By: Trucco on Venerdì 05 Luglio 2013 16:11
x Foibar:
intendevo dire che per certi gruppi di potere sedersi ad un tavolo a complottare è superfluo, ciascuno di loro sa abbastanza bene cosa giova al proprio gruppo di appartenenza, lo intuisce dal comportamento degli altri. Anche i subordinati sanno cosa ci si aspetta da loro senza che glielo si dica. Mi scuso se sono stato troppo ermetico comunque.
Faccio una analogia: anche le cellule di Al Qaida (ammesso che esista una simile organizzazione) non hanno bisogno di comunicare con la testa per sapere come possono agire, a meno ovviamente di dover svolgere una parte dentro un atto terroristico più grande (ma questi atti più grandi che necessitano che le singole cellule comunichino tra loro non potrebbero mai acvere luogo, proprio perché appena comunicano verrebbero intercettate, infatti l'11 settembre non è opera loro...). Si conoscono i valori di riferimento, si conosce il nemico, si conosce l'interesse cui si vorrebbe tendere e ci si muove indipendentemente. Oppure si può pensare alle formiche o alle api, tutte fanno l'interesse del gruppo, ma non hanno bisogno di farsi dire dalla regina ciò che il singolo insetto debba fare. Ne scaturisce che se anche tutti agiscono di propria iniziativa, l'effetto è un risultato armonico, non disordinato o caotico.