Ancora una mossa a sorpresa della JPMorgan sulle cripto
Nei nostri due articoli precedenti sui test per pagamenti digitali interbancari effettuati dalla JPMorgan e dalla Fed avevamo già notato una suggestiva successione temporale dei due eventi.
Ma lo sviluppo di cui parleremo ora fa pensare a qualcosa di piu' di una coincidenza.
Come dice il proverbio: due fatti sono una coincidenza, ma tre sono una certezza.
Pochissimi media americani si sono accorti che in questi giorni l'U.S. Patent and Trademark Office (l'Ufficio Brevetti americano) ha ufficialmente approvato un wallet per valute digitali della J.P. Morgan.
In base alle caratteristiche descritte nel brevetto, il wallet sarà essenzialmente un conto corrente per criptovalute e consentirà tutta la gamma completa di servizi finanziari basati su asset digitali oggi esistenti.
Ma la cosa interessante è che il wallet fornirà servizi di elaborazione dei pagamenti in più lingue e valute; il che vuol dire che potrà essere usato anche per le transazioni internazionali.
Quindi, volendo unire tutti i puntini: abbiamo appena avuto due test condotti da JPMorgan e dalla Fed sui pagamenti digitali interbancari, rispettivamente internazionali e nazionali.
Ora poi abbiamo un wallet che consente TUTTE le operazioni possibili, quindi non solo i pagamenti interbancari, ma anche quelli fra persone e aziende...e questo persino fra un paese e l'altro...
Un wallet cosi' completo (mai approvato prima) con delle caratteristiche simili a quello di una "banca centrale", a ridosso di due test importanti di JPMorgan e della Fed fatti quasi in tandem, fa pensare che vi sia un progetto su vasta scala dietro le quinte...
Insomma, mentre i media ancora si baloccano col caso Bankman-Fried, qualcosa di veramente grosso bolle in pentola all'insaputa dei cosiddetti "esperti" e potrebbe sorprendere tutti (tranne noi) in un tempo abbastanza breve, forse già nei prossimi sei mesi...!
Negli articoli precedenti avevamo detto che un dollaro digitale universale era ancora di là da venire.
Questo inatteso sviluppo fa pensare che al contrario qualcosa di concreto in questo senso potrebbe essere realizzato molto presto.
Intendiamoci: restano in piedi tutte le limitazioni legali e politiche di cui abbiamo sempre discusso.
Né la Cina, né l'occidente sono pronti per un passaggio definitivo al digitale universale.
Tuttavia delle forme intermedie di servizi centralizzati su vasta scala potrebbero vedere la luce nei prossimi trimestri.
E questo mentre i servizi privati delle criptovalute restano inermi in balia dei media, che stanno provvedendo a farli affondare prendendo di mira, una dopo l'altra, tutte le società del settore.
Alla fine, le società rimaste dopo questa carneficina si ritroveranno in uno scenario in cui è probabile che i servizi centralizzati avranno vinto una battaglia decisiva sulla presunta indipendenza e riservatezza delle cripto. Al punto che anche le società private dovranno adeguarsi.
Ma le blockchain che si adegueranno, potrebbero avere un aumento nelle quotazioni senza precedenti, una volta che si sarà innescato il prossimo ciclo a rialzo.
PS: svegliatemi quando i "media specializzati" si accorgeranno di tutto questo