Soldi all'Estero (Suisse, Austria, Londra, Cipro...)

 

  By: regina74 on Mercoledì 20 Marzo 2013 11:19

Caro zibo Ma aprire conto con skandia si può fare online.....? Quali banche locali austriache consigliate da andare vicino Italia Saxo Banki si apre on line? Quali valute consigli tenere il conto...i dollari usa? la palla della dichiarazione del quadro rw e da fare anno prox con denuncia redditi ? Regin

 

  By: AB58 on Mercoledì 20 Marzo 2013 10:52

A proposito dell’opzione fondi c/o Interaktive Brokers e posto che l’unico “inconveniente fiscale” sia la segnalazione sull’RW – relativamente a difficoltà di gestione fiscale da trading operativo contatto questi di Assistenzabrokers.it che si definiscono referral partner di I.B. Qualcuno ne ha esperienza ?

 

  By: Moderatore on Mercoledì 20 Marzo 2013 01:14

Da: ^"Il segreto bancario austriaco. Fine dei giochi ?"#http://www.fiscointernazionale.com/il-segreto-bancario-austriaco-fine-dei-giochi/^ ..... L’Austria felix Innanzitutto una premessa: aprire un conto corrente in una banca austriaca è relativamente semplice, pochissime tuttavia sono le banche che permettono una apertura online e quasi tutte (in particolare tutte quelle che conosco) richiedono la presenza fisica del richiedente e la sua identificazione e questo naturalmente ai fini dell’antiriciclaggio, come pure ai fini dell’antiriciclaggio è generalmente richiesto di dimostrare in una qualche maniera la provenienza dei fondi che si vogliono depositare. Detto ciò, le banche austriache consentono al depositante una qualche forma di riservatezza ? La risposta è affermativa, andiamo a verificare di che tipo di riservatezza si tratta. Il segreto bancario austriaco è regolato dall’articolo 38 della legge bancaria. Talune volte si legge che il segreto bancario austriaco è tutelato dalla Costituzione Austriaca, ciò è inesatto, quello che invece è corretto dire è che l’art. 38 può essere modificato solo con maggioranze di voto che la legge riserva alle norme costituzionali, ovvero con la maggioranza di due terzi dei voti e con un quorum di presenti di almeno la metà dei deputati. Ai sensi dell’articolo 38, i soci degli istituti di credito, gli amministratori, il personale, devono mantenere il segreto sui rapporti finanziari dei clienti della banca. Se gli organi delle autorità pubbliche e della banca nazionale nel corso della loro attività ufficiale, vengono a conoscenza di fatti che sono sottoposti al segreto bancario, sono tenuti a tenere il segreto bancario quale segreto d’ufficio. L’articolo 38 al comma 2 descrive le fattispecie in cui il segreto bancario può essere svelato: in caso di una procedura penale o penale amministrativa per un delitto fiscale;si noti a questo proposito che: 1) comunque il segreto bancario può cadere solo se la procedura penale è già in corso; non è possibile la rivelazione del segreto bancario al fine di dare inizio successivamente ad una procedura penale. 2. il segreto bancario non può essere rivelato davanti al giudice civile e nemmeno a fronte di una qualsivoglia procedura amministrativa e nemmeno a fronte delle richieste della polizia salvo che non vi sia il sospetto di riciclaggio 3. un’infrazione fiscale non ha l’effetto di far cadere il segreto bancario, a meno che non sia instaurata una procedura penale davanti a un tribunale in caso di una procedura di successione mortis causa; in caso in cui il cliente abbia acconsentito per iscritto al disvelamento del segreto; La violazione del segreto bancario comporta conseguenze legali sia civili che penali. Per quanto riguarda la responsabilità civile, il cliente può chiedere il risarcimento dei danni nel caso in cui il segreto bancario sia stato gravemente violato per colpa o dolo causandogli un danno reale. Penalmente invece sono previste multe e anche all’arresto per coloro che violano il segreto. Attenzione che la tutela del segreto bancario così come descritto è efficace nei confronti dei residenti austriaci, mentre il segreto bancario è diversamente normato con riferimento ai non residenti, cioè gli stranieri. Nel 2009 infatti, cedendo alle fortissime pressioni dell’OCSE, l’Austria ha regolamentato lo scambio di informazioni finanziarie con i Paesi esteri che lo richiedessero, con efficacia a partire dal 9 settembre 2009. Queste sono le condizioni necessarie affinché l’Austria conceda lo scambio di informazioni finanziarie: 1. innanzitutto una legge dell’UE, un trattato contro le doppie imposizioni (ovvero un altro trattato bilaterale) o una norma di legge di altro tipo vigente tra l’Austria e il Paese richiedente deve disporre imperativamente che a una richiesta di scambio di informazioni deve essere dall’Austria data risposta e la norma deve escludere espressamente la possibilità di rifiutare tale risposta solo perché l’informazione è detenuta da una banca. 2. La richiesta di informazioni finanziarie deve essere indirizzata al Ministero delle Finanze Austriaco il quale valuterà in primo luogo se le condizioni di cui al punto 1 sono soddisfatte; e successivamente valuterà la misura con la quale la richiesta potrà essere soddisfatta, applicando caso per caso lo specifico trattato contro le doppie imposizioni esistente tra i due Paesi; 3. Il Ministero delle Finanze Austriaco verificherà che le informazioni finanziarie siano specifiche e coerenti con la richiesta avanzata, al fine di evitare le cosiddette spedizioni di pesca a strascico, per questo la richiesta deve indicare: - l’identità della persona per cui si richiedono informazioni; - lo Stato richiedente deve almeno approssimativamente descrivere la natura delle informazioni; - la richiesta deve dimostrare la necessità di conoscere tali informazioni ai fini fiscali e deve dimostrare che tali informazioni siano prevedibilmente pertinenti lo scopo dell’esazione fiscale; - la richiesta deve dimostrare che le informazioni finanziarie in oggetto sono prevedibilmente detenute in Austria (ad es. anche attraverso l’evidenziazione del numero telefonico di un dipendente di una banca austriaca, ovvero attraverso l’esibizione di una carta di credito di una banca austriaca, o meglio ancora attraverso l’evidenziazione degli estremi di un conto corrente presso una banca austriaca); - la richiesta deve contenere il nome e l’indirizzo della banca austriaca presso la quale sono prevedibilmente detenute le informazioni finanziarie, tuttavia questa informazione non è indispensabile; - la richiesta deve dimostrare ed evidenziare che lo Stato richiedente ha già fatto ricorso a tutti i suoi mezzi disponibili sul proprio territorio per ottenere le informazioni ora richieste all’Austria, senza risultato. - la richiesta deve dimostrare che lo Stato richiedente potrebbe ottenere le informazioni richieste attraverso una propria procedura amministrativa se queste fossero detenute in un istituto di credito nel proprio territorio. Una volta che il Ministero delle Finanze Austriaco ha accettato di rispondere alla richiesta di informazioni, la richiesta medesima deve essere notificata sia alla banca austriaca sia alla persona interessata dalla stessa richiesta. Il titolare del conto può proporre istanza di revisione (ruling) della propria decisione al Ministero delle Finanze Austriaco entro due settimane dalla notifica della richiesta. Avverso un ruling negativo il titolare del conto può proporre entro sei settimane ricorso alla Corte Costituzionale Austriaca e/o al tribunale amministrativo. * * * * * Come si può verificare dalla procedura descritta, una qualche forma di privatezza delle informazioni finanziarie relative a stranieri depositanti presso istituti di credito austriaci indubitabilmente esiste anche se non nella misura pubblicizzata da sedicenti “promotori finanziari” che vantano un inesistente segreto bancario assoluto scalfibile solamente in presenza di un reato di natura fiscale. Si noti che il prerequisito di un procedimento di natura penale vale solamente per i residenti austriaci e non per i non residenti ai quali si applica la procedura di scambio di informazioni sopra descritta. La procedura di scambio di informazioni descritta è comunque definibile come una procedura di scambio “su richiesta” ed in quanto tale sconta una non indifferente macchinosità che, anche sulla base di un generale principio di economicità dell’azione amministrativa, mal si presta ad essere attivata sulla base di semplici sospetti e/o non rilevanti somme da recuperare a tassazione. Per chi ha a cuore una certa tutela delle proprie informazioni finanziarie, la procedura di scambio di informazioni tra gli Stati solo “su richiesta” è comunque preferibile alla procedura di scambio “automatica”, la quale ultima si sostanzia materialmente nella totale trasparenza fra gli Stati contraenti delle informazioni finanziarie possedute. Purtroppo, e dico purtroppo perché sono un ammirato lettore delle opere visionarie di George Orwell, anche per l’Austria si avvicina il momento della resa incondizionata. E la resa avverrà per mezzo di un cavallo di Troia con il ventre riempito di astuti burocrati di Brussels. Seguitemi nel ragionamento: già adesso (tra pochi giorni) l’Austria sarà costretta, obtorto collo, a siglare con gli Stati Uniti d’America il cosiddetto trattato FATCA (Foreign Account Tax Compliance Act) che impegnerà l’Austria a comunicare automaticamente a Washington le informazioni finanziarie riguardanti cittadini americani (la Svizzera è già stata costretta a firmarlo). Ho scritto “obtorto collo” perché la costrizione deriva dal fatto che gli Stati Uniti d’America altrimenti hanno minacciato di estromettere le banche austriache (come pure quelle svizzere) dal mercato dei capitali americano. Ora, a prima vista sembrerebbe che il trattato FATCA riguardasse solo gli amici americani e così è infatti, ma a qualcuno a Bruxelles è venuta un’ispirazione: “ aspetta un momento” ha pensato il leviatano brussello, “ ma l’Austria non è un Paese membro della UE ? Ma certo che lo è !” “ e gli Stati membri della UE non si sono impegnati, nei loro accordi reciproci, a concedere la clausola di Nazione Più Favorita a favore degli altri membri della UE ?” “Ma certo che hanno controfirmato la clausola di Nazione Più Favorita” A questo punto i più digiuni di clausole tra di voi esporranno il classicissimo sguardo da pesce lesso, per questo vi spiego che cos’è questa clausola. La clausola NPF prevede che se uno degli Stati sottoscrittori concede un qualche tipo di favore ad un altro Stato non firmatario, allora gli altri Stati sottoscrittori hanno diritto di chiedere il medesimo trattamento di favore. Capito ? Appena l’Austria concederà agli Stati Uniti lo scambio automatico di informazioni tutti gli Stati membri della UE avranno ragione di chiedere all’Austria lo stesso trattamento da questa già concesso agli americani ottenendo per questa via “troiesca” quello che non erano ancora riusciti ad ottenere in anni di pressioni, ovvero lo scambio automatico di informazioni. L’Austria potrebbe resistere solo accettando di pagare il conto, salato, di una condanna in sede UE per una procedura di infrazione comunitaria. Spero di sbagliarmi, ma temo di dover dedicare una prece al segreto bancario austriaco;

Soldi all'estero... dove ? - Moderatore  

  By: Moderatore on Mercoledì 20 Marzo 2013 00:56

A grande richiesta, specie dai nostri lettori e abbonati russi che avevano soldi a Cipro, ribattezziamo un topic del Forum ora come: "Soldi all'Estero (Suisse, Austria, Londra, Cipro (!) Panama...)". Si scherza, ma fino ad un certo punto ieri parlavo con una signora nella cui famiglia stavano per mettere dei soldi a Cipro... Il problema è di due tipi : Sicurezza, cioè non avere i soldi in banche che siano costrette un giorno a prelevarti forzosamente il 10% e "Privacy" (e qui ci sono diverse sfaccettature...). Per chi pensi che siamo comunque ormai in un regime di libertà di capitali nella UE segnalo tra l'altro che ^l'articolo 63 del "trattato sul funzionamento della UE"#http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:2010:083:0047:0200:en:PDF^ prevede la possibilità di mettere controlli ai capitali, cosa che è matematico metteranno ora a Cipro SICUREZZA i) A mio avviso Londra e New York sono il posto migliore se tieni presente anche i costi, nessuno toccherà mai JP Morgan, HSBC, Barclay's.... Tuttavvia come discusso tante volte ritengo che un ^mega broker indipendente come InteractiveBrokers#http://www.interactivebrokers.com/en/main.php^ sia molto più sicuro di qualsiasi banca (perchè non presta soldi... non rischia quasi niente) ii) La Svizzera va benissimo, specie le banche locali, ma ovviamente resta cara, a parte ^SaxoBank Suissse#http://ch.saxobank.com/about-us/contacts^ che è quella consigliata. iii) Le banche austriache locali vanno bene e qui si rimanda all'importante articolo di Lanci, apparso su quello che è oggi nel mondo ^il più importante sito dedicato al Fisco Internazionale (ed è pure in italiano)#http://www.fiscointernazionale.com/^ (La Nuova Zelanda è l'unico paese al mondo che ha una banca che si basa solo sui depositi dei clienti, cioè non si indebita e non crea moneta per cui non ha rischi, estende credito solo nella misura in cui i depositanti le concedono esplicitamente di impiegare parte dei propri depositi. In altre parole in tutte le altre banche si fanno prestiti e usano soldi della banca creati dal niente per cui poi hanno questi crac e salvataggi- Questa invece fa realmente quello che la gente pensa le banche facciano (è però molto cara). La segnalo perchè è un caso unico al mondo) iv) Oltre a quella ^Skandia (Svedese)#http://www.skandiainternational.com/about_us/^ è una banca in cui metterei dei soldi per stare sicuro, probabilmente la migliore al mondo tra le grandi in termini di solidità. v) Poi si consiglia vivamente sempre di riempire cassette di sicurezza di monete d'^oro#^ Comprare azioni di grandi multinazionali come Nestlè, Richemont, Luois Vitton, Porsche, Roche, Siemens, Lufthansa, Luxottica, Apple, Boeing, Monsanto... che non sono aziende, sono macchine da guerra. In America si può per massima sicurezza anche farsi spedire a casa il certificato azionario, un pezzo di carta che attesta che hai 200 azioni di Apple (così non ti possono fare niente anche se vogliono). In teoria anche in Italia perchè ovviamente una società quotata deve fare questo servizio a tutti gli azionisti, in America li richiedi tramite il tuo broker in Italia non so

 

  By: hobi50 on Giovedì 28 Febbraio 2013 01:41

"La prova esplicitata dei maneggi tra Fed e Treasury spiegata mille volte da GZ." Visto che sono un somaro me li spiega questi maneggi tra Fed e Treasury ? Hobi

 

  By: defilstrok on Mercoledì 27 Febbraio 2013 18:33

La prova esplicitata dei maneggi tra Fed e Treasury spiegata mille volte da GZ. E noi qui a genufletterci davanti alla Buba con la foto, a mo' di monito, di Andreatta

 

  By: guidone on Giovedì 21 Febbraio 2013 17:37

Non problem Defil, sono stato sorpassato dagli eventi, ma ora la domanda e' sfonderanno 1495?? Mahh...

 

  By: Poli on Giovedì 21 Febbraio 2013 17:34

beh fino alle idi di maggio.

 

  By: Vaicru on Giovedì 21 Febbraio 2013 14:49

red ? se lo chiedi a IL FALCO ti dice green Medita Falco Medita

 

  By: defilstrok on Giovedì 21 Febbraio 2013 14:44

Guidone, scusa se non ti ho risposto, ma l'hai visto da te...

 

  By: guidone on Mercoledì 20 Febbraio 2013 22:29

Ciao Defil Devo dire che quello che hai scritto e' perfetto, ma 1511 di S&P rimmarra' inviolato secondo te??

 

  By: defilstrok on Mercoledì 20 Febbraio 2013 21:45

Con la pubblicazione delle minute del Fomc, questo rialzo ininterrotto, lentissimo e asfissiante in essere dal 2 gennaio comincia a trovare una spiegazione. Chi si aspettava che nel 2014 Bernanke dichiarasse i termini della exit strategy dalla montagna di QE che si sono susseguiti fino a oggi, a mio avviso resterà deluso. Il sentore è che, invece, dalle statistiche USA si evinca una ripresa in atto, un mercato immobiliare anch'esso da diversi mesi stabilmente sulla via della ripresa, e che quindi lo stop ai QE debba essere anticipato. Cosa fare, allora? Bencopter è uno che sta molto attento agli aspetti psicologici e secondo me ha deciso così: - qualche mese fa annuncia che non smetterà di iniettare liquidità finché non vedrà il tasso di disoccupazione scendere a un livello prefissato, e così crea benzina per spingere gli indici verso i record storici; - ma lo fa ben sapendo che, invece, i tempi per smettere di drogare i mercati saranno assai più ridotti; - l'importante, però, è spingere gli investitori, quelli speranzosi (i rialzisti da una parte) e i diffidenti (i ribassisti dall'altra) a convincersi che entro fine anno nuovi record verranno conseguiti; - quindi, spingendo la Fed stessa direttamente ma anche con l'ausilio degli investitori a cui ritira una parte di bonds che ha sul groppone, grazie a una sfilza di POMO da fare invidia al 2008-2009, si decide di portare gli indici quassù fino all'ultimo momento; - quale momento? quello delle elezioni italiane e la scadenza delle proroghe al bilancio USA più o meno coincidenti con fine febbraio - e proprio stasera e in corrispondenza con target tecnici di rilievo, salta fuori che al Fomc il dibattito non è mai stato così acceso in merito ad una interruzione del QE. Ma l'obiettivo, salvo intralci, è raggiunto: gli investitori avranno bene impressa la dinamica allucinante di questi 2 mesi e, una volta esaurito lo storno e fatti sfogare i bisogni di rivalsa dei ribassisti, si riprenderà a salire. Ma ormai l'economia e i mercati finanziari USA avranno imparato la strada e non avranno bisogno di essere più accompagnati

 

  By: GZ on Lunedì 10 Settembre 2007 22:14

forse era Fortunato in un altro post che si riferiva a qualche cosa del genere cioè a quanto tratta il tasso di interesse effettivo che la FED controlla in pratica dall'8 agosti anche se il tasso ufficiale è il 5.25% le "iniziioni" famose di liquidità hanno tenuto il tasso effettivo sul 4.90% il che ovviamente implica che entro qualche giorno portino anche il tasso ufficiale al 5% come minimo

 

  By: GZ on Giovedì 06 Settembre 2007 18:07

Secondo questo importante tizio a Londra quando ha incontrato i capi della banca centrale inglese gli hanno chiesto che cosa è un CLO (uno dei derivati su cui stanno saltano banche e fondi) e glielo ha dovuto spiegare lui facendo un diagramma su un tovagliolo ------------------ Credit crunch sows ‘seeds of downturn’ By Jonathan Guthrie Mr Moulton was one of the first senior UK businessmen to warn of the risk of contagion when he said that “on a six-month basis” the choking-off of credit between banks could spread to become a full-blown economic slowdown. He said: “The equity market will only be affected if what is now purely a financial crisis spreads to the economy through mortgages, loans and [lower] consumer confidence. But then you would see the equity market crash away.” The scenario sketched by Mr Moulton in a speech in Birmingham will add to foreboding among non-banking businesses over the tightening of credit. This has seen inter-bank borrowing rates rising to historically high levels above the Bank of England’s official base rate. The private equity investor said the Bank was hampered in its efforts to manage the crisis by its sketchy knowledge of such important debt vehicles as collateralised loan obligations (CLOs). These are securities backed by leveraged loans, which can include US subprime mortgages and whose creditworthiness may be questionable. Mr Moulton said that during a breakfast meeting with Bank officials “it became clear they did not know what a CLO was. I had to show a senior man [by drawing a diagram] on the back of a napkin.” Speaking ironically, Mr Moulton said: “It was really reassuring to see they did not know what was going to explode on them.” The power of the Bank to control debt markets had been significantly reduced by the proliferation of securitised debt, according to Mr Moulton, who is the senior partner of Alchemy, a mid-market buyout firm. He said the Bank had “no weapons to control CLOs”. The Bank declined to comment on Mr Moulton’s criticisms. Mr Moulton, who was the guest speaker at a breakfast organised by Liquidity, an asset-based financing company, said ordinary businesses should enjoy some insulation from the credit crunch. This was because banks typically lent to them using the deposits of other UK customers. Mortgage and personal loan borrowers were more exposed, because international investors in securitised debt that had driven demand for these assets were now pulling in their horns.

Cosa telegrafano le banche centrali ? - gz  

  By: GZ on Lunedì 05 Marzo 2007 18:04

la cosa bella di questa sciacquatina è che è stata "telegrafata" da gennaio in poi da dichiarazioni e interviste di praticamente tutti i banchieri centrali eccetto Bernanke (che era più cauto) in europa da Draghi a Bini Smaghi a Trichet o Weber a quell greco che non ricordo il nome a quello inglese Mervyn King hanno tutti messo in guardia per due mesi sistematicamente contro un cedimento dei mercati e i rischi che si correvano Io ho riportato qui copiandoli queste dichiarazioni ogni settimana mentre il mercato saliva ancora anche se molto molto lentamente e compresso come volatilità e devo dire con il senno di poi che bisognava dargli retta, infatti in ottobre o settembre ad esempio non dicevano niente e da gennaio non passavano tre giorni senza un accenno al "re-pricing" " (..ECB President Jean-Claude Trichet said on Jan. 27 that markets ``have to be prepared for a re-appreciation of risk,'' which he described as ``likely.'' ) E ora cosa dicono anzi "telegrafano" ? ...If you misprice risk, don't come looking to us for liquidity assistance,'' says Weber. ``The longer this goes on and the more risky positions are built up over time, the more luck you need.'' ...In Japan, BOJ board member Mizuno said the same day that the market's drop wouldn't deter the bank from its policy of ``gradual'' rate increases to prevent the world's second-largest economy from overheating. ``We aim to gradually adjust interest-rate levels according to changes in the economy and prices,'' Mizuno said. Cioè alziamo i tassi lo stesso dove è necessario