il nastro del metropol nasce da una faida interna alla lega?
che anche loro faranno la fine di forza italia, divisa tra lotte intestine che gete che gira col coltello tra i denti pronti a colpire alle spalle?
Pista americana e russa a parte, vi è poi una terza ipotesisul possibile mandante dell’ affaire del Metropol che sta girando in queste ore a Mosca, molto meno sofisticata e più banale delle precedenti.
matteo salvini gianluca savoini a mosca
E’ una ipotesi che appassiona meno gli analisti ma che risveglia l’italico interesse per il gossip in salsa politica, tanto caro alle nostre cronache.
Essa vorrebbe l’esca del Metropol essere il risultato di una faida tutta interna ai salviniani che operano su Mosca, ovvero tra quanti cercano di accreditarsi come il rappresentante primo e vero del leader leghista al Cremlino.
E’ questa una posizione a cui in molti puntano che oltre ad uno status prestigioso politico, assicura anche di riflesso un grande potere negoziale e di indirizzo delle numerose relazioni tra Italia e Russia, in tutti i campi.
salvini a mosca con gianluca savoini e claudio d'amico
Vista da questa prospettiva, il vero obiettivo iniziale della trappola della intercettazione sarebbe non tanto Salvini, quanto lo stesso Savoini – che, risvolti penali a parte, vede oramai compromesso il suo ruolo futuro di ambasciatore leghista a Mosca – a tutto vantaggio di quanti ancora puntano all’ambito ruolo.