INDEBITAMENTO - gz
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By: GZ on Lunedì 19 Maggio 2003 13:58
Sembra che "...nel 2002 l'intero mercato italiano delle carte revolving sia aumentato del 25% (a valore erogato) sul 2001....".
Sono forme di finanziamento alternative allo scoperto di conto, costano il 20% annuale.
I tassi sui Btp sono al 4%, quelli sui Bot sul 2.5%, il conto corrente non paga le spese, molti paesi emergenti pagano meno del 6%, la russia paga meno dell'8%, ma c'è ora un boom dell'indebitamento in Italia sia come mutui immobiliari che in queste forme di indebitamento a breve per il consumo che costano il 20%.
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SERVIZI Conviene rimborsare a rate con la «credit card» invece di finire in «rosso» in banca. Per una spesa di 2.000 se ne sborsano 2.400
Indebitarsi? La carta costa meno
E' come un serbatoio di benzina, spiegano gli addetti ai lavori: fai il pieno, cammini, finisci la benzina, rifai il pieno, cammini di nuovo. E' la carta di credito revolving, a rate. L'ultimo strumento finanziario per offrire finanziamenti a tetto fisso: in genere da 3 mila a 5 mila euro. Funziona così. La società che emette la carta valuta la capacità di spesa del cliente e gli carica sulla carta una certa somma: il «pieno», poniamo 2 mila euro. Il cliente usa questa somma per acquistare quello che gli piace - un televisore o un capo d’abbigliamento, ad esempio - e la restituisce un tanto al mese, riempiendo di nuovo il serbatoio. «E' una linea di credito ricaricabile: consumo, ripago, ricarico», spiega Giglio Del Borgo , direttore generale Italia di American Express , che in due anni e mezzo ha collocato 146 mila carte revolving Blu. E sottolinea come nel 2002 l'intero mercato italiano delle carte revolving sia aumentato del 25% (a valore erogato) sul 2001. «Nei prossimi quattro anni - prevede - i tassi resteranno questi». Tanto che anche banche come Intesa e Unicredit hanno lanciato, da quest'anno, la propria revolving card: Clessidra e Clarima. «E' un mercato dal quale le banche non possono più restare fuori - commenta Adriana Saitta , responsabile del segmento famiglie di Banca Intesa -. Soddisfa esigenze sia di credito sia di pagamento, a cui non rispondono né i prestiti personali né i fidi bancari.».
Ma quanto costa, in concreto, accendere un prestito con una di queste carte? E, soprattutto: è vero che costa meno indebitarsi con una carta revolving piuttosto che andare in rosso con il conto corrente, come dichiarava il 17 febbraio al Corriere Economia Stefano Caselli, economista in Sda Bocconi? Risposta: andare a debito con una carta revolving costa. Più che indebitarsi in Posta. Ma sempre meno che andare in rosso in banca.
Gianni Colangelo è il perito dell'Adusbef che ha elaborato i dati per Corriere Economia , su un caso limite, scelto per omogeneità di confronto con i calcoli analoghi già fatti per le banche e per la Posta (pubblicati il 10 e il 24 febbraio): 2 mila euro di fido, spesi all'inizio del mese e restituiti in 10 rate, con una carta revolving appoggiata su un conto corrente movimentato al minimo (sei operazioni al mese, accredito dello stipendio, prelievo dello stipendio, addebito della rata della carta, pagamento della rata, due operazioni Bancomat, presso la propria e un'altra banca).
Ebbene, in questo caso per i 2 mila euro avuti in prestito se ne restituiscono alla fine 2.402 (media fra otto emittenti di carte revolving): il 20,1% in più, in 10 mesi. E' un valore che corrisponde a un Teg medio del 51,61% (il Teg è il tasso effettivo globale, calcolato considerando tutti i costi in funzione del tempo, misura quanto la banca ti permette di usare i soldi che ti ha prestato). E' quasi il doppio rispetto al Teg del 26,65% maturato dallo stesso finanziamento al Conto Banco Posta. Ma è anche meno, fatte le debite differenze (lo scoperto di conto non è un finanziamento a rate), rispetto al Teg del 67,32% (media di otto banche) che sviluppa un analogo «rosso» su un conto corrente bancario standard, con cifre restituite che, nella nostra inchiesta di febbraio, sfioravano i 4 mila euro. Perché? Con la carta revolving non si paga la commissione di massimo scoperto. E non si innesca la spirale degli interessi sugli interessi.
Il calcolo riguarda le carte a rate più diffuse di otto emittenti: CartaSi Finanziamento, Aci Charta Diners, Carta Blu American Express, Findomestic Carta Aura (leader nel rateale), Finemiro Eden Mastercard (gruppo Sanpaolo Imi), Agos Itafinco Carta Attiva (gruppo Intesa), Unicredit Banca Clarima, Banca Intesa Clessidra. Un totale di almeno 3 milioni e mezzo di carte, con canone annuale che varia fra zero (Intesa, Findomestic, Finemiro, Agos) e 87,80 euro (Diners). Nel conteggio sono stati considerati sia i costi della carta sia quelli del conto d'appoggio ed è stato scelto il rimborso a tempo (10 mesi) e con conto corrente anziché quello della rata minima mensile (variabile fra i 50 euro e il 5% del debito) e con bollettino postale.
Il risultato? Vincono la palma della convenienza CartaSi Finanziamento per il costo effettivo di restituzione (2.308,62 euro per i 2 mila euro prestati) e Finemiro Eden Mastercard per il Teg (43,42%). «Vuol dire - spiega Colangelo - che con CartaSi si restituisce meno in assoluto, ma con Finemiro Eden si può sfruttare per più tempo il denaro prestato, perché le rate alte sono concentrate negli ultimi mesi». Ultima, sia per Teg (65,85%) sia per cifra rimborsata (2.800,43 euro), è invece Aci Charta Diners (che applica la rata fissa e diluisce il rimborso su 28 mesi).
«I costi sono elevati - commenta Colangelo - ed è curioso che una carta legata al conto corrente, com'è nella maggioranza dei casi, aggiunga le spese del conto alle proprie. Ma, a differenza dello scoperto di conto, qui c'è la certezza del costo. Interessi e capitale sono ben distinti».
Per Alessandro Benedetti di Findomestic , «Il punto di forza di queste carte è l'assenza di burocrazia, la libertà. Ottenere un prestito è facilissimo, non devo fare una trafila di domande come in banca». Perciò piacciono ai clienti. Ma anche alle banche. Che vedono il nuovo business in una rata perenne, che cercheranno di non far finire mai. «La carta revolving fidelizza il cliente, offrendogli una riserva di denaro sempre disponibile», ammette Mirko Perelli di Agos . «Genera redditività, perché gestisce un prestito», dice Giampiero Meloni di Finemiro . E Francesco Sortino , direttore generale di Diner's Club Europe : «La maturazione degli interessi è un elemento in più nella catena del valore della carta: canone e commissione degli esercenti. Può diventare remunerativa». Attenzione, dunque: usate pure le revolving. Ma fare troppe volte il pieno può costare caro.