ora si spiega tutto, quante connivenze
aveva aggredito i vicini al fianco dei quali si era presentato minaccioso. «Ci siamo mossi in un contesto completamente condizionato dagli Spada - dice De Pierro -. I vigili urbani non intervenivano sugli abusi, i carabinieri non specificavano nelle informative chi fosse Armando Spada- un maresciallo venne trasferito per questo -, al commissariato di Ostia negli anni successivi venne Antonio Franco, dirigente condannato l'anno scorso a 4 anni per peculato, falso e truffa e sotto inchiesta per corruzione (avrebbe preso migliaia di euro al mese da un imprenditore considerato vicino agli Spada, ndr)».
I poliziotti intervenuti non vollero sequestrare il bastone con cui Spada aveva colpito mio fratello - prosegue De Pierro, giornalista e attivista per la legalità con L'Italia dei Diritti - e si rifiutarono anche di perquisirlo, avendo notato io il gesto di estrarre un coltello. Ci hanno accusato di stalking, di minacce, di tutto. Un incubo giudiziario in sede penale e civile che non è ancora finito e che ci è già costato decine di migliaia di euro in avvocati. Sempre con la sensazione che Armando Spada fosse un intoccabile».
Salvati, preside in pensione, ha 76 anni e gli ultimi 12 li ha passati in buona parte a combattere contro l'arroganza della famiglia criminale sinti, riscontrando «l'indifferenza se non la collusione - dice - delle istituzioni». «Avevo denunciato fin dal 2005 gli abusi edilizi della coppia di vicini, compiuti con lavori assordanti e in spregio di tutte le regole - racconta la professoressa -. Avevano diviso la loro bifamiliare in 4 appartamenti e costruito un'abitazione abusiva dietro, affittata a immigrati. Le denunce andarono a vuoto, ma il 9 gennaio 2007 questo energumeno arrivò urlando 'Vi ammazzo tutti, gli amici miei li dovete lasciare stare'. Non sapevo chi fosse, minacciò i miei due figli; dopo abbiamo scoperto che era Armando Spada».