Trame, Connessioni, Network e Intrighi

 

  By: themaui on Domenica 02 Novembre 2014 23:40

#b#LA GENTE NON HA PIU' NIENTE DA VENDERE: HANNO CHIUSO I DUE TERZI DEI ''COMPRO ORO'' IN ITALIA PER MANCANZA DI CLIENTI#/b# http://www.ilnord.it/c-3715_LA_GENTE_NON_HA_PIU_NIENTE_DA_VENDERE_HANNO_CHIUSO_I_DUE_TERZI_DEI_COMPRO_ORO_IN_ITALIA_PER_MANCANZA_DI_CLIENTI

 

  By: MR on Domenica 02 Novembre 2014 22:06

O Germania...

 

  By: Bullfin on Domenica 02 Novembre 2014 20:05

A RIPER DU BALL!! Se per te crescere dello zero virgola come fa l'Europa è crescita...aoooo siam messi bene. E nota bene è vero, il mondo cresce ma o con i QE vedi Usa (stampa a te poco o per nulla gradita insieme ai tuoi compagni di merende la somma capra Hobby e l'oramai irrecuperabile Oscar dei traders) oppure guarda a caso sono paesi dove gli assessori strarubano....India, Cina, Corea, Brasile.....vado avanti???....forse, allora, il tuo ragionamento (eticamente giusto) ha una fallacia. nota bene non ho detto che si cresce grazie alla corruzione, ma vi è crescita anche con corruzione...a te Antitrader manca un po' di teoria dei giochi.

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

 

  By: antitrader on Domenica 02 Novembre 2014 18:26

"il problema è il "mondo" perché tutto il mondo (perlomeno quello industrializzato) deve affrontare gli stessi problemi" Un par di ball! Il mondo non ha mai smesso di crescere e nella m... ci siamo solo noi e in parte la Francia altra ciofega di paese dalla pressione fiscale assurda e dove lo stato vuol mettere becco in qualsiasi attivita' dei sudditi. P.S. fra poco lo sara' anche il Giappone, paese in piena decadenza pur trovandosi in un'area geografica dallo sviluppo tumultuoso. Quando hai la piena occupazione e l'economia langue vuol dire che hai fatto l'Unione Sovietica dove lo stato stampa i rubli, tutti "lavorano" e nessuno fa un cazzzzz!

 

  By: pablo on Domenica 02 Novembre 2014 17:47

CHI vuole contestare queste cose ?? CHI ha gli argomenti =??? --- Veramente lo si dice da sempre. Il bello è che si dice anche Perché siamo in questa situazione e come si potrebbe uscirne. ---- Ecco MR, grazie di averlo scritto tu! Qui c'è una totale incapacità nella valutazione di cause ed effetti. Anti, il problema è il "mondo" perché tutto il mondo (perlomeno quello industrializzato) deve affrontare gli stessi problemi, quelli elencati prima. E se pensi di risolvere il problema guardando quello che fa il tuo assessore sei da ricovero.

 

  By: MR on Domenica 02 Novembre 2014 15:29

#i# CHI vuole contestare queste cose ?? CHI ha gli argomenti =??? #/i# Veramente lo si dice da sempre. Il bello è che si dice anche Perché siamo in questa situazione e come si potrebbe uscirne.

 

  By: Aleff on Domenica 02 Novembre 2014 15:15

sempre dal film "educazione siberiana" ....« La fame viene e scompare ma la dignità una volta persa non torna mai più. »

 

  By: Aleff on Domenica 02 Novembre 2014 15:14

Salario lavoratore 1.000 eur netti, costo aziendale 2100, i 1.000 netti ovviamente vengono spesi, su questi ci paghi l'iva e un'infinita' di gabelle, sulla benzina e le sigarette ci paghi il 70%, se fai un'aliquota media del 40 hai che sui 1.000 spesi paghi altri 400 di tasse. Risultato: l'azienda paga 2.100 e di questi 1.500 vanno come tasse allo stato che gozzoviglia. Dove cacchio credi di anna' con questi numeri? GRANDISSIMO Antitrader CHI vuole contestare queste cose ?? CHI ha gli argomenti =??? Un tempo, si arginava con svalutazione, ma sopratutto inflazione ...oggi non bastano più ! a proposito .... ieri mi sono visto un benl film educazione siberiana (di salvatores) BELLISSIMO ! calza a penello con l'attuale situazione

 

  By: antitrader on Domenica 02 Novembre 2014 14:05

"Qui il problema è "il mondo"." Quando il problema diventa "il mondo" allora mi ritiro perche' non ci posso fare proprio niente. L'Italia e' stata divorata dalle tasse che vanno in buona parte ad alimentare le ruberie a largo spettro (per ruberie intendo anche i 65.000 mensili di amato ad es.). Salario lavoratore 1.000 eur netti, costo aziendale 2100, i 1.000 netti ovviamente vengono spesi, su questi ci paghi l'iva e un'infinita' di gabelle, sulla benzina e le sigarette ci paghi il 70%, se fai un'aliquota media del 40 hai che sui 1.000 spesi paghi altri 400 di tasse. Risultato: l'azienda paga 2.100 e di questi 1.500 vanno come tasse allo stato che gozzoviglia. Dove cacchio credi di anna' con questi numeri? Dire che che "il problema e' il mondo" significa buttarla in caciara con somma gioia del'assessore. Nell'Unione Sovietica hanno un'aliquota flat del 15%!

 

  By: pablo on Domenica 02 Novembre 2014 12:59

Anti, io sono d'accordo con te e con Morphy su molte cose di quelle scritte negli ultimi post. Ma penso che sia un problema molto più serio e profondo di ciò che accade nel nostro minuscolo orticello. E' una questione, se mi premetti, "di sistema". Di modo di vivere. Di maniera di adoperare le infinite risorse che il progresso ci mette a disposizione, a favore dell'uomo e non contro l'uomo. Se leggi la mia risposta a Morphy, spero di essere stato abbastanza chiaro su ciò che intendo. Non puoi mettere la testa sotto la sabbia e far finta che se risolvi un problema con un assessore hai messo a posto il PAese. Qui il problema è "il mondo". Una volta la gente moriva di fame per mancanza di cibo. Oggi la gente muore di fame, ma si produce cibo per il doppio del necessario al sostentamento di tutta la popolazione della Terra. C'è qualcosa di aberrante, che rende la nostra epoca più ricca ma anche infinitamente più povera. Le sperequazioni sociali, oggi, sono particolarmente oscene proprio per le possibilità che ci sarebbero.

 

  By: antitrader on Domenica 02 Novembre 2014 12:43

"Morphy ha fatto un bellissimo esempio di cosa complica e rende costosa oggi la vita" Mi riferisco proprio a questo quando dico che la fauna italica non e' piu' compatibile con l'ambiente in cui vive. I salari, rapportati a quella che e' diventata l'economia scassarissima del paese, sono troppo alti pero' sono insufficienti per vivere in quanto divorati da mille gabelle e spese obbligatorie nel tipo di societa' attuale. In queste condizioni diventerebbe preziosa l'arte di arrangiarsi di partenopea invenzione, peccato che, oltre ad aver perso il know how di quell'arte, di fatto risulta impossibile praticarla se non a costo di violare infinite norme con conseguenze imprevedibili.

 

  By: pablo on Domenica 02 Novembre 2014 12:34

Morphy, il tuo discorso è molto interessante, per alcuni versi lo condivido appieno: se tu non recitassi la parte del cinicone senza cuore (quando a me pare di intuire che sotto sotto sei molto diverso... :-D ) sarebbe ancora più facile andare in profondità in certe discussioni... Il tuo discorso sulle "posizioni di rendita" è giusto, quello sui costi anche, ma secondo me andrebbe ampliato, soprattutto evitando di farlo diventare una questione italo-centrica ma guardandolo in modo globale: perché stiamo sopportando un sistema sociale che invece di approfittare della tecnologia per farci lavorare meno, meglio e tutti elimina il "fattore umano" a favore della speculazione finanziaria e della tecnologia aberrante? Chiaro che in regime di iperproduzione la tecnica è quella di costruirti roba che si spappola e di renderti poco conveniente cambiare un pezzo, te lo fanno pagare come l'intero proprio per vendere oggetti che altrimenti gli resterebbero lì: ne producono troppi, HANNO LA POSSIBILITA' di produrne dieci volte più del necessario. Se non si rompessero e durassero come in passato dopo due mesi si fermerebbe il mondo... e certo, sei tu quello su cui si scarica il costo di un sistema che non si vuole correggere. Siamo noi, mentre qualcuno (una minoranza) se ne approfitta. Come si può pensare che sopravvivano milioni di persone ghettizzate e rese inutili in un sistema di ipercontrollo centralizzato su ogni settore, di monopolismo orwelliano, di urbanizzazione sempre più spinta con possibilità sempre più limitate di tornare nelle campagne? Come possiamo sopportare che i nuovi rentiers abbiano deciso che non gli importa nemmeno più tanto dei cosiddetti "consumatori", visto che guadagnano da speculazioni sempre più sofisticate e dal controllo quasi assoluto dei tre settori nevralgici: alimentazione, sanità, chimica/energia? Inoltre questo è un mondo che per sopravvivere ha dei costi-base molto alti, a proposito del discorso sulle epoche, e i cittadini sono via via sempre più massacrati di costi fissi che non rescono più a coprire, come dicevo prima a Gianlini.

 

  By: pablo on Domenica 02 Novembre 2014 12:33

Gianlini, anche tu parti da un presupposto sbagliatissimo: fai confronti fra epoche imparagonabili. E hai completamente travisato il senso del mio discorso, che infatti si fondava su un paradosso per dire che le aspettative, le regole di vita e tantissime altre cose sono talmente diverse che non si può pensare di creare termini di paragone "tornando indietro". La storia infatti si vive solo andando avanti, non a caso. Questa litania di "oggi e gli anni Cinquanta" è una solenne sciocchezza infatti. E mi fa capire che non vi siete mai trovati a fare i precari senza soldi in tasca in una società che non offre vie d'uscita ma solo grigiore. Io ho vissuto gli Anni 70-80 da ragazzo e da giovane uomo, e posso dire che a parte le ubriacature iperideologiche da guerra fredda sono stati anni in cui magari si aveva di meno, certo, ma si viveva (umanamente) molto meglio. Mi pare che fra le altre cose si sottovaluti come nella nostra epoca le società per sopravvivere hanno da affrontare dei costi-base molto alti, e i cittadini sono via via sempre più massacrati di costi fissi che non rescono più a coprire. Altro punto di molto sottovalutato. Ma il resto del discorso preferisco metterlo in una risposta a Morphy.

 

  By: gianlini on Domenica 02 Novembre 2014 11:50

chi pensa che ci sia lo stesso rapporto di benessere (e disabitudine a fatica, disagi, fame, penuria, ecc.ecc.) fra oggi e il 1950 che ci sarebbe fra il 1950 e il 1700 (o 1800) vuol dire che è totalmente privo di spirito critico e di osservazione Morphy ha fatto un bellissimo esempio di cosa complica e rende costosa oggi la vita

 

  By: Morphy on Domenica 02 Novembre 2014 09:51

Pablo cerco di rettificare il mio discorso. L'Italia è un economia fatta per buona parte da posizioni di rendita cioè posizioni che non devono rendere conto alla concorrenza. Nel senso che non ti devi inventare la luna per cercarti il lavoro ma ci pensa il governo a creartelo. Se tu ci badi esiste un vero e proprio esercito di persone che si sono imboscate nei settori "sicuri". Avvocati, notai, commercialisti, psicologi, pediatri, medici del lavoro, insegnanti di sostegno, meccanici, elettrauti, elettricisti, impiantisti, idraulici, geometri, architetti, ingegneri... mi fermo perché la lista è infinita. Tutta gente che oramai passa il suo tempo a strabaldare scartoffie certificative. Giovedì mi viene un "tecnico" delle caldaia (un elemento del folto esercito) per via che perdeva qualche goccia. Valvola da cambiare. Cioè un pezzettino di tubo di ottone a T con una manopola con vite dentro immagino. E immagino con un costo industriale intorno ai 2 euro (infatti a listino ho sbirciato ed erano 10 euro). Venti minuti di lavoro e mi compila la fattura a 130 euro. Poi mi dice che c'è il manometro (un aggeggio che se lo prendi in Cina te lo danno a 20 centesimi) che non funziona ed è da cambiare ma non l'ha nel furgone (lo fa la prossima volta). <La prova dei fumi oggi non la posso fare perché ci sono le nuove normative e le devo rifare il libretto> dice. <Vengo la settimana prossima e le cambio anche il manometro e saranno 140 per fumi e libretto poi il manometro ma non so quanto costa>. Alla fine della storia mi avrà cambiato un pezzettino di ferro, controllato i fumi e il tutto alla modica cifra che supererà i 300 euro. Ora se uno apre la caldaia e ha un po' l'occhio sulle cose industriali capisce che tutta la baracca può uscire da un industria ad un prezzo che oscilla tra i 200 e i 300 euro. Se la fai in Italia diciamo 350 se la fai in Corea diciamo 150. Il tizio alla fine mi ha cambiato un manicotto al prezzo della caldaia. A me viene da pensare che ci sia qualcosa che non funziona in questo stile di vita. I signori dell'esercito sopra, ora, sono ancora quelli che riescono a svangarla. Ma per quanto tempo ancora? E quello che è venuto da me è solo un tecnico impianti cioè un piccolo tassello del sistema. Ce lo possiamo ancora permettere un sistema simile? Vale la pena seguirlo (pagare)? Poi però non devi dire che sei povero perché le banche qui e l'euro la. Sei povero (non tu ovvio) perché hai appresso dei costi fissi inutili che ti mangiano addosso.

– Ho imparato a non fare lotta con i maiali. Ti sporchi tutto e, soprattutto, ai maiali piace...