Il Piano per Uscire dalla Depressione: 100 mld in meno di tasse creando moneta

 

  By: lmwillys on Martedì 07 Ottobre 2014 00:16

esperienze di valute complementari sono innumerevoli da tanti anni ... tanto per dire da noi scec, sardex e quanti se ne vuole ... e lasciamo stare il recente bitcoin ... diverso è mettere in mezzo lo Stato

Giorgio Ruffolo e Sylos Labini hanno avuto la stessa nostra idea (ispirandosi a Hjalmar Schacht nella Germania degli anni '30...) - GZ  

  By: GZ on Lunedì 06 Ottobre 2014 23:37

Alla BCE e alla UE NON PIACE PER NIENTE un piano con cui l'Italia crei 200 o anche 100 o anche solo 50 mld di moneta e vi si opporrà, citando qualche interpretazione della lettera o dello spirito trattati. Del resto, se non fosse così, la BCE e la UE avrebbero autorizzato già da tempo la creazione di moneta per finanziare deficit no ? Invece, come si è visto anche questo mese, autorizzano solo la creazione di moneta DA PRESTARE (da parte delle banche), cioè autorizzano in pratica solo più debito. E' esattamente perchè alla BCE e alla UE NON VA che un paese come l'Italia crei moneta che occorre inventarsi un sistema per farlo anche senza dover prima tornare alla lira e avere di nuovo Banca d'Italia in grado di creare lire. Il nostro libro illustra #F_START# size=3 color=blue #F_MID#come fare a creare moneta da parte dello stato italiano anche senza che la BCE e la UE siano d'accordo#F_END# . In che modo ? Beh... semplice, lo stato italiano può accettare come tasse quello che vuole e dato che lo stato assorbe di tasse metà del PIL, se lo stato riduce le tasse del 10% del PIL ha creato moneta... e se accetta i BTP per pagare le tasse ha creato moneta.... Questa moneta saranno "euro italiani", quotati ovviamente in euro, ma valevoli solo in Italia perchè con questi crediti fiscali e i BTP "a valenza fiscale" ci paghi le tasse in Italia e non li puoi usare per pagare un albergo a Parigi ad esempio #F_START# size=3 color=blue #F_MID#La STESSA IDEA nostra l'hanno avuta GIORGIO RUFFOLO E STEFANO SYLOS-LABINI due anni fa in un libro di Einaudi. #F_END#. Anche loro si sono ispirati al metodo adottato da Hjalmar Schacht nella Germania degli anni '30. Ruffolo (ex ministro socialista) e Sylos Labini (figlio del celebre economista Paolo) sono più noti di noi e lo stesso finora sono stati ignorati, tanto è vero che, pur leggendo parecchio, io mi accorto solo oggi del loro libro (perchè Enrico Grazzini, che ha scritto questa lunga recensione del "Fatto" sul nostro libro, me lo ha segnalato). Bisogna solo aspettare un altro poco che la crisi raggiunga il punto di cottura e poi si sarà costretti in Italia a trovare veramente una soluzione alla crisi economica e, a logica, #F_START# size=3 color=BLUE #F_MID#l'unica è CREARE MONETA PER RIDURRE LE TASSE#F_END# --- ^"E i Bot come moneta complementare per rilanciare l'economia ?"#http://www.huffingtonpost.it/daniele-scalea/e-i-bot-come-moneta-complementare-per-rilanciare-leconomia_b_4351960.html^, 28/11/2013 Huffington Post La contestazione più frequente in cui incappa chi critica l'attuale modello economico del capitalismo finanziarizzato (vedi qui e qui), è quella secondo cui non vi sarebbe comunque alcuna alternativa preferibile o misura concreta che si possa prendere per cambiare lo status quo. Non è così. Ad esempio #F_START# size=3 color=blue #F_MID# Giorgio Ruffolo e Stefano Sylos Labini #F_END# , nel loro Il film della crisi, pubblicato esattamente un anno fa da Einaudi, hanno accennato a una possibile soluzione basata sul concetto di moneta complementare. Andiamo però con ordine. La mutazione del capitalismo cui si riferisce il sottotitolo del libro è quella occorsa, tra gli anni '70 e gli anni '80 del secolo scorso, quando secondo gli Autori si ruppe l'intesa tra capitalismo e democrazia. Quell'intesa, che aveva garantito la ricostruzione postbellica e il più sostenuto ciclo di sviluppo economico della storia, si fondava su due compromessi. Il primo era che alla libera circolazione delle merci non corrispondeva la libera circolazione dei capitali, permettendo così allo Stato e al Lavoro di trattare alla pari col Capitale. Il secondo si sostanziava nell'interpretazione dell'impresa come ente socialmente responsabile. La mutazione ha dunque luogo nel ripudio di quei due compromessi da parte del Capitale. (Si potrebbe ricordare qui la celebre battuta di Warren Buffett, uno degli uomini più ricchi del mondo, secondo cui la lotta di classe c'è, ma la sta conducendo - e vincendo - la classe dominante). Forzando la mano alla Politica e stimolando un mutamento culturale profondo nella società, il Capitale è riuscito a ottenere la libera circolazione dei capitali e la deresponsabilizzazione delle imprese votate solo alla massimizzazione del valore per gli azionisti (e non più alla produzione di ricchezza reale). Di fronte alla crisi del modello finanziarizzato basato sul debito (descritto dagli Autori ma su cui qui non ci soffermiamo, avendone già parlato di recente), Ruffolo e Sylos Labini cercano nella storia un modello da cui trarre ispirazione. Vi fu infatti un paese che, in preda a una crisi finanziaria, economica e sociale apparentemente esiziale, riuscì in pochissimi anni a riprendersi, raggiungere la piena occupazione (dal 20% di disoccupati che aveva) ed affermarsi come una delle prime potenze produttive e tecnologiche del mondo. Purtroppo quell'esempio non è tra i più facili da proporre, trattandosi della Germania anni '30. Tuttavia, né Ruffolo (ex ministro socialista) né Sylos Labini (figlio del celebre economista Paolo) sono sospettabili di simpatie per l'estrema destra. Inoltre, come osservò Keynes proprio commentando questo caso, il fatto che un "un metodo sia stato usato a servizio del male non deve impedirci di vedere il vantaggio tecnico che offrirebbe al servizio di una buona causa". #F_START# size=3 color=blue #F_MID#Il metodo in questione è quello adottato da Hjalmar Schacht, ministro tedesco dell'economia tra il 1934 e il 1937#F_END# (per la cronaca, Schacht cadde poi in disgrazia agli occhi di Hitler, che lo fece anche imprigionare nel 1944, e fu assolto a Norimberga). La Germania doveva affrontare allora sia la recessione - disoccupazione al 20%, casse statali vuote - sia la crisi mondiale - fine degl'investimenti dall'estero, richiesta di pagamento delle riparazioni, attacchi speculativi sulla moneta - sia vincoli esterni - le potenze vincitrici avevano imposto a Versailles una serie di parametri finanziari che la Germania doveva rispettare. Sia per aggirare i vincoli imposti dall'esterno, sia per stimolare la domanda senza creare inflazione, Schacht ricorse alle obbligazioni MEFO. La MEFO altro non era che una compagnia statale di facciata, inesistente in realtà ma necessaria per emettere queste obbligazioni per conto della Banca Centrale. Le obbligazioni servirono a pagare commesse statali all'industria: grazie all'escamotage il programma d'investimento non richiedeva né di drenare risorse dall'economia, già depressa, con nuove tasse, né d'indebitarsi sui mercati finanziari internazionali. Grazie alla fiducia verso lo Stato, le obbligazioni MEFO furono anzi rinnovate alla loro scadenza e cominciarono ad essere usate dalle imprese per i pagamenti reciproci, alleviando così la carenza di liquidità. Schacht provvide anche a rendere inconvertibile il marco, sottraendolo alla speculazione (le obbligazioni MEFO erano già utilizzabili solo in Germania). Il commercio estero coi paesi fornitori di materie prime era comunque condotto in marchi (la crisi internazionale della domanda permetteva a Berlino di trattare da una posizione di forza), sicché i paesi che commerciavano con la Germania si trovavano poi a reinvestire i marchi (non convertibili) nell'acquisto di prodotti finiti tedeschi - un rapporto che si configurava come una sorta di baratto internazionale. Ispirandosi anche alla politica di Schacht in un contesto di forza lavoro inutilizzata, scarsità di moneta nell'economia reale e vincoli di bilancio imposti dall'esterno, Ruffolo e Sylos Labini ipotizzano di utilizzare i Bot come moneta complementare negli scambi e negli investimenti. Prerequisito è che il debito sia trasformato in debito interno, per non dipendere più dai mercati finanziari; una dinamica già in atto dal momento che la quota di debito pubblico italiano collocato all'estero sta crollando rapidamente. Che tale proposta sia davvero praticabile e risolutiva o meno, ciò che davvero colpisce è come le ricette alternative per uscire dalla crisi siano ad oggi ancora escluse dal dibattito pubblico. Quasi che le ricette ortodosse, che la crisi l'hanno provocata e continuano ad aggravarla, siano le sole mai formulate.

 

  By: hobi50 on Lunedì 06 Ottobre 2014 16:11

Il fatto che Cattaneo non abbia ben capito come funziona la creazione di moneta da parte delle banche ( c'è infatti un CLAMOROSO errore ),non significa che la sua proposta dei CCF sia sballata. Le due cose ( moneta e CCF ) non corrono sullo stesso piano. . I limiti della proposta CCF li hanno invece ben evidenziati Mosler e Mitchell. Limiti tecnici intrinsechi alla proposta stessa e non certo relativi al mainfraim ideologico (MMT) in cui tale tecnicismo è stato concepito. Mosler dice: "Naturalmente rimane aperto il tema delle reazioni dell’Unione Europea la quale potrebbe esigere che qualsiasi tipo di differenziale, tra spesa e gettito fiscale, debba rispettare i parametri di Maastricht anche se finanziato da valuta nazionale." Non è solo ragionevole questo sospetto ma è arcisicuro. Voi pensate che in una unione europea ,in cui si parla degli "zero virgola " ,sia concesso ad uno dei PIGGS di fare una politica fiscale che, se viene cannato un elemento di per se stesso di difficilissima individuazione quale il moltiplicatore keynesiano,dopo due o tre anni ,possa comportare un deficit di bilancio statale di qualche decina di miliardi di Euro ? Mitchell dice : "The authors believe the scheme would not violate the “State aid” provisions under EU law. I cannot comment on that without further scrutiny of the law and I prefer to leave those discussions to the lawyers." Yes ...to the lawyers ...ma quello di cui si parla è un escamotage alle attuali norme e se riposa o meno su valide basi giuridiche ( e contabili ) non è cosa secondaria ! Sempre Mitchell. What they propose is that: … the Italian government could issue new bills called CCF (Certificati di Credito Fiscale = Tax Credit Certificates) by amounts necessary to gradually close the economy’s output gap, taking into consideration plausible values of the fiscal multiplier for an economy with large unutilized capacity where monetary policy operates under the zero lower bound. ...plausible values of the fiscal multiplier .. Ma è basilare per un economista esprimersi sul moltiplicatore ! Quelli dell'IMF si sono sputtanati con i moltiplicatori. Insomma Mosler e Mitchell dicono questo. L'idea ( che rientra nell'alveo MMT ) è ovviamente buona. Ma che sia giuridicamente fattibile nel tecnicismo proposto, che sia accettabile da parte delle autorità europee ,e che ,cosa più importante, il moltiplicatore keynesiano scelto sia corretto .....non lo sappiamo. Hobi

 

  By: MR on Venerdì 03 Ottobre 2014 13:40

Ovviamente, e lo sanno anche i cani (ma non gli ex comunisti) l'Euro non poteva avvantaggiarci rispetto agli Spagnoli perché la Germania e l'Italia avevano praticamente gli stessi mercati esteri. Ergo, se uno dei due sopravanza l'altro... Piuttosto, la Spagna o l'Irlanda questo atroce debito pubblico non ce l'avevano, guarda un po'. Ma loro non sono micca ladri corrotti e bastardi come gli Italiani.

 

  By: gianlini on Venerdì 03 Ottobre 2014 12:31

occorre precisare una cosa quando si parla di greci che stanno male ci riferiamo a 4-5 milioni di ateniesi e continentali (la popolazione di una regione come la Puglia) al massimo, chi vive sulle isole non ha risentito praticamente per niente della crisi e chi viveva in Tessaglia o nell'Epiro probabilmente stava male prima e sta male adesso ora...va bene farci grandi discorsi teorici, ma teniamo anche d'occhio i numeri complessivi

 

  By: lutrom on Venerdì 03 Ottobre 2014 11:53

Sì, Gianlini, ma l'euro, una moneta ARTIFICIALE e non "liberale" (perché ai liberisti banchieri -ed ai loro amici su questo forum- oggi interessa il libero mercato SOLO dove piace a loro!!!!...), ha reso in passato i greci un po' più ricchi di quel che avrebbero meritato, oggi invece l'euro li sta rendendo ancora più poveri di quel che meriterebbero... Qui alcuni vogliono il liberismo totale dove dicono loro ed il protezionismo totale dove dicono loro...

 

  By: Ganzo il Magnifico on Venerdì 03 Ottobre 2014 11:44

> per gli stessi motivi ci doveva avvantaggiare rispetto a Spagna, Grecia e Portogallo Sì, certo. Ci avvantaggerebbe (e solo in linea teorica) in un mondo fatto solo di italiani e greci, ma: a) Avvantaggia molto di più la Germania, che ci sottrae quote di mercato proprio in quei paesi. E' quello infatti per noi il rischio maggiore dell' euro. E se non avete ancora capito questo, che è un punto fondamentale del discorso, non vi rivolgo più la parola. b) Il b mettetecelo voi.

Slava Cocaïnii!

 

  By: gianlini on Venerdì 03 Ottobre 2014 10:56

Gano, Anti ha un po' ragione qui sta passando il messaggio che la gente dovrebbe star bene a prescindere da come si comporta e che sta male è solo colpa dell'euro lo dici tu stesso che i greci oltre ad un po' di feta e all'affitto di qualche petroliera non sono mai andati nella loro storia recente....perché dovrebbero non essere poveri?

 

  By: antitrader on Venerdì 03 Ottobre 2014 10:56

"Siamo caduti da molto più in alto." Ma che stai a di'? Il sistema a cambi fissi, (che ci svantaggia rispetto a Germania e Francia) per gli stessi motivi ci doveva avvantaggiare rispetto a Spagna, Grecia e Portogallo e invece ci siamo schiantati peggio di quelli! Ma quando c'era la lira te ti ricordi salari pubblici dei palloni gonfiati da 700 milioni-un miliardo di lire che son diventanti la norma adesso? Non ce n'era manco uno! E se il pil procapite e' sceso oggi dovrebbero essere addirittura piu' bassi del 1999, invece decine di migliaia di loschi individui han fatto scialapopolo facendo scempio dei bilanci di qualsiasi ente pubblico.

 

  By: Ganzo il Magnifico on Venerdì 03 Ottobre 2014 10:48

Siamo caduti da molto più in alto. Non è cacciando l' assessore che si risolvono i problemi italiani. Né con le pensioni a 1.000 euro. La Grecia si ritrova ora con il 60% della popolazione sotto il livello di povertà e non accenna a migliorare. Anzi.

Slava Cocaïnii!

 

  By: antitrader on Venerdì 03 Ottobre 2014 10:32

Pablo, se siamo ultimi (perfino dopo la Grecia) ci sara' un cazzzzz di motivo endogeno o no? Se la Grecia e la Spagna in quel grafico erano ai primi posti nel 2007 avran fatto i balordi e i bagordi o no? Oppure vige sempre la teoria che se uno si indebita fino alle orecchie la colpa e' al 100% di chi i soldi glieli presta? Adesso che il danno e' fatto devi per forza uscire dall'euro e lasciare che sia il mercato a riallineare salari, pensioni, tassi, cambi e quant'altro. Se aspetti che lo fa il tuo assessore (quello che faceva i bagordi mentre tu "studiavi" anziche' controllarlo) stai proprio fresco.

 

  By: pablo on Venerdì 03 Ottobre 2014 05:46

Anti perché non scrivi un bel saggio in cui spieghi, con dovizia di numeri e grafici, che la crisi c'è solo in Italia e che per risolverla è sufficiente cacciare un po' di assessori, e che la tua soluzione è ridurre in miseria i pensionati, eliminare la spesa pubblica e riportare salari e diritti dei lavoratori ai livelli di fine '800? Chissà mai che la Merkel ti dà un premietto

 

  By: antitrader on Giovedì 02 Ottobre 2014 22:47

"Anche Grazzini di Micormega crede ai rettiliani" Ah Lutrom! Uno piu' rettiliano (*) di quello non lo potevi andare a pescare (e' anche esperto di "comunicazione"!). (oggi i mercati ti hanno dato solo un assaggio di quello che ti combineranno). Mettitelo bene nella zucca: la faccenda finira' male, molto male! (tra i ragli di quelli che grideranno ai rettiliani). ---- (*)Sono nato a Milano nel 1953. Dopo essermi laureato in Scienze Politiche, ho preso un diploma post-universitario sulle comunicazioni di massa. Ho svolto diverse occupazioni, tra cui l'operaio, il delegato sindacale, il barista, il laureato disoccupato, il ricercatore, il consulente strategico d'azienda, lo scrittore di saggi. Come giornalista economico, da oltre vent'anni collaboro e ho collaborato a diverse testate, tra cui il Corriere della Sera, il Manifesto, MicroMega, Economiaepolitica, Sbilanciamoci.info, Prima Comunicazione. Mi sono sempre occupato di economia delle comunicazioni e dell’informazione, di Internet, ICT e media. Ma sono anche impegnato sui temi economici e politici. Come saggista mi occupo soprattutto di economia della condivisione, di beni comuni e di democrazia economica. Ho scritto “Il bene di tutti. L'economia della condivisione per uscire dalla crisi”, Editori Riuniti, 2011, “L'economia della conoscenza oltre il capitalismo”, Codice Edizione, 2008 e “Manifesto per la Democrazia Economica”, Castelvecchi Editore, 2014.

 

  By: lmwillys on Giovedì 02 Ottobre 2014 22:29

'I CCF sarebbero moneta a tutti gli effetti' quindi, come detto più volte, decidiamo di fare politica monetaria come ci pare 'Gli scenari – costruite sulla base delle previsioni governative per il 2014 (che si sono però rivelate sbagliate) e sul moltiplicatore keynesiano rielaborato recentemente da Olivier Blanchard, pari a 1,3 – indicano una forte crescita del Pil, pari a oltre il 7% nel periodo 2015-2017. ' son sempre belli gli 'scenari' ... uno fa qualcosa e tutti gli altri immobili a guardarlo

 

  By: MR on Giovedì 02 Ottobre 2014 21:18

Delirante l'articolo su questo presunto "Giappone keynesiano"...