Per il sistema bancario ci vuole del socialismo - GZ
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By: GZ on Mercoledì 26 Marzo 2014 01:21
Fabio Bolognini oggi commenta l'importante discorso di Draghi sulla crisi del sistema bancario a Parigi: ^"Draghi spiega la pulizia del sistema bancario"#http://www.linkerblog.biz/2014/03/25/draghi-spiega-la-pulizia-del-sistema-bancario/#comment-11675^ 25 marzo 2014. Questo ci consente di passare dalla teoria della moneta vista nelle pagine precedenti alla pratica.
Nel discorso a Parigi citato Draghi dice che le passività delle banche (i loro bilanci in pratica, sia all'attivo che al passivo) #b#dal 2005 al 2012 sono aumentate di più del 60% del PIL dell'eurozona#/b# . In numeri, (che le % ingannano), il PIL dell'eurozona era sugli 8 mila miliardi di euro nel 2005 per cui le passività e #F_START# size=3 color=red #F_MID# attività delle banche sono aumentate di 5 mila miliardi dal 2005 #F_END#(il 60% del PIL dell'Eurozona).
Questa è la causa della Crisi. Tutti gli altri discorsi sulla competitività, gli sprechi, l' euro troppo caro ecc... sono poco rilevanti al confronto, parliamo di #F_START# size=3 color=red #F_MID#5mila miliardi di denaro creato dal 2005. Che poi è scomparso.#F_END# (come spiega Draghi nel discorso)
Come spiegato fino alla noia, questo equivaleva ad un aumento del denaro che circola di circa 5mila miliardi, solo dal 2005 al 2012 perchè anche i più tonti qui sul forum forse non credono che di colpo dal 2005 le famiglie in Europa abbiano "trovato" 5mila miliardi, li abbiano portati in banca e questi li abbiano prestati (spero). D'altra parte l'economia reale non aveva chiesto tutti questi soldi, le banche li hanno creati al 90% per la speculazione immobiliare, i mutui, credito al consumo, intermediazione e manipolazione finanziaria.
Ora ^Draghi ammette però che le banche si sono largamente "finanziate" con debito, dal 2005#http://www.linkerblog.biz/2014/03/25/draghi-spiega-la-pulizia-del-sistema-bancario/#comment-11675^. Ma chi ha prestato loro i soldi ? Sempre le famiglie che mettevano i loro soldi in fondi monetari o comuni ? In parte, ma le banche si finanziano soprattutto con "repos" sul mercato monetario, che durano pochi giorni e questi vengono da fondi americani specializzati o hedge funds. Questi fondi a loro volta si indebitano... Questo è un gioco in cui alla fine trovi sempre sotto del debito...
Tutto il discorso di Draghi che Bolognini commenta, assume che le banche possano aumentare di 5 mila miliardi in sei anni i loro assets e sia una cosa abbastanza normale, che ha dato problemi solo perchè le bancbe si sarebbero finanziate con del debito in modo eccessivo.
In sostanza, le banche hanno creato 5mila miliardi (su un PIL di 8mila in Europa) e hanno esagerato, ma di per sè è OK, perchè sono aziende private, in concorrenza tra loro, che massimizzano il profitto e se vedevano opportunità di allargarsi..
#F_START# size=3 color=red #F_MID#BALLE!#F_END#
Draghi ieri descriveva la crisi del sistema bancario europeo che è stata il risultato di questa enorme espansione delle banche, e come si sa la BCE ha risposto alla crisi, creando circa 3 mila miliardi di euro tra il 2011 e oggi.
Quindi i numeri quadrano: dal 2005 le banche aumentano di 5 mila miliardi il credito, in parte indebitandosi loro stesse, poi vanno in crisi, ^riducono i loro bilanci dice Draghi del -20%#http://www.linkerblog.biz/2014/03/25/draghi-spiega-la-pulizia-del-sistema-bancario/#comment-11675^ (che sarebbe una cifra sui 5-6 mila miliardi) e la BCE per tappare il buco crea 3 mila miliardi come sappiamo.
Se traduci il discorso di Draghi sulla crisi del sistema bancario in MIGLIAIA DI MILIARDI DI EURO, diventa tutto chiaro:
1) le banche creano denaro per 5mila miliardi, lo usano quasi tutto per attività improduttive (mutui, immobili, derivati, credito al consumo, fusioni e acquisizioni tipo i 7 miliardi di Antonveneta...),
2) dopo qualche anno si ritrovano perdite, crediti e bonds non rimborsati,
3) allora riducono il credito a tutti e vendono debito, per.... circa 5mila miliardi!!!!
#F_START# size=3 color=red #F_MID#Le banche hanno creato 5mila miliardi dopo il 2005 e hanno distrutto 5mila miliardi dopo il 2011 !!!#F_END# prima creano e poi distruggono denaro e in quantità colossali, parliamo del 60% del PIL.... e la BCE interviene e compra debito o lo fa comprare per via indiretta alle banche
Perchè questo circolo vizioso di creazione e distruzione di denaro da parte delle banche che crea prima bolle e poi crac e depressione ? Perchè si finge che il sistema bancario sia come il mercato dei cellulari, del vino, delle poltrone o dei laterizi. #b# Non è un mercato con domanda e offerta di beni, è un monopolio che crea denaro dal niente. In quanto tale va prima smembrato in tante piccole banche e locali, non quotate, senza stock options e bous, e va diretto dallo stato (dalle regioni o comuni)#/b#.
#F_START# size=3 color=red #F_MID#Per il sistema bancario ci vuole il Socialismo#F_END# (per il resto dell'economia il contrario, bisogna liberalizzare e deregolamentare)
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Un estratto dall’intervento del presidente della ECB, Mario Draghi “A consistent strategy for a sustained recovery” a Parigi oggi, in cui Draghi tratta in modo efficace e chiaro l’evolversi della crisi del sistema bancario
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#/i# [...] Cleaning up the banking sector
Prior to the crisis, euro area banks had entered a rapid period of balance sheet expansion. From the start of that expansion in 2005 to its peak in 2012, banks assets increased by more than 60 percentage points of GDP. This was associated with the development of unsustainable bank business models. Banks relied too much on debt to finance their lending, and that debt depended too much on wholesale market funding and too little on deposits...
[...]#/i#
[Bolognini]
I punti chiave di questo passaggio dedicato alla crisi delle banche europee e al percorso con cui la Banca Centrale Europea intende rimettere in piedi un intero settore sono questi:
• dal 2005 al 2012 le banche hanno esagerato nell’attività di prestito, operando con modelli di business insostenibili, in bilico sull’eccesso di impieghi rispetto alla raccolta di risparmio, basandosi sulla fiducia di una disponibilità illimitata di fondi dal mercato all’ingrosso dei capitali. Un modello non auspicabile né sostenibile fondato sulla falsa certezza della garanzia di ultima istanza degli Stati sul debito delle banche. Giudizio piuttosto severo verso chi ha portato le banche in questo baratro.
• la correzione degli eccessi bancari andava fatta con un processo di deleveraging (riduzione della leva finanziaria) ‘buono’ e non basato su chi dimagrisce operando una stretta creditizia e aspettando che le sofferenze riprendano valore. Piuttosto diretto il rimbrotto a banche che hanno atteso troppo (e forse stanno attendendo ancora) la ripresa di valore dei crediti dubbi, le ‘zombie banks’ costrette a vendere le sofferenze a prezzi molto bassi.
• la BCE ha salvato una prima volta le zombie-banks immettendo ampia liquidità ma non intende farlo una seconda volta a gratis e quindi le banche devono passare per il crash-test dell’Asset Quality Review (AQR) e arrivarci in forma, non con un carico di sofferenze nascoste. E servono corposi aumenti di capitale.
• nel percorso verso il buon deleveraging le banche devono fare chiarezza nel portafoglio crediti deteriorati e anche costituire bad bank per cedere le sofferenze, anche prima dell’AQR.
• infine un richiamo ad accompagnare il processo di pulizia bancaria e di crescita con un chiaro sostegno ai mercati obbligazionari locali, che serviranno a finanziare imprese dove le banche non potranno più arrivare.
Non so perché ciascuno di questi punti sembra un richiamo esplicito alle banche italiane e indica che quanto è stato già fatto -a denti stretti- per classificare nuove sofferenze, fare accantonamenti straordinari e varare aumenti di capitale è stato frutto di una regia alta della BCE che le banche hanno dovuto subire e a cui stanno rispondendo in ritardo.
Notizia di oggi è la perdita di quasi 100 milioni di Veneto Banca nel bilancio 2103 causa sofferenze e rettifiche e la proposta di aumento di capitale di 500 milioni. Nel caso fosse servita un’altra prova delle parole di Dragh
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