By: moher on Giovedì 12 Luglio 2007 01:54
Sempre interessanti le valutazioni di Spallino.
Mentre mi cullo fra le onde del mare blu, con la speranza di disintossicarmi dagli eccessi di analisi economica e finanziaria, pur tuttavia non riesco a trattenermi dal buttare giù qualche riflessione. Mi spinge a ciò, non l’andamento dei mercati che è in linea con lo scenario probabile che ipotizzai ai primi di giugno, bensì il recente caso Bear Sterns.
BS è stata forzata a prorogare prestiti per 3,2 miliardi di $ ai suoi clienti hedge funds che non sono risultati in grado di rientrare alla scadenza. Si tratta del 25% del capitale di BS e se gli hedge funds falliranno è probabile che BS fallirà appresso a loro. Per il momento hanno comprato un pò di tempo, qualche mese. Ma la cosa più interessante è che la notizia ha scatenato la solita reazione di negazione di possibili contagi, l’assicurazione che non vi saranno effetti a catena, che i subprime sono sotto controllo, che vi sarà una ripresa dell’immobiliare nel prossimo futuro, che gli investimenti delle aziende traineranno un nuovo boom, etc., etc.: la solita pubblicità smaccatamente bugiarda.
Alcune vecchie lezioni imparate tempo fa, mi tornano in mente quando leggo i guru di Wally e la FED.
Quale che sia il problema da loro negato, esattamente lì è il problema. Per capire, occorre ignorare le loro parole, e concentrarsi solo sull’argomento di cui parlano. Le cose che negano con più forza e più frequentemente, sono esattamente quelle che succederanno. Troppo semplice, questo metodo di decrittaggio ? può darsi, sta di fatto che oltre ad essere i managers dell’apparato inflazionistico, il loro lavoro consiste proprio in questo: mentire spudoratamente.
Quando dicono bianco, è nero; quando dicono nero è bianco.
L’esempio attuale più evidente è quando negano che la grande crisi immobiliare ed ipotecaria americana è un aspetto della mega bolla costruita dall’inflazione monetaria e debitoria.
In realtà, man mano che i mutui devono adattarsi al rialzo dei tassi , i loro rating devono essere rivisti al ribasso rispetto a quel AAA che rappresenta un insulto all’intelligenza. Mentre le rate mensili da pagare aumentano, il valore dei titoli costruiti su questi mutui scende inesorabilmente. Nel frattempo le aste delle case pignorate non trovano compratori, così come non ne trovano le nuove emissioni di “mortgage bonds”. Le vendite di questi titoli tossici sono in grande difficoltà, ben più di quanto a noi plebei si voglia far sapere.
Il peggio deve ancora venire : nei prossimi dodici mesi circa 2 trilioni di mutui a tasso variabile dovranno adeguarsi ai nuovi tassi, e molti proprietari si troveranno a pagare rate raddoppiate, in virtù dei meccanismi esotici che l’industria finanziaria aveva congegnato per incentivarli.
Per il decimo mese consecutivo, il prezzo medio degli immobili su base nazionale è sceso, siamo a circa -14% dal picco dell’aprile 2006. Una situazione simile ha un solo precedente: la grande depressione degli anni 30. Adesso siamo nel bel mezzo di una grande depressione orwelliana, con fiumi di moneta fresca di stampa che va nelle tasche dei più ricchi, statistiche economiche rosee, il coro greco (governativi, banchieri, Wally) che esalta l’economia e la borsa: droghe dispensate a piene mani sul pubblico, mentre l’apparato militare continua a risucchiare la gran parte delle risorse (energetiche e non). Invece, quando i prezzi dei titoli ipotecari saranno correttamente prezzati, l’impatto sarà enorme e si estenderà a tutto il mercato del credito.
Perchè? ma perchè quasi tutto nel mercato obbligazionario è collegato, via swaps, via spreads, via un ammasso complicato di derivati. L’effetto leva è stato abusato per troppo tempo, mentre vi sono molte istituzioni che non possono detenere titoli il cui rating venga abbassato, e sono le stesse cui Wally sta rifilando pacchi di titoli spazzatura profittando degli attuali irrealistici rating.
Corporate bonds, emerging market bonds, junk bonds: già nelle ultime due settimane si è osservato un sensibile incremento del differenziale dei tassi rispetto a quelli di Stato, ma è nulla in confronto a quando arriverà il panico con le vendite forzate. Il collasso del mondo bond metterà in ginocchio il sistema bancario, favorirà un altra ondata di svalutazione del dollaro e porterà l’oro a quota mille.
Ma torniamo a BS, perchè c’è un aspetto intrigante nella vicenda. Quando nel 1998 fallì LCTM la BS non partcipò al pool di aiuto subito organizzato dalla Fed. Così adesso pare che BS non stia ricevendo alcun aiuto: vendetta, tremenda vendetta. Comunque, anche se BS è la più esposta nelle CDO(obbligazioni le più deboli che si possano immaginare: si prestano soldi in eccesso ai creditori più scarsi, si legano questi prestiti in strutture esotiche, illiquide e difficili da prezzare;poi le si rivende con enorme leva a chi cerca speculazione ed arbitraggi), tutte le entità finanziarie di Wally sono piene di titoli simili, basati su mutui a garanzia collaterale e sono tutte estremamente vulnerabili in un effetto domino,meglio visualizzabile con un cartone animato. JPMorgan e Goldman Sachs le due colonne portanti del sistema, sono molto esposte, soprattutto se si tiene conto del rischio controparte, vale a dire degli hedge funds loro clienti.
Il sistema crescerà nel peggio , non nel meglio, e le sue vittime non avranno alcun potere. L’intero mercato obbligazionario avrà perdite enormi quando le agenzie di rating, pur manipolate, non potranno esimersi dall’ovvio: degradare i debiti del sistema. Certo, in quel momento, la Fed ed il Tesoro interverranno con ulteriori iniezioni di moneta per salvare la baracca, come fecero nel 1998 con LCTM. Non a caso già si stanno muovendo sul piano delle regole, ed una nuova frode si sta architettando per mantenere valore contabile ai CDO bonds (complici le agenzie di rating, che altrimenti vedrebbero sparire i loro clienti).
A proposito: qualcuno mi ha chiesto un parere sulle agenzie di rating.
Ebbene per me Moodys, Standard, Fitch, etc. sono delle foglie di fico del sistema.
I loro guadagni dipendono dalle commissioni pagate dagli emittenti titoli(o loro banche di investimento) che esse devono giudicare.
Solo questo fatto è sufficiente per capire come non siano affidabili.
Ma c’è un altro aspetto della giungla finanziaria che mi viene in mente, mentre si alza il vento.
Negli ultimi anni JPM e GSX si sono distinte per la capacità di approfittare delle difficoltà dei loro clienti, tanto da venire definite predatori (vedasi il recente caso Amaranth). Nel modello di affarismo fascista, oggi imperante, JPM e GSX sono i comandanti dei cannoni che sparano sul settore privato, agiscono come vampiri che succhiano sangue. Ai tempi del colonialismo,quando contavano le leggi di re Giorgio, i banchieri erano vicini agli aristocratici, si piazzavano nei loro castelli, e gestivano il trasporto della moneta che i benestanti trasportavano da castello a castello e di cui si appropriavano; con la polizia ed i legislatori allineati a proteggere questi furti su larga scala, che avvenivano sottoforma di cambio della moneta ad ogni passaggio,non c’erano problemi. Del resto da sempre le fazioni al potere rubano. Nell’attuale modello fascista, le elites fanno le regole,proteggono i loro amici,colludono, abusano. Negli USA - ritenuti da noi europei quanto di meglio ci sia al mondo - basta guardare alle recenti decisioni della corte, dei regolatori (SEC, CFTC),o ai casi Enron, Worldcom,Tyco ed al ruolo giocato dalle fraudolente agenzie di rating, al caso Quattrone, oppure ancora alla gestione degli scoperti sulle commodities. E ancora: i nuovi strumenti finanziari già citati (CDO,etc.), vengono presentati come l’apogeo del moderno capitalismo, mentre in realtà la stragrande maggioranza degli stessi non viene prezzata tramite meccanismi di mercato trasparenti e regolamentari. Si può affermare senza tema di smentite che il Capitalismo non ha mai generato una situazione come l’attuale finanziata da un sistema creditizio globale completamente slegato dal libero mercato. Le riserve totali delle banche centrali sono a 5,5 trilioni; i libri contabili combinati di Fannie e Freddie sono oltre 4 trilioni; ed un incommensurabile quantità di titoli a leva continuano a riprodursi come funghi impazziti perchè le banche centrali bloccano i tassi d’interesse e soprattutto assicurano i mercati che resteranno sempre liquidi. Troppe garanzie e promesse di salvataggio anticipate pervertiscono l’essenza dell’economia di mercato e generano il famoso moral hazard di cui Greenspan resterà il mai tanto deprecato padre.