Di chi è la sovranità monetaria ?

 

  By: Moderatore on Giovedì 17 Aprile 2014 21:29

ehhh... ora al Sole24 si ritrovano nella pagine dei commenti Hobi che gli dai dei somari... non li invidio...

 

  By: gianlini on Giovedì 17 Aprile 2014 20:32

complimenti Zibordi! davvero complimenti!

 

  By: Sogliola on Giovedì 17 Aprile 2014 20:06

ZIBO, finalmente qualcuno forse si sta svegliando. Adesso anche a Il Sole 24 Ore si sono messi a leggere COBRAF, o forse hanno comprato il tuo libro. Sul sito internet de Il Sole 24 Ore è uscito un articolo a firma Vito Lops dal titolo: "Ecco come funziona il cervellone che protegge l'Euro (e perchè al Sud viene imposta austerity anche in fasi recessive)", che spiega il funzionamento di TARGET 2 e riprende quello che Zibo ha già detto e scritto più volte negli ultimi due anni. Meglio tardi che mai. Saluti. Sogliola.

La verità si fa strada al Sole 24 ore! (Abbiamo noi il coltello dalla parte del manico) - GZ  

  By: GZ on Giovedì 17 Aprile 2014 19:52

bellissimo questo lungo articolo del Sole124 ore! (me lo hanno segnalato già in tre o quattro). Mi piace perchè è quasi identico, sputato, a quello che ho scritto il per tutto il mese scorso su Target2. Ho un anima gemella al Sole... Nei commenti la gente nota appunto l'implicazione che ne traevo io: #i# "... Praticamente Vito Lops dice che abbiamo il coltello dalla parte del manico...."#/i# che però nell'articolo non è esplicitata. In parole povere se comprendi la "tecnicalità" di come funziona il sistema di pagamenti in euro nel sistema bancario europei, ti rendi conto che i paesi in surplus con l'estero (i nordici) sono automaticamente obbligati a finanziare i paeasi in deficit con l'estero (spagna, italia, portogallo...). Peccato che solo la Merkel mastichi queste cose (ha un dottorato in Fisica per cui per lei è roba facile). Noi abbiamo invece dei deficienti cbe accettano di imporre l'austerità a sangue, solo per eliminare il deficit con l'estero senza capire che niente (nell'Euro), ci obbliga a farlo. ---- ^"Ecco come funziona il cervellone che protegge l'euro (e perché al Sud viene imposta austerity anche in fasi recessive)"#http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2014-04-16/ecco-come-funziona-cervellone-che-protegge-euro-e-perche-sud-viene-imposta-austerity-anche-fasi-recessive-111444.shtml?uuid=ABI7vRBB^, il Sole 24 ore, di Vito Lops, 16 aprile 2014 A fine maggio si terranno le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo.Il dibattito politico ed economico si concentra su maggioranze, coalizioni, pro-euro e anti-euro. Delle tecnicalità, quelle che però spesso incidono più di qualsiasi altro aspetto sul futuro dei cittadini, si parla poco. Ma è bene soffermarvicisi. E quando parliamo di tecnicalità nell'area euro ci riferiamo in particolare al funzionamento del sistema Target2. Alzi la mano chi sa di cosa stiamo parlando. A voi tutti, sinceri che le mani non le avete alzate, è rivolto questo articolo #F_START# size=3 color=red #F_MID# ...quindi a tutti meno a chi legge Cobraf.com... #F_END#. Il Target 2 è il sistema di compensazione dei pagamenti tra le banche commerciali e le rispettive banche centrali dei Paesi dell'Eurozona (vi aderiscono anche Danimarca, Bulgaria, Polonia, Lituania e Romania). Con la supervisione finale della Banca centrale europea. E' stato introdotto nel novembre del 2007. Prima c'era il sistema Target, più altre stanze di compensazione (clearing house). Da fine 2007 c'è solo il Target 2, dove Target sta per Trans-European Automated Real-time Gross settlement Express Transfer system. Ogni pagamento, dall'acquisto di un frigorifero in un centro commerciale all'ordine di una maschera da sub dalla Grecia, passa attraverso questo cervellone elettronico. Una piramide, in cima alla quale c'è la Bce, immediatamente sotto ci sono le banche centrali nazionali (Banca d'Italia, Bundesbank, Banco d'Espana, ecc.). E poi alla base ci sono le banche commerciali. Per entrare nel cuore di questo cervellone #b# bisogna però conoscere un po' di come viene creata oggi la moneta a livello bancario. Ci sono due tipi di moneta. La prima è creata dalle banche centrali, la seconda è creata dalle banche commerciali #/b# La prima moneta è creata dalle banche centrali attraverso la semplice immissione di un impulso elettronico su un computer. Si tratta di moneta che non può circolare nell'economia reale ma viene utilizzata in un conto bancario che le banche commerciali devono detenere presso le banche centrali nazionali (dove sono obbligate a tenere delle riserve un apposito "conto riserve"). Anche le banche commerciali emettono moneta attraverso impulsi elettronici e lo fanno nel momento in cui concedono prestiti ai clienti. Ma è importante sapere che #b# nel sistema Target 2 circola solo la moneta delle banche centrali, quella delle riserve bancarie, che serve per i pagamenti interbancari.#/b# Nel "conto corrente riserve" presso la banca centrale deve essere presente una riserva obbligatoria (in % dei depositi o delle obbligazioni emesse dalla banca, viene stabilita dalla Bce come strumento di politica monetaria, viene aumentata quando intende sottrarre liquidità dal sistema per drenare la crescita, o aumentata per ottenere un effetto opposto). Si crea quindi uno #b# squilibrio nei sistemi Target 2 che può essere compensato in due modi#/b# : 1) l'Italia vende un bene di pari valore alla Germania creando lo stesso meccanismo al contrario e azzerando i saldi Target 2 tra il sistema finanziario tedesco e quello italiano; 2) la Germania utilizza il surplus di riserve per acquistare titoli italiani 3) #b# interviene la Banca centrale europea erogando liquidità aggiuntiva a favore dell'Italia #/b# Quello che si è verificato fino al 2008 è stata proprio l'opzione numero due. I saldi risultavano in equilibrio, ma in realtà dietro c'era un forte squilibrio perché in buona sostanza la Germania vendeva prodotti al Sud Europa e compensava la posizione creditoria nel sistema Target 2 acquistando titoli di Stato del Sud Europa (Grecia, Italia, ecc.). Il credito Target 2 della Germania determinato dalla vendita del bene fisico veniva compensato dal debito Target 2 determinato dall'acquisto di titoli del Sud Europa. Dopo lo scoppio della bolla dei mutui subprime il flusso degli acquisti si è interrotto, anzi è stato ancor più aggravato dalle vendite (ricordate quando Deutsche Bank ha venduto 8 miliardi in titoli di Stato italiani in pochissimo tempo?). Questo ha fatto esplodere i saldi Target 2 facendo venire a galla gli squilibri dell'Eurozona con un Paese (la Germania) che vantava crediti superiori a 700 miliardi rispetto al debito dei Paesi del Sud Europa (vicinissimo a quella cifra) speculare. Ne consegue che #b# l'esistenza stessa dell'Eurozona si fonda oggi su questo sistema di pagamenti attraverso cui oggi transita un controvalore giornaliero di circa 2mila miliardi di euro#/b# e che, tecnicamente, non prevede limiti. In caso di crollo del sistema Target 2 – in sostanza se la Germania interrompesse tramite il meccanismo delle riserve Target 2 – di finanziare il deficit dei Paesi del Sud Europa anche per un solo giorno, rischierebbe di crollare l'intero sistema e l'euro stesso. A patto che non subentri la Bce (come ha fatto) con liquidità che rende meno brusca la correzione delle partite correnti dei Paesi in deficit.Va anche detto – spiega un banchiere che preferisce restare anonimo – che il meccanismo di garanzia dei crediti vantati dal Nord Europa verso il Sud Europa ha come alter ego il meccanismo del collaterale, ossia garanzie tramite titoli governativi. Per essere più precisi più che di acquisti in senso assoluto si tratterebbe di acquisti repo (repurchase agreement) ossia pronti contro termine, titoli presi in garanzia fin a quando è in essere il relativo credito. Come si correggono questi squilibri? 1) I Paesi del Sud Europa in deficit passano da una situazione di deficit a una di surplus di bilancia dei pagamenti 2) I Paesi del Sud Europa acquistano Bund tedeschi #F_START# size=3 color=red #F_MID# ???!!!! questo sembra un refuso...#F_END# La strada dell'austerità e del rigore che è stata finora praticamente imposta (pur in una fase di recessione economica) è quella che è stata praticata (punto 1). Non a caso i Paesi del Sud Europa, pur sperimentando una crescita debole e tassi di disoccupazione a livelli record (soprattutto quella giovanile) stanno riportando il saldo dei conti con l'estero in pareggio o in attivo. Questa sta favorendo un graduale rientro degli squilibri Target 2 e un ridimensionamento dell'enorme credito accumulato dalla Germania nei primi 15 anni dell'Eurozona. E stanno ritornando flussi di capitale nella periferia dell'Eurozona . Che stanno contribuendo a far migliorare i saldi Target 2. Non a caso Il credito Target 2 della Germania è sceso da oltre 700 sotto i 500 miliardi. Il rinnovato surplus della periferia dell'Eurozona non è però totalmente virtuoso. In molti casi è più figlio di una diminuzione delle importazioni (complice il calo del potere d'acquisto della domanda interna e dell'aumento del tasso di disoccupazione che a loro volta stanno causando un processo di disinflazione/deflazione) che non per un aumento spiccato delle esportazioni (per quanto in alcuni casi rifletta un aumento effettivo della competitività sul fronte export). E' quello che sta accadendo in un percorso lento e doloroso. #b# La Germania cerca così lentamente di rientrare dei propri crediti che continuano ad essere massicci#/b# così come gli irrisolti squilibri nell'Eurozona. Ed è probabilmente questo il motivo per cui l'euro non è crollato quando nel 2011-2012 molti economisti davano per spacciata una deflagrazione dell'Eurozona. In quel periodo è vero gli spread balzavano alle stelle ma l'euro sul mercato dei cambi si manteneva estremamente tonico, segnale che gli investitori non hanno mai creduto fino in fondo al crollo dell'euro. L'allarme finale prima della sua deflagrazione (una improvvisa svalutazione valutaria) non è mai scattato. «Prima dell'euro avere deficit commerciali troppo grandi era "sanzionato" dalla progressiva svalutazione delle monete nazionali. Un Paese cioè non arrivava mai ad essere un debitore troppo grande perché la svalutazione del cambio raggiustava i conti e gli equilibri competitivi - spiega Marco Fortis, professore di Politiche europee ed internazionali all'Università Cattolica del Sacro Cuore -. Con l'euro invece è successo che gli squilibri si sono gonfiati a dismisura e la Germania se ne è avvantaggiata in modo abnorme portando la sua posizione finanziaria netta sull'estero oltre il 40% del Pil. Finché son stati tempi di vacche grasse a Berlino la situazione ha fatto comodo, poi con la crisi dei debiti sovrani tutto è cambiato ed è iniziato il processo di aggiustamento in modo frenetico. Inoltre, l'improvviso e rapido rientro dei crediti della Germania ha anche avuto un ulteriore obiettivo: andare a finanziare la forte crescita del debito pubblico tedesco tra il 2009 e il 2012. Se non ci fosse stato prima l'accumulo forzato e continuativo di crediti della Germania grazie al tasso di cambio fisso con l'euro, e poi il rapido rientro dei crediti stessi, Berlino non avrebbe potuto finanziare tanto facilmente la rapida crescita del suo debito pubblico». #F_START# size=3 color=red #F_MID# ???!!!! non è chiaro a cosa intenda di preciso ...anzi è errato perchè anche in Germania i titoli di stato si comprano con le riserve della Banca Centrale, non occorre avere surplus esteri per finanziare deficit pubblici...#F_END# Capire quindi come funziona il "cervellone dell'euro" (il sistema Target 2) ci aiuta anche a capire che più dei Paesi del Sud, ha interesse tecnico a far restare in piedi l'euro proprio la Germania, il principale creditore finanziario nell'Eurozona. Perché si sa quando un debitore è piccolo è molto fragile, ma quando il debitore è grande rischia di essere più potente del creditore. E questo la Germania lo sa. E probabilmente anche per questo ha insistito sull'applicazione di politiche di austerità nei Paesi del Sud Europa anche in fasi recessive. Per rientrare quanto prima dei crediti. #F_START# size=3 color=red #F_MID# l'articolo è ottimo, ma occorre anche trarne la conclusione che è ....[dai commenti]..."Praticamente Vito Lops dice che abbiamo il coltello dalla parte del manico..". YES !!!!#F_END#

 

  By: gianlini on Giovedì 17 Aprile 2014 19:46

Giovanni posto che quello che hai detto è sicuramente giusto, secondo te, alla Yomo interessa davvero vendere più yoghurt se può far scendere il prezzo a 0,40, piuttosto che vendere lo stesso che vende ora (a 0,65) e incassare tutto l'extraprofitto che realizza se gli si abbassano i costi? in altre parole....il mercato ormai non è in mano a talmente pochi nomi che la guerra sui prezzi non se la fanno più? discorso poi ancora più complesso su Fiat....lì ci vorranno 10 anni per uscire con berline di gamma medio-alta che convincano qualche italiano a comprarselo al posto delle Audi, BMW, Renault, Citroen, Hyundai, Nissan, Toyota .... PS anche per me Yomo strabatte Mueller come gusto....

 

  By: Morphy on Giovedì 17 Aprile 2014 18:55

Cancello il post riguardante l'articolo Target2 del Sole xchè era già stato segnalato. Scusate... morphy

– Ho imparato a non fare lotta con i maiali. Ti sporchi tutto e, soprattutto, ai maiali piace...

 

 

  By: Giovanni-bg on Giovedì 17 Aprile 2014 18:20

ma perchè se crei della moneta in Italia oggi i soldi dovrebbero finire tutti in Germania o all'estero ? ------------------ Perchè i tedeschi sono proprietari di tutti i grandi marchi del consumo (specie non food tipo elettrodomestici e abbigliamento) che vanno per la maggiore. E i francesi stanno facendo di tutto (e in parte ci sono già riusciti) per accaparrarsi tutte le nostre aziende alimentari e le catene di distribuzione Sui prodotti di largo consumo oramai la frittata è fatta. Sull'elettronica ci sono quasi solo americani cinesi e coreani. Prima che si riaffermino grande aziende italiane ce ne vorrà. Quindi aumentando la disponibilità di moneta al consumatore medio una bella fetta andrà a loro (francesi e tedeschi) a meno che non si rendano i loro prodotti decisamente meno competitivi di quel che resta dei nostri che sono principalmente aziende di medie dimensioni che non erano appetibili per i grandi gruppi che vogliono grossi fatturati. Le faccio un esempio terra terra. Oggi uno yogurt delle Mueller azienda tedesca che produce yogurt in Polonia costa circa 0,59 nel formato da 150ml Uno della Yomo (Granarolo) costa 0,65 nel formato da 125ml. E chiaro che se lei vuole convincere tutti a comprare Yomo lo deve ribassare almeno a 0,40 Io preferisco Yomo per mio gusto ma la famiglia che ha una sola entrata a 1200 al mese e 3 figli e si fa i conti in tasca e comprerà sempre lo yogurt Polacco. Viceversa con lo yogurt italiano a 0,40 i Polacchi se lo mangiano tutto loro e i tedeschi non fanno più profitti in Italia. E sui prodotti freschi non siamo messi meglio. Ieri al supermercato c'era una catasta di confezioni di fragole origine spagna a 0,90 per 500 gr. Vicino in un angolo cerano un po' di confezioni di fragole siciliane a 3 euro per 500gr. Inutile dire che provate tutte e due le spagnole erano schifose (finite subito nell'umido) le italiane sapevano di fragola. Giustamente vicino alla catasta di fragole spagnole avevano messo una catasta di panna spray che serve per coprire il sapore di muffa delle spagnole. Panna che è vegetale fatta con olio di palma o roba simile prodotta da azienda francese. Tutti ovviamente compravano fragole spagnole e panna da metterci sopra. Oggi il gruppo VW in Lombardia ha quote di mercato superiori al gruppo fiat. Quando c'era la lira col cavolo che VW aveva queste quote. L'agnello lo importano dalla nuova zelanda perchè i costi compreso anche il trasporto sono inferiori che allevarlo in Italia. Poi lei ha ragione che il problema della competitività italiana è dovuta alla eccessiva mole di costi burocratici, oltre che alle tasse, (oggi ho impiegato 5 ore per compilare il MUD ovvero una cosa che non serve assolutamente a nulla e che non leggerà o controllerà mai nessuno) Però se anche oggi riesce a eliminare di colpo tutti i costi della burocrazia ed ad abbattere le tasse i prezzi dei prodotti italiani non scenderanno per un bel po. Non scenderanno perchè le aziende si devono riorganizzare con nuove strutture e nuovi sistemi di costi, nuovi canali distributivi ecc. per sopportare maggiori volumi di vendita. Non è una cosa immediata. Per cui se non mette una barriera economica quale la svalutazione subito nel momento in cui abbatte le tasse buona parte della disponibilità che si crea finisce all'estero tramite la spesa al consumo.

 

  By: MR on Giovedì 17 Aprile 2014 17:14

Il buon senso esiste ancora.

 

  By: Bullfin on Giovedì 17 Aprile 2014 16:47

Per fare un vero confronto occorre prendere la spesa depurata dall'inflazione e dagli interessi sul debito, prenderla in percentuale e poi confrontarla con gli altri paesi europei. Verrebbero fuori dati molto interessanti e si sfaterebbe luoghi comuni.... Vedi Xtol quando si vuole fare disinformazione. Testolina di un uomo...nella voce amministrazioni pubbliche vi è anche la spesa per interessi....si pero' quel piffero del sito che hai messo mica te lo vengono a dire. Continuiamo a fare disinformazione. Poi il Pil è cresciuto con trend uguale agli anni ottanta??? NO la derivata è calata e assai. Non puoi fare un confronto con un parametro che cambia. Inoltre la spesa pubblica AL NETTO DEGLI INTERESSI vede l'Italia In netto calo rispetto ai concorrenti e confrontato con il Pil (piccolo dettaglio il pil degli altri è cresciuto il nostro meno e pure andato in negativo). Fate a meno di scrivere e andate a farvi un bel giro, la giornata è bella (almeno qui e poi nel WE han messo pioggia). allego spiegazione del file da cui tu hai preso i grafici che ovviamente se non specificati non valgono una cippa...

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

 

  By: XTOL on Giovedì 17 Aprile 2014 16:18

se scrive "dagli anni '80 è in atto un processo di smantellamento graduale dell'intervento pubblico nell'economia" e poi legge quanto riporto sotto, ha 2 possibilità 1- rovesciare la sua affermazione 2- bersi tutta la bottiglia per dimenticare i fatti ^In poco più di vent’anni, tra il 1970 e il 1992, il peso dello Stato italiano nell’economia, è cambiato radicalmente, passando dal 32,1 al 53,1 per cento del PIL. Da quel momento in avanti il perimetro dello Stato italiano è rimasto a livelli che prima, fino al 1970, sarebbero apparsi inimmaginabili: una spesa pubblica pari al 50 per cento del PIL significa che lo Stato intermedia metà delle attività economiche nazionali (intese quali attività in grado di produrre valore aggiunto). Il decennio cruciale è stato quello degli anni Ottanta, durante il quale la spesa pubblica è cresciuta di 12 punti percentuali: dal 40,8 per cento nel 1980, al 52,9 per cento del PIL nel 1990.#http://wikispesa.costodellostato.it/La_spesa_pubblica_dall%E2%80%99Unit%C3%A0^

 

  By: MR on Giovedì 17 Aprile 2014 15:51

Il grafico parla d'altro. Secondo lei non c'è stato il divorzio Tesoro-Bankitalia, la liberalizzazione totale del settore finanziario (culminata con la legge Prodi-Draghi del '99) e lo smantellamento dell'IRI? Fatti suoi, mi dica in che dimensione parallela abita che vengo a trovarla. Porto una bottiglia di ottimo schotch.

 

  By: hobi50 on Giovedì 17 Aprile 2014 15:01

La classe politica usa la spesa pubblica per comprare il consenso . Ed è inutile guardare fuori dalla propria casa :tutte le classi politiche sono uguali. E' assolutamente idiota dire ..ma lo fanno gli Usa,il Giappone ... Tutte per far aumentare il proprio consenso rimandano i problemi ai nipoti. Siamo nello stadio appena precedente il default globale : quello in cui le economie zavorrate dal debito crescono di meno. Infatti,se ci fate caso, si parla molto del gap tra il potenziale di crescita e crescita effettiva. Non per nulla il fardello di debiti pesa sul consumatore indebitato,sullo stato indebitato che comincia ad avere problemi nel dare welfare. E ci pensate con questi rendimenti quali pensioni potranno offrirsi ai pensionati tra vent'anni. Sono cazzi dei nipoti e ...dei futuri nonni ! Hobi

 

  By: XTOL on Giovedì 17 Aprile 2014 14:34

la questione è banale: dagli anni '80 è in atto un processo di smantellamento graduale dell'intervento pubblico nell'economia -------------------------------------------- sarà banale, ma i dati dicono l'opposto: italia e usa

 

  By: MR on Giovedì 17 Aprile 2014 13:47

In logica questo si definisce "Argomento dell'uomo di paglia", ma mi pare (dovrei rileggere) che persino Aristotele ne parli negli analitici primi. Sta di fatto che ridurre a macchietta l'altrui ragionamento è, oltrechè scorretto, dubbio sotto il profilo metodologico proprio perchè solitamente porta al risultato opposto. In ogni caso, nello specifico, la questione è banale: dagli anni '80 è in atto un processo di smantellamento graduale dell'intervento pubblico nell'economia, che si appoggia sul piano propagandistico sul fastidio dell'"uomo comune" (lo stesso che appena ha in mano la possibilità di fare qualcosa di interessante, sceglie di non avere il nucleare) nei confronti della corruzione (altrui), dello spreco (altrui) e dell'assistenzialismo (a patto che non ne benefici, ovviamente). I risultati di questa immonda campagna di stampa direi che sono sotto gli occhi di tutti, ed in tutto il mondo occidentale la stessa è stata portata avanti con metodi analoghi, e quasi sempre da "Sinistra", perchè il moralismo inseto in questa fazione politica la rendeva più duttile e malleabile per gli scopi di Lorsignori.

 

  By: XTOL on Giovedì 17 Aprile 2014 13:30

mi faccia capire: lei quindi afferma che dobbiamo disprezzare fleming e la penicillina perchè poi l'hanno sfruttata le multinazionali del farmaco? o diffidare di popper perchè soros ne apprezza l'idea di società aperta? o di marx perchè stalin...? di cristo perchè l'inquisizione..? un modo di ragionare davvero interessante..