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I Bilanci italiani secondo Mediobanca - gzibordi  

  By: GZ on Martedì 08 Gennaio 2002 11:55

la lettera finanziaria di Turani commenta sempre il famoso rapporto mediobanca sullo stato dei bilanci delle aziende italiane e il quadro che da conferma il perchè in media il nostro indice resti indietro rispetto agli altri Gli analisti di R&S hanno messo a confronto i primi nove mesi del 2001 (i bilanci definitivi non ci sono ancora) con i primi nove mesi del 2000 per i 31 maggiori gruppi industriali italiani. Risultato? Utili in discesa del 10,7 per cento. E notare che tutto sommato nei primi nove mesi dlel'anno non c'è stata grossa crisi (quella, semmai, è venuta dopo). Ma si scopre, ad esempio, che l'insieme di questi 31 gruppi industriali ha visto salire i propri oneri finanziari (gli interessi pagati alle banche) del 91,8 per cento. Insomma, sono raddoppiati. E i debiti finanziari, sia pure in un anno congiunturalmente non tremendo, sono saliti del 22 per cento. E questi sono i gruppi industriali. Poi ci sono le banche. R&S ha messo insieme i conti degli 11 maggiori gruppi bancari italiani. Risultato? Rispetto ai primi nove mesi del 2000 gli utili sono in discesa del 15,6 per cento: hanno fatto peggio delle industrie. E gli esperti di R&S fanno notare che ci sono stati alcuni provvedimenti fiscali favorevoli alle banche, altrimenti i conti sarebbero stati ancora peggiori. Ma a preoccupare non sono tanto questi risultati (pessimi) quanto il fatto che, ad esempio, le perdite su crediti sono aumentate, nei primi nove mesi del 2001, del 34,8 per cento rispetto all'analogo periodo dell'anno precedente. Insomma, nel giro di un anno i soldi "bruciati" da clienti inaffidabili sono aumentati di oltre un terzo. Forse, queste banche dovrebbero assumere qualche investigatore privato o chiedere informazioni al parroco prima di concedere prestiti. Ma gli esperti della R&S sono andati oltre. Hanno preso in esame, ad esempio, i dividendi delle società che nel 2001 hanno distribuito (sui bilanci 2000, ovviamente) più di 50 milioni di euro di dividendi. Ne hanno trovate 28. E quindi hanno fatto un po' di conti. In totale questi 28 gruppi hanno distribuito poco più di dieci mila milioni di euro di dividendi. Ebbene, la parte che riguarda aziende industriali vere e proprie è poco più di 1600 milioni di euro, meno del 16 per cento. Insomma, nel capitalismo italiano i dividendi arrivano per l'85 per cento da aziende non industriali. Esiste infatti un capitalismo delle bollette. Se si guarda l'elenco dei 28 gruppi che hanno distribuito i maggiori dividendi, si vede che a distribuire più di un miliardo di euro di dividendi sono state quattro società in tutto: Telecom Italia, Eni, Tim e Enel. Da sole, queste quattro società (bollette o semplice distribuzione di prodotti petroliferi) hanno versato più di metà dei dividendi dei grandi gruppi nel 2001. L'Italia è piena di imprenditori, ma quando si vanno a fare i conti si vede che l'unico capitalismo che remunera i suoi azionisti è quello delle bollette: Tim, Telecom, Enel. La definizione di capitalismo quasi-straccione data all'inizio può sembrare eccessiva. Ma i numeri sono quello che sono: secondo gli esperti di R&S (che lavorano su bilanci non su ipotesi) il rapporto debiti/patrimonio per i maggiori 11 gruppi quotati è del 120 per cento contro una media europea del 70 per cento. Insomma, adesso la moneta è unica, ma in Italia i debiti sono quasi il doppio rispetto all'estero. In questo panorama un po' desolato, esiste qualcosa che funziona? Per scoprirlo, R&S ha elaborato cinque criteri di eccellenza (crescita, profitti, ecc.) e poi ha fatto le sue brave tabelline e ha deciso che le migliori aziende sono quelle presenti in almeno quattro dei cinque criteri. Risultato? Le migliori aziende italiane sono queste: Buzzi Unicem, Omnitel e StMicroelectronics. La prima, Buzzi Unicem, è una brava azienda di cementi (e qui siamo nell'old-old economy). L'Omnitel è un'azienda di telefonia mobile (oggi posseduta dagli inglesi di Vodafone). STM è un'azienda di chips molto quotata in tutto il mondo. Può essere curioso notare che tanto Omnitel che STM nascono da una costola della vecchia Olivetti, per la serie quando la classe non è acqua [85] E sempre dalla Olivetti viene fuori anche Infostrada, altra azienda indicata dalla R&S come meritevole di una citazione. Ma perché i conti di questo capitalismo italiano sono così brutti? Perché al suo interno (o meglio: nella testa dei suoi big) circola una spirale infernale: poiché il denaro costa poco, allora compriamo altre aziende. Solo che così crescono i debiti. E i nuovi debiti si mangiano, come è accaduto adesso, gli aumentati margini operativi. Insomma, gli uomini delle officine fanno il loro lavoro e sono anche bravi, ma poi quelli sopra spendono, spandono, si allargano, si indebitano. E i conti non tornano più. (O8 gennaio 2002)

ladish - alsicl  

  By: alsicl on Venerdì 04 Gennaio 2002 22:57

Ritorno su un titolo che aveva dato soddisfazione tempo fa. Small cap usa . Produce parti per aerei ed e' stato massacrato dopo l'11 settembre , da 16 a 7 dol.Dopo un periodo di accumulazione e ' balzato su a 11 dol. I volumi dopo il balzo sono diminuiti. Il sistema di analisi del sito ci dice che gli short sono aumentati di 600000 posizioni a novembre , il rap put call non e' presente ,gli insider sono in acquisto ma appena prima dell'11.9. Iguadagni sono in aumento . Credo che sia un titolo da sorvegliare.Allego i dati CUDAHY, Wis., Oct 10 (Reuters) - For the Three Months For the Nine Months Ended September 30 Ended September 30 (Dollars in thousands, except earnings per share) 2001 2000 2001 2000 Net sales $59,524 $58,399 $196,412 $170,665 Cost of goods 52,071 49,763 169,878 145,053 Gross profit 7,453 8,636 26,534 25,612 SG&A 1,558 3,538 8,214 8,482 Operating income 5,895 5,098 18,320 17,130 Interest expense & other 508 507 1,428 1,395 Pretax income 5,387 4,591 16,892 15,735 Taxes 1,077 826 3,378 2,832 Net income 4,310 3,765 13,514 12,903 EBITDA 8,564 9,493 29,331 29,181 Basic earnings per share 0.33 0.29 1.04 0.98 Basic weighted average shares outstanding 12,965,055 12,889,319 12,933,924 13,128,964 Diluted earnings per share 0.33 0.28 1.03 0.94 Diluted weighted average shares outstanding 13,225,001 13,647,165 13,172,065 13,778,539 al

Il ciclo di ribasso dei tassi è finito - gzibordi  

  By: GZ on Venerdì 04 Gennaio 2002 10:41

ok, questo è un poco intricato come ragionamento, ma mi sembra fatto bene in sostanza chi guarda alle spread tra tassi a breve e tassi a lung a e quelle tra tassi correnti e contratti future e forward cerca di prevedere quando l'economia e la congiuntura girerà e ci sarà la ripresa perchè i mercati del credito sono quelli più sensibili e che prezzano in anticipo lo sviluppo dell'economia e quello che nota il tecnico di refco che molto bravo è che stando alla struttura dei tassi la FED ALZERA' I TASSI IN GIUGNO ovvero che ci sono segni che l'economia sta per riprendersi e che il prossimo ciclo di rialzo dei tassi è all'orizzonte in circa 6 mesi

I dati economici - gzibordi  

  By: GZ on Venerdì 04 Gennaio 2002 10:09

questo grafico di ieri mostra che il rapporto tra scorte industriali e fatturato (inventory / sales) in America ha raggiunto il minimo degli ultimi 10 anni e che quindi bene o male ora queste scorte vanno ricostituite e quindi la produzione industriale deve salire e con essa l'econonia e quindi arriverranno altri dati economici migliori (ordini, produzione, occupazione) nei prossimi mesi, come quelli di ieri e a torto o ragione il mercato li prenderà come un segno che la congiuntura migliora

Lottomatica sell poi buy - polipolio  

  By: polipolio on Giovedì 03 Gennaio 2002 18:04

Se non si è già provveduto a venderlo, venderlo adesso (o consegnarlo in OPA). Poi ricomprarlo appena scaduta l'OPA. Di seguito potete leggere il perché (fondamentali ottimi, sinergie con DeAgo, similitudine a Seat. Cuneo credo che sia coinvolto nell'operazione) Da Fineco / Websim "La De Agostini ha sempre creato valore per gli azionisti e con Lottomatica ci sono tutti i presupposti per una storia analoga a quella di Seat. Il maxi dividendo pagato dalla società delle Pagine Gialle nel ’99, quando la famiglia piemontese gestiva la Seat, è un precedente importante, che potrebbe facilmente essere replicato", dice un analista di una sim milanese. Lottomatica si trova in una situazione simile a quella di Seat, dispone di molta liquidità, opera in un settore che non richiede investimenti ingenti e ha in cassa circa 200 milioni di euro: "E’ possibile che questi soldi vengano distribuiti agli azionisti sotto forma di dividendo, del resto una decisione del genere non farebbe altro che rispondere alle regole della buona gestione di una società. De Agostini, ha ampi spazi di manovra per aumentare la redditività di Lottomatica: la semplice rinegoziazione dei contratti di fornitura, che erano stati a stipulati a prezzi di favore con aziende legate al vecchio assetto societario come Telecom e la famiglia Abete, dovrebbe da sola portare risultati significativi", conclude l’analista. Se fossero distribuiti tutti i 200 milioni di cassa, la cedola sarebbe di 1,13 euro per azione, con un rendimento, al prezzo d’opa, del 17%. Se invece fossero destinati a dividendo 100 milioni di euro, i soci riceverebbero 0,56 euro per azione (con un rendimento dell’8,5%), che permetterebbe al prezzo del titolo Lottomatica di allinearsi alle valutazioni fondamentali calcolate dagli analisti.   Da Pensieri Laterali di Cuneo a cura di B! Buongiorno *** BEN DETTO! *** "Bisogna essere decisi anche per tergiversare". Stanislaw J. Lec OPA E DICISIONI INDIVIDUALI Quando si lancia un'OPA il mercato finanziario incomincia a fare una serie di scommesse sul grado di successo dell'iniziativa e su eventuali contro-OPA. Il ragionamento più semplice è che se il prezzo offerto è giudicato basso l'adesione non sarà elevata oppure qualcuno potrà lanciare una contro-OPA: in entrambe i casi il prezzo di mercato potrà rimanere per un certo tempo sopra il livello dell'offerta pubblica. A pochi giorni dalla chiusura dell'offerta è più facile capire se non ci saranno rilanci e cosa succederà probabilmente al prezzo delle azioni: dopo il cambio del controllo il prezzo può ritornare ai valori storici (normalmente più bassi) e diventa quindi conveniente vendere o conferire le azioni all'offrente. Fin qui l'analisi delle dinamiche del mercato: più importante ancora è comprendere bene le strategie successive del nuovo gruppo di controllo, che sono molto diverse se si tratta di un compratore strategico o finanziario: - Un compratore strategico non ha, normalmente interesse ad avere una valutazione elevata del titolo e quindi non pagherà dividendi e non lo acquisterà sul mercato (a meno di prezzi molto bassi) lasciandolo decadere - Un compratore finanziario, invece, avrà il problema del ripagamento del debito contratto per l'acquisizione, delibererà dei maxi-dividendi e sarà poi molto interessato al valore del titolo, soprattutto dopo 3-4 anni quando si porrà il tema dell'uscita (in borsa o con una vendita del controllo) A seconda di quali possano essere le strategie e i condizionamenti del compratore, un investitore terzo può decidere di acquistare o vendere le azioni. Ma l'elemento centrale di tale decisione, se l'ottica è di medio-lungo termine è la qualità imprenditoriale del compratore e l'atteggiamento che egli ha nei confronti del controllo - Un compratore bravo, ma interessato a mantenere il controllo, creerà valore ma non consentirà agli azionisti di minoranza di approfittarne, perchè non cederà l'azienda e non distribuirà dividendi, preferendo avere il 100% della cassa generata all'interno dell'azienda - Un compratore finanziario un po' bravo lo deve essere perchè altrimenti non trova i finanziamenti per l'operazione e comunque è certo che prima o poi esce dall'investimento. Il rendimento dell'operazione dipenderà dal prezzo iniziale, dalla capacità manageriale di creare valore e dal tempo. Un investitore terzo può anche comprare le azioni ad un prezzo superiore a quello pagato dall'azionista di controllo se ha attese di rendimento più modeste e, attraverso l'indebitamento dell'operazione, può replicare lo stesso "effetto leva". .....

Americani Indebitati (dal WSJ) - gzibordi  

  By: GZ on Mercoledì 02 Gennaio 2002 20:08

questo è l'articolo di oggi del WSJ che ha un poco raffreddato il mercato la storia di quanto siano indebitati gli americani che ogni tanto riemerge e da qualche brivido ----------------------------------- Steven Yamamoto has lots of debt. The 24-year-old apartment-rental agent, whose annual income is roughly $35,000, owes a total of $28,000 on six credit cards. He owes another $6,000 on a debt-consolidation loan he took out years ago. And he continues to rack up more debt by using credit cards to pay for gas, entertainment and vacations. To ease his financial burden, Mr. Yamamoto, who lives in Los Angeles, recently moved back in with his parents, and he has sought the help of a credit counselor. But none of his money worries have kept him from getting new solicitations in the mail each week from banks and other financial institutions eager to give him yet another credit card. Ten months into the current recession, consumer-credit defaults and payment delinquencies are as high as they have been since the last recession, a decade ago. This time around, however, lenders, who were quick to reduce the flow of credit during past recessions, have left the tap wide open. That's allowed Americans to continue borrowing to pay for homes, cars and other big-ticket items, bolstering the weakened economy. But the resulting growth in consumer credit -- to a record $7.5 trillion at the end of the third quarter of 2001 -- also has exposed a potential new economic fault line. Fed's Rationale Rising consumer debt is typically a sign of robust spending. In the short term, consumer spending stimulates the economy. That's clearly what the Federal Reserve had in mind over the past year as it repeatedly lowered U.S. interest rates. But the unusual growth in consumer borrowing during the current recession also poses a danger: that at some point, consumers will have to divert more and more of their income away from spending on goods and services and toward repaying their debts. Such a shift would slow the economy, reducing the chances of a speedy recovery. That is, of course, unless consumers defaulted under the weight of all that debt, packing the bankruptcy courts and spreading financial distress among their creditors. Either way, many economists argue, the current mountain of consumer debt is likely to mean trouble. So far, easy credit has helped soften the downturn, and despite months of dire predictions, there has been little sign of a reckoning. Lenders' charge-off rates for bad credit-card debt, for example, were at 5.35% at the end of the third quarter, up from 4.22% at the end of the last recession. But even if that number abruptly shoots higher, most lenders today are far better capitalized than ever before, and thus better positioned to weather their losses. Much of the growth in consumer debt, particularly in the mortgage market, reflects consumers' desire to take advantage of the historically low interest rates engineered by the Fed. But many economists worry that by buying now what they would otherwise be buying tomorrow, consumers are dulling one of the few major benefits of a recession. Though painful, recessions usually purge the economy, as lenders reduce the availability of credit to compensate for the higher risk that their loans will go bad. Piling It On During the first two quarters of the early 1990s recession, the average American household reacted to those tighter credit conditions by paring its debt by an inflation-adjusted $410, says Mark Zandi, chief economist at Economy.com, a consulting firm based in West Chester, Pa. That helped leave consumers in shape to borrow anew when the economy ultimately turned the corner. By contrast, Mr. Zandi says that during the first two quarters of the current recession, which began in March, the average U.S. household took on $1,420 of new debt. Thus far, low interest rates have helped keep consumers' debt payments relatively manageable. But when rates rise, as they inevitably will, lots of debt pegged to fluctuating rates -- including many credit cards and mortgages -- will require higher payments, further stretching household budgets. And if the economy takes a turn for the worse, outsized debt levels and rising layoffs could cause far more personal bankruptcies, adding a new layer to the debt debacle already affecting corporations in sectors from telecommunications to energy. About 350,000 American consumers filed for bankruptcy in the third quarter, and the total number of personal bankruptcies for 2001 appears likely to top the record of 1.4 million set in 1998. "Consumer balance sheets are coming out of this recession significantly more tattered than in the wake of any other recession we've ever experienced," says Economy.com's Mr. Zandi. Companies of all stripes are feeding the current debt frenzy. Auto makers such as General Motors Corp. and Ford Motor Co. have bolstered their sales amid the recession by offering zero-interest-rate financing. Retailers such as Sears, Roebuck & Co., Home Depot Inc. and Dell Computer Corp. are offering similarly attractive financing deals. Despite the surge in layoffs accompanying the current downturn, credit-card companies, led by Capital One Financial Corp. and MBNA Corp., are likely to have mailed out a record five billion new credit-card solicitations in the year just ended, up from 3.5 billion in 2000. That's equivalent to about 20 solicitations for every man, woman and child in the U.S. No wonder, then, that Capital One, based in Falls Church, Va., is the nation's largest single generator of mail. From his vantage point, Peter Stouder can see the current economic storm clouds as well as anybody. The 31-year-old salesman for a Denver pipe-fitting distributor says his commissions are down, cutting his 2001 income by about $5,000 to $60,000. Mr. Stouder is the breadwinner for his family of three, which includes his pregnant wife. A few months back, the company he works for made a small round of layoffs. Yet like many Americans, Mr. Stouder doesn't have any qualms about going deeper into debt, and his lenders are encouraging him to borrow. Mr. Stouder says his mortgage lender, E-Loan Inc., recently gave him a $176,000 mortgage to buy a larger house. His new mortgage payments are nearly three times as high as those on his old house, and he says that, with that heavier mortgage burden, he will have to apply about 56% of his annual income to paying debt. Mr. Stouder also bought a $27,000 "thunder-gray" four-wheel-drive Toyota Tundra last year, again relying mostly on credit. "I want to enjoy everything and not worry about cutting back," says Mr. Stouder, who regularly gets solicitations for new credit cards. Irrational Exuberance? Credit counselors say they are busier than ever, in large part because many people don't fully realize the dangers of the credit that's available to them. They say many consumers know that they are acting irrationally but are convinced that the rules of the game have somehow changed to keep them out of trouble. "People are under the impression that something is wrong with them if they aren't getting preapproved credit-card applications," says Tara McCarthy, a credit counselor at Auriton Solutions Inc., a nonprofit credit-counseling company based in St. Paul, Minn. But, "just because somebody will give you credit doesn't mean you can afford it," says Steve Rhode, president of MyVesta.org, a Rockville, Md.-based credit-counseling service. In the short run, the continued availability of credit -- and consumers' willingness to use it -- is one reason the current recession seems less painful than past downturns. Although retail sales dropped 3.7% in November, consumer spending overall continues to hold up surprisingly well. Many store chains are beginning to report that their Christmas-season sales fell by only 1% to 2% from a year earlier. Auto sales surged to an all-time high in October, thanks to those aggressive financing deals, and 2001 is expected to be the second-best year ever for U.S. home sales. But those purchases take a heavy toll on the family budget. American households spend nearly 14% of their disposable income servicing debt. Though that proportion fell somewhat in the third quarter, in part because of an influx of cash linked to tax rebates, economists still consider it unhealthily high. "Everyone's telling [people] to spend, spend, spend, but it's going to be difficult for them if they're being hounded by collection agencies," says Economy.com's Mr. Zandi. Some corporations have already been burned by the recent growth of consumer debt, largely in the riskier, or "subprime," corner of the market, which focuses on consumers with marginal credit histories. In August, Bank of America Corp. said it was taking a $1.25 billion charge to shut down its subprime lending operations, conceding that the risks outweighed the benefits. In October, shares of Providian Financial Corp., the fastest-growing company in the consumer-finance industry, sank 58% in a single day after the company announced losses in its subprime loan portfolio. Then, in December, Ford announced it would report a large fourth-quarter loss, in part because of a sudden rise in soured auto loans. Such missteps have come despite the Fed's 11 interest-rate cuts last year, which have drastically reduced lenders' costs of raising the money they lend. Those casualties aside, "the numbers don't show any slowdown in the availability of credit," says Mike Heller, president of Veribank Inc., a bank-rating and research company based in Wakefield, Mass. In fact, many lenders seem to be more openhanded than ever. Pushing the Limit Consider the size of the average credit limit on a credit card, which has been growing at a rate of 15% to 19% a year in recent years. Despite the current downturn, the average credit limit during the third quarter of 2001 was up 16% from a year earlier. That's partly because the Fed's low-interest-rate policy has helped reduce, at least for now, the risks lenders face from deteriorating credit quality, says Christophe Germain, an analyst at Moody's Investors Service. But new technology and other factors have also played a role, transforming the way lenders design, market and manage their credit products. Over the past decade, lenders have been boosting their capital reserves, and they have learned to manage their risks more effectively by selling some of the loans in their portfolios, in the form of tradable securities. Those sales shift the lenders' risks to pools of outside investors. At the same time, powerful computers have enabled banks and other financial institutions to automate the process of assessing their credit risks and approving borrowers. In some cases, automation has shortened the waiting period to a matter of minutes for everything from credit cards to car loans to mortgages. Credit-card issuer Capital One has based its entire business plan on the use of computer models that test how recessions affect consumers' ability to manage credit, pay it back and spend more. The company has the equivalent of 20 pages of printed material for every American, with details about what individual consumers buy and -- most important -- how they pay their bills. So far, Capital One has managed to sidestep many of the problems that have haunted rivals such as Providian. Its third-quarter charge-off rates, a measure of credit-card loans that go bad, are 3.92%, well below Providian's 10.3% and the current industry average of 5.35%, which compares with a peak of 6.3% during the previous recession. "We have specifically designed this business to prosper in a recession," says Richard Fairbank, Capital One's co-founder and chief executive. When their clients do get in credit trouble, lenders tend to deal with the problem -- and sometimes prolong it -- by easing their terms. Until he was laid off about two months ago, Joe Bloch, 35, of Byram, N.J., was making $57,000 a year as a computer network administrator. Now, he and his wife, Karen, are falling behind on their $190,000 mortgage and other debts. Their mortgage lender, Wells Fargo & Co., has told Mr. Bloch that he can pay just $308 a month -- less than his usual $1,800 payment -- until February. After that, however, he will have to make a lump-sum payment of $8,460 to catch up. Wells Fargo says Mr. Bloch may qualify for other breaks on his repayment terms but said it couldn't give any guarantees. Change of Heart "We're just completely wrecked," says Mr. Bloch, who has filed for unemployment benefits while looking for a new job. "I used to look down on people" that used federal assistance, he adds. "Now I've had a complete change of heart." Of course, not all financial institutions have been expanding their credit lines, and not all Americans are mired in debt. Some mortgage lenders have begun requiring riskier home buyers to make bigger down payments. And many people in upper-income brackets have accumulated considerable wealth through investments in stocks or homes and other assets that are still gaining value. But for most of the rest of the economy, the debt buildup continues. The government is pushing consumers to keep spending -- and thus borrowing -- in the wake of the Sept. 11 terrorist attacks. Officials from the Bush administration visited Detroit immediately after the attacks and pushed car makers to come up with ways to keep consumers spending. GM officials say that visit was one reason behind the auto industry's much-publicized zero-percentage-financing offers. Nor have housing values fallen as in earlier recessions. During the third quarter of 2001, home prices rose 6.1% from a year earlier, after adjusting for inflation, according to the Office of Federal Housing Enterprise Oversight, leaving many consumers with a ready asset to borrow against. By contrast, home prices fell in real terms during each of the past three recessions. According to the Consumer Federation of America, a Washington-based advocacy group, the percentage of Americans who said they are "concerned" about their nonmortgage debt payments is just 39%, down from 48% from a year ago. The percentage of Americans worried about holiday credit-card payments is only 27%, down from 35%. Meanwhile, consumers such as Mr. Yamamoto, the Los Angeles rental agent, continue to spend. Mr. Yamamoto says he has cut back somewhat, but a recent holiday in New Orleans added another $400 to his credit-card debt. He also continues to draw a monthly total of between $40 and $100 in cash advances from credit cards and still has enough credit remaining to make him feel flush. At 24, Mr. Yamamoto says he hopes to pay all his debts off by the time he turns 30, but he concedes that he's vulnerable to temptation. "The more money you have, the more you want to spend," he says

Gestione dei documenti e dei contenuti - observer  

  By: observer on Mercoledì 02 Gennaio 2002 15:10

10/10/2001 Fonte www.itiweb.it/home/news/news.asp?id=5564 La recessione non ferma il mercato del content & document management Il mercato mondiale per la gestione dei documenti e dei contenuti crescerà vertiginosamente nei prossimi anni nonostante la crisi che sta colpendo l’economia mondiale. Ad affermarlo è una ricerca di Idc, secondo la quale la recessione in corso porterà solo ad un piccolo spostamento in avanti nel tempo degli investimenti in queste tecnologie. Nel corso del 2000 questo mercato è cresciuto dell’89%, e le previsioni di Idc prima dell’allarme recessione lo vedevano in crescita del 47,2% medio annuo anche nei prossimi cinque anni, dai 2 miliardi di dollari del 2000 ai 14 miliardi di dollari del 2005. In seguito alla tragedia dell’11 settembre, che ha evidenziato e peggiorato il cattivo stato dell’economia mondiale, Idc ha rivisto le stime. La crescita sarà inferiore alle prime previsioni nel quarto quarto del 2001, ma gli investimenti, come detto, saranno solo ritardati e non cancellati, così alla fine del 2002 e nel periodo 2003-2005 si verificherà un ritorno ai livelli inizialmente previsti. “Il content management e le relative tecnologie oggi sono elementi critici per la gestione dell’azienda”, ha affermato Susan Feldman, responsabile della ricerca. “Nonostante la recessione ci aspettiamo che questo mercato cresca in maniera significativa nei prossimi tre-quattro anni, fino a stabilizzarsi quando avrà raggiunto uno stato di maturità”. Gli analisti di Idc si aspettano consistenti investimenti su questo mercato da parte dei governi, per fini di intelligence. Questi investimenti saranno un incentivo per il progressivo sviluppo delle tecnologie, cosicché in tempi brevi anche l’interesse delle aziende crescerà notevolmente. Si tratta di tecnologie per la costruzione e l’utilizzo di grandi database e repository di informazioni, per l’identificazione dei trend, e per il recupero di dati che già sono sul mercato e che necessitano di ulteriori sviluppi. In tal modo le aziende avranno a disposizione importantissimi strumenti di competitive intelligence e di gestione dei dati. Cosa ne pensa Dott. Zibordi? Le può interessare una lista delle Aziende che lavorano in questo settore? Cordiali saluti

XEROX: bel grafico e buone notizie - dardarg  

  By: dardarg on Venerdì 28 Dicembre 2001 13:43

Se i grafici fossero quadri ed io collezionista vorrei Xerox e mi sbrodolerei in proclami alla telemarket. Sarà uno pseudo caso, ma a volte funziona. Dietro al capolavoro ci sono alcune buone notizie. Sembrano risolti i problemi di cash, è stata perfezionata una vendita da 118 mil $ con flextronic, s’è aperta sul fronte giudiziario un’interessante prospettiva : xrx ha vinto una causa di patent infringment contro palm. Ed era ora che gli xrx lab, dopo l’invenzione del mouse e della stampante laser, vedessero riconosciuti i loro diritti dell’ingegno.Xrx potrebbe ora incassare tonnellate di soldi in license fees. C’era anche un palpabile pessimismo sul titolo che si avvertiva bene nella cautela degli analisti , nelle discussioni sul forum, nelle previsioni fosche del settore tecnologico. ROCHESTER, N.Y., Dec 21, 2001 (AP Online via COMTEX) -- Palm Inc. said Friday it will appeal a federal court ruling that it infringed on a Xerox Corp. patent for a handwriting-recognition system used in tens of millions of Palm handheld electronic organizers. Xerox successfully argued that its scientists invented the "Unistroke" software that recognizes one-stroke motions as characters. The Stamford, Conn.-based office equipment company now wants to force Palm and its former parent, 3Com Corp., to pay a windfall in license fees. E il rischio? la puzza di bancarotta, risolti i problemi di cash, sembra svanita e l’aria nuova che tira è respirabile, con quel odore piacevole che emana la sentenza del giudice Telesca. Se poi è veramente solo un tranello, stop mentali intorno ad 8,20.

Poesia di Natale sui mercati - lu.luke  

  By: lu.luke on Venerdì 21 Dicembre 2001 12:31

Alfine ai dì di festa siam arrivati anche se ci sentiamo squattrinati perchè è realtà sugli indici mondiali quest'anno son trascorsi tempi fatali. Gli investitori leccano ferite come se l'orso fosse dinamite, ma noi che del mercato siamo menti cerchiamo di arricchire di argomenti la sola verità che non si vede soltanto perchè ormai è atto di fede gridare "buy" ad ogni buon ribasso perchè la borsa è tutto un grande ammasso. E trascuriamo il fatto che a gennaio soltanto un anno fa, ma pare storia un figlio d'arte, con un sorriso gaio ha vinto le elezioni senza gloria. E poco tempo dopo buontemponi amici del magnate Berlusconi con meriti che ancor non conosciamo han guadagnato i posti del sovrano. Scalzando nientemeno che gli Agnelli dall'hit parade del tifo nazionale; pazienza se poi alfin neppure quelli dimostrino fiuto imprenditoriale. Zibordi si dorrà per questa rima, ma credo che non fosse peggio prima se gli indici di borsa voglion dire Amato e Prodi non dovevan finire. Ma adesso che è Natale e in Argentina si picchiano per un chilo di farina, dovremmo un po' pensare a cosa resta del mondo che tra poco farà festa. I nobili potenti del pianeta, arrivano in tv come a una meta: pazienza se le cose vanno male, che scatti il "buy" è ormai fatale. Sorridono i magnati a tutti denti, infondono fiducia anche ai perdenti: hai visto mai che al popolo interessi il conto della spesa? Solo ai fessi. E intanto in Argentina sono in guerra civili e militari della stessa terra; potrebbe forse interessar sapere chi il buco ha provveduto a mantenere. O forse no; è meglio non guardare, far finta che non può che migliorare, al massimo troviamo al 2 gennaio Bin Laden da acciuffare, meglio un paio. Sarebbe proprio un guaio condannare Costanzo e il suo salotto a commentare che Silvio e il suo mircolo italiano funzionano soltanto sul divano. Meglio pensare sempre in positivo, guardandolo in tv, in fondo è un divo: i cento giorni sono ormai passati, e poco importa se siamo rovinati. Zibordi non si arrabbi per la rima, ma glielo avevo detto anche prima: con questi personaggi non ci piove, è meglio trascinare i soldi altrove! Lei forse leggerà tra qualche giorno un nuovo buy, stavolta senza storno. Ma con molta più umiltà questo cantore aspetterà il nuovo allenatore. Di perdere i soldini guadagnati in modo onesto, senza potentati, si ha tempo e modo in altre situazioni e magari non si passa per coglioni. Però è Natale e voglio regalare quello che la borsa non riesce a dare: sorrisi, forse, magari a denti stretti, sempre meglio degli indici negletti. A Giggo ed a Randello che conosco (in fondo anch'io son tipo losco) regalo un po' di logica euclidea: orsù ragazzi, postate qualche idea! A Marker e a Maiocco, sempre calmi io dono il più facile dei salmi: seguite il trend che è sempre definito e quando scatta il sell, pigiate il dito. A lei Zibordi che ci ospita sul sito, e a volte ci rimane un po' basito, vorrei donare un anno di prudenza perchè non se ne potrà fare senza. E l'ultimo regalo, il più sentito, al caro vecchio Al, trader pentito, che possano le feste farti godere il frutto del tuo enorme forziere. Se aprendolo dovessi poi scoprire azioni e bonds argentini, non soffire: al massimo se proprio valgono zero in bagno li userai per un bisogno vero... BUON NATALE! Luke Edited by - lu.luke on 12/21/2001 11:34:35

andiam ,andiam, andiamo a rottamar - quarterback  

  By: quarterback on Mercoledì 19 Dicembre 2001 14:01

andiam ,andiam, andiamo a rottamar !Ecco la banda del buco che corre al capezzale ( o capezzolo visto che dal "principe buono " hanno sempre tettato): FINANZIARIA: CAMERA BOCCIA INCENTIVI A ROTTAMAZIONE AUTO (ANSA) - ROMA, 19 DIC - L'aula della Camera ha bocciato oggi un emendamento all'articolo 44 della finanziaria, che proponeva la reintroduzione degli incentivi alla rottamazione delle auto vecchie nonche' delle vecchie moto e dei ciclomotori. L'emendamento e' stato presentato da Roberto Villetti, deputato dello Sd, ed e' stato fatto proprio da diversi deputati dell'Ulivo (Ds, Sdi e Margherita), tutti piemontesi. Il provvedimento - ha spiegato Villetti in aula - avrebbe contribuito ad alleviare la fase di crisi in cui si trova l'industria automobilistica nazionale. (ANSA). PSU 19-DIC-01 12:33 Prossimamente su questi schermi assisteremo allo sconcio di un dibattito parlamentare richiesto dal' ulivo sul mancato acquisto dell' airbus da trasporto truppe. Dovremmo buttare nel cesso 4000 mld ( per sentirci europei ) per comprarci gli arei del principe buono questa volta nella forma Fiat avio .Dopo che il governo d' alema ci ha già riempito gli hangar con gli hercules c 130 degli odiati yankees.Massimino li comprò per trasportare le truppe ad Assisi in occasione della marcia della pace cui ha recentemente partecipato? O magari per paracadutare la folgore sul genoa social forum ?

M e A = fine recessione. - massimo  

  By: massimo on Lunedì 17 Dicembre 2001 14:28

Nei lunghi cali dei mercati oltre alle quotazioni spariscono le IPO e le merger and acquisition. Poi riappaiono insieme prima della ripresa. Di IPO ne stanno mettendo molte in cantiere e già é un buon segno, ma il segnale più forte che ha sempre coinciso con la fine della recessione e l'inizio della ripresa dei mercati azionari sono le operazioni di fusione e acquisiszione, perché le aziende che hanno molta cassa vedono nella fine della recessione i prezzi migliori per usarla e ci indicano che il loro pensiero é che meno di quello non possono pagare e cioé che tra un po' tutto costerà di più. L'economia americana é così elefantiaca che questi movimenti non possono essere girati a 180 gradi senza che passino molti mesi e anche nella più pessimistica delle ipotisi ora una ripresa deve esserci e cobnseguentemente le borse stanno per avere un buon periodo molto lungo di almeni diversi mesi. Oggi dalle notizie abbiamo due enormi operazioni Amgen che acquisisce Immunex e Carnival che fa un OPA ostile sulla maggiore concorrente, cioé in due settori sono i leaders a muoversi contro compagnie altrettanto importanti e i leaders di settore sono sempre quelli più informati sul punto in cui si trova il ciclo economico avendo notizie capillari sul territorio e mettono enormi capitali sul piatto che in nessun altro punto del ciclo sarebbero così ben investiti, ciao massimo peppe

Tutto Simile a Maggio ? Non sembra - Gzibordi  

  By: GZ on Domenica 16 Dicembre 2001 16:42

a parte che i test di connors sono un poco diversi e che non capisco bene cosa esattamente sia mostrato nei grafici qui sotto la sostanza è vedere se rispetto al rally di gennaio (fallito) e a quello di maggio (fallito) questo rally autunnale è diverso o è simile visto tramite la lente degli indicatori ? Ovvero, se gli indicatori sono in posizione SIMILE a quella di gennaio e maggio, allora bye bye al rally andiamo a picco (poco o molto ma andiamo giù) Bene, ha quindi SENSO CONFRONTARE LE BLUE CHIP con il resto del mercato (S&P 100 /S&P 500) e così HA SENSO CONFRONTARE I TITOLI PIU' SPECULATIVI con il resto del mercato (Nasdaq/S&P500) ed è molto bello che funes o lo faccia e abbia creato un sistema ecc.. ma per ora quello che noto è che la situazione sembra DIVERSA e di parecchio rispetto a gennaio e maggio usando il ratio Nasdaq / S&P 500 (mi limito qui per chiarezza a vedere se il ratio dei due indici sale o scende) Modificato da - gzibordi on 12/16/2001 15:45:6

6-0 6-0 6-0 - funes  

  By: funes on Domenica 16 Dicembre 2001 15:25

Lo Sforzo (a.k.a. OEX/SPX ratio) batte L. Connors 6-0 6-0 6-0.

Acqua calda - funes  

  By: funes on Domenica 16 Dicembre 2001 15:23

Larry Connors, l'inconsapevole inventore dell'acqua calda. Edited by - funes on 12/16/2001 14:27:11

Tutti i Sistemi che Volete (codificati) - randello  

  By: Missing10 on Venerdì 14 Dicembre 2001 20:33

Trading strategy and system code Any questions about the code on this page should be directed to theoptisizer@yahoo.com. Sept. 2000 Oct. 2000 Nov. 2000 Dec. 2000 Jan./Feb. 2001 March 2001 April 2001 May 2001 June 2001 July 2001 Aug. 2001 Sep. 2001 Oct. 2001 Nov. 2001 Dec. 2001 Jan. 2002 September 2000 Trading System Lab (variation): Inputs: LookBack(9), WhereToBuy(0.5); Variables: HighValue(0), LowValue(99999), BuyValue(0); LowValue = Lowest(Low, LookBack); HighValue = Highest(High, LookBack); BuyValue = (HighValue - LowValue) * WhereToBuy ; If MarketPosition = 0 Then Begin Buy tomorrow at BuyValue + LowValue Stop; If Close < LowValue[1] Then ExitLong at Open; If BarsSinceEntry = 9 and OpenPositionProfit < 0 Then ExitLong on Open; For "Pivotal Trading" by John Ehlers in the September 2000 issue: Vars: Pivot(0), S1(0), S2(0), R1(0), R2(0); Pivot = (H[1] + L[1] + C[1]) / 3; R1 = 2*Pivot - L[1]; S1 = 2*Pivot - H[1]; R2 = Pivot + (R1 - S1); S2 = Pivot - (R1 - S1); Plot1(R1, "R1"); Plot2(S1, "S1"); October 2000 The following TradeStation code is from "Moving beyond the closing price" in the issue. For TradeStation users, the EasyLanguage code is: Inputs: LookBack(20); Variable: PercChange(0), NewLevel(0), AvgPercChange(0); PercChange = (Close - Close[1])/Close[1]; AvgPercChange = Average(PercChange,20); NewLevel = Close * (1 + AvgPercChange); Plot1[1](NewLevel,ää); ** Inputs: StDevs(1); Variable:StdDevChange(0), UpLevel(0), DownLevel(0); StdDevChange = StdDev(PercChange, 20); UpLevel = Close * (1 + AvgPercChange + StDevs * StdDevChange); DownLevel = Close * (1 + AvgPercChange - StDevs * StdDevChange); Plot2[-1](UpLevel,ää); Plot3[-1](DownLevel,ää); ** HighPercChange = (High - Close[1])/Close[1]; ** Input: VSStd(1); Vars: SumVS(0), AvgVS(0), DiffVS(0), StdVS(0), SetArr(0), SumArr(0), DiffArr(0), VSLow(0), VSMid(0), VSHigh(0); {First we define the array} Array: VS[20](0); {Then weâre using a loop function to fill it with the different price changes} For SetArr = 0 To 4 Begin VS[SetArr * 4 + 0] = (O[SetArr] - C[SetArr + 1]) / C[SetArr + 1]; VS[SetArr * 4 + 1] = (H[SetArr] - C[SetArr + 1]) / C[SetArr + 1]; VS[SetArr * 4 + 2] = (L[SetArr] - C[SetArr + 1]) / C[SetArr + 1]; VS[SetArr * 4 + 3] = (C[SetArr] - C[SetArr + 1]) / C[SetArr + 1]; End; For SumArr = 0 To 19 Begin If SumArr = 0 Then SumVS = 0; SumVS = SumVS + VS[SumArr]; If SumArr = 19 Then {Here we calculate the average price change over the period} AvgVS = SumVS / 20; For DiffArr = 0 To 19 Begin If DiffArr = 0 Then DiffVS = 0; {Then we calculate the standard deviation} DiffVS = DiffVS + Square(VS[DiffArr] - AvgVS); If DiffArr = 19 Then StdVS = SquareRoot(DiffVS / 20); End; End; {Finally, we add the moving average (and the standard deviations) to the latest close for an indication of tomorrowâs trading range} VSLow = C * (1 + (AvgVS - StdVS * VSStd)); VSMid = C * (1 + AvgVS); VSHigh = C * (1 + (AvgVS + StdVS * VSStd)); Plot1[-1](VSLow, ãVS Lowä); Plot2[-1](VSMid, ãVS Midä); Plot3[-1](VSHigh, ãVS Highä); October 2000 Trading System Lab: Variables: RelStr(0), AvgRelStr(0), CalcRelStr(0), AvgOBV(0), CalcOBV(0), CalcStr(0); RelStr = IFF(AvgPrice = 0, 0, AvgPrice / AvgPrice Data2); AvgRelStr = Average(RelStr, 5); CalcRelStr = IFF(RelStr = 0, 0, RelStr / AvgRelStr); AvgOBV = Average(OBV, 5); CalcOBV = IFF(OBV = 0, 0, OBV / AvgOBV); CalcStr = CalcRelStr * CalcOBV; If CalcStr Crosses Above 1.0 and MarketPosition = 0 Then Buy on Close; If CalcStr Crosses Below 1 Then ExitLong on Close; If Close < EntryPrice * 0.96 Then ExitLong on Close; November 2000 Trading System Lab: Condition1 = MarketPosition = 0 and Close Average(Close, 50) and High High[1] and (close[1] < close[2] and close[2] < close[3]); If Condition1 = True Then Buy tomorrow at Market; ExitLong ("Stop") tomorrow at Lowest(Low, 2) Stop; If PositionProfit 0 Then ExitLong ("Exit") tomorrow at Market; December 2000 issue: For "Trading the momentum of market breadth:" {Data1 = Either the SPY S&P 500 index tracking stock or the S&P 500 commodity futures contract. Data2 = Advancing issues of the Nyse.} Inputs: RL(7), BZ(3), SZ(1); If ROC(Close Data2, RL) > BZ Then Buy; If ROC(Close Data2, RL) < SZ Then Sell; For "Doubly adaptive profit targets:" Vars: TrendIndicator(0), RiskReward(0); If ADX(14) > ADX(14)[1] Then TrendIndicator = 4; If ADX(14) <= ADX(14)[1] Then TrendIndicator = 2; Condition1 = MarketPosition = 0 and Close > Average(Close, 50) and Open Tomorrow > High and TrendIndicator = 4; If Condition1 Then Begin Buy Tomorrow at High Limit; RiskReward = AvgTrueRange(20); End; If MarketPosition = 1 Then Begin ExitLong ("Profit") Tomorrow at (EntryPrice + RiskReward * TrendIndicator) Limit; ExitLong ("Loss") Tomorrow at (EntryPrice - RiskReward * TrendIndicator) Stop; If Close < Average(Close, 50) Then ExitLong ("Trend") at Market; End; Jan./Feb. 2001 From "Better System Performance measures," p. 62. Vars: TotTr(0), Prof(0), TradeStr2(“”), CumProf(1), ETop(0), TradeStr2(""),CumProf(1), EBot(0), EDraw(0), TradeStr2(""); TotTr = TotalTrades; If TotTr > TotTr[1] Then Begin Prof = 1 + PositionProfit(1) / (EntryPrice(1) * BigPointValue); CumProf = CumProf * Prof; ETop = MaxList(ETop, CumProf); EBot = MinList(EBot, CumProf); EDraw = CumProf / ETop; TradeStr2 = NumToStr((Prof - 1) * 100, 2) + “,” + NumToStr((CumProf - 1) * 100, 2) + "," + NumToStr((ETop - 1) * 100, 2) + “,” + NumToStr((EBot - 1) * 100, 2) + "," + NumToStr((EDraw - 1) * 100, 2) + NewLine; {Make sure that you have a temp directory on your hard drive, or re-write the path inside the FileAppend command to an exsisting directory of your choice.} FileAppend("C:\Temp\Chap1-2.csv", TradeStr2); End; For the Trading System Lab page: Vars: SumVS(0), AvgVS(0), DiffVS(0), StdVS(0), SetArr(0), SumArr(0), DiffArr(0), VSLow(0), VSMid(0), VSHigh(0), RiskReward(0); Array: VS[20](0); For SetArr = 0 To 4 Begin VS[SetArr * 4 + 0] = (Open[SetArr] - AvgPrice[SetArr + 1]) / AvgPrice[SetArr + 1]; VS[SetArr * 4 + 1] = (High[SetArr] - AvgPrice[SetArr + 1]) / AvgPrice[SetArr + 1]; VS[SetArr * 4 + 2] = (Low[SetArr] - AvgPrice[SetArr + 1]) / AvgPrice[SetArr + 1]; VS[SetArr * 4 + 3] = (Close[SetArr] - AvgPrice[SetArr + 1]) / AvgPrice[SetArr + 1]; End; For SumArr = 0 To 19 Begin If SumArr = 0 Then SumVS = 0; SumVS = SumVS + VS[SumArr]; If SumArr = 19 Then AvgVS = SumVS / 20; For DiffArr = 0 To 19 Begin If DiffArr = 0 Then DiffVS = 0; DiffVS = DiffVS + Square(VS[DiffArr] - AvgVS); If DiffArr = 19 Then StdVS = SquareRoot(DiffVS / 20); End; End; VSLow = AvgPrice * (1 + (AvgVS - StdVS * 2)); VSMid = AvgPrice * (1 + AvgVS); VSHigh = AvgPrice * (1 + (AvgVS + StdVS * 2)); If MarketPosition = 0 Then Begin Buy ("Buy") Tomorrow at VSLow Limit; RiskReward = VSMid-VSLow; End; If MarketPosition = 1 Then ExitLong ("PT") Tomorrow At VSHigh Limit; If MarketPosition = 1 Then ExitLong ("TS") Tomorrow At VSLow Stop; If Open Tomorrow >= VSLow Then ExitLong ("SLa") From Entry ("Buy") At (VSLow-(VSMid-VSLow)) Stop; If Open Tomorrow < VSLow Then ExitLong ("SLb") From Entry ("Buy") At (Open Tomorrow-(VSMid-VSLow)) Stop; March 2001 For the Trading System Lab: Vars: MaLen(21), Ratio2(0), Ratio3(0), MaRatio2(0), MaRatio3(0), DiffMaRatio2(0), DiffMaRatio3(0), ProdDiff(0), UpperProdDiff(0), LowerProdDiff(0); Ratio2 = C / C Data2; Ratio3 = C / C Data3; MaRatio2 = Average(Ratio2, MaLen); MaRatio3 = Average(Ratio3, MaLen); DiffMaRatio2 = Ratio2 / MaRatio2; DiffMaRatio3 = Ratio3 / MaRatio3; ProdDiff = DiffMaRatio2 * DiffMaRatio3; UpperProdDiff = 1 + StdDev(ProdDiff, MaLen) * 1; LowerProdDiff = 1 - StdDev(ProdDiff, MaLen) * 2; If MarketPosition = 0 and BarsSinceExit(1) > 1 and ProdDiff > UpperProdDiff and ProdDiff > ProdDiff[2] Then Buy ("Go Long") at Close; If MarketPosition = 1 and ProdDiff < ProdDiff[4] Then ExitLong ("End Long") at Market; ExitLong ("Trailing Long") tomorrow at Lowest(Low, 2) Stop; If MarketPosition = 0 and BarsSinceExit(1) > 1 and ProdDiff < LowerProdDiff and ProdDiff < ProdDiff[2] Then Sell ("Go Short") at Close; If MarketPosition = -1 and ProdDiff > ProdDiff[4] Then ExitShort ("End Short") at Market; ExitShort ("Trailing Short") tomorrow at Highest(High, 2) Stop; If BarsSinceEntry = 8 and OpenPositionProfit < 0 Then Begin ExitLong at Market; ExitShort at Market; End; April 2001 "Trading the VIX," by Price Headley: This is the system code (written in EasyLanguage for TradeStation), where Data1 is the OEX and Data2 is the VIX index. {Code by Price Headley, BigTrends.com} If Close of Data1 > Average(Close of Data1, 10) and Close of Data2[5] < BollingerBand(Close of Data2, 21, 2)[5] and Close of Data2[6] > BollingerBand(Close of Data2, 21, 2)[6] Then Buy on Close of Data1; If BarsSinceEntry = 5 and Close of Data1 < Close of Data1[5] Then ExitLong on Close of Data1; If Close of Data1 < Average(Close of Data1, 10) and Close of Data2[10] > BollingerBand(Close of Data2, 21, -2)[10] and Close of Data2[11] < BollingerBand(Close of Data2, 21, -2)[11] Then Sell on Close of Data1; If BarsSinceEntry = 5 and Close of Data1 > Close of Data1[5] Then ExitShort on Close of Data1; May 2001 Avoiding system testing traps Inputs: Len(63); Vars: PointRange(0), SumPosRange(0), SumNegRange(0), AvgPosRange(0), AvgNegRange(0); PointRange = High - Low; If Close > Close[1] Then SumPosRange = SumPosRange * (Len - 1) / Len + PointRange; If Close < Close[1] Then SumNegRange = SumNegRange * (Len - 1) / Len + PointRange; AvgPosRange = SumPosRange / Len; AvgNegRange = SumNegRange / Len; {Plot statements to use in indicator only} Plot1(AvgPosRange, ""); Plot2(AvgNegRange, ""); {Buy/sell statements to use in system only} {This identifies the up trend} If PosRange > NegRange and MarketPosition = 0 Then Buy on O; If PosRange < NegRange Then ExitLong ("Down Trend") on Open; {This identifies the down trend} If NegRange > PosRange * 1.06 and NegRange >= NegRange[1] and PosRange < PosRange[1] and MarketPosition = 0 Then Sell on O; If NegRange < PosRange * 1.06 Then ExitShort ("Up Trend") on O; {This is the short-term trading rules within the up trend} If BarsSinceEntry >=1 Then Begin ExitLong ("Loss Long") tomorrow at EntryPrice - NegRange stop; ExitLong ("Trail Long") tomorrow at Open tomorrow - NegRange stop; ExitLong ("Profit Long 2") tomorrow at Open tomorrow + 3*PosRange limit; ExitLong ("Profit Long 1") tomorrow at EntryPrice + 6*PosRange limit; End; {This is the short-term trading rules within the down trend} If BarsSinceEntry >=1 Then Begin ExitShort ("Loss Short") tomorrow at EntryPrice + PosRange stop; ExitShort ("Trail Short") tomorrow at Open tomorrow + PosRange stop; ExitShort ("Profit Short 2") tomorrow at Open tomorrow - 2*NegRange limit; ExitShort ("Profit Short 1") tomorrow at EntryPrice - 4*NegRange limit; End; Spreadsheet for "Building a better trend indicator." June 2001 For the Trading System Lab: Input: VSStd(1); Vars: SumVS(0), AvgVS(0), DiffVS(0), StdVS(0), SetArr(0), SumArr(0), DiffArr(0), VSLow(0), VSMid(0), VSHigh(0), RiskReward(0); Array: VS[20](0); For SetArr = 0 To 4 Begin VS[SetArr * 4 + 0] = (O[SetArr] - C[SetArr + 1]) / C[SetArr + 1]; VS[SetArr * 4 + 1] = (H[SetArr] - C[SetArr + 1]) / C[SetArr + 1]; VS[SetArr * 4 + 2] = (L[SetArr] - C[SetArr + 1]) / C[SetArr + 1]; VS[SetArr * 4 + 3] = (C[SetArr] - C[SetArr + 1]) / C[SetArr + 1]; End; For SumArr = 0 To 19 Begin If SumArr = 0 Then SumVS = 0; SumVS = SumVS + VS[SumArr]; If SumArr = 19 Then AvgVS = SumVS / 20; For DiffArr = 0 To 19 Begin If DiffArr = 0 Then DiffVS = 0; DiffVS = DiffVS + Square(VS[DiffArr] - AvgVS); If DiffArr = 19 Then StdVS = SquareRoot(DiffVS / 20); End; End; VSLow = C * (1 + (AvgVS - StdVS * VSStd)); VSMid = C * (1 + AvgVS); VSHigh = C * (1 + (AvgVS + StdVS * VSStd)); If MarketPosition = 0 and BarsSinceExit(1) > 1 Then Begin If Average(Close, 80) > Average(Close, 80)[11] Then Buy ("Buy") tomorrow at VSLow limit; If Average(Close, 80) < Average(Close, 80)[11] Then Sell tomorrow at VSHigh limit; End; If BarsSinceEntry >= 1 Then Begin ExitLong on Close; ExitShort on Close; End; From "Measuring Trend Momentum:" {Tushar Chande 2001: VIDYA/CDMA} Input: Len(10); Vars: Diff(0), MyConst(0), MyAdx(0), Varma(0), EmaIndex(0); {… Index of EMA …} If Len > 0 then EmaIndex = (2 / (1 + Len)) else EmaIndex = 0.20; {… Stochastic oscillator using ADX …} MyAdx = ADX(20); Diff = Highest(MyAdx, 20) - Lowest(MyAdx, 20); If Diff > 0 then MyConst = (MyAdx - Lowest(MyAdx, 20))/Diff else MyConst = EmaIndex; {… Clamp length to that implied by input value of Len …} If MyConst > EmaIndex then MyConst = EmaIndex; {… Create the variable MA …} If CurrentBar < 50 then Varma = Close else Varma = (1 - MyConst) * Varma[1] + MyConst * Close; Plot1(Varma, “VarMA”) ; Plot2(XAverage(Close, Len), ”XAvg” July 2001 Trading System Lab: Volume-weighted average Vars: MaLen(9), AvgVolume(0), Turbo(0), InvTurbo(0), MaWeight(0), TurboMA(0); AvgVolume = Average(V, MaLen); Turbo = (AvgVolume - Lowest(AvgVolume, MaLen)) / (Highest(AvgVolume, MaLen) - Lowest(AvgVolume, Malen)); InvTurbo = 1 - Turbo; If MaLen > 2 Then MaWeight = (2 / (1 + MaLen)) Else MaWeight = 0.67; TurboMA = TurboMA * InvTurbo + AvgPrice * Turbo; If Date < 1000401 Then Begin If MarketPosition = 0 and C < TurboMA and TurboMA < TurboMA [1] Then Buy Tomorrow on Highest(High, 2) Stop; End; If MarketPosition = 1 and C < TurboMA Then Begin ExitLong on Close; ExitLong Tomorrow on EntryPrice * 0.96 Stop; End; If Date >= 1000401 Then Begin If MarketPosition = 0 and C > TurboMA and TurboMA > TurboMA [1] Then Sell Tomorrow on Lowest(Low, 2) Stop; End; If MarketPosition = -1 and C > TurboMA Then Begin ExitShort on Close; ExitShort Tomorrow on EntryPrice * 1.04 Stop; End; August 2001 Trading System Lab: If (Maxlist(High[3], Close[4]) > High[4] Or Maxlist(High[3], Close[4]) > High[2] Or Maxlist(High[3], Close[4]) > High[1]) and Close < Close[1] and Open Tomorrow <= High[3] Then Buy 1 Contract Tomorrow on (Maxlist(High[3], Close[4]) * 1.001) Stop; If (Minlist(Low[3], Close[4]) < Low[4] Or Minlist(Low[3], Close[4]) < Low[2] Or Minlist(Low[3], Close[4]) < Low[1]) and Close > Close[1] and Open Tomorrow >= Low[3] Then Sell 1 Contract Tomorrow on (Minlist(Low[3], Close[4]) * 0.999) Stop; If EntryPrice > 0 Then Begin If MarketPosition = 1 Then Begin ExitLong on EntryPrice * 0.96 Stop; ExitLong on EntryPrice * 1.12 Limit; End; If MarketPosition = -1 Then Begin ExitShort on EntryPrice * 1.04 Stop; ExitShort on EntryPrice * 0.88 Limit; End; End; If BarsSinceEntry >= 3 Then SetExitOnClose; ExitLong on Close; ExitShort on Close; End; September 2001 ADX spreadsheet from Indicator Insight Beta values spreadsheet (Note: If prompted to update links within the spreadsheet when Excel opens, click "No.") Programming code for 3L-R and GAP-2H patterns (from "Keeping it simple," by Michael Harris). {***************************************************** Description : 3L-R Pattern Entry Signal Developed By : Michael Harris, Tradingpatterns.com *****************************************************} if l[1] < l[2] and l[2] < l[3] and h[0] > h[3] then buy ("3L-R") next bar on the open; {***************************************************** Description : 3L-R Pattern Long Exit Signal Developed By : Michael Harris, Tradingpatterns.com Comments: ptarget and stopl are in percentage terms *****************************************************} variables: profitprice(0), stopprice(0); input: ptarget(8), stopl(8); profitprice = entryprice*(1+ptarget/100); stopprice = entryprice*(1-stopl/100); if marketposition =1 then begin exitlong ("3L-R Exit") at profitprice limit; exitlong ("3L-R Stop") at stopprice stop; end; ** {*********************************************** Description : GAP-2H Pattern Entry Signal Developed By : Michael Harris, Tradingpatterns.com ***********************************************} if h[0] > h[1] and h[2] > l[2] and l[0] > l[1] and l[1] > h[2] and h[1] > l[0] then buy ("GPA-2H") next bar on the open; {*********************************************** Description : GAP-2H Pattern Long Exit Signal Developed By : Michael Harris, Tradingpatterns.com Comments: ptarget and stopl are in percentage terms ***********************************************} variables: profitprice(0), stopprice(0); input: ptarget(7), stopl(7); profitprice = entryprice*(1+ptarget/100); stopprice = entryprice*(1-stopl/100); if marketposition =1 then begin exitlong ("GAP-2H Exit") at profitprice limit; exitlong ("GAP-2H Stop") at stopprice stop; end; ** January 2002 Formula for the True Strength Index (TSI): TSI(close,r,s) = 100*EMA(EMA(mtm,r),s)/EMA(EMA(/mtm/,r),s) where mtm = closetoday - closeyesterday EMA(mtm,r) = exponential moving average of mtm with alpha = r EMA(EMA(mtm,r),s) = exponential moving average of EMA(mtm,r) with alpha = s /mtm/ = absolute value of mtm r = 25, s = 13 ** For MetaStock, use the Indicator Builder: 100*(Mov(Mov((CLOSE - Ref(CLOSE,-1)),25,E),13,E))/(Mov(Mov(Abs(CLOSE - Ref(CLOSE,-1)),25,E),13,E)) For CQGNet, you first create the momentum (MTM) value, then create the TSI indicator in the custom studies module. Under the User Values tab create a new User Value "MTM" (Figure 2): Close(@) - Close (@)[-1] Next, under the Custom Studies tab create the new Custom Study TSI (Figure 3): 100*( MA(MA( V.mtm(@),Exp,25.000),Exp,13.000) )/( MA(MA( Abs( V.mtm(@)),Exp,25.000),Exp,13.000) )

Mah! - beppe  

  By: beppe on Mercoledì 12 Dicembre 2001 05:07

sono arrivato ora ed ho visto la "bella" chiusura di ws. Mah, a me è sembrata una trappola. i titoli "buoni" non ne hanno risentito più di tanto come al solito. Siccome, a causa del fib da chiudere, metà delle decisioni sono da prendere entro le 17 (se decido che va mollato, io di solito col fib non vado oltre le 17 per evitare i loro giochetti sporchi), devo ammettere che oggi ho mollato il fib (comprato a 400) senza nessuna remora. La giornata era già stata sufficientemente negativa per farmelo mollare, no problem. Oggi alle 17 ho venduto vert a 1,88: ho incassato fregandomene della Fed. Finalmente stò imparando: l'avevo comprata ieri a 1,62 e stavolta ho capito da come si è svolta l'apertura che era da vendere: l'intero mercato era un probabile sell. La fed me la sono giocata lo stesso ma su un titolo molto meno volatile di vert. Il succo però resta che isil a 36 o brcm a 43,9 erano due ordini immessi inutilmente oggi perchè non sarebbero stati mai raccolti: resta comunque un trend al rialzo per ora. IL TAGLIO invece, secondo me è MOLTO preoccupante: è la conferma che fino a Giugno (periodo in cui le aziende cominceranno a beneficiare VERAMENTE di questa marea di tagli) RESTEREMO all'interno del famoso canale negativo. forse il dj non bucherà 9000 al ribasso (l'unico vero supporto secondo me), ma anche qualora si dovesse arrivare in zona 10400 ( valore che penso che questa stupida bolla possa raggiungere...no problem...), torneremo indietro da bravi bambini. Oggi non era da tagliare secondo me, ma di positivo c'è che hanno abbassato il sentiment. Beppe p.s. a proposito di atyt, ho notato che è stata una delle prime a rimbalzare come una molla in chiusura.

Oddball buy, Put/call sell - Gzibordi  

  By: GZ on Martedì 11 Dicembre 2001 19:43

quando il mercato è fermo come oggi si ha il tempo di fare analisi da una parte gli oscillatori come l'advance-decline (vedi il sistema oddball che oggi alle 17 ha comprato) e altri simili basati sulla volatilità e il TRIN stanno girando a breve termine dall'altra in effetti gli indicatori tecnici "interni" di sentiment (put/call)non sarebbero in maggioranza favorevoli il "mirror" di cui parlavo per l'Italia (vedi tabella) qui a NY sembra negativo e così il volume di put e call vedi qui ------------------------------------- MIRROR-IMAGE 12/11/01 11:11 AM ET With the OEX at 583.2 the December 555 put is 1.95 bid while its "mirror-image" call, the December 610 is 1.00. At less then 2 to 1, put to call price ratio, this indicator is now in bearish territory. ------------------------------------- ----------------------------------- There is also a very big open interest in the January 35 calls for INTC. There are 199,736 contracts which should offer serious resistance at that level. Reach Jay at info@optiontraders.com ----------------------------------------

E' il passo necessario per vendere - Gzibordi  

  By: GZ on Martedì 11 Dicembre 2001 15:53

come dice breakingviews qua questa ristrutturazione è il passo necessario per esercitare la put e vendere a GMotors entro un anno o due non mi sembra negativa è l'unica cosa che potevano fare il titolo non è un buy se non quando viene depresso per un poco, ma la logica seguita è giusta, stanno riducendo il deboto di 2 miliardi di euro perchè li strangolava e devono vendere a GM con meno debito in collo --------------------------------------- Fiat Auto is a business in secular decline. One dollar invested in Italy’s biggest industrial company at the end of 1986 is worth just 46 cents today. Even accounting for dividends, investors – chief among them the Agnelli family – are carrying a loss. While many big car companies had their troubles, none of them can claim such torpor. At what point do the Agnellis accept the car company’s fortunes are not reversible? To some degree, they already have. When negotiating the sale of 20% of the division that makes Alfa Romeo sportscars and Lancia sedans to General Motors, Fiat also made sure it could sell the rest of the business to GM sometime from 2004. To clinch that deal, Fiat even took a stake in GM’s share capital, which it is now preparing to unload. But the put option GM granted to Fiat is not conventional. Indeed, the price of the put can only be determined through a process Fiat can trigger two times from 2004 to 2009 and which involves no fewer than four investments banks – one each for the buyer and seller and two to offer independent fairness opinions. While this formula allows the Agnelli family and Fiat investors to cut Fiat Auto loose, it does not lock in value. All of this is critical to understanding the latest restructuring of the Fiat group – its deepest since the recession of the early 1990s. The company is raising E1bn in a rights issue – about the limit the Agnelli family can stomach – unloading its E2.5bn stake in General Motors, shedding 6,000 jobs and pressing ahead with E2bn of disposals. The changes are designed to bring the company back to a point where operating earnings actually exceed interest expense. The plan may is designed to achieve this by the time Fiat has its first opportunity to `put’ Fiat Auto to GM. The rights offer and refinancing of debt through the exchangeable ought to knock at least E180m off interest expense starting in 2002. During the course of the year, E2bn of proceeds from asset sales should reduce interest expense by E70m in the first year and double that in subsequent years. That means interest expense falls to less than E800m by 2003. Take off another E100m from the exercise of the exchangeable and roll in the impact of a cyclical upturn in the economy by 2003 on operating profits, and Fiat just may be in fighting trim by the time it sits back at the table with GM.

Altro che plusvalenze per le IFIL - lu.luke  

  By: lu.luke on Martedì 11 Dicembre 2001 15:33

<Ifi e Ifil hanno già annunciato la loro partecipazione all'aumento di capitale. Un'operazione che obbligherà la famiglia Agnelli a sborsare circa 300 milioni di euro in contanti> Qui il nostro Randello dimostra di non avere particolare dimestichezza con il passatempo preferito dagli italiani: IL CALCIO! Dove pensate che la famiglia Agnelli (Ifi ed Ifil) recupereranno i 300 miliardi di cui sopra? Semplice come la loro storia: DA NOI, precisamente dagli IPOisti della Juventus, il cui 37% di capitale - interamente dell'IFI - collocato su una base di circa 800 miliardi, varrà - lira più lira meno - 300 miliardi!!!!!!!! Altro che plusvalenze per i possessori di azioni Ifi priv.! Con la ripulitura dei conti, si porta dar corso all'opzione put della Fiat in corso con GM e finalmente far confluire il destino della famiglia verso assets più redditizi e, come spesso loro conviene, monopolisti nell'ambito nazionale (nei limiti consentiti dall'opzione europeista, ma ancra varrà per l'Italia?). E dunque: Italenergia, joint venture realizzata con la partecipazione della EDF secondo gli schemi tanto cari alla dinastia sabauda - tu, francese metti i soldi, io ti lascio il salvacondotto per poter acquistare). Una spruzzata di editoria, magari con partecipazioni nell'HT quando potranno essere acquisite a prezzi da saldo e molto divertissement (Sèstriere e calcio of course, magari con gli arbitracci di ci parlava Quarterback... ops, erano arbitraggi, lapsus freudiano). Poi non dite che non lo avevo detto... Argomento: lo squallore di casa Agnelli... Autore Messaggio lu.luke Inviato - 10 December 2001 10:40 -------------------------------------------------------------------------------- Alla continua ricerca di denaro da succhiare agli italiani, si segnala: L'IPO Juve a prezzi stratosferici (con relative plusvalenze per il Sig. Giraudo, A.D. della società, soltanto qualche manciata di miliardi - ovviamente per stock option fuori mercato). La conversione delle azioni Ifi Priv. in prossimità di quell'IPO - viste le plusvalenze che potevano arrivare ai relativi possessori sotto forma di azioni. Le ulteriori conversioni previste (sul capitale Fiat), fregano assai poco ai potenti sabaudi che hanno già mollato la società a GM... La Borsettaitaliana si inchina, prona, e sospende i titoli interessati per tutto il tempo che serva alla realizzazione di certi affari fuori mercato. Si immaginano gli applausi dagli altri 14 paesi dell'UE che se potessero ci sbatterebbero nell'Unione Araba insieme a Libia ed Algeria. Altro che Oddball...

Vai Short gli strategisti - Gzibordi  

  By: GZ on Martedì 11 Dicembre 2001 15:25

ho copiato e incollato questo pezzo molto bello che cita una statistica di richard bernstein, il capo analisi quantitativa di merril lynch, uno che appunto calcola queste cose e che anche scritto un libro recente con una serie di queste regole. In sostanza quando gli strategisti americani in media raccomandano il 70% o più di allocazione in azioni (il massimo insomma) la borsa poi scende e quando raccomandano il 60% o meno di allocazione in azioni (il minimo insomma per loro che sono sempre tra 55 e 75%) la borsa poi sale Al momento sono in media saliti sopra il 70% -------------------------------------------- Short the strategists! Short the strategists: With the Dow Jones index breaking through the symbolic 10,000 mark, everyone wants to know whether the current ‘bull market’ is sustainable. The bears say the rally will be short-lived. Stocks, they say, have been boosted by strong money supply growth. However, corporate indebtedness continues to pose problems. The number of ‘fallen angels,’ former investment-grade bonds, has reached record levels. Even before the collapse of Enron, banks were reluctant to lend. Now they will be even more cautious. According to this thesis, banks will start to hoard cash, the growth in the money supply will come to a halt and stocks will fall. The bulls tell a different story. Greenspan and Bush will succeed in getting the economy back on track. Productivity will continue to grow strongly throughout the decade. Profits as a percentage of GDP will also climb back to their average levels. According to Citigroup, a combination of these factors will spur earnings growth of 7% over the following decade. Ed Kerschner of UBS Warburg has a year-end 2002 target price for the US stock market nearly 35% above its current level. Whom to believe? Merrill Lynch Quantitative strategist, Richard Bernstein, has come up with a scientific solution to the problem of stock-market forecasting. Bernstein finds a negative correlation between the bullishness of sell-side strategists and the subsequent performance of the market. When strategists have an equity allocation of more than 60%, stocks tend to fall. Currently, US strategists are extremely bullish, with a near-record allocation to equities of over 70%. According to Bernstein, if the past is any guide to the future, the stock market is due to fall by 25% over the next 12 months. Edited by - gzibordi on 12/11/2001 14:26:45

DARAI I TUOI SOLDI AGLI AGNELLI - randello  

  By: Missing10 on Martedì 11 Dicembre 2001 13:32

Stock: FIAT

Lacrime e sangue/ Fiat ristruttura: aumento di capitale, bond convertibile, chiusura di 12 impianti. Operazione da 12 mld € Un miliardo di euro sarà chiesto al mercato per affrontare la crisi. La Fiat ha deciso di abbattere l'indebitamento utilizzando anche l'aumento di capitale. Ma è solo una della tante mosse decise dal cda fiume della scorsa giornata. In totale sarà una ristrutturazione da 6 miliardi di euro fatta di molti tagli: 18 stabilimenti chiusi, due in Italia, accantonamenti per 800 milioni di euro e il lancio di un prestito obbligazionario convertibile. Il bond da 2,2 miliardi di euro sarà convertibile in azioni General Motors. Ifi e Ifil hanno già annunciato la loro partecipazione all'aumento di capitale. Un'operazione che obbligherà la famiglia Agnelli a sborsare circa 300 milioni di euro in contanti. Nonostante il debito (che ha raggiunto i 7,5 miliardi di euro) Moody's ha confermato i rating Baa2 sul lungo termine e Prime-2 sul breve. La conferma - spiega l'agenzia di valutazione finanziaria Usa - fa seguito alla iniziative operative e finanziarie annunciate da Fiat che "rafforzeranno il bilancio della società e potrebbero migliorare la sua posizione competitiva sul lungo termine". LA RISTRUTTURAZIONE PUNTO PER PUNTO CAMBIO AL VERTICE: L'amministratore delegato di Fiat Auto, Roberto Testore, ha rassegnato le dimissioni con effetto immediato. Al suo posto è stato nominato Giancarlo Boschetti, numero uno di Iveco. A lui faranno capo le nuove quattro unità di business: FiatLancia, Alfa Romeo, Sviluppi Internazionali e Servizi, ognuna delle quali diventerà una vera e propria azienda responsabile dei risultati economici e finanziari e perciò dotata di strutture di sviluppo del prodotto, della produzione, del marketing e della commercializzazione. CHIUSURA DEGLI IMPIANTI: Chiuderà, come già annunciato, Rivalta e al suo posto sarà trasferita l'Avio oggi al Lingotto. Gli stabilimenti auto e camion dell'Argentina saranno azzerati salvo un presidio che servirà al Brasile. Iveco chiuderà tre impianti all'estero. La Case New Holland che aveva già in programma di scendere da 60 a 39 stabilimenti incrementerà la potatura con altri tre impianti di cui uno in Europa e due fuori. Tutto questo accadrà tra il 2002 e il 2004 con una concentrazione nei prossimi due anni. In termini di posti di lavoro si parla di 6 mila unità tutte all'estero. In Italia resta valido quanto già previsto. CESSIONI: Oltre alla Magneti Marelli, dalla quale arriveranno liquidi per 1 miliardo di euro, saranno messi sul mercato numerose società non rientranti nel core business. Tra queste la Fiat Engineering (Milano: ENG.MI - notizie) , Hdp (Milano: HPI.MI - notizie) , Teksid e altro. ACCANTONAMENTO: Circa 800 milioni di euro saranno accantonati già nell'esercizio in corso. Ciò vuol dire che il risultato operativo 2001 sarà ancora attivo per 300/350 milioni di euro contro una previsione della primavera scorsa di 1,1 miliardi di euro. AUMENTO DI CAPITALE: Un miliardo di euro è la richiesta che la Fiat si prepara a fare al mercato con l'aumento di capitale. Verrà attuata mediante un'offerta in opzione ai soci di nuove azioni ordinarie con warrant (tre nuove azioni ogni 25 possedute di qualsiasi categoria al prezzo di 15,5 euro). A ogni nuova azione ordinaria è abbinato un warrant quinquennale per sottoscrivere una nuova azione ogni 4 warrant a 30/35 euro. L'operazione partirà a gennaio. PRESTITO: Prestito obbligazionario quinquennale garantito da Fiat per 2,2 miliardi di dollari convertibile in 32 milioni di azioni General Motors. L'operazione non cambia i rapporti con GM ma potrebbe diluire fino ad azzerare in teoria la partecipazione di Fiat nel capitale del colosso Usa. Fiat usa insomma la sua partecipazione in GM come garanzia del prestito senza per questo modificare i rapporti con il socio d'Oltreoceano. FORUM: SONO LE MOSSE GIUSTE? DARAI I TUOI SOLDI AGLI AGNELLI?

Niente Covered Warrant - GLDM  

  By: gldm on Lunedì 10 Dicembre 2001 17:02

Dott. Zibordi approfitto dei suoi "pezzi" per parlare dei Covered Warrant e chiedo scusa in anticipo per la lunghezza dell'intervento. Mi pare possa essere un lettura propedeutica che puo' giovare ai lettori dei suoi articoli di oggi, in particolare a coloro che conoscono poco qs strumenti, che possono regalare grandi soddisfazioni e grandi legnate e che percio' vanno utilizzati con maggior cautela e con la miglior conoscenza possibile. Ovviamente ci sarebbe molto altro da dire, ma e' difficile racchiudere un argomento di questo tipo nelle righe e nell' esigenza di sinteticita' di un post di un forum. Il guaio dei CW e' che: Il tempo per il semplice fatto che passa e' una sorta di tassa fissa che incide sul valore del CW deprimendolo. Non hai margine d'errore nella previsione del movimento del sottostante : se sbagli la direzione sei praticamente morto ( puoi trovarti sotto del 20% o piu' in un giorno o due ) e le possibilita' di rifarti non sono molte. Quasi sempre non solo devi fare una previsione giusta nel breve-medio periodo ma devi cogliere un movimento piuttosto repentino e ben direzionato nel brevissimo periodo dall'acquisto del CW perche' se il sottostante non si muove per un po', ne' sale ne' scende, il CW, per il fattore tempo, perde di valore. In caso di errore nella previsione per salvarti talvolta devi essere davanti a movimenti importanti del mercato ( come e' successo per il CW CALL UNICREDITO sul MIB30 suggerito dal Dott. Zibordi , con un poco di anticipo rispetto alla ripresa del mercato, che essendo stata di particolare entita' ha consentito, se non sbaglio, a quell'operazione di chiudersi postivamente ). Voglio fare due esempi che illustrano meglio, seppur parzialmente , il funzionamento dei CW, e che possono risultare utili a chi non e' un conoscitore di tali particolari strumenti : A)sali su un CW call con base a 60E e lo paghi un certo prezzo ad es. 0,1E Acquisti quando il sottostante e' a 50E , scende dopo alcuni giorni a 45 e dopo tre settimane sale di nuovo a 50E cioe' allo stesso prezzo di quando hai caricato ill CW : ebbene è possibile che tu stia perdendo un 15%-20% ( ad es. il CW prezzi circa 0,085 ) nonostante il sottostante abbia ora lo stesso prezzo di quando si e' caricato il CW. B) E' possibile che, se un CW sia deep out of the money ( cioe' il sottostante ha un prezzo molto lontano dalla base del CW che non potra' certamente essere esercitato utilmente ) e la scadenza sia ravvicinata, variazioni anche robuste e ripide del sottostante congrue al tipo di CW posseduto ( intendo movimenti verso l'alto se hai un CW call oppure verso il basso sei hai un CW put ) non abbiano la minima influenza sul prezzo del CW che magari continua a perdere valore nella sua corsa verso il suo certo azzeramento : la scadenza ravvicinata tende ad azzerare "Il Valore Tempo" mentre e' chiara e di facile rilevazione l'assenza de "Il Valore Intrinseco" ( quindi perche' dovrebbe apprezzarsi, per quanto il sottostante si stia movendo nella giusta direzione, uno strumento derivato che sicuramente tra poco tempo varrà zero, come un biglietto di carta del famoso gioco in scatala Monopoli? ) Tagliare dei CW che accusano perdite del 30% o piu' in pochi giorni e' un esercizio drammatico e doloroso per quanto a volte necessario ( sento alcuni dire, arrivati ad un certo punto, "ormai o perdo tutto o niente, - di solito pero' alla fine si perde tutto ). Monitorare prima dell'acquisto costantemente il CW ( non uno qls relativo a quel titolo ma proprio quello che si e' intenzionati ad acquistare ) e congiuntamente il sottostante di riferimento prima di procedere all'operazione di acquisto. Rassegnarsi all'idea di risposte insoddisfacenti e talvolta incompetenti da parte dei call center delle banche Emittenti ( con qualche rara eccezione ). Nonostante gli addetti al telefono dichiarino di aver sostenuto corsi di formazioni vi sentirete ripetere l'unico concetto probabilmente da essi afferrato : " Ma signore Lei non considera che I CW hanno comportamenti anomali". Mi e' capitato di ricevere quel tipo di risposta quando chiamai perche' un CW call del Credit Lyonnaise si era apprezzato di un 20% a fronte di un ribasso sul sottostante ( inutile spiegare che quell'apprezzamento era semplicemente IMPOSSIBILE, da un ribasso del sottostante non puo' mai determinarsi un rialzo di un CW call ) ). La sera ho chiamato i loro uffici di Parigi ( o di Londra - non ricordo esattamente ) ed un responsabile del servizio mi disse che avevano avuto serissimi problemi sul sistema informatico !!!. Se non si e' mai operarato con CW conviene all'inizio impiegare piccole somme per fare esperienza. In mercati molto piu' importanti del nostro ( ad es, WS ) non si utilizzano tali strumenti!!! Infine esterno un auspicio. Mi chiedo perche' , in ossequio alla trasparenza di cui tutti siamo tanto affamati per averne in questo Paese sopportato lunghi digiuni in diversi settori della vita pubblica, non venga, dagli organi preposti , ordinato e poi adeguatamente diffuso dalla pubblicistica economica finanziaria un report periodico sugli esiti , su base ad es. semestrale o annuale, delle contrattazioni dei CW ? Andrebbe a beneficio di tutti ( meno delle Banche Emittenti, probabilmente ) sapere in quegli archi temporali: a) quante operazioni effettuate dagli investitori si sono chiuse a favore delle Banche Emittenti b) le cifre di questo "giro di affari" per la Banche, cioe' in definitiva sapere esattamente quanto rende alle singole banche ( e anche il dato complessivo ovviamente ) emettere questi strumenti. E' notorio che operare con i CW e' rischioso ma io credo che, se si sapesse che, ipotizzo, solo il 2% delle operazioni si chiudono a favore degli investitori privati e che le banche guadagnano, a spese degli stessi, complessivamente 500MLD contro pagamenti per 3MLD ( cioe' uno spostamento di ricchezza monetaria di circa 500 MLD di cui 497 passati dal portafoglio dei privati alle casse delle Banche e 3 ai portafogli di altri privati ) sarebbe meglio percepito da alcuni che la rischiosita' tipica dei CW non e' dello stesso tipo di quella "ordinaria" che sopportiamo tutti comprando azioni, ma e' una rischiosità "violenta" che presenta un rapporto risk/reward fortemente sperequato. Non escludo che vi siano dei trader ( "evoluti" e magari anche fortunati ) che hanno guadagnato e continuano a guadagnare con qs strumenti, pero' e' come per il Superenalotto : per pochissimi che vincono cifre esagerate vi sono tantissimi ( praticamente tutti, eccetto i vincitori ) che perdono anche grosse cifre, proporzionate ovviamente alla personale propensione al rischio e alla capacita' di tenere sotto il vaglio della ragione e di assecondare con criteri razionali il proprio desiderio di ricchezza. L'unica cosa certa , proseguendo in questo accostamento, e' che Le Banche con i CW e lo Stato con il Superenalotto sono gli unici soggetti che NON PERDONO MAI E GUADAGNANO SISTEMATICAMENTE !!!!!!!! Saluti a tutti! Gianluca De Meo Edited by - GLDM on 12/10/2001 16:7:7 Edited by - GLDM on 12/10/2001 22:24:14 Edited by - GLDM on 12/10/2001 22:33:41

TITOLI da comprare subito - massimo  

  By: massimo on Venerdì 07 Dicembre 2001 23:31

E' il momento di entrare pesanti su TRAD MGIC CMPC. Il primo é un ottimo "broker" non ancora decollato, glmi altri due hanno appnea aumentato prezzo e volumi e visti gli ottimi bilanci, tra i 4/5 migliori di tutti quelli che ho visto negli ultimi due anni in rapporto alla quotazione, questo é il momento di comprare, ciao massimo peppe

La Parabola Della Vecchietta - leo  

  By: leo on Venerdì 07 Dicembre 2001 15:40

Supponiamo che ogni mattina ci rechiamo al lavoro che consiste nel consegnare 1 chilo di mele ad una simpatica vecchietta che abita a 10 kilometri da noi su di un'isola, ogni mattina attraverseremo un ponte che purtroppo e' praticabile una volta su tre. Purtroppo al momento della partenza non sappiamo se esso sia praticabile o meno, ma lo scopriremo solo arrivando sul posto. Se riusciamo a consegnare le nostre mele otterremmo 3 soldi di guadagno, mentre ogni volta che il ponte e' impraticabile saremo costretti a tornare indietro e ci rimetteremo il costo del carburante ossia 1 soldo. Un lavoro del genere ci condurrebbe al rovina, vediamo effettivamente cosa succede: Lunedi, giornata di sole, il ponte e' praticabile, sicche' riusciamo ad arrivare a destinazione e a consegnare le mele ottendendo 3 soldi in cambio da cui togliendo i costi della benzina otteniamo 2 soldi di profitto netto.Il nostro portafolio contiene 2 soldi. Martedi', il tempo volge al brutto, sicche' arrivati al ponte saremmo costretti a tornare indietro rimettendoci 1 soldo di benzina. Il Nostro portafolio conterra' 1 soldo (2 -1 di benzina). Mercoledi', il tempo e' ancora brutto, sicche' arrivati al ponte torneremo indietro, rimettendoci ancora 1 soldo di benzina, ed il nostro portafolio conterra' adesso 0. Giovedi' il tempo migliora, riusciremo a consegnare le mele ottenendo 3 soldi da cui togliendo 1 soldo di benzina avremo un profitto netto di 2 soldi, il nostro portafolio conterra' adesso 2 soldi. Venerdi', il tempo volge al brutto e cosi' anche sabato, quindi il nostro portafolio torna a 0. Mentre domenica il tempo migliora guadagnando 2 soldi netti. Come potete notare solo 1/3 riusciremo a consegnare le mele, sicche' il nostro portafolio avra' questo andamento: 210210210. Adesso facciamo il punto della situazione: La probabilita' di raggiungere la simpatica vecchietta e' 1/3 (solo 1 giorno su 3 il tempo sara' bello) ed il rapporto tra vincite e perdite e' uguale a 2, difatti se consegniamo le mele otteniamo 2 di guadagno , mentre se il tempo e' brutto ci rimetteremo il costo della benzina 1 soldo, sicche' il rapporto e' 2/1 = 2. L'approccio alla borsa e' molto simile, nessuno ha una palla di vetro, non possiamo prevedere quel che accade domani, non sappiamo se un aereo si schiantera' su di un grattacielo, ma questo poco importa perche' guadagniamo non facendo previsioni ma sfruttando il susseguirsi di onde tipico del mercato borsistico a causa della presenza di asimmetria informativa. In borsa non si crea ricchezza semplicemente si redistribuisce, ricordatevi sempre che i "fessi"(asimmetria informativa appunto) ci saranno sempre, quelli che comprano SEAT a 7 ci saranno sempre, noi non facciamo altro che prendere i loro soldi e spostarli nel nostro portafolio!! L'approccio alla borsa e' molto simile alla storiella della simpatica vecchietta, ossia tutte le mattine cerchero' di comprare , ma se il tempo volge al brutto e' meglio tornare indietro e rimetterci 1 soldo di perdita, mentre se il tempo volge al bello dovro' far correre i miei profitti. Se infatti la probabilita' di chiudere un trade in profitto e' 1/3 ed ogni volta che vinciamo realizziamo 4 volte la media delle perdite, allora il nostro lavoro di speculatore varra' la pena di essere fatto perche' la nostra sequenza di profitti sara' 321432543, vedo cioe' il mio portafolio crescere nel tempo. A questo punto risulta importante individuare il giusto punto di entrata. Ad esempio se la mattina il tempo e' brutto e' inutile che prendo la macchina, perche' la probabilita' di trovare il ponte bloccato e' molto alto!!!

Psicologia Siamo ancora allo stadio 2 ? - dardarg  

  By: dardarg on Giovedì 06 Dicembre 2001 11:45

Stavo sognando e ne ero consapevole, ma il fantasma del mio vecchio socio Frank era così vero. Frank scrollava la testa, guardando in alto. “ Continui a dimenticarti l’essenziale Bob. I mercati attraversano cinque periodi. Il primo è la totale disperazione. Tutti sanno che “there is no bottom to the market”. Poi quando i prezzi cominciano a salire c’è lo scetticismo del pubblico. Questo è il momento in cui gli “smart boys” si caricano, ma non troppo in fretta . Il mercato continua a salire e il pubblico si incuriosisce un po’. Siamo arrivati alla “speranza”. Poi il mercato comincia realmente a muoversi e il pubblico viene dentro con ogni sorta di notizia toro che giustifichi la decisione. Gli “smart boys lasciano andare alcune delle loro posizioni long giusto per tenere in cottura i volumi e l’open interest. L’altra fase è la totale convinzione del pubblico che il mercato andrà sulla luna. Questo succede quando i paper boys vi dicono che il loro bisnonno di 90 anni just went long…La chiamano euforia…Allora i media suonano la grancassa e il mercato va ancora più su on the greater fool theory. Gli smart boys si scaricano a più non posso e può essere che si mettano anche short. Poi viene l’ultimo periodo, quello della disillusione, il mercato è in svendita e i margin clercks sono come il tristo mietitore.” “E ora dove siamo Frank?” Lo guardavo ma Frank si stava trasformando nel gatto del Che sire e io ero il cappellaio Matto.Il sogno era finito… Da “Spreader’s Handbook” Bob McGovern, compendium of “cracker barrel” philosophy. Parrebbe il momento dello scetticismo… Below are the results of our weekly "Guess the Dow" sentiment survey. The survey was taken from 11/26 through 12/02 on the LowRisk.com web site. Number of participants: 30 day outlook: 32% bullish, 40% previous week 48% bearish, 40% previous week 21% neutral, 19% previous week (percentages may not sum to 100 due to rounding) The median guess for the Dow closing value on Friday, 12/07: 9,823 (it was 9,950 last week). More complete sentiment data is available at: <http://www.lowrisk.com/sentiment.htm>.

Il Nasdaq100 ha anticipato ! - Gzibordi  

  By: GZ on Mercoledì 05 Dicembre 2001 19:30

come ho discusso ieri (lo si trova nei "migliori post") quando il Nasdaq 100 cioè i più grandi 100 titoli del nasdaq salgono di più dell'S&P 500 (500 titoli maggiori) o dell'NYSE (3000 titoli maggiori) è un segnale di acquisto sull'indice questo "indicatore" corrisponde anche al buon senso e per questo mi piace niente "..angolo di gann e doppio oscillatore con rsi stocastico ponderato con una spruzzata di macd divergente.." ma il semplice fatto che dal 1996 in poi questo mercato ha avuto Dell, Cisco, Sun, Intel, Microsoft, AOL e simili come asse portante e questi titoli nei momenti critici indicano la direzione quindi ieri si vedeva che l'indice dove questi titoli pesani di più, il Nasdaq 100, saliva e incrociava al rialzo l'S&P 500 e il Nyse e dava il buy e voilà

Prima Industrie - bor  

  By: bor on Martedì 04 Dicembre 2001 17:15

Prima Industria: Assemblea Approva Buy Back Su 5% Capitale (ASCA) - Roma, 4 dic - L'assemblea degli azionisti di Prima Industrie, societa' quotata al Nuovo Mercato operante nel settore high-tech dei sistemi laser per applicazioni industriali, ha deliberato il buy back su 200 mila azioni, circa il 5% del capitale, a un prezzo per azione compreso tra 2,5 euro e il prezzo medio delle dieci chiusure precedenti il giorno di riacquisto aumentato del 20%. Il periodo di buy back e' di 18 mesi. Deliberato anche aumento del capitale sociale di 240 mila azioni da offrire agli azionisti di minoranza di Prima Electronics in cambio di altrettante azioni della controllata portando in tal modo il controllo di Prima Industrie dal 60 al 100%. Il titolo Prima Industrie guadagna il 4,71% a 14,80 euro. (mmm)it;pri

fonti della FED sul New York Times - Gzibordi  

  By: GZ on Martedì 04 Dicembre 2001 15:42

questo è il pezzo di oggi che cita fonti della FED sul New York Times e che direbbero che la ripresa sarà più lenta di quanto si pensasse giorni fa ed è il pezzo di cui tutti discutono stamattina a Wall Street inmplicazione pratica ? beh il treasury bond o il bund salgono (e questo va bene visto che li ho raccomandati la settimana scorsa) ma per le borse non sarebbe l'ideale ---------------------------------- December 4, 2001 Fed Now Says '02 Recovery to Be Gradual By RICHARD W. STEVENSON with LOUIS UCHITELLE ASHINGTON, Dec. 3 — Federal Reserve officials say they expect a modest and gradual recovery in the economy next year rather than the quick turnaround many investors and forecasters are expecting. That suggests the central bankers are open to at least one further interest rate cut and may keep rates lower for longer than financial markets anticipate. The officials said the recovery could be tempered by a variety of forces, from high levels of consumer and corporate debt to the reluctance of companies to invest in new factories and equipment at a time of uncertainty in the economy and the fight against terrorism. "I am of the opinion that the recovery will not begin until mid-2002," said Anthony M. Santomero, president of the Federal Reserve Bank of Philadelphia. "I think the forecasters are overly optimistic." Many private economists are predicting that a rebound will begin no later than the spring, and perhaps much earlier. Ian Shepherdson, an economist at High Frequency Economics, a consulting firm in Valhalla, N.Y., said he expected slightly positive economic growth in the current quarter, after a return to relatively healthy growth rates next year. "I'm looking for a reasonably robust recovery that will surprise people with its speed and magnitude," Mr. Shepherdson said. Chris Varvares, president of Macroeconomic Advisers, a consulting firm in St. Louis, said economic growth should resume in the first quarter of next year. "Our forecast is for what would be called a V- shaped recovery," he said, referring to the prospect that the downturn that began in March will be followed by a strong upturn soon. Fed officials said they also saw evidence that the recession could be coming to an end relatively soon. But in several interviews, some granted on conditions of anonymity, most stressed their belief that the turnaround was likely to be slow in getting off the ground and that any real recovery might not begin in earnest until summer. They suggested that the economy might end up being more sluggish than recent statistics suggest. Even the more optimistic among them said there were considerable risks that could hinder the economy through much of next year. Before Sept. 11, many Fed officials were predicting that the economy was on the verge of stabilizing if not recovering. On the plus side, the officials pointed to shrinking inventories, low energy prices, a rebound in the stock market, relatively strong consumer demand and the effects of the interest rate cuts and tax reductions already in the pipeline. And there was fresh evidence today that the economy might be close to bottoming out. Personal spending in October rose by 2.9 percent, a record, in part because consumers took advantage of zero-interest-rate financing offers to buy automobiles, the Commerce Department reported. Construction spending in October increased 1.9 percent, the first monthly rise in six months. And there were signs that the worst might be over for manufacturing, with a survey by the National Association of Purchasing Management showing that the dropoff in manufacturing activity was slowing. But most Fed officials remain worried that any rebound will be weak, at least initially. In a speech last week, Laurence H. Meyer, a Fed governor, said his view was that "the economy should gradually strengthen over next year." The main force inhibiting a strong comeback, Fed officials say, is the perception among businesses that the rates of return available to them from investing in new equipment remain too low given the uncertainty about demand for their products, the overall health of the economy and the risks associated with the campaign against terrorism. In this view, the economy will not begin rolling again until capital investment rebounds. Capital investment was a primary driver of the economic boom of the late 1990's. But it fell off sharply starting last year, both a victim and a cause of a general reassessment of the potential for technology to improve business efficiency and profitability. To the degree that businesses choose to trim capital spending in the face of economic risk and uncertainty, lower interest rates do not help much. Instead, Fed officials said, the return to more normal levels of capital spending will come about steadily — but slowly — as demand picks up and terrorism-inspired fear and risk diminish. "High-tech equipment investment at elevated rates of return will, most likely, resume once very high uncertainty premiums recede to more normal levels," Alan Greenspan, the Fed chairman, told Congress in October. Fed officials did not say whether they would cut interest rates for an 11th time this year when they meet next Tuesday, and Mr. Greenspan did not shed any light on his intentions on interest rates in a speech here today about globalization. Mr. Greenspan also met for lunch today with President Bush to discuss the economy. "The president was interested in listening to the chairman's points of view on the economy," said Ari Fleischer, the White House press secretary. Asked if any specific development in the economy had led to the session, the first since the economy officially was declared in recession last month, Mr. Fleischer said "the president has the economy on his mind despite developments around the world." Investors are betting that the Fed will reduce its benchmark interest rate once more next week, to 1.75 percent from 2 percent. But investors are also betting that the Fed will reverse course next year and push its federal funds target rate up starting in late winter as the economy gains strength. But the question of how soon the Fed will start raising rates again turns on how soon the recovery starts and how strong any turnaround will be. Fed officials are more cautious on that score than some other economists, including those inside the Bush administration. Testifying to the Joint Economic Committee of Congress last week, R. Glenn Hubbard, chairman of the White House's Council of Economic Advisers, said the notion that businesses continued to be burdened by an overhang of excess capital "seems unduly pessimistic." As a general matter, Mr. Hubbard said, "any capital overhang is likely to have been eliminated by the weak investment performance in 2001."

Ibm e Microsoft - michelino di notredame  

  By: michelino di notredame on Lunedì 03 Dicembre 2001 16:53

Come si vede, la put/call su IBM e' bassissima. Su livelli che generalmente hanno preannunciato un ribasso. Al contempo, e questo puo' sembrare strano, c'e' una forte quantita' di vendita allo scoperto. Credo sia un'apparente contraddizione. IBM e' un brachipodo, un bestione che si muove lento. E attraversa lunghe fasi laterali, con lievi scostamenti di prezzo. Giocare sulle opzioni, quando il tempo scorre, diventa pericolosissimo: piu' facile e meno rischioso andare scoperti. Sulle opzioni si entra quando il titolo "parte". In una direzione o nell'altra. Diverso il caso Microsoft. Qui la put/call sembra funzionare male, in maniera sporca. Anzi, si direbbe quasi che funzioni al contrario. I picchi della put/call sono vicini ai picchi del titolo. Come mai? Non so. La mia impressione e' che la societa' stessa faccia uno spaventoso trading sulle opzioni, e che questo compaia nei dati che abbiamo a disposizione perche' e' un fenomeno che si diffonde a cascata, su medi dirigenti, quadri, impiegati microsoft. Un esercito di microsoft-impiegati che annusa l'aria e scommette, sia sul rialzo che sul ribasso. Un mostro che cerca di divorare se stesso, se si preferisce. Si acquistano put e si vende l'azione 5 minuti dopo. E questo comportamento viene replicato a tutti i livelli della struttura piramidale. In un certo senso, come se tutti fossero insiders. Questo pero' lo dico a naso. Comunque sia, la put/call e' lì. E funziona al contrario.

Recessione 1981/82 - massimo  

  By: massimo on Domenica 02 Dicembre 2001 00:31

DATI: Nella recessione del 1981/82 il recupero fu determinato da una combinazione di tagli dei tassi e stimoli fiscali equivalenti all'1,8% del PIL americano. Il tagli dei tassi e il pacchetto di stimoli in discussione ora equivale al 2.25% del PIL. Il mercato rialza sempre una media del 25% 3/4 mesi prima della fine della recessione. Abbiamo avuto due recesioni negli ultimi 25 anni : 1981 e 1990 e l'indice SeP500 nel 1980 era negativo di oltre il 10% con un PIL positivo di oltre il 2%, così pure nel 1989 lo SeP500 era negativo di quasi il 10% con un PIL positivo di circa il 2%, INVECE nell' anno della recessione 1981 con un PIL negativo del 2% lo SeP500 era positivo del 20% mentre nell'altro anno di recessione 1990 con PIL negativo anche se di poco, invece lo SeP500 era positivo di circa il 25% e tutto ciò perché si scontava il PIL positivo del 1982 di oltre il 4% e del 1991 del 3%. Conclusione: Con gli stimoli del 1981 equivalenti all'1,8% del PIL si passò da un PIL del 1981 di -2% ad uno positivo dell'anno seguente di ben 4% quindi ora che 1. gli stimoli in discussione sommati al taglio dei tassi equivalgono al 2,25% 2. il PIL dell'ultimo trimestre é negativo per solo l'1,1% ed anche con un peggioramento nel quarto trimestre é difficile che si arrivi ad unh totale annule del -2% come nel 1981. 3. che nel 1981 c'erano tassi più alti, inflazione più alta, produttività più bassa, molte più aziende in bancarotta di oggi. PREVEDO che il rialzo dei mercati sarà più veloce e consistente e che ad oggi non abbiamo visto che una piccola parte di un forte rialzo dei mercati che durerà ancora alcuni mesi e accellererà bruscamente col window dressing tra fine anno e anno nuovo, in quanto il pacchetto stimoli é concretamente PIL , non come i tassi che danno possibilità di investimento che non sono state colte, ma che saranno ora colte col miglioramento dell'economia determinando un brusco rialzo dei mercati anche in virtù della maggiore liquidità in giro sempre rispetto al 1981 e ai minimi dei rendimenti del reddito fisso causato anche dal ritiro dei bond trentennali che sono il riferimento a lungo termine per l'indebidamento fatto per gli investimenti in conto capitale che a questo punto determineranno ulteriori afflussi di denaro nel capitale di rischio(sia nelle attività produttive che nel mercato dei capitali) e forse l'unica cosa di cui dovremo preoccuparci é di scappare dalla borsa quando ci sarà euforia, mentre per adesso e per diversi mesi occorre stare dentro 100% azioni e zero obbligazioni senza alcun dubbio, ciao massimo peppe

Dynergy : vicinanza con il cadavere - dardarg  

  By: dardarg on Sabato 01 Dicembre 2001 17:21

L’affare ene è sfumato ma l’estrema vicinanza con un quasi cadavere ha offuscato l’immagine di dyn. Mr Watson dice che gli avevano taciuto di alcuni debiti. Mr. Watson said in an interview Wednesday that Dynegy had walked away from the deal in part because of revelations in an Enron quarterly report, known as a 10-Q, which was filed with the Securities and Exchange Commission on Nov. 19. The report revealed that Enron had only $1 billion in cash, less than half as much as Dynegy had expected, Mr. Watson said. In addition, Enron disclosed that it might have to pay off a $690 million note within days. C’è paura che ene voglia con qualche artificio legale trascinare con se nel baratro l’ex pretendente. Last night, Moody's Investors Service, a credit-rating agency, said it might downgrade its rating on Dynegy's bonds. "It remains uncertain whether or not the company will face legal challenges from Enron," Moody's said. "In its rating review, Moody's will continue to monitor any potential consequences of the merger termination." Ecco il solito tiritera delle resposabilità. Enron lawyers are already preparing a lawsuit against Dynegy, executives close to the company said, asserting that Dynegy fully understood Enron's business and never negotiated in good faith. Enron shareholders are also likely to sue Dynegy, making the same allegations. Un’azione legale ci sarà senz’altro, gli avvocati fiutato l’affare non molleranno. Mi chiedo però quale sia il danno concreto subito da ene in questa situazione. Tra l’altro, non so per la legge americana ma in Italia il danno da responsabilità precontrattuale se pure è riconosciuto è tuttavia ristretto solo alle spese affrontate per le trattative inutili e le occasioni perse. Mi pare molto strano che dyn never negotiated in good faith. È vero che adesso la probabile sepoltura di ene lascerebbe una bella fetta di mercato da coprire. Enron's collapse opens opportunities for Dynegy as well. With Enron, its largest competitor, out of the way, Dynegy may be able to expand its share of the energy trading business, said Christopher Ellinghaus, an analyst at the Williams Capital Group. Però mi sembra assai più credibile che dyn fosse interessata ad una ditta malata ma risanabile e con cui interagire positivamente piuttosto che fingere interesse e ritirarsi dall’affare per farla crollare. L’investitore è sconcertato dall’imprudenza del board di dyn che fino a ieri flirtava con ene senza averne approfondito lo stato finanaziario. As for Dynegy, said Carol Coale, an analyst at Prudential Securities, "management's credibility has been hurt somewhat" by the collapse of the deal, which she said showed that Dynegy had rushed into it without performing enough "due diligence," or careful examination of Enron's books. "At the very least, they're coming across as somewhat naïïve," Ms. Coale said. She rates Dynegy as a hold. Si pensa anche che il tracollo di ene nasconda un male oscuro che potrebbe colpire altri stock del settore. Some analysts worry that Enron's collapse has revealed previously undiscovered risks that all energy trading companies may face. Ad intuito penso che per i coraggiosi questo sia un momento di nervosismo da sfruttare per comprare un titolo che ha solidi fondamentali ed è stato (almeno fino ad oggi) ben amministrato.

candidati per il 2002 (america) - Gzibordi  

  By: GZ on Venerdì 30 Novembre 2001 13:48

(..certo che se ogni dessi "invio" per separare i paragrafi sarebbe più facile da leggere...) i titoli che sono in "TURN-AROUND" cioè costano poco perchè hanno avuto problemi ma ora li possono superare sono la cosa che mi sembra sia il tuo pane e dico solo che però ti concentri su titoli un poco particolari ed è un peccato perchè con tutte le analisi che fai potresti magari allargarti a altri più "normali" Ad es. io ho visto che alla fine la cosa che ho fatto meglio delle altre negli ultimi 6 mesi è stata seguire questo filone "turnaround", con ManPower, Jacobs Engineering, Fuller, Cristopher and Banks ad es. che ho raccomandato questa estate e hanno fatto +3%, +32%, +30% +50% (nonostante la borsa sia ora più bassa) ed erano tutti titoli che ho preso da Arnie Alsin o da stocksatbottom cioè dagli specialisti del "TURN-AROUND", del comprare titoli che sono sul fondo e costano pochissimo, infischiandosene del grafico e dei giudizi degli analisti e anche dei bilanci ATTUALI ORA NE DEVO TROVARE ALTRI perchè questi non sono titoli tecnologici in crescita infinita, sono società che costavano troppo poco, e se salgono del 30-50% poi le devi vendere bene, per trovarne degli altri penso sempre che magari, come dire, ci si scambia delle informazioni e opinioni e però trovo che queste CSRE, PHSY, ENE, TRAD sono più rischiose che fare dei future comunque che ne dici di questi candidati per il 2002: Dillard's (DDS), ManPower (MAN), York Intnl (YRK) Textron (TXT) Dynegy (DY) Americredit (ACF) Aflac (AFL) CVS corp( CVS) Bank of New York (BK) Earthlink (ELNK) di nuovo ?

Phsy, Ene, Csre - massimo  

  By: massimo on Venerdì 30 Novembre 2001 12:24

la mia maggior partecipazione é proprio PHSY titolo ultrasicuro e per nulla rischioso enron invece lo é e infatti ho detto di metterci solo il 5%. Abbiamo avuto la sfortuna di vivere il peggior mercato del dopo guerra adesso sarebbe sbagliato prendere titoli con poco potenziale e non approfittare dei saldi su titoli con grosse prospettive. naturalmente con grosse partecipazioni su titoli svalutati ma sicuri come PHSY TRAD WARR FIN PART e piccole somme su ENE. Ti racconto una storiella: la cassiera del supermercato non mi ha mai visto metttre una lira su una riffa e neppure fare i punti e un giorno che davano dei biglietti che aprendoli si vinceva la spesa ho declinato il regalo, quindi lei si arrabbiò con ironia dicendo che dovevo essere una persona monotona, noiosa, che non capisce la bellezza del fare un piccolo gioco anche se ci sono piccoli rischi e addirittuira che non potevo declinare un gioco senza richi e che dovevao giocare almeno una volta al totocalcio o al lotto perché avendole detto in passato che non mi piace il rischio lei ha continuato per alcuni minuti ripetendomi tute le cose che le avevo detto di non fare mai; figurati che non gioco neppure ai giochi di natale se passano le mille lire e su enron ho messo decine di milioni, quindi lei mi aprì il biglietto e con molto stupore dovette comunicarmi che avevo vinto la spesa, che quel girono era molto voluminosa e da quel giorno non mi ha più salutato perché dovette sentirmi dirle che la fortuna arriva senza chiamarla mentre il tempo va speso dove si é sicuri di guadagnare. Per questo gioco in borsa e il mercato orso di questi due anni me lo ha confermato, perché non ci sono rischi e infatti le CSRE sono sempre allo stesso prezzo a dimostrazione della loro solidità con ogni mercato, mentre oggi, pur conszervandole, impiego parte del portafoglio per titoli troppo penalizzati. La muia Bibbia della borsa, il libro che più di ogni altro mi ha svelato la sicurtezza dell'investimento azionario é il piccolissimo interpretation of financial statement di ben Graham, ti invito a leggerlo e se già l'hai fatto dfi tenerlo sempre vicino al pc e rileggerlo in continuazione, perché i titoli come PHSY che rispondono alle sue esiugenze sul calcolo del margine di sicurezza non potranno mai fallire . Per cogliere le opportunità di questo mercato abbiamo due sole possibilità: 1 prendere titoli con grossi margini di profitto che oggi si trovano a sconto. 2 prendere titoli con ottimi bilanci ma che hanno avuto ingiuste penalizzazioni. Io faccio la seconda scelta perché dei primi ho sempre l'incertezza che il business possa non ripetere i passati risultati, mentre i secondi in cui ricade PHSY mi da la sicurezza dell'allineamento ad un bilancio che non ha bisogno di miglioramenti ma di avere le quotazioni allineate ad esso. Poi per non perdere altree opportunità vedo sicuro il ripetersi dei grossi margini di profitto in fin part perché la moda che esprime é di valore, perché ha acquistato grossi marchi tipo cerruti a prezzi ridicoli e che possono solo andar meglio, pensa che il fatturato maggiore della cerruti é nei profumi e ciò indica la forza del marchio perché un profumo non ha le caratteristiche tecniche degli abiti, quindi lo sviluppo di linee tipo scarpe e pret a porter cerruti faranno di sicuro scintille perché é garantito dal marchio che già ha grossi successi senza essere sfruttato nella moda, poi i ricchi nello spendere si prevede che aumenteranno i beni per la casa e frette é a mio parere il numero uno al mondo poi tra lo scegliere moda di look e moda di valore cioé basata su ottimi materiali sceglieranno i materiali pregiati e fin part ha tantissime linee proprio di ottimi materiali tipo coperte da 20 milioni poi c'é il settore trading in cui la ripresa delle borse avrà più effetti e il miglior prezzo su titolo di valore é TRAD. ENE rappresenta la scommessa il cui potenziale é talmnte alto che vale la pena una piccola somma ed ora salvo novità starò fermo per alcuni mesi, ciao massimo

lottomatica buy - polipolio  

  By: polipolio on Venerdì 30 Novembre 2001 08:49

"Sul titolo Lottomatica la De Agostini ha lanciato un'OPA al prezzo di 6 Euro per azione, ben al di sotto delle attuali quotazioni sul mercato. Meliorbanca considera molto positivi i dati sui primi nove mesi dell'anno con i ricavi che hanno raggiunto i 343 milioni di Euro, l'85% di quanto realizzato in tutto il 2000. In considerazione dei dati conseguiti nel corso dell'anno e delle opportunita' derivanti dall'ingresso nel settore del gioco del Bingo e delle lotterie istantanee e tradizionali Meliorbanca giudica BUY il titolo con target 7.4 Euro." La società sta in un business coi margini lordi garantiti per legge e superliquido... Marconi ne ha venduto 40 milioni di Euro proprio ieri per credo 6,55 (plusvalenza MOLTO significativa)e la si può capire,nella situazione in cui versa, soprattutto visto che ne ha ancora circa altrettante. L'opa è stata lanciata quando già la borsa prezzava il titolo sopra a 6, forse si aspettavano di dover rilanciare...

IFI privilegio - gzibordi  

  By: GZ on Venerdì 30 Novembre 2001 01:32

in effetti anche io stavo guardando ifi priv e sento qualche rumor è uno dei pochi titoli che quando ha strappato a metà novembre ha superato i volumi di ottobre, ma oltre a questo il grafico non dice molto (e odio l'RSI) il suo difetto è che ha una storia di enormi bufale per gli investitori comunque in effetti si sentono delle voci come a Fatima al momento sul titolo su websim.it c'è un ipotesi di ristrutturazione del gruppo ifi-fiat che lo valorizzerebbe e che ha molto senso con questi titoli però si è nelle mani degli insider e di chi li manipola dall'inizio alla fine

Enron Strong Buy - massimo  

  By: massimo on Giovedì 29 Novembre 2001 19:40

Ha pagato il prezzo di aver falsificato i bilanci, però visto che sono tutti in attivo e in forte crescita fino agli ultimi trimestri, penso che possano essere rivisti in minor guadagno o piccole perdite ma nulla di devastante. Quello che sembra devastante e sta facendo crollare le quotazioni é l'insolvibilità, ma qui la penso diversamente dal mercato. Quick ratio 0,4 - current ratio 0,9. Hanno cioè meno soldi dei pagamenti, solo lo 0,9 é troppo vicino a 1 che indica solvibilità per impensierirmi e anche ad una rivisitazione dei bilanci uno 0,7 o 0,6 non farebbe paura con un prezzo così basso, così tante vendite e per le dimensioni della società. Il quick ratio invece é troppo basso e già a 0,4 é troppo lontano da 1 per sperare che non faccia bancarotta. Inoltre le banche non vogliono finanziarla, solo che in questo caso il quick ratio non ha importanza a mio parere: la differenza tra curreent ratio e quick sta che nel secondo non sono conteggiati gli inventari solo che in tutti i settori gli inventari possono essere gonfiati e si svalutano col tempo e spesso vengono svenduti. MENTRE LA NOVITA' con Enron é che il suo prodotto é come denaro contante e viene venduto al prezzo corrente, anzi visti i prezzi attuali può solo salire e quindi dobbiamo prestare attenzione solo al current ratio e se una società che é stata appena dichiarata da Forbes la settima d'America ha il current ratio di così poco sotto. Uno che indica solvibilità é solo uno strong buy perché uscirebbe da situazioni ben più gravi di questa e lo spauracchio della bancarotta é una storia ancora più assurda di PHSY e LU, che pure già ne sono uscite quindi oggi ho comprato Enron e mi aspetto un forte rialzo in pochi giorni. Ciao, massimo

L'indicatore migliore: l'obbligazionario - gzibordi  

  By: GZ on Giovedì 29 Novembre 2001 12:57

il cotone il rame e il platino anticipano l'andamento dell'economia, ma dipendono anche dal fatto che la speculazione è molto short mi sembra l'indicatore più grosso è l'obbligazionario e mi sembra che siamo su un "top" di tutto il mercato toro vedi qui i treasury a 10 anni hanno toccato il top del canale di lungo periodo e poi sono scesi sotto il massimo di lungo periodo precedente se è così indicano che l'economia riprende e anche l'inflazione in genere prima l'una e poi l'altra per cui ci dovrebbe essere tempo per le borse

Errore più grosso ? investire ora - ebreo errante  

  By: ebreo errante on Giovedì 29 Novembre 2001 12:14

Le premesse da cui parto sono: 1) La Fed ed il governo Usa han dimostrato di esser pronti a tutto pur di evitare una forte recessione e tramite una politica monetaria e fiscale espansiva ce la possono fare, perchè si parte da un surplus di bilancio e da un relativamente basso debito pubblico . 2) Le performance della borsa nel medio termine dipendono principalmente dal tasso di crescita degli utili che a loro volta dipendono dal tasso di crescita dell'economia . 3) il rapporto P/E degli indici è su livelli storicamente elevatissimi, significa che il mercato sta già scontando tassi molto alti di crescita degli utili, ai livelli degli anni '90 . . 4) I tassi di crescita superiori al 3% dell'economia Usa degli anni '90 non sono più ripetibili, perchè non esistono più molte delle condizioni che lo resero possibile: a) negli anni 90 si partiva da una elevata disoccupazione, e quindi è stato possibile aumentare i tassi di crescita senza generare pressioni inflazionistiche, oggi non è più così, la disoccupazione nonostante la recessione è ancora su bassi livelli, quindi una forte ripresa dell'economia provocherebbe rapidamente inflazione . b) l'indebitamento complessivo delle famiglie Usa era molto più basso di oggi, quindi allora era possibile aumentare i consumi tramite l'indebitamento molto più di oggi . c) gran parte dei guadagni in termini di produttività ottenuti negli anni '90 sono dovuti alla liberalizzazione del mercato del lavoro . Ma come sa chiunque abbia lavorato in una impresa i tassi di crescita della produttività così ottenibili hanno un andamento decrescente nel tempo. Ad es. se ho 8 dipendenti molto produttivi e 2 poco produttivi e mi viene data la possibilità di lasciare a casa chi mi pare quando mi pare licenzio i 2 meno produttivi e aumento così la produttività della mia impresa, ma è ovvio che per aumentare ulteriormente la produttività dovrò poi inventarmi qualcos'altro... Il principio dei rendimenti decrescenti è applicabile anche all'impiego delle tecnologie informatiche e di internet . d) le imprese Usa hanno investito massicciamente negli anni '90 sull'onda dell'aumento dei consumi, così adesso si trovano ad avere un eccesso di capacità produttiva non riassorbibile in breve tempo . Dunque la riduzione del costo denaro è efficace per sostenere i consumi, molto meno per gli investimenti privati. Conclusioni: 1) Quando la politica fiscale espansiva incomincerà a dare risultati si uscirà dalla recessione ma dopo poco torneranno le pressioni inflazionistiche e quindi i tassi di interesse torneranno a salire. Il mercato ha già iniziato a scontare questo scenario, infatti il Dow utilities, il settore più sensibile alle aspettative sui tassi di interesse, è già in declino . 2) se, come penso, l'economia Usa non riuscirà a ripetere i tassi di crescita degli anni '90 allora è lecito aspettarsi che riprenda il declino dei mercati azionari . Storicamente nei periodi di elevata inflazione i mercati azionari scendono, sia in termini nominali che reali, salgono soprattutto società aurifere e quotazioni degli immobili ad uso privato . 4) se osservate un grafico weekly del DJ noterete che da due anni ha interrotto la forte crescita degli anni '90 e si muove in un canale laterale con una inclinazione leggermente negativa e volumi più elevati che nella fase ascendente. Questo in AT si chiama distribuzione di lungo periodo e conferma l'ipotesi di un prossimo declino . 5) se la mia analisi è corretta, l'errore più grosso sarebbe investire ora in fondi azionari con un'ottica di medio periodo ciao L'ebreo errante

il Rame e il Cotone indicano la ripresa - gnavill  

  By: Gmario on Mercoledì 28 Novembre 2001 23:03

Se ci aspettiamo come imminente una ulteriore gamba di ribasso sui mercati azionari ,per quale motivo indicatori come il Rame e il Cotone ,statisticamente legati all'andamento della economia reale ,non correggono minimamente e non ritraggono dai recenti gains pur in situazioni di assoluto ipercomprato?Non so darmi una spiegazione.Gli analistici tecnici,per lo meno quelli che utilizzo io ,dicono che anche su questi mercati mantengono una view bearish.Ok.Ma i traders delle commodities e le società che tradano per conto dei produttori ne sanno molto + degli analistici tecnici. E sanno riconoscere assai bene una situazione di ipercomprato.Leggo sulle news che si tratta di acquisti di fondi sul cotone e lo stesso sul rame.Comprerebbero sul Low.Mi permetto di dire che qui il low era parecchio + indietro.Sì,hanno fatto tagli produttivi sul rame e i raccolti di cotone erano inferiori alle stime ma tutte qs.notizie erano già sapute.Solo che ora ci sono i dettagli.Ho parecchi dubbi.Tecnicamente gli indici azionari hanno tutti i sintomi per un + accentuato ribasso ma qs.indicatori "per relationem"mi fanno pensare.Per lo meno che non tutti ,in tutti i settori vedono nero. P.S :Le devo fare una confessione caro dr.Zibo ,quando Lei indica i Buy sugli Usa(cash)io incrocio sempre le sue indicazioni con i miei parametri e anche io, diciamo, uso un filtro ulteriore.Dopodichè mi metto long sul titolo.Esempio:aveva stressato un sacco di volte su Simint ma non l'aveva messa in portafoglio(e l'ho comperata).Ha stressato su Saeco,non l'ha messa nel portafoglio ma ho comperato. E ha stressato con un articolo,tempo fa, su Natuzzi.Anche Natuzzi beccata a 11,90 usd.E vediamo come va.Di lei apprezzo il sincretismo.Non è fissato con quei caz** di angoli di Gann(macchina mangiasoldi) e neppure con Demark (anche se lo utilizza).E poi non spaccia come sue opinioni di altri.Quindi, adesso conio un motto adatto a Lei Zibo come Giustiniano: cita sempre le fonti.

sell, ma temporaneo. - lu.luke  

  By: lu.luke on Mercoledì 28 Novembre 2001 16:32

In effetti, Zibordi io ho detto che il Nasdaq dovrebbe arrampicarsi fino a quota 2100 (50% del ritracciamento dai minimi) e non sono affatto sicuro che debba stornare. Se le stessi a dire perchè si annoierebbe, perchè è tutto fondato su un ragionamento sui valori di rsi, ma fino ad ora il metodo ha funzionato. Quando intendo sell, quindi parlo dell'Europa e non ho indicato una nuova ecatombe, tanto è vero che ho già identificato il mio prossimo livello di ingresso sugli indici. Tuttavia mi sono accorto che il mercato nel suo complesso si sta deteriorando e non vorrei che alcuni segnali di vendita restassero inapprezzati. E' chiaro (secondo il mio punto di vista) che sul Nasdaq si stanno cercando di forzare le resistenze più importanti, ora che il mercato è sul massimo dell'oscillazione e che tutto lascia prevedere uno storno. E' chiaro che se l'operazione di rottura rialzista riesce ci sarà un effluvio di denaro ed il ROC resterà sui massimi magari per un mese consentendo al mercato di aprire un'autentica fase bullish. E' chiaro che tuto questo deve avvenire prima che l'indirizzo delle scadenze di venerdì 21 dicembre sia consolidato perchè il mercato fino ad ora si è comportato in modo omogeneo nei singoli mesi. Quindi, per quanto mi riguarda, il sell sui mercati europei può davvero essere molto temporaneo. Ma se la rottura non riesce, temo sia sell pieno: dia un'occhiata all'H&S ribassista in formazione su Microsoft, su una chart a 18 mesi. Io per il momento ho alleggerito, ma sono pronto a rientrare. E a fuggire, nel caso di autentica rottura dall'obbligazionario. Ecco perchè tengo sempre sott'occhio oro petrolio e T-bonds. Il primo è un'anticipatore, il terzo posticipa e il secondo è l'autentico termometro dei flussi di denaro sull'equity. Le condizioni per un vero rialzo dei corsi sembrano esserci tutte, ma quegli assets sono sempre lì, docili docili sui supporti. Vediamo...

Sembra cos&#236; evidente che non succeder&#224; - gzibordi  

  By: GZ on Mercoledì 28 Novembre 2001 16:06

ehh... il Nasdaq ieri sera ha sfiorato il 61.8% di fibonacci ed è salito su fino ai famosi minimi di luglio che ora gli fanno da resistenza quindi in base solo al grafico sarebbe da alleggerire oppure c'è chi aspetta che buchi la trendline ma in effetti il classico indicatore di volatilità è sceso così in basso che è raro che il mercato riesca a salire quando è a questi livelli sembra anche troppo evidente però, ier sera tutti i commenti su thestreet di tipo tecnico, Meisler, Roque, Shartsis, De Porre, GB Smith erano TUTTI per la correzione

Rimango ancora per un Sell - lu.luke  

  By: lu.luke on Mercoledì 28 Novembre 2001 13:04

La tempistica del segnale di vendita indicato ieri è stata per così dire ottimale. In effetti gli indici della zona euro hanno denotato un deterioramento progressivo dei flussi di denaro che avevano sostenuto i corsi, in uno con la realizzazione di condizioni di forte ipercomprato sull'indicatore ROC39. Analogo segnale era stato raggiunto dal Nasdaq, per il quale tuttavia avevamo indicato ieri la possibilità della realizzazione di un approdo in area 1960 di cui in effetti ieri, nell'intraday, si è avuta una prima conferma. Quel livello dell'indice Composite riveste un'enorme importanza sotto il profilo del trend dei mercati, in quanto notoriamente rappresenta il limite del ritracciamento massimo del bull market secolare (il 68,1% dai massimi di marzo 2000) e quindi agisce da spartiacque tra l'ipotesi bullish e bearish di medio/lungo termine. Vale a dire che un eventuale superamento e consolidamento di quella quota comporterebbe la "fine" ufficiale del mercato bearish - o, se si preferisce, la ripresa del bull market secolare - mentre l'ipotesi opposta determinerebbe una ripresa della fase discendente dei mercati ed in questo caso il rimbalzo dai minimi di settembre dovrebbe essere inteso (a posteriori) come il ritracciamento verso l'alto di un bear market ancora in essere. Eviterei per il momento di assumere una decisa posizione a favore dell'una o dell'altra ipotesi, segnalando soltanto che sul piano dei fondamentali non si sono realizzate le condizioni per poter sostenere che la fase più acuta della recessione sia già alle nostre spalle. Evitando di prendere in considerazione i dati congiunturali, volatili e fin troppo condizionati dalla "fame" di notizie che c'è in questo periodo, si evidenzia come i grafici del brent, dell'oro e dell'obbligazionario a medio/lungo termine denotino una situazione di assoluta neutralità: ciascuno di questi asset rimane infatti appoggiato sui supporti. Il Brent si trova nella parte inferiore di un canale ribassista di medio periodo ed anche il grafico dell'oscillatore ROC indica la possibilità di un rimbalzo verso l'area 20/22$. Anche il Gold sembra aver incontrato, di recente, un punto di minimo relativo ed il grafico proietterebbe ora i corsi del metallo verso quota 295$. Per l'obbligazionario si è già detto come la struttura grafica del T-bond si conferma ribassista, mentre il T-bills ha di recente incontrato un nuovo massimo e per il momento la curva dei suoi prezzi potrebbe prodursi in un ritracciamento. Diverse le condizioni in Europa, dove per il Bund si identifica l'area 107 come un energico supporto, in conformità alle considerazioni già fatte intorno alla possibilità che la curva dei tassi, in Europa, sia ancora sucettibile di un qualche avvallamento. La circostanza tuttavia di un'elevata volatilità, anche intraday, di tutti questi assets, ma di una sostanziale loro rigidità in termini di prezzo nell'arco di almeno due ottave, evidenzia l'incertezza che sta accompagnando l'analisi dei dati fondamentali e quindi le previsioni sull'economia per il 2002. In situazioni di tal genere, prendere posizione può apparire prematuro: nel breve, tuttavia, si segnala come gli indici europei abbiano manifestato una tendenza ad assecondare il movimento di scarico dell'oscillatore ROC, confermando la rottura ribassista con la perdita dei valori di media mobile a 14 giorni. Per il Mibtel questo fenomeno si è realizzato in mattinata ed ha assecondato il ritracciamento, amplificandolo. Personalmente - e pur essendo contrario in linea di massima alla pratica buy on dips - ho individuato un possibile punto di ingresso intorno al livello 21700 dell'indice, corrispondente all'incrocio con la media mobile a 65 giorni, ma solo per operazioni speculative. Quindi, per il momento, rimango ancora per un sell.

OEX/SPX - funes  

  By: funes on Martedì 27 Novembre 2001 16:37

A che punto è la notte? Isaia, 21, 11 (... o dalla mia maglietta-pigiama, Parole di Cotone©) P.S. Si ricorda che l'utilizzo di immagini in formato PNG permette di restare (abbastanza) agevolemente nei limiti dei 20K. Funes

MAN gestore di hedge fund automatici - gzibordi  

  By: GZ on Mercoledì 21 Novembre 2001 19:21

usare l'intuito e l'esperienza e usare un sistema autoatico sono due strade diverse ad es uno dei migliori titoli alla borsa di Londra quest'anno è Man Group, che è un broker, ma soprattutto fa i soldi come gestore di hedge fund E SONO TUTTI HEDGE FUND COMPUTERIZZATI tra cui il famoso fondo AHL che ha reso di media +33% negli ultimi anni ma se uno si pone il problema di fare un programma computerizzato deve studiare queste cose e quindi l'esempio che fa Funes è il tipo di cose che si devono analizzare ----------------------- Man Group: Man Group, the hedge fund manager, has turned in another sparkling set of results. Funds under management are up 33% in the six months to the end of September and continue to grow strongly. First half profits have doubled from a year earlier. The company is now a member of the FTSE 100 and will shortly enter the MSCI index. How long can 'Superman' - to use a phrase coined by one of the firm's house brokers - keep it up? Unfortunately, no knows the answer to this question. Management is naturally bullish. The company's flagship AHL fund, which trades futures in roughly 100 markets, continues to perform strongly and there is no evidence that the increased size of funds under management is damaging performance. However, there are two irreversible laws of the markets that even Man cannot buck. First, abnormal profits will attract competitors, who whittle away excess returns. Man uses sophisticated quantitative techniques to trade markets, but it does not have a proprietary black box. Indeed, former employees - the so-called 'Sons of AHL' - are already operating independently. Secondly, the aggregate profits from arbitrage in any market is limited. As more capital flows to futures arbitrage, returns must necessarily fall. Man has avoided such problems to date by exploiting new markets, but new opportunities are limited. It is therefore unlikely that investors in Man's hedge funds will enjoy over the next ten years the roughly 20% annual returns they received over the past decade. However, even if the future is not as bright as the past, Man's business may well prosper. As the bear market deepens, retail and institutional investors become keener to increase their exposure to alternative investment vehicles. With its two-hundred year trading history and extensive distribution network, Man is one of the more reputable destination for hedge fund investment. Given the company's strong growth prospects, the shares on around 20 times forward earnings do not look overpriced. Author: Edward Chancellor

Tirar righe - funes  

  By: funes on Mercoledì 21 Novembre 2001 17:58

Un esempio di analisi tecnica "classica" su un titolo piuttosto interessante: la ENE.MA, quotata a Madrid. L'azienda produce clisteri (ENEMA) ... oops!, scherzavo ... lancia monetine! Già, proprio il lancio di una moneta. Il grafico è il frutto di qualche migliaio di lanci di una moneta (non truccata), partendo da una base pari a 100 e sottraendo o sommando 1 a seconda del risultato (testa o croce). Come vedete ci può illudere di fare "analisi tecnica", ovvero prevedere gli andamenti futuri, anche per fenomeni completamente casuali, che non presentano alcuna possibilità teoretica o empirica di essere "tradati", di cavarci due soldi insomma. Ma l'illusione che tirar righe su un grafico sia "scienza" o "tecnica" (analisi tecnica appunto) continua. Funes

Titoli - massimo  

  By: massimo on Martedì 20 Novembre 2001 22:33

Voglio motivarvi meglio i miei due ultimi acquisti partendo innanzitutto dall'allocazione del portafoglio. I business che finora sono andati bene continueranno ad andar bene ma il big money si farà sui business che finora sono andati male penalizzando troppo il settore e che da ora stanno andando bene e quindi il settore dei broker che con due anni di orso é arrivata più in fondo di tutti gli altri ma visto che il rialzo dei mercati é iniziato proprio con l'inizio del quarto trimestre vuol dire che il miglioramento dei loro utili che coincide sempre con quello borsistico é stato colto in pieno nel quarto trimestre e cioé che dai quasi due mesi c he é iniziato il quarto trimestre non ci sono stati quasi per nulla cedimenti e facendo fare un grosso balzo in avanti al lavoro dei broker che anche nei trimestri migliori avevano pur sempre pause. Da qui appare anche minino il rialzo di titoli come sch ma allora appare un 'occasione storica poter acquistare TRAD perché ad esmpio nel quarto trimestree 1998 dopo il crollo dei mercati riportò un aumento degli utili del 600% e se solo ora fa la stessa cosa può ripeter lo stesso boom che tra fine 98 e inizio 99 la portò da 1 a 15 dollari. Poi se considerate che si é fuso con uno dei migliori broker online per prodotto e per bilancio e che ora quota ad un prezzo inferiore alla somma dei due allora il target teorico può essere anche superiore a quello del 99 della sola TRAD allora chiamata Omega. Per quanto riguarda Fin Part stesso discorso, tra fine 99 e inizio 2000 passò da 0,5 euro a 2 euro e il warrant da 100 lire circa a 1200 lire. Fin Part allora si era appena staccata da finarte ed entrata nel settore moda con fatturato raddoppiato in un anno grazie all'acquisto della pepper industries talmente buono che i due amministratori facchini e il compianto arnaboldi ne presero un dieci% per se e per l'acquisto di FRETTE che quotata a 1000 lire ebbe un'offerta dalla fin part di 18000 che il mercato inizialmente non capì ma poi facchini spiegò cher la catena di punti vendita frette era caratterizzata da superfici molto elevate che consetivano la creazione di altri spazi per le marche della fin part senza dover creare una nuova rete e visto che anche il posizionamento era in posti tipo rodeo drive a LA e in tutte le migliori strade del mondo fin part si trovo a vendere i suoi capi nei migliori posti del mondo senza ulteriori investimenti, poi facchini in due anni ristrutturò tutti gli algerghi che erano l'altro business della fin part aumentandone i guadagni e poi lmi ha venduti bene per usare i soldi in altre acqyuisizioni nella moda dove i margini sono molto più alti che negli alberghi, ha quindi acquisito una serie di marchi storici che ha portato in auge facendoli puntare il più possibile sul pret a porter che é il settore coi margini maggiori quindi non solo si é buttato nella moda per i margini ma nella moda ha scelto il settore coi guadagni maggiori e da poco ha acquistato stabilimenti della GFT un grosso marchio di qualità italiano per poter aumentare la produzione capi di alta qualità non più sostenibile negli attuali stabilimenti a causa dell'enorme aumento di fatturato e a causa degli ordini che non sono esaudibili con l'attuale struttura che pure é sempre aumentata perché le acquisizioni quando erano effettute riguardavano sempre marchi la cui capacità produttiva era superiore al fatturato ma che lui ha sempre portato ad aumentare notecvolmente e potrei continuare aparlare per ore, vi dico quindi che che un preezzo di conversione a 2000 lire il valore temporale del warrant é ridicolo rispetto alle potenzialità del titolo che ade un apprezzamento di appena un 15% rende zero il valore tempo del warrant che invece ha oltre un anno davanti in quanto ormai il CDA ha ufficilamente proposto la sua dilazione al 31 dicembre 2002, ma che se il titolo ritorna ai 2 euro sarebbe ancora sottovalutato in quanto sarebbe il prezzo di due anni fa con utili e fatturato notevolmente maggiori e un outlook ancora migliore di due anni fa quando il titolo era un turnaround mentre ora é una solida realtà con enormi prospettive di crescita e nonostante siano pochi i due euro del titolo, il warrant a quel punto sarebbe oltre le mille lire, ciao massimo peppe

Verticalnet: Se mi davate retta +46% - fabrizio maiocco  

  By: fabrizio maiocco on Lunedì 19 Novembre 2001 18:37

please vert 1,76 + 31,34 % Sfonda i 2?? Beppe il segreto è comprarle in apertura con un ordine anche debordante e poi aspettare!!!

Verticalnet: dovevate darmi retta - fabrizio maiocco  

  By: fabrizio maiocco on Lunedì 19 Novembre 2001 16:21

Per chi ha coraggio consiglio osservare Vert - nasdaq bella flag sul daily......

CFD TRAPPOLA DEL BROKER - massimo  

  By: massimo on Domenica 18 Novembre 2001 19:20

Ho un conto presso manfinancial a Londra che era in guadagno fino a agosto, con la riapertura dopo l'attacco chiedo di andare short e Michele PACCIANA mi dice che non é possibile, poi dopo due settimane mi dice che era solo un consiglio e intanto avevo già perso molto. Intanto dopo l'attacco mi aveva telefonato diverse volte il fratello Alessandro PACCIANA per dirmi che i margini erano aumentati, ma dopo avergli fatto notare che la riduzione del portafoglio in quel momento di calo sarebbe stata una perdita dovuta solo alla sua scorrettezza, perché una volta comunicatimi i margini era scorretto aumentarli a posizioni aperte costringendo il cliente a vendere in perdita e dopo tante discussioni non mo hanno detto più nulla. 2/3 settimane fa avevo aperto una posizione su OMX al 20% come comunicatomi da Michele PACCIANA e per il gioco delle parti in cui uno fa ed uno disfa, martedì mi chiama Alessandro PACCIANA per dirmi che il margine da quel momento era elevato al 30% constringendomi a vendere in perdita e come vedete da mercoledì in poi il titolo é sempre aumentato. Insomma sono stato sempre in guadagno e da quando hanno cominciato a cambiare le carte in tavola con le posizioni aperte mi hanno causato notevolissime ed ingenti perdite. Cosa ne pensate? Approfittano di un settore non legiferato, i cfd, e possono fare queste scorrettezze oppure sono perseguibili legalmente? Gli ordini che diamo per telefono ai broker inglesi sono registrati? Lo spero per poter dimostrare la loro costrizione unilaterale ingiustificata alle mie vendite, ciao massimo Peppe

Aisoftware: brutti numeri - bor  

  By: bor on Mercoledì 14 Novembre 2001 13:16

Il gruppo Aisoftware archivia il terzo trimestre con una perdita ante imposte di 3,027 miliardi e con ricavi consolidati in rialzo del 65% rispetto allo stesso periodo del 2000. Nei primi nove mesi il Mol è passato in negativo per 285 milioni di lire, rispetto all’attivo di 728 milioni dei primi nove mesi 2000. Il gruppo ha realizzato ricavi consolidati pari a 31,976 miliardi (+32%) mentre l'Ebit (risultato operativo) è negativo per 2,529 miliardi (da –861 milioni del terzo trimestre 2000). Al 30 settembre la posizione finanziaria netta consolidata è positiva per 4,372 miliardi.