Fiducia (negli utili) delle banche

 

  By: mb on Mercoledì 10 Aprile 2013 18:26

seguendo la parte "politica" e monetarista del sito sono meno pronto su quella analitica fondamentale sia per criticarla che per lodarla. Però sarebbe bello avere un suo parere su una questione che mi sta molto a cuore. Com'è noto, gli hedge fund sono obbligati a dichiarare gli short che fanno e la consob pubblica le posizioni corte praticamente ogni giorno. Ha mai avuto modo di vedere o riscontrare se gli short pubblicati sul sito della consob vanno a buon fine? Mesi fa feci un controllo settimanale a campione e mi accorsi che gli short pubblicati stavano andando tutti male. Mi pare strano che gli hedge fund sbaglino gli short. Mi sfugge qualcosa? E' meglio fare uno studio profondo e di lungo termine? conosce qualcuno che l'ha fatto? lei come si trova con questi dati? La riterrei una info importante questa,(se la possiede)... da permutare con un abbonamento :)

 

  By: Moderatore on Mercoledì 10 Aprile 2013 04:20

alberta, segnalare un articolo sulle banche di Bolognini pubblicato giorni fa non c'entra niente con mettere operazioni sui titoli bancari... Tu insisti, pur non essendo abbonato, a scrivere nel forum che ho raccomandato delle operazioni sulla base dei post che compaiono free nel forum. Se ti interessa al momento ci sono, nella sezione "non free", tre operazioni su banche suggerite: ^short Banco Santander a 5.45 e short BNP Paribas a 40 e rotti#http://cobraf.com/abbonati/trading.php?type=ce&id=38302^ messi il 25 marzo e long Bank of Ireland sui 13 centesimi di pence (messo su mesi fa) nessuna delle tre perde, come si vede sotto. Anche le operazioni precedenti, short, in gennaio-febbraio sulle banche italiane sono finite bene. Spero che tu non abbia invece sbagliato qualche operazione sulle banche

 

  By: LINK on Martedì 09 Aprile 2013 22:02

------------------------------------------------------------------------------- Ma, mi domando e dico: come fa il nostro padrone di casa ad essere così preciso sui timing, sempre al contrario, nei suoi articoli nei quali, di norma, riporta peraltro fior di analisi, proprie e di terzi, ossia di ottima valenza teorica ????? Ancora una volta il Zibo contrarian signal short term, ci fa rodere......di dubbi amletici. Ma non è che anche lui si è accorto della faccenda e fa il contrario ????? Anche qui, preso esattamente il minimo nella correzione sui Big Financial USA....... speriamo vada meglio più avanti..... ------------------------------------------------------------------------------------- bisogna capire tra le volte che ci prende e quelle nelle quali non ci prende , se il saldo è positivo o negativo.In pratica se tra le centinaia di chiamate long e short in un anno , il saldo del conto trading o investimenti ha il segno verde o rosso. Questo è il dilemma.

 

  By: alberta on Martedì 09 Aprile 2013 21:52

http://www.cobraf.com/forum/topic.php?topic_id=5248&reply_id=123520271 ________________________ Ma, mi domando e dico: come fa il nostro padrone di casa ad essere così preciso sui timing, sempre al contrario, nei suoi articoli nei quali, di norma, riporta peraltro fior di analisi, proprie e di terzi, ossia di ottima valenza teorica ????? Ancora una volta il Zibo contrarian signal short term, ci fa rodere......di dubbi amletici. Ma non è che anche lui si è accorto della faccenda e fa il contrario ????? Anche qui, preso esattamente il minimo nella correzione sui Big Financial USA....... speriamo vada meglio più avanti.....

 

  By: Moderatore on Martedì 09 Aprile 2013 19:25

Bellissimo articolo di Fabio Bolognini sugli utili delle banche: ".. A fronte di profitti scaturiti dall’attività con la clientela, tra spread e commissioni, per 56,5 miliardi sono stati accantonati ben 22,8 miliardi a copertura delle possibili perdite sul portafoglio crediti deteriorato..." Dice: ....^è come un’impresa che nel 2012 abbia fatturato 10 milioni di euro e abbia dovuto fare accantonamenti a fronte di crediti dubbi versi i clienti per ben 4 milioni#http://www.linkerblog.biz/2013/04/01/la-dura-legge-dellautogol/^. Non apparirebbe un’impresa molto sana e difficilmente con i 6 milioni residui potrebbe coprire tutti gli altri costi e chiudere con un utile d’esercizio. Probabilmente non otterrebbe credito in banca.... Tenere presente che per fare 56 miliardi di utili lordi (prima delle rettifiche appunto), le banche italiane usano circa 3.900 miliardi di impieghi a bilancio. Quindi se dividi 56/ 3900 quanto fa in % ? 1.4% giusto ? Questo è il margine che le banche hanno su quanto movimento. Su questo 1.4% poi metà viene accantonato per possibili perdite su crediti Dopodichè leggi il suo articolo a fianco sulle fideiussioni, dove mostra con l'esempio di MontePaschi che le banche sono molto coperte sugli accantonamenti tramite appunto le garanzie personali, per cui può recuperare recuperare quello che riesce attraverso le fideiussioni. Ma ovviamente questo implica una valanga di decine di miliardi di azioni nei tribunali per ottenere il rimborso attraverso esecuzioni giudiziarie e aste immobiliari...

segnale sulle banche - GZ  

  By: GZ on Giovedì 04 Aprile 2013 19:07

Stock: Banche USA ETF, Goldman Sachs Group, JpMorgan Chase

Tra le centinaia di commenti che si sentono in giro sui mercati segnalo questo di un pezzo grosso di NewEdge (il mega broker creato dalle banche francesi) ^"Greece-Like Risk’ for Financials: McDonald"#http://www.cnbc.com/id/100613539^ dove dice che già da tre settimanei Credit Default Swap delle banche hanno cominciato a salire di prezzo (indicando maggiore rischio incrementale di default...) e allo stesso tempo la posizione short sull'indice delle banche ^XLF#^ ha toccato il livello massimo degli ultimi due anni. Secondo questo McDonald le ultime due volte che questi due indicatori hanno toccato questi livelli poi le banche sono franate Consiglia short sui finanziari, tipo ^XLF#^, ^JPM#^, ^Citigroup#^, ^BAC#^, ^GS#^

 

  By: Fr@ncesco on Martedì 26 Marzo 2013 01:34

...E come accidenti poteva andare, se il salvatore dell'Europa sarebbe dovuto essere questo qui:

E le banche italiane ? - Moderatore  

  By: Moderatore on Martedì 26 Marzo 2013 00:21

Stock: Banca Intesa, Unicredito

Riassumendo per chi si sia distratto. I capi della Troika oggi hanno dichiarato che il "modello Cipro" può essere applicato ad altre situazioni di banche dissestate. Cosa significa ? La prossima volta che delle banche hanno perdite che le mangiano il capitale invece della BCE che mette lei i soldi, come è avvenuto finora (e in USA e UK le loro banche centrali), saranno gli obbligazionisti e poi anche i depositanti (sopra 100mila euro) a pagare. C'è da preoccuparsi per le banche italiane (visto che sono crollate di un -5% medio oggi in borsa) ? Nel 2011 le banche italiane hanno perso 26 miliardi, nel 2012 perdono solo 1 miliardo (ma senza MPS, con il quale possono essere forse un paio di più). E nel 2013 ? Le "sofferenze nette " sono sui 64 miliardi e possono tradursi in 20 o anche 30 miliardi di "crediti deteriorati" che sono quelli che poi vengono contati come perdite. I guadagni del trading su Bto e loro bonds sono stati sui 6 miliardi e questi possono sparire. Magari ^chiedo a Fabio Bolognini#http://www.linkerblog.biz/^ che ne capisce più di tutti di bilanci di banche, ma a occhio potrebbero perdere da 10 a 20 miliardi nel 2012....Questo nell'ipotesi che i BTP restino ai livelli attuali, perchè se scendono del -10% ad esempio, dato che le banche ne hanno per 400 miliardi a bilancio possono perdere 40 miliardi di euro sui BTP Tenete solo presente che se le perdite di bilancio delle banche dovessero salire troppo ora la Troika chiedera agli obbligazionisti di pagare (e se non basta ai depositanti) ------------ da il Sole24ore ---------- ....anche nel 2012 il bilancio del sistema bancario italiano resta tinto di rosso. Non tutte le banche hanno chiuso in perdita, è vero, ma se si guarda all'aggregato delle prime dieci, il responso è inequivocabile: ^un miliardo di euro di perdite nette lo scorso anno#http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2013-03-24/banche-italiane-conti-rosso-082135.shtml?uuid=Ab19o5gH^ in base ai bilanci presentati in questi giorni (all'appello manca solo il Monte dei Paschi, per il quale si fa riferimento al consensus degli analisti). È vero che nel 2011 ci fu un buco gigantesco da 26,2 miliardi, ma tutto da imputare alle rettifiche sugli avviamenti, che da sole avevano pesato sull'ultima riga dei bilanci per più di 28 miliardi, portandoli inesorabilmente verso il rosso. La zavorra del 2012, invece, è stata quella dei crediti deteriorati, che hanno costretto le prime dieci banche a rettifiche per 20,8 miliardi: il 49,9% in più dell'anno precedente, quando avevano sfiorato i 14 miliardi. Rettifiche ieri e rettifiche oggi, dunque. Tuttavia, se quelle legate agli avviamenti potevano essere considerate un effetto contabile di natura straordinaria, «una tantum» difficilmente ripetibili, sui crediti deteriorati il futuro è molto più incerto. La qualità del credito, infatti, è strettamente legata alla salute dell'economia reale e finché non ci sarà una ripresa difficilmente si potrà confidare in un allentamento della tensione sugli impieghi. Il circolo vizioso è tutto qui: l'economia peggiora, i privati non rimborsano le banche, le banche erogano meno credito, la ripresa si allontana. A ben guardare, gli ultimi dati resi noti in settimana dal l'Abi rivelano che a gennaio lo stock complessivo delle sofferenze nette si è leggermente ridimensionato, scendendo dai 64,6 miliardi di dicembre ai 63,9 di gennaio, tuttavia l'inversione di tendenza sul Pil non si avvertirà prima di metà 2013 e per registrare le prime ricadute sulla qualità del credito si dovrà attendere il terzo-quarto trimestre. Un contesto problematico per tutti – non a caso Bankitalia continua a chiedere a massima attenzione – in cui però le situazioni sono abbastanza diversificate da banca a banca: cambiano i volumi delle rettifiche, i tassi di copertura dei crediti a rischio e anche la profittabilità. Perché, inevitabilmente, la prudenza si paga in termini di utili e dividendi per gli azionisti. È così che per alcune banche che sono riuscite a dare qualche soddisfazione, seppur contenuta, ai soci (Intesa, UniCredit, Ubi, Credem), altre hanno chiuso in rosso (Banco Popolare, Creval), altre ancora si sono viste costrette a varare nuovi aumenti di capitale: Carige, previa cessione di asset, e Bpm, che tuttavia intanto ha rimborsato un miliardo e mezzo di prestiti Ltro. L'effetto trading Altro elemento del mosaico, i ricavi da trading. Un'altra voce straordinaria, che accomuna più o meno tutte le banche, che però questa volta ha avuto effetti benefici: dai buy back di obbligazioni proprie e dalla negoziazione dei titoli – per lo più BTp – le prime dieci banche hanno potuto contare su 4,9 miliardi di ricavi nel 2012, più del doppio dei 2,2 miliardi incassati nel 2011. Un effetto positivo che difficilmente concederà il bis, per lo meno nella stessa misura dell'anno scorso: i maxi ricavi, infatti, sono legati alla vendita dei titoli acquistati a fine 2011 a prezzi di saldo e rivenduti quando il mercato era tornato in una situazione di normalità. Una discontinuità che difficilmente potrà verificarsi nuovamente nel 2013. In realtà, c'è chi fa notare che con il ritorno alla normalità non solo cesseranno i ricavi straordinari da trading ma si rialzerà anche il margine d'interesse, che – non a caso – per le prime dieci banche nel 2012 si è ridotto proprio di 2 miliardi. Almeno sulla carta i conti tornano, ma bisognerà attendere la prova dei fatti. Anche perché, come ha ricordato ancora l'altro ieri il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, uno dei limiti strutturali del sistema sta nel funding gap degli istituti, ovvero quei 158,1 miliardi di differenza tra i prestiti erogati e la raccolta da clientela: «Le banche prestano il 120% di quello che raccolgono», ha ricordato Patuelli, e proprio qui sta il filo doppio che le lega all'economia reale. Facendole attendere con ansia quella ripresa che ancora non si vede all'orizzonte.

 

  By: Moderatore on Sabato 02 Febbraio 2013 00:40

Rigiriamo da Fabio Bolognini (il top blog sulle banche in Italia) ^"Chi sbaglia incassa in banca"#http://www.linkerblog.biz/2013/02/01/chi-sbaglia-incassa-in-banca^ che mostra documenti di Banca d'Italia recenti su MontePaschi ... il documento fornisce la prova che un Direttore Generale ritenuto non all’altezza del suo compito, al punto di avere messo a rischio fallimento la banca, viene liquidato con una buonuscita di 4.000.000 euro e seppure la massima autorità di vigilanza si ribelli e apra una procedura sanzionatoria i vertici della banca MPS procedono ugualmente nello staccare un assegno milionario.

 

  By: lmwillys on Venerdì 18 Novembre 2011 14:11

se non si interviene prima di immediatamente sul problema debito questo bilancio diventerà un miraggio anelato in ottica positiva per tutte le banche http://www.ilsole24ore.com/art/economia/2011-11-18/italia-ordini-fatturato-industriali-100527.shtml?uuid=Aa4L7YME

 

  By: Moderatore on Venerdì 18 Novembre 2011 13:42

Leggete ^quello che scrive Bolognini sul bilancio della Popolare Milano#http://www.linkerblog.biz/2011/11/11/bpm-crescono-soprattutto-i-problemi/^ appena uscito -------------------- Tascuro volutamente le vicende giudiziarie dell’ex-presidente Ponzellini, anche se oltre ad aprire una brutta pagina avranno qualche ricaduta sulla banca, e mi concentro sulla presentazione dei risultati trimestrali della BPM, con l’obiettivo di valutare l’andamento dei crediti alla clientela imprese. I dati sono tratti dalla presentazione fornita questa mattina nella conference call del DG Chiesa agli analisti. Ricavi La performance sul fronte dei ricavi presenta luci e molte ombre. Il margine sul denaro è cresciuto molto nei primi 9 mesi: +13,8% ma -lo dice la presentazione stessa- soprattutto grazie ad un’attività di aumento degli spread sia sulla raccolta (mark down) che sugli impieghi (markup). Le commissioni da servizi sono calate quasi della stessa percentuale (-11,3%) certamente a causa della crisi dei mercati finanziari ma anche perché la banca, come quasi tutto il sistema, non riesce a generare nuove aree di servizi. Il crollo dei profitti di trading (da 95 milioni a 7) ha causato una contrazione del 6% nei ricavi totali. In sostanza non vedo notizie così positive. Impieghi I finanziamenti alla clientela sono cresciuti nei primi 9 mesi del 7,8% rispetto al corrispondente periodo del 2010, ma questo è avvenuto prevalentemente sulla clientela privata (mutui e prestiti personali), perché nel segmento corporate si registra un calo dell’1,2% come c’era da attendersi in considerazione della stretta creditizia applicata. Da notare sempre nel segmento corporate che a quasi parità di volumi gli interessi percepiti sono saliti di ben il 12,2%. grazie ad un aumento medio del markup di 36 bp. segmento corporate- fonte: BIPIEMME GROUP Q3 results 2011 Qualità dell’attivo e crediti deteriorati Non sono andate molto bene le cose in questo campo. BPM sta ancora imbarcando (oppure riclassificando) crediti deteriorati. Il totale dei crediti deteriorati lordi (NPL) è arrivato a 2,95 miliardi pari al 7,9% del totale dei prestiti alla clientela con crescite rilevanti di sofferenze (+13,5%) e di partite ristrutturate (+17,3%). I crediti deteriorati netti sono il 6,1% del totale. Nel corso dei primi 9 mesi BPM ha dovuto accantonare a rettifiche su crediti ben 180 milioni di euro con una crescita del 18% rispetto al 2010 e un impatto pari al 17% dei ricavi complessivi. Questi numeri dicono che il processo di credito della BPM è ancora fragile e che il portafoglio crediti, anche in prospettiva, rappresenta un elemento di debolezza. Crediti Deteriorati Lordi- fonte: BIPIEMME GROUP Q3 results 2011 Complessivamente i dati presentati dalla banca sono una conferma della situazione che più volte Imprese+Finanza ha preannunciato: crescita bassa o negativa dei finanziamenti alle imprese, fortissima attività di aumento degli spread e continuo flusso di nuovi crediti deteriorati nel 2011 a causa del protrarsi della crisi ma anche della debolezza del processo di rilevazione e ristrutturazione dei rischi da parte delle strutture bancarie. Vedremo i risultati delle altre banche per avere ulteriori conferme o smentite.

 

  By: Vaicru on Venerdì 18 Novembre 2011 09:57

 

  By: gianlini on Mercoledì 16 Novembre 2011 19:02

ho degli ETF sull'indice mondiale e sull'indice del pacifico, ma non sono roba da trading, la tengo per 10 anni come minimo, mi serviva per portar fuori dalla zona euro un po' di soldi per il resto lungo di 1 minifib e corto di una call 16250

 

  By: cavaliere on Mercoledì 16 Novembre 2011 19:00

ma come è possibile che una banca bpm solida almeno a detta di tanti sia potuta crollare da 3 euro di inizio anno a circa i 0,30..? troppe sofferenze bancarie? investimenti sbagliati?

 

  By: gianlini on Mercoledì 16 Novembre 2011 18:58

non saprei nemmeno io quasi niente