erano stropicciate e anche con qualche macchia, di sangue). Era chiaro dal primo giorno che le foto INGLESI erano fatte in studio e il governo e l'esercito inglese lo hanno subito detto, ma tutti i media li hanno semplicemente ignorati a dispetto dell'evidenza. Hanno intenzionalmente diffamato i soldati che rischiano la vita per fermare i terroristi con foto false e che però ora sono trattate come vere in tutto il medio oriente (dove la smentita non la pubblicano) e sono parte della propaganda di Bin Ladin che ringrazia. Dall'altra hai un tecnico che va a lavorare per rimettere assieme delle centrali in iraq e viene sgozzato (e filmato perchè vederlo dal vivo entusiasma i loro seguaci) dai terroristi che i soldati inglesi e americani cercano di fermare. Lei nota qualche piccola differenza nelle due foto ora che glielo ho spiegato ? Altrimenti le riporto del grande Ayatollah sciita Al-Sistani che leggo essere il capo spirituale degli scitti irakeni (il tizio che nelle foto assomiglia a Khomeini, almeno per me che di grande Ayatollah ho visto in foto solo lui e khomeini e con la barba, il turbante, anziani e l'aria arrabbiata sembrano simili). Al-Sistani finora NON HA DETTO UNA SOLA PAROLA SULLE COSIDDETTE TORTURE AI ABU GHRAIB. Il Vaticano si è affannato a dire che sono peggio dell'11 settembre, il parlamento italiano si è fermato per discutere solo di quello, i media italiani tengono prenotate cinque pagine al giorno da un mese solo per questo, ma Al-Sistani HA IGNORATO la cosa completamente nonostante ad esempio seguaci dell' iman più giovane e ciccione, Abu Sadr, (quello che si è rivoltato il mese scorso...), lo incitino tutti i giorni a condannare i fatti. Invece il grande ayatollah sciita Al-Sistani (che ora mi sta diventando simpatico nonostante somigli a khomeini) ieri HA EMESSO UNA FATWA (una scomunica insomma) contro gli assassini di Nick Berg (e non ha nemmeno condannato l'uccisione del capo di Hamas da parte di Israele che in europa anche i consigli comunali hanno condannato) Quindi in Iraq il capo spirituale di tutti gli sciiti se ne fotte delle famose "torture" americane. Un ipotesi: che sia perchè perchè: a) non erano torture paragonate a quello che succede tutti i giorni nelle prigioni mediorientali e b) perchè sono rivolte contro i sospetti terroristi che hanno massacrato più di un migliaio di sciiti in attentati spaventosi. E invece se ne esce con una bella "fatwa" di condanna dei terroristi di Al Qaeda che decapitano gli americani. Il contrario esatto dell'espresso, del corriere della sera, di repubblica, del vaticano e del 90% dei grilli parlanti italiani E' molto chiedere di arrivare almeno al livello di razionalità del grande ayatollah sciita ? (a pensarci bene, se continua così, l'islam sciita sembra meglio anche del cattolicesimo nostrano)

 

  By: GZ on Lunedì 17 Maggio 2004 00:43

 

  By: gianlini on Domenica 16 Maggio 2004 14:33

"mio figlio e morto per i peccati di Bush e Rumsfeld che stanno rovinando l 'america" dice il babbo.. xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx suo figlio è morto : a - perchè si trovava in Iraq, non suo domicilio abituale, neanche confinante con la sua nazione di residenza non per ragioni di ordine militare o connesse a missioni di stato, ma di sua spontanea volontà,. b - perchè è stato catturato da persone di lingua araba e forse di religione mussulmana (non quindi da americani o da milizie vicine all'america, nè da bush o rumsfeld in persona) c - per il taglio del collo all'altezza dell'attaccamento con il busto, operato da una lama tagliente impugnata da una persona di lingua araba e forse di religione mussulmana (non da americani o da milizie vicine all'america, nè da bush o rumsfeld in persona, per quanto si può vedere) Fin qui i fatti. Dove stia la colpa di bush e rumsfeld in tutto questo, pare a me mente mentecatta e poco duttile assolutamente un mistero, ma se me lo chiarite...... invece quale è la probabilità che uno studente faccia usare ad un attentatore arabo in america il suo PC, che poi questo stesso studente vada a cercare lavoro in Iraq (non dalla Calabria, ma da un ricco stato americano), che questo studente, americano, bianco, biondo e quant'altro venga "arrestato" in Iraq dal FBI, interrrogato e rilasciato solo dopo 2 settimane, che pochi giorni dopo proprio lui venga catturato dagli irakeni e che proprio lui sia uno dei pochi (per fortuna) che vengono giustiziati "in pompa magna"? qualche sospetto a me, mente mentecatta, viene.....

 

  By: pana on Domenica 16 Maggio 2004 14:04

anche se le foto erano taroccate le sevize ci sono state lo stesso... ma sono cosi importanti le foto?o piuttosto le notizie? ad esempio il video di Berg all 80 % e taroccato..dicono...perche io non l hovisto..( non si sono fuotti di sangue per dirne una.) ma che anche se fosse taroccato non cambia che sti tizi sgozzerebbero i nemici.. cambia qualcosa anche se il video di Berg e' taroccato? "mio figlio e morto per i peccati di Bush e Rumsfeld che stanno rovinando l 'america" dice il babbo.. ps... se qualche arabo vi chiede di usare il vostro pc per spedire email meglio rifiutare e non dategli anche la password senno all fbi poi pensano male.. specie se salta fuori che era un terrorista...

The Taliban Patrols Kabul in Roller Blades... This is Real - YouTube

 

  By: XTOL on Domenica 16 Maggio 2004 13:17

bear, ragioni come se fosse la sinistra italiana che non vuole rimanere in Iraq ---------------------------------------- si chiama provincialismo, mich, è incurabile quanto alla ignavia, gradirei sapere da bear se ignavo è colui che non vuole una guerra o colui che la approva e la fa fare ad altri, restando dietro una tastiera a dare lezioni di coraggio. xtol

 

  By: michelino di notredame on Domenica 16 Maggio 2004 12:59

bear, ragioni come se fosse la sinistra italiana che non vuole rimanere in Iraq. ma da un punto di vista pratico la sinistra italiana conta zero. sono gli americani che non vogliono rimanere in Iraq. non e' Bertinotti che scuote Washington. sono i sondaggi. e' il punto di vista degli americani CONSERVATORI che spinge al ritiro. e' l'apparato MILITARE. sono loro che non sono + sicuri di fare la cosa giusta. c'e' in gioco la rielezione, mica noccioline. negli usa non sanno neanche chi e' Bertinotti (e per loro fortuna direi). Abizaid Meyers eccetera eccetera Bremer Powell eccetera non hanno niente a che fare, ne' politicamente ne' umanamente, con Pecoraro Scanio. i media americani non sono manovrati da Lilli Gruber. terrei fuori la sinistra italiana perche' neppure all'altezza di entrare in questioni simili.

 

  By: bearthatad on Domenica 16 Maggio 2004 02:30

Gli ignavi che in Italia si sono raggruppati sotto le piante infestanti (ma in altre zone d'europa hanno scelto altri depositi politici meno ipocriti) hanno il terrore che accada quello che in effetti accadrà: l'Iraq si avvierà verso un governo autoctono, progressivamente si stabilizzerà e la presenza degli yankees si ridurrà sempre più. La storia a chi è in malafede non può insegnare nulla, inutile citarla, per gli altri dico: cosa succedeva in Italia 60 anni fa, dopo un anno dallo sbarco degli odiati yankees? Un casino: nessun governo, il paese spaccato in due, am(erican)-lire che circolavano al posto della valuta nazionale, i gerarchi del fascismo ancora in fuga al nord che arringavano la gente a resistere. Il Bertinotti di allora avrebbe detto: "il fascismo è un regime di ***** ma almeno ce lo siamo scelto noi: via gli amerikani dall'Italia" mostrando allora come adesso la sua vera faccia di parafascista mascherato. Per la nascosta soddisfazione di chi, vergognandosene e negandolo fino all'ultimo, in fondo spera che la democrazia in cui viviamo un giorno vada a picco. L'importante è che non chiudano le borse, eh?