Cina vs. resto del mondo

 

  By: antitrader on Sabato 29 Novembre 2014 14:18

Bull, ma insomma, quest'azienda edile la apri oppure no? Ti consiglio il settore "movimento terra" controllato al 100% dalla ndrangheta su tutto il territorio nazionale. Te (e il tuo amichetto qui sotto) vuoi fare il cazzaro col cul degli altri. E poi se i conti li sai fare il PIL cinese e' 8500 miliardi di USD, quello italiano 2000 miliardi (sempre di USD), indi, se fai le proporzioni vedi che siamo piu' corrotti anche della mitologica mafia cinese. Ad ogni modo i cinesi han deciso di passarli per le armi, noi li mandiamo tutti in parlamento, nei consigli regionali e nei CDA.

 

  By: MR on Sabato 29 Novembre 2014 13:47

Esatto caro Bullfin. Ma purtroppo Jose, pur animato da valide intenzioni, è comunista, indi manipolabile come un musulmano.

 

  By: Bullfin on Sabato 29 Novembre 2014 11:09

Jose, non sta seguire il tam tam mediatico. Qui GZ ti porta cifre. Mettile in proporzione al Pil. E' l'unico calcolo che puoi fare e da 60 a 1000 direi che di la' son proprio esperti. Generalizzando all'utenza Cobraf, solo i rimbambiti credono che la crescita dipende dal livello di corruzione. E dimostrano di essere fortemente somari di fenomeni economici e sociali...ergo inzaccherano i forum con le loro stronz... :)

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

 

  By: DOTT JOSE on Venerdì 28 Novembre 2014 20:20

tieni conto che in Cina sono un miliardo e mezzo ! fatte le debite proporzioni, le ruberie pro capita sono maggiori nel bel paese 1000 miliardi di dollari rubati in 5 anni, 200 miliardi di dollari per anno ma i cinesi sono 20 volte gli italiani ! te capi kompagno gizzeta ? Insomma, stai a vedere che l unico campo in cui primeggiamo sono le... magnate ?

10 febbraio 1947 MATERIALI DI RESISTENZA STORICA GIORNO DEL RICORDO FOIBE dieci febbraio | MILLENOVECENTOQUARANTASETTE

1,000 miliardi rubati in Cina - Moderatore  

  By: Moderatore on Venerdì 28 Novembre 2014 18:05

E' quasi ufficiale. In Cina sono stati ^rubati 1,000 miliardi di dollari#http://www.ft.com/cms/s/0/002a1978-7629-11e4-9761-00144feabdc0.html#ixzz3KNbAiAD3^ di soldi pubblici Siamo indietro rispetto alla Cina...("Il costo della corruzione in Italia... è stato stimato i^n 60 miliardi di euro#http://www.beppegrillo.it/2014/06/i_costi_della_corruzione_in_italia.html^...) e questo studio era anche gonfiato.. Come faremo ancora a sostenere che è la corruzione che ha messo in crisi l'Italia ? Quanto ti dicono che bisogna seguire l'esempio dell'Asia ora gli devi citare la Cina: "sprecate e rubate" ? Notare che lo studio da cui la stima è estrapolata dei 6800 miliardi sprecati è uno studio che proviene da Pechino e rientra forse nella crociata anti-corruzione lanciata dal nuovo premier cinese, quindi sono calcoli di fonte quasi ufficiale. ----#i# ^"China has ‘wasted’ $6.8tn in investment, warn Beijing researchers"#http://www.ft.com/cms/s/0/002a1978-7629-11e4-9761-00144feabdc0.html#ixzz3KNbAiAD3^, November 27, 2014 Financial Times Jonathan Anderson, founder of Emerging Advisors Group, the consultancy, estimates that ^about $1tn has gone missing in China in the past half-decade#http://www.ft.com/intl/cms/s/0/002a1978-7629-11e4-9761-00144feabdc0.html?siteedition=intl#axzz3KD7UxY8W^ as a result of weak oversight and the enormous opportunity provided by the investment boom. “That translates into maybe 5 per cent of GDP per year worth of skimming off the top,” he says. “Think about it: every local government wakes up one morning in 2009 and finds that the central authorities have lifted every single form of credit restriction in the economy,” he says. “With no one watching the till, it would be awfully hard to resist the temptation to sidetrack the funds, squirrelling them away in related official accounts or paying them out through padded contracts to other connected suppliers and friends.”...#/i# --- Sulla prima pagina del Financial Times di oggi c'è un reportage che cita un studio cinese, da Pechino, che stima in circa 6,800 miliardi lo spreco di denaro pubblico in Cina negli ultimi cinque anni (città fantasma in cui nessuno abita, areoporti vuoti, superstrade che nessuno usa, palazzi su palazzi in cui nessuno abita...). In pratica, quando la crisi finanziaria globale ha minacciato di far fermare anche l'economia cinese, il governo ha premuto l'accelleratore del credito facile a manetta e dato ordine alle banche pubbliche di finanziare qualunque cosa che qualunque governo locale o società pubblica o qualunque società grande chiedesse. Il risultato è stato un boom incredibile della quantità di soldi in circolo, ma avendo eliminato ogni freno molti sono stati sprecati e parecchi proprio rubati Di questa cifra di 6,800 mld si stima appunto che almeno 1,000 miliardi siano stati "sifonati" e intascati, cioè il grosso sono stati sprecati in opere inutili e circa 1,00 mld invece fatti sparire e basta Questo studio quadra bene con i reportage che indicano che i cinesi ricchi quando arrivano in occidente si riempiono di gioielli, oro, orologi, quadri per riciclare i soldi rubati e poi li infilano nei caveau della banche inglesi e svizzere perchè non si sa mai che quando tornino in Cina.. Con i report per i quali i cinesi ricchi mandano i figli a studiare tutti all'estero e spesso anche la moglie si sposti con il pretesto dei figli e intervistati indicano l'intenzione di spostare tutta la famiglia all'estero appena possibile. Quadra anche con la valanga di articoli sulla crociata anti-corruzione scatenata quest'anno per la quale ci sono stati migliaia di arresti..., ma prima della quale il NY Times aveva pubblicato un reportage dettagliato su come il penultimo premier cinese aveva messo assieme un patrimonio di due miliardi di dollari... Diciamo che sono dati che rendono più difficile sostenere che la corruzione, di per se, sia un ostacolo alla crescita economica. Se poi si volesse cominciare a parlare dell'India lì allora anche la Cina risulta essere una piccola Danimarca a confronto e si fatica ancora di più a spiegare come la corruzione blocchi la crescita.

 

  By: peavey on Martedì 25 Novembre 2014 12:46

@Gianlini, forse e' un buon indicatore di come i cinesi facciano di tutto per offuscare la percezione occidentale delle loro attivita'. P.S. sono redivivo, dopo un periodo piuttosto movimentato ma gratificante. Saluti a tutti.

 

  By: Morphy on Martedì 25 Novembre 2014 10:19

Gian se ti occorre uno smartphone prendi pure (se ti piace) uno Xiaomi, qualità prezzo eccellente. La Xiaomi ha pure un marketing aggressivo, ottima azienda. E' piccola per cui potrebbe crescere molto. Mai sentito parlare della Huawei? Un colosso. Siamo destinati a perire difronte ai Cinesi per i prossimi anni. La loro superiorità è schiacciante. E non solo per via dei prezzi ma anche perché questi lavorano, lavorano e lavorano. Per cui tutte le politiche economiche che andremo ad implementare contro lorsignori devono tenere conto che questi non giocano a bocce.

– Ho imparato a non fare lotta con i maiali. Ti sporchi tutto e, soprattutto, ai maiali piace...

 

 

  By: pana on Martedì 25 Novembre 2014 07:07

e questi cinesini ci danno dentro, sara il ginseng? ora si inventano pure il primo drone supersonico , dopo il sottomarino superveloce a cavitazione, China's mysterious "Dark Sword" combat drone could become the world's first supersonic unmanned aviation vehicle, reports the website of the country's national broadcaster CCTV. The Dark Sword — known in Chinese as "Anjian" — made quite a stir in 2006 when a conceptual model of the unusually shaped triangular aircraft made its debut at the Zhuhai Airshow in southern China's Guangdong province.

Hamas leader Khaled Meshaal exclusive interview - BBC News - YouTube

 

  By: gianlini on Lunedì 24 Novembre 2014 23:02

ho scoperto pochi secondi fa l'esistenza di questa azienda, Xiaomi, che pare sia un player pazzesco nel mondo degli smartphone....! mai sentita prima, varrebbe 50 miliardi di dollari!! questi cinesi sono incredibili.... https://finance.search.yahoo.com/search;_ylt=AwrBEiJ2nHNUR3oA.76TmYlQ;_ylc=X1MDMTM1MTE5NTAyNwRfcgMyBGJjawNia2RkdGVkOWk4NTlzJTI2YiUzRDQlMjZkJTNERXZNNkFCdHBZRUlNcTlzbDg2dDF0ZTNxN2lFUHh0MVBUQ3pFMHctLSUyNnMlM0RvZiUyNmklM0RSd0ZUZWxmQWhaZk5KUG1qV0VTcgRmcgMEZ3ByaWQDBG10ZXN0aWQDbnVsbARuX3JzbHQDMTAEbl9zdWdnAzAEb3JpZ2luA2ZpbmFuY2Uuc2VhcmNoLnlhaG9vLmNvbQRwb3MDMARwcXN0cgMEcHFzdHJsAwRxc3RybAM2BHF1ZXJ5A3hpYW9taQR0X3N0bXADMTQxNjg2Mjg4Njk2MwR2dGVzdGlkA251bGw-?pvid=GRwrijk4LjG6Nb1zUyQVPAUgODcuMlRznHb_0YAI&p=xiaomi&fr2=sb-top-finance.search.yahoo.com&type=2button

 

  By: Roberto964 on Venerdì 21 Novembre 2014 18:42

A proposito di Leviathan Sembra che le mie previsioni risalenti ad inizio anno erano piuttosto esatte. Questo articolo è stato scritto in "collaborazione" con il mio carissimo amico Ambrogio che, seppur arriva spesso dopo del sottoscritto, ha una dovizia di particolari che fanno onore agli oltre 30 anni di esperto di finanza qual'è e che io non potevo assolutamente avere. L'articolo è liberamente tratto da qui: http://www.telegraph.co.uk/…/Spreading-deflation-across-Eas… --------------------------------------------------------------------------------------- La deflazione si sta presentando in tutte le potenze economiche asiatiche. Questa dinamica è veloce e sta andando in profondità, ed è probabile che troverà il suo sbocco in breve tempo in Europa, attraverso la guerra delle valute in atto oramai da mesi. I prezzi alla produzione (PPI) sono in generale calo in Cina, Corea, Thailandia, Filippine, Taiwan e Singapore. L’82% dei componenti nel paniere dei prezzi alla produzione stanno calando in Cina. Ancora peggio in Thailandia (90%), e a Singapore (97%). Detti panieri includono macchinari, telecomunicazioni e apparecchiature elettriche e chiaramente merci. A tutto ciò aggiungiamoci il calo dei prezzi delle materie prime in atto da molto tempo e anche il calo altrettanto accentuato di energia elettrica e del Baltec-index (gestisce il 70% del trasporto merci via mare transcontinentale). Chetan Ahya, di Morgan Stanley, dice che le forze deflazionistiche sono "sempre radicate" in gran parte dell'Asia. Detta evenienza espone ad un "rapido peggioramento della dinamica del debito" per una serie di paesi che hanno permesso ai loro indici di indebitamento di raggiungere livelli record durante l'era della “generosità” della Fed (QE). Il livello del debito per la regione nel suo insieme (escluso il Giappone) è salito dal 147% al 207% del PIL in sei anni. Questi paesi stanno cercando di ridurre la leva finanziaria, ma il rallentamento del PIL nominale derivante dalla caduta dell’inflazione è più veloce dei loro sacrifici. Infatti il rapporto debito/PIL sta aumentando, nonostante gli sforzi,. Ed è esattamente ciò che sta accadendo in €uropa ad Italia, Francia, Paesi Bassi, e gran parte della zona euro. I dati che ci fornisce la banca d’affari Nomura mostrano che l'indice PPI (Indice Prezzi alla Produzione) composito per tutta l'Asia emergente - tra cui l'India - è passato in negativo in settembre. Tutto ciò si verificava prima che la Banca del Giappone inviasse un ulteriore impulso deflazionistico attraverso la regione svalutando ancora lo yen, e prima dell'ultimo pesante ribasso dei prezzi del greggio. Un recente studio condotto dalla Banca del Giappone ci dice che la politica cinese che ha sempre voluto un Yuan debole per guadagnare quote di esportazione è stata la causa principale della crisi deflattiva del Giappone negli ultimi 20 anni: i famosi due decenni perduti. Oggi anche la Cina è scossa dalla trappola della deflazione. Il PPI cinese è negativo da 32 mesi, mentre l'economia è alle prese con l'eccesso di capacità produttiva, senza che si salvi alcun comparto: dall’acciaio al cemento, dal vetro ai prodotti chimici, dalle costruzione navale ai pannelli solari. Tutto il comparto è sceso del -2,2% nel mese di ottobre. La portata dell’eccesso di investimenti dei cinesi sfiora la fantascienza: il Paese ha impiegato 5.000 miliardi di dollari in nuovi impianti e in investimenti fissi lo scorso anno (tanto quanto l'Europa e gli Stati Uniti insieme) anche dopo che il Partito Comunista, nelle sue annunciate riforme del Terzo Plenum, ha promesso di ridurre questo eccesso di capacità. Ma sappiamo tutti come si muove il pachidermico celeste impero. Le riforme arriveranno a tempo debitamente scaduto. I prezzi al consumo stanno pian piano cominciando a seguire i prezzi di fabbrica. L'inflazione è scesa a 1.6% in ottobre. Questo dato è fortemente al di sotto dell'obiettivo del 3.5p% desiderato dalla Banca popolare cinese, e oramai appare sempre più come un errore politico. L'inflazione core è al 1.4%. anche essa molto al di sotto di dove la si vorrebbe. La Cina ha già avuto a che fare con la deflazione: durante la sua crisi bancaria alla fine del 1990, e di nuovo durante la recessione occidentale causata delle dot.com nel 2001-2002. Come ben sappiamo gli episodi si sono dimostrarono gestibili. Questa volta sarà molto più dura: l’indebitamento complessivo, come abbiamo visto. È altissimo e riguarda tutti i settori, non ultimo il sistema bancario-ombra e non ultimi gli ulteriori 12000 miliardi di dollari in crediti provenienti da Hong Kong. Standard Chartered pensa che il debito totale ha raggiunto il 250% del PIL. Ovvero circa 26.000 miliardi dollari, per rendere l’idea, ha la stessa dimensione del sistema commerciale bancario degli Stati Uniti e del Giappone messi insieme. Da quanto ci dice l’analista finanziario Larry Brainard, sembra che la Cina stia scivolando verso una trappola del debito in stile europeo. "E 'aritmetica. La deflazione ti ucciderà se sei “leva”. E 'solo una questione di quanto velocemente accadrà. Non sappiamo quanto grande sia il problema poiché la Cina sta giocando al gioco delle tre carte, spostando il debito da una carta all’altra". "La linea di fondo è che la deflazione dei PPI aumenta il costo della leva finanziaria su tutta la linea. Il rischio è che si scatena un ciclo di auto-rafforzamento di default del debito e l'aumento dei crediti non performanti che corre fuori dal controllo delle autorità. La Cina dovrà tagliare i tassi ". L’Asia non è ancora in una vera e propria guerra di valuta, ma nessun paese può stare a guardare i propri vicini di casa che gettano rifiuti tossici deflattivi sul loro prato. La Corea ha minacciato di forzare verso il basso il won, di pari passo con lo yen. La banca centrale di Taiwan è dovuta già intervenire. Questi scontri avvengono in una regione di forti contrasti e dispute territoriali, senza alcuna struttura di sicurezza in stile Nato. Per mettere la pace ci sarà bisogno della diplomazia USA, la quale ha pesantemente a che fare con tutti gli attori. Il vertice Asia-Pacific di cooperazione economica della scorsa settimana ha portato ad una finta pace. Il leader cinese Xi Jinping ha stretto la mano ai nazionalisti giapponesi di Shinzo Abe, anche se entrambe le parti si stanno riarmando e le loro navi da guerra si minacciano a vicenda ogni giorno. In un mondo del genere - mercantilista per temperamento, in ogni caso - il tentativo di esportare la deflazione ai vicini prende una brutta piega. La Cina ha finora seguito il premier Li Keqiang, un uomo determinato a portare il suo paese fuori dal problema creditizio e da un modello di sviluppo obsoleto, prima che cada nella trappola del reddito medio. Non si è fatto ricorso ad un altro pacchetto di stimoli monetari - al di là di colpi di liquidità a breve termine - anche se i prezzi delle case sono in calo da cinque mesi e la crescita è svanita. Lo studio della “Quantità di moto inseguitore di Fathom” suggerisce che la crescita del PIL di fondo è scesa al 5%. Il tasso di rifinanziamento di riferimento di un anno è ancora al 6%. Il coefficiente di riserva obbligatoria per le banche è ancora 20pc. Il credito è sempre più difficile. Né la Cina è intervenuta a tenere premuto lo yuan. Gli acquisti di obbligazioni estere sono scese a zero, giù da $ 35 miliardi al mese di inizio dell'anno. Lo yuan si è apprezzato nei confronti dello yen del 22% da giugno, del 50% dalla metà del 2012 e del 12% nei confronti dell'euro dall’inizio dell'estate. La Cina è in effetti legata al dollaro a filo doppio. George Magnus di UBS dice che così non può continuare. "Quello che sta accadendo nel mercato immobiliare è la punta di un iceberg per l'intera economia. La Cina dovrà ricorrere ad una reflazione monetaria durante l'inverno, e credo che questo includerà un yuan più basso. Ci stiamo dirigendo verso una guerra valutaria ", ha detto. Tutto ciè è troppo simile alla tempesta finanziaria del sudest asiatico del 1998, quando una svalutazione dello Yen innescò un tumulto bancario e spinse Pechino sull'orlo della svalutazione. Washington disinnescò la crisi stabilizzando lo yen, con la promessa di adesione della Cina all'Organizzazione mondiale del commercio. Sarà difficile ripetere quel trucco in questi tempi di deflazione. Il pericolo è chiaro e la Cina si sentirà in dovere di difendersi, gettando il suo peso enorme in una battaglia a colpi di “frega il tuo vicino” in tutta l'Asia orientale. Se questo dovesse accadere, la madre di tutti gli shock deflazionistici si presenterà in Europa prima che le autorità della UE siano scese dal letto. -------------------------------------------------------------------------------------------- Le cartucce bagnate di Draghi che per far partire il QE dovrebbe aggirare il regolamento della UE, ovvero circa l'impossibilità di finanziare direttamente gli Stati (comprando direttamente TdS in pratica si fa ciò) a breve non faranno più paura e le sue ultime parole "non teniamo nessuno con la forza dentro l'euro" lasciano ampio spazio ad una più che doverosa riflessione: l'€uro è TUTT'ALTRO CHE IRREVERSIBILE, ANZI! Non so quanto dovremo aspettare ma parliamo di una morte annunciata. Roberto Nardella

 

  By: MR on Giovedì 04 Settembre 2014 16:10

E per l'ottava volta glissa la domanda. Come le pare, prof.

 

  By: hobi50 on Giovedì 04 Settembre 2014 15:40

Ma Lei crede che io possa continuare il dialogo con uno che parla di deficit endogeno ( o esogeno ) ? Somaro è la moneta che è endogena od esogena ...NON IL DEFICIT. Lei resterà ignorante perché non ha le basi per parlare di questi argomenti. Game over. Hobi

 

  By: MR on Giovedì 04 Settembre 2014 14:40

Il bello è che io le stavo dando ragione, ma (esattamente come Zibordi) è troppo preso dal personaggio, ed evidentemente non si ricorda che quando io contestavo l'idea per cui si potesse essere sempre in deficit estero...lei diede ragione a me. è bellissima la sindrome del professore di liceo, ti porta persino all'autocontraddizione (e non è la prima volta). Comunque, il deficit pubblico è necessario, lo chiami come vuole (si chiama esogeno, ma se vuole dire che è endogeno perché non le piace Mosler allora lo chiamo anche io endogeno). Questo è il punto tecnico sollevato dall'articolo di Keen che lei si rifiuta di commentare. Direi che si tratta di pesante malafede. Ancora una cosa: cambi tono.

 

  By: hobi50 on Giovedì 04 Settembre 2014 14:29

Prima le rispondo alla sua domanda su Keen. Ma la risposta ,ahimè, non può essere tranchant come Lei si aspetta . Ed il motivo è semplice. Io intervengo quasi esclusivamente su questioni tecniche dove uno ha ragione e l'altro torto. L'affermazione di Keen è invece politica economica pura su cui è legittimo avere opinioni diverse. Comunque sull'argomento deficit dello stato farò un post dedicato. Quindi pazienti. Ma veniamo alle cose tecniche. "Per esempio, lei crede che la moneta esogena sia coincidente con le riserve che la BC pompa nelle banche. Non mi pare, o almeno la definizione che ne da tutta la tradizione postkeynesiana non è quella" Ebbene si ....credo proprio quello. Alle riserve bisogna però aggiungere la moneta cartacea e metallica ed abbiamo la moneta esogena. Il merito dei postkeynesiani è aver spiegato che la creazione di moneta bancaria parte dal prestito e non dal deposito(teoria de moltiplicatore). La teoria del moltiplicatore è invece funzionante nello stabilire il limite massimo di espansione dei depositi posta una certa riserva obbligatoria ed una certa base monetaria. "Quando il Tesoro emette tutoli di Stato e questi sono comprati da una banca, si crea moneta esattamente come qualunque prestito che una banca fa a chichessia,..." Perfetto. Ed allora è moneta endogena ..se Lei vuole affermare cosa diversa ,allora è un .... "Credo che lei non sia minimamente d'accordo su questa idiozia, come non è (giustamente) d'accordo con l'idea per cui si può sempre essere in deficit estero perchè blablabla (rimando alla discussione sul Targe2)." Ahia ! Ahia! Anti commentando quello che io avevo scritto sull'argomento TARGET 2, usando la parolina "CONTATORE" aveva dimostrato di aver capito questo difficile tema. Lei NO da quello che ha scritto . Purtroppo l'argomento è troppo complesso perchè possa riprenderlo ora. Hobi

 

  By: MR on Mercoledì 03 Settembre 2014 21:24

Di professorini nella vita ne ho conosciuti tanti, ma a ne pare che ad avere le idee confuse non sia io. Per esempio, lei crede che la moneta esogena sia coincidente con le riserve che la BC pompa nelle banche. Non mi pare, o almeno la definizione che ne da tutta la tradizione postkeynesiana non è quella. Quando il Tesoro emette tutoli di Stato e questi sono comprati da una banca, si crea moneta esattamente come qualunque prestito che una banca fa a chichessia, a meno che non si dica (come fa Barnard) che le banche usano le riserve per comprare obbligazioni pubbliche. Credo che lei non sia minimamente d'accordo su questa idiozia, come non è (giustamente) d'accordo con l'idea per cui si può sempre essere in deficit estero perchè blablabla (rimando alla discussione sul Targe2). Indi, non entri nella sindrome del contabile, e finalmente mi tisponda su un punto: è d'accordo o meno con Keen quando asserisce che TENDENZIALMENTE lo Stato deve spendere piu di quanto incassa? Mi risponda sinceramente, le assicuro che non lo vado a dire ai suoi compagni.