MERCATI EMERGENTI

 

  By: Moderatore on Mercoledì 05 Ottobre 2011 01:10

Qui si stava parlando delle Obbligazioni Societarie (corporate) dei Paesei Emergenti, cioè asiatiche, sudamericane, russe e mediorientali, non delle obbligazioni societarie in genere Se guardo ad uno dei fondi specializzati in "emerging markets income" cioè appunto reddito fisso nei paesi emergenti nell'ultimo anno ha guadagnato un +9%, contro ad esempio dei -20 e anche dei -30% in alcuni casi delle borse emergenti E anche nell'ultimo mese ha perso solo un -1% rimanendo appunto lo stesso alla fine (per ora) a +9% da gennaio

 

  By: cicala on Lunedì 03 Ottobre 2011 21:56

Buonasera Se potesse e se volesse il Sig. Moderatore ha una spiegazione sul -10 circa negli ultimi 10 giorni,parlo delle obbligazioni. Nel 2008 la batosta l'hanno presa pure loro e se le cose dovessero ulteriormente peggiorare ho la vaga sensazione che non si salverebbero nemmeno loro. Grazie comunque.

Le obbligazioni Emergenti hanno reso l'11% annuo (da 20 anni) - GZ  

  By: GZ on Domenica 02 Ottobre 2011 22:35

Quale è stato il migliore investimento in assoluto negli ultimi 20 anni e (se si considera anche il rischio) negli ultimi 10 anni ? vedi qui dalla presentazione di Jeff Gundlach che riporta dati elaborati da Barclay's sulle ^OBBLIGAZIONI SOCIETARIE EMERGENTI#http://www.businessinsider.com/gundlach-presentation-dollars-cents-2011-9?op=1^ (quindi non titoli di stato) Negli ultimi 20 anni le obbligazioni corporate dei Paesi Emergenti, i bonds delle società cinesi, taiwanesi, coreane, thailandesi, indonesiane, sudamericane, russe, polacche... hanno reso più di tutto, incluso le stesse borse emergenti, hanno reso un +11% medio annuo per 20 anni. (Questo rendimento è stato dato da una cedola media intorno al 7-8% medio annuo, più un apprezzamento medio del 2% e rotti circa annuo) Esempio pratico: questo fondo "Emerging Market Income" (che aveva un ottimo gestore, che ho già nominato altre volte), in cui se ^mettevi 10mila dollari nel 2002 oggi avevi 33 mila dollari#http://quote.morningstar.com/fund/f.aspx?t=TGEIX^ (e l'oscillazione negativa peggiore è stata di 4 mila dollari circa nel 2008). Negli ultimi 10 anni le borse emergenti hanno battuto le obbligazioni emergenti con un 14% (annuo) contro un 11% medio annuo, ma la volatilità delle borse emergenti e quindi il loro rischio è stato circa tre volte tanto. Nell'insieme quindi le obbligazioni corporate emergenti sono state il migliore investimento negli ultimi 20 anni e anche 10 anni. L'S&P 500 per confronto ha reso un 7.7% medio annuo negli ultimi 20 anni e un 1.5% medio negli ultimi 10 anni (in dollari, per cui in euro è stato forse un -1% medio annuo). Morale: come investimento di medio e lungo periodo, appena c'è un cedimento per via di qualche crac nei prossimi mesi, comprati un fondo con nella denominazione "Emerging Market Debt" o "Emerging Market Income". Quando farlo e ^quale fondo "emerging debt" scegliere#http://news.morningstar.com/fundReturns/FundReturns.html?category=$foca$eb^ ? Lo vedremo nelle prossime puntate (ma come fondo da scegliere non guarderei più al fondo citato come esempio sopra, perchè il suo gestore è andato via un anno fa. Devi scegliere l'uomo, non la ditta quando si parla di gestioni. Inoltre non hai fondi del debito emergente con 20 anni di gestione come per gli azionari, la maggioranza mostra una performance di 5 anni) (Nota Bene: i dati mostrati sono ripresi dalla presentazione di Gundlach che utilizza dati di Barclay's e Bloomberg e sono calcolati basandosi su un paniere di tutti i bonds emergenti e arrivano fino a inizio settembre. Quindi non tengono conto della scivolata del -12% circa dell'indice delle borse emergenti e del -7% dell'S&P nell'ultimo mese. Per questo in tabella vedi un +16% medio annuo delle borse emergenti, ma ora il numero sarebbe un +14% medio annuo circa. Dato che non è facila trovare una tabella comparativa su 20 anni di rendimento ho lasciato i numeri computati) Notare che anche nel 2011 in cui le borse europee hanno perso un -23%, quelle USA un -9% circa, le borse emergenti un -15% circa le obbligazioni emergenti sono in pari

Le obbligazioni Emergenti hanno reso l'11% annuo (da 20 anni) - Moderatore  

  By: Moderatore on Domenica 02 Ottobre 2011 21:56

Quale è stato il migliore investimento in assoluto negli ultimi 20 anni e (se si considera anche il rischio) negli ultimi 10 anni ? LE OBBLIGAZIONI EMERGENTI Negli ultimi 20 anni le obbligazioni corporate dei Paesi Emergenti, i bonds delle società cinesi, taiwanesi, coreane, thailandesi, indonesiane, sudamericane, russe, polacche... hanno reso più di tutto, incluso le stesse borse emergenti, hanno reso un +11% medio annuo per 20 anni. (Questo rendimento è stato dato da una cedola media intorno al 7-8% medio annuo, più un apprezzamento medio del 2% e rotti circa annuo) Negli ultimi 10 anni le borse emergenti hanno battuto le obbligazioni emergenti con un 14% (annuo) contro un 11% medio annuo, ma la volatilità delle borse emergenti e quindi il loro rischio è stato circa tre volte tanto. Nell'insieme quindi le obbligazioni corporate emergenti sono state il migliore investimento negli ultimi 20 anni e anche 10 anni. L'S&P 500 per confronto ha reso un 7.7% medio annuo (in dollari) negli ultimi 20 anni e un 2% medio negli ultimi 10 anni). Esempio, questo fondo "Emerging Market Income" (che aveva un ottimo gestore, che ho già nominato altre volte): se ^ci mettevi 10mila dollari nel 2002 oggi avevi 33 mila dollari#http://quote.morningstar.com/fund/f.aspx?t=TGEIX^ (e l'oscillazione negativa peggiore è stata di 4 mila dollari circa nel 2008). Morale: come investimento di medio e lungo periodo appena c'è un cedimento per via di qualche crac nei prossimi mesi comprati un fondo con "Emerging Market Debt" nella denominazione e tienlo per qualche anno. Quando farlo e ^quale fondo "emerging debt" scegliere#http://news.morningstar.com/fundReturns/FundReturns.html?category=$foca$eb^ ? Lo vedremo nelle prossime puntate (non più il fondo citato sopra perchè il suo gestore è andato via e devi scegliere l'uomo, non la ditta quando si parla di gestioni) (NB i dati mostrati sono calcolati fino a inizio settembre per cui non tengono conto della scivolata del -12% circa dell'indice delle borse emergenti e del -7% dell'S&P nell'ultimo mese. Per questo in tabella vedi un +16% medio annuo delle borse emergenti, ma ora è ridotto ad un +14% medio annuo circa)

 

  By: Gano* on Giovedì 11 Ottobre 2007 12:53

E' vero. Anche empiricamente noto una cosa, cioe' che gli ETF in portafoglio che mi hanno fatto di gran lunga meglio sono i vari CHINA, che in due anni hanno fatto uno sproposito; gli ETF Europa od USA hanno fatto ridere al confronto. Cosi', l' unica cosa di cui mi rammarico ora e' di non aver fatto prima questo ragionamento ma di aver investito in modo conservativo e diversificato e di non essermi esposto maggiormente al vero mercato in boom, cioe' di non aver avuto una maggior esposizione di portafoglio su Cina (ed India). PS Chissa' perche'. Se uno qui da noi investe per es. 100 in azionario e decide di diversificare e' difficile che si esponga per piu' di un 30 - 35% sull' Asia. Eppure questa -in particolar modo la Cina e l' India- rappresenta la maggioranza della popolazione mondiale e soprattutto delle potenzialita' mondiali di sviluppo. Dovrebbe quindi ragionevolmente rappresentare probabilmente piu' del 50% di un portafoglio azionario. Avessi avuto un' esposizione dell' 80% su Cina ed India invece che del 25-30% ora sarei ai caraibi. Facile da dirsi col senno del poi. PSPS Non vedo il problema delle materie prime. Ora i piu' grandi consumatori di materie prime e di energia / popolazione sono gli USA. Ovviamente se la ricchezza si redistribuisce ad Est gli spazi di consumi occidentali molto probabilmente si contrarranno per fare posto a quelli dei nuovi arrivati.

Il Boom Globale non è per noi - gz  

  By: GZ on Giovedì 11 Ottobre 2007 12:00

Il mercato, gli esperti, i media e i politici ragionano come se il boom dell'Asia benefici tutti. Per cui se vedi Hong Kong, Shangai, Bombay schizzare su di un altro +3% vuole dire che l'economia mondiale è forte e poi ce n'è per tutti In realtà se guardi bene le quotazioni, le borse asiatiche saltano su ogni volta che il cambio Euro/Yen, Euro/Yuan sale (e così sterlina, corona, franco...) e il cambio Dollaro/Yen sale e ogni volta che la FED suggerisce che taglia i tassi ovviamente a dispetto del rialzo delle materie prime che ne viene ulteriormente alimentato (vedi il balzo enorme di tutta l'asia il 18 settembre quando Bernanke ha tagliato di 50 punti) Cioè l'Asia sale sempre grazie al taglio dei tassi USA che spinge a indebitarsi e al rialzo continuo dell'Euro. E l'Asia fa salire sempre il costo delle materie prime, cioè tutte cose che danneggiano alla fine la maggioranza degli occidentali i quali si indebitano di più per comprargli le merci e pagano di più le materie prime Ogni settimana appaiono dati sempre più deboli in Europa e USA e anche Giappone (la crescita è stata rivista ieri dal FMI a 2.1%, 1.9% e 1.7%) e sempre più forti in Asia, il deficit estero con la Cina aumenta del 40% annuo, l'indebitamento aumenta (in america questo mese è esploso quello con carta di credito che costa il 18% medio), il cambio però verso le valute asiatiche sale sempre e l'Asia gode (poi ci sono quelli che lavorano alla City o Wall Street o casi di aziende come Bulgari o Siemens che guadagnano) ----------- The U.S. economy used to manufacture things, have production, which created income for the middle class to save and invest, primarily in their homes. But over time the U.S. has migrated toward a type of globalization that is insidious to the middle class of America, who are paying a high price. In the U.S., those who own companies outsource cheap/slave labor to increase profits. The Chinese economy benefits as they export and their standard of living rises. The U.S. middle class loses jobs to China as a result and must go into debt to pay for higher living expenses as the dollar falls relative to other currencies. The dollar is falling because debt is rising and that debt is external: it is owed to other countries like China that incrementally demand more and more dollars to lend. As the U.S. middle class is now dependent on spiraling debt to finance consumption. Tax cuts further make the rich richer and don't help the U.S. middle class or poor. As the dollar falls, nominal stock prices (priced in dollars) rise further helping the rich and hurting middle class who don't own that many stocks (but encourages them to take this risk even when they can't afford losses because they are so in debt). Every time the Fed lowers interest rates, they de facto lower the dollar and further accelerate the process of transfer of wealth from U.S. middle class to Asia. The Fed must be careful to keep this process "slow" and "incremental" so U.S. middle class doesn't really catch on to how their wealth is being taken away and given to exporting countries like China. The U.S. rich support this as they are getting wealthier. Eventually, the U.S. middle class will become poor. Because they are in debt they will be slaves to those who have lent them money. They will lose their assets (foreclosure) but won't lose their debt, thus becoming indebted servants.

 

  By: Moderator on Giovedì 11 Ottobre 2007 11:52

le loro merci si alzeranno per inflazione se lo eviteranno per rivalutazione

 

  By: omero on Giovedì 11 Ottobre 2007 11:47

La Cina e' pazzesca. Hanno cercato di darle una calmata a livello politico-centrale ad un certo punto di quest'anno per evitare che la situazione scappasse troppo presto di mano, ma mi pare con scarso successo. A questo punto c'e' il rischio che la facciano continuare a piena velocita' fino alle Olimpiadi di Pechino... -------------- Non vedo molto il tentativo di dare una calmata. Con una inflazione a 6.5% tengono i tassi tra 3,5% (deposititi) et 6.5% (prestiti). Cioé tassi reali negativi con una crescita a 11%. Per il momento non c'é stata nessuna volontà di fermarla.

 

  By: Gano* on Giovedì 11 Ottobre 2007 11:43

La Cina e' pazzesca. Hanno cercato di darle una calmata a livello politico-centrale ad un certo punto di quest'anno per evitare che la situazione scappasse troppo presto di mano, ma mi pare con scarso successo. A questo punto c'e' il rischio reale che la facciano continuare a piena velocita' fino alle Olimpiadi di Pechino...

30.000 punti - gz  

  By: GZ on Giovedì 11 Ottobre 2007 11:35

Stock: Hong Kong iShares MSCI

Hong Kong, che è una borsa che capitalizza più del doppio di Milano, sta per toccare 30.000 punti, era a 20.000 punti in agosto per salire da 10.000 punti a 20.000 punti ha impiegato da metà 2003 a metà 2007, quattro anni per salire da 2.000 punti a 2.900 punti sei mesi il fatto è che è un esempio contagioso

 

  By: Gano* on Giovedì 11 Ottobre 2007 11:33

Gia'... stamattina CINA.MI e' a 173...

 

  By: gianlini on Giovedì 11 Ottobre 2007 10:49

ovviamente.....era una splendida occasione di acquisto!

 

  By: Gano* on Venerdì 05 Ottobre 2007 23:13

Ma poi, quella sulla Cina era o no un' occasione di acquisto o no? Non faccio trading veloce, ma CINA.MI (un ETF Cina) il 3 ha chiuso a 157, il 4 a 155 e il 5 (oggi) a 162... Quindi tra il pulldown del 4 (potenziale occasione di acquisto) e la chiusura del 5 ha fatto il +4,4% circa. Non sara' stato un guadagno stratosferico, ma qui non si butta via nulla. Poi bisogna vedere anche cosa fara' quest' indice nei prossimi mesi. PS Ora comincia a reinteressarmi di nuovo anche la Russia...

 

  By: Gano* on Giovedì 04 Ottobre 2007 16:33

E' vero. La Cina per crescere non puo' esportare per sempre ad libitum, per le ragioni che ha menzionato lei. Cosi' per crescere l' unico modo per continuare a farlo e' stimolare la domanda interna. E l' unico modo per stimolare la domanda interna e la diffusione del benessere e della ricchezza. Questo e' un altro motivo che mi ha portato a considerare la Cina proprio per il lungo termine. Il trade surplus cinese e' del 6,1% del "world import" totale. Per la Germania questo valore e' del 10.7%, per gli USA del 11.6%, per la Francia 5.4%, per il Giappone del 6,6% (tutti i dati numerici di import-export li trovate sul sito del WTO, compreso cio' che viene definito il world import. Poi e' facile calcolarsi il resto). Supponendo che ad equilibrio questo valore raggiunga una percentuale proporzionale alla propria popolazione nazionale (ovvio, no?), l' export cinese puo' ancora crescere fino ad almeno al 20% del world import totale assicurando cosi' piu' di venti anni di questi ritmi di crescita per il paese. Siccome la Cina e' anche notevole parte in gioco di questo 20%, per continuare a crescere ha bisogno di stimolare le propria domanda interna. D' altronde questo e' proprio quello che ha fatto il Giappone: pur essendo la seconda potenza economica mondiale, nata e cresciuta sull' export, esporta ora meno in termini di % di PIL rispetto a paesi come Germania od Olanda. Ma c'e' anche una carta in piu' in mano alla Cina: per le sue dimensioni la Cina e' destinata a diventare "il mercato" per antonomasia. Chi ha in mano il mercato e' molto probabile che detti anche le regole del gioco. E chi dettera' le regole del gioco e' probabile che se proprio deve peccare, pecchi magari in proprio favore piuttosto che in favore dei competitori commerciali... PS Circa il prezzo del petrolio e delle materie prime, probabilmente di pari passo con lo sviluppo della Cina sara' giocoforza per gli altri consumare un po' di meno. D' altronde per es. gli USA consumano 21 milioni di barili al giorno (il 25% del consumo mondiale) per 300 milioni di abitanti, la Cina 6 milioni e mezzo per 1300 milioni di abitanti. Quindi direi che vi siano ampi spazi di riequilibrio per accomodare i maggiori consumi cinesi. Oppure trovino altre fonti di energia. Che poi sia stata la Cina che ora consuma il 7% del petrolio totale a farne passare il prezzo da 20 ad 80 dollari (quadruplicare) in tre o quattro anni, non ci credo proprio.

 

  By: GZ on Giovedì 04 Ottobre 2007 14:17

Se uno dice che un paese come il Vietnam con 50 o 60 milioni di persone può diventare come la Corea e industrializzarsi velocemente è un conto la Cina ha il difetto che sono in 1.300 milioni per cui quando negli ultimi 5 anni il loro prodotto nazionale è quasi raddoppiato hanno provocato un rialzo del petrolio da 20 a 80 dollari, dell'oro da 300 a 750, del rame da 80 a 360, del frumento, soya, mais (non sono solo loro ovviamente...) di 2 o 3 volte ecc... inoltre hanno ora un surplus verso europa e USA di circa 500 miliardi l'anno, cioè vendono per 800 miliardi circa e comprano per meno di 300 miliardi e hanno accumulato 1.100 miliardi di riserve in dollari per portare 1.300 milioni di cinesi al tenore di vita dell'Italia al ritmo e con l'approccio attuale le materie prime dovrebbero decuplicare, la Cina dovrebbe esportare per 3.000 miliardi l'anno verso l'occidente e accumulerebbe 4 o 5.000 miliardi di riserve in dollari il Vietnam può fare una cosa del genere in teoria perchè è piccolo e non schiaccia gli altri, la Cina è un pachiderma e ogni aumento del 10% del suo PIL richiede che il resto del mondo le faccia posto, come risorse naturale, come import, come cambi, come tassi di interesse... se avessero un modello di sviluppo autosufficiente come quello dell'America dell'800 che non commerciava quasi con il resto del mondo, salvo per il cotone, sarebbe diverso, così invece dato che vuole vendere, vendere vendere e compra poco è già al limite