Short Unicredito 3.91

 

  By: Andrea on Venerdì 09 Novembre 2007 21:14

Comunque non mi pare che questa acquisizione non abbia la potenzialità di conseguire comunque un risultato utile per chi l'ha voluta fortemente ... cioè garantirsi che anche la terza banca italiana NON sia in alcun modo in affari con Berlusconi. Trovo sempre curioso come da tutte le parti si senta dire che a controllare l'economia, la finanza e financo la politica in Italia sono le banche ... poi passano pochi secondi e senti sparare un "in Italia si fa quello che vuole Berlusconi". Che notoriamente non controlla alcun istituto e se anche è forte in Mediolanum non si può certo dire che questa sia una Unicredit, una IntesaSanPaolo o una MPS/Antonveneta ...

 

  By: renzo on Venerdì 09 Novembre 2007 17:42

Unicredito attraverso i derivati sul debito è riuscito a fare disastri sia presso le amministrazioni pubbliche sia presso le aziende private. Quel che è certo è che in futuro non potrà più contare sull'utile provenienti da questo genere di operazioni, anzi al contrario continuerà a subire le azioni risarcitorie dei propri clienti legate a tale operato. Il maggior operatore italiano sui mutui fondiari è UNICREDIT Banca per la casa, operativa anche attraverso i 2 network di intermediazione creditizia di tecnocasa (kiron e Epicas): spesso Banca per la casa ha erogato mutui dove altre banche si erano rifiutate (basta chiedere a qualunque mediatore creditizio). Magari il loro problema sulla solvibilità dei propri mutuatari l'avranno già risolto con le operazioni di cartolizzazione, ma quel che è certo è che i sub prime non sono stati erogati esclusivamente in america... Infine l'asset management di casa che sicuramente ha contribuito a rimpinguare il bilancio della capogruppo potrebbe non essere più così rilevante ai fini dei risultati reddituali se i mercati finanziari dovessero cedere. Perchè dunque i 5 euro dovrebbero essere considerati una oppotunità di acquisto ?

 

  By: Fortunato on Venerdì 09 Novembre 2007 17:14

ciao hobi, sai che ci sono in corso ispezioni molto approfondite della Banca d'Italia in 4 Gruppi Bancari italiani? Fortunato

 

  By: hobi on Venerdì 09 Novembre 2007 16:59

Ogni tanto il mercato perde la testa. La sta perdendo adesso con le banche italiane. E tanto per stare in tema la testa l'ha persa anche Mussari pagando uno sproposito Antonveneta. Strano che il mercato penalizzi solo del 10% MPS. Al contrario Unicredito è troppo penalizzato : oppure ha perso la testa anche Profumo che non più tardi di 1 o 2 mesi fa s'era comprato per se stesso qualche azione pagandole ,mi sembra, 6,43 E. ad azione. A 5 è un buy grosso come una casa. Hobi

si lasciano dietro la terra bruciata in Italia - gz  

  By: GZ on Venerdì 09 Novembre 2007 13:10

Gli Spagnoli hanno avuto un regalo di tre miliardi di euro, non esagero, i gestori internazionali sono rimasti sbalorditi leggi i commenti, nessuno ci voleva credere ieri, tre miliardi da MontePaschi in più del prezzo che ogni altra banca al mondo avrebbe pagato... a Madrid stappano champagne Fassino, D'Alema e Veltroni volevano un altra banca sotto il controllo del partito e hanno dato ordine di pagare qualunque cifra perchè il tempo stringe tutte le banche occidentali sono in difficoltà e cercano disperatamente di aumentare i mezzi propri e di ridurre l'esposizione perchè le perdite da derivati e mutui si accumulano e la congiuntura ha girato mentre sotto c'è una montagna di debiti del consumatore e bam..! il partito da ordine e MPS obbedisce e si suicida economicamente per acquisire Antonveneta all'area Diesse prima che arrivi il centro destra e li blocchi, per cui regala agli spagnoli 3 miliardi sta per cadere il governo prodi ormai (i sondaggi lo danno al 30% e se si votasse oggi berlusconi vince anche senza fare campagna elettorale solo perchè la gente è furibonda per l'indulto e il milione di romeni che solo l'Italia ha lasciato entrare) e sono disperati di mettere le mani su una banca, tanto pagano gli azionisti italiani, chi se ne frega, abbiamo il controllo della TV e dei giornali noi, il controllo economico del partito sulle banche viene prima di tutto quando finalmente si riuscirà a cacciare la banda di prodi, d'alema e compagni si vedrà che si lasciano dietro la terra bruciata in Italia, dall'immigrazione alla delinquenza alle tasse alle banche, non è un caso che siamo diventati in due anni la borsa peggiore del mondo

 

  By: gianlini on Venerdì 09 Novembre 2007 11:04

ma sulla banca spagnola, non si può ora sperare per lo meno in un sell the news!??

MontePaschi - gz  

  By: GZ on Venerdì 09 Novembre 2007 10:46

la borsa italiana è vicina ai minimi dell'anno e quella spagnola ai massimi (che sono anche i massimi storici) se il ^MontePaschi decide per acquisire a D'Alema e Veltroni la famosa banca#http://canali.libero.it/affaritaliani/economia/mpsantonvenetapd081107.html^ di cui D'Alema parlava nelle intercettazioni telefoniche con Sacchetti e Consorte di Unipol pagando 9 miliardi di euro a Banco Santander per il controllo di Antonveneta che ne vale al massimo 6 miliardi ("...un offerta che non potevamo rifiutare.." come ha detto Botin citando Marlon Brando nel Padrino ieri) è chiaro che hai una delle principali banche italiane che crolla in borsa perchè sacrifica il suo bilanco e conto economico al partito democratico e una delle principali banche spagnole che sale e questo spiega parte della performance relativa

 

  By: giveme5 on Mercoledì 27 Giugno 2007 14:59

Dear Esteban sulla base della normativa attuale aderendo ad un fondo pensione puoi riscattare anticipatamente una parte del montante maturato limitatamente a questi casi: - fino a 30% del capitale, dopo min. 8 anni dal 1° versamento, per qualcunque ragione; - fino a 75% del capitale, in qualunque momento, per acquisto 1a casa tua o dei figli (a tassazione agevolata); - fino a 75% del capitale, in qualunque momento, per gravi spese mediche tue o dei famigliari (a tassazione agevolata). Non ricordo poi cos'è previsto quando si verifichino casi di prolungata disoccupazione e/o inabilità al lavoro, ma c'è qualche possibilità di riscatto anche lì. Fuori da questi casi, per riscattare il resto del capitale maturato occorre attendere l'età pensionabile stabilita (x chi ha oggi 20 anni probabilmente sarà 70 anni).

 

  By: Esteban on Mercoledì 27 Giugno 2007 12:51

La parte che mi ha sconvolto di + è stato il periodo .... 40 anni .... della serie finiranno di pagarlo nell'aldilà tra precariato flessibilità etc .... La cosa che mi fa ribrezzo è che pure quando fanno le solite domande mirate alla TV in merito ai FONDI sul TFR quei furfanti ripetono automaticamente che si avrà diritto alla maturazione del complessivo periodo lavorativo .... Cioè praticamente se anche hai pagato ma non sei riuscito a completare il PERIODO LAVORATIVO previsto (vuoi perchè è arrivata una crisi o perchè di fatto non sei + competitivo e non riesci a reinserirti), anche se hai versato mi sembra di aver capito che utilizzando i fondi non ritiri nulla ...(se magari c'è chi è + competente ... mi pare strano tutto ciò ) Come faranno a trovare lavoro per arrivare ad avere la pensione è un mistero .... O meglio ciò che vogliono ottenere è che i giovani lavorino sino alla vecchiaia per pagare le "LACUNE" che hanno creato ... senza nemmeno garantirgli una pensione alla fine o il ritorno dei soldi versati ....???? Secondo Voi ... un giovane di 20 anni quanti anni può impiegare per accumulare i totali anni lavorativi necessari ? 200 anni ? considerando che stanno spostando tutto in cina ....

 

  By: GZ on Mercoledì 27 Giugno 2007 12:02

A proposito della "gestione del passivo delle famiglie" italiane come miniera d'oro Fino a un anno fa non era possibile avere mutui per chi era precario o interinale, ricordo di avere visto un Santoro con dei giovani dei call center che si lamentavano del fatto che loro non potevano fare la "cessione del quinto" Stamattina vedo un allegra pubblicità in tv di Intesa che offre a un precario e una che fa interinale il suo bel mutuo, della serie si raschia il fondo del barile

il vero oro nero è "gestire il passivo" delle famiglie italiane - gz  

  By: GZ on Martedì 26 Giugno 2007 14:21

Il vero oro nero non è il petrolio in medio oriente, ma «la gestione del passivo delle famiglie». In dieci anni i profitti della banche italiane sono aumentati del 1.000% (mille per cento), non credo che nessun altro settore al mondo abbia avuto una performance del genere (e il debito delle famiglie è salito da 100 a 300 miliardi) ----------------- Conti & clienti In 10 anni gli utili sono decuplicati ed è salito il peso dei risparmiatori, dice Prometeia: hanno portato 36 miliardi nel 2007 Banche più ricche, grazie alle famiglie Il 42% dei margini dalle commissioni su prestiti, servizi, prodotti finanziari. E dalla forbice dei tassi D a chi sono sostenute le banche in Italia? Dalle famiglie. La tendenza è confermata. Sono i risparmiatori a generare la gran parte dei ricavi degli istituti di credito. Soprattutto con prestiti e mutui, e con i conti correnti i cui rendimenti non vengono adeguati alle variazioni dei tassi della Banca centrale europea. L’anno scorso e, si stima, anche quest’anno, dice Prometeia, il margine di intermediazione delle banche apportato dai clienti privati, le famiglie appunto, è stato del 41,9%: il più alto degli ultimi 10 anni, fatto salvo il 2000 (43,4%). Vuol dire che il signor Rossi ha portato nelle casse delle banche 35,8 miliardi di euro sui totali 85,6. È dal 1997 a oggi che questo margine lordo continua a crescere: era al 37,1%. La coincidenza è che in questo stesso decennio, rileva il Centro studi Abi su dati Bankitalia, il guadagno degli istituti di credito è decuplicato: utile netto da 1,39 miliardi a 22,7 e Roe, l’indice di redditività, dall’1,8% all’11,8%. Mentre i debiti delle famiglie salivano. In sette anni, dal ’99 al dicembre scorso, l’erogazione di mutui e credito al consumo è infatti triplicata: da 80 a 244 miliardi i primi, da 17,3 a 49,9 il secondo. Morale: se gli utili delle banche sono tanto cresciuti è molto merito del signor Rossi, e dei suoi prestiti, e dei suoi depositi. Certo, l’utile e il Roe sono cresciuti anche «per la riduzione dei costi operativi — nota Gianfranco Torriero dell’Abi —. Quanto ai privati, siamo ancora indietro in Europa. Nella Ue l’attività bancaria retail è il 2,5% del Pil, in Italia il 2%. E l’incremento sui margini è dovuto all’aumento non delle commissioni, ma delle masse». Ma il peso delle famiglie, risponde Chiara Fornasari di Prometeia, si è innalzato nel 2006 e 2007 anche «a causa della differenza fra i tassi dei depositi e i tassi di mercato. È la remunerazione del conto corrente che sostiene i margini delle banche. E questo è molto più rilevante in un momento come questo, quando i tassi si alzano». Le banche, insomma, avranno anche «diminuito alcune commissioni», come rilevano Prometeia e l’Abi, «ma hanno compensato non adeguando i rendimenti». Non stupisce che ora le banche cerchino di tenersi stretti i correntisti, come è dimostrato dall’ultima iniziativa dell’Abi: mercoledì scorso ha annunciato un piano di autoregolamentazione per il «miglioramento dei rapporti con la clientela». Tre punti verranno esaminati nella prossima riunione, il 18 luglio: la mobilità della clientela, l’introduzione dell’indice sintetico di costo per il conto corrente e le informazioni, a ogni prelievo Bancomat, su quanto costa l’operazione in banche diverse dalla propria. «Sono iniziative che raccolgono le richieste dell’Antitrust, è un inizio di percorso — commenta Giovanni Calabrò, responsabile Direzione credito nell’Authority —. L’eliminazione degli ostacoli alla mobilità andrà dettagliata, certo, ma l’indicatore sintetico di costo sui depositi è utile ed è quello che avevamo chiesto». «È stata definita la filosofia generale, anche in risposta al decreto Bersani e alle indicazioni Antitrust — conferma l’Abi —. Il miglioramento delle relazioni diventa un caposaldo. Coinvolgeremo Antitrust, Consob, Bankitalia e associazioni consumatori». Per capire l’incidenza dei privati sui ricavi delle banche, si può dare anche un’occhiata ai bilanci 2006 dei cinque big (senza fusioni). Abbiamo chiesto di analizzarli a Prometeia. Ebbene, il retail, l’attività al dettaglio cioè, da filiale, copre il 68,9% dei ricavi in Banca Intesa; il 55,6% nel gruppo Montepaschi; il 49,5% e il 48,4%, in Capitalia e al Sanpaolo. Solo in Unicredit scende a un terzo del totale, il 32,9% (ma il gruppo ha particolare attività con le imprese). Nel bilancio di Banca Intesa, ad esempio, a proposito dell’incremento degli interessi netti, si parla di «aumento» della «componente attribuibile ai rapporti con la clientela», aumento sul quale «hanno inciso gli andamenti positivi del comparto retail, sia in termini di volumi che di spread», la forbice fra il tasso di riferimento e quello applicato. Chiara Fornasari di Prometeia precisa che i dati raccolti non sono sempre omogenei (vedi tabella). Ma il messaggio è chiaro. E confermato dall’Abi, che per la prima volta, quest’anno, ha scorporato i dati dei privati dal sistema. Nei bilanci dei suoi 38 gruppi bancari, l’Abi stima che l’attività con i privati pesi sul margine d’intermediazione per il 58% (47% da retail e 11% da gestione del risparmio): «in totale circa il 45%, tolte le piccole imprese», dice Torriero. Un dato vicino al 41,9% di Prometeia. Raggiunto nonostante la cattiva annata del risparmio gestito. «Abbiamo una pressione dei privati sia sui finanziamenti sia sui conti correnti», spiega Torriero. Il fenomeno del signor Rossi-stampella delle banche, insomma, è stato sostenuto finora dallo squilibrio dei tassi e lo sarà sempre di più da mutui, prestiti e fidi: quella che Fornasari chiama «la gestione del passivo delle famiglie». Saranno i debiti degli italiani ad alimentare i margini delle banche domani, visto che i rendimenti dei conti sono a zero. Se dura. Nel 2008-2009, prevede Prometeia, i margini da privati cominceranno a scendere: 39,6% e 38,7%. Concorrenza o clienti in fuga?

 

  By: Gozzer on Venerdì 11 Novembre 2005 15:37

Piu come battuta che come analisi: Le uniche che difficilmente ci riusciranno sono Fineco e Capitalia, difficile che riescano a riprendere i livelli dai quali era crollata Bipop...

 

  By: marco on Venerdì 11 Novembre 2005 15:22

Concordo pienamente come infatti dimostravano i grafici che ho provato ad inviare nel mio ultimo post con scritto "grafico"ma il file è troppo large. La conferma viene anche dal fatto che il settore energy ha stornato e più o meno nel contempo il settore banks anche in america ha ripreso a salire "salta dal cavallo stanco su quello fresco" (scusate ma non ho lo humor di Chubby Brown!)

 

  By: marco on Venerdì 11 Novembre 2005 15:18

Concordo pienamente come infatti dimostravano i grafici che ho provato ad inviare nel mio ultimo post con scritto "grafico"ma il file è troppo large. La conferma viene anche dal fatto che il settore energy ha stornato e più o meno nel contempo il settore banks anche in america ha ripreso a salire "salta dal cavallo stanco su quello fresco" (scusate ma non ho lo humor di Chubby Brown!)

Unicredito e le altre banche torneranno ai massimi del 2000 - gz  

  By: GZ on Venerdì 11 Novembre 2005 15:10

Questo topic del 2003 con il suo titolo ci ricorda che ^Unicredito#^ due anni fa valeva 3.90 euro (mentre oggi batte 5.17). Nel 2000 quotava 6.00 euro e guadagnava 1.390 milioni (utile netto) Questo trimestre solamente ha guadagnato 676 milioni e quello precedente 510 milioni il che fa pensare che siamo ora sui 2.100-2.300 milioni di euro di utile netto. Quindi i profitti sono saliti del +50% rispetto a 4 anni fa, ma ^Unicredito#^ in borsa quota un -18% dal massimo del 2000. In un Italia ci si lamenta che manca entusiasmo, ma una cosa strepitosa ed entusiasmante (per chi ha degli interessi nel settore) sono i PROFITTI delle società maggiori. Non se ne parla molto perchè socialmente non è bello che mentre i redditi reali dei dipendenti sono fermi gli utili esplodano e i tutti i partiti hanno le mani pasta nella maggior parte delle società quotate (ad esempio tramite le Fondazioni bancarie) per cui non vogliono attirare l'attenzione (specie la sinistra curiosamente) Come tutte le banche maggiori italiane Unicredito ha appena stracciato di nuovo per il 12esimo o 14esimo trimestre CONSECUTIVO sia i risultati precedenti che le stime e come ad ogni trimestrale dal 2002 gli analisti rivedono al rialzo stime e obiettivi A mio avviso è possibile che queste banche tornino ai massimi del 2000 ---------------- (Dow Jones)--Unicredito Italiano SpA (UC.MI) Thursday said third-quarter net profit under rose 32.5%, mainly because of higher commissions and trading fees. Italy's largest bank by market capitalization said net profit under International Financial Reporting Standards for the three-month period was EUR676 million, up from EUR510 million in the year-earlier period.