Monte dei Pascoli di Siena e Banca Marche

 

  By: neofita on Sabato 26 Gennaio 2013 16:56

big big big OSCARONE BIG

 

  By: traderosca on Sabato 26 Gennaio 2013 10:51

bellissimo intervento quasi perfetto di Barrai,però ricordo che insieme ai suoi fans sta portando avanti la crociata del ripristno della sovrantà monetaria con la relativa stampa da parte dello stato ed alla domanda se darebbe in mano tale potere ai politi ladroni attuali,la risposta "già in tutto il mondo rubano quindi la priorità è la sovrantà monetaria e relativa stampa" e qui non ci siamo..... "Lei caro Profumo potrebbe continuare nel suo ruolo di TRAGHETTATORE." L'unica esortazione che doveva fare a Profumo era la richiesta di dimissioni!! visto i precedenti come evasore e di avere traghettato la più grande banca italiana verso il fallimento con operazioni di acquisizioni tipo MPS dove sarebbe stato opportuno richiamare la magistratura a porre l'attenzione.,doveva chiedere le dimissioni anche per il presente per avere tenuto nascosto e difeso il marciume emerso in questi giorni.Dimissioni!!!e senza buona uscita come all'Unicredit, anzi bisognerebbe richiedere il rimborso!!!!e altro...... Ho denunciato l'operazione fraudolenta MPS sul nascere anche con dibattiti sul forum come ho denunciato altre operazioni forse ancora più gravi,Enel-Endesa qui sono stati spesi inutilmente 55 miliardi di euro,ma nessuno per il momento di autorevole interviene,i riflettori devono essere accesi anche sulle operazioni di acquisizione di Unicredit in primis Unicredit-Capitalia,robe da galera!!altro che traghettare MPS............. Ho critto a Beppe Grillo e scriverò a Barrai per esortarli a presentarsi alle assemblee dei soci di Enel e Unicredit per denunciare i misfatti e sollecitare la magistratura a compiere il proprio dovere.

 

  By: lmwillys on Sabato 26 Gennaio 2013 08:56

La banca del PD fa una porcheria da record utilizzando la normativa approvata dal PDL e tanto avversata (a parole) dal PD in parlamento. Come quando hanno sbraitato sui condoni edilizi e poi hanno condonato anche la cuccia del cane. ------- la gente sta finalmente capendo che l'Italia è stata una gigantesca torta che ladri bastardi chiamati pd pdl ecc. si sono spartiti negli anni ... definire ilfattoquotidiano 'giornale di sinistra' fa ridere ... e poi sinistra, destra, categorie inesistenti .... sempre di m.erda si parla auspicare che il mckinsey boy numero due (l'altro è passera) rinsavisca in tarda età fa tenerezza

Barrai a Profumo - Moderatore  

  By: Moderatore on Sabato 26 Gennaio 2013 02:43

Stock: Banca MontePaschi

^intervento molto efficace di Paolo Barrai#http://ilpunto-borsainvestimenti.blogspot.it/2013/01/assemblea-montepaschi.html^ all'assemblea di MontePaschi Gent. Dottor Alessandro Profumo, oggi ha sentito o sentira' molte accuse, sopratutto alla gestione passata. Numeri in rosso, numeri mai svelati, contratti segreti, responsabilita' vere o presunte...e lei è sicuramente pronto a rispondere del passato...ha avuto tutta la settimana per prepararsi e per pararsi da attacchi di azionisti e politici che oggi sono intervenuti numerosi. io personalmente mi sono occupato come semplice blogger del MONTEPASCHI fin dal giorno dopo che Mussari annuncio'l'operazione Antonveneta. Sono stato l'unico in Italia a scrivere oltre 150 articoli contro l'operato del management della banca e della fondazione fin dal lontano 2008. Mussari fece bloccare l'accesso al mio sito, MERCATO LIBERO, ai dipendenti del Montepaschi. I giornalisti al soldo della banca hanno cercato di diffamarmi piu' volte. Sono stato per 4 volte a Siena e ogni volta ho snocciolato numeri di un disastro annunciato davanti a una platea ricca anche di personalita' di spicco di Siena a partire dall'ex sindaco piccini. QUINDI IN CITTA' MOLTA GENTE SAPEVA ME NON E' STATO PERMESSO LORO DI FAR VENIRE A GALLA UNA VERITA' : IL FALLIMENTO DELLA BANCA CREATO DA GIUSEPPE MUSSARI CON L'OPERAZIONE ANTONVENETA (e non con i derivati usciti questi giorni...che sono come una ciliegina sulla torta di *** creata dall'avvocato calabrese con la connivenza, perchè di connivenza si tratta, della dondazione, della politica locale e dei palazzi romani ) MA Oggi sono qua non per parlare del passato ma del futuro della banca che è in mano sue. Mussari e company in 60 mesi hanno distrutto una banca con 500 anni di storia. Questa è una banca che ha visto prima il DEBUSTIS E POI IL MUSSARI.....ED ENTRAMBE LE VOLTE I DUE BANCHIERI L'HANNO MASSACRATA...uccidendo di fatto la CITTA' e il futuro di migliaia e migliaia di persone. ORA LA BANCA E LA CITTA' INTERA HANNO SCELTO LEI CARO ALESSANDRO PROFUMO...E LEI OGGI HA DAVANTI A SE DUE POSSIBILITA' 1) PASSARE ALLA STORIA COME UN UOMO DEL RINNOVAMENTO E PORTARE QUALCOSA DI VERAMENTE NUOVO A SIENA, 2) OPPURE ESSERE RICORDATO, O MEGLIO DIMENTICATO PER ESSERSI COMPORTATO DA QUARAQUAQUA. Fino ad oggi il suo curriculum non è del tutto proprio invidiabile. da wikipedia leggiamo Il 5 giugno 2012 Il gup di Milano ha rinviato a giudizio Profumo, ex Ad di Unicredit, e altre 19 persone con l'accusa di frode fiscale. Il caso riguarda una maxi evasione messa in piedi da Unicredit e dalla banca inglese Barclays per 245 milioni di euro, attraverso un'operazione di finanza strutturata chiamata Brontos. MA NON SOLO.. la banca che lei ha gestito nel recente passato è stata soprannominata Unidebit. Il titolo è passato dai 7 / 8 euro ai 0,3 . la sua campagna di acquisizioni negli anni 2000 verrà ricordata per le perdite che la banca ha sofferto negli ultimi 5 anni. migliaia sono i piccoli e medi imprenditori ai quali il suo amico Modiano ha venduto derivati, con la sua benedizione, non solo inutili, ma anche dannosi e che hanno messo sul lastrico tante sane aziende di questo paese migliaia sono i piccoli investitori che hanno perso milioni di euro con i covered warrant dell'amico CROVETTO mentre la banca guadagnava decine e decine di milioni con la sua approvazione Zalesky è stato finanziato in maniera spudorata dalla sua banca e non solo la sua. mettendo a repentaglio la solidità della sua banca stessa, per non parlare delle operazioni immobiliari finanziate all'inverosimile, vedi Zunino... Per non parlare delle linee di credito che UNICREDIT ha sempre concesso a Ligresti senza accorgersi della posizione fallimentare del siciliano amico di cuccia... per ora la sua immagine è passata alla storia come quella di un banchiere poco capace. Lei potrà anche non concordare con quello che sto affermando e sicuramente non la pensano così i suoi amici politici e lobbisti che le hanno ricavato un posto qua a siena (magari caldamente spinto dal suo amico Passera che, fin da quando lei ha preso l'incarico, ha sognato di accorpare Montepaschi a banca intesa...strappandola alla fondazione per un tozzo di pane..), ma questo le assicuro è il pensiero della gente comune che oramai vede il sistema bancario come un nemico acerrimo. Una volta il ruolo del banchiere era di essere un partner dell'impresa e del risparmiatore, oggi invece lo scollamento con i clienti è giunto al massimo possibile e questo grazie non solo a lei ma a tanti suoi colleghi... pensi solo a Fiorani, Ponzellini, Passera, Innocenzi (anche lui con scheletri nell'armadio) Mussari e company..come fanno le persone ad avere fidiucia...in questo sistema MA TORNO A LEI CARO ALESSANDRO PROFUMO... Lei, come dicevo poco fa, ha una grande occasione di riscattarsi e lasciare un ricordo positivo del suo operato, oppure sparire nel dimenticatoio, forse con qualche milione di euro in piu' (oltre i 40 presi come buona uscita da Unicredit ) ma sicuramente con l'odio dei cittadini e della gente comune. Lei caro Profumo potrebbe continuare nel suo ruolo di TRAGHETTATORE. Portare la banca verso l'unica soluzione possibile: la vendita a qualche banca come Intesa o società estera per due soldi. Del resto una banca che riduce il numero di sportelli, una banca che ha basato tutto il suo business su 1) NESSUNA FABBRICA PRODOTTO 2) CONCENTRARSI SOLO SU UN MERCATO ITALIANO non ha futuro, specie quando la banca ha perdite da crediti inesigibili fra le piu' alte in Italia (sempre che lei abbia fatto pulizia ), conteggia la quota in pancia di Banca d'Italia a un valore molto superiore a quanto fanno le altre banche in italia e potrei continuare a lungo...e sopratutto fa business in un paese dove impresa e risparmio sono in forte contrazione e lo saranno ancora a lungo (anche se Grilli parla di aprile per la la luce in fondo al tunnel..ma si parla del solito treno che arriva e che si chiamera' manovra di bilancio aggiuntiva e ancora tasse tasse tasse.. Rimarrà legato al partito politico che l'ha voluta su questa sedia che dovrebbe essere il PD da lei sempre amato..., farà pagare il conto finale alla fondazione che rimarrà quasi senza capitale (rispetto ai 15 miliardi di euro di pochi anni fa) e finito il suo ruolo si ritirerà in pensione con un'altra ricca buon uscita... OPPURE CARO ALESSANDRO PROFUMO HA DAVANTI A SE LA POSSIBILITA' DI RILANCIARE IL SUO NOME E QUELLO DI QUESTA BANCA. DI PASSARE ALLA STORIA COME L'INNOVATORE ...QUELLA PERSONA CON UNA VISIONE CHE FARA' RITORNARE LA FIDUCIA DEI CITTADINI VERSO LA BANCA PIU' ANTICA DEL MONDO E' SUFFICIENTE FARE ALCUNE COSE MOLTO SEMPLICI: 1) CHIEDERE SCUSA PER I TANTI ERRORI COMMESSI QUANDO ERA IN UNICREDIT 2) PROMUOVERE UN'AZIONE DI RESPONSABILITA' VERSO MUSSARI GIUSEPPE E VIGNI 3) PROMUOVERE UNA AZIONE DI RESPONSABILITA' VERSO BANCA D'ITALIA, MA NON PER LE OPERAZIONI SANTORINI O ALEXANDRIA O PINCO E PALLINO....MA ESCLUSIVAMENTE PER L'ACQUISIZIONE PER 10 MILIARDI DI ANTONVENETA. LA VIGILANZA NON POTEVA NON SAPERE (E AL TEMPO C'ERA LA TARANTOLA A CAPO DELLA VIGILANZA...OGGI GUARDA CASO CAPO DELLA RAI....VOLUTA GUARDA CHE CASO DA MARIO MONTI.) E A CAPO DELLA BANCA D'ITALIA C'ERA MARIO DRAGHI CHE NON POTEVA NON SAPERE IL REALE STATO DELLE COSE. Nel recente passato i controllori che hanno sbagliato a controllare hanno perso il posto o si sono dimessi. CREDO CHE MARIO DRAGHI DOVREBBE DIMETTERSI DAL SUO RUOLO E SOPRATUTTO EVITARE DI TORNARE IN ITALIA, COME VORREBBE IL SUO AMICO BERSANI COME CAPO DELLO STATO... 4) promuovere una azione di responsabilita'verso la FONDAZIONE colpevole di aver assecondato la distruzione di valore della banca per anni 5) valutare se ci siano i motivi per una azione di responsabilità nei confronti del premier che al tempo appoggio' con vigore l'operazione ANTONVENETA, il signor Romano Prodi, guarda caso amico di Draghi e che combinazione, di mario monti..tutti e tre hanno infatti lavorato alla Goldman Sachs 6) prendere le distanze dalla politica DI ROMA. Monti vuole dare 4 miliardi ..si è mai domandato perchè? ovviamente molte volte... Questi soldi sono una fetta consistente che milioni di italiani hanno pagato come IMU..e Mario Monti senza battere ciglio ha coperto il buco...del Montepaschi senza domandare quasi nulla in cambio... In questo modo si evitava un aumento di capitale mostruoso fatto magari a 0,05 euro che avrebbe azzerato il capitale della fondazione..forse Monti ha voluto fare un piacere al PD mantenendo la Fondazione con una quota rilevante... 7)Dovrebbe rendere pubblico il contratto fra santander a mps e cercare di far aprire una indagine su dove siano finiti quei 10 miliardi pagati in spagna... 8) Dovrebbe indagare su come il Fatto, giornale di sinistra fa uno scoop a 4 giorni dall'assemblea MPS ..banca di sinistra.. i maligni dicono che sia dalema che si è preso la rivincita su Bersani dopo lo s *** delle primarie (a quel tempo il Giornale sollevo' il dubbio su il denaro che fu pagato a Santander per bloccare l'ascesa di dalema alle primarie) LEI CARO ALESSANDRO PROFUMO DOVREBBE STARE ALA LARGA DA TUTTI QUESTI GIOCHI DI POTERE E DOVREBBE PENSARE A COME RIFONDARE UNA BANCA CHE RIPARTA DALL'UOMO E DAI SUOI BISOGNI PRIMARI. CHE MPS TORNI A FARE BANCA DEL TERRITORIO..CHE LEI PRENDA LE DISTANZE NETTE DALLA POLITICA Lei caro Profumo sa che l'Italia non sta uscendo da questa crisi. 12 mesi fa ha piu' volte ripetuto che per l'Italia occorreva una patrimoniale di 300 400 miliardi e dato che lei non è una persona a cui piace raccontar balle...è chiaro che lei oggi pensi che ne occorrono almeno 500, visto che Monti ha aumentato il debito pubblico di 100 miliardi riducendo il Pil del 2,5%. PONGA AL CENTRO DELLA SUA STRATEGIA IL RECUPERO DELLA FIDUCIA DELLE PERSONE... QUELLE PERSONE CHE QUANDO VANNO ALLO SPORTELLO SI VEDONO OFFRIRE SOLO PRODOTTI DELLA BANCA O BTP QUELLE PERSONE CHE QUANDO VANNO A CHIEDERE UN PRESTITO SI SENTONO CHIEDERE TASSI AL 7% E ANCHE PIU' CAMBI QUESTO MODELLO... RITORNI ALLA FUNZIONE BASE DELLA BANCA...ENTRARE IN AZIENDA E CAPIRE LE ESIGENZE VERE DELL'IMPRENDITORE, OFFRIRE UNA CONSULENZA VERA E NON DI PARTE AL CLIENTE IN BANCA... PER NON PARLARE DEL CONTANTE. Lei avrebbe l'occasione di promuove l'utilizzo del contante invece che passare al denaro elettronico. lei se effettua una spesa con il bancomat di 100 euro, e la ripete 100 volte sa quanto rimane di quei 100 euro? circa 44. e se la stessa spesa fosse fatta con carta di credito ...molto di piu'... ebbene la sua banca potrebbe essere la prima che spinge l'abi verso l'eliminazione del limite all'utilizzo del contante ...sarebbe un grande segno di liberta' dell'uomo verso il controllo totale stile grande fratello. LEI SA MEGLIO DI ME, E IL CASO BRONTOS NE E' LA PROVA, CHE LE GRANDI EVASIONI AVENGONO CON DENARO ELETTRONICO ...L'ELIMINAZ SI FACCIA PROMOTORE DI UN VERO RINNOVAMENTO DELLA CONCEZIONE DI BANCA... HA UNA GRANDE OCCASIONE IN MANO. TUTTI POSSONO SBAGLIARE , MA POSSONO IMPARARE DAI PROPRI ERRORI. SIENA E L'ITALIA INTERA ATTENDONO DA TEMPO DI AVERE UN NUOVO BANCHIERE CHE RIPARTA DAI BISOGNI DEI CITTADINI E DEL TESSUTO PRODUTTIVO E NON DAI BISOGNI DI BILANCIO... lei caro alessandro profumo ha una importante scelta da fare nelle prossime settimane: UOMO O QUARAQUAQUA

 

  By: Moderatore on Sabato 26 Gennaio 2013 02:39

^Quella maxistecca Antonveneta rientrata con lo scudo fiscale#http://www.ilgiornale.it/news/interni/quella-maxistecca-antonveneta-rientrata-scudo-fiscale-878728.html^ Gian Marco Chiocci - Ven, 25/01/2013 - 08:07 Siena - ... una maxi tangente da un miliardo e 200 milioni di euro spezzettata su più conti coperti di più personaggi che avrebbero avuto un ruolo nell'operazione senza capo né coda per l'acquisto, nel 2007, della banca del Nord Est da parte di Montepaschi. Alla preparazione del banchetto, apparecchiato sulla pelle di centinaia di piccoli azionisti, sarebbe seguito l'occultamento dello stesso in banche e fondi lontani (londinesi e non solo, si parla anche di Paesi off shore) dai quali, poi, i capitali illeciti sarebbero stati fatti rientrare in Italia grazie allo scudo fiscale. Una maxi tangente scudata, il colmo. L'unica pecca nei piani dei sofisticati gourmet finanziari che hanno servito l'operazione folle con cui Mps si è letteralmente svenata per acquisire il controllo della decotta Antonveneta, è la mancata previsione di un'indagine da parte di una agguerrita Procura (per troppi anni silente) che ha dato seguito ai riscontri via via trovati dalla Guardia di finanza sulle tracce di un flusso enorme di denaro che come una lumaca lascia una scia di bava tra la Toscana, il Nord Est, la Spagna, l'Inghilterra e alcuni paradisi fiscali oltreoceano. IL GIRO DEL MONDO La svolta nell'inchiesta sull'acquisizione dell'istituto di credito Antonveneta, in cui risulta coinvolto l'ex presidente Abi Giuseppe Mussari (da pochi giorni dimissionario per la scandalo derivati) nonché alti vertici e della banca e della Fondazione dell'istituto di credito più antico al mondo, è arrivata al termine di una pedinamento monetario lungo sette-otto mesi, che ha portato a scoprire che alcuni protagonisti della sciagurata acquisizione avrebbero fatto rientrare - anche attraverso prestanome - ingentissimi capitali che gli inquirenti sospettano provenire, almeno in parte, dal mega ricompenso illegale per l'operazione che ha prosciugato le casse di Mps. Siamo nel campo delle ipotesi investigative ma più di un riscontro, accostato a coincidenze temporali precise, fa dello spunto d'inchiesta un filone corposo seguito sin qui senza far mai trapelare nulla. Il meccanismo, secondo gli inquirenti, sarebbe stato semplice quanto astuto: separare le stecche così da ridurre l'entità dei «rimpatri» monetari per non destare sospetti, o comunque diluendoli di molto. IL FILONE SEGRETO L'inchiesta per aggiotaggio, manipolazione del mercato sul titolo Mps e ostacolo all'attività di vigilanza è un'atomica sganciata sul mondo bancario e politico nazionale, e non solo per il dna rosso che contraddistingue l'intera operazione (Mussari ex Pci, è stato un dalemiano di ferro), ma per gli effetti devastanti che potrebbero avere sui risparmiatori, sulle aziende e sull'assetto dell'intero circuito del credito. Nessuno, o quasi (tranne i sindacati e i vertici Pd) è stato particolarmente soddisfatto dell'operazione Antonveneta condotta in splendida solitudine, nel 2007, dall'allora presidente Mps Mussari che non ritenne nemmeno di informare i vertici della Fondazione, la «cassaforte» della banca. Mps comprò per 10,3 miliardi di euro Antonveneta accollandosi anche 7,9 miliardi di debiti, quando appena sessanta giorni prima gli spagnoli del Banco Santander di Botin, Opus Dei, molto vicino al banchiere Ior Gotti Tedeschi a sua volta vicinissimo a Mussari (come risulta dalle agende dell'ex presidente di Mps) avevano rilevato la stessa Antonveneta per 6. Perché questa differenza di 4 miliardi? E perché nel conveniente pacchetto Mps non pretese anche il controllo di Interbanca, il corporate dell'istituto del Nord Est che da solo valeva 1,6 miliardi di euro che rimase, invece, nelle mani degli iberici? Qui sarebbe volata la mega-tangente, a detta della Procura di Siena. L'obiettivo dei magistrati è infatti scoprire cosa ci sia dietro questa enorme plusvalenza per entrare in possesso di una banca il cui valore patrimoniale il presidente del collegio sindacale di Monte Paschi, Tommaso Di Tanno, aveva stimato in appena 2,3 miliardi. Allo «spezzatino» si sarebbe arrivati anche seguendo il filone dell'obbligazione Fresh da un miliardo di euro del 2008 (che contribuì alla ricapitalizzazione per 6 miliardi di Banca Mps) finalizzato all'acquisizione di Antonveneta. A forza di scavare la Gdf sarebbe finita col ficcare il naso tra i misteriosi «clienti privilegiati» e nei lauti guadagni di questi ultimi, alcuni con interessi nella capitale inglese dove non vi è più la filiale di Mps e dove, nel 2004, con la Dresdner Bank, venne trattato anche il prodotto finanziario Alexandria, il derivato dello scandalo che ha portato alle dimissioni di untouchable Mussari.

 

  By: pablo on Venerdì 25 Gennaio 2013 23:59

A me sa tanto che tenteranno di nascondere la cacca sotto il tappeto perché c'è puzza di inciucio trasversale per la questione MPS.

 

  By: Gano* on Venerdì 25 Gennaio 2013 18:43

>Solo Berlusconi Eccoci...

 

  By: hobi50 on Venerdì 25 Gennaio 2013 18:16

No,no Temistocle ha ricordato che nella transazione sospetta ci si era dimenticati di Interbanca valutata 1,6 miliardi. Attenzione che io non ho detto che tutto è chiaro : mi sono limitatato a sottolineare che non si puo sbrigativamente accreditare l'esistenza di una mazzetta solo perchè "estero su estero ". Solo Berlusconi puo faiilmente pagare mazzette estero su estero ma lui , a differenza del Santander,ha molti conti "non ufficiali all'estero ". Hobi

 

  By: Giovanni-bg on Venerdì 25 Gennaio 2013 17:53

eh Hobi lei avrà anche ragione perchè io non sono esperto di truffe del genere estero su estero, però credo che Temistocle abbia ben spiegato come ciò possa avvenire. Credo proprio che si lì la madre di tutte le stecche che ha generato poi tutto il resto. Non è che bisognava essere geni per intuirlo. Adesso però volgiamo i nomi Comunque se temistocle ha ragione è una nemesi. La banca del PD fa una porcheria da record utilizzando la normativa approvata dal PDL e tanto avversata (a parole) dal PD in parlamento. Come quando hanno sbraitato sui condoni edilizi e poi hanno condonato anche la cuccia del cane.

 

  By: temistocle2 on Venerdì 25 Gennaio 2013 17:50

Per essere precisi: "Mps comprò per 10,3 miliardi di euro Antonveneta accollandosi anche 7,9 miliardi di debiti, quando appena sessanta giorni prima gli spagnoli del Banco Santander di Botin ***** avevano rilevato la stessa Antonveneta per 6. Perché questa differenza di 4 miliardi? E perché nel conveniente pacchetto Mps non pretese anche il controllo di Interbanca, il corporate dell'istituto del Nord Est che da solo valeva 1,6 miliardi di euro che rimase, invece, nelle mani degli iberici? " quindi la differenza non è 4 Miliardi, 10,6 + 7,9 + 1,6 - 6 = 14.1 Ovvero la cifra denunciata da Grillo

 

  By: temistocle2 on Venerdì 25 Gennaio 2013 17:42

ma il punto fondamentale delle indagini della GdF è la probabile stecca sull'acquisto Antonveneta, di cui già affiorano indiscrezioni su milioni di euro poi scudati da vari personaggi ai vertici dell'operazione. La transazione, che è costata si molto di più di quello che avevano pagato gli spagnoli, oltretutto non conteggia il pacchetto completo, dato che gli spagnoli si sono tenuti una sub-società molto remunerativa. Sembra che il valore stimato dell'operazione dovesse essere meno di 3 miliardi, contro i 9 pagati

 

  By: hobi50 on Venerdì 25 Gennaio 2013 17:33

Dicendo "estero su estero " non si risolve certo il problema di far uscire dei soldi, regolarmente entrati, dal bilancio del venditore. Hobi

 

  By: Giovanni-bg on Venerdì 25 Gennaio 2013 17:25

Di tutta sta storia a me manca sempre un tassello Faccenda Antonveneta. Ammettiamo pure che abbiamo voluto comprarla e anche a condizione di strapagarla per costruire la super-mega-banca italiana. Ma perché farla comprare a Santander a 5 e comprarla dopo 4 mesi da Santander a 9?? Per me è chiaro che anche lì va scavato a fondo. La cosa più plausibile che mi viene in mente (dato che Santander manco ci pensava a tenersela) è che gli spagnoli l'hanno comprata su commissione di MPS e che la differenza è finita estero su estero a qualcuno.

 

  By: alberta on Venerdì 25 Gennaio 2013 16:19

Oggi su MPS hai repotage come questo molto ben fatto che spiegano come hanno truccato i bilanci per far avere 20 milioni di euro alla Fondazione. E altri articoli dettagliati su Linkiesta che indicano che i dirigenti facevano la cresta su queste operazioni in derivati. A parziale correzione di quanto scritto ieri, MPS sui 25 e passa miliardi di BTP che aveva comprati nel 2009 non ha guadagnato una lira benchè la cedola media fossa un 5% perchè avevano scadenza media a 10 anni e quindi dovesse incassare un miliardo e rotti l'anno perchè ha comprato una serie di contratti derivati esotici con i quali ha ceduto le cedole alle banche estere come Nomura in cambio di protezione dal rischio tramite intricati derivati "Alexandria" e "Santorini" che il BTP crollasse. In più aveva un altra operazione datata 2006 su BTP. Risultato ? invece di incassare 5 miliardi di cedole sui BTP comprati quattro anni fa tutti questi soldi sono finiti in tasca alle banche e MPS ha solo pagato dei costi. ___________________________________ Quindi se ci fosse spazio per il nuovo management per impugnare questi "contratti derivati", TRAMITE LE INCHIESTE IN CORSO, VERREBBERO FUORI DELLE TRANSAZIONI MICA MALE, DEL TIPO 2 MILIARDI DI INCASSI, CHE EQUIVALE ALLA CAPITALIZZAZIONE DELLA BANCA. Credo che ancora le cose da capire siano molte, ma nel prezzo attuale della Banca, visto che la nazionalizzazione di fatto c'è già, 20 centesimi, scherziamo ???, tutte le perdite ed i soldi buttati in un folle tentativo di fare una banca leader in Italia per gli ex-comunisti, siano ampiamente prezzati. Poi le cose possono andare diversamente, siamo sotto elezioni, nazionalizzare è un arma a doppio taglio, la UE ci piomberebbe addosso.... etc....

14 miliardi di buco su MPS ? - Moderatore  

  By: Moderatore on Venerdì 25 Gennaio 2013 15:53

Stock: Banca MontePaschi

il rialzo del 15% oggi di ^MontePaschi#^ (ora ridottosi al 10%) non ha senso ed è un occasione per vendere. Grillo ha detto nel suo intervento che "c'è un buco di 14 miliardi di euro" e Profumo lo ha contestato, ma qui hai il prof. ^Boldrin di FermareilDeclino, un liberista spinto che chiede la nazionalizzazione !#https://twitter.com/R_Calcolato^ E anche Samorì che chiede la nazionalizzazione, ma Samorì è uno che spara grosso per farsi notare e aprirsi la strada con altri fini quando interviene sui problemi delle banche (Rebuffo riporta che è entrato in assemblea degli azionisti con le guardie del corpo, il primo caso nella storia di qualcuno che teme per la sua vita in un assemblea di azionisti) Oggi su MPS hai repotage come questo molto ben fatto che spiegano come hanno truccato i bilanci per far avere 20 milioni di euro alla Fondazione. E altri articoli dettagliati su Linkiesta che indicano che i dirigenti facevano la cresta su queste operazioni in derivati. A parziale correzione di quanto scritto ieri, ^MPS sui 25 e passa miliardi di BTP che aveva comprati nel 2009 non ha guadagnato una lira#http://www.ft.com/intl/cms/s/0/fdfea142-d3fe-11e1-942c-00144feabdc0.html#axzz2Ir6Y29cG^ benchè la cedola media fossa un 5% (avevano scadenza media a 10 anni) e quindi dovesse incassare un miliardo e rotti l'anno perchè ha comprato una serie di contratti derivati esotici. Con questi derivati infatti ha ceduto le cedole dei BTP alle banche estere come Nomura, in cambio di protezione dal rischio che il BTP crollasse tramite intricati derivati (nome in codice "Alexandria" e "Santorini"). In più aveva un altra operazione datata 2006 su BTP. Risultato ? ^invece di incassare 5 miliardi di cedole sui BTP comprati quattro anni fa tutti questi soldi sono finiti in tasca alle banche#http://www.linkiesta.it/mps-un-hedge-fund-fuori-controllo^ e MPS ha solo pagato dei costi di commissioni per tutti questi contratti derivati. (Quello su cui invece avrebbe dovuto guadagnare di sicuro sono gli acquisti di BTP di un anno fa con i miliardi dell'LTRO all'1%) (Nota. La storia è molto complicata se vuoi seguire tutti gli andirivieni: Le prime "puntate" andate male sarebbero quelle di Santorini e Alexandria, operazioni che risalgono al 2002 e al 2006, ma che Mps non vuole mettere in bilancio. Il management decide allora di comprare BTP trentennali da Deutsche Bank e Nomura per ^spostare le perdite su contratti pronti contro termine sui titoli di Stato acquistati#http://finanza.lastampa.it/Notizie/0,493656/Mps_il_doppio_flop_su_derivati_e_BTP_Il_Sole_24.aspx^ facendo sembrare le perdite collegate all'attività tradizionale della banca. Nel 2009-2010 l'istituto compie però un altro errore e stipula derivati di tasso su gran parte dei titoli di Stato in portafoglio (compresi quelli trentennali di cui sopra). In pratica trasforma gran parte del portafoglio a tasso fisso in tasso variabile. Questo la porta a ulteriori perdite, con la rinuncia alle cedole sui titoli. In questo modo 25 miliardi di euro di titoli di Stato finiscono per non rendere oggi quasi nulla. Con lo swap siglato, infatti, il valore medio delle cedole del 4,2% va alle banche d'affari....) Non so chi abbia detto a Grillo che il buco di MPS è di 14 miliardi, ma solo per questi derivati del 2009 puoi stimare 5 miliardi di buco. Se a questi aggiungi però che ha pagato 10 miliardi nel 2007 per comprare Antonveneta che a detta anche del Financial Times di ieri al massimo ne valeva 4-5 di miliardi all'epoca hai altri 5-6 miliardi. E qui siamo già a 10-11 miliardi di buco... Forse chi ha indicato la cifra di 14 miliardi a Grillo ha fatto dei calcoli corretti.. --- ^Mps, il regalo alla Fondazione: i 20 milioni da Mussari e i conti truccati#http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/01/25/mps-regalo-della-fondazione-20-milioni-da-mussari/479980/^ C’erano più di 20 milioni di ragioni per truccare i conti di Monte Paschi di Siena nel 2009. Grazie al contratto segreto con Nomura, rimasto nella cassaforte per tre anni e mezzo, trovato solo il 10 ottobre 2012 e svelato dal Fatto, l’ex presidente Giuseppe Mussari ha permesso al suo grande socio legato alla politica e al Pd, la Fondazione Monte dei Paschi di Siena, di “guadagnare” più di 20 milioni di euro tra mancato esborso e maggiore incasso di interessi sull’operazione F.R.E.S.H. ( Floating Rate Equity-linked Subordinated Hybrid Preferred Securities, strumenti finanziari convertibili in azioni ordinarie del Montepaschi). Un prestito ibrido creato per scalare l’Antonveneta nel 2008. La grande scalata. Gira e rigira si torna sempre lì al peccato originale. Per sostenere quell’operazione di acquisto a un prezzo folle di una banca con molti problemi, il sistema senese si è messo nei guai. Il F.R.E.S.H. era un problema per la Fondazione, che si era indebitata per sostenere Mussari. E Mussari potrebbe avere tolto le castagne dal fuoco al suo grande socio quando rischiava di vedere sparire all’improvviso dal bilancio più di 20 milioni di euro. Grazie al trucco contabile di Mussari invece la Fondazione anche nel 2010 (il F.R.E.S.H. pagava le cedole nell’anno successivo a quello del tarocco del bilancio) ha potuto disporre di una ventina di milioni di euro per finanziare i tanti progetti e associazioni dipendono dalla grande mammella di Siena. Il trucco nel bilancio non ha prodotto solo l’effetto di permettere al direttore generale Antonio Vigni, quello che ha firmato il contratto segreto con Nomura poi trovato nella sua cassaforte, di incassare 800 mila euro di bonus nel 2010, grazie al bilancio chiuso in attivo a dicembre 2009. Quel bilancio taroccato ha permesso un guadagno ben maggiore alla Fondazione: è proprio il F.R.E.S.H. la pista più calda sulla quale sta lavorando la Procura di Siena. Grazie ai documenti e alle telefonate acquisiti nelle settimane scorse dalla Guardia di Finanza, sembra ormai scontata l’ipotesi di partenza dell’accusa nell’indagine sulle carte svelate dal Fatto: falso in bilancio e ostacolo all’attività di vigilanza per la mancata rappresentazione nella contabilità prima e poi nelle comunicazioni a Bankitalia delle perdite del derivato Alexandria nel 2009. La cedola benedetta. Il falso in bilancio di Mps però potrebbe essere stato solo un mezzo per realizzare un fine più importante per la politica senese: la distribuzione di una cedola su un titolo acquistato dalla Fondazione del Monte dei Paschi, saldamente nelle mani di Provincia e Comune, entrambi a guida Pd. Proprio il F.R.E.S.H. e i redditi che superavano i 20 milioni di euro e che rischiavano di saltare, potrebbero essere stati insomma il movente del trucco contabile messo in piedi da Mussari e Vigni. Se Mussari non avesse creato l’operazione con Nomura, infatti, a restare con il cerino in mano sarebbe stata la Fondazione alla quale lui stesso un anno prima aveva chiesto il sacrificio di finanziare la scalata della sua vita. La grande scalata. Tutto inizia con l’acquisto da parte di Mps della Banca Antonveneta nel 2008 per 10 miliardi di euro. La madre di tutte le acquisizioni fallite è possibile grazie anche a un miliardo di euro provenienti da un prestito obbligazionario ibrido che viene sottoscritto per 490 milioni dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena diretta da Gabriello Mancini. Quel prestito F.R.E.S.H. è ibrido perché da un lato non garantisce utili a chi lo compra in caso di cattivo andamento della società sottostante, cioè il Monte dei Paschi di Siena, e dall’altro al termine è una doppia incognita perché si converte in azioni. F.R.E.S.H. viene emesso da Jp Morgan e finanziato da due banche, Mediobanca e Credit Suisse. La Fondazione Mps lo sottoscrive permettendo a Mussari di realizzare i suoi sogni di grandezza. Il resto viene sottoscritto da altre fondazioni, coinvolte da Mancini, come egli stesso si vanterà negli anni seguenti. Per sottoscrivere il prestito obbligazionario la Fondazione si obbliga a pagare alle due banche che la finanziano, Mediobanca e Credit Suisse, un tasso pari all’Euribor più 2,7 per cento. Mentre dall’altro lato riceverà ogni anno (con scadenza trimestrale) una cedola maggiore: euribor più 4,2 per cento. In pratica il rendimento per la Fondazione Mps è dato dalla differenza tra l’interesse passivo pagato a Mediobanca e Credit Suisse e quello attivo ottenuto dall’emittente. Il differenziale è pari all’uno e mezzo per cento. Questo è il reale guadagno annuo sul F.R.E.S.H. anche se i quotidiani finanziari hanno parlato di 10 per cento. Il 10 per cento è il tasso garantito dall’Euribor del 2008 (al momento della sottoscrizione il tasso variabile era molto alto) più il 4,2 per cento di spread garantito alla Fondazione. Ma a questo guadagno bisognava sottrarre già nel 2008 il costo del finanziamento (pari a circa l’8 per cento) per cui l’interesse reale della cedola è sempre stato di un punto e mezzo. Il pericolo da evitare nel 2010. Grazie al differenziale dei due tassi nel 2009 la Fondazione Monte dei Paschi per esempio ha incassato interessi correnti per 13 milioni e 860 mila euro. Nel 2010 però questo flusso si sarebbe interrotto. Il F.R.E.S.H. infatti prevede una condizione: paga la cedola solo se il Monte dei Baschi distribuisce utili. Se Mps quell’anno avesse chiuso in perdita, la Fondazione non avrebbe incassato la cedola di circa 7 milioni di euro (più bassa dell’anno precedente per via della discesa dell’Euribor) e avrebbe pagato invece l’interesse alle due banche sul prestito, per circa 14 milioni di euro. Quindi, tra mancato introito e pagamento di interessi, il saldo dell’operazione effettuata sul bilancio da Mussari è stato positivo per poco più di 20 milioni di euro. Lo stesso ragionamento va applicato al resto del prestito F.R.E.S.H., cioé agli altri 510 milioni di euro, sottoscritti da Fondazioni ma anche da ignoti investitori privati. Sull’identità dei quali a Siena si fanno ipotesi fantasiose. Comunque l’allora presidente della Fondazione Mps, Gabriello Mancini, spiegava così l’operazione agli scettici: “Le modalità tecniche di adesione all’aumento di capitale 2008 furono note solo in prossimità dell’aumento di capitale ”, cioè a sorpresa, “e furono fortemente volute e avallate da tutti gli stakeholder della Fondazione che mai lasciarono spazi per un’eventuale diluzione”.