By: MR on Mercoledì 03 Settembre 2014 17:44
A parte che Graziani lo dice eccome, avendo lui per primo compreso che la soluzione inizialmente prospettata (le imprese pagano gli interessi in "Natura") è scema, la quantità di riserve create dalla FED non c'entra molto.
Se il circuito monetario ha un senso, per pagare gli interessi e consentire alle imprese di realizzare profitti monetari c'è bisogno di moneta "Altra" rispetto alla stessa creata all'interno del circuito produttivo.
Può essere moneta attirata dall'estero, può essere moneta creata dalle banche ma non utilizzata per finalità produttive (credito al consumo, mutui a scopo abitativo, speculazione finanziaria) oppure moneta creata dallo Stato indebitando se stesso ed accreditando così i privati.
Ora, se c'è una cosa importante da capire è che tutte e tre le soluzioni hanno un problema: la prima non è generalizzabile, la seconda tende a creare bolle pericolosissime, la terza è all'origine del debito pubblico.
Certo, se il debito pubblico viene gestito come abbiam. Fatto per 120 anni, in sostanziale regime di repressione finanziaria, allora direi che possiamo tranquillamente affermare che è la soluzione piu razionale.
E quindi ha ragione Keen ed anche il nostro Zibordi (di cui non condivido però l'idea dei CCF, come ricorderà): di norma, il bilancio pubblico deve chiudersi in deficit, salvo ovviamente casi specifici.
Quello su cui invece trovo sia piu sensato premere è il COME utilizzare la moneta esogena creata dallo Stato, e su questo gli economisti, anche geniali (Keynes, Lerner, Graziani, Kaldor, Keen...) tendono a glissare, perché in fondo tutti gli economisti sono dei contabili nell'anima, e se alla fine i conti tornano per loro va bene.