Tuco ,due aspetti dell'intervista mi hanno colpito.
La regulation del mercato bancario ( vedi opinione di Ferdinando Caffè )e l'attività della Sace.
Siccome sono coetaneo di Draghi non ricordo di aver mai percepito questi argomenti come centrali.
Per me era l'ordine naturale delle cose che la Banca d'Italia ci tenesse al guinzaglio con la Legge Bancaria e con le Ispezioni.
In realtà allora non avevo quella consapevolezza ,maturata più tardi ,del ruolo centrale del sistema bancario nella creazione della moneta di conto,che rende indispensabile la regolamentazione dela sua 'attività.
Ed anche l'Assicurazione della Sace all'Export ( che evidentemente ben conoscevo essendo il mio mestiere ) non era stata percepita come terreno di scontro tra la politica ( che anche allora si rapportava all'industria ) e gli organi statali che dovevano autorizzare il rischio credito.
Nell'intervista Draghi ha affermato di avere resistito alla concessione della garanzia Sace per l'export all'Urss.
Se è vero ,e francamente non lo so ma credo di si ,quella decisione di Draghi è stata una gran bella decisione di credito.
Invece ,visto che siamo in argomento , la riveritissima Christine Lagarde ,attuale governatore della BCE ,quando era al FMI,autorizzò quello che si puo definire il più grande errore di credito della storia : la concessione di un prestito di 45 miliardi di $ all'Argentina che andò in default dopo 18 mesi ....
Ovviamente lo zampino ce lo mise anche Trump perchè il Presidente dell'Argentina era il suo amico Macri ...anzi,il padre di Macri ,persona tutt'altro che specchiata.
Viva HK