Tassi in Giappone

 

  By: prozac on Lunedì 27 Gennaio 2003 13:28

Ho scritto politica monetaria espansiva sbagliandomi per distrazione, intendevo politica FISCALE come cmq era ugualmente chiaro dal contesto. Ho dimostrato con un esempio concreto che, A DIFFERENZA DI QUANTO SOSTENEVI TU, una politica fiscale espansiva con aumento del deficit pubblico non porta necessariamente inflazione. Che una politica monetaria espansiva come tu sostieni nell'ultimo post porti inflazione è vero, ma non è di questo che si parlava . Riguardo a Mises ed alla scuola austriaca di cui è il principale rappresentante, la conosco e la apprezzo, mi pare anzi di averne già parlato in un precedente post . Per concludere, al mio errore di distrazione ho già rimediato, per la tua maleducazione temo non ci sia rimedio .

Inflazione: questa sconosciuta! - banshee  

  By: banshee on Lunedì 27 Gennaio 2003 12:38

Tu in pratica affermi che con una politica monetaria espansiva di aumento della spesa pubblica e del deficit di bilancio porti INEVITABILMENTE a pressioni inflazionistiche . __________________________________________ Il solito peccato originale! Confusione di termini e concetti........ Un aumento della spesa pubblica e del deficit di bilancio non significano necessariamente "una politica monetaria espansiva". E lo dimostra proprio l'esempio tedesco che fai. Una remunerazione decente del denaro fece sì che i capitali necessari furono forniti volentieri dagli investitori in giro per il mondo, senza che fosse necessario crearli dal nulla. Quindi, nessuna politica monetaria espansiva! Questa si ha quando tu immetti fiumi di denaro creato dal nulla in circolo, e non porta INEVITABILMENTE a pressioni inflazionistiche: questa E' pressione inflazionistica! QUESTA E' L'INFLAZIONE!!! L'aumento dei prezzi può esserne un effetto, ma neanche necessariamente. L'inflazione si traduce sempre in perdita di potere d'acquisto della fiat currency. Certo, se la comparazione viene fatta con beni ancora più inflazionati, come PC, cellulari, semiconduttori, auto, DVD, et cetera, è chiaro che avrai prezzi minori. Ma se la comparazione la fai con beni e servizi essenziali, o comunque con prodotti non suscettibili di aumenti di produzione vasti ed immediati, o di essere importati dalla Cina o dal Vietnam, o con i vari balzelli governativi e paragovernativi e similgovernativi, allora scoprirai che attualmente viaggiamo intorno ad un aumento medio dei prezzi del 10%. In America credo sia maggiore! E se viene fuori l'utile idiota che presiede l'ISTAT a blaterare sconcezze, io non lo denuncio, come lui vorrebbe fare con quelli dell'EURISPES: prima gli mostro la lista delle mie uscite di cassa, e poi lo prendo a bastonate! In sostanza Prozac, basterebbe che qualcuno si prendesse la briga di studiare un po' Von Mises per capire quello che realmente è accaduto ed accade nel sistema economico mondiale, invece di perdere tempo con idiozie keynesiane o monetariste, incrostate da stronzate positivistiche. Non è mai troppo tardi!

 

  By: prozac on Lunedì 27 Gennaio 2003 11:44

Mentre i tassi alti sono inflattivi di per sè, anche se hanno un effetto meno dirompente sul valore della tua valuta. E torniamo a coppe: inflazione! --------------------------------------------- I tassi alti hanno un effetto deflattivo, perchè scoraggiano sia le imprese che i privati dall'indebitarsi per nuovi consumi e investimenti, quindi riducono la domanda aggregata e di conseguenza l'inflazione Tu in pratica affermi che con una politica fiscale espansiva di aumento della spesa pubblica e del deficit di bilancio porti INEVITABILMENTE a pressioni inflazionistiche . Non è affatto detto che vada sempre così, perchè il deficit pubblico è solo una delle variabili in gioco. Pensa ad esempio alla situazione della Germania nell'89 dopo la caduta del muro: per finanziare la ricostruzione dell'ex DDR aveva bisogno di aumentare di moltissimo la spesa pubblica. Ma i tedeschi non volevano correre il rischio che ciò provocasse un aumento di inflazione . Per salvare capra e cavoli allora affiancarono ad una politica fiscale espansiva (= aumento della spesa pubblica) una politica monetaria restrittiva (= alti tassi di interesse) che teneva a freno l'inflazione e incoraggiava l'afflusso di capitali dall'estero. In questo modo il Marco rimase forte, il deficit pubblico aumentò, la Germania attirò capitali dall'estero e non si svilupparono pressioni inflazionistiche. Riguardo alla situazione Usa sino a quando il $ resterà forte (e lo è ancora, prova ne è che il deficit commerciale persiste) non credo ci saranno forti pressioni inflazionistiche. Per 3 motivi. 1) Perchè il $ forte ha effetti deflattivi, visto che rende relativamente meno cari i prodotti di importazione. 2)L'attuale eccesso di capacità produttiva degli Usa, confermato dalla mancata crescita degli investimenti del settore privato, rende difficile alle imprese di aumentare il prezzo dei prodotti . 3)La liberalizzazione del mercato del lavoro l'aumento della disoccupazione negli ultimi anni scoraggia le rivendicazioni salariali, l'altra possibile causa di inflazione. E' ovvio che la situazione prima o poi cambierà, ma al momento è questa Modificato da - Prozac on 1/27/2003 12:9:13

 

  By: banshee on Sabato 25 Gennaio 2003 13:31

Il discorso sul deficit pubblico è diverso _________________________________ Mica tanto! Se sei costretto ad indebitarti, ed offri rendimenti da fame sulle obbligazioni che emetti, come in questo momento in America, l'unico che ti presterà soldi, sarà il tuo banchiere centrale, che li creerà alla Harry Potter: per magia! E la cosa è mooolto inflattiva. Mentre i tassi alti sono inflattivi di per sè, anche se hanno un effetto meno dirompente sul valore della tua valuta. E torniamo a coppe: inflazione! Se poi i soldi che prendi a prestito li spendi pure male, quella è solo un aggravante, perchè sarai costretto ad indebitarti vita natural durante.

 

  By: prozac on Venerdì 24 Gennaio 2003 18:11

Il deficit va finanziato in qualche modo, e questo avviene creando denaro. L'inflazione è questa! ------------------------------------------------------------------------------------------ Hai ragione a sostenere che il deficit commerciale prima o poi ha sempre portato ad una maggiore inflazione, perchè un paese se importa costantemente più di quanto esporta aumenta di pari passo la quantità di valuta del paese detenuta dai paesi esteri. Siccome anche le valute sono dominate dalla legge della domanda e dell'offerta, se l'offerta di una valuta aumenta costantemente si arriva sempre ad un punto che eccede la domanda e la valuta deve scendere . Ci possono volere molti anni ma sempre lì si arriva . La svalutazione si traduce poi in inflazione importata e nella fuga di capitali dal paese che a loro volta spingono ancora più giù in giù la valuta in un circolo vizioso. Il deficit comerciale riduce inoltre la domanda complessiva per le industrie del paese, così alla lunga deprime l'economia del paese e di conseguenza la sua valuta . Il discorso sul deficit pubblico è diverso, perchè in teoria se lo stato si indebitasse per realizzare investimenti realmente utili non ci dovrebbe essere un impatto negativo sull'economia. Se però, come è accaduto in Italia, si indebita per assumere nuovi dipendenti pubblici superflui, costruire autostrade inutili e pagare tangenti ecco che si fa un cattivo impiego del denaro pubblico, perchè si drena risparmio privato che avrebbe potuto essere utilizzato per investimenti più produttivi e in definitiva si rallenta lo sviluppo economico del paese e di conseguenza la sua valuta . Quello che conta non è chi spende il denaro, se lo stato o i privati, ma come lo spende.

 

  By: panarea on Venerdì 24 Gennaio 2003 16:23

Dopo il 1994 la perdita (deficit) è stata arrestata/stabilizzata ... --------------------- Forse non mi sono espresso bene, volevo soltanto dire che è rimasta entro il 2-3 % del Pil, senza sforare il 3%. Che dal 1990 ad oggi le finanze siano peggiorate è cosa nota: ha ragione il problema è la mancanza di slancio nel PIL che è praticamente inchiodato da un decennio. Una domanda: se pacta servanda sunt, chi pagherà il debito dello stato italiano (visto che maxi incrementi del PIl non sono all'orizzonte)? I ns. nipoti grazie all'allungamento della duration? Oppure scoppieremo prima?

 

  By: GZ on Venerdì 24 Gennaio 2003 15:27

....Dopo il 1994 la perdita (deficit) è stata arrestata/stabilizzata ... ------------------------------ No, OGNI SINGOLO ANNO, anche dopo il 1994 il deficit corrente annuale dello stato italiano è continuato a essere tra il 2 il 3% del Pil. Quest'anno mi sembra sia un 2.7% trucchi contabili o no, ma anche due o tre anni fa era sempre sopra il 2% e vicino al 3% Dato che la crescita del PIL in media è stata inferiore al 2% negli ultimi 10 anni il DEBITO TOTALE (cumulato) STATALE HA CONTINUATO A SALIRE, non è stabilizzato, è solo cresciuto più lentamente Per stabilizzarlo occorre che il Deficit corrente annuale sia il 2% del PIL e il PIL cresca al 2% In USA il debito pubblico ad esempio è sceso dall'80% circa del PIL nel 1994 al 50% circa l'anno scorso (quest'anno è risalito al 60% e rotti). Perchè ? perchè il deficit corrente annuale era zero o addirittura c'era un surplus e il PIL intanto cresceva al 3 o 3.5%. Cosa significa tutto questo ? che la situazione dell'italia (e della germania) è al limite, la Spesa Pubblica è ai livelli massimi assoluti di tutti i tempi da inizio anni "90 e da allora non è cambiato sostanzialmente niente, è sempre a quel livello e paralizza l'economia europea. Per questo medio termine (su un orizzonte di 4-5 anni) alla fine le borse europee poi sono quelle che perdono di più nel mondo, un 10%-15% più di quelle americane e un 20% più di quelle asiatiche Modificato da - gz on 1/24/2003 14:34:35

 

  By: banshee on Venerdì 24 Gennaio 2003 13:22

Non sono così sicuro che il deficit (di bilancio, commerciale o totale che sia) non c'entri nulla con i tassi d'interesse. E' probabile che un deficit significhi di per sè inflazione, che NON E' il semplice aumento dei prezzi (ed anche se lo fosse, fatemi il piacere di smetterla di considerare il CPI come indice per calcolarlo). Il deficit va finanziato in qualche modo, e questo avviene creando denaro. L'inflazione è questa! ____________________________________________ In the Environment of an expanding US Budget Deficit, we are experiencing an expanding US Trade Deficit, which impacts an expanding US Current Account Deficit which now at over 5% of US Gross Domestic Product produces significant currency adjustments in the US dollar. As a result of a new decline in the dollar below the psychological low of 100 as measured by the USDX index, non-US holders of US Government Securities will begin to reduce their purchases. The shift in momentum of purchasing reverses the previous up trend in this market, which will result in a surprise, increase in interest rates in the environment of weak business conditions internationally. This results in a further drop in general equities from any recovery level or from the present levels, as we have always seen that declining US equity prices are accompanied by further declines in the US Dollar. Therefore a further drop in the US Dollar occurs. And therefore, the down spiral marches on and on. This economic spiral will continue to push gold higher and the dollar lower. Each time it impacts upon itself, the factors in the Down Economic Spiral further impact the holders of US Treasury instrument, producing the 5th Element of a Long-Term Bull Market in Gold by creating the most unexpected Long-Term Bear Market in US Treasury instruments due cyclically and fundamentally, as explained above, to occur. Historically US interest rates are not made by the Federal Reserve. Rather, US interest rates are a product of the market level of US Treasury instruments. That is a key concept to keep in mind. Jim Sinclair (uno con due palle così!)

 

  By: panarea on Mercoledì 22 Gennaio 2003 20:40

Con il deficit i tassi non c'entrano, ma con il debito sì. Per ora la storiellina italiana è stata questa, gigantesco debito accumulato tra 1975 e 1994 poi lì è rimasto, enorme. Parafrasando un termine aziendale, il debito è il debito dello Stato Patrimoniale. IL deficit è la perdita d'esercizio del conto economico. I parametri di Maastricht hanno entrembi: deficit in% sul Pil e debito % pil. Quest'ultimo ce l'hanno "accettato" con Prodi e lì è rimasto. Dopo il 1994 la perdita (deficit) è stata arrestata/stabilizzata mentre x il debito si è soltanto rimandato e allungato le scadenze. Chi e quando lo pagherà è un mistero. Siccome non sono più tanto sicuro che con l'euro il debito sia detenuto tutto da italiani (sarebbe bello sapere se la % di autodebito è sempre 90% o è diminuita) come era prima e che è veramente grande, io i BTP non gli compro perchè per me danno troppo poco rispetto al rischio emittente. Meglio la Germania, deficit simile al nostro ma debito pubblico quasi la metà (in % sul Pil).

cosa c'entra il deficit ? - gz  

  By: GZ on Mercoledì 22 Gennaio 2003 20:26

I tassi di interesse NON C'ENTRANO CON IL LIVELLO DEL DEFICIT pubblico è una favola messa in giro negli anni "80 per giustificare le stangate e le "manovre" per "sanare la finanza pubblica". Il deficit pubblico di per sè non significa quasi niente. Un paese può avere un deficit pubblico molto elevato come il giappone ora dove è il 6 o 7% del PIL (forse di più), ma se la spesa pubblica è solo il 30% del PIL e l'inflazione è zero i tassi saranno all'1% (come infatti accade in giappone da anni). N.B. Fatto però salvo i casi di paesi che possono fare bancarotta e non pagare più il debito verso l'ESTERO (tipo Brasile o Argentina o colombia). Ma se un paese ha invece un deficit pubblico alto e il debito pubblico è detenuto da investitori LOCALI (per il 90%) allora non c'è relazione tra i TASSI E IL DEFICIT. Il giappone è un caso classico, ma anche l'america che da 3 anni ha tassi PIU ALTI dell'europa e un deficit pubblico che è il 60% del PIL (ora) contro dei 90 o 100% in europa. Ma vallo a spiegare ai vari Amato, Prodi, Ciampi, Visco che hanno agitato questo bau bau per portare le tasse al 55% del pil dichiarato (dicono che le tasse sono solo il 45% del pil, ma solo perchè ipotizzano un 20% di pil in nero, su quello dichiarato sono il 55%). La relazione vera è SOLO TRA INFLAZIONE E TASSI DI INTERESSE, al massimo tra livello di spesa pubblica rispetto al Pil e tassi. In italia i tassi erano alti, al 15% sui Bot, perchè l'inflazione era al 12% ad es (e a volte sono stati più bassi dell'inflazione). Ma l'inflazione non dipendeva dal deficit tanto è vero che nel 1993 o 1994 l'inflazione era il 6% e il deficit era il 3% del pil. Oggi il deficit è sempre intorno al 3% del pil e l'inflazione (misurata allo stesso modo del 1994) è il 2%. Altro esempio: il paese europeo dove c'è inflazione oggi è l'Irlanda con il +6% ufficiale di aumento dei prezzi. Perchè ? Non certo per via del deficit che è sotto i parametri a differenza della germania che li oltrepassa e ha inflazione all 1% !!. I media per anni hanno lavato il cervello a tutti con "il Deficit Pubblico" come il totem da cui tutto dipende nell'economia e a cui i cittadini devono tutto sacrificare. La Comunità Europea adora questo totem anche lei sempre per spremere più tasse possibili coi bei risultati di crescita del reddito che tutti vediamo Modificato da - gz on 1/22/2003 19:39:27

 

  By: panarea on Mercoledì 22 Gennaio 2003 16:35

Il tasso è il vero prezzo di ogni bond, e varia quindi solamente per la domanda e l'offerta. Dietro a domanda e offerta ci sta tutto: dal calcolo inflazione, al rischio svalutazione, rischio default emittente, fabbisogno, pazzia, rating di agenzie piu o meno truccati. per esempio, nessuno lo dice, ma il debito (non il deficit) italiano è tuttora gigantesco e lo spread rispetto ai bund tedeschi a mio avviso non lo rispecchia.

 

  By: prozac on Mercoledì 22 Gennaio 2003 11:46

negli anni 80 dicevano che i tassi sul BTP erano alti perchè il debito pubblico italiano era alto ora i tassi sul Japanese bond sono bassissimi pur essendo il debito pubblico giapponese altissimo (molto più dell'Italia) come è possibile?? a debito crescente non corrispondono tassi crescenti...come si spiega questo? qualcuno lo sa? ------------------------------------------------------------------------------------------ In Giappone c'è deflazione, quindi i rendimenti reali sono superiori a quelli nominali. Noi invece negli anni '80 avevamo inflazione a 2 cifre Ovviamente questo discorso si lega anche alle aspettative sui tassi di cambio, l'inflazione alta portava infatti a perdere competitività nei mercati internazionali e quindi prima o poi anche ad una svalutazione della lira. Gli investitori di solito per detenere attività in una valuta a rischio svalutazione pretendono tassi di interesse più alti .

 

  By: gianlini on Mercoledì 22 Gennaio 2003 11:21

negli anni 80 dicevano che i tassi sul BTP erano alti perchè il debito pubblico italiano era alto ora i tassi sul Japanese bond sono bassissimi pur essendo il debito pubblico giapponese altissimo (molto più dell'Italia) come è possibile?? a debito crescente non corrispondono tassi crescenti...come si spiega questo? qualcuno lo sa?