By: lutrom on Mercoledì 08 Ottobre 2003 00:27
Per chi continua ad affidarsi a SIM o banche italiane, resta comunque il problema dell'offerta, limitata e incompleta. Ad esempio, Banca Sella, buona per altri aspetti, non offre la possibilità di andare short sui titoli italiani per più di un giorno (offre cioè solo short intraday), con Imiweb acquistare un titolo americano costa sui 20 dollari (con Fineco lo stesso titolo costa 19 dollari). Tralasciando altre SIM o banche più costose e meno note, mi sembra buona l'offerta di Directa che offre short intraday e multiday, anche se con alcune limitazioni; acquistare, con Directa, un titolo americano costa 10 dollari (e se uno fa 100 operazioni all'anno per l'America, comunque la differnza sono 1000 dollari, che io non ho mai trovato in strada): il problema è che Directa non è una banca e quindi non dà interessi sulla liquidità né altri servizi bancari (ma uno può sempre aprire un altro conto, visto che quello con Directa mi sembra non abbia spese). ---Parlo in base ai prospetti informativi, in quanto non sono cliente delle suddette banche: chi è cliente potrà dire molto più di me.--- Ricordo poi la fine di Banca 121 che all'inizio offriva, per i tempi, un servizio tutto sommato (quasi) accettabile: oggi, dopo che è stata fagocitata da Monte dei Paschi, è praticamente inutilizzabile per chi fa trading (considerata, natiuralmente, l'offerta delle altre banche). Ma forse Monte dei Paschi cerca di convincere la gente ad abbandonare il trading libero a favore dei propri fondi comuni, un affare veramente unico (per la banca, naturalmente!!). Se ci sono osservazioni o commenti su quanto da me detto, sono graditi. Saluti a tutti.