Cina vs. resto del mondo

 

  By: gianlini on Sabato 10 Novembre 2007 11:02

riprendo il mio post di qualche giorno fa, perchè stamattina a casa dei miei ho rispescato l'atlantino de agostini del 1979 popolazione ai tempi: mediamente del 1977 Cina 800.000.000 India 600.000.000 Pakistan 70.000.000 Brasile : 105.000.000 USA : 210.000.000 Vietnam : 34.000.000 Filippine : 36.000.000 Uganda : 8.000.000 Nigeria 68.000.000 Egitto: 32.000.000 Iran : 35.000.000 Indonesia 130.000.000 Italia 56.200.000 Belgio 9.900.000 fra india, cina, pakistan e pakistan in 30 anni hanno messo su 1.100.000.000 di persone in 30 anni, media annua 35.000.000 di persone caso incredibile l'Uganda : oggi ha 27 milioni di persone....è triplicato in 30 anni (ricordo che ai tempi il dittatore bokassa provvedeva direttamente al controllo demografico della nazione pasteggiando a carne umana) anche gli US non hanno scherzato quanto a crescita demografica, visto che oggi contano 300 milioni di persone e ai tempi solo 210 (il delta tutto neri e latini, ovviamente) come testimoniano italia e belgio (oggi a 58 e 10 milioni di abitanti rispettivamente), i flussi migratori verso l'europa non sono ancora iniziati.... (è emigrato verso europa solo lo 0,5 % o meno della popolazione del resto del mondo) tanto per fare un paragone si stima che di tutti gli ecuadoregni solo la metà viva ancora nel loro paese, e un terzo viva in US

 

  By: CORTO on Venerdì 09 Novembre 2007 16:47

Buon giorno che succede se i salari non seguono i rialzi delle amterie prime etc? chi me lo dice?? grazie Corto

 

  By: GZ on Venerdì 09 Novembre 2007 00:54

A forza di aumentare i costi dell'energia, dei metalli, delle derrate alimentari, dei trasporti per nave e cargo e dei salari ora nelle trimestrali di molto società che forniscono beni di consumo prodotti in Cina, ad esempio prodotti per ufficio, si nota una spirale inflazionistica Qui hai gente che dice ieri che nota un calo dei volumi di vendita ovunque in europa e nordamerica e allo stesso tempo però aumenta i prezzi perchè i costi dalla Cina sono esplosi. Perfetto come scenario economico. -------------------- Jeff Matthews I Am Not Making This Up Thursday, November 08, 2007 ^“An Inflationary Spiral Out Of China”#http://jeffmatthewsisnotmakingthisup.blogspot.com/^ —ACCO Brands, May 2, 2007 The real news this quarter is the continued substantial improvement in gross margin. This is the third consecutive quarter of gross margin improvement and continues to give me confidence of the steady long term improvement of operating margin after we are able to work through the SG&A investment cycles that we now have underway. The improvement in gross margin was largely driven by the price increases implemented in Office Products and Document Finishing, coupled with cost synergies partly offset by negative volume in all segments. In our third quarter July and August started out well. With the continuation of a strong second quarter performance. But September sales proved to be slower than we expected for our sales and across the industry. Our subsequent analysis tells us the underlying markets softened in both North America and Europe during the third quarter. Based on our own analysis and multiple conversations with customers as well as comments from industry analysts, there is a clear consensus that office product sales in September were down essentially for everyone. —ACCO Brands, November 7, 2007 We see this downturn as part of a broader consumer trend which appears to be particularly affecting the retail and small business sectors. While we see ourselves as well-positioned, ACCO Brands is not immune to the economic forces pressuring American and European businesses. Nevertheless, we are holding firm to the fundamentals of our business strategy… ... There is a shortage of ocean freight capacity coming out of China which has driven up ocean freight rates particularly to Europe where, again, maybe you we don't perhaps realize this, but, Europe became a bigger customer for China than the United States at the end of last year and that's causing freight rates going to Europe, particularly, to go up. And within China, what you are seeing is all the way down the coastal area of China which is a more developed area, we've seen significant labor inflation, coupled with a reduction of what used to be what I'll call start-up incentives that were given through Chinese VAT. Those -- elimination of those start-up incentives plus the significant labor inflation in that area is starting to cause an inflationary spiral coming out of China which you can then couple with the flotation of the Yuan with the U.S. dollar. So, my biggest concern from a price pressure point of view right now, is China followed by oil and its trickle down effect to all the other commodities and energy….

Occasione mancata - gz  

  By: GZ on Lunedì 05 Novembre 2007 14:26

Quando domenica sera ho visto su Bloomberg la notizia che dopo mesi e e mesi di frenesia sul tema il governo cinese aveva cambiato idea e ora aveva rimandato a data da definirsi il permesso ai cinesi di comprare azioni ad Hong Kong, dato che da settembre i due indici cinesi ad Hong Kong, HHI e HSI salivano sempre usando come pretesto l'idea che miliardi di cinesi presto sarebbero calati su Hong Kong per comprare azioni ho pensato che forse valeva la pena di mettere la sveglia alla 3:15 e andare a vendere short i due indici cinesi ad Hong Kong che dovevano prendere una legnata Poi ho detto: va beh.. è così ovvio, apriranno sicuramente a -6% sulla notizia per cui è troppo tardi, inutile rovinarsi il sonno Incredibilmente hanno invece aperto solo a -1% e poi hanno perso un altro -5% durante la sessione, cioè se li vendevi in apertura facevi un 5% secco al ribasso senza fatica in 5 ore che l'ultima volta che è successo sugli indici occidentali è stato nel 2002 quando ha fatto crac Enron Il che sta a provare che sono mercati poco sofisticati, che si illudono fino all'ultimo anche quando sono colpiti da notizie avverse (ad ogni modo l'indice cinese future ha perso un -15% dal massimo)

 

  By: GZ on Domenica 30 Settembre 2007 02:55

Segnatevi la data del ^23 ottobre per una svolta sui mercati#http://www.rgemonitor.com/blog/setser/217716/^

 

  By: fcoa on Giovedì 27 Settembre 2007 17:38

Se in Birmania si sfidano Cina e Indiadi Bill Emmott STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO Quanto accadrà adesso in Birmania ai coraggiosi manifestanti, sia monaci buddhisti che cittadini comuni, è di importanza primaria soprattutto per i birmani stessi e per il destino del loro Paese, tragicamente ostaggio di povertà e repressione. Gli estranei, come Bush, possono dire quello che vogliono e i loro commenti non faranno una grande differenza (anche se la sua difesa dei diritti umani va nella direzione giusta). Tuttavia, gli avvenimenti in Birmania avranno un impatto cruciale sui due giganti, confinanti con questo Paese, che si affacciano adesso sulla scena mondiale, anche se già da tempo si misurano in sordina per stabilire la loro influenza: Cina e India. La posta in gioco è altissima per la Cina. In Birmania, essa conta quattro interessi vitali, che rischiano grosso con il crollo della giunta militare. Il primo è elementare: il commercio, che supera il miliardo di dollari all'anno, con relativa partecipazione per quel che riguarda petrolio e gas. Il secondo è strategico: gli stretti rapporti che intercorrono tra la Cina e il regime militare in Birmania garantiscono alla Cina l'accesso fino all'Oceano Indiano, consentendole sia di aggirare, in caso di emergenza, il collo di bottiglia dello Stretto di Malacca, come pure di stabilire i suoi capisaldi di vigilanza tanto in Birmania quanto nelle isole vicine. Il terzo, invece, è una combinazione di politica e religione. Se i monaci buddhisti birmani riusciranno a rovesciare il regime, ecco che saranno di esempio e ispirazione ai loro confratelli del Tibet. Il controllo della Cina sul Tibet è assai più serrato di quello del governo birmano sul proprio Paese. E c'è un altro avvenimento in arrivo che preoccupa i cinesi: la successione dell'attuale Dalai Lama, capo spirituale del Tibet, in caso di morte. Oggi il Dalai Lama ha 72 anni e gode di ottima salute. Al suo decesso, tuttavia, si accenderà una disputa su chi sarà proclamato la sua reincarnazione e successore. Un precedente birmano potrebbe trasformare questo dibattito in un confronto più audace e violento. Il quarto interesse della Cina riguarda la sua reputazione. Se apparirà associata a una dittatura abbattuta oppure in una repressione feroce, la sua buona reputazione ne soffrirà. L'ascesa dell'influenza cinese a livello mondiale, che deriva tanto dalla sua ricchezza quanto dal declino del prestigio americano, subirà un brusco arresto. L'India condivide un certo numero di questi interessi. Anch'essa vanta forti legami commerciali con la Birmania e ha investito pesantemente nei giacimenti metaniferi del Paese. Di conseguenza, ha mantenuto un'incrollabile politica del no comment sul comportamento dei militari in Birmania in questi ultimi anni, definendolo un affare interno che non riguarda affatto l'India. Eppure, anche l'India ci tiene ad affermare il suo predominio strategico sul Paese, con la speranza di strappare la Birmania alla sfera d'influenza cinese. Anche l'India ha dato il suo appoggio alla giunta militare, trascurando i diritti umani proprio allo scopo di impedire un epilogo peggiore, quale sarebbe stato un' invasione cinese. Ma l'India ha molto da guadagnare se i monaci riusciranno nel loro intento. I legami naturali della Birmania, sia storici che culturali, sono con l'India, e non con la Cina, e questo è vero anche per il Tibet. Un'erosione dell'influenza cinese farebbe molto comodo all'India, allentando la sfida alla sua egemonia sull'Oceano Indiano. E' un confronto, questo, ancora moderato e discreto. Implicito, anziché esplicito. Ma mentre gli avvenimenti in Birmania rappresentano soprattutto la lotta di un popolo per la libertà e la democrazia, le loro ripercussioni sul futuro del pianeta assumono una particolare rilevanza. Siamo davanti al primo scontro per stabilire controllo e influenza sulla regione da parte dei nuovi giganti asiatici, la Cina e l'India. E ci auguriamo che sarà l'India a spuntarla. Traduzione di Rita Baldassarre 27 settembre 2007

 

  By: gianlini on Giovedì 27 Settembre 2007 17:20

I soldati birmani sparano sui monaci, i cinesi di per sè non avrebbero niente da ridire.... ONU - Questa notte al termine della riunione d’emergenza dedicata alla situazione in Birmania , il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha invitato la giunta militare «alla moderazione» e ha deciso il suo sostegno all’invio sul posto di Ibrahim Gambari, inviato speciale nel paese del segretario generale Ban Ki-moon. Secondo alcuni diplomatici, la Cina, principale partner economico e politico della Birmania, era all’inizio contraria a qualsiasi dichiarazione. Poi ha rivisto la sua posizione firmando un breve e moderato testo che alla fine della riunione a porte chiuse è stato letto dall’ambasciatore francese Jean-Maurice Ripert, presidente del Consiglio di sicurezza. «I membri del Consiglio hanno espresso la loro preoccupazione riguardo alla situazione e hanno invitato alla moderazione, in particolare da parte del governo birmano» ha dichiarato Ripert, aggiungendo: «Hanno espresso il loro pieno sostegno alla missione di buoni uffici del segretario genela delle Nazioni Unite».

la rivolta in Burma - gz  

  By: GZ on Giovedì 27 Settembre 2007 03:23

il Financial Times oggi giustamente sottolinea come il governo cinese stia guardando ansiosamente la rivolta in Burma perchè è originata dal rincaro della benzina, dall'inflazione. Le proteste erano iniziata in Burma due settimane fa dopo un aumento della benzina e subito dopo la settimana scorsa la Cina ha reagito congelando i prezzi di gasolio, benzina e altri beni di prima necessità. Ovvio che in questo modo però il consumo aumenta ora di più perchè aveva promesso che lo avrebbe ridotto alzando un poco i prezzi e dopo i fatti in Burma ora è tornata alla politica di tenere i prezzi artificialmente bassissimi L'ultimo dato di inflazione cinese era +6.5% con la carne di maiale salita del +40% e il governo che ha scaricato migliaia di tonnellate dalle "riserve strategiche" di maiale che tiene nei frigoriferi di stato per le emergenze La Cina non importa derrate alimentari, per ragioni forse militari vuole essere autosufficiente, ma non è facile ora perchè la gente con i soldi consuma di più e i contadini sono meno controllati e riducono i cereali e riso a favore di colture che rendono di più La Cina è come una TIR lanciato sempre al massimo e da qualche parte deve slittare e poi essere costretto a frenare, forse dall'inflazione da cibo e dalla rivolta in Burma --------- ...Two weeks ago people woke up one morning to find that the price of fuel had gone through the roof. Government-subsidized gasoline went from 1500 kyat (about US$1.20) a gallon to 2500 kyat. Government-subsidized diesel went from 1500 to 3000 kyat. Compressed natural gas, a popular fuel for taxis and buses, went from 50 kyat a litre to 250 kyat a litre, a 400% increase. Bus fares tripled overnight; a typical ticket went from 50 kyat to 150 kyat (4 cents to 12 cents), which doesn’t sound like a huge increase until you realize that most workers here earn about 1000 kyat a day. If your daily bus fare goes from 100 kyat to 300 kyat, you’ve just lost 20 percent of your daily wage. People were incensed, not least because they had had no warning at all.

 

  By: GZ on Mercoledì 26 Settembre 2007 21:32

ho accennato questa settimana a questo ottimo blog sulla Cina scritto da Pechino da questo ex-trader che ora insegna finanza all'università di pechino dice oggi che ^il suo sito è oscurato in Cina#http://www.rgemonitor.com/blog/setser/^, forse come parte dei preparativi per il Congresso del Partito che si tiene in ottobre, perchè in genere danno una stretta --------------------- My blog is on the blink Michael Pettis / Sep 26, 2007 Apropos of nothing in particular, I thought I might mention that if anyone is checking my own blog and wondering why I have stopped posting, it is not because I am guest blogging here. People in China are no longer able to log onto my site, although people outside of China don't seem to have that problem. I can't get on to post. This could be just a minor and temporary glitch (although an email to the host came back saying that they could find nothing wrong) or if could be part of the clean-up process taking place before the 17th National People's Congress, to be opened on October 15. Of course I will never know. You might have thought that rather technical discussions on problems with managing domestic repo rates had no chance of inflaming the masses, but it seems that you would have been wrong

 

  By: Gano* on Martedì 25 Settembre 2007 11:04

Comunque chi negli ultimi due anni nella Cina ci ha creduto ha fatto uno dei migliori investimenti...

 

  By: pastrocchio on Lunedì 24 Settembre 2007 17:26

superpotenza militare - - - come numero di soldatini forse in realtà solo molto dietro ai russi fanno pari con francesi e inglesi 1- non hanno portaerei (l'hanno comprata 1 usata da rottamare) 2- non hanno un sistema gps x tutta l'avionica (gps è del pentagono, i russi ne hanno un altro) - con cosa guidano un missile i cinesi? con solo balistica sono fritti. 3- non hanno basi militari all'estero (si discute sullo stretto della malacca o come si chiama ma per ora non hanno niente) 4- hanno poche testate nucleari 5- sono poco aggiornati come caccia e bombardieri l'unica cosa moderna/innovativa che hanno è un missile sunburn che vola al pelo acqua per affondare portaerei altrui (leggi usa) insomma per ora per ora è basta sono tranquilli

 

  By: omero on Lunedì 24 Settembre 2007 17:05

Secondo me la Cina va vista come un continente e non come un paese come Giappone o Corea. Si puo' pensare che la parte Est raggiungerà abbastanza in fretta Corea, Giappone e Taiwan e che altre zone resterano molto meno sviluppate. Penso inoltre che la Cina passerà da una classica crisi di sovraprodduzione (o cattiva allocazione delle risorse), di infrastrutture, capacità produttive, ingenieri.. ma dalle "ceneri" di questa crisi verrà fuori una Cina moderna e forse leader nell'innovazione in molti campi.

 

  By: Gano* on Lunedì 24 Settembre 2007 16:54

Ognuno alle sue opinioni sul mercato, e se non ci fosse questa differenza di opinioni tra le varie persone non si potrebbe fare il prezzo. Io per esempio, a differenza del bloggista, sono Toro sulla Cina, specialmente nel lungo termine.

 

  By: GZ on Lunedì 24 Settembre 2007 15:43

se leggi ^"China financial markets" il blog#http://piaohaoreport.sampasite.com/blog/^ di questo ex-traders di bonds che ora insegna Finanza nella più importante università di Pechino vedi che è sbalordito dalla realtà cinese, ma parla di una situazione insostenibile ad esempio anche in questo sito dove discute gente esperta che è in Cina o cinesi che stanno in america e hanno contatti con la Cina si da per scontato che le ^perdite sui crediti incagliati della banche cinesi siano pari al 50% del capitale#http://piaohaoreport.sampasite.com/blog/n-16.htm^, cioè che in base a criteri ad esempio europei siano tecnicamente fallite Se in Italia consentissimo alle banche di prestare alla cieca fino ad avere perdite pari al 50% del capitale avremmo per alcuni anni un bel tasso di crescita. I cinesi riescono a farlo perchè sono una superpotenza militare, una potenza economica, mentono sistematicamente a livello ufficiale e tengono tutto sotto censura per cui la gente lo accenna solo nei blog ma Morgan Stanley, Deutsche, Barcley's, Goldman, Unicrediti se ne stanno zitte e il mercato fa finta di niente -------- ...that total losses on existing NPLs would likely amount to 50% more than total capital and reserves, and this does not take into account the recent explosion in lending and the impact of a possible economic slowdown or contraction. If interest rates rise, as I discuss in the previous entry, this exacerbates the problem by accelerating principle payments, for reasons I discuss in an entry on August 22. Therein lies the problem. One the one hand, it is crucial to strengthen the financial sytem before allowing the currency to aprreciate much, because one of the great risks is the possibility that an adverse shock may lead to a breakdown in the banking system. On the other, postponing the currency adjustment actually weakens the banking system in a number of ways ...... --------------- se dopo 2.500 anni di civiltà cinese il loro livello di vita MEDIO, (quello di 1.3 miliardi di cinesi non dei 200 milioni che si vedono in TV nelle grandi città della costa) è ancora inferiore a quello del Brasile o della Turchia forse qualcosa non funziona bene nel loro sistema...

 

  By: Gano* on Lunedì 24 Settembre 2007 14:56

Ho lavorato in passato con cinesi: la competizione la' e' feroce. Non credo abbiano vita facile, lavorano come matti, con grandissima dedizione, per salari (per ora) piuttosto bassi; ma lo sviluppo del paese e' garantito. Mi pare che siamo piuttosto noi occidentali che oramai ci piace il benessere accompagnato da un certo grattamento de panza. Cosi' ora il benessere siamo costretti a prendercelo a credito. Ma viene sempre il giorno quando l' oste passa a richiedere il conto.