By: Lelik on Giovedì 18 Settembre 2014 20:16
Gianlini:
"Chiunque conosce figli di extracomunitari (con l'eccezione di qualche cinese) sa benissimo che fin da piccolissimi parlano l'italiano esattamente come i loro coetaei che hanno un genitore italiano.
usare motivazioni false per promuovere giuste riflessioni è il modo migliore per privarle di giusta forza e valore e renderle impossibili"
Gian, non ho studi nè statistiche in mano.
Però nella mia ridottissima esperienza non è affatto così, per lo meno alle elementari.
Conosco (solo, ma sono tutti quelli con cui ho avuto contatto più approfondito) 2 classi elementari nella mia città emiliana dove la presenza di circa il 50% di bambini con famiglie straniere ha reso estremamente difficoltoso procedere coi programmi previsti. In un caso il genitore italiano che conoscevo ha fatto cambiare scuola al bambino, nell'altro caso no, però continuando a lamentare le difficoltà che gli stessi insegnanti segnalano, chiedendo invano insegnanti di sostegno aggiuntivi (ma i tagli ai costi... ecc.ecc.).
E' vero che spesso i bambini parlano discretamente l'italiano velocemente, ma dato che nelle famiglie (non miste) usano esclusivamente la lingua madre, hanno poi problemi a stare al passo con chi ovviamente usa l'italiano sempre.
Non vuole esserci assolutamente razzismo nelle mie osservazioni in questo caso, ma non voglio nemmeno fare finta ipocrisia. C'è un vero problema pratico, piuttosto grave, e sicuramente di difficile gestione in molte scuole.
Nel contempo il mio bimbo ha appena iniziato la prima elementare, e ammetto di essere molto sollevato che nella scuola locale (paesino periferico di città) su 25 bambini, ci sia solo 1 bimbo con genitori entrambi stranieri (sudamericani in questo caso). Perderà qualcosa di arricchimento di contatto culturale (ma parliamo di bimbi di 6 anni!), ma ci saranno meno difficoltà almeno a livello linguistico per il normale insegnamento.