Cina vs. resto del mondo

Gli ultimi numeri dalla Cina sono incredibili - gz  

  By: GZ on Venerdì 20 Luglio 2007 02:11

Gli ultimi numeri dalla Cina sono incredibili, ormai hanno un surplus di 500 miliardi annui a questo ritmo e stanno risucchiando tutte le materie prime a ritmi di incremento che vanno dal +30% al +90% annui. Il risultato è che il petrolio greggio a Londra ha sfiorato i 78 dollari e l'indice delle materie prime ha fatto un altro record. Questo mese inoltre per la prima volta la Cina ha pubblicato anche un numero di inflazione non ridicolo come al solito (un +4.4% che è il minimo che ti aspetti quando cresci in questo modo forsennato) L'impressione leggendo i numeri appena pubblicati è quella di un TIR lanciato alla massima velocità in cui i freni ormai non vanno più L'INCREMENTO delle riserve in valuta per trimestre in miliardi di dollari.... : 4Q-05: Up +$49.9 bln 1Q-06: Up +$56.2 bln 2Q-06: Up +$66.0 bln 3Q-06: Up +$46.8 bln 4Q-06: Up +$78.4 bln 1Q-07: Up +$135.7 bln 2Q-07: Up +$130.6 bln con questo trimestre la Cina sta ora accumulando riserve in valuta al ritmo di quasi 500 miliardi di dollari annui! (130.6 miliardi negli ultimi 3 mesi, moltiplica per 4 ....) ESPORTAZIONI DELLA CINA ------------------------------------------------------- Corn: Up +112.7% Refined Oil Products: Up +30.5% Raw Silk: Up + 73.3% Precious Metals/Jewelry: Up +21.3% Cut Timber: Up +21.3% Steel Products: Up +136.4% Handbags: up + 22.7% Garments: up + 21.7% Footwear: up + 17.2% Motorcycles: up + 16.0% Toys: up + 24.4% Furniture: up + 22.5% Electronics: up + 27.1% Shipping Containers: Up +79.6%. ------------------------------------------------------- ??!!! +80% di esportazioni di containers... ovviamente con quelli spedisci le merci.. Notare che l'export di seta, benzina, acciaio, mais, legname e metalli cresce di più di quello di eletrronica tessili o altri prodotti di consumo IMPORTAZIONI DELLA CINA ------------------------------------------------------- Iron Ore: up +40.2% Refined Copper: up +95.8% Scrap Copper: up +94.2% Scrap Aluminum: up +38.5% Edible Oils: up +93.6% Fertilizer: up +32.5% Polyester Sheets: up +89.9% Paper Pulp: up +25.4% Logs: up +45.5% ------------------------------------------------------- Bingo. Ormai importano 250 miliardi l'anno e quasi tutto materie prime. Ieri il CRB Index delle commodity ha infatti fatto il record Ovviamente stanno pompando il credito come matti, massa monetaria +21% annuale e la crescita del credito bancario in giugno RADDOPPIATA rispetto a maggio +451.2 miliardi di Yuan contro +247.3 in maggio ----------------------------------------------------------------- M-1 Money Supply: expanding at a +20.9% yr-yr pace, accelerating from May’s +19.3% growth, and posting the fourth month out of the first six months of the year to boast growth above +20% yr-yr. M-2 Money Supply: grew at a +17.1% yr-yr rate in June, up from +16.7% growth seen in May. New Yuan Loans: expanded by +451.2 bln CNY, almost double May’s monthly expansion of +247.3 billion. June’s total marked the fourth largest single-month rise ever, and pushed the total above 25 trln for the first time ever.

 

  By: GZ on Mercoledì 11 Luglio 2007 13:55

Secondo quanto riportato sul blog di forex più letto quello di Brad Setser, ^il blog da cui ho preso questi grafici è stato bandito in Cina#http://macro-man.blogspot.com/2007/07/5-charts-on-chinese-trade-prc-approved.html^, è scritto da "MacroMan", lo pseudinimo di un trader di Londra che parla di cambi e la censura cinese lo ha oscurato per i cinesi C'è qualcosa di molto sbagliato nel fatto che dal 2003 ad oggi la Cina di colpo sia riuscita ad invadere europa ed america quintuplicando le esportazioni senza però importare quasi niente La Cina importa più che altro dal Giappone e dall'Asia con cui ha un saldo passivo e in quattro anni ha creato un mostruoso saldo attivo con Europa ed America Il motivo per cui ha un deficit con il Giapppone è solo che lo Yen non si è rivalutato verso lo Yuan e invece l'euro si è rivalutato verso lo yen dell'80% e verso lo Yuan di un 50% Dicono che tanto il lavoro costa 2 euro al giorno in Cina ecc... ma questi si sono agganciati al dollaro che si svalutatava e hanno svalutato verso tutti. Non è mai successo che in 3-4 anni si creassero squilibri commerciali del genere, ma sono frutto di una precisa politica di bassi tassi, svalutazione e (come conseguenza) massiccia creazione di credito senza limiti per le imprese

la borsa cinese è la peggiore negli ultimi due mesi - gz  

  By: GZ on Giovedì 05 Luglio 2007 12:00

la Cina lunedì ha annunciato che emette 200 miliardi di bonds che scambierà con le riserve in valuta che ormai sono 1.000 miliardi e passa non si sa come esattamente avvenga la cosa, ma può essere un modo di ridurre liquidità nel sistema e quindi di fare salire i tassi, ad ogni modo l'indice cinese a Shangai, CSI-300 al momento come grafico è un poco incrinato, chissà magari è come gli indici arabi nel 2006 che precedettero la correzione generale cedendo per primi

 

  By: giveme5 on Mercoledì 04 Luglio 2007 13:54

Forse queste 2 notizie (di 15 e 40 gg. fa) non erano scappate solo a me. Mi sembrano importanti tasselli del quadro macroeconomico. Dal combinato di entrambe deduco che le merci cinesi in export, già quest'anno, aumentano sensibilmente di prezzo. Il che, insieme con la sempre + probabile introduzione di alcuni dazi doganali in USA e UE sull'import cinese, alimenterebbe pressioni inflazionistiche sia sul sitema produttivo che direttam. sui consumatori delle economie europee / USA / JP. Ciò confermerebbe il trend up dei tassi centrali delle economie europee; renderebbe sempre + improbabile un taglio del tasso Fed (anzi) anche a fronte di un eventuale emergere di grosse grane sulla questione CDO-CDS-RMBS; renderebbe sempre + imminente un rialzo non solo simbolico del tasso BoJ. Troppo semplicistico e schematico ? LA 1a: " 21 Giugno 2007, 9:44 - Yahoo Notizie La Cina tenta di raffreddare le esportazioni di AC Finanza Il governo cinese ha annunciato una tornata senza precedenti di riduzione dei rimborsi di imposte indirette che gravano sulle esportazioni, che riguarderà un'ampia gamma di beni, dai giocattoli al tessile, dal cemento ai fertilizzanti, dall'acciaio alla carta. Saranno oltre 2000 i prodotti colpiti dal provvedimento, che entrerà IN VIGORE IL PROSSIMO 1° LUGLIO ( - quindi è già in vigore - )....... Gli esportatori cinesi in passato avevano beneficiato del rimborso completo delle imposte indirette (aliquota 17%) sostenute in relazione ai costi di spedizione all'estero. Negli ultimi anni il governo aveva già deciso delle riduzioni nei rimborsi, in particolare per alcuni settori dell'industria pesante come l'acciaio o l'alluminio. Questo provvedimento ha riguardato molti più prodotti, anche dell'industria leggera, sia con riduzioni dei rimborsi previsti (all'11% o al 5%), sia con la completa eliminazione degli stessi. Mi sembra un chiaro segnale di preoccupazione ufficiale circa la dinamica del surplus commerciale cinese e, probabilmente, un'indicazione di non volere agire più di tanto sul fronte valutario. E' tuttavia probabile che l'impatto del provvedimento sui flussi commerciali con l'estero possa essere relativamente limitato, poichè mi aspetto che i produttori cinesi in molti casi saranno in grado di traferire i maggiori costi sui compratori esteri. " LA 2a: " 22 maggio 2007 - Il sole 24 ore Il Fisco cinese: imprese straniere e locali per noi pari sono di Luca Vinciguerra La festa è finita. Dopo essere state trattate per due decenni con i guanti bianchi dall'Erario cinese, DAL PRIMO GENNAIO 2008 le società straniere non godranno più di un regime fiscale preferenziale. Niente più aliquote ridotte, niente più tax holiday per le nuove arrivate,niente più sconti per chi s'insedia nelle Zone economiche speciali. Attesa da tempo e scongiurata da tutti, la grande riforma fiscale è stata varata il 16 marzo scorso dall'Assemblea Nazionale del Popolo. L'obiettivo tecnico del provvedimento è chiaro: armonizzare la disciplina tributaria in modo che le società straniere e quelle cinesi paghino le stesse tasse. Dal prossimo anno, i redditi di tutte le aziende operanti oltre la Grande Muraglia saranno assoggettati ad un'aliquota unica del 25 per cento, indipendentemente dal fatto che siano imprese straniere o domestiche. Per gran parte delle prime la differenza è notevole. Finora le società estere hanno pagato un'imposta variabile tra il 10 e il 24 per cento, a seconda della loro localizzazione (oggi in Cina ci sono Zone Economiche Speciali che offrono trattamenti fiscali molto favorevoli agli investitori esteri). Pechino dà loro tempo cinque anni per allinearsi progressivamente al nuovo regime fiscale. Per esempio, un'impresa straniera che oggi paga un'aliquota agevolata del 15%vedrà aumentare quest'ultima del 2% l'anno per il prossimo lustro fino a raggiungere l'aliquota unificata. Anche per le aziende cinesi il cambio di regime fiscale è una novità non da poco. Una bella novità. Attualmente versano al fisco un'aliquota secca del 33 per cento; il che significa che dall'anno prossimo il carico fiscale sulle loro spalle diminuirà di ben 8 punti percentuali. Il nuovo Testo Unico prevede solo due casi particolari in cui le imposte sul reddito a carico delle imprese d'oltremare continueranno a essere più leggere: le società di piccole dimensioni e quelle ad alta tecnologia che saranno tassate rispettivamente al 20 e al 15 per cento. Altrettanto chiaro è anche l'obiettivo politico di Pechino. «Con questa riforma il Governo cinese vuole aumentare il livello e la qualità degli investimenti stranieri. Al tempo stesso, intende favorire l'evoluzione dell'economia nazionale dal vecchio paradigma exportoriented verso un modello più centrato sulla domanda interna e sui consumi», spiega Jan Borgonjon, presidente di InterChina Consulting. Ma che impatto avrà la rivoluzione fiscale del Dragone sui conti delle società straniere e sul flusso degli investimenti esteri? Probabilmente nessuno, rispondono in coro gli esperti. «La riforma mette fine al più grosso paradiso fiscale del mondo. Ciò premesso, il sistema tributario cinese resta ancora molto favorevole per le aziende straniere», osserva Federico Perdomini, di Birindelli & Associati. «Sebbene la tendenza sia versoun inasprimento del carico fiscale sulle società estere, l'impatto della riforma sugli investimenti stranieri in Cina sarà insignificante — dice Christian Cavazzuti di Diacron —. D'altronde, se guardiamo all'Italia, non è certo la motivazione fiscale a spingere le nostre aziende a venire in Cina. Le molle sono ben altre: i costi della manodopera, le infrastrutture, la possibilità di vendere sul mercato locale». Ma per valutare appieno gli effetti della riforma bisognerà attendere l'emanazione dei regolamenti attuativi. Per ora, infatti, tutti (comprese le grandi società internazionali di consulenza fiscale) possono solo azzardare delle ipotesi e sono costrette a navigare a vista tra i principi generali del nuovo Testo Unico. I punti da chiarire sono ancora molti. Uno particolarmente importante è quello che riguarda la cosiddetta tax holiday, vale a dire il periodo di 2 anni a tasse zero più altri 3 anni di imposta dimezzata per le aziende produttive straniere appena sbarcate in Cina (il calcolo inizia dal primo esercizio in utile). La certezza è che il primo gennaio 2008 questo schema di incentivazione finirà. Tuttavia, le imprese d'oltremare che hanno varcato la Grande Muraglia prima del 16 marzo scorso (giorno di promulgazione ufficiale della riforma) potranno continuare a godere del vecchio trattamento fiscale agevolato. Con una limitazione: l'inizio del lustro di tax holiday inizierà il primo gennaio 2008, indipendentemente dal fatto che l'azienda abbia conseguito utili. Resta il dubbio sul destino fiscale delle fabbriche che hanno aperto i battenti in Cina tra il fatidico 16 marzo 2007 e la fine di quest'anno. Potranno sfruttare il vecchio schema 2+3 per iniziare la loro attività cinese? In attesa che i regolamenti attuativi forniscano una risposta al quesito, alcuni consulenti fiscali suggeriscono ai loro clienti che hanno già maturato la decisione di aprire nuovi siti produttivi oltre la Grande Muraglia di farlo prima della fine del 2007, nella speranza che alla fine Pechino decida di concedere un ultimo regalo agli investitori stranieri. L'altro punto incerto riguarda la cosiddetta withholding income tax. Finora gli utili distribuiti dalle società straniere alle loro controllanti potevano essere rimpatriati in totale esenzione d'imposta. Secondo taluni,la riforma fiscale potrebbe cambiare le regole del gioco. «È probabile che la nuova legge imponga una ritenuta d'acconto sui trasferimenti degli utili fuori dalla Cina — spiega Gianluca D'Agnolo dello Studio Chiomenti di Pechino —. Premesso che in questa evenienza le società italiane potrebbero poi recuperare quanto versato al fisco cinese sotto forma di credito d'imposta, si tratterebbe comunque di una novità importante.La differenza di ritenuta da Paese a Paese, infatti, potrebbe condizionare la scelta della nazione di origine dell'investimento". Infine, c'è un altro aspetto cruciale che i regolamenti attuativi dovranno chiarire ai fini delle residue agevolazioni d'imposta stabilite dal Testo Unico: in base a quali criteri le società straniere verranno considerate "piccole" o ad "alta tecnologia"? "

 

  By: defilstrok on Venerdì 22 Giugno 2007 13:22

L'ho appena letto su Bloomberg. Ce n'è per tutti (rialzisti e ribassisti). Riporto due stralci: By Zhang Shidong and Xiaowei Li June 22 (Bloomberg) -- China's shares fell the most in almost three weeks on speculation the government will raise interest rates to tame a stock-market boom and cool the economy. Industrial & Commercial Bank of China Ltd. paced the decline. ..... Higher interest rates may curb lending and deter people from purchasing homes. They may also help stem the flow of funds from bank deposits into stocks because savings rates in China are capped by the central bank's benchmark one-year deposit rate, currently 3.06 percent. ..... E soprattutto questa: Capital may be diverted from domestic equities after China's securities regulator on June 20 said it will allow brokerages to buy shares outside the mainland for the first time. Chinese investors may buy $100 billion of stock and bonds overseas in the coming year as China removes the barriers on capital, wrote Frank Gong, an economist at Hong Kong-based JPMorgan Chase & Co., in a report today. Citic Securities, China's biggest publicly traded brokerage, slid 3.30 yuan, or 5.4 percent, to 58.25. China Life and its parent may sell their stake in the brokerage after the 500 million shares they bought a year ago become tradable. The shares were subject to a one-year holding period, which expires on June 26. China Life, the nation's biggest insurer, added 0.02 yuan, or 0.1 percent, to 43.44.

Quando andiamo in giro vediamo tanti edifici nuovi vuoti - gz  

  By: GZ on Giovedì 21 Giugno 2007 19:50

«The risk is still there. We walk around. ^We see so many empty buildings in Beijing. We know that there's something going on that may not just be being recorded,»#http://www.pr-inside.com/flip-side-of-the-boom-china-r159707.htm^ said Charlene Chu, a Fitch Ratings analyst in Beijing. Gli analisti di Fitch a Pechino nei loro report scrivono che tutto va bene, ma quando escono dall'ufficio a Pechino vedono palazzi e fabbriche appena costruite e tutti vuoti e intuiscono che ci sono molte cose che mancano nelle statistiche che il governo gli fornisce. Se il pubblico italiano o americano compra a prezzi assurdi tiscali e lucent e queste investono troppo in telecom e tecnologia varia hai un guaio che è passeggero perchè il pubblico poi vende o assorbe la perdita e le fibre ottiche o router in più si riciclano o riutilizzano Ma se costruisci fabbriche, palazzi, centri commerciali in eccesso finanziandoli tutti con credito bancario è una faccenda più complicata uscirne -------------- ....New bank loans totaled a staggering 2.1 trillion yuan (US$275 billion; euro207 billion) in January-May, already two-thirds of the total issued in all of 2006...

 

  By: omero on Martedì 05 Giugno 2007 10:41

Per la scadenza di giugno sono d'accordo con amaltea. E già vinta dai venditori di gamma, perché la volatilità é salita parechhio dai minimi ma gli indici non hanno fatto una piega.

 

  By: gianlini on Martedì 05 Giugno 2007 10:40

hai visto gano che non hanno aspettato la fine dell'anno per ricomprare....ma solo la fine della mattinata?

 

  By: defilstrok on Martedì 05 Giugno 2007 10:33

Sembra che in quel di Tokyo i negozianti comincino ad accettare di essere pagati soltanto in euro...

 

  By: gianlini on Martedì 05 Giugno 2007 10:10

amaltea non preoccuparti anche oggi hanno procurato quella montagnetta di yen necessaria per tener su il mercato non avrai di che lamentari al 3° venerdì del mese (una volta era di digiuno, mala tempora currunt)

 

  By: amaltea on Martedì 05 Giugno 2007 09:59

L'importante che lascino scadere senza sorprese la montagna di put che ho venduto. Voglio festeggiare per l'ennesima volta il terzo venerdì del mese!!!

 

  By: Gano* on Martedì 05 Giugno 2007 09:55

La Cina -secondo me- non riprende prima di fine anno. C'e' quindi tutto il tempo.

 

  By: defilstrok on Martedì 05 Giugno 2007 09:45

E qual è il problema, Gian? Grazie a Dio con oggi la borsa cinese è a -25% in una manciata di sedute. Tutto normale, no?! Anzi, fantastico! Innanzitutto perché era "scontato", secondo perché adesso c'è una scusa in più per comprare: dopo un -25% adesso è meno cara e bisogna sbrigarsi a comprare in Europa prima che la Cina rimbalzi e riprenda a correre

 

  By: gianlini on Martedì 05 Giugno 2007 09:36

più che altro la forbice yen-nzd si allarga ogni giorno di più non è che fra gli esiti dell'effetto serra vi è anche la separazione delle due emisfere terrestri e che i giapponesi stanno trasferendosi in massa laggiù?

 

  By: Gano* on Martedì 05 Giugno 2007 09:26

La Cina chiude ancora in forte negativo ed il resto del mondo e' intorno alla parita' (*). Paradossalmente queste chiusure negative della Cina sono viste di buon occhio dal mercato, che preferisce una correzione anche severa oggi piuttosto che un crollo catastrofico domani. Solo l' Italietta stenta ma qui i motivi sono altri. (*) Shangai -5,7%, Hong Kong -0,28%, Tokio + 0,4%. New York ieri tutta positiva.