By: Roberto964 on Mercoledì 10 Aprile 2013 00:00
L’AVVENTO DEL LIBERISMO
(tramite il falso storico dell’inflazione)
L’avvento del liberismo nel mondo è da imputare al padre fondatore della corrente politica, l’ebreo-americano Milton Friedman (1912-2006), il padre del monetarismo, che ebbe anche il premio Nobel per l’economia nel 1976.
I maggiori Stati che tramite i loro politici hanno sposato per primi ed ad interim il Friedman-pensiero sono stati nell’ordine:
il Cile del dittatore Pinochet dal 1973 al 1990;
La Gran Bretagna di Margaret Thatcher, primo ministro inglese dal 1979 al 1990;
Gli USA del 40° presidente, il repubblicano Ronald Reagan (1981-1989);
Tutti gli altri che hanno preso ad esempio il primo ed i secondi due, ovvero la MASSIMA parte degli economisti e dei politici che OGGI occupano i POSTI CHIAVE nel “libero” mondo occidentale e non solo.
Come ha potuto il pensiero di Friedman cambiare il mondo così profondamente lo vedremo proseguendo più avanti nella lettura.
Il 15 agosto del 1971, il presidente Nixon, decise di ripudiare la parità aurea del dollaro (unica valuta al mondo ancora convertibile in oro), inaugurando l’era della “moneta cartalista” cioè NON più legata ad un qualsiasi valore fisico di riferimento.
Questa decisione fu presa a causa delle eccesive spese della sciagurata, sanguinosissima ed inutile
Guerra vietnamita che rischiavano di compromettere le riserve di oro statunitensi e diede il “liberi tutti”, ovvero, ogni Nazione poteva regolarsi autonomamente nell’emissione monetaria. Il dollaro restò la moneta di riserva mondiale, garantito dall’economia più forte del globo a sua volta appoggiata dal più POTENTE esercito della terra.
Nel 1973, mentre le truppe americane lasciavano in tutta fretta Saigon, una nuova guerra scoppiava in medio-oriente, denominata guerra del Kippur, essa ebbe un impatto TREMENDO sulle nostre vite poiché, come vedremo, fu l’inizio di tutta una serie di decisioni sbagliate grossolanamente o sbagliate volontariamente che ci hanno portato al DISASTRO socio-economico attuale.
Nel 1973, a causa della contesa tra Israele ed Egitto-Siria si ebbe la prima crisi petrolifera, il petrolio QUADRUPLICO’ il suo prezzo e l’inflazione, indistintamente in TUTTI i PAESI INDUSTRIALIZZATI, toccò vette mai viste prima, basta prendere le serie storiche relative a questo dato per vedere che i “picchi” inflattivi sono identici in qualsiasi Paese industrializzato poiché, alla fine, il prezzo 4 volte più alto del petrolio si andava a ripercuotere su QUALSIASI prodotto, dal grano al sapone, dalla benzina al latte.
Gli anni passavano ma il petrolio non scendeva e di conseguenza anche l’inflazione aveva la stessa dinamica, la politica italiana rispose in maniera adeguata nel 1975, quando il sindacalista Luciano Lama fece approvare la famosa “scala mobile” (ogni anno, tramite ISTAT, veniva incrementata la stessa percentuale di inflazione certificata direttamente in busta paga), essa serviva a far recuperare la perdita di potere d’acquisto erosa dall’inflazione: STRUMENTO ESSENZIALE per difendere soprattutto i ceti più deboli che subivano maggiormente la perdita del potere d’acquisto.
Friedman aveva fondato la “sua” scuola privata: i Chicago boys e tramite il giovane economista cileno Josè Pinera diveniva il “vate” del dittatore cileno Augusto Pinochet (salì al potere nel 1973 con l’appoggio del duo Nixon-Kissinger, tradendo il presidente Salvador Alliende, liberamente eletto nel 1970).
La lettera di “consigli” che Friedman inviò a Pinochet nel 1975 fu ritenuta la “bibbia”:
forti tagli alla spesa sociale accompagnati dai tagli alle pensioni e violente repressioni salariali fecero parlare del “miracolo economico cileno”.
Oggi che la Storia ha fatto il suo corso sappiamo che troppe persone persero la vita e troppe altre furono torturate, la ferocia dimostrata dal dittatore diede i suoi aridi frutti: il bilancio dello Stato cileno fu rimesso in sesto con il SANGUE della sua gente, con il compiacimento dell’intero occidente e con l’assenso della chiesa cattolica che mai prese le distanze da tale individuo, anzi!
Friedman iniziava ad avere le sue personali vittorie con il plauso dei suoi sostenitori, intanto l’inflazione mondiale (ed il prezzo del petrolio) NON accennavano a diminuire.
Iniziava a farsi strada l’idea che l’inflazione arrivasse dalle spese ABNORMI (?) che gli Stati occidentali sostenevano (soprattutto nelle democrazie Europee) a difesa dei propri cittadini, derivanti dalle politiche economiche di Keynesiana memoria che dal 1933 in poi avevano sempre funzionato.
L’idea che lo Stato SCIUPONE andasse messo in un angolo poiché avvezzo a spendere troppo a deficit, creando moneta in ECCESSO che portava l’inflazione a doppia cifra si stava facendo rapidamente strada.
La soluzione per riportare l’inflazione nei giusti canoni (come se dipendesse da fattori interni) dei liberisti era quella di dare INDIPENDENZA alle Banche Centrali privatizzandole.
Lo scopo era di “responsabilizzare” la politica a spendere di meno poiché da quel momento in poi lo Stato si doveva finanziare come una qualsiasi impresa: chiedendo in prestito il denaro alle banche private che, in cambio, avrebbero chiesto interessi più o meno elevati, dipendendo, in pratica, dal giudizio INSINDACABILE dei privati prestatori.
Il progetto di una moneta unica europea iniziava a prendere corpo, il passo iniziale chiesto a TUTTI gli Stati membri era l’obbligatorio divorzio tra Ministero del Tesoro e Banca Centrale Nazionale, in modo da dare l’indipendenza dalle “richieste” politiche.
L’inflazione che non accennava a stabilizzarsi rimaneva il nemico numero UNO da combattere
e la spesa pubblica statale l’indiziato numero UNO di tale causa.
In Italia nel 1973, l’inflazione raggiungeva il 25% e tra discese e nuove repentine salite si arrivò al 1979, anno in cui i Komeinisti presero il potere in Iran destabilizzando l’area, il petrolio in pochi mesi TRIPLICO’ il suo costo, l’inflazione (come di prassi) seguì di pari passo toccando nuove vette.
Il liberismo friemaniano prese DEFINITIVAMENTE il sopravvento e Keynes venne abbandonato per sempre.
La “lady di ferro” –pupillo dello stesso Friedman- Margaret Thatcher prese il potere in Gran Bretagna e mise a ferro e fuoco il sistema sociale e il welfare, AZZERANDO completamente la manifattura nazionale e svendendo il Paese alla finanza, con il solito mantra della guerra all’inflazione, con il plauso degli utili idioti e con l’aiuto del mainstream mediatico che vedevano in lei il “nuovo che avanza”.
Sull’altra sponda dell’oceano, complice il successo della lady di ferro, entra in gioco un attore semi-professionista: l’altro pupillo di Friedman, ovvero Ronald Reagan che attuò tutto quello che già si era sperimentato a Londra.
Nel 1980 l’inflazione era ancora elevata ed un’altra guerra scoppiava in quella polveriera a cielo aperto che è ancora tutt’ora il medio-oriente: il conflitto Iran-Iraq che durò sino al 1988.
Intanto in mezza Europa si era dato il via ai vari sopra citati “divorzi”, quello italiano venne fatto nel 1981 dal democristiano Beniamino Andreatta, allora ministro del Tesoro, che mise FINE alla creazione di MONETA SOVRANA, priva di DEBITO all’emissione, tramite la Banca d’Italia che era obbligata per LEGGE ad acquistare tutto il residuale invenduto delle emissioni dei titoli di debito (BOT, BTP, CCT ecc). Si privatizzò la BdI.
Per finanziare le IMMANI spese di guerra, sia Iran che Iraq, entrambi tra i maggiori produttori di petrolio al mondo, misero via via sul mercato una quantità sempre maggiore di greggio e, di conseguenza, sempre ad un prezzo inferiore: pensate, il prezzo dell’oro nero crollò nell’arco di 5 anni del 75%, raggiungendo i prezzi pre-crisi del 1973 e l’inflazione calò di conseguenza (se avete voglia di vedere i grafici, noterete l’ESTREMA simmetria tra il calo del greggio e il calo dell’inflazione).
I meriti andarono alla RISOLUZIONE della crisi petrolifera?
NEMMANCO per SOGNO, se li presero TUTTI i liberisti che man mano avevano preso il posto dei keynesiani con un calcio definitivo ai sogni delle CLASSI più deboli che auspicavano, ed in parte avevano anche visto, un MONDO MIGLIORE.
Friedman venne glorificato per sempre e Keynes messo nel dimenticatoio.
Credo che nelle maggiori università e scuole di economia private di mezzo mondo le teorie Keynesiane NON vengano neanche più studiate poiché il MODELLO da far apprendere alle nuove classi dirigenti deve essere UNICO ed INCONTRASTATO, a scanso di qualsiasi equivoco o di qualche ripensamento da parte di docenti completamente asserviti alla finanza globale.
Questo è il LORO sporco piano, neanche tanto velato: la privatizzazione di tutto a prezzi (ovviamente) stracciati a favore di prestanome ed amici, sino ad essere i MONOPOLISTI ASSOLUTI in QUALSIASI SETTORE con tutti i cittadini divenuti nuovi sudditi lobotomizzati come manodopera a basso costo e a bassa scolarizzazione, in una parola: l’AMERICAN-STYLE!
Il sogno di Adam Smith, quello de “ la mano invisibile” che ti prende il portafoglio –e non solo- senza che ci si possa accorgere di nulla, quell’entità eterea che dovrebbe regolare il mercato senza nessuna intromissione, partendo dal presupposto che offerta e richiesta si debbano sempre incontrare per fissare il prezzo migliore, ha VINTO per SEMPRE, relegando definitivamente nell’oblio l’ideale di fraternità ed uguaglianza da sempre sognato e mai pienamente raggiunto.
La lotta all’inflazione è stata usata come scusa atta a difendere il potere d’acquisto NASCONDENDO, o cercando di farlo, il motivo più scontato: gli sbalzi di una merce VITALE per le economie industriali avanzate che misero in ginocchio il modello occidentale e fecero orientare tanti governi verso energie alternative per evitare situazioni simili in futuro.
08/04/2013.