Migliori Post del Forum: Cobraf

tassiamo i poveri ! facciamo entrare 5 milioni di extracomunitari" - Moderatore  

  By: Moderatore on Martedì 30 Giugno 2015 17:02

#F_START# size=5 color=black face=Helvetica #F_MID#Fermiamo la cazzara! Tassiamo i poveri !#F_END# "...alcuni politici continuano a sostenere che bisogna chiedere i soldi solo ai ricchi. Io sono arrivata a pagare il 60 per cento e più di tasse perché due lire ce le ho. Ma, dico io, se tu #b# devi fare un bottino di quattrini tramite le tasse, e lo devi fare perché altrimenti sto Paese va a zero, non lo puoi fare sul dieci per cento della popolazione, che sono i cosiddetti ricchi. Quelli già li spremi. È inevitabile che devi andare sulle fasce più basse, perché sono quelle che contano più lavoratori#/b# . Invece no, lo Stato decide di spremere ancora di più i ricchi e quelli che fanno? Vanno a vivere da un’altra parte. Se tu come Stato mi chiedi più del 65 per cento di tasse, io sono costretto a chiudere.... #F_START# size=5 color=black face=Helvetica #F_MID# Facciamo entrare 5 milioni di extracomunitari!#F_END# ...Questo governo che cosa ha fatto? Ha aumentato le tasse per avere più liquidità, ma non è stato capace di tagliare né di avviare qualcosa di nuovo per capire come ravvivare l’economia del Paese. Fosse per me, la crisi dovrebbe far abbassare le frontiere. #b# Facciamo entrare tre, quattro, cinque milioni di extracomunitari. Gente in regola, gente per bene. Chiediamo aiuti alle ambasciate. Quella è tutta gente che farebbe figli, che comprerebbe macchine, elettrodomestici. Gente in grado di muovere l’economia#/b# . L’America ha fatto così con Obama.... ^Chi lo ha detto ? Sabrina Ferilli#http://www.qualcosadisinistra.it/2012/04/05/ferilli-shock-tassate-i-poveri-basta-coi-ricchi/^ La Ferilli riassume in modo rozzo e quindi trasparente la filosofia dell'elite attuale , la quale essendo invece più sofisticata e astuta maschera il discorso crudo con dei sofismi ("la spread", il peso del debito pubblico, la competitività globale da una parte, la solidarietà, la società multiculturale, l'antirazzismo dall'altra...")

I turchi sono superiori a noi - GZ  

  By: GZ on Giovedì 25 Giugno 2015 23:20

Grandi celebrazioni in Turchia per il 569esimo anniversario della conquista ottomana di Costantinopoli (^"Ottoman conquest of Istanbul: Turkey marks 562nd anniversary"#http://rt.com/in-vision/turkey-istanbul-conquest-anniversary/^) #ALLEGATO_1# Sarebbe come se qui si fosse andati in piazza con il presidente della repubblica e i politici in testa a celebrare la vittoria di Lepanto (che è più o meno di quell'epoca) o la liberazione della Sicilia dai musulmani o la battaglia di Vienna del 1691 che fermò la conquista musulmana dell'Europa. #i# (notare che Bisanzio/Costantinopoli è stata una città greca per duemila cinquecento anni, praticamente dai tempi della guerra di Troia, per cui i turchi non avevano alcun "diritto" storico nè su l'attuale Istanbul nè sulla Turchia. Quando i turchi sono arrivati in Anatolia intorno all'anno 1,000 come invasori dalle steppe dell'asia centrale e quando poi nel 1475 hanno finalmente conquistato Bisanzio, tutta l'area era abitata solo da greci o armeni. In altre parole non era una città turca da secoli che è stata liberata, ma una città greca da duemila anni che loro hanno conquistato e basta. Ancora fino al 1920 un terzo dei greci viveva sulla costa della Turchia e se oggi non ne trovi è perchè subirono una "pulizia etnica" quando la Grecia perse la Guerra con la Turchia nel 1923)#/i# Bene, perchè notare che i turchi celebrano in piazza le loro conquiste di secoli fa e ricordare anche questo pezzo di storia ? I turchi, gli arabi, i nordafricani, gli africani, gli indiani, i cinesi, i giapponesi, gli ebrei sono oggi superiori agli europei. #F_START# size=4 color=black face=Helvetica #F_MID#Perchè agiscono e pensano come delle collettività, dei popoli o delle nazioni e si comportano come tali, come un gruppo, un collettivo. E un gruppo vince rispetto a dei singoli individui.#F_END# Gli europei (e gli americani bianchi) hanno invece subito questo lavaggio del cervello che inizia alle scuole elementari e continua ovunque sui media e nel sistema scolastico che li persuade di essere solo degli individui (gli unici casi in cui è consentito loro considerarsi un gruppo sono se gay, lesbiche o trans) Come tutti però sanno, in natura e anche nella storia un singolo animale (più o meno evoluto come saremmo noi) è più debole se agisce da solo che non se agisce invece come parte di un gruppo. Il branco vince sempre rispetto al singolo lupo. L'elite globale dei ricchi, finanzieri, politici e altri legati alle multinazionali e alla finanza vuole ridurre le popolazioni a masse amorfe di individui senza alcuna identità collettiva e utilizza i mass media inglesi e americani per questa opera. In Asia e Medio Oriente invece sono resistenti a questa opera di propaganda e mantengono il senso della collettività. Questo spiega perchè siano popoli (ed economie) in ascesa. E perchè noi siamo in declino a tutti i livelli, economico, sociale e culturale.

Immigrazionismo: industria della solidarietà, globalizzazione della miseria - Moderatore  

  By: Moderatore on Giovedì 25 Giugno 2015 20:51

Che uno dei "migranti" abbia derubato Gomez o pisciato sull'auto di Travaglio ? Cosa è successo oggi che il Fatto Quotidiano ha pubblicato un articolo impeccabile sull'immigrazione invece della solita propaganda buonista multiculturale immigrazionista ? ^"Immigrazionismo: industria della solidarietà, globalizzazione della miseria"#http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06/15/immigrazionismo-industria-della-solidarieta-globalizzazione-della-miseria/1778466/#disqus_thread^ di Antonello Ciccozzi | 15 giugno 2015, il Fatto Quotidiano Da tempo il senso comune progressista è irreggimentato entro una serie di postulati immigrazionisti: i migranti sono risorse e un modello positivo di umanità futura; accogliere tutti è un dovere di solidarietà nonché un onere espiatorio rispetto ai peccati del colonialismo; chi non è totalmente d’accordo o è vittima di paure irrazionali o è uno spregevole razzista. Sottovoce qualcuno si consola nell’idea che tanto chi sbarca è soltanto di passaggio verso altri paesi europei, accomodandosi in una forma tanto involontaria quanto poco onorevole di sindrome Nimby applicata a questi flussi umani. Così, che si tratti di migranti economici o di rifugiati – per quanto sfocata e simulata sia questa distinzione – in ambito progressista avvicinare alla parola ‘migrazioni’ quella ‘sostenibilità’ è tabù. La propaganda immigrazionista basa molto del suo consenso sulla spettacolarizzazione del dolore, ma, per mantenere il suo regime di verità, ha bisogno di rimuovere dall’immaginario collettivo qualsiasi manifestazione che esibisca l’insostenibilità dei flussi migratori. Pertanto, qualche giorno di assembramento di migranti-rifugiati in varie stazioni (a Roma, a Milano e non solo) ha causato un disvelamento pericoloso. Non solo gli spregevoli xenofobi di destra (gli unici verso i quali è lecito usare un lessico razzista!), ma anche i cittadini variamente “di sinistra”, messi di fronte all’evidenza, dopo essersi chiesti: “Ma questo schifo significa accoglienza?”, iniziano sempre di più a capire che la situazione è fuori controllo; e approdano a una consapevolezza banale, seppellita sotto anni di propaganda immigrazionista: non potremo accogliere tutti. Per questo, contro il rischio della diffusione di una simile presa di coscienza, è scattato un piano immediato: sgomberare le stazioni, diffondere ramanzine governative che derubricano qualsiasi ragionevole preoccupazione al rango di panico insensato e miserabile egoismo (minacciando con la solita accusa di razzismo chiunque osi dubitare), spostare l’attenzione verso le risse contro l’Europa egoista e ipocrita e contro i mostri xenofobi di casa nostra. Resta però il fatto che, in una prospettiva di lungo termine, non riusciremo ad accogliere tutti gli esseri umani che desiderano venire qui, perché nemmeno l’Europa intera basterà. Bisogna rendersi conto che per i prossimi decenni questo flusso epocale sarà un fenomeno permanente, e, se non s’interverrà in modo drastico, in crescita continua. Per cause prevalentemente loro (generate, soprattutto nel lungo termine, dal motore primo di un aumento catastrofico della popolazione che ci ostiniamo a rimuovere dai discorsi sulla contemporaneità), per cause variamente condivise di guerre e carestie, e per causa prevalentemente nostra, in quanto questo flusso lo abbiamo fomentato con politiche e poetiche dell’accoglienza che si sono diffuse nell’immaginario di quei luoghi, trasformandosi in un fattore di spinta. Una spinta che eccede le possibilità europee di accoglienza; limitate da uno spazio già congestionato, da mettere, appunto, in relazione all’iperbolica sproporzione demografica e natalistica tra i luoghi di partenza e quelli di approdo. Un fenomeno eccedente rispetto al miope auspicio ottimistico che le migrazioni possano pacificamente colmare un nostro calo demografico (un male che comunque non si è mai voluto curare con incentivi sociali). Un fenomeno storicamente inedito, con buona pace per la filippica del “siamo stati emigranti anche noi”. Teniamo a mente che, mentre la parola “rifugiato” è diventata il “cavallo di Troia” per imporre un’etica dell’accoglienza incondizionata, i rifugiati sono una parte minima di queste persone. Poi, se per qualcuno tutti i migranti sono rifugiati, nei fatti tutti i rifugiati anelano a diventare immigrati. Il rischio è che questi kamikaze delle migrazioni – che, spesso oltre il “non avere altre possibilità”, si buttano in mare su dei colabrodi coartandoci a una solidarietà che dentro miopi agoni politici nostrani andiamo sbandierando come genuina – ci porteranno a un suicidio sociale in nome dell’ospitalità assoluta. Siamo in un’ufficiosa e grottesca dittatura dell’accoglienza che ci fa credere che la parola maestra ‘integrazione’ possa significare far arrivare migliaia e migliaia di disperati riducendoli a materia prima per la deleteria industria della solidarietà. Inoltre va compreso che l’insostenibilità attuale di questi approdi quotidiani dipende dal fatto che in Europa non c’è lavoro a sufficienza, perché, molto banalmente, se siamo arrivati a picchi che sfiorano i 5000 sbarchi al giorno, non abbiamo, al giorno, 5000 posti di lavoro in più (e ricordiamoci, a proposito dell’assurdità del paragone tra le migrazioni odierne e quelle passate, che qui, da molti anni, ogni giorno i posti di lavoro diminuiscono). Dopo che la globalizzazione neoliberista ha sfigurato l’Europa del lavoro trasformandola da luogo di produzione a luogo di consumo, i corpi dei migranti servono oggi al capitolo finale di questa tragedia del consumo, quello dell’industria della solidarietà. Di fronte a questo disastro, l’Italia ha bisogno dell’Europa e, soprattutto, l’Europa ha bisogno dell’Onu. Invece ovunque regnano ipocrisia e indifferenza. Nel breve periodo questo flusso dovrebbe essere gestito dall’Onu soprattutto laddove si forma, approntando dei campi profughi in loco, costi quel che costi. Nel medio periodo dovremmo smetterla concretamente con il perdurare di sotterranee politiche coloniali che producono sfruttamento, disgregazione sociale e risentimento antioccidentale. In una prospettiva a lungo termine dovremmo fare in modo che le donne del Sud del mondo si emancipino dal loro status – tribalmente imposto – di oggetti per la riproduzione, e passino nel più breve tempo possibile dal fare quasi sei figli ciascuna (la media africana) a due o tre. E, prima possibile, dobbiamo correggere l’immaginario diffuso nei luoghi di partenza, dove milioni famiglie, mediaticamente inebriate da un mito della migrazione come arricchimento, premono per mandare uno dei loro troppi figli qui, a caccia di soldi da rispedire in Africa per il parentado. Si tratta di affondare la chimera migratoria, facendogli capire che, nella loro ricerca di salvezza e felicità, devono e possono sforzarsi e rischiare la vita non tanto per fuggire, ma soprattutto per migliorare i loro luoghi (da mali che non derivano solo dall’Occidente ma, per molti versi, dalle loro culture). Non c’è nessun “palo della cuccagna”, lo devono sapere: in Europa non ci può essere spazio per tutti. Per questo, al fine di scoraggiare le pulsioni migratorie, oltre a una dolorosa ma necessaria politica di rimpatri e respingimenti, andrebbe approntata una strategia culturale orientata a correggere la percezione del Nord del mondo che si è propagata a macchia d’olio nei paesi del Sud del mondo, soprattutto con la diffusione dei media digitali dell’ultima generazione. Dobbiamo accoglierne molti, finché possiamo, forse più di quanti ne accogliamo ora in malo modo; ma, realisticamente – se non vogliamo cadere nella trappola di una globalizzazione della miseria – dovremo respingerne ancora di più. Sarà difficile e doloroso, ma una cosa è certa: per quanto si provi a nasconderlo, questo schifo non è accoglienza. Per questo dobbiamo imparare, prima che sia troppo tardi, sia ad accogliere che a respingere.

i greci dimostrano a sostegno della Ue e dell'Euro - Moderatore  

  By: Moderatore on Giovedì 25 Giugno 2015 20:26

Entro lunedì Tsipras capitolerà ^Grande dimostrazione di piazza A SOSTEGNO DELLA UE e contro l'uscita dall'Euro ad Atene oggi#https://www.youtube.com/watch?v=PaV6vLBO8Ms^. Nel momento decisivo del negoziato sul possibile default e possibile uscita dall'Euro chi va in piazza ad Atene sono i sostenitori della UE e dell'Euro ! #ALLEGATO_1# In Italia se per caso andasse al potere un governo, ad esempio del M5S, che si muovesse nella direzione della lira sarebbe anche peggio...il problema è che i benefici del ritorno alla lira sono visti come graduali nel tempo, ti aspetti che si importi di meno e si esporti di più e questo migliori l'economia. Di conseguenza la gente che è a favore della lira non è motivata in modo diretto e viscerale. La perdita di valore dei propri soldi, titoli, fondi e altri denaro che hai oggi in banca in euro sarebbe invece secca e immediata. Per cui chi ha soldi sente la minaccia della lira come qualcosa di diretto e personale ed è molto più motivato. A me capita di incontrare gente (benestante) che quando gli parli della lira senti che potrebbero strozzarti...

Perchè Israele espelle i migranti africani ? - Moderatore  

  By: Moderatore on Giovedì 25 Giugno 2015 13:29

^"Perchè Israele espelle i migranti africani ?"#http://www.bloomberg.com/news/articles/2015-06-25/israel-needs-african-migrants-so-why-is-it-expelling-them-^ si chiede Bloomberg Ecco qui cosa succede ai migranti africani che provano a inscenare proteste in Israele. Invece di alloggiarli in alberghi a 4 stelle come si fa in Italia li arrestano e poi li deportano direttamente in Africa. #ALLEGATO_1# Bloomberg scrive che dato che gli israeliani hanno bassa natalità "israel needs african migrants" e si chiede come mai deportino tutti i migranti africani visto che gli ebrei sono una popolazione anche loro di migranti per eccellenza. Visto che l'articolo non offre poi una spiegazione, una risposta alla domanda di Bloomberg potrebbe essere... perchè gli ebrei sono notoriamente più intelligenti. O comunque hanno una visione molto realistica della vita ("..“The State of Israel will not be the solution to the ills of Africa,” Justice Minister Ayelet Shaked said). Israele ^nel 2013 ha costruito una barriera di 245 km con l'Egitto#http://www.bloomberg.com/news/articles/2015-06-25/israel-needs-african-migrants-so-why-is-it-expelling-them-^ per impedire agli africani di entrare. Inoltre quelli che arrivano lo stesso li arresta, carica su un aereo e riporta in Africa. Molti non hanno documenti o li buttano per rendere difficile il rimpatrio, ma Israele quando li carica sull'aereo per l'Africa non specifica in quali paesi si dirige, così uno partito dalla Somalia rischia di ritrovarsi in Sudan se non si affretta a dimostrare da che paese viene. (Non scherzo: vedi ad es: ^"Israel will deport Eritrean, Sudanese refugees to Africa under new policy. Authorities believe there is no legal barrier to forcing Eritrean and Sudanese citizens to leave Israel for a third country that is not their native country – even if this is done against their will.#http://www.haaretz.com/news/israel/.premium-1.649688^ 31.03.15 ) Nella foto il ministro della giustizia Ayelet Shaked

L'unica alternativa alla morte è un albergo a 4 stelle ad Ancona - Moderatore  

  By: Moderatore on Mercoledì 24 Giugno 2015 11:47

Durante il ramadan si mangia solo dopo il tramonto, in pratica dopo le 9 di sera adesso per cui nelle normali mense non trovi abbastanza se vuoi recuperare colazione, pranzo e cena tutte in un colpo la sera tardi. Di conseguenza i pakistani e afgani appena arrivati giustamente protestano in piazza e il "GUS" arrangia un albergo a 4 stelle per loro: ^"Macerata, in un albergo a 4 stelle dopo la protesta. Profughi soddisfatti"#http://www.corriereadriatico.it/MACERATA/macerata_profughi_immigrazione_marche_trasferimento_albergo_4_stelle/notizie/1427112.shtml^ Cosa è il ^"GUS"#http://gusitalia.it/^ ? Un ente che dichiara di avere questa missione: #i# "Favoriamo la tutela e la promozione dei diritti dei migranti, l’accoglienza e l’integrazione di cittadini stranieri, rifugiati, richiedenti protezione internazionale e umanitaria, di uomini, donne e bambini che, costretti a lasciare i propri paesi a causa di sanguinose guerre civili, violenze e soprusi perpetrate ai loro danni, ^vedono nella fuga l’unica alternativa alla morte"#http://gusitalia.it/vision-e-mission/^#/i#. "L'unica alternativa alla morte..." è un albergo a 4 stelle ad Ancona che cucini per il Ramadan dopo le 21. Qui i profughi sono pakistani, ma il Pakistan, un paese di 400 milioni di persone che in passato ha avuto sì tre o quattro guerre con l'India, attualmente non ha alcuna guerra e il suo PIL l'anno scorso ha avuto una crescita del 5% circa, migliore anche della Cina e dell'India (tanto è vero che la sua borsa è stata la migliore del mondo l'anno scorso..). Se i pakistani hanno diritto a venire ed essere ospitati in Italia allora ci sono sette miliardi di abitanti del pianeta che hanno questo diritto. il "GUS" è uno dei tanti enti finanziati con soldi pubblici per distribuirli agli immigrati distribuendo al contempo anche stipendi a italiani che potrebbero essere invece lavorare in agricoltura (Come si sa infatti negli ultimi anni migliaia di ettari coltivati sono stati abbandonati e centinaia di stalle chiuse a causa dell'euro sopravvalutato che induce a importare e della politica comunitaria di sussidi che penalizza l'Italia). E assieme al GUS, ci sono UNAR, SPAR, Inward, COCIS... ---- #F_START# size=4 color=black face=Helvetica #F_MID##i# GIORNATA MONDIALE DEL RIFUGIATO 2015 IL FUTURO CHE ARRIVA#F_END# SABATO 20 GIUGNO Il #b# Gruppo Umana Solidarietà#/b# , in collaborazione con #b# Inward#/b# , Osservatorio di ricerca e sviluppo nell’ambito della creatività urbana e con il patrocinio del Ministero degli Esteri e della Cooperazione Interazionale, del Ministero dell’Interno e del #b# Sistema SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati)#/b# , dell’#b# UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali#/b# , della Provincia e del Comune di Ancona e del #b# COCIS – Coordinamento delle Organizzazioni non Governative per la Cooperazione Internazionale allo Sviluppo#/b# , promuove sabato 20 giugno presso il porto di Ancona l’iniziativa “Il Futuro che arriva”, in occasione delle celebrazioni della Giornata Mondiale del Rifugiato, appuntamento annuale voluto dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla condizione, spesso sconosciuta ai più, dei rifugiati e sul tema della protezione internazionale e delle migrazioni forzate in tutti i suoi vari aspetti.#/i# La Troika non avrebbe torto al 100%, si potrebbe in effetti tagliare della spesa pubblica in Italia, ad esempio si potrebbero tagliare: #F_END# #b# GUS Gruppo Umana Solidarietà#/b# #b# UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali#/b# #b# SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati)#/b# #b# Inward , Osservatorio di ricerca e sviluppo nell’ambito della creatività urbana#/b# #b# COCIS – Coordinamento delle Organizzazioni non Governative per la Cooperazione Internazionale allo Sviluppo#/b# Peccato che tutte questi enti che succhiano soldi agli italiani per darli ai pakistani, somali, nigeriani, siriani, marocchini, libici siano stati istituiti in base a programmi e direttive quasi sempre della UE.

I greci intanto hanno portato in salvo 100 mid di euro - GZ  

  By: GZ on Martedì 23 Giugno 2015 13:37

I greci intanto hanno portato in salvo 100 miliardi di euro. Questo è quello che sta facendo incaxxare la Troika, dove si sono accorti che trascinando per sei mesi le trattative e lasciando parlare sempre più spesso di default e "Grexit" stanno uscendo i soldi dalle banche greche e la BCE è obbligata a finanziare il buco che si crea. #ALLEGATO_1# Questi 100 miliardi sono finiti probabilmente ora per 3/4 in conti esteri e per 1/4 in cassette di sicurezza, ma poi ci sono anche stati acquisti di oro, terreni, azioni, BMW e qualunque altra cosa che potesse servire come riserva di valore al posto del conto in banca. #b# Il punto importante è che questi 100 miliardi usciti dalle banche greche hanno dovuto essere quasi tutti compensati dalla BCE con altrettanti miliardi di "liquidità"#/b#, . #F_START# size=5 color=black face=Helvetica #F_MID# #/b# Contrariamente a quello che succede in un paese con la propria valuta, dove una fuga di capitali è un disastro, nel caso della moneta unica la fuga di capitali è un vantaggio per un paese sull'orlo del default o dell'uscita dall'euro#/b# #F_END#. Il motivo è che fino a quando si è nell'Euro la BCE è automaticamente costretta a coprire quasi tutto il buco che la fuga dei depositi crea nelle banche del paese in oggetto. Ad esempio nel caso della Grecia, questi 100 miliardi nel grafico di cui sopra erano nel bilancio delle banche greche sul lato destro, quello del passivo, cioè erano un finanziamento diciamo delle banche. Quando questi soldi sono usciti dalle banche greche queste però non hanno automaticamente liquidato 100 miliardi di attivo per pareggiare i conti. Hanno liquidato sì qualcosa come 10-15 miliardi circa sull'attivo (quindi ridotto il credito diciamo all'economia), ma poi la BCE e la Banca Centrale Greca hanno dovuto prestare loro altri 85 miliardi circa per coprire la differenza (le ultime notizie di oggi sono che il sostegno dell'"ELA" è arrivato a 89 miliardi). Non so se è chiaro: se da 240 mld di soldi in banca in tre anni calano a 140 mld, collassa tutto il sistema bancario #b# se la Banca Centrale non fornisce lei gran parte di questi soldi mancanti.#/b# (Come tutti dovrebbero sapere le banche non hanno materialmente i soldi che gli depositi, contano però sul fatto che il denaro circoli sempre all'interno del sistema bancario e poi sulla Banca Centrale per coprire il fabbisogno di liquidità) La Bank of Greece ha appunto fatto precisamente questo, tappato il buco delle banche greche, ma essendo all'interno dell'eurozona ha ricevuto questi soldi dalla BCE in qualche modo (ok, è più complicato di così perchè c'è anche il discorso dei titoli che vengono dati a garanzia, ma se entriamo in tutti i dettagli poi si perde il filo. Se uno li vuole va ad esempio sul ^blog di Frances Coppola ad esempio#http://coppolacomment.blogspot.it/^) Alla fine la sintesi è questa: se domani la Grecia da default non paga 300 miliardi e rotti che deve alla BCE/UE e al FMI e poi svaluta del 50 o 60% tornando alla dracma. Ma questi 100 miliardi usciti dal sistema bancario greco si salvano, la svalutazione colpisce solo i 140 miliardi ancora in banca. Oltre a questi ci sarebbero i soldi investiti in titoli, ma a differenza dell'Italia i greci non possiedono un solo titolo di stato greco. Quindi alla fine i greci si liberano da una parte di 300 mld di debito con il default e dall'altra perdono circa 70 mld con la svalutazione della dracma, cioè si dimezza il valore di conti bancari, ma dato che appunto hanno portato via intanto 100 mld ne salvano circa 50 miliardi #i# (Nota Bene: tutti questi conti sono fatti con il mio spannometro personale brevettato che arrotonda i numeri alle decine di miliardi... Se non semplifichi e riassumi tutto in miliardi non capisci cosa succede. Il mondo è mosso dai 100 miliardi, non dalle percentuali degli economisti che non si capisce mai bene cosa significano)#/i# E In Italia ? Qui ci sono invece 4,000 miliardi di ricchezza finanziaria in conti correnti e di deposito, titoli e fondi, di cui almeno 3,000 sono in euro (il resto sono fondi e titoli in dollari e altre valute o paesi). Gli italiani possiedono direttamente e indirettamente (tramite banche) il 70% del loro debito pubblico (di più se consideri che Bankitalia lo sta ora comprando con il QE....) In base ai numeri quindi #b# ai greci converrebbe un bel default#/b#^, cosa che Varoufakis ad esempio ha sempre detto prima di diventare ministro (ora la pensa ma non la dice). La Dracma le conviene meno, perchè ha la Grecia un deficit cronico con l'estero e importa anche buona parte degli alimenti (con una moneta sopravvalutata conviene importare...). Se però danno default poi la Troika li obbliga a uscire dall'euro togliendo il supporto alle banche greche e lo può fare anche domattina paralizzandole istantaneamente. Morale: i greci sono immersi nel guano e non si sa bene cosa consigliare loro. #b# All'Italia invece non conviene il default#/b# , perchè appunto il debito pubblico italiano è detenuto da famiglie, fondi, banche e Banca Centrale italiana per circa un 75%. Dato che gli italiani poi hanno ancora quasi tutti i soldi in conti italiani non converrebbe neanche convertire i loro 3 mila mld e rotti di attività finanziarie in euro in lire. Claudio Borghi, responsabile economico della Lega, intervistato ^ieri sul Corriere dice che è una "technicality" (!)#http://www.pressreader.com/italy/corriere-della-sera/20150622/281732678125696/TextView^. Cioè, convertire 3,000 miliardi che oggi sono in euro in lire che varranno un 30% in meno sarebbe un "dettaglio tecnico"... Non a caso quando al convegno degli industriali questo mese e poi in TV hanno chiesto direttamente a Salvini se fa sul serio con il ritorno alla lira ^non è sembrato molto sicuro..#http://www.nextquotidiano.it/lei-non-vuole-uscire-dalleuropa-ma-solo-criticarla-per-migliorarla-salvini-si/^ (#i# Nota Bene: qui si simpatizza per Salvini, Borghi, Meloni, Grillo e tutti quelli di sinistra, destro e centro che vogliono liberarsi dell'euro. Se però si nega l'evidenza, che ci sarebbe la madre di tutte le fughe di capitali, come fanno Bagnai, Borghi e Rinaldi, non si convincerà mai la maggioranza degli italiani)#/i# Come si è invece provato a spiegare in ventisei modi diversi, (questo mese anche ^pubblicando un altro mappazzo di 350 pagine di ebook con Micromega#http://temi.repubblica.it/micromega-online/%E2%80%9Cper-una-moneta-fiscale-gratuita-come-uscire-dallausterita-senza-spaccare-leuro%E2%80%9D-online-il-nuovo-ebook-gratuito-di-micromega/^) #F_START# size=4 color=black face=Helvetica #F_MID#l'Italia avrebbe bisogno disperato di creare qualcosa come 100 miliardi di moneta, come fa Draghi e di darli alle imprese e famiglie e non al mercato finanziario.#F_END# Questo è possibile per l'Italia (per la Grecia no so proprio) perchè le banche italiane NON dipendono affatto ora dal supporto del FMI o BCE ora (sono stracolme di depositi di cui non sanno cosa fare, vedi grafico sotto che mostra che i soldi in banca sono aumentati del 30% dal 2009!) #ALLEGATO_2# All'Italia converrebbe emettere una massa di crediti fiscali (sotto forma di titoli che non pagano interesse...) con cui ridurre le tasse di 100 miliardi e poi dire alla Troika: #b#" fate pure quello che volete, ma noi ci riduciamo le tasse stampando un poco di moneta..."#/b# Con noi la Troika non può farci niente, deve incassare e basta. Perchè l'Italia ha: i) surplus di bilancio primario (prima degli interessi) ii) surplus commerciale con l'estero iii) banche piene di soldi

La tragedia greca che si muta in farsa - Moderatore  

  By: Moderatore on Martedì 23 Giugno 2015 01:18

#F_START# size=5 color=black face=Helvetica #F_MID##b# Giovedì#/b# #F_END# scorso al meeting con la Lagarde (Fondo Monetario), Merkel, Hollande e altri leader finisce male e la Lagarde se ne esce dichiarando "oggi qui mancavano gli adulti.." come dire che Tsipras è un ragazzotto capriccioso. mercati europei giù...titoli sulla "Grexit"... #i# (Nota Bene l'età media in cui si va in pensione al Fondo Monetario è 55 anni e la pensione media è 100mila dollari)#/i# #ALLEGATO_2# il giorno dopo, #F_START# size=5 color=black face=Helvetica #F_MID##b# venerdì#/b# #F_END# Tsipras scrive un editoriale per un giornale tedesco in toni duri.... titoli dei giornali sulla "Grexit"...ma anche molti commenti sul fatto che se la Grecia alla fine da default o esce dall'Euro non sarà un gran problema alla fine... le borse chiudono negative... escono sulle riviste come Vox o sul Financial Times articoli su articoli di economisti che parlando di default della Grecia... .. venerdì sera è uscito un altro miliardo di euro dai conti bancari in Grecia (parte se ne vanno all'estero e parte finiscono in cassette di sicurezza), portando il totale a 72 miliardi usciti dalla banche greche da quando Syriza ha vinto a novembre le elezioni #i# (come si sa ci sono ora analisi che dicono che la strategia di Tsipras e Varoufakis sia di trascinare in lungo per consentire ai greci di portare via i soldi visto che fino a quando sia è nell'eurozona la BCE è automaticamente obbligata a coprire il buco che si crea nel bilancio delle banche (tramite l'"ELA" che è gestito dalla Banca Centrale Greca ma in pratica con soldi della BCE). Il totale del "supporto" dell'ELA è arrivato a 83 miliardi e ora la BCE da l'autorizzazione ad alzare il tetto giorno per giorno. Per cui venerdì la BCE aumenta di un altro 1,6 miliardi il tetto, ma questo basta appena appena per arrivare a venerdì sera, perchè lunedì ci si aspetta che più di un miliardo esca di nuovo dalle banche greche)#/i# ... la #F_START# size=5 color=black face=Helvetica #F_MID##b# domenica#/b# #F_END# ci si accorda per una nuova proposta dei greci che possa essere analizzata dai "tecnici" (ragionieri) della BCE, FMI e UE domenica pomeriggio e poi portata al cospetto di tutti lunedì al "Summit" dei ministri delle Finanze di tutta Europa che voleranno tutti a Bruxelles. Tsipras insiste infatti che farà la nuova proposta, ma vuole un summit al massimo livello per discuterla e lo si accontenta. Domenica non arriva però niente dalla Grecia, i tecnici aspettano fino a mezzanotte quando finalmente arriva un nuovo documento di cui non si sa cosa contenga, ma sembra qualche aumento di tasse in più #F_START# size=5 color=black face=Helvetica #F_MID# #b# Lunedì#/b# #F_END# mattina il ministro delle finanze francese Moscovici esce dichiarando che forse ci può essere un accordo... le borse balzano su del 3% in tutta europa.. Juncker che ha l'abitudine di mettere le mani addosso da uno schiaffo scherzoso a Tsipras davanti alle TV. #ALLEGATO_1# Subito dopo il Financial Times riporta che i greci hanno mandato il documento sbagliato o almeno così dicono e ne inviano un altro, che viene analizzato in fretta mentre i ministri delle Finanze dei paesi "duri"( Finlandia, Austria, Slovenia, Irlanda) fanno del sarcasmo perchè era successo un altra volta. I greci si presentano come al solito in ritardo, Varoufafis di 45 minuti che sembra sia la prassi per lui e fa incazzare i nordici. Dijsselbloem dice che non hanno avuto tempo di analizzare bene l'ultima lettera dei greci di lunedì, ma la Commissione UE che vuole un accordo dice che la lettera di domenica era stata passata da BCE e FMI e questa di lunedì non aggiunge molto. Dijsselbloem fa marcia indietro, le borse chiudono sui massimi La Merkel intanto come al solito sta in guardia per non impegnarsi e dichiara che ci sono diversi giorni in una settimana, cioè che manca ancora una settimana prima che scada il termine per ripagare 1,1 mld al FMI Alla sera di lunedì si impara da indiscrezioni varie che l'ultima proposta di Tsipras rivista e corretta contiene altre tasse, per circa un 1% del PIL (delle altre proposte famose di "riforme strutturali non interessa a nessuno, si guarda solo in pratica a quanti soldi promettono di prelevare di tasse per pagare le rate in scadenza del debito con la UE e il FMI). I titoli dei giornali sono "...Atene cede...", le borse e i titoli di stato italiani, greci e spagnoli chiudono forti... I ministri delle Finanze della UE saranno di ritorno mercoledì o giovedì...forse la farsa non finisce qui.... ------ a proposito, la verità è che hanno salvato i ricchi greci e le banche francesi e tedesche nel 2010, lo dice l'ex capo della Bundesbank in pensione ----- intervista del 2010 a Otto Pohl ^Former Central Bank Head Karl Otto Pöhl: Bailout Plan Is All About 'Rescuing Banks and Rich Greeks'#http://www.spiegel.de/international/germany/former-central-bank-head-karl-otto-poehl-bailout-plan-is-all-about-rescuing-banks-and-rich-greeks-a-695245.html^ Pöhl: All the same, it was a mistake. That much is completely clear. I would also have expected the (European) Commission and the ECB to intervene far earlier. They must have realized that a small, indeed a tiny, country like Greece, one with no industrial base, would never be in a position to pay back €300 billion worth of debt. SPIEGEL: According to the rescue plan, it's actually €350 billion ... Pöhl: ... which that country has even less chance of paying back. Without a "haircut," a partial debt waiver, it cannot and will not ever happen. So why not immediately? That would have been one alternative. The European Union should have declared half a year ago or even earlier that Greek debt needed restructuring. SPIEGEL: But according to Chancellor Angela Merkel, that would have led to a domino effect, with repercussions for other European states facing debt crises of their own. Pöhl: I do not believe that. I think it was about something altogether different. SPIEGEL: Such as? Pöhl: It was about protecting German banks, but especially the French banks, from debt write offs. On the day that the rescue package was agreed on, shares of French banks rose by up to 24 percent. Looking at that, you can see what this was really about -- namely, rescuing the banks and the rich Greeks. SPIEGEL: In the current crisis situation, and with all the turbulence in the markets, has there really been any opportunity to share the costs of the rescue plan with creditors? Pöhl: I believe so. They could have slashed the debts by one-third. The banks would then have had to write off a third of their securities. SPIEGEL: There was fear that investors would not have touched Greek government bonds for years, nor would they have touched the bonds of any other southern European countries. Pöhl: I believe the opposite would have happened. Investors would quickly have seen that Greece could get a handle on its debt problems. And for that reason, trust would quickly have been restored. But that moment has passed. Now we have this mess.

Addio Italia. Porto l'azienda in Austria - Moderatore  

  By: Moderatore on Lunedì 22 Giugno 2015 03:04

^Francesco Biasion, ex fabbro, ora ha 6 stabilimenti. Costretto a dirottare altrove il maglio più grande del mondo: "In Carinzia mi hanno accolto con banda e majorettes. Il Belpaese è perduto"#http://www.ilgiornale.it/news/politica/addio-mia-pessima-italia-porto-lazienda-austria-1142967.html^ Biasion, ex fabbro con la quinta elementare che oggi stipendia 1.000 dipendenti («ma ero arrivato a mantenerne 1.200») e fattura ogni anno 157 milioni di euro in Europa e 100 milioni di dollari negli Stati Uniti, ha usato per davvero un maglio. Il più grande esistente al mondo. Un mostro del peso di 1.500 tonnellate che, quando cala sul pezzo di metallo incandescente, esercita una pressione pari a 55 milioni di chili. «Dovevo installarlo qui a Mussolente, invece l'ho dirottato alla Boltex di Houston, uno dei due stabilimenti che ho nel Texas. Risultato: persi 500 posti di lavoro che il maglio poteva creare in Veneto, più un migliaio nell'indotto. I politici? Non hanno fatto una piega. Manco una telefonata per dirmi: “Ma Biasion, cosa fa? È impazzito?”». Fosse vera questa ipotesi, si tratterebbe di un caso di lucida follia, visto che, subito dopo, il nostro ha spostato a Lincoln, in Inghilterra, anche una pressa a vite da 32.000 tonnellate di potenza per lo stampaggio a caldo dell'acciaio, alta 14 metri e pesante 17.500 quintali, il primo impianto del genere nel Regno Unito, un investimento da 100 milioni di euro. E non è finita: nello stabilimento di Mussolente tiene ferme altre due presse da 8.000 tonnellate ciascuna, prodotte dalla Sumitomo e giunte cinque anni fa dal Giappone, 17 milioni di euro chiusi nel cellofan coperto di polvere. «Dice che così ci rimetto? Me ne ciavo! Sono pieno di robe che non adopero. Se avessi comprato azioni della Banca popolare di Vicenza, ci smenavo di più. Intanto le due presse restano lì. Da qualche parte le manderò. Ma qui non le monto di sicuro. Basta! Con questo Paese ho chiuso. Mi trattano come un delinquente? E io smetto d'investire in Italia». Coerente con l'enunciato, Biasion è andato a costruire una fabbrica ad Althofen, pittoresca cittadina di 4.600 anime nel cuore della Carinzia, 345 chilometri da Mussolente, «tre ore e mezzo di auto», dov'è stato accolto con fanfara, majorettes e jodler cantati a squarciagola. «L'abbiamo tirata su in meno di 10 mesi. Da dicembre è in produzione, per il momento con 50 operai, tutti austriaci. A breve conto di arrivare almeno a 300. Invece a Mussolente, dove ne ho 450, scenderò a 200. Ma senza spargimenti di sangue. A mano a mano che i dipendenti vanno in pensione, non li rimpiazzo. Ribadisco il concetto: con il Belpaese, anzi brutto, ho chiuso per sempre». Bifrangi, la creatura di Biasion, era, e in parte resta, un fiore all'occhiello del made in Italy: «Quelli come noi chiudono un po' in tutto il mondo. Si aprono spazi enormi. Mai visti così tanti ordinativi, pensi che paradosso». L'azienda vicentina è specializzata nello stampaggio a caldo degli acciai: flange, ingranaggi, raccordi. Non sapevo che cosa fossero le flange fino a quando non sono entrato nella fucina di Mussolente, fra lapilli di fuoco che ti avvampano il viso - 1.250 gradi di temperatura - e colpi di pressa che ti rimescolano le budella. Trattasi di piastre a forma di anello indispensabili per unire fra loro le condutture di qualsiasi tipo (acquedotti, oleodotti, gasdotti, collettori, fognature, termosifoni, caldaie, condizionatori), motivo per cui Biasion ama definirsi «un industriale quasi del tubo». La Bifrangi fornisce flange e congegni per ruote, trasmissione e cambio dei veicoli. Ecco perché fra i suoi clienti, accanto a multinazionali come la nipponica Nsk e la svedese Skf, vi sono Toyota, Volkswagen, Audi, Bmw e i colossi delle macchine per movimento terra e agricoltura, da Caterpillar a John Deere. Lavora ogni anno 205.000 tonnellate di acciaio. Oltre alla sede storica di Mussolente, a quella neonata di Althofen, alle due unità produttive di Houston e allo stabilimento inglese di Lincoln, conta una sesta fabbrica a Sheffield, sempre in Gran Bretagna, l'ex capitale della siderurgia che ha dato al cinema i metalmeccanici disoccupati improvvisatisi spogliarellisti in The full monty. E sta trattando l'acquisto di una settima unità produttiva in Spagna, a Tudela. Perché s'è fermato alla quinta elementare? «Non mi piaceva studiare. A 6 anni ero già alla forgia con mio padre. Sa, stiamo parlando del tempo di guerra. Martelli, tenaglie e zappe mica si compravano al Bricocenter. Li faceva il fabbro». La sua fuga dall'Italia è stata originata dal maglio, ho capito bene? «Benissimo. Nel 2006 dico al sindaco di Mussolente: vorrei farmi costruire il più grande maglio mai realizzato sulla faccia del pianeta. Lui non mi pone obiezioni. Così io, stupido, lo ordino alla tedesca Müller Weingarten, che ha sede vicino al lago di Costanza. Un bestione per lo stampaggio in acciaio di componenti aeronautici, visto che in Inghilterra ho avviato un centro di ricerche con la Boeing. Pezzi da 50 quintali, lunghi fino a 4 metri, che il maglio sagoma riducendoli a frittelle». Ostrega. «Eh, caro mio, ma per mettere giù un coso del genere servono fondamenta profonde 16 metri e larghe altrettanto. Un'opera d'arte. Faccio preparare il progetto. Regione e Provincia danno l'ok. Positivo anche il Via, valutazione d'impatto ambientale. A quel punto il Comune mi traccia per dispetto una strada proprio nell'area del nuovo capannone per il maglio». Ma tu guarda. «Protesto. Litigo. Alla fine, bontà loro, la strada non serve più, la tolgono. E mi concedono l'ampliamento dell'area industriale. Però il sindaco si accorge che il capannone è troppo alto: gli uccelli potrebbero sbatterci contro». Sta scherzando? «Mai stato più serio. Di conseguenza non mi firma la licenza edilizia. Due anni e mezzo persi a battagliare. Nel frattempo gli oneri di urbanizzazione salgono da 500.000 a 800.000 euro. Obtorto collo, accetto di pagare. Mi concedono una deroga per l'inizio dei lavori. Parto con gli scavi. Spendo milioni. Ma ancora non è finita. “In cambio devi farci il municipio nuovo”, mi ordinano. Non ci penso nemmeno! Allora rivoltano la frittata: “Ci firmi una convenzione senza riserve”». Vale a dire? «Dovevo accettare a priori eventuali modifiche del progetto, e relativi oneri, decise dal Comune in corso d'opera». Una follia. «Tenga conto che far arrivare il maglio dalla Germania a Mussolente mi costava 2,5 milioni di euro, perché, non essendoci strade adatte per un trasporto eccezionale di quelle dimensioni, bisognava fare il giro dell'oca per mezza Europa e poi raggiungere Venezia con una nave. E se, una volta consegnato, me l'avessero bloccato? Ho alzato il telefono. G'ho ciamà i me tosi a Houston. Ci conosciamo da 35 anni». E che cosa gli ha detto? «Di provare a chiedere allo Stato del Texas e alla Contea di Harris se ci sarebbero stati problemi nel caso in cui avessi deciso di collocare il maglio alla Boltex. La risposta è giunta in giornata: “A casa vostra fate quello che vi pare”. Il maglio l'ho mandato là. Dopo un anno era già funzionante». Non capisco perché ora tiene impacchettate due mega presse già pagate alla Sumitomo. «Senta, la Bifrangi è una società per azioni che non ha mai distribuito dividendi. Versate le tasse - quest'anno 5 milioni - ciò che resta, e le assicuro che è tanto ma proprio tanto tanto, l'ho sempre investito in nuovi macchinari. Un giorno chiedo la mia fedina penale al casellario giudiziale». (Tira fuori due fotocopie da un cassetto della scrivania). «Vede? Denunce, multe, processi per questo e per quello, lesioni, persino omicidio colposo. Un pendaglio da forca. Vorrei sapere in quale altra officina di simili dimensioni non sia mai capitato un incidente sul lavoro». Mi sfugge il motivo per cui in Italia tutti ce l'avrebbero con lei. «Dipenderà dal fatto che non ho mai unto le ruote a nessuno? Non so, me lo dica lei. Decido di costruire gli alloggi per i miei 50 dipendenti africani privi di casa, e mi stoppano il progetto. Pulisco qui fuori un prato pieno di sterpaglie e metto a dimora un po' di piante con tre panchine, affinché d'estate possano trovarvi riparo dal sole i poveri autisti dei Tir che arrivano da tutto il mondo, e mi sequestrano l'area accusandomi di costruzione abusiva. Posiziono una recinzione metallica e m'ingiungono di arretrarla di 3 metri rispetto al fronte strada, mentre ai vicini è concesso stare a 3 centimetri, così finisco addirittura nelle grinfie dell'Agenzia delle entrate. Chiedo di ristrutturare la casa-fucina in cui sono nato, che cadeva a pezzi, però mi negano la licenza. Allora sa che cos'ho fatto? L'ho rasa al suolo, lasciando che ci crescano sopra le erbacce. Un bel presepio, proprio nel centro di Mussolente. La vergogna del paese». E se n'è andato in Austria. «All'arrivo ad Althofen ho trovato ad attendermi sindaco e vicesindaco. Mi hanno mostrato 5-6 lottizzazioni industriali, una più bella dell'altra. L'ultima sembrava una località di villeggiatura. Ho chiesto: quanto viene? “Già urbanizzata, 15 euro al metro quadrato”. Qui a Mussolente me ne chiedevano 300. Ho subito stretto la mano al sindaco: affare fatto. Non solo. Mi hanno regalato 3,5 milioni di euro a fondo perduto per costruire uno stabilimento che ne costa 33. Il governo austriaco mi ha concesso un mutuo settennale di 7,5 milioni al tasso fisso dello 0,5 per cento. E in più il sindaco me g'ha portà quatro piègore». Quattro pecore? «Sì, in dono, oltre ad alcuni innesti di meli rarissimi. Le tengo nella fattoria qui accanto, insieme con 30 vacche, 40 maiali, conigli, galline, oche. Mi hanno vietato di dichiararmi azienda agricola. Eppure produco in proprio la carne, l'olio extravergine d'oliva e il vino per la mensa aziendale, dove serviamo i pasti gratis in quattro turni, perché la fabbrica funziona 24 ore su 24. Cuociamo persino panettoni e colombe pasquali da regalare ai dipendenti. I quali si portano a casa anche frutta e verdura del podere». La Bifrangi lascerà Mussolente? «La questione è allo studio. Perché dovrei offrire un posto di lavoro agli italiani? Per prendermi scarpate nel *** ed essere trattato da criminale? Vadano a farselo dare da Landini e dalla Camusso! Ho licenziato per giusta causa quattro fancazzisti che si rifiutavano di svolgere alcune mansioni. Il giudice del lavoro mi ha ordinato di riassumerli. Ho dovuto pagargli pure i danni morali». Non è che nel resto del mondo non esistano giudici e sindacati. «Momento! A Lincoln e a Sheffield ho avuto a che fare con lo zoccolo duro dei metalmeccanici britannici. Da 500 che erano, ne ho mandati lo stesso a casa 250 che non si comportavano bene. In Austria un dipendente è licenziabile persino in malattia, se non ti serve più». Non mi pare una conquista sociale. «Infatti io mica lo licenzio. Ma provi a chiedersi perché posso conservargli il posto. Benché il suo costo orario sia uguale a quello di un operaio italiano, 25 euro l'ora, in Austria pago solo il 25 per cento di tasse. Tutto compreso. No Ici, no Imu, no Ires, no Irap, no Tasi». Ma i crucchi non guardano di malocchio noi italiani? «Al contrario, ti fanno sentire un padreterno. Al ristorante non riesco mai a pagare il conto: il pranzo me lo offrono loro». Perché non sta mai fermo? Non potrebbe concedersi un po' di riposo, alla sua età? «È un vizio. Lo devo ai clienti. Guardi che cosa mi ha portato ieri un mio committente turco, assaggi». (Apre una lussuosa confezione di lokum prodotti da Bereket, pasticceria fondata nel 1923 a Istanbul, con l'immagine della Moschea Blu sulla scatola di seta). Pensa che il premier Matteo Renzi riesca a raddrizzare l'Italia? «Tante ciacole e basta. Picchia i più deboli e lascia stare i più forti. Non c'è speranza per l'Italia, dia retta a me. Puoi solo andartene».

Giappone come Grecia - GZ  

  By: GZ on Martedì 16 Giugno 2015 01:30

^"...C'è una battuta che gira tra i miei colleghi: «Sai qual è la differenza tra il Giappone e la Grecia?». L'agghiacciante risposta è: «Tre anni»#http://mobile.ilsole24ore.com/solemobile/main/art/notizie/2012-11-06/tokyo-sembra-atene-063652.shtml?uuid=AbR71Q0G)^ Così scriveva nel nov 2012 Luigi Zingales sul quotidiano di color rosa equiparando Grecia e Giappone come avviate entrambe, a tre anni di distanza, ad un default a causa del debito pubblico del 200% del PIL. Il fatto che la Grecia fosse vincolata dall'Euro e dalla BCE e la Bank of Japan invece potesse "stampare" Yen non faceva molta differenza per Zingales #i# ("... Il Giappone può monetizzare il proprio debito. Ma nel momento in cui il mercato realizza che questo succederà, il costo del debito aumenterà per compensare creditori internazionali del rischio di inflazione/svalutazione. Me se la situazione è così tragica, perchè il mercato non penalizza i titoli giapponesi? La semplice risposta èche la speculazione al ribasso è timorosa. Come ho scritto molte volte, chi gioca al ribasso rischia molto: a fronte di guadagni limitati rischia perdite illimitate. Per questo i ribassisti si muovono solo quando vedono la possibilità di un guadagno immediato. Con una Banca del Giappone seriamente impegnata in massicci acquisti di titoli pubblici, il rischio di perdite per un ribassista è troppo elevato. Per questo aspettano. Il mercato è anestetizzato dalla Banca Centrale. Ma questa anestesia non è salutare, perchè ritarda il momento dell'aggiustamento. Più tardi il Giappone si sveglierà, più tragico sarà il risveglio. È un monito a tutti coloro che vorrebbero un Banca Centrale Europea altrettanto tollerante della Banca Centrale giapponese....#/i# " ) La Bank of Japan subito dopo aver letto l'articolo di Zingales ha iniziato a comprare tutto il debito pubblico giapponese stampando yen ad un ritmo triplo della FED e Bank of England. Compra titoli per 80 trilioni di yen all'anno quando lo stato giaponese ne emette per 50 trilioni, per cui finanzia l'intero deficit annuale e in più riduce anche l'ammontare di debito sul mercato. Continuando a questo ritmo nel 2017 il debito pubblico giapponese in mano al pubblico si sarà ridotto al 65% del PIL, meno della Germania...E come tutti sanno anche le altre banche centrali nel frattempo hanno fatto quello contro cui metteva in guardia Zingales, persino la BCE ora. Sono passati quasi tre anni da quando Zingales dava tre anni di tempo al Giappone per seguire la Grecia e prediceva un default del Giappone. #ALLEGATO_1# Come chiunque può controllare, il contrario esatto di quello scritto da Zingales a fine 2012 si è verificato: il costo del debito pubblico giapponese si è praticamente azzerato (^il decennale JGB era all'0,82% nel nov 2012 ed è poi sempre sceso, toccando anche lo 0,2% e ora è allo 0,5%#http://www.bloomberg.com/quote/GJGB10:IND^) Sono passati due anni e mezzo, il Giappone ha intrapreso il più colossale esperimento di monetizzazione del debito pubblico della storia (al seguito di USA, UK e persino della UE con il QE di Draghi), il suo costo del debito si è quasi azzerato e chi ha provato a vendere short il JGB, come velatamente Zingales suggeriva, ha dato lui default. Il mercato si è buttato a comprare azioni giappponesi, il cambio si è svalutato molto e l'inflazione è salita leggermente, la disoccupazione in Giappone è scesa ed è la più bassa del mondo industrializzato, sul 4% ( in Italia per dire è salita dal 6 al 12% e in Spagna credo il 20%...) La Grecia invece, che non ha potuto monetizzare il debito e svalutare, ma è rimasta schiacciata sotto il peso del debito e debito in valuta sopravvalutata del 50%, ha continuato a disintegrarsi, con disoccupazione al 25% ecc.. e st ora per dare un default. Come analogia Giappone come Grecia non era male... Quando uno come Zingales sbaglia in modo così plateale sulla questione monetaria e fiscale cruciale del momento, bisognerebbe chiedersi onestamente se non ci sia una toppa grossa come una casa nella teoria che il 90% degli economisti italiani diffonde . E' veramente semplice: 12mila mld di "MONETIZZAZIONE" da parte delle banche centrali hanno avuto l'effetto esattamente opposto di quello predetto, cioè hanno ridotto il costo del debito e senza particolari conseguenze. I paesi che non l'hanno potuto fare come l'Italia o la Grecia hanno sofferto invece. #b# Il debito pubblico non è un problema se lo stato può creare moneta, lo diventa solo se glielo vieti.#/b# Zingales non capisce un 'azzo di moneta e debito pubblico. Ma è l'economista italiano oggi più quotato, risulta primo nelle ^classifiche tipo "IDEAS" in base ai lavori pubblicati#https://ideas.repec.org/e/pzi101.html^ che per i professori sono vitali per la carriera. Ho fatto ^l'esempio ieri di Francesco Giavazzi#http://www.monetazione.it/blog/defaultEconomia.php?topicGroupID=1&idr=123589787#123589787^ che nella generazioni precedente a Zingales era il prof. di economia più quotato, MIT, Bocconi ecc... Quando è stata fallire Lehman Giavazzi ha celebrato l'evento perchè #i# era una vittoria del mercato che provava che non occorrono i salvataggi...#/i# . Dal giorno del fallimento di Lehman ci sono stati interventi per migliaia di miliardi per salvare il mercato finanziario dall'implosione... In Medicina o Ingegneria gli esperti sono in maggioranza quello che indica la parola, degli esperti, che commettono anche loro degli errori, ma non sistematici e non sbagliano praticamente tutto sulle questioni vitali. In Economia invece hai più che altro delle ideologie e delle narrazioni, condite con numeri e statistiche qui e là, per farle assomigliare alle scienze. I politici hanno le loro responsabilità, ma sulle questioni come l'euro, il debito pubblico, la BCE, la spread dato che non capiscono e non sanno niente si appoggiano agli economisti. E questi non capiscono un 'azzo (o hanno in qualche modo interesse a non capire.. che poi è lo stesso) Bisogna rendersi conto di questo tragico fatto. Ad esempio McKinsey lavorando con aziende bene male queste cose invece le capiscono, #i#se non ne vanno di mezzo dei loro interessi#/i#. Sul debito pubblico McKinsey sembra esserci arrivata, perchè nel suo famoso report di qualche mese sul debito globale scrive alla fine in un paragrafo che esiste anche l'opzione per il debito pubblico di farlo semplicemente sparire... Cioè se stampi moneta e la usi per assorbire gradualmente i titoli pubblici sul mercato alla fine è come se non esistessero più.......come dimostra il caso macroscopico del Giapppone che stampa 80 trilioni di yen l'anno e li usa per far sparire i titoli sul mercato appunto... #i# ----- ^Luigi Zingales: nov 2012 "Se Tokyo sembra Atene"#http://mobile.ilsole24ore.com/solemobile/main/art/notizie/2012-11-06/tokyo-sembra-atene-063652.shtml?uuid=AbR71Q0G^ C'è una battuta che gira tra i miei colleghi: «Sai qual è la differenza tra il Giappone e la Grecia?». L'agghiacciante risposta è: «Tre anni». L'ovvio riferimento è alla situazione del debito pubblico. Per quanto paradossale, l'accostamento della grande potenza industriale asiatica al piccolo e disastrato Stato ellenico non è poi così assurdo. Con un debito pubblico sul Pil del 230% e un deficit statale del 10%, quello che dovrebbe sorprendere non è il paragone tra Giappone e Grecia, ma il numero di anni richiesti perché la similitudine si avveri. Dopo tutto la Grecia, quando nel 2010 è entrata in crisi, aveva un rapporto debito Pil di solo il 143% e un deficit del 10 per cento. Ed è ancora più sorprendente che il mercato non se ne preoccupi affatto. Con un rendimento decennale dei titoli giapponesi di solo 0,78%, il Giappone sembra lungi dalla catastrofe ellenica. Sbagliano i miei colleghi o sbaglia il mercato? Temo il mercato. Ma vale la pena di capire perché. Nonostante il livello di indebitamento molto più elevato, il Giappone ha numerosi vantaggi rispetto alla Grecia. Innanzitutto, ha un sistema industriale capace ancora di esportare. Poi ha un sistema fiscale funzionante, che rende credibile un forte aumento degli introiti fiscali in futuro. In terzo luogo, il Giappone prende a prestito principalmente nella sua valuta, quindi ha sempre l'opzione di monetizzare il proprio debito. Infine, i giapponesi sono sempre stati forti risparmiatori, e quindi la stragrande maggioranza del debito è detenuto internamente. È come se lo stato giapponese finanziasse il proprio debito in moneta, ma i suoi cittadini ossequiosi, invece di spendere questa moneta, la risparmiassero, mettendola sotto il materasso. Questa partita di giro, però, non può continuare tanto più a lungo. La coorte più numerosa di giapponesi, quelli nati immediatamente dopo la seconda guerra mondiale, sta per andare in pensione. Tra poco invece di risparmiare affannosamente comincerà a spendere i propri risparmi. La generazione successiva è molto meno numerosa e quindi il risparmio complessivo comincerà a scendere. La coorte che entra ora nel mercato del lavoro è molto meno numerosa di quella che sta per andare in pensione. Quindi ci sarà non solo un calo del risparmio, ma anche un calo tendenziale del Pil. Presto lo stato nipponico sarà costretto a finanziarsi almeno o in parte sui mercati internazionali, che sono meno ossequenti dei cittadini giapponesi e domanderanno un rendimento più elevato. Ma con un debito pari a 230% del Pil un aumento dei costo del debito si traduce velocemente in un deficit più elevato che impaurisce i mercati internazionali e fa aumentare maggiormente i tassi di interesse. Come noi italiani abbiamo imparato a nostre spese, il vortice diventa velocemente pericoloso. Il Giappone può uscirne? Per ridurre il debito, il Giappone può aumentare le imposte. Ma per ogni punto percentuale di aumento del costo del debito il governo nipponico dovrebbe aumentare le imposte di 2,3 punti percentuali di Pil, con effetti recessivi sul Pil e un rischio di spirale negativa tra aumento delle imposte, recessione, aumento del deficit, e necessità di un ulteriore aumento delle imposte. Il Giappone può monetizzare il proprio debito. Ma nel momento in cui il mercato realizza che questo succederà, il costo del debito aumenterà per compensare creditori internazionali del rischio di inflazione/svalutazione. Me se la situazione è così tragica, perchè il mercato non penalizza i titoli giapponesi? La semplice risposta èche la speculazione al ribasso è timorosa. Come ho scritto molte volte, chi gioca al ribasso rischia molto: a fronte di guadagni limitati rischia perdite illimitate. Per questo i ribassisti si muovono solo quando vedono la possibilità di un guadagno immediato. Con una Banca del Giappone seriamente impegnata in massicci acquisti di titoli pubblici, il rischio di perdite per un ribassista è troppo elevato. Per questo aspettano. Il mercato è anestetizzato dalla Banca Centrale. Ma questa anestesia non è salutare, perchè ritarda il momento dell'aggiustamento. Più tardi il Giappone si sveglierà, più tragico sarà il risveglio. È un monito a tutti coloro che vorrebbero un Banca Centrale Europea altrettanto tollerante della Banca Centrale giapponese.#/i#

Giavazzi dice lasciamo andare in default i greci che non succede niente (disse lo stesso per Lehman) - GZ  

  By: GZ on Venerdì 12 Giugno 2015 02:38

Tutti ora sono convinti che il mercato non avrà problemi se la Grecia da default o esce dall'Euro (che sarebbe una forma di default), perchè la BCE con l'OMT, ELA, Fondi Salva Stati e QE ha blindato tutto e ha pensato a tutto. Il prof Giavazzi nel suo delirante editoriale sul Financial Times di qualche giorno fa intitolato ^"I Greci hanno scelto la povertà, lasciamoli al loro destino"#http://next.ft.com/2bc11fe8-0dd5-11e5-9a65-00144feabdc0^ ha scritto che è un bene che la Grecia venga lasciata uscire dall'euro e che le si può abbuonare tutto il debito (default insomma) che non ci saranno problemi. Il 15 settembre del 2008 il governo USA decise di lasciar fallire Lehman Brothers. In marzo aveva evitato il fallimento di Bear Sterns, che era molto simile a Lehman, arrangiando la sua fusione ecc.., come si fa di solito, ma nel caso di Lehman Hank Paulson decise di non dare garanzie pubbliche e di mostrare che non si salvano sempre le banche perchè "è il capitalismo bellezza" e il mercato assorbe i fallimenti e poi funziona tutto meglio (o forse Paulson, che era di Goldman Sachs, voleva regolare i conti con Lehman...) Il giorno dopo Francesco Giavazzi scrisse sulla Voce, il 16 sett 2008: #i# ^"Ieri è stata una buona giornata per il capitalismo. Dopo il salvataggio con una garanzia pubblica di Bears Stern in primavera e di Fannie Mae e Freddie Mac il mese scorso, si era diffusa l’impressione che il governo americano avrebbe salvato chiunque: oggi le banche, domani le case automobilistiche e le linee aeree, dopo domani chissà. Invece, con grande coraggio, il segretario del Tesoro statunitense Henry Paulson ha detto basta. Il costo è stato elevato, il fallimento della terza/quarta banca d’investimento al mondo, ma il mercato ha impiegato meno di cinque minuti a capire. E Bank of America ha comprato Merrill Lynch senza alcuna garanzia pubblica e ad un premio di 70 per cento sull’ultimo prezzo di mercato. Oggi la cintura di liquidità di cui ha bisogno AIG sarà anch’essa offerta dal mercato. Il Tesoro e la Fed si limitano ad un’opera di coordinamento utile e che non costa nulla. E’ una svolta importante, la vittoria del mercato. ..#http://www.lavoce.info/archives/25149/una-vittoria-del-mercato/^"#/i# Come tutti sanno, nel giro di qualche giorno il fallimento di Lehman fece crollare tutti i mercati finanziari del mondo e costrinse le banche centrali a stampare secchiate di miliardi (700 miliardi come prima botta) per tamponare il crac. AIG è stata salvata poi anche lei nel giro di qualche giorno con più di 100 miliardi di soldi stampati dalla FED e ancora adesso dopo sette anni è controllata dallo Stato! Nota Bene Il prof Francesco Giavazzi della Bocconi è stato negli ultimi 20 anni l'economista più influente in Italia, da sempre appare sul Corriere con i suoi editoriali. Un aquila che quando è fallita Lehman scriveva che #i# ":..il mercato ha impiegato meno di cinque minuti a capire... Ieri è stata una buona giornata per il capitalismo... Oggi la cintura di liquidità di cui ha bisogno AIG sarà anch’essa offerta dal mercato..."#/i# Uno che era entusiasta dell'Euro, un paladino di Monti e dell'"austerità espansiva", un fautore della deregolamentazione finanziaria e della Globalizzazione. In poche parole un nemico dell'umanità, un pericolo pubblico, uno da mandare al confino senza processo, solo sulla base dei suoi articoli di economia che sono prova sufficiente della sua pericolosità sociale. La colpa del disastro economico in Italia non è solo o tanto dei politici, è dei professori di economia che vanno mandati a zappare come si diceva una volta perchè quando raccomandano o predicono qualcosa sbagliano di 180 gradi. Tra qualche giorno o al massimo qualche settimana si avrà un altra riprova dell'intelligenza di Giavazzi sulla Grecia

E dopo dove emigreremo tutti ? - Moderatore  

  By: Moderatore on Giovedì 11 Giugno 2015 19:19

Anche il leader del maggiore partito di opposizione partecipa alla farsa per cui esisterebbe un diritto degli africani maltrattati nei loro paesi ad essere accolti in Europa: #i# ^".... La valutazione se un immigrato ha diritto allo status di rifugiato va fatta nei punti di partenza in Africa con strutture e uffici consolari. A chi ottiene lo status di rifugiato deve essere concesso di scegliere il Paese di destinazione in ambito UE..."#http://www.beppegrillo.it/2015/06/immigrati_italia_no_grazie.html^#/i#. Vediamo di ragionare. Se installi in tutta l'Africa uffici che esaminano i candidati si presentano a milioni e in base al criterio delle guerre, persecuzioni, stupri o discriminazioni subite ci sono 20 milioni di africani su 800 (diciamo il 2% ?) che otterrebbero più o meno "legittimamente" lo status legale di rifugiati. In Somalia ed Eritrea ad esempio, in base al criterio delle sofferenze patite mezza popolazione avrebbe "diritto allo status di rifugiato" in Europa e solo in questi due paesi abitano in 30 milioni Avendoli esaminati ed accettati "in loco" cioè in Somalia, Zimbabwe, Gabon, Ciad o Congo negli "uffici consolari" italiani o UE sparsi in tutta l'Africa come propone Grillo dovresti anche ovviamente organizzare come UE il loro trasporto aereo da tutta l'Africa!. Immagina la corsa che si scatenerebbe in tutto il continente una volta che gli uffici della UE in loco esaminassero i candidati a venire in Europa... #i# E le sofferenze di questa gente, non ci pensi, non senti il papa e il vescovo ?#/i# Ci sono stati dei periodi della storia europea in cui, in base al criterio delle sofferenze, dei torti e delle persecuzioni, metà delle nostre popolazioni avrebbero avuto il "diritto" di emigrare in massa altrove: in Russia in base al criterio delle sofferenze patite avrebbero dovuto poter emigrare quasi tutti praticamente durante tutto il corso della sua storia. Durante la guerra dei Trenta anni in Germania fu sterminato un terzo della popolazione per cui i tedeschi di allora avrebbero avuto tutti diritto a emigrare in Francia ? Ogni volta che c'è una guerra civile, una guerra, un regime feroce su un pianeta di sette miliardi di persone ora le popolazioni coinvolte acquisiscono il diritto di emigrare ? E perchè solo qui in Europa e non a Singapore, Dubai, Israele, Korea, Giappone, Malesia, Cina...) ? Passiamo ora al tema vero, la distruzione dell'Italia "in progress" sotto i nostri occhi, mentre siamo distratti da stupidaggini come il default o l'Euro. Prova invece ad alzare un attimo lo sguardo al futuro dell'Italia che non è difficile vederlo ora. #F_START# size=4 color=black face=Helvetica #F_MID# Una volta che cento milioni di africani siano in Europa (anche tramite la crescita demografica di quelli che già ci vivono) questa comincerà ad assomiglierà ai loro paesi di origine e fra un paio di generazioni vorremo tutti trovare qualche angolo dell'Africa poco abitato in cui emigrare. #F_END# Non ce ne sono però più, nel 1600 il Sudafrica attuale era quasi disabitato, specialmente la costa era vuota e famiglie di contadini olandesi vi si stabilirono come coloni, quelli che a forza di abitare in Africa da tre secoli chiamano se stessi "afrikaaners". Successivamente milioni di africani vi sono emigrati e oggi comandano giustamente loro per cui gli "afrikaaners" cercano di andarsene dal Sudafrica, ma nessun paese occidentale li accetta (stanno provando ad essere considerati come rifugiati soggetti a discriminazione e persecuzione date che migliaia di loro sono finite massacrati nelle loro fattorie, ma essendo lontani e non salendo sui barconi non riescono ad andare da nessuna parte) (Se per caso poi gli europei in futuro una volta che l'Europa sarà sommersa intorno al 2070 dovessero comunque trovare un altra area in cui ricominciare da capo gli africani e altre popolazioni li vorrebbero seguire...). Nell'Africa "subsahariana" ci sono 800 milioni di persone e se per meritare la patente di profugo devi abitare in un posto disastrato, immerso nella miseria e dove si rischiano abusi crudeli la maggioranza avrebbe diritto di spostarsi qui. Non esiste il minimo dubbio che nel giro di due generazioni la spinta demografica (arriveranno a tre miliardi mentre gli europei si ridurranno a meno di 600 milioni) li spingerà naturalmente ad occupare l'Europa (se non glielo impedisci). I tuoi nipoti abiteranno di fatto in Africa. L'unica "valutazione" da fare è quella di come fermarli immediatamente, senza eccezioni e ad ogni costo. #ALLEGATO_1# #b# Da quasi tutto il mondo le popolazioni vogliono emigrare dove ci sono degli europei che fanno funzionare le cose, non importa il clima, non importa che ci sia un freddo polare come in Canada, siano afose la Spagna o sovrappopolate come l'Olanda, basta che ci siano degli europei#/b# . Una volta però che un area venga sommersa da altre popolazioni (vedi Detroit, New Orleans, Baltimora, il South Side di Chicago, Brooklyn e tante vaste aree urbane dell'America, la ex-Rhodesia, il Sudafrica..) inizia una nuova migrazione verso un altra area in cui gli europei siano in maggioranza e facciano funzionare le cose. Il problema è che gli europei oggi sono solo l'8% della popolazione mondiale ora e hanno sempre meno spazio a disposizione, anche in Svezia ci sono città come Malmoe dove stanno per diventare una minoranza e a Londra sono già in minoranza... #i# Ok, ok...ma non senti il dovere morale o cristiano di fare qualcosa per questi milioni di disgraziati sui barconi ? #/i# Se lo sentissi mi unirei ai missionari e alle varie organizzazioni internazionali in Africa come ha fatto la signora Morena che era qui oggi da me e mi raccontava che è stata per quattro interi anni in Zambia come volontaria non pagata, come Rossi il falegname che veniva qualche anno fa è andato per diverse estate coi comboniani non ricordo dove a lavorare gratis per insegnare l'agricoltura e altro. Come mia cugina Antonella che è stata per mesi in giro a visitare nel centro-africa la sua amica Paolotta che lavorava come infermiera e il nostro comune amico Giovanni M. che poi ha continuato fino a diventare un funzionario ONU in Etiopia (abitava con me a Roma quando non era in missione). L'altra mia cugina Bianca è stata per diversi anni in Africa, non ricordo se alcuni mesi l'anno o tutto l'anno a fare l'ostetrica. Biagio Bossone con cui abbiamo scritto questo libro assieme a Cattaneo e poi tutti questi articoli attualmente è ad Addis Abeba con il FMI in un programma di aiuto tecnico. E questi sono solo i miei parenti e conoscenti, se ci penso poi me ne vengono in mente altri. I personaggi della chiesa e della sinistra PD, SEL, Repubblica, Il Fatto ecc... che predicano di accogliere centinaia di migliaia di africani #b# NON SENTONO INVECE ALCUN BISOGNO DI ANDARE IN AFRICA come i miei parenti e conoscenti#/b# e non in un villaggio turistico a Malindi. Se ci sono andati a lavorare questi che conosco perchè non ci vanno Gad Lerner, Landini, Veltroni la Boldrini o Floris ? Ci sono tanti programmi di aiuto e tanti che vanno a prestare la loro opera in Africa tra gli europei (Non ci sono invece arabi e asiatici, anche di paesi ricchi, che prestino la loro opera per aiutare popolazioni africane, non incontri mai giapponesi, arabi, indiani, israeliani, cinesi che lavorino gratis con gli africani e sarebbe interessante chiedersi come mai). Se parliamo invece come collettività non abbiamo alcun dovere morale di permettere che intere popolazioni di africani si stabiliscano in Europa, al contrario abbiamo il dovere civico di impedirlo se vogliamo garantire ai nostri figli un futuro #b# Il primo dovere di qualunque specie o popolazione vivente è quello alla vita e alla riproduzione e se non ti preoccupi tu dei tuoi figli e discendenti non puoi aspettarti che siano degli estranei a farlo. Se dai la precedenza ai figli di altri, estranei e lontani da te in ogni senso, geografico, culturale, biologico, vai contro l'imperativo alla base della vita stessa.#/b# L'Italia come entità geografica e naturale è più povera del Congo, Nigeria, Zambia, Uganda o Senegal per cui evidentemente è stato il lavoro di decine e decine di generazioni di italiani a vario titolo che l'ha resa un paese oggi appetibile. Quale sia il motivo preciso per cui la maggioranza delle opere d'arte del pianeta sia state prodotte da italiani ad esempio non lo so e nessuno lo sa veramente, ma perchè fare scomparire questo popolo che negli ultimi tre millenni si è distinto come quasi nessun altro ? Se invece per qualche motivo secoli fa l'Italia fosse stata occupata da arabi o africani non è forse logico pensare che oggi assomiglierebbe all'Egitto, al Senegal o all'Etiopia ? Non sono state la pianura padana o la costa amalfitana che hanno creato le civiltà che sono sorte dalle nostre parti, ma le popolazioni che le abitavano. Come questo succeda nei secoli è difficile da spiegare, ma quello che conta è che è stato così, che è una realtà. Dato allora che occupiamo solo circa l'1% della superficie terrestre è proprio necessario che milioni di africani (cinesi, indiani, arabi...) vengano tutti qui ? Spiace molto formulare questo pensiero, ma se in praticamente tutti i paesi africani c'è violenza, miseria, degrado, crudeltà e abusi non è logico pensare che una volta che le loro popolazioni si muovano in Italia riprodurranno pian piano situazioni simili a quelle dei loro paesi di origine ? Se ora l'Italia viene gradualmente occupata da milioni di persone che sono, senza quasi eccezioni, incapaci di far funzionare le loro società in paesi dotati di tante risorse naturali non è logico pensare che ridurranno piano piano l'Italia ad immagine e somiglianza dei loro paesi ? E dopo dove emigreremo ? A Singapore che ti respingono a frustate ? in Australia che i "migranti" ora si sono messi a confinarli tutti in qualche isola del pacifico ? in Cina che sono già fitti e probabilmente ti sparano ? in USA ci sarebbe spazio e sono permissivi, ma sai cosa succede, ci sono centinaia di migliaia di africani dei caraibi, di messicani, ecuadoregni, guatemaltechi e altri sudamericani nonchè di cinesi e indiani che stanno entrando ogni anno negli USA, per cui devi metterti in fila e quelli di Haiti o del Messico sono avvantaggiati nel passare la frontiera... Dopo dove emigreremo allora tutti ? (o più esattamente i nostri nipoti) --------------------- Corriere della Sera, 11 giugno ^"Milano, la stazione sembra un campo profughi: notti sui cartoni e casi di malaria"#http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/15_giugno_11/notti-cartoni-casi-malaria-centrale-come-campo-profughi-5c9f98a8-1003-11e5-9af2-c0e873d99e21.shtml?refresh_ce-cp^ L’ultimo angolo trasformato in dormitorio è una «gabbia». Una grata davanti, una dietro, a chiudere uno spazio tra le colonne di quella che ancora si chiama Galleria delle Carrozze: l’ingresso alla stazione Centrale a Milano. Restano una mutanda da uomo rossa infilata tra le «sbarre», una traccia di cartoni a terra, una lattina di coca-cola, una chiazza di liquido indefinibile, un sacchetto annodato di plastica azzurra, pieno. «Ne ho contati 88 che dormivano qui fuori - racconta Giorgio Ciconali -, poi la polizia è passata a svegliarli. In 126 erano stesi nel mezzanino», che già da giorni era stipato di uomini soprattutto, ma anche donne, e persino bambini. «Altri ancora vagolavano tra l’atrio e il primo piano». Erano le otto del mattino, la stazione cominciava ad affollarsi di pendolari, il direttore del Servizio igiene della Asl, Ciconali, era venuto a fare un sopralluogo. Per trovare conferma a quello che aveva già intuito: son troppi, denutriti, stanchi e a volte anche malati. Hanno bisogno di cura. «Situazione insostenibile» «Che fame!», esclama una volontaria, distribuendo biscotti. Due bimbette li masticano mogie, in mezzo a tante giovani donne e altrettanti ragazzi. Un gruppetto di adolescenti alle tre del pomeriggio tenta ancora di dormire sulle panchine, in un via vai di operatori sociali, agenti della polfer, fotografi, passeggeri comuni, che sbucano dalle scale mobili coi trolley sul piano ammezzato, guardandosi attorno stupiti. Da un lato e dall’altro, vagamente separata dalle transenne, c’è una folla di siriani, qualche famiglia di recente fuggita da Homs, ma soprattutto di eritrei, la grande maggioranza, che s’arrangiano tra la Centrale e Porta Venezia, in attesa di ripartire. Su una parete qualcuno ha appeso l’immagine di una madonna ortodossa. Ferrovie e Grandi stazioni ormai non nascondono il disagio e fanno sapere di aver proposto soluzioni, di avere dei «tavoli» aperti con il Comune e la prefettura. L’assessore regionale alla Sanità, Mario Mantovani, vice del governatore Roberto Maroni che ha minacciato di «tagliare i fondi» ai Comuni che accolgono profughi, arriva in stazione nel pomeriggio con tutt’altro tono annunciando, «da subito, un presidio sanitario permanente», che finora mancava: «Siamo in una situazione che non riusciamo più né a controllare né a sostenere». Il caldo, il sovraffollamento, le condizioni precarie, si scopre che dal primo giugno si sono contati 108 casi di scabbia. «Stamattina abbiamo riscontrato anche casi di malaria», continua Mantovani. E quello che non dice è che si è avuto il timore che fosse ebola. Il presidente della Fondazione Progetto Arca, Alberto Sinigallia, che si è accollato l’ingrato compito di gestire questi spazi, racconta che l’altra notte, all’una, un ragazzo ha avuto una crisi epilettica; la notte prima ancora è stata una bambina ad aver avuto bisogno dell’ambulanza. Nei suoi calcoli il numero dei migranti che hanno dormito qui, tra martedì e ieri, è addirittura 350. Una cifra enorme, da campo profughi, non da stazione ferroviaria.In due giorni 350 tra eritrei e siriani. «Sono denutriti, hanno bisogno di cure» di Alessandra Coppola L’ultimo angolo trasformato in dormitorio è una «gabbia». Una grata davanti, una dietro, a chiudere uno spazio tra le colonne di quella che ancora si chiama Galleria delle Carrozze: l’ingresso alla stazione Centrale a Milano. Restano una mutanda da uomo rossa infilata tra le «sbarre», una traccia di cartoni a terra, una lattina di coca-cola, una chiazza di liquido indefinibile, un sacchetto annodato di plastica azzurra, pieno. «Ne ho contati 88 che dormivano qui fuori - racconta Giorgio Ciconali -, poi la polizia è passata a svegliarli. In 126 erano stesi nel mezzanino», che già da giorni era stipato di uomini soprattutto, ma anche donne, e persino bambini. «Altri ancora vagolavano tra l’atrio e il primo piano». Erano le otto del mattino, la stazione cominciava ad affollarsi di pendolari, il direttore del Servizio igiene della Asl, Ciconali, era venuto a fare un sopralluogo. Per trovare conferma a quello che aveva già intuito: son troppi, denutriti, stanchi e a volte anche malati. Hanno bisogno di cura. «Situazione insostenibile» «Che fame!», esclama una volontaria, distribuendo biscotti. Due bimbette li masticano mogie, in mezzo a tante giovani donne e altrettanti ragazzi. Un gruppetto di adolescenti alle tre del pomeriggio tenta ancora di dormire sulle panchine, in un via vai di operatori sociali, agenti della polfer, fotografi, passeggeri comuni, che sbucano dalle scale mobili coi trolley sul piano ammezzato, guardandosi attorno stupiti. Da un lato e dall’altro, vagamente separata dalle transenne, c’è una folla di siriani, qualche famiglia di recente fuggita da Homs, ma soprattutto di eritrei, la grande maggioranza, che s’arrangiano tra la Centrale e Porta Venezia, in attesa di ripartire. Su una parete qualcuno ha appeso l’immagine di una madonna ortodossa. Ferrovie e Grandi stazioni ormai non nascondono il disagio e fanno sapere di aver proposto soluzioni, di avere dei «tavoli» aperti con il Comune e la prefettura. L’assessore regionale alla Sanità, Mario Mantovani, vice del governatore Roberto Maroni che ha minacciato di «tagliare i fondi» ai Comuni che accolgono profughi, arriva in stazione nel pomeriggio con tutt’altro tono annunciando, «da subito, un presidio sanitario permanente», che finora mancava: «Siamo in una situazione che non riusciamo più né a controllare né a sostenere». Il caldo, il sovraffollamento, le condizioni precarie, si scopre che dal primo giugno si sono contati 108 casi di scabbia. «Stamattina abbiamo riscontrato anche casi di malaria», continua Mantovani. E quello che non dice è che si è avuto il timore che fosse ebola. Il presidente della Fondazione Progetto Arca, Alberto Sinigallia, che si è accollato l’ingrato compito di gestire questi spazi, racconta che l’altra notte, all’una, un ragazzo ha avuto una crisi epilettica; la notte prima ancora è stata una bambina ad aver avuto bisogno dell’ambulanza. Nei suoi calcoli il numero dei migranti che hanno dormito qui, tra martedì e ieri, è addirittura 350. Una cifra enorme, da campo profughi, non da stazione ferroviaria. ----- foto alla Statione Termini di questa settimana

La Lega esplode del 100% (come numero di votanti) - Moderatore  

  By: Moderatore on Martedì 02 Giugno 2015 15:10

I partiti di governo (PD, FI, altri di centro) hanno perso dal -40% al -50% IN TERMINI DI NUMERO DI VOTI rispetto al 2013 o 2014 e la brutta Lega ammazzazingari è aumentata dal 50% al 100%, sempre in termini di quantità di voti #ALLEGATO_1# Cioè, se guardi a quanta gente si è presa la briga di andare a votare è stata un esplosione di gente che andava a fare la crocetta sul brutto e sporco Salvini che specula sui campi rom. Anche nel caso del M5S ha tenuto come percentuali, ma come numero di persone che si è presentata a votarlo è calato e parecchio. Come mai ? Ad esempio quella degli zingari sarà anche una questione marginale dal punto di vista macroeconomico o "macrosociale" però è una bandiera, una cartina di tornasole su chi racconta le solite balle ipocrite progressive e chi dice delle verità, verità mica belle, molto antipatiche anche, ma delle verità. ----#i# Mario Giordano per “Libero quotidiano” Adesso la parola d’ordine è: siete sciacalli. Chiedete la chiusura dei campi rom, dove l’illegalità è legge e i ladri sono i benvenuti? Sciacalli. Vi dà un po’ fastidio che accanto alla vostra casa, pagata fino all’ultimo centesimo di mutuo, prosperino le baraccopoli abusive, centrali del malaffare? Sciacalli. Vi sembra sbagliato che i nomadi mandino i bambini a mendicare o, peggio, a rubare, anziché a scuola come dovrebbero? Sciacalli. Vi indignate perché tre rom, scappando da un posto di polizia a folle velocità travolgono nove cristiani, ne ammazzano uno e ne feriscono altri? Sciacalli. E vi indignate ancor di più perché dopo aver fatto ’sto macello, i fenomeni del volante sono scappati via? Ancora sciacalli. Di nuovo sciacalli. Sempre sciacalli. Perché non imparate la lezione? Accoglienza, multiculturalismo, integrazione. Vogliate bene ai fratelli rom. Fatevi travolgere dal loro senso civico. E, se non basta, fatevi travolgere anche dalle loro auto che scappano via a 180 all’ora. Qualcuno ora glielo spieghi ai figli di Corazon Perez, 44 anni, filippina, mamma e donna perbene, che cos’è l’integrazione. Perché lei, per dire, l’ha praticata per tanti anni in prima persona. Lavorava, aveva un marito, una famiglia, amici, una vita serena. Tra qualche giorno sarebbe stato il suo compleanno che avrebbe festeggiato qui, in questo Paese, alla faccia di presunti razzisti e sciacalli. Ma, guarda un po’, nessuno aveva niente contro di lei che viveva in una casa regolare. Pagava la Tasi e l’Iva. Persino il biglietto della metropolitana. Le volevano tutti bene. Gli unici che non le hanno voluto bene sono quei tre rom: l’hanno vista lì rimbalzare sul tetto e poi finire sul cofano, era in bilico, urlava, cercava disperatamente di aggrapparsi al parabrezza, al tergicristallo, a qualsiasi cose avrebbe potuto tenerla in vita. Se quei maledetti si fossero fermati, forse Corazon ce l’avrebbe fatta. Tre figli avrebbero ancora un mamma. Ma a dirlo oggi si rischia di passare per sciacalli. Prendete il campo nomadi Monachina, uno di quelli da dove arrivano quei tre paladini dell’integrazione a 180 all’ora. Dicono sia un «campo nomadi tollerato». Proprio così: «tollerato». Siamo all’illegalità «tollerata». Accettata. Di più: all’illegalità autorizzata dall’autorità municipale. L’illegalità con il timbro ufficiale. Ma a voi sembra possibile che esistano e siano «tollerate», queste oasi di delinquenza dove le regole che valgono per tutti gli italiani sono ribaltate, sovvertite, calpestate, irrise? Dove si spaccia e si organizzano furti, si nasconde refurtiva e si incendiano rifiuti tossici, si avvelena l’aria e si calpesta l’igiene, si trafficano armi e si addestrano scippatori. #ALLEGATO_2# Dove insomma ognuno fa quello che vuole, e la polizia ha persino paura ad entrare. Ditemi: vi sembra possibile? E attenti a rispondere di sì, mi raccomando. Perché altrimenti siete anche voi degli sciacalli. Noi sciacalli, che ci volete fare?, siamo fatti così: per esempio, se vediamo uno che ha intestate 24 automobili (ventiquattro!) ci viene il sospetto che sia un ladro o un farabutto o un prestanome delinquente. Nessuna persona onesta, forse nemmeno l’erede di Onassis e il principe del Qatar, si intesta 24 automobili. Noi sciacalli, uno così lo faremmo controllare, per esempio. Dentro il suo maledetto campo rom. Gli impediremmo di andare in giro (lui o suo figlio, ancora non si capisce), a guidare come un pazzo e giocare agli autoscontri con la vita dei cittadini che escono dalla metropolitana. Ma noi siamo sciacalli, e dunque non capiamo il valore dell’integrazione. Il quale dev’essere, all’incirca, simile a al valore di qualche testa sfracellata sul marciapiede. Abbiate pazienza, ma per noi sciacalli l’unico modo di favorire l’integrazione dei rom è usare le ruspe. Abbattere questi covi di illegalità. Raderli al suolo. Altro che campi tollerati. Si fanno uscire le persone e poi via con gli abbattimenti, come succederebbe a me, se costruissi una baracca abusiva in un prato. E di loro che ne facciamo? Semplice. Per i veri nomadi, che sono una minoranza, si realizzino aree di sosta dove non è permesso fermarsi più di un mese. Per i nomadi stanziali (ossimoro vivente) che sono la maggioranza ci sono due soluzioni: se sono italiani, si cerchino un lavoro e si paghino una casa, come fanno tutti i cittadini italiani; se sono stranieri, che se ne tornino al loro Paese. La soluzione è sotto gli occhi di tutti, perché non la si mette in pratica? Perché dobbiamo pagare luce, gas e acqua a chi ci deruba ogni giorno in stazione o dentro casa? Perché il Comune di Roma deve spendere, solo lui, 24 milioni di euro per la «Campo Nomadi Spa» specializzata in furti, borseggi e altre illegalità? Dicono: i rom non sono un’emergenza perché sono pochi. Peggio mi sento: se sono pochi, il problema si può risolvere subito. Perché, allora, lo si lascia crescere e incancrenire? Perché si permette a questi signori di spadroneggiare a casa nostra e di farla sempre franca? Diteglielo ai figli di Corazon che questa non è un’emergenza. Alla fine, infatti, a pagare il conto sono sempre le persone semplici, come la colf filippina, con la sua amica, come gli altri feriti, come gli abitanti delle periferie che ogni giorno denunciano furti, angherie, paura, situazioni insostenibili e nel migliore dei casi vengono ignorati. Nel peggiore vengono bollati come razzisti. O sciacalli. Ora tutti dicono che i pirati della strada, autori di quest’ultima strage, saranno inchiodati e puniti con pene esemplari. Sembra vero. Tre anni fa, nel gennaio 2012, a Milano, un rom a bordo di un Suv travolse e uccise un vigile, trascinandolo per oltre 200 metri, senza pietà e fuggì via. Ha avuto la pena ridotta a 9 anni, tra poco sarà libero. Il suo complice non ha fatto nemmeno un giorno di galera. «Nessuno paga, nessuno interviene. E le tragedie si ripetono», dicono oggi i familiari di quel bravo vigile. Chissà se saranno pure loro bollati come sciacalli. #ALLEGATO_3# #/i#

Primavera Economica: il docufilm su Warren Mosler e MMT - Moderator  

  By: Moderator on Mercoledì 20 Maggio 2015 16:45

#ALLEGATO_2# Segnaliamo ^Primavera Economica#www.primaveraeconomica.it^, il docu-film realizzato da ^ReteMMT#www.retemmt.it^ sull'attività del padre della MMT, Warren Mosler, come visiting professor presso l'Università di Bergamo nel Marzo 2014. Il film è in proiezione in varie regioni d'Italia, e a partire da Maggio viene pubblicato un capitolo per volta su Youtube. Nell'ultimo capitolo pubblicato, "Come nasce Primavera Economica", è presente l'intervento di #b#Giovanni Zibordi#/b#, che nel 2012 invitò Warren Mosler nell'ambito dell'IT Forum di quell'anno, con una collaborazione che è proseguita e si ripete quest'anno. Il capitolo è visibile qui: ^LINK#https://www.youtube.com/watch?v=RGET-mBlX84&feature=youtu.be^ L'incontro con Warren Mosler è per GIOVEDÌ 21 : 14:30 - 16:30 - SALA DEL TEMPIO 1 presso l'IT Forum a Rimini Intervengono Alfredo D'attorre - Deputato; membro della Direzione nazionale del Pd Warren Mosler - gestore di Hedge Fund, fondatore della Scuola Monetaria Moderna (MMT) Giovanni Zibordi - Strategist Cobraf.com

Inferiorità degli uomini - Moderatore  

  By: Moderatore on Martedì 19 Maggio 2015 21:18

la tabella è troncata in fondo all'ultima colonna dove ci sono i dati 2012 per le donne perché su NoisefromAmerika l'hanno pubblicata così e mi sapeva fatica cercare nel dossier di cui mettono il link l'originale...se qualcuno vuole farlo lo ringrazio....ma non credo che il rapporto tra anni di lavoro delle donne italiane e danesi o olandesi cambi molto... #ALLEGATO_1# Facciamo un esempio ulteriore. Abbiamo con Cattaneo, Bossone, Grazzini, Gallino, Ortona, Costa, Sylos Labini appena messo assieme finalmente questo libro su come risolvere la crisi e tra chi partecipa c'è Luisa Bianco, sociologa, che assieme al prof. Ortona hanno scritto un capitolo in cui dicono di stampare moneta (ok, emettere crediti fiscali...ci siamo capiti) e usarli per assumere un milione di statali. Metà della loro motivazione è che dato che le donne oggi in Italia sono il 60% dei laureati (lo sapevate ?) e nella PA si assumono più laureati che nel settore privato in questo modo aumenteresti l'occupazione femminile rispetto a quella maschile. Ora, a me verrebbe da far notare che con questa crisi il 99,9% dei posti di lavoro persi erano nel settore privato (giusto?) ed erano al 70% maschili...(basta pensare alle costruzioni), quindi se volessi correggere una "discriminazione" introdotta dalla crisi dovresti fare più o meno il contrario...le insegnanti e impiegate della Regione non sono esattamente il gruppo che ha subito di più la crisi e che trovi nelle cronache dei suicidi per disoccupazione o fallimento. Generalizzando un poco, il maschio MEDIO è nella nostra società in una posizione inferiore alla femmina MEDIA, ma è verissimo che nell'elite (politica, finanziaria, artistica, scientifica, manageriale...) ci sono molti più uomini che donne e alcuni di questi uomini riempiono le cronache perchè trombano una quantità impressionante di femmine (Dominque Strauss Khan, Berlusconi, Clinton, Gheddafy, Chirac, Ronaldo, Balotelli e i calciatori di serie A, le rock star..) Data questa prevalenza degli uomini nel top 3% della società sembra che gli uomini siano in una posizione superiore nella società in generale (E non bisogna neanche esagerare con questo, visto che la persona oggi più importante in Europa è Angela Merkel, la persona più influente in America è il governatore della FED che si chiama Janet Yellen e il candidato alla presidenza in testa si chiama Hillary Clinton e al Fondo Monetario hai la Cristine Lagarde) Questa superiorità è un illusione ottica per quello che riguarda l'UOMO MEDIO (diciamo il 90-95% degli uomini) che campa di meno, lavora di più, paga in media più contributi rispetto alla pensione che riceve, è discriminato dal sistema scolastico (solo il 40% dei laureati sono oggi uomini), perde la casa quando la donna divorzia (nel 70% dei casi prende lei l'iniziativa) unitamente ad un terzo dello stipendio e non vede più i figli... Tutto questo però succede solo in Occidente (il 10% della popolazione mondiale composta da "bianchi") e probabilmente è il motivo principale per cui sta scomparendo come civilizzazione e come razza (etnia, popolazione...chiamala come ti pare...) perchè cinesi, giapponesi, koreani, indiani, arabi non seguono questo trend... Se fossimo in un qualche forum del Fatto Quotidiano o di Repubblica o anche nella maggioranza dei normali blog ti direbbero che gli europei sono anzi invece avvantaggiati per questo motivo, perchè valorizzano le donne e si danno come obiettivo di avere un 50% di donne ovunque e dove già eccedono questo 50% come all'università peggio per gli uomini ecc.. Il problema è che oggi più o meno come al tempo dei greci (presso i quali le donne erano molto emancipate tra parentesi), statisticamente il 90% delle idee e soluzioni non vengono dalle femmine, che sia Google, Windows, Apple, la fusione fredda (esiste poi ?), i droni, la MMT, il genoma, la dieta paleo, l'uscita dall'Euro, ^la risonanza magnetica#http://archiviostorico.corriere.it/2003/ottobre/07/Premio_Nobel_agli_inventori_della_co_0_031007049.shtml^...

Giovanni Zibordi a IT FORUM - Rimini 21 maggio 2015 - Moderatore  

  By: Moderatore on Martedì 19 Maggio 2015 11:48

^IT FORUM: IL PIU' GRANDE EVENTO ITALIANO GRATUITO DEDICATO AL RISPARMIO GESTITO & TRADING ON-LINE#http://www.itforum.it/rimini2015/^ ^Programma degli eventi con Giovanni Zibordi#http://www.itforum.it/rimini2015/relatori/ZIBORDI^ #b#GIOVEDÌ 21 : 08:45 - 13:00 - SALA DELLA MARINA ITF TRADING DAY - GIOVEDÌ 21 MAGGIO#/b# Jobless Claim - didattica ed operatività aspettando l'uscita del dato sui sussidi settimanali Usa Intervengono Alessandro Aldrovandi - Future Trader Marcello Bugnoli - Amministratore di Quantirica Algorithmic Trading Antonio Carnevale - Cambista professionista Eugenio Sartorelli - Trader e Analista, socio ordinario SIAT Giovanni Zibordi - Strategist Cobraf.com Matteo Zucchini - Matteo Zucchini - Analista Formatore Modera Giuseppe Di Vittorio / Giornalista Class CNBC, MF Milano Finanza Argomento: TRADING INTRADAY #b#GIOVEDÌ 21 : 14:30 - 16:30 - SALA DEL TEMPIO 1 ...PERCHÈ NON POSSIAMO CREARE MONETA COME FA DRAGHI, MA PER RIDURRE LE TASSE ?#/b# Intervengono Alfredo D'attorre - Deputato; membro della Direzione nazionale del Pd Warren Mosler - gestore di Hedge Fund, fondatore della Scuola Monetaria Moderna (MMT) Giovanni Zibordi - Strategist Cobraf.com Argomenti: EURO GRECIA MERCATI #b#GIOVEDÌ 21 : 16:00 - 18:00 - SALA DELL'ARCO LE SCORRIBANDE DEL TORO#/b# In collaborazione con BancoPosta Intervengono Carlo Aloisio - Senior Broker - Private Investor Products Italy Markets Corporate & Investment Banking Unicredit Bank AG Wlademir Biasia - Strategist - Partner Foundation of WB Advisors Gaetano Evangelista - AD Age Italia Claudia Segre - Segretario Generale ASSIOM FOREX & Board Member AC Giovanni Zibordi - Strategist Cobraf.com Modera Claudio Kaufmann / Giornalista - Direttore Editoriale ITF News Argomenti: EURO NUOVI MERCATI OUTLOOK DI MERCATO

Le donne italiane lavorano dieci anni in meno di quelle del nord-europa - Moderatore  

  By: Moderatore on Sabato 16 Maggio 2015 00:59

Le donne italiane in media lavorano da dieci a quindici anni in meno di quelle del nord-europa e NON ESISTE UN PAESE IN EUROPA IN CUI LE DONNE LAVORINO MENO ANNI DELL'ITALIA (inclusi quelli del sud-europa) Ad esempio, il differenziale con le donne tedesche è tuttora di 13 anni di lavoro in meno... (poi dici come mai la Merkel non vuole gli eurobonds...è una donna nordica) #ALLEGATO_1#. Prima delle riforme recenti le donne italiane lavoravano 21 anni in media...quando la vita media delle donne in Italia è sugli 85 anni per cui a occhio e croce stavano in pensione il doppio del tempo che lavoravano. #i# "The indicator "average exit age from the labour market" has quality problems linked tothe mathematical model used when combined with the lower reliability of the LFS data for older people. A new indicator called "duration of working life" has been developed to replace the former one. The new indicator does not have quality issues.#/i# (tratto da una intricata ^discussione sui sistemi pensionistici su noisefromamerika#http://noisefromamerika.org/articolo/appunti-manuale-difesa-spesa-pensionistica?page=1#comment-104816^) Nelle discussioni su quando si va in pensione, quanti pensionati hai rispetto alla popolazione che lavora, quanto costano le pensionio in % del PIL ecc... ci sono tanti e tanti dati e tante opinioni. In Italia ultimamente si è data una grossa sterzata sulle pensioni e tutti riconoscono che la spesa in % del PIL non aumenta più e anzi cala leggermente nei prossimi anni. Ora hai il nuovo capo dell'INPS, l'economista Tito Boeri, che vuole anche ricalcolare i contributi effettivamente versati per vedere chi prende molto di più di quello che ha pagato. E poi hai proposte varie di tagliare le pensioni "d'oro" e infine ultimamente la sentenza della Corte che ha invalidato la riduzione di pensioni elevate della Fornero. OK, è tutto abbastanza complicato, c'è chi sostiene che tuttora l'Italia ha una spesa pensionistica eccessiva e chi invece che siamo diventati tra quelli che spendono meno con le ultume riforme (a spese dei giovani che tra 20 anni avranno pensioni pari a metà dello stipendio). Una statistica però molto utile è QUANTI ANNI SI LAVORA IN MEDIA Se guardi la tabella vedi che in termini di ingiustizie, disuguaglianze e redistribuzione del reddito tra grandi aggregati, quella tra uomini e donne in Italia sarebbe macroscopica. Anche gli uomini lavorano meno in Italia, ma sono le donne il vero problema se guardi A QUANTI ANNI IN MEDIA LAVORANO NEL CORSO DELLA VITA. E le donne italiane in media fino a poco tempo fa lavoravano 21 anni su 60 e rotti di vita adultae anche adesso lavorano sui 25 anni in media, quando le nordiche si sbattono per un totale dai 33 ai 37 anni di lavoro...(poi magari le nordiche tornate a casa cucinano meno delle italiane, ma nelle ultime generazioni non mi sembra e comunque le portoghesi se guardi lavorano dieci anni in media di più delle italiane) 'nzomma, su questo sito si insiste sullo creare moneta quando è necessario e così via.. ma non è che per questo si debba essere ciechi sul fatto che poi bisogna anche lavorare...

Sono solo casi isolati (...italiani = pecore) - Moderatore  

  By: Moderatore on Venerdì 15 Maggio 2015 23:43

#F_START# size=5 color=black face=Helvetica #F_MID#Sono casi isolati! #F_END# 2 maggio 2015 ^Scoglitti, fu ucciso per aver difeso la moglie Omicidio e stupro: arrestati 4 tunisini#http://www.si24.it/2015/05/02/scoglitti-fu-ucciso-per-aver-difeso-la-moglie-omicidio-e-stupro-arrestati-4-tunisini/90047/^ 15 maggio 2015 ^Marocchino irregolare stupra italiana invalida#http://www.ilgiornale.it/news/cronache/marocchino-irregolare-stupra-italiana-invalida-1128957.html^ Il 26enne è entrato in casa della donna, invalida al cento per cento, e l'ha violentata. Poi è scappato, ma è stato fermato... 15 maggio 2015 ^"Togliti il crocifisso dal collo". Senegalese pesta una 12enne#http://247.libero.it/mfocus/191472838/x150515070032494277/togliti-il-crocifisso-dal-collo-senegalese-pesta-una-12enne/^ Orrore a Terni. Da tempo il 12enne prendeva di mira la ragazzina, con insulti e altre aggressioni, perché portava un crocifisso al collo. Ieri l'aggressione davanti a scuola: l'ha colpita alla schiena tanto forte da mandarla in ospedale. Salvini: "Torni nel suo Paese" 15 maggio 2015 ^Ravenna, giovani islamici insultano la processione#http://www.sanfrancescopatronoditalia.it/notizie/cronaca/ravenna-giovani-islamici-insultano-la-processione-34176#.VVZKd_ntlBc^ Le urla quando la processione è passata davanti all'edificio che ospita un'associazione di cultura islamica. La vicenda è sintomo di una convivenza sempre più difficile #F_START# size=5 color=black face=Helvetica #F_MID#Sono casi isolati! #F_END# Il motivo per cui #i# sembrano#/i# casi isolati è che i grandi giornali (Corriere, Repubblica, Il Fatto, Stampa...) e i telegiornali, inclusi quelli di berlusconi, NON NE PARLANO. Se cerchi su internet queste notizie le trovi solo in pubblicazioni locali o al massimo sul Giornale o nel migliore dei casi confinate a trafiletti nelle pagine interne come quello del marocchino che aveva sgozzato con un collo di bottiglia un ragazzo davanti ad un bar in Umbria. Sono fatti accaduti veramente, ma i giornali se proprio li devono pubblicare cercano di omettere il fatto che si tratta di immigrati (sul modello dei grandi media americani che omettono che si tratta quasi sempre di afroamericani o immigrati messicani) ^Milano, 41enne sola in casa stuprata dal fattorino che consegna le pizze#http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/lombardia/milano-41enne-sola-in-casa-stuprata-dal-fattorino-che-consegna-le-pizze_2107976-201502a.shtml^ #i# ...L'uomo, un egiziano sui trent'anni, ha fatto perdere le tracce...#/i# ^Milano, 41enne denuncia: “Violentata da fattorino della pizza a domicilio”#http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/04/26/milano-41enne-denuncia-violentata-da-fattorino-della-pizza-domicilio/1624624/^ (#i# questa notizia appare sul Fatto Quotidiano omettendo la nazionalità egiziana...).#/i#

Serviti al 100%: La nuova economia - Moderatore  

  By: Moderatore on Venerdì 15 Maggio 2015 12:17

^The Shut-In Economy, L'economia per "reclusi"#https://medium.com/matter/the-shut-in-economy-ec3ec1294816^ Da Metter - Medium articolo di Lauren Smiley del 25 Marzo Nel nuovo mondo, dove è tutto #i#on-demand#/i# , o ci si sente coccolati, isolati in una torre dorata o si è servi del 21 ° secolo . Angela, la portiera, sta dietro una scrivania nella hall di un condominio di lusso nel centro di San Francisco, e descrive gli abitanti di questa torre imperiale di 37 piani. "Qualcuno che lavora con Uber, qualcuno con Square, alcuni con Twitter ", dice. "Un sacco di gente che lavora da casa” E nel tardo pomeriggio di un qualsiasi Martedì, si rovesciano nella hall con l’espressione “maledizione fatemi andare a casa”, alcuni con borsa del portatile in spalla, gli altri portando cartelle in pelle. Allo stesso momento, una seconda massa di persone entra temporaneamente all'interno dell'edificio: son quelli che consegnano i pasti in sacchetti termici e sacchi. Verde significa Sprig. Un enorme M significa Munchery. Giù nel seminterrato, quelli che consegnano Amazon Prime controllano i pacchetti con il portiere. I generi alimentari sono infilati in un frigorifero portatile. Si tratta di una scena familiare. Cinque mesi fa mi sono trasferita in un appartamento spartano a pochi isolati di distanza, dove vivono decine di start-up e migliaia di lavoratori nel campo della tecnologia. All'esterno del mio palazzo c'è sempre una falange di fattorini storditi che sembrano sollevati quando vedono qualcuno che esce, in modo che possano entrare dentro. All'interno il posto è pieno delle cose che vengono portate : scatole di Amazon Prime fuori dalle porte, testimonianza delle tangibili, quotidiane esigenze che vengono soddisfatte dal web. Gli umani che vivono lì, però, per lo più non li vedo mai. E anche quando succede, sembra che ci sia un tacito accordo tra i residenti di non parlare l'un l'altro. Fluttuava qualche "salve" in ascensore quando mi sono trasferita , ma in cambio ho ottenuto monosillabi, senza contatto visivo. Era chiaro: Signora, questo non è quel tipo di edificio. Tornando all’ascensore nella torre di 37 piani , quelli che recapitano i pacchi parlano per davvero. Essi finiscono col chiedersi l'un l'altro per quali app lavorano : Postmates .Seamless. EAT24 . GrubHub . Safeway.com . Una donna che trasporta due sacchi di cibi integrali legge al concierge un numero di appartamento dal suo smartphone , insieme con le indicazioni di chi vi abita : "Si prega di consegnare alla mia porta . " Comincio a camminare verso casa. Lungo il tragitto passo vicino ad un annuncio EAT24 su una pensilina alla fermata del bus , e un po 'più in fondo alla strada , un tipo alla Dungeons & Dragons apre la porta chiusa a chiave della hall di un altro edificio residenziale, una scatola di vetro, per un fattorino della Sprig : "Tu sei ... " " Jonathan ? " " Dolciumi " dice Dungeons & Dragons , afferrando la borsa di cibo . La porta si chiude rumorosamente dietro di lui . #b#Ed è allora che ho capito : nel mondo #i#on-demand#/i# non si tratta di condividere con tutti. Si tratta di essere serviti. Si tratta di una economia da #i#reclusi#/i#.#/b# Nel 1998 , i ricercatori della Carnegie Mellon ci avevano ammonito sul rischio che internet ci avrebbe potuto rendere eremiti . Hanno pubblicato un monitoraggio del comportamento sociale di 169 persone che fanno le loro prime esperienze online . Gli osservati hanno cominciato a parlare di meno con la famiglia e gli amici , e sono diventati più isolati e depressi.. "Siamo stati sorpresi di scoprire che quella che è una tecnologia sociale possa portare gravi conseguenze antisociali", ha detto allora uno dei ricercatori. " E queste sono le stesse persone che , quando gli viene chiesto , descrivono Internet come una cosa positiva . " Ora siamo nel pieno del roboante sviluppo dell’economia- on-demand ,con un aumento di investimenti esponenziale nelle applicazioni, piattaforme e servizi. In questo momento gli americani acquistano quasi l’otto per cento di tutti i loro beni al dettaglio on-line , anche se questo sembra un dato sottostimato nei centri urbani più congestionati, connessi, con problemi di tempo.. Molti servizi si propongono come espansione di vita – servizi che liberano il vostro tempo in modo da poter spenderlo con le persone care , non in piedi all'ufficio postale con degli sconosciuti . Uno spot di Rinse mostra una coppia che si rilassa in un parco , mentre il loro bucato viene lavato da qualcuno , da qualche parte oltre la cornice del quadro . Molte delle imprese di spedizione sono così brutalmente oneste: in realtà , non ti vogliono far uscire da casa del tutto. La pubblicità della GrubHub’s conta su di noi che in segreto non vogliamo parlare con un essere umano: “Tutto il bello del mangiare, combinato con tutto il bello di non parlare con le persone”. DoorDash , un'altra impresa che si occupa di consegna dei pasti, esorta in maiuscolo " NON LASCIARE CASA MAI PIU’ " Katherine van Ekert non è precisamente una "reclusa" del tutto, ma ci sono solo due cose per cui deve uscire appositamente: i sacchetti della spazzatura e la soluzione salina. Perciò deve lasciare il suo appartamento di San Francisco e fare a piedi due isolati fino allo spaccio” ahimè la mia vita", mi dice. (Si rende conto che il suo umorismo su #firstworldproblems non può venir tradotto, e chiarisce in seguito: ".. Onestamente, questo è tutto ironico. Non siamo marmocchi viziati") Tutto il resto è fatto da App. L’ufficio di suo marito contratta con Washio. “Io vivo su Amazon”, dice lei, comprando ogni cosa, dal curry alla tutina da jogging per il suo cane. Lei è così favorevole a questi servizi , infatti, che ne ha avviato uno proprio. Essendo veterinaria di professione , è la co-fondatrice di VetPronto , che invia un veterinario su chiamata a domicilio. E’ solo 'uno di una mezza dozzina di servizi #i#on-demand#/i# nel lotto di Y Combinator , una azienda di startup; tra queste c’è anche una app di consegna di marijuana ( " Voi ridete , ma ci stanno diventando ricchi ", dice ) . Ha dato uno sguardo ai suoi clienti attuali - hanno tra i 20 e i 30 anni , e hanno impieghi ben retribuiti : " Il tipo di persone che utilizzano un sacco di servizi on demand e bazzicano molto su Yelp ☺ " In sostanza , son persone che le somigliano molto . Questo è il senso comune : le applicazioni vengono create dai giovani cittadini per le esigenze dei giovani cittadini . Il potenziale della consegna solo digitando un tasto è eccitante per van Ekert , che è cresciuta senza tali servizi a Sydney e recentemente è arrivata a San Francisco, che è tutta in rete . "Sto solo spremendo questa città in tutto ciò per cui vale la pena ", dice . " Stavo parlando con mio padre su Skype , l'altro giorno . Ha chiesto , ' Non ti manca una passeggiata casuale al negozio ? ' Tutto ciò che facciamo ora ha tempi limitati, e tutto è guidato da un’intenzione . Non c'è tempo per passeggiare senza meta." Improvvisamente , per gente come van Ekert , la fine del lavoro domestico è qui Dopo ore, si è liberi da biancheria sporca e piatti . ( Annuncio di TaskRabbit che rotola verso di me su un bus : " Comprati tempo - letteralmente . " ) Quindi, ecco la grande domanda . Cosa ne fa lei , o voi, o qualcuno di noi con tutto questo tempo che stiamo comprando ? Un’abbuffata al Netflix show? Una corsa? L a risposta di Van Ekert : "E 'più tempo da dedicare al lavoro . " Alfred , forse , è l’inevitabile punto d’arrivo di questo sistema. Si tratta di un assistente #i#on-demand#/i#, che coordina tutte le altre applicazioni #i#on-demand#/i# per voi , e si rivolge a due gruppi : le persone che desiderano i vantaggi di varie applicazioni , ma che non vogliono preoccuparsi di impostarle , e i "controllori ", per chi ha già tanti servizi per alleviare il loro fardello che il coordinamento di queste app è diventato un nuovo onere. Con Alfred , non devi più aprire la porta per la consegna Instacart : Un operaio entra nel vostro appartamento e mette scorte di cibo nel frigorifero . Non devi più consegnare le tue mutande sporche a un messaggero Washio ; Alfred mette le mutande già pulite nel cassetto . Tutto questo avviene pagando il tuo Alfred 99 dollari al mese , più i beni e servizi a costi ridotti tramite i collegamenti di Alfred . Alfred ha vinto il primo posto nella conferenza TechCrunch Disrupt di SF lo scorso anno. Escludere le persone è una parte importante dell’essere uno chiuso in casa . Al momento della firma, i clienti possono scegliere l'opzione di non vedere il loro Alfred, che verrà quando sono al lavoro. L’intervento di Alfred ha l’obiettivo di spazzare via qualsiasi vergogna della classe media. "Stiamo cercando di rimuovere il tabù e il senso di colpa con cui si dovrebbe avere a che fare", dice il CEO di Alfred Marcela Sapone al telefono. "Noi vi stiamo consentendo di lasciare che gli altri facciano per voi. Tu sei il responsabile della tua vita. E 'contro il giudizio di chi pensa” La gente usa questo perché è pigra”. 'Assolutamente no. Stanno usando questo perché sono molto occupati. " Sta parlando di persone come Christina Mallon, con cui la gente di Alfred mi ha messo in contatto. Mallon è una 26enne di New York che lavora come consulente di vendita di branding alle aziende di tecnologia, lavorando regolarmente dalle 08:00-alle 21:00 A differenza dei campus della Silicon Valley campus con cui lavora, Mallon non ha mensa, così usa applicazioni di consegna cibo per il pranzo e la cena. Il suo vecchio edificio al West Village ha limitato l'acqua calda, dice, così lava i capelli tre giorni alla settimana utilizzando Vive, un servizio di abbonamento parrucchiere, per 100 dollari al mese. Quando Mallon torna al suo appartamento durante la notte, per circa una preziosa ora di tempo libero prima di andare a letto (il suo fidanzato, che lavora in private equity, non torna a casa fino all’ 1:00 di notte) Alfred ha gestito il resto. Generi alimentari senza glutine da Whole Foods, negli armadi il bucato appeso, i suoi pacchetti ritirati, altri consegnati, il suo letto fatto, il suo tavolo da cucina riordinato - e una nota per chiedere di che cosa ha bisogno per la prossima volta. Ma le tre ore che pensa che Alfred le risparmi, alla settimana, comprano anche il suo tempo per uscire -lei non deve più attendere il sabato sera in attesa dei generi alimentari di TaskRabbits o FreshDirect . "Mia mamma e papà hanno lavorato molto, quindi siamo cresciuti con i fast food e qualcuno veniva a pulire una volta ogni due settimane", dice Mallon. "ho dovuto rifarmi il letto tutte le mattine e tutto doveva essere pulito. Nessuno sconto. Ho una forte etica del lavoro e ho lavorato al college, andando a scuola di notte, quindi so come fare le cose. Bisogna esternalizzare le cose che qualcun altro può fare in modo più economico. Per salvare un'ora al giorno, vorrei spendere 25 dollari. " In un'ora di tempo risparmiato , Mallon stima che lei può fare 1.000 dollari per la sua compagnia . Le compagnie tecnologiche hanno da tempo capito che se connetti i dipendenti con tutto sul sito , lavoreranno più a lungo , e saranno ore più laboriose . E se le applicazioni offrono lo stesso per la casa , le aziende continuano a beneficiarne . I dipendenti possono lavorare anche di più senza distrazioni ore o comprare ancora più servizi on-demand ( come quello binge Netflix ) . Il ciclo perfetto di produttività e consumo è creato- e il tutto senza dover mai uscire. Storicamente la classe sociale poteva essere definita dalle faccende che non si fanno. I ricchi avevano assistenti personali, maggiordomi, cuochi, autisti. La classe media in gran parte faceva fare le proprie commissioni - con la baby-sitter occasionale, il ragazzo che consegna la pizza, forse qualcuno che pulisce casa. I poveri facevano le proprie faccende, e le faccende di altre persone. Poi è arrivata l'influenza dirompente dell’#i#on-demand#/i#. I lussi di solito offerti all’un percento ora si estendono alla classe medio-alta urbana, e così i ringraziamenti del settore tecnologico. #b#Ma si può democratizzare la provincia dei ricchi senza ottenere una nuova classe dominante?#/b# I miei genitori mi hanno facevano sparecchiare non per "esternalizzare" il loro carico di lavoro - che avrebbero potuto fare più in fretta. Lo hanno fatto per educarmi. Ora un'intera generazione non è solo servita: c’è il dovere di capire cosa succede quando paghi qualcuno che faccia le cose al posto tuo. Katy Rogers è una regista 29enne direttrice di una startup sociale e usa regolarmente le applicazioni di lavanderia e di generi alimentari. Ma quando la persona di pulizia mandata da Homejoy si presenta al suo appartamento, si sente a disagio. Le implicazioni di classe di chi pulisce i suoi servizi igienici sono stridenti. "Mi sento a disagio. Sto pensando, che cosa queste persone pensano di me? Pensa anche ai lavoratori. Rogers si augura che le aziende siano un po 'più trasparenti sulla struttura di pagamento. ("Alcuni di loro dicono che non c'è bisogno di dare la mancia. E mi chiedo perché? Quanto stanno in realtà andando a guadagnare?") Mentre ha afferrato la sua cena di Dungeon & Dragons con entusiasmo, con Rogers si è trovata ad armeggiare su come interagire con la persona assunta per aiutarla. Entro la fine della nostra chiacchierata, sembrava come se almeno fosse riuscita a destreggiarsi in quell’impresa "Forse è qualcosa che dovrei solo fare io." Chi puliva la sua casa quando era piccola? Chiedo. "Mia madre ha fatto tutto." E’ anche importante la #b#questione di genere#/b#. Le commissioni servite dalla economia on-demand - cucina, pulizia, lavanderia, alimentari, andare all’ufficio postale - erano tutti, una volta, e in molti luoghi ancora sono, i compiti delle mamme. Anche adesso, quando le donne superano gli uomini sul posto di lavoro , continuano a sopportare il peso di quel lavoro domestico invisibile, spesso per molte, molte ore alla settimana. Così le donne - chi può permetterselo, almeno – hanno di più da guadagnarci nel passare il carico a qualcun altro. Quindi non è una sorpresa che il 60 per cento dei clienti di Alfred sono donne. Una madre che conosco mi ha detto che non ha tempo per cucinare mentre combatte con due bambini sotto i due anni , così usa EAT24 . Uber è un modo semplice per uscire di casa con un neonato , un altra mi ha detto ,spiegando che il conducente l'ha aiutata con la cinghia del seggiolino. Il lavoro invisibile fornito da alcune donne diventa semplicemente visibile - spesso per le altre donne, meno abbienti . Nonostante il nome , il 75 per cento delle persone che lavorano per " Alfreds " sono donne. Lo scorso anno la società di “capitale a rischio” SherpaVentures - i cui uffici sono in fondo alla strada, da quel condominio pieno di Ubers e Squares e Twitters- ha pubblicato uno studio pieno di ottimismo per il futuro del nostro mondo on-demand. Essi hanno un grande interesse nel far progredire questo tipo di attività, naturalmente: loro sono investitori di semi in Shyp e Munchery e hanno 154,000,000 dollari investiti in aziende on-demand. Poichè il desiderio di più servizi on demand, basati su app, espande la catena economica, il rapporto sostiene, gli imprenditori frrelance, tutti da chi consegna alimenti a chi pulisce a commercialisti e avvocati, avranno la flessibilità per monetizzare il proprio tempo quando vogliono e perseguire le loro passioni . Negozi di mattoni e malta chiudono, e quindi fare il loro lavoro di vendita al dettaglio a basso salario, che si suggerisce avrebbe personalizzare il mondo, lontano dal anonimato sterile negozi big-box ad una "economia del paese del 21 ° secolo", in cui si 're "uniti" per telefoni cellulari. Allora, chi stiamo unendo in questo scenario? Alcuni lavoratori nell'economia #i#on-demand#/i# sono impiegati orari con i benefit. Molti altri preferiscono un esercito di collaboratori esterni a prestazione. Uber ha pubblicato uno studio dove che i suoi tassisti (o "partner") sono soddisfatti di questo: più del 70 per cento dei suoi piloti ha preferito decidere le proprie ore di lavoro, piuttosto che un lavoro tradizionalmente impostato. Altri tassisti dissentono su questo punto, e hanno depositato azioni legali. Nel flusso di lavoratori che fanno le consegne entrati nei 37 piani dell’ appartamento-fortezza vicino a Uber HQ, c’era Tanica , una impiegata di Sprig . Era stata fuori dal mercato del lavoro per tre anni, quando ha iniziato con l'applicazione . " Questo è un lavoro di cui ho bisogno , ma che in realtà amo ", dice . Le piace andare in giro - lavora ogni giorno e cerca di ottenere 50 ore a settimana , a 16 dollari l'ora . Non tutti i lavoratori sono così felici, però. Il lavoratore di Google che mi ha parlato nella mia hall mi ha detto che aveva conseguito un diploma di laurea in criminologia e sperava di trovare un lavoro nel suo campo . Un'altra, che fa consegne in bicicletta, mi ha fatto vedere nelle impostazioni del suo telefono come l' applicazione potesse tenere traccia di tutte le ore , cosa che trova orwelliano . Mi ha parlato per pochi minuti di come sta facendo solo part-time concerti creativi , e spera di riuscire presto a farlo full-time. Prima che finissimo di parlare , la sua applicazione ha lanciato un messaggio: " Muoviamoci ! " E si è precipitata fuori . Il rapporto SherpaVentures non menziona i “reclusi” . Lo ha fatto , tuttavia , sottolineando che la consegna di generi alimentari è decollata in maniera massiccia nei paesi in via di sviluppo ad altissima dendità , dove enormi disparità di reddito consentono ai cittadini alto - borghesi di trasformare il resto della forza lavoro nella loro rete di distribuzione personale. A Città del Messico , lo studio ha rilevato , il 20 per cento degli ordini di alimentari sono realizzati in remoto . #b#Con l'aumento delle disuguaglianze di reddito, il modello “reclusi“ è fatto su misura per i nuovi estremi polarizzati. #b/b# Dopo tutto , o sei dietro la porta ,a ricevere la tua cena nella torre . Oppure siete come il ragazzo delle consegne di cibo che , mentre fa il check- in con il concierge , dice, " Questo è un posto da sogno per vivere". E ' l'opposto di un recluso . E’ bloccato fuori ,a cercare di rimediare due soldi .

Il "reddito di cittadinanza" è di residenza in realtà e attirerà milioni di africani - Moderatore  

  By: Moderatore on Giovedì 14 Maggio 2015 20:16

il M5S ha lasciato in secondo piano l'uscita dall'euro e si sta concentrando ora sul reddito di cittadinanza, cioè garantire 700 euro e rotti a tutti i cittadini...hmmm... in realtà non ai cittadini... se la leggi dice #F_START# size=4 color=black face=Helvetica #F_MID#garantire un reddito a tutti i RESIDENTI da due anni in Italia#F_END# Andrebbe chiamato quindi "reddito di residenza" perchè non è vero che è riservato ai cittadini, ma con il suo vero nome forse piacerebbe di meno. Questo perchè se garantisci 700 euro e rotti a tutti quelli che hanno la residenza da due anni i soldi vanno in buona parte agli immigrati e li attiri come mosche, ad esempio quelli che stanno sbarcando dall'Africa adesso e ricevono lo status di rifugiati in qualche modo tra due anni ne hanno diritto Il "reddito di cittadinanza" del M5S se venisse effettivamente implementato qui a Modena ad esempio andrebbe in maggioranza agli immigrati. Forse non nel resto d'Italia, ma qui a Modena la maggioranza delle persone senza lavoro di cui so io sono immigrati, filippini (uomini), nigeriani, senegalesi, rumeni... Una volta poi che si sappia per certo che a ottenere la residenza italiana si arriva in due anni ad avere un reddito garantito avrai un grosso incentivo a sbarcare qui da tutta l'Africa, Nordafrica e Medio Oriente e Asia o a inventarsi ricongiungimenti famigliari e altro per piazzarsi qui. (Come ho già notato nella polisportiva che frequento più della metà degli anziani pensionati (diciamo dai 60 anni in su) che ne affollano il bar sono nordafricani, persone che hanno qualche forma di reddito che li mantiene qui in Italia senza lavorare quindi una qualche forma di "reddito di residenza" deve esistere già) Tu dirai che il M5S propone che se ricevi un offerta di lavoro e la rifiuti perdi il sussidio. Giusto, ma se le offerte di lavoro non si materializzano non puoi perderlo perchè non è colpa tua no ? E usando un 20 miliardi circa per questo "reddito di residenza" il lavoro non aumenta granchè perchè le imprese restano tartassate come prima Ma che c'è di male dirai tu a dare soldi agli africani o nordafricani qui in Italia ? Niente, se sei un politico il cui obiettivo è trovare elettori e farli arrivare da tutto il mondo oppure un giornalista che deve mostrare di essere dalla parte giusta (quella opposta a Salvini) o se sei Gianni Morandi o se sei Gad Lerner... Il problema del M5S è lo stesso più o meno di Syriza/Tsipras, che le intenzioni sarebbero buone, ma sono dei dilettanti con la zucca piena dei soli pregiudizi progressisti e fanno forse più danno alla fine degli altri (o possono farlo). Nel caso di Syriza/Tsipras questa non è un osservazione maligna, ma la semplice verità. In soli tre mesi hanno mandato l'economia in recessione di nuovo (quando sono arrivati faceva +2% di PIL, ora è di nuovo sottozero), hanno provocato un panico bancario per cui 30 o 40 miliardi stati portati all'estero, hanno vuotato le casse di ospedali università e municipalità per ripagare il Fondo Monetario per cui ora sono veramente all mercè della Troika. E che sia così lo dimostrano ora i sondaggi che gli si stanno rivoltando contro, con la maggioranza dei greci che ora indica che preferisce l'austerità e un accordo a tutti i costi con la Troika (!)

far circolare moneta con il gratta e vinci per gli africani - Moderatore  

  By: Moderatore on Giovedì 14 Maggio 2015 19:36

Il John Maynard Keines scrisse una volta che pur di far circolare soldi (in caso di economia depressa) si poteva infilarli in bottiglie e poi dire alla gente di scavare per tirarli fuori e all'obiezione sul perchè seppellirli per poi scavare disse che era comunque meglio che la gente facesse fatica per avere soldi e che così i più attivi e industriosi ne avrebbero trovati di più In Italia il governo Renzi distribuisce invece soldi agli africani che sbarcano e poi questi ^li mettono subito in circolazione giocandoli al totocalcio o gratta e vinci#http://www.ilgiornale.it/news/cronache/adesso-i-migranti-spendono-i-nostri-soldi-nelle-sale-gioco-1128363.html^ Si potrebbe (seguendo Keynes!) dargli i soldi, ma nascondendoli sottoterra così solo i più volenterosi a scavare li trovano

Sempre la confusion de le persone / principio fu del mal de la cittade - Moderatore  

  By: Moderatore on Martedì 05 Maggio 2015 20:08

sedicesimo canto del Paradiso, dove Dante, accompagnato da Beatrice, è a colloquio con Cacciaguida, il glorioso avo che trovò la morte durante la seconda crociata. Dante chiede a Cacciaguida di parlargli di Firenze, di raccontargli come fosse nei tempi civili. Subito Cacciaguida si infiamma "come s’avviva a lo spirar d’i venti / carbone in fiamma, così vid’io quella / luce risplendere a’ miei blandimenti". Ricorda come gli abitanti di Firenze fossero un quinto rispetto a quelli che ci sarebbero stati 150 anni dopo dopo la sua morte: #b# "Tutti color ch'a quel tempo eran ivi / da poter arme tra Marte e ‘l Batista, / eran il quinto di quei ch’or son vivi. Ma la cittadinanza, ch’è or mista / di Campi, di Certaldo e di Fegghine, / pura vediesi ne l’ultimo artista"#/b# . Ovvero: la popolazione di Firenze, che ora è mescolata con gli abitanti di Campi Bisenzio, Certaldo, Figline Valdarno, era pura fino al midollo. Fino al più semplice degli artigiani. E di chi è la colpa, secondo Cacciaguida e, quindi, anche secondo Dante? Della Chiesa che favorisce l'immigrazione dei toscani a Firenze:#b# "Se la gente ch’al mondo più traligna / non fosse stata a Cesare noverca, ma come madre a suo figlio benigna, / tal fatto è fiorentino e cambia e merca, / che si sarebbe vòlto a Simifonti, / là dove andava l’avolo a la cerca"#/b# . Ovvero: se la Chiesa non fosse stata matrigna nei confronti dell'imperatore e fosse stata amorevole nei confronti del figlio, certi fiorentini che ora passano il tempo a cambiar valute e a mercanteggiare sarebbero rimasti a Semifonte a chiedere l'elemosina come facevano i loro avi. E Dante riconosce la causa prima della decadenza delle città nell'immigrazione indiscriminata: #F_START# size=4 color=black face=Helvetica #F_MID##b# "Sempre la confusion de le persone / principio fu del mal de la cittade, / come del vostro il cibo che s’appone"#/b##F_END# . Ovvero: la mescolanza delle genti provoca sempre il male delle città.

La maggioranza dei greci è per l'austerità e per l'euro. E anche degli italiani - Moderatore  

  By: Moderatore on Venerdì 01 Maggio 2015 22:41

I sondaggi indicano che dopo cinque anni di crisi che il 75% dei greci è per tenere l'euro e solo un 20% e rotti per tornare alla dracma. Non solo, la maggioranza dei greci ora è per l'austerità, guarda il secondo sondaggio qui sotto #ALLEGATO_1# Alla domanda: "se i creditori della Grecia (UE, FMI...) rompono la trattativa cosa deve fare Tsipras, rimangiarsi tutto, accettare qualunque offerta e l'austerità ?" il 53% dei greci risponde sì, meglio cedere e continuare con l'austerità che perdere il "sostegno dell'Europa" #ALLEGATO_2# In Italia non è così drammatico, ma la direzione è la stessa. La maggioranza della gente accetta l'euro e l'austerità. E' inutile per ora agitarsi su questi due temi specifici più di tanto, per ora la BCE e la UE hanno vinto e lo noti anche dal tono della polemica sui media e in politica in Italia, dove sia la Lega che il M5S ora parlano di altre cose più che dell'Euro. Solo una crisi finanziaria come quella del 2008 può cambiare le cose, fino a quando chi ha un mano le leve finanziarie tiene in mano le banche, il sistema finanziario e il mercato finanziario la maggioranza della gente, anche senza capire bene cosa succeda, è intimorita da questo "potere oscuro della forza" (finanziaria). E istintivamente, vedi appunto il caso eclatante dei poveri greci, preferisce stare al riparo ed evitare che il "lato oscuro della forza" la possa colpire Il motivo principale è che chi parla di alternativa all'euro e all'austerità non ha credibilità, Tsipras e Varoufakis si sono rivelati dei dilettanti, degli improvvisatori e dei ciarlatani. In Italia il M5S, la Lega e la Meloni non hanno intorno gente capace di spiegare cosa vogliano veramente fare e come far funzionare il sistema fuori dall'euro e alla fine per la maggioranza anche se è uno stronzo Draghi sembra più serio. La critica all'austerità e all'euro non suona convincente. Un esempio a caso scorrendo oggi i soliti blog è quello dell'unico prof di economia (accademico) che in Italia si agita veramente contro l'euro, Bagnai, il quale da ^evidenti segni di isteria#http://goofynomics.blogspot.it/2015/04/non-sono-un-politico-il-mio-primo-maggio.html^. Non sembra, ma tutta la critica all'austerità e all'euro in Italia alla fine finora era basata sostanzialmente su due persone, Barnard che ha dato segni manifesti di ^instabilità mentale#http://paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=1156^ e Bagnai che anche lui è abbastanza sovreccitato. Draghi sembra più calmo.

ma sparategli ai "blackblock" - Moderatore  

  By: Moderatore on Venerdì 01 Maggio 2015 21:33

Perchè i teppisti devastano impunemente Milano ? Perchè alla polizia si vieta di usare la forza, come sarebbe normale fare da parte di chi è demandato all'uso legale della forza fisica cioè ai poliziotti i quali girano armati di bastoni e pistole per questo scopo. In gennaio il sindacato di polizia per protesta aveva abbandonato la trattativa con il governo Renzi su queste cose.... ---- ^Regole di ingaggio, il SAP abbandona il tavolo ministeriale#http://www.sap-nazionale.org/Notizia6895/Regole-di-ingaggio-il-SAP-abbandona-il-tavolo-ministeriale^ 29.01.2015; E’ ripresa al Dipartimento la discussione sui protocolli operativi, le cosiddette nuove “regole di ingaggio” che dovrebbero essere adottate in tutti i servizi e gli impieghi di polizia. Il SAP ha preso parte al tavolo di confronto con il Segretario Generale Gianni Tonelli e con il Segretario Nazionale Michele Dressadore. Nei mesi scorsi abbiamo chiesto a chiare lettere al Dipartimento di cassare completamente il progetto e di presentarcene uno nuovo. Oggi la discussione è stata riaperta sul medesimo progetto. Pertanto come SAP abbiamo abbandonato il tavolo ministeriale e non parteciperemo più ad alcun confronto, confidando anche sul fatto che le altre organizzazioni sindacali adottino la stessa scelta. Non vogliamo essere coinvolti, neppure moralmente, in #F_START# size=5 color=black face=Helvetica #F_MID#questo folle progetto di regole di ingaggio che condannerebbe i Poliziotti al macello giurisdizionale, disciplinare e civile con le richieste di risarcimento danni che pioverebbero a valanga da parte dei soliti facinorosi e violenti che inquinano le nostre strade e le nostre piazze. L’intero progetto è vergognosamente ispirato a linee guida che individuano la negatività della “piazza” esclusivamente nei Poliziotti. Non sono norme a tutela, ma censorie, che individuano nuovi obblighi, forme di disciplina e soprattutto ci espongono in maniera sfacciata a sicure condanne in sede penale e civile. L’impianto complessivo non garantisce né i colleghi né i manifestanti. Servono poche regole, chiare, per sapere con certezza cosa si deve fare. Non si può imporre in capo ai Poliziotti quello che neppure la legge pretende, come ad esempio la “proporzionalità” nell’uso dei mezzi di coazione fisica. Come si potrà, in questo caso, intervenire anche soltanto con una banale carica di alleggerimento per un blocco stradale o ferroviario, visto che il diritto alla salute dei manifestanti potrebbe essere astrattamente considerato prevalente rispetto agli eventuali ritardi e disagi nella circolazione dei treni e nel traffico stradale? Come si può pensare di affrontare in un contesto di guerriglia urbana, come avvenuto nei giorni scorsi a Cremona, una legione di persone travisate e armate utilizzando lo sfollagente per colpire “solo” gli arti superiori e inferiori, evitando le articolazioni? #F_END# Come è possibile, tanto per proseguire negli esempi, pensare di entrare in un locale dove vi sono persone in preda ad allucinazioni, in stato alterato per abuso di sostanze alcoliche o stupefacenti, e “congelare” la situazione fino all'arrivo del personale sanitario, in attesa di eventuale loro intervento e trattamento sanitario obbligatorio? Chi ha lavorato su strada sa che occorrono anche numerose ore per tutto questo procedimento! Queste regole sono una baggianata portata avanti nel solco di quel pregiudizio ideologico che caratterizza chi pensa che i Poliziotti debbano essere “bonificati nella mente” mediante corsi di riappacificazione. La cosa davvero sconcertante è che il Dipartimento non si sia opposto e che Mamma Amministrazione abbia supinamente sacrificato i suoi figli… Noi non parteciperemo a questo tavolo di lavoro fino a quando il Dipartimento della pubblica sicurezza non avrà cestinato lo scellerato tomo e non si produrrà un nuovo progetto costituito da poche e chiare norme, che siano davvero a tutela dell’operatore di Polizia e di chi svolge pubbliche funzioni come quella da noi operata. ... ----

400 milioni di europei e 4miliardi di africani - Moderatore  

  By: Moderatore on Venerdì 01 Maggio 2015 14:25

Gianni Morandi ha avuto successo sui media con il suo paragone tra i barconi di africani che arrivano ora in Italia e i bastimenti di italiani che sbarcavano in America un secolo fa. Vuole essere buono, civile e illuminato e spiega agli italiani incivili alla salvini che non ci sarebbe niente male se milioni di africani sbarcassero in europa visto che sono tutti esseri umani come noi e anche noi siamo emigrati in america... La risposta è complicata e semplice allo stesso tempo. La parte semplice è questa, ad esempio. ^Questa donna a Baltimora fino a due giorni fa aveva un lavoro in una farmacia e aveva una casa. Si è ritrovata che le hanno bruciato sia la farmacia che la sua casa#http://www.nydailynews.com/news/national/baltimore-woman-homeless-jobless-due-rioters-article-1.2202301?cid=bitly^ nel corso delle proteste di questa settimana #ALLEGATO_1# Sono cose che succedono di continuo nella parte di America abitata da afroamericani e in Africa. Non c'entrano con il fatto che la polizia avesse fatto qualcosa di male perchè ad esempio quando ^a Detroit la squadra di basket vinse il campionato ci furono disordini, saccheggi, incendi e sette morti#http://www.nytimes.com/1990/06/16/us/detroit-basketball-celebration-turns-violent.html^. Festeggiamenti per il campionato e ce ne sono stati dozzine che sono diventati pretesti per saccheggi e anche morti. Quando a Chicago nel 1992 la squadra locale, ^i Chicago Bulls, vinse il campionato fu festeggiato con disordini, saccheggi e incendi e due morti#http://articles.latimes.com/1993-06-22/sports/sp-5800_1_chicago-bulls^. Il caso più famoso è quando ci fu il blackout a New York una quindicina di anni fa che lasciò la città al buio due giorni e decine di migliaia di afroamericani si diedero ai saccheggi. Perchè succede così spesso e con pretesti diversi ? Si possono avanzare teorie, ma è un fatto che questo succeda ovunque ci siano popolazioni di origine africana e non ad esempio asiatica o araba. Un altro esempio legato all'immigrazione di questo mese sono i morti tra gli immigrati da altri paesi africani in Sudafrica, ^immigrati africani ammazzati dai sudafricani per strada con pietre, bastoni, asce#http://www.americanthinker.com/blog/2015/04/south_african_antiillegal_immigration_riots.html^ come protesta contro l'immigrazione. Gianni Morandi sul suo Facebook cosa ne dice ? Ci sono oggi circa 500 milioni di persone in Europa (di cui circa 40 milioni di origine africana o asiatica) e circa 800 miliioni di persone in Africa (tutti, eccetto cinque milioni in S.Africa, africani. Negli anni '50 le due popolazione erano circa uguali. Secondo l'ONU nel 2100 ci saranno meno di 500 milioni di persone in Europa (di cui quelli europei saranno probabilmente 400 milioni) ma ci saranno 4 MILIARDI DI AFRICANI IN AFRICA. #ALLEGATO_3# E' logico pensare che non rimarranno tutti in Africa, ma almeno 4 o 500 milioni cercheranno di spostarsi in Europa #i# (potrebbero anche provare in medio oriente, ma l'Arabia Saudita l'anno scorso ha lanciato il rimpatrio forzato di circa un milione immigranti e Israele quest'anno sta rimpatriando a forza decine di migliaia di africani in aereo senza specificare in quali paesi li rimpatria...)#/i# A Morandi non importa nulla perchè succederà quando sarà già morto, perchè è ricco e protetto e perchè non sembra capace di pensare avanti una generazione al destino dei suoi figli e nipoti. Ma chi pensi avanti una generazione, al destino dei suoi figli e nipoti dovrebbe capire che in base al trend attuale i quattro miliardi di africani sommergeranno l'europa, la quale sparirà come entità umana e culturale distinta.

Gente inca**ata - Moderatore  

  By: Moderatore on Giovedì 23 Aprile 2015 19:32

^Poste, l’ad Caio contestato per il milione 200mila euro di stipendio#http://bcove.me/qk7okq0k^ ^Scuola, Fassina contestato da insegnanti precari: ‘Presi per il *** , non voterò più Pd’#http://tv.ilfattoquotidiano.it/2015/04/18/scuola-fassina-contestato-dagli-insegnanti-precari-presi-per-il- *** -non-votero-piu-pd/362574/^

La chiamata di Bill Gross sul Bund - alberta  

  By: alberta on Mercoledì 22 Aprile 2015 22:56

http://finance.yahoo.com/news/bill-grosss-short-lifetime-mean-120622905.html ___________________________________ Direi che la chiamata di Bill Gross ha riempito da ieri i Forum e le TV di mezzo mondo..... e l' effetto oggi è stato più importante di ieri. Adesso siamo ad una figura e mezza di correzione dai massimi.... di venerdì 17... Direi di segnarcela bene questa data, quando i gestori dei maggiori Fondi Obbligazionari si sbilanciano pubblicamente, sono già in trincea a sparare le prime raffiche. Il Timing per loro non si misura in ore o giorni, come per i modesti trader, ma almeno in settimane o anche mesi (solo qualche mese, intendiamoci). Certo che gli effetti, visto dove siamo arrivati, qui sono spiegati bene: _______________________________________________ So Gross may well be right. If he is, and German bonds suffer the kind of collapse that would echo how the pound performed in 1992, investors will find themselves in the midst of a financial Armageddon that could make the Great Crash of 1929 look like a walk in the park. ________________________________ Ricordo che la parte finale della frase, era risuonata identica su Bloomberg, per bocca di un avveduto big player azionario prima del crollo del 2007/2008 ed è ben custodita nei nostri archivi ..... ma in quel momento sembrava una esagerazione....nessuno pensava che gli indici potessero avvitarsi ben oltre i minimi post- bolla del 2000. Poi sappiamo come sono andate le cose.... ed il 666 di Sp500 è rimasto scolpito a ricordarcelo...... Meditate, gente, meditate.

Debito gratis - Moderatore  

  By: Moderatore on Mercoledì 15 Aprile 2015 19:51

Il Messico ha emesso un bond in Euro a 100 anni (cento, con tre zeri) al 4,6% che è andato a ruba Il Portogallo oggi visto i suoi Bot a tre mesi andare sotto lo zero, paghi qualcosa ora per comprare bond portoghesi, di un paese con più debito pubblico dell'Italia e un debito estero secondo solo alla Grecia ^In Danimarca e ora anche in Spagna Bankinter SA, pagano qualcosa a chi prende un mutuo con loro#http://www.wsj.com/articles/as-interest-benchmarks-go-negative-banks-may-have-to-pay-borrowers-1428939338?mod=WSJ_hp_LEFTWhatsNewsCollection^, cioè riducono di uno 0,4% ad esempio l'ammontare del mutuo. In Portogallo sono a zero. (Nutro speranze che il mio mutuo di liquidità con spread dell'1% contratto nel 2009 scenda a zero...ora pago l'1%) Tutti i bonds tedeschi fino al 2024 pagano ora rendimento negativo Jeff Gundlach ha dichiarato una settimana fa che i bonds corporate USA sono a livelli di rischio come non se ne vedono da venti anni, dato che rendono un 2,7% medio il ^Fondo Monetario avverte di "tantrum"#http://www.ft.com/intl/cms/s/0/2476978a-e2e8-11e4-aa1d-00144feab7de.html?ftcamp=published_links%2Frss%2Fworld%2Ffeed%2F%2Fproduct#axzz3XNNbz1hK^ (caos) quando la FED alzi i tassi A leggere tutte queste cose questo gestore tedesca non ne ha potuto più

Pagano chi prende un mutuo - GZ  

  By: GZ on Mercoledì 15 Aprile 2015 19:29

Il Messico ha emesso un bond in Euro a 100 anni (cento, con tre zeri) al 4,6% che è andato a ruba Il Portogallo oggi visto i suoi Bot a tre mesi andare sotto lo zero, paghi qualcosa ora per comprare bond portoghesi, di un paese con più debito pubblico dell'Italia e un debito estero secondo solo alla Grecia In Danimarca e ora anche in Spagna Bankinter SA, pagano qualcosa a chi prende un mutuo con loro, cioè riducono di uno 0,4% ad esempio l'ammontare del mutuo. In Portogallo sono a zero. (Nutro speranze che il mio mutuo di liquidità con spread dell'1% contratto nel 2009 scenda a zero...ora pago l'1%) Tutti i bonds tedeschi fino al 2024 pagano ora rendimento negativo Jeff Gundlach ha dichiarato una settimana fa che i bonds corporate USA sono a livelli di rischio come non se ne vedono da venti anni, dato che rendono un 2,7% medio il ^Fondo Monetario avverte di "tantrum"#http://www.ft.com/intl/cms/s/0/2476978a-e2e8-11e4-aa1d-00144feab7de.html?ftcamp=published_links%2Frss%2Fworld%2Ffeed%2F%2Fproduct#axzz3XNNbz1hK^ (caos) quando la FED alzi i tassi A leggere tutte queste cose questa ragazza tedesca non ne ha potuto più

la Grecia sta per adottare il nostro piano - GZ  

  By: GZ on Venerdì 03 Aprile 2015 19:01

#F_START# size=3 color=black face=Helvetica #F_MID# La Grecia sta per adottare il nostro piano#F_END# #i# ...oggi il Telegraph, citando una fonte anonima vicina al governo greco, dichiara che la Grecia starebbe approntando una sorta di #b#piano B: nazionalizzazione delle banche ed emissione di nuovo della dracma, da utilizzare come "moneta interna" insieme all'euro. E, per recuperare i soldi necessari ad andare avanti, emissione di certificati di debito....#/i##/b# #F_START# size=3 color=black face=Helvetica #F_MID# Come si può leggere nei documenti di questo sito, nonchè nel libro pubblicato l'anno scorso con Cattaneo, Mosler e Bossone, il nostro piano consiste nel 1) emettere una moneta parallela o complementare all'euro tramite certificati fiscali (certificati di debito che non pagano interesse e che si possono usare per pagare le tasse) 2) nazionalizzazione delle banche (in modo che comprino questi crediti fiscali garantendone la liquidità e proteggendo dagli attacchi speculativi) #F_END# ---- Telegraph: 'La Grecia vuole nazionalizzare le banche e uscire dall'euro' 03/04/2015, 15:07 ATENE (GRECIA) - Si avvicina il 9 aprile, una data fondamentale per la Grecia. Infatti, entro quella data la Grecia dovrà rimborsare al Fondo Monetario Internazionale una rata di 450 milioni di euro; una somma che secondo molti oggi non è nelle casse dello Stato greco. E per questo si inseguono le voci più disparate, in proposito. Per esempio oggi il Telegraph, citando una fonte anonima vicina al governo greco, dichiara che la Grecia starebbe approntando una sorta di ^piano B: nazionalizzazione delle banche ed emissione di nuovo della dracma, da utilizzare come "moneta interna" insieme all'euro. E, per recuperare i soldi necessari ad andare avanti, emissione di certificati di debito#http://www.julienews.it/notizia/dal-mondo/telegraph-la-grecia-vuole-nazionalizzare-le-banche-e-uscire-dalleuro/350326_dal-mondo_2.html ^. Mentre contemporaneamente verrebbero sospesi i pagamenti al FMI. Una strada estremamente rischiosa: significherebbe di fatto decretare il default tecnico. Inoltre quanto potranno valere quei certificati di debito emessi da uno Stato che non ha una base economica che prometta di ripagare l'investimento? ...Una strada che comunque è stata negata dal governo Tsipras, che - attraverso il vice ministro dell'Economia Dimitris Maidas - ha fatto sapere di non avere nessuna intenzione di rimangiarsi la parola: il 9 aprile verrà regolarmente pagata la rata del prestito concesso dal Fmi....

Lavoro&Propaganda, così Poletti smentì di nuovo se stesso - Moderatore  

  By: Moderatore on Giovedì 02 Aprile 2015 16:00

Lavoro&Propaganda, così Poletti smentì di nuovo se stesso di Marta Fana da ^Valigia Blu#http://www.valigiablu.it/lavoropropaganda-cosi-poletti-smenti-di-nuovo-se-stesso/^ Il ministro del Lavoro annuncia ‘+79mila contratti a tempo indeterminato nel 2015’, ma anche questa volta non tiene conto delle cessazioni. L’Istat registra un aumento della disoccupazione, con un mercato del lavoro che non vede segnali di ripresa. Sono giorni frenetici riguardo l’andamento del mercato del lavoro italiano. Situazione dovuta alle ^dichiarazioni#http://www.huffingtonpost.it/2015/03/16/assunzioni-jobs-act-renzi_n_6876530.html?^ di Tito Boeri, nuovo presidente dell’Inps, sulle richieste di decontribuzione da parte delle imprese e seguite dagli ^annunci#http://www.repubblica.it/economia/2015/03/26/news/poletti_79mila_contratti_a_tempo_determinato_in_soli_due_mesi-110543804/^ del governo con il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti: «Nei primi due mesi del 2015 sono stati attivati 79 mila contratti a tempo indeterminato». Gli annunci sortiscono effetti diversi, c’è chi li esalta e c’è chi si interroga per capire cosa realmente rappresentano quei numeri. Visti i ^precedenti#http://www.valigiablu.it/disoccupazione-poletti-jobsact/^ del ministro Poletti era lecito attendere la pubblicazione dei dati sulle “comunicazioni obbligatorie”, per capire se le cifre dichiarate fossero veritiere e se rappresentassero nuovi posti di lavoro creati o solo una trasformazione contrattuale di quelli esistenti. Secondo il calendario del ministero del Lavoro, la pubblicazione di questi dati sarebbe dovuta avvenire il 5 giugno, ma il ministro ha deciso di ^anticipare#http://www.lavoro.gov.it/AreaComunicazione/comunicati/Pages/20150330-dati-attivazioni-e-cessazioni-di-contratti.aspx^ la pubblicazione con dati però incompleti in cui mancano informazioni relative alla durata dei contratti e alle cause di cessazione. Un metodo scorretto che non aiuta i cittadini a capire quale sia la reale condizione del mercato del lavoro. Ad emergere, comunque, dall’analisi dei dati è che il proclama dei 79 mila posti a tempo indeterminato nei primi due mesi del 2015 non corrisponde al vero. Al netto delle cessazioni di rapporto (cioè le interruzioni per licenziamento, dimissioni o altro), infatti, i contratti a tempo indeterminato sono, a gennaio, 27.119 (figura 1), mentre a febbraio, 18.584. L‘incidenza dei nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato è dell’ 8% a gennaio e del 15% a febbraio, in media solo 13 contratti su 100 sono a tempo indeterminato. A farla da padrone sono i contratti a tempo determinato che incidono rispettivamente per l’80% e il 70%, a gennaio e febbraio a conferma che il mercato del lavoro rimane caratterizzato dalla precarietà. #ALLEGATO_1# Figura 1. Fonte: elaborazione propria su dati C.O. del Ministero del Lavoro. Quindi la somma dei contratti netti a tempo indeterminato tra gennaio e febbraio del 2015 è di 45.703 e non di 79mila. Ancora una volta il Ministro comunica infatti solo le attivazioni e non anche quante sono state nello stesso intervallo di tempo le cessazioni contrattuali. Invece se si confronta il dato di quest’anno con quello dei primi due mesi del 2014, l’aumento delle attivazioni nette nel 2015 è di 64.637. Comunque il 18% in meno rispetto a quanto dichiarato dal ministro e ripreso su tutti Tg e giornali. Vero invece che tra gennaio e febbraio 2014 le cessazioni di rapporti di lavoro a tempo indeterminato superavano le attivazioni e quindi nei primi due mesi del 2015 c’è stato un miglioramento. Quello che non possiamo dire con certezza, ma che si può comunque capire dai dati, è che quest’aumento di contratti a tempo indeterminato non rappresenta un eguale aumento di posti di lavoro stabili. Infatti, i contratti di collaborazione e altre tipologie di lavoro atipico diminuiscono tra i primi due mesi del 2015 e del 2014, quindi è possibile dire che l’aumento del tempo indeterminato è derivato almeno in parte da una trasformazione delle tipologie contrattuali. Per dare una descrizione certa sono necessarie informazioni riguardo la transizione di ogni lavoratore tra le diverse tipologie contrattuali, inormazioni contenute nelle banche dati amministrative non pubbliche. Da cosa dipende questo miglioramento? Sicuramente dagli incentivi previsti in legge di stabilità che, per quanto riguarda il settore produttivo, sono le uniche novità interne all’Italia. Non sappiamo però quali settori sono interessati da queste variazioni, così come non sappiamo quale classe di età interessano questi contratti. Tra l’altro esistono ^segnali di miglioramento#http://ec.europa.eu/eurostat/web/products-statistical-books/-/KS-BJ-15-003^ nell’economia di altri paesi, ^come gli Usa#http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2014-01-30/pil-usa-crescita-semestrale-e-stata-piu-robusta-un-decennio-152638.shtml?uuid=ABKbaMt^, i quali trasmettono al governo quell’euforia circa la luce in fondo al tunnel della crisi. Tuttavia, anche questi dati sono ancora piuttosto esigui, come le ^previsioni di crescita#http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2015-03-31/pil-istat-si-rafforzano-segnali-positivi-mercato-lavoro-segnali-contrastanti-171501.shtml?uuid=AB1LEKID^ del Pil del primo trimestre. Probabilmente non saranno usati con cautela nelle prossime dichiarazioni così come non verrà, ancora una volta, ascoltato il monito di Federico Caffé, economista italiano, che nel 1978 affermava: «una ripresa congiunturale senza minore disoccupazione è una mera indicazione statistica priva di ogni valido interesse». L'articolo continua ^qui#http://www.valigiablu.it/lavoropropaganda-cosi-poletti-smenti-di-nuovo-se-stesso/^

L'illusione Keynesiana? - Moderatore  

  By: Moderatore on Giovedì 02 Aprile 2015 14:47

Un breve saggio uscito questo mese di Davide Levine contro il Keynesismo (^"L’illusione keynesiana"#http://noisefromamerika.org/articolo/illusione-keynesiana^), tradotto da quelli di NoisefromAmerika (Boldrin, Brusco) che è stato discusso abbastanza in America. Con miei commenti sotto che ho messo nel loro forum. E' interessante perchè da un senso del fatto che in USA Keynes da almeno una generazione è criticato in modo radicale e da gente come Levine appunto e poi Sargent, Lucas... che erano keynesiani da giovani e avevano studiato sui libri di teso keynesiani tipo Dornbusch-Fisher, Solow, Samuelson.... Cioè in America gli economisti "keynesiani" come Krugman o Stiglitz che da noi sono gli economisti più citati, in realtà sono sulla difensiva da tempo, c'è una critica accademica del keynesismo standard (deficit dello stato per tenere su l'economia...) molto robusta. Nel mondo accademico di oggi la teoria di "Keynes" è considerata fondamentalmente errata e di fatto oggi dominano quelli che chiamano "neo-keynesiani" che in pratica hanno lasciato perdere anche loro il Keynes del deficit pubblico che sostiene l'economia, assorbendo molte delle critiche che fanno Levine, Lucas, Sargent e così via C'è però un errore fondamentale in Levine e i suoi amici italiani e provo a mostrarlo nei miei commenti usando l'esempio stilizzato di Levine dell'economia ridotta a quattro operatori : #i# ..Consideriamo uno stato popolato da persone vere che producono e consumano cose. Per semplificare, immaginiamo che vi si trovino quattro persone: uno che produce cellulari, un venditore di hamburger (chiamiamolo “paninaro” per brevità), un parrucchiere e un disegnatore di tatuaggi. Ipotizziamo che il paninaro desideri solamente possedere un cellulare, il parrucchiere solo un panino, il disegnatore di tatuaggi solo un taglio di capelli e il venditore di cellulari solo un tatuaggio, e così il cerchio si chiude. Assumeremo che ciascuno possa produrre, rispettivamente, un cellulare, un panino, un taglio di capelli e un tatuaggio e che ognuno valuti l’unità di ciò che vuole comprare più dell’unità di ciò che vuole vendere. Cioè, il parrucchiere è disposto a tagliare capelli se può ottenere un panino, e così via.....#/i# E' utile ogni tanto immaginare questo tipo di mini-modello dell'economia per semplificare e capire il meccanismo di base. Leggi il resto e prova a vedere dove sbagliano Levine e soci... (suggerimento: non considerano il DENARO...fingono come Monti, Draghi e tutti gli economisti pro-austerità che la gente sostanzialmente operi tramite baratto. L'Austerità andrebbe bene se ci fosse il baratto, mentre invece viviamo in un economia monetaria) "L’illusione keynesiana" da ^Noise From America #http://noisefromamerika.org/articolo/illusione-keynesiana^ 1. Introduzione La visione keynesiana dell'economia esercita un fascino molto forte. Secondo i suoi sostenitori la cura per la crisi economica è una maggiore spesa governativa, senza preoccuparsi sul come verrà finanziata. Non solo la medicina keynesiana cura le nostre malattie, ha persino un buon sapore quando la si butta giù. L’austerità è perciò un orribile errore. La Grande Recessione sarebbe stata evitata se solo il governo avesse speso di più. Sarebbe stata infinitamente peggiore senza le misure di stimolo. Tutto questo è ripetuto da persone le cui opinioni io rispetto: il giurista Richard Posner, il blogger Kevin Drum e molti altri. E tutti noi sappiamo che la teoria sottostante è quella di John Maynard Keynes. Lasciatemi riportare la descrizione della teoria keynesiana che Richard Posner dà nel suo articolo su New Republic, dove egli spiega perché è diventato un keynesiano. Il reddito speso in consumi, contrariamente al reddito risparmiato, diventa il reddito del venditore del bene di consumo. Quando compro una bottiglia di vino, il mio costo è il guadagno del venditore, e ciò che spende di quel guadagno sarà il guadagno di qualcun altro, e così via. Quindi, l’investimento attivo che ha prodotto il reddito con cui io ho comprato la bottiglia di vino avrà prodotto una reazione a catena – ciò che Keynes chiama "effetto moltiplicatore". Per Keynes, in altre parole, è il consumo, piuttosto che il risparmio, che promuove la crescita economica. Da qui la conclusione che il governo dovrebbe stimolare la domanda durante le crisi, poiché per ogni dollaro speso l’attività economica crescerà non di un dollaro, ma di un dollaro moltiplicato per il moltiplicatore, cosicché la spesa, in effetti, si autofinanzierà. Questo ragionamento è composto di due parti: la storia del moltiplicatore e la conclusione sulla spesa governativa. La prima è del tutto sensata: noi tutti sappiamo che se una città costruisce un grande stadio, allora i venditori locali di hamburger trarranno beneficio dagli aumenti nelle vendite e di conseguenza acquisteranno in maggiore quantità altre cose come tagli di capelli e tatuaggi, portando quindi beneficio ai parrucchieri e ai disegnatori di tatuaggi. Ciò sembra supportare la prima parte della storia. Il supporto per la seconda parte – e la dimostrazione che dominò la professione economica per decenni – fu la Grande Depressione e in particolare la fine della Grande Depressione. Oggi è difficile comprendere quanto terribile fosse la Grande Depressione – quanto alto fosse il numero di persone di classe media che finirono nella povertà, e capaci a malapena di nutrire le proprie famiglie. Si parla spesso come se la Grande Depressione sia in qualche modo confrontabile a quella odierna– ma non lo è affatto, negli Stati Uniti. E come finì la Grande Depressione? Con la Seconda Guerra Mondiale – semplicemente come Keynes sembrava aver suggerito: con il governo impegnato in ampie spese finanziate da prestiti ed emissioni monetarie – e voilà: la Grande Depressione trasformata in grande prosperità. Il fatto è che la prescrizione keynesiana – spendi di più e non preoccuparti del conto che ti verrà presentato – sembra troppo bella per essere vera, un po’ come la macchina del moto perpetuo o come certi disegni di M. C. Escher. Quello che segue mostra un canale con l’acqua che fluisce in discesa e curva un paio di volte fino a raggiungere una cascata che fa funzionare un mulino, per poi rifluire in discesa fino a tornare in alto. È come una macchina del moto perpetuo, che sappiamo essere impossibile. Come lo sappiamo? Se misuriamo gli angoli attentamente e facciamo i calcoli scopriremo, di certo, che l’acqua fluisce in salita. Viene spontaneo chiedersi se la ragione per cui Keynes è così popolare con coloro che non sanno la matematica non sia perché essi non sanno misurare gli angoli accuratamente. Un’altra cosa che potremmo fare con il diagramma di Escher è provare a costruire la macchina - in tal caso scopriremmo che è impossibile. Arriveremo alla stessa conclusione analizzando la teoria keynesiana. 2. La teoria di Keynes, nella misura in cui ce n’è una In questo scritto voglio analizzare la storia di Keynes, per misurarne gli angoli con attenzione. Potrei farlo utilizzando della matematica complicata, e se volessi essere realistico farei solo quello, ma è il suo ragionamento che voglio illustrare e posso farlo con un semplice esempio, che pur essendo preciso evita la matematica, ed è la precisione che conta. #F_START# size=4 color=black face=Helvetica #F_MID# Consideriamo uno stato popolato da persone vere che producono e consumano cose. Per semplificare, immaginiamo che vi si trovino quattro persone: uno che produce cellulari, un venditore di hamburger (chiamiamolo “paninaro” per brevità), un parrucchiere e un disegnatore di tatuaggi. Ipotizziamo che il paninaro desideri solamente possedere un cellulare, il parrucchiere solo un panino, il disegnatore di tatuaggi solo un taglio di capelli e il venditore di cellulari solo un tatuaggio, e così il cerchio si chiude. Assumeremo che ciascuno possa produrre, rispettivamente, un cellulare, un panino, un taglio di capelli e un tatuaggio e che ognuno valuti l’unità di ciò che vuole comprare più dell’unità di ciò che vuole vendere. Cioè, il parrucchiere è disposto a tagliare capelli se può ottenere un panino, e così via. Ciò che succede è abbastanza chiaro: il tipo dei cellulari ne produce uno, lo cede in cambio di un tatuaggio al disegnatore di tatuaggi, il quale cede il cellulare in cambio di un taglio di capelli al parrucchiere, il quale lo cede in cambio di un panino al paninaro. Tutti lavorano, tutti ottengono ciò che vogliono e tutti sono felici. Ora, supponete che il venditore di cellulari all’improvviso decida che non gli piacciono più i tatuaggi, almeno non così tanto da voler lavorare per ottenerne uno. Questo è sufficiente per spezzare il cerchio del commercio e questa è una catastrofe. Tutti sono disoccupati. La domanda è insufficiente. Non c’è abbastanza consumo, anzi, non ce n’è per niente. Notate la situazione: una persona, l'antipatico produttore di cellulari, è la causa di tutti i problemi, perché non vuole più comprarsi il tatuaggio. Nel linguaggio degli economisti costui è “disoccupato volontario”: ha cambiato i propri gusti e non vuole lavorare (per il salario che otteneva prima, ossia il tatuaggio). Gli altri tre sono “disoccupati involontari”, ognuno di loro è disponibile a lavorare in cambio di un salario, infatti dello stesso che aveva prima. Il paninaro preparerebbe panini se potesse ottenere un cellulare, il parrucchiere taglierebbe capelli se potesse ottenere un panino e il disegnatore di tatuaggi lavorerebbe se potesse avere un taglio di capelli, eppure sono tutti disoccupati. Manca il cellulare a fare da "trait d'union" e mettere in moto la macchina dello scambio. Veniamo ora al moltiplicatore. Supponiamo che, invece di costruire uno stadio, il governo dia un cellulare al nostro ex produttore di cellulari. Successivamente, quest’ultimo lo venderà per un tatuaggio (il cellulare non gli è di alcuna utilità, come quando tutto funzionava), il disegnatore di tatuaggi userà i proventi per pagarsi un taglio di capelli, e così si chiuderà il cerchio. Piena occupazione. Basta inserire un telefonino e otterrai anche un taglio di capelli, un tatuaggio e un panino! Questo è il moltiplicatore, similmente a ciò che osserviamo quando il comune costruisce uno stadio. Non c’è nulla di misterioso. Ma come ha fatto il governo a procurarsi il telefonino da dare all'ex produttore di telefonini? Questo è quello che qualunque individuo che abbia compreso i principi basilari dell'economia, secondo cui non esistono pasti gratis, si chiederebbe. A questo proposito, lasciatemi ricordare una vecchia barzelletta che gira da decenni nei dipartimenti di economia: “Un fisico, un chimico e un’economista sono naufraghi su un’isola, senza alcunché da mangiare. Una scatoletta di zuppa giunge alla riva. Il fisico dice, “Apriamo la scatoletta con un sasso”. Il chimico dice, “Prima accendiamo un fuoco e scaldiamo la scatoletta”. L’economista dice, “Supponiamo di avere un apriscatole…”.” Il Keynesismo si basa, dunque, sull’assunzione che il governo abbia un telefonino da dar via? Beh, forse no. Forse il governo dovrebbe seguire il consiglio di Keynes e stampare un po’ di moneta e darla al tipo dei telefonini. Così egli potrebbe pagarsi un tatuaggio e il disegnatore di tatuaggi potrebbe permettersi il taglio di capelli e il parrucchiere potrebbe acquistare un panino, e il paninaro – ooops… egli non può comprarsi un cellulare perché non ce ne sono in giro. A questo punto, ci sono due possibilità. La prima prevede che il paninaro capirà che non dovrebbe vendere il panino perché poi non potrebbe acquistare nulla di ciò che vuole con il ricavato della vendita, e così siamo di nuovo al punto in cui siamo tutti disoccupati. Oppure, magari non lo capisce e rimane senza nulla. Questo tipo di schema ha un nome: si chiama schema Ponzi. È vero che ogni tanto la gente effettivamente lavora senza accorgersi della fregatura: alle persone capita di fare errori, ma qualche altra volta la gente non ci casca. Di conseguenza, sembra davvero ingenua una politica economica basata sulla speranza che il paninaro sia uno stupido disposto a rimanere col cerino in mano. Ma c’è qualcos’altro che potremmo provare: potremmo obbligare il tipo dei telefonini a produrne uno, egli poi potrebbe venderlo e farsi un tatuaggio ed il mondo sarebbe di nuovo a posto. È sufficiente che ognuno accetti che il costruttore di telefonini venga forzato a costruirne uno contro la propria volontà. In un certo senso potrebbe valerne la pena: dopotutto, abbiamo aiutato tre persone – il disegnatore di tatuaggi, il parrucchiere e il paninaro - sacrificandone solo una, il tipo dei telefonini. In questo caso, tuttavia, smettiamo almeno di pretendere che ci sia un pasto gratis: ammettiamo che stiamo fregando il tipo dei telefonini per aiutare tutti gli altri. Non sembra essere ciò di cui Keynes e i keynesiani hanno sempre parlato: forzare le persone a lavorare contro la loro volontà è una politica economica piuttosto fallimentare, come i paesi socialisti ci hanno insegnato. #F_END# Torniamo quindi all’esempio della Seconda Guerra Mondiale, perché il punto precedente descrive esattamente ciò che fece allora il governo americano: non solo spese un sacco di denaro preso a prestito o stampato, ma impose anche la leva militare e forzò molte imprese a produrre e fare cose che esse avrebbero preferito non fare. Per quanto l’attività economica possa essere cresciuta durante e dopo la guerra, rimangono dubbi sul fatto che i soldati morti in guerra ne abbiamo beneficiato allo stesso modo. Dunque la grande evidenza in favore del keynesismo scompare quando la analizziamo un po’ più da vicino, e ciò che accadde sembra accordarsi piuttosto bene con la molto semplice e molto classica teoria economica. Parliamo ancora un po’ di come il governo potrebbe ottenere un telefonino, l’esempio perfetto per l’anti-austerità al momento è la Grecia. Cosa accadrebbe se la Germania regalasse un telefonino alla Grecia? Che meraviglia: se in Grecia il tipo dei telefonini ottenesse un telefonino, come già sappiamo, si ritornerebbe alla piena occupazione, grazie al moltiplicatore e a tutto il resto. Tuttavia, cosa accadrebbe se la Germania fosse come la Grecia, fatta eccezione per il suo tipo dei telefonini che invece ama lavorare e produrre telefonini in cambio di tatuaggi? Se privassimo il tipo tedesco del suo telefonino, allora la Germania cadrebbe nella disoccupazione: il moltiplicatore funziona altrettanto bene al contrario. Lo stesso accade con gli stadi: un nuovo stadio va benissimo per l'attività economica nei suoi dintorni, ma i soldi per costruirlo non piovono dal cielo e, di sicuro, tutte le aziende che solitamente facevano affari con chi aveva i soldi usati per finanziare lo stadio saranno destinate a soffrire di "assenza di domanda" una volta che i soldi vengano dirottati verso il nuovo stadio. Nel nostro esempio tutto si bilancia – possiamo avere occupazione in Germania o in Grecia ma non in entrambe, e poiché è il tipo tedesco a voler produrre il telefonino, non sembra complicato capire cosa accadrà. Ma Keynes (e Posner) sono molto preoccupati per l’investimento e i risparmi. Quindi, cosa accadrebbe se la ragione per cui il tipo dei telefonini aveva smesso di produrne e di pagarsi tatuaggi fosse perché voleva spendere il suo tempo a realizzare la “prossima grande idea” che avrebbe portato nel mondo pace e prosperità entro pochi anni? Ossia, per fare un investimento? Potremmo risolvere il problema della disoccupazione costringendolo a produrre telefonini, ma poi di certo la “prossima grande idea” non viene realizzata. Non possono esserci investimenti o ricerca e sviluppo senza risparmi, quindi attenti alla teoria secondo cui la via verso la crescita maggiore passa per minori risparmi: minori risparmi = minori investimenti = minori innovazioni ... Rieccoci qua: se prendiamo la teoria di Keynes e misuriamo gli angoli attentamente scopriamo che le macchine del moto perpetuo non si possono costruire. 3. Ne puoi costruire una? Questa è tutta teoria, ed io sono sicuro che voi siate persone pragmatiche. Diversamente da Keynes io posso elaborare una teoria coerente che spiega i fatti relativi allo stadio, ai moltiplicatori e alla Seconda Guerra Mondiale. Essa nega il moto perpetuo. Forse che la mia teoria è sbagliata e si possono realmente costruire macchine del moto perpetuo? Beh, c’è chi ci ha provato. Per esempio Richard Nixon, il quale in risposta alla recessione che iniziò nel 1969 disse, nel 1971, “Ora sono un keynesiano in economia”. Come conseguenza gli Stati Uniti finirono in un decennio di stagflazione con alta disoccupazione e alta inflazione, un risultato che la teoria keynesiana non poteva spiegare (l’inflazione dovrebbe curare la disoccupazione, secondo quella teoria), e fu qualcosa per la cui spiegazione gli economisti keynesiani spesero un numero impensabile di ore e di pubblicazioni scientifiche, con così poco successo che, fatta eccezione per pochi irriducibili, il resto della professione, giustamente, abbandonò la teoria. Abbiamo provato a costruire la macchina del moto perpetuo, e non ha funzionato. Per coloro tra voi che, sensatamente, sono interessati ai fatti, ricordatevi che il principale canone del keynesismo è che il segreto per crescere è non risparmiare. Il paese che ha avuto la crescita più fenomenale, nell'intera storia del mondo, è stata la Cina degli ultimi decenni. Vi sorprenderebbe sapere che il tasso di risparmio in Cina, durante questi decenni, sia stato all’incirca del 50% - probabilmente il più alto nella storia del mondo? 4. M. C. Escher versus J. M. Keynes Il confronto tra Escher e Keynes non rende sufficiente giustizia a Escher, il quale disegnò uno strumento semplice ed elegante non affinché qualcuno provasse a costruirlo, ma per produrre un’intelligente illusione. Al contrario, la teoria di Keynes non è né semplice né elegante – la "Teoria Generale" è una sorta di macchina di Rube Goldberg (tipo quella della figura qui sotto) con molte ruote che girano, piccoli ponti, pesi che vanno su e giù sui fili ... se attentamente esaminate, molte parti non hanno alcuna connessione con le altre. Quelli che conoscono un po’ Keynes potrebbero obiettare alla mia precedente discussione del moltiplicatore perché non era ciò che Keynes aveva in mente, nonostante la mia interpretazione sia in grado di predire tutti i fatti di cui Keynes parla. Nello specifico, Keynes discute la possibilità che, anche se il tipo dei telefonini volesse produrne, potrebbe non esserci alcuna possibilità di scambio perché il disegnatore di tatuaggi potrebbe non voler accettare un telefonino in cambio di un tatuaggio perché teme che il parrucchiere non accetterà il telefonino e così via. Questo equilibrio caratterizzato da fallimenti nella coordinazione fra individui, dove nessuno scambia perché nessuno crede che chiunque altro vorrà scambiare, ha altre (ovvie) differenti implicazioni politiche rispetto all’interpretazione che il problema sia causato dal tipo dei telefonini che non vuole produrne uno. Sfortunatamente, non è chiaro cosa possa fare il governo al riguardo: anche regalando un telefonino al tipo dei telefonini o forzandolo a produrne uno, ciò non sembra risolvere il problema visto che gli altri continuano a pensare che quello che ricevono non serva a nulla. Il fatto è questo: la possibilità di fallimenti nella coordinazione delle aspettative fra individui non ha pressoché nulla a che fare con il moltiplicatore. È vero che se c’è uno scambio bilaterale (il tipo dei telefonini vuole un tatuaggio e il disegnatore di tatuaggi vuole un telefonino) è improbabile che il problema si presenti, perché immaginiamo che i due possano incontrarsi e risolvere la cosa. Ma, non appena cresce il numero di agenti necessari per scambiare, la possibilità di fallimenti nella coordinazione delle aspettative diventa plausibile. Inoltre, nonostante Keynes parli di fallimento della coordinazione, non credo che tale concetto sia riconducibile alla sua teoria. Da una lato, non fa parte della maggior parte di quelli che vengono considerati “modelli keynesiani”. Dall'altro lato, fa potenzialmente parte di ogni modello economico moderno nel quale vi sia la moneta (anche se pochi di questi vengono reputati “keynesiani”). È certamente vero che se la moneta non ha alcun valore intrinseco ed è usata per scambiare allora c’è la possibilità che il sistema degli scambi collassi perché nessuno si aspetta che la moneta abbia alcun valore. Ma se succede questo allora difficilmente il governo potrà risolvere il problema attraverso l’emissione di nuova moneta che nessuno vuole. Keynes parla anche del ruolo delle aspettative nel fallimento della coordinazione – ottimismo e pessimismo. Per esempio: i pessimisti si aspettano che la moneta non abbia alcun valore, essi non scambiano, pertanto non ha valore: una profezia che si autoavvera; gli ottimisti si aspettano che la moneta abbia un valore, quindi scambiano e la moneta serve ed ha valore: anche questa è una profezia che si autoavvera. Dunque, il governo potrebbe mettere a posto le cose (se le cose vanno, in effetti, male) convincendo le persone ad essere ottimiste. Ciò sarebbe magnifico, ma sfortunatamente l’evidenza suggerisce che il giochetto non funziona. Franklin Delano Roosevelt era capace di grandi affermazioni come “Non c’è nulla di cui aver paura se non della paura stessa”, le quali risollevavano molto gli spiriti; ma questa “iniezione di fiducia” non fece nulla per far finire la Grande Depressione. Oppure, considerate l’attuale crisi in Grecia: con l’elezione del governo Syriza l’ottimismo, secondo i sondaggi, è andato alle stelle. Se il Keynes delle aspettative ottimistiche/pessimistiche avesse avuto ragione, ci aspetteremmo che l’attività economica aumenti vertiginosamente, che le persone tornino al lavoro, che comincino a pagare le loro tasse, che la borsa greca si risollevi, e così via. Nient’altro potrebbe essere più lontano dalla verità: l’attività economica in Grecia non è mai stata tanto anemica, il numero di disoccupati è più alto che mai, poche persone stanno pagando le tasse, e tutti stanno ancora cercando di portare i soldi fuori dal paese. La Teoria Generale di Keynes è un libro lungo, e qualunque libro pieno di aneddoti e di idee è destinato ad azzeccarci di tanto in tanto. Ma, qualsiasi cosa esso sia, non è né generale né una teoria ... e come guida alla ricerca economica o all’attuazione di politiche economiche è essenzialmente inutile. 5. Conclusione Il punto è che Keynes è tanto affascinante e attraente quanto il disegno di Escher, e ha altrettanto poco senso pratico. Gli economisti hanno lavorato per decenni cercando di dare un senso alla teoria di Keynes e usarla per spiegare le depressioni, le recessioni, le crisi, la disoccupazione e quant’altro. E non è certamente vero che gli economisti abbiano respinto Keynes e rifiutato di prenderlo seriamente, insomma che la professione economica non gli abbia mai dato una possibilità. Infatti è vero il contrario: alcune delle menti più brillanti della disciplina, convinte dell’assoluta verità delle idee di Keynes, hanno speso decenni per provare a far funzionare quelle idee. Loro e noi abbiamo fallito. Conosco Keynes e il keynesismo. Sono abbastanza vecchio da aver imparato la teoria di Keynes quando era l’ortodossia, sia prima sia dopo la laurea. Mio padre, un PhD in economia il cui mentore fu il grande keynesiano e premio Nobel James Tobin, considerava il proprio essere keynesiano alla stregua di un credo religioso. Durante la mia giovinezza mio padre ed io scrivemmo un articolo empirico usando un modello keynesiano. Ho studiato con professori keynesiani, ho frequentato le lezioni di Bob Solow, un fedele keynesiano, ho lavorato come assistente alla ricerca per Stan Fischer conducendo ricerche empiriche con un modello keynesiano. Uno dei miei mentori fu Axel Leijonhufvud, il cui più grande e famoso lavoro fu un libro chiamato “L’economia keynesiana e l’economia di Keynes”. Quando ero studente dovevamo studiare la storia del pensiero economico: ho letto la Teoria Generale di Keynes e alcuni dei suoi lavori minori. Ho ricevuto persino il massimo dei voti in un esame su queste opere. Ho partecipato (come testimone silente, per la maggior parte) a un lungo dibattito tra Leijonhufvud e Don Patinkin (un altro grande keynesiano) su ciò che Keynes realmente pensava ed effettivamente diceva. La conoscenza del keynesismo e dei modelli keynesiani è ancora più profonda per i grandi premi Nobel che aprirono la strada alla moderna macroeconomia, una macroeconomia con persone che comprano e vendono cose, che risparmiano e investono, Robert Lucas, Edward Prescott, e Thomas Sargent tra gli altri. Anch’essi crebbero con la teoria keynesiana come ortodossia, ancor più di me. E rifiutammo il keynesismo perché non funziona, non per via di qualche senso estetico secondo cui la teoria non è sufficientemente elegante. Il lavoro di Keynes è composto da divertenti aneddoti e storie ingannevoli. Il keynesismo, secondo alcune persone come Paul Krugman e Brad DeLong, è una teoria priva di persone, razionali o irrazionali che siano, una teoria di grafici ricavati in gran parte dal nulla, una serie di previsioni che sono per la maggior parte sbagliate, insieme alla vana speranza che possano essere sistemate se solo le curve nei grafici vengono orientate nella giusta direzione. È accaduto che abbiamo sviluppato teorie molto migliori, teorie che spiegano molti fatti, teorie che forniscono consigli sensati di politica economica, teorie che funzionano ragionevolmente bene, teorie che non sono un’illusione. Le versioni attuali di queste teorie sono molto diverse da teorie su persone completamente razionali e tutte identiche. Le teorie attuali non sono perfette, ma, diversamente dalla teoria keynesiana della macchina a moto perpetuo, esse spiegano molto e contengono molta verità. Un macroeconomista attivo che legga Krugman e DeLong si sente come si sentirebbe un dottore se il ministro della sanità si alzasse e dicesse che la cura per il cancro è il salasso con sanguisughe. Attenzione ai politici che dicono “non ci avete mai avvisati” mentre la verità è “abbiamo ignorato i vostri avvisi” ... ed attenzione ugualmente agli economisti che fanno vuote promesse di macchine a moto perpetuo. E quando si parla di debito pubblico ricordatevi che, se nel lungo periodo siamo tutti morti, è altamente probabile che i nostri figli siano vivi. #F_START# size=4 color=black face=Helvetica #F_MID#t #i##b#giovanni zibordi •27/3/2015 - 13:58 Levine non vede che in realtà i cellulari sono il denaro L'esempio della mini economia di produzione e consuno è utile perchè consente di vedere l'errore ---- ".... supponete che il venditore di cellulari all’improvviso decida che non gli piacciono più i tatuaggi, almeno non così tanto da voler lavorare per ottenerne uno. Questo è sufficiente per spezzare il cerchio del commercio e questa è una catastrofe. Tutti sono disoccupati. La domanda è insufficiente. Non c’è abbastanza consumo........Il Keynesismo si basa, dunque, sull’assunzione che il governo abbia un telefonino da dar via? Beh, forse no. Forse il governo dovrebbe seguire il consiglio di Keynes e stampare un po’ di moneta e darla al tipo dei telefonini. Così egli potrebbe pagarsi un tatuaggio e il disegnatore di tatuaggi potrebbe permettersi il taglio di capelli e il parrucchiere potrebbe acquistare un panino, e il paninaro – ooops… egli non può comprarsi un cellulare perché non ce ne sono in giro. ... ---- Come è stato fatto notare da Nick Rowe, sia in un breve commento sul blog di Cochrane che più estesamente ^sul suo blog#http://worthwhile.typepad.com/worthwhile_canadian_initi/2015/03/david-levines-accidental-monetarism.html^) in realtà, se pensi bene all'esempio qui sopra di Levine, il primo operatore/consumatore cioè il produttore/venditore di cellulari, è il governo (o la Banca Centrale che agisce per conto del governo) e il cellulare è IL DENARO, "money". L'economia moderna, anche se stilizzata e semplificata al massimo in questo modo, richiede per funzionare che vi sia un medium of exchange, "money", il denaro insomma, con cui scambiare poi cellulari, panini, tatuaggi e tagli di capelli.... In questo esempio il primo tizio dei cellulari è in realtà lo Stato/Banca Centrale, che hanno denaro e ne possono creare quanto vogliono, come le recenti notizie di Draghi che "stampa" 1,100 miliardi ex nihilo prova. La storia di Levine contiene questo errore basilare, non vede che il primo che offre qualcosa per pagare il panino offre denaro (a meno che non voglia ipotizzare un economia di baratti a catena che non è molto realistica). E il denaro viene creato da qualcuno. E se questo qualcuno non ne crea a sufficienza, come accade ora in Eurozona, hai appunto disoccupazione e produzione industriale crollata del -27% come in Italia oggi#/i# #/b##F_END#

Euro e Dracma in parallelo? - Moderatore  

  By: Moderatore on Giovedì 02 Aprile 2015 13:05

Secondo Reuters i Greci stanno pensando di emettere una moneta parallela #F_START# size=3 color=blue face=Helvetica #F_MID#^REUTERS: NÉ GREXIT NÉ GREXIDENT. EURO E ‘DRACMA’ IN PARALLELO?#http://vocidallestero.it/2015/03/31/reuters-ne-grexit-ne-grexident-euro-e-dracma-in-parallelo/^#F_END# da Voci Dall'Estero ^Reuters#http://www.reuters.com/article/2015/03/27/us-eurozone-greece-exit-analysis-idUSKBN0MN1WO20150327^ discute in un articolo le possibili mosse del governo greco nel momento in cui, verosimilmente tra poche settimane, la grave crisi di liquidità lo renderà incapace di versare tutti i pagamenti. Se resta determinata a non uscire dall’euro, la Grecia potrebbe essere costretta ad effettuare i pagamenti interni in una sorta di valuta parallela, pur di mantenere in euro quelli esterni e dunque non dichiarare (per ora) il default. Potrebbe in realtà essere l’inizio di una “silenziosa” uscita dall’euro? #i#di Jan Strupczewski, 27 marzo 2015#/i# È poco probabile che la Grecia esca, intenzionalmente o accidentalmente, dall’euro. Ma secondo molti funzionari dell’eurozona potrebbe essere costretta ad introdurre dei mezzi alternativi di pagamento, in parallelo all’euro, per effettuare alcuni pagamenti interni, nel caso in cui non si raggiunga presto un accordo per le riforme-in-cambio-di-denaro. Atene ha perso la possibilità di accedere al mercato dei titoli e i creditori internazionali non sono disposti a prestare altro denaro finché la Grecia non inizierà a mettere in atto delle riforme. Questa settimana un funzionario a conoscenza dei fatti ha detto a Reuters che, senza nuovi finanziamenti, il governo finirà il denaro entro il 20 di aprile. “Ad un certo punto, quando il governo non ha più euro per pagare gli stipendi e le spese, potrebbe iniziare ad emettere degli “IOU” [abbreviazione dell’inglese “I owe you”, cioè “io ti devo”, NdT] – documenti che certificano che il portatore riceverà una certa quantità di euro in un certo momento in futuro“, ha detto un alto funzionario dell’eurozona. “Questi IOU inizierebbero poi presto a circolare nel mercato secondario ad un prezzo molto più basso rispetto agli euro reali, e diventerebbero una ‘moneta’, quale che sia il suo nome, che esisterebbe in parallelo all’euro“, ha detto il funzionario. Se il governo finisce gli euro con cui pagare stipendi, pensioni e fornitori, dovrebbe introdurre dei controlli sui capitali per evitare un massiccio deflusso di euro fuori dal paese. Ciò potrebbe limitare la quantità di denaro che i greci possono ritirare dai bancomat o che possono spedire all’estero, come è successo a Cipro nel 2013. Gli IOU potrebbero non essere accettati in tutti i negozi, e potrebbero essere usati come sistema per regolare solamente alcuni pagamenti legati al settore pubblico, come le bollette dell’energia elettrica, almeno inizialmente. Al tempo stesso, il governo terrebbe gli euro provenienti dalle entrate fiscali per coprire i pagamenti del debito ed evitare il default. “Questa soluzione potrebbe essere temporanea, al fine di far andare avanti il governo mentre spera di negoziare coi creditori un accordo che sblocchi ulteriori prestiti in euro“, ha detto un secondo funzionario dell’eurozona. Il funzionario ha detto che la Grecia ha già mostrato, in passato, la volontà di ritardare i pagamenti dei suoi conti interni, al fine di risparmiare gli euro necessari per il rimborso del debito. Recentemente Atene si è basata su transazioni di “pronti contro termine” [contratti in cui un titolo viene venduto sotto l’obbligo di riacquistarlo successivamente, NdT] – prendendo denaro a prestito da enti pubblici – al fine di coprire la crisi di liquidità, ma può continuare così per solo poche settimane, ha detto la nostra fonte all’inizio di questa settimana. Il governo greco si è rifiutato di affrontare la questione di una possibile moneta parallela, dicendo di aspettarsi di raggiungere presto un accordo coi creditori sulla linea discussa dal Primo Ministro Alexis Tsipras durante il vertice UE della scorsa settimana. “Il governo greco ritiene che ci sarà un accordo presso l’Eurogruppo, e che in seguito a questo verranno concessi i finanziamenti, come concordato all’incontro dei sette“, ha detto un funzionario del governo greco. Fare default dentro l’euro? I funzionari greci, tra cui il Ministro delle Finanze Yanis Varoufakis, hanno rifiutato l’idea che la Grecia possa abbandonare l’euro di sua volontà, e non c’è una via legale, né una volontà politica degli altri 18 paesi che hanno la moneta unica di cacciare fuori la Grecia. “Non c’è modo di costringere un paese ad uscire dall’eurozona o dall’Unione Europea, e la Grecia non ha intenzione di andarsene da sola“, ha detto il secondo funzionario dell’eurozona. Alcuni economisti sostengono che la Grecia avrebbe un incentivo a tornare alla dracma perché in seguito a ciò potrebbe rapidamente svalutare la nuova moneta per rendere più competitive le esportazioni e attrarre un grande flusso di turismo. Ma ciò renderebbe anche l’enorme debito pubblico Greco, in euro, impossibile da ripagare, costringendo al default. “Se deve esserci un default, è meglio farlo dentro l’eurozona che fuori, perché così sarebbe un problema di tutti i paesi che hanno l’euro, e non solo della Grecia“, ha detto un terzo funzionario. In un video del 2013, quando era ancora un accademico, Varoufakis affermava proprio questo. “La mia proposta era che a gennaio 2010 la Grecia avrebbe dovuto semplicemente annunciare il default stando all’interno dell’euro, mostrando il dito medio alla Germania e dicendo: bene, ora risolvetevi questo problema da soli“, così ha detto in un video il futuro ministro. La grande questione poi sarebbe se la Banca Centrale Europea continuerebbe a fornire liquidità al settore bancario greco attraverso la Emergency Liquidity Assistance (ELA), che è stata progettata solo per le banche solvibili che hanno problemi di liquidità. Se la BCE staccasse la spina, il settore bancario greco probabilmente collasserebbe, costringendo alla ricapitalizzazione con una nuova “moneta”, oppure, se le conseguenze di un tale crollo fossero troppo pesanti da sostenere, l’euro potrebbe di nuovo ricapitalizzare le banche, forse anche attraverso i fondi salvastati. Ma i funzionari hanno detto che queste opzioni sono talmente ipotetiche che non sono state discusse nemmeno informalmente.

Nessuno prende più sul serio Varoufakis e i greci - Moderatore  

  By: Moderatore on Venerdì 27 Marzo 2015 20:51

Oggi ci sono rumors che Varoufakis si dimette (smentiti), sono dieci giorni che non lo chiamano più agli incontri in sede UE, ci va solo Tsipras. ^Reuters riporta oggi che la Grecia sta per emettere una valuta parallela all'Euro#http://www.reuters.com/article/2015/03/27/us-eurozone-greece-exit-analysis-idUSKBN0MN1WO20150327^, che è l'unica alternativa che hanno per non essere sbattuti fuori dall'Euro. Da una settimana il NY Times riporta da Atene che le aziende greche ogni sera inviano la liquidità a Londra e ogni mattina la reinviano in Grecia, perchè hanno paura che durante la notte Tsipras gli metta i controlli ai capitali Dai una scorsa, qui sotto, al ^grandioso discorso del patetico Varoufakis da Ambrosetti#http://keynesblog.com/2015/03/26/varoufakis-ecco-il-mio-piano-merkel/#comment-39664^ a Como solo dieci giorni fa. Vedi l'intellettuale molto di sinistra con tante buone intenzioni ma fuori dalla realtà che si sta coprendo di ridicolo, che non si rende conto che la gente lo ascolta e poi quando gira le spalle lo prende per il sedere. Il problema è che in tempi buoni, quando l'economia capitalista funziona l'intellettuale di sinistra di buone intenzioni al potere ci può stare perchè munge un poco l'economia, ma questa tira avanti. Quando invece la brutta e sporca economia capitalista è stata distrutta e la gente comune è alla disperazione è diverso, ci vuole gente dura e con il senso della realtà. #F_START# size=4 color=black face=Helvetica #F_MID#A Tsipras e Varoufakis dopo soli due mesi non li prendono neanche più sul serio, in EU li trattano come dei poverini che vanno istruiti e disciplinati, ma non potendo sbatterli fuori bisogna stargli sempre addosso e non lasciarli mai da soli che fanno solo dei danni. Ogni volta gli mandano i memorandum già tutti scritti a Bruxelles e loro li devono solo firmare e rimandare indietro. Oggi su Reuters, fanno trapelare la notizia che i greci dovranno pagare stipendi e altro con una nuova valuta parallela, dicono temporanea. Cioè lo dicono alla UE, ad Atene loro ancora non ci arrivano !#F_END# --- Varoufakis a Como ----- #i# Sono venuto oggi – in questo magnifico luogo – a dire che la crisi attuale dell’Europa può essere affrontata utilizzando in modo intelligente le istituzioni attuali, estendendone il raggio d’azione, nel rispetto dei trattati e delle regole esistenti. Ho illustrato un esempio di come quest’approccio può essere tradotto in pratica, con un investimento aggregato su scala continentale. La proposta di una collaborazione BEI-BCE (nella quale la BCE pratica Quantitative Easing acquistando titoli della BEI per finanziare progetti di rilancio basati sugli investimenti) dimostra che l’Europa è perfettamente in grado di mobilitare le istituzioni esistenti, europeizzare l’investimento aggregato, e rilanciare l’economia – senza che la Germania finanzi direttamente questo progetto, e senza che i bilanci nazionali vedano crescere i loro deficit. Abbiamo, di fatto, la possibilità di stimolare un New Deal europeo, senza ricorrere ad una tesoreria federale, senza trasferimenti fiscali interni, senza nuove istituzioni. In questo modo le nazioni più ricche, in primo luogo la Germania, non avranno bisogno di pagare un solo euro per finanziare questo programma. Ma sarà impossibile attuarlo senza il ruolo-guida dei paesi in surplus, come la Germania. Nei primi anni ’50, gli Stati Uniti riavviarono l’economia europea con il Piano Marshall. Il costo totale per i contribuenti americani equivalse al 2% del PIL (soldi ben spesi, anche dal punto di vista degli americani). Il New Deal europeo non costerà nulla alla Germania, ai Paesi Bassi, ecc. Nulla, perché sarà finanziato tramite emissione di titoli BEI; questi titoli contribuiscono, di fatto, a rastrellare la liquidità in eccesso nel settore finanziario tedesco, permettendo ai rendimenti dei fondi pensione tedeschi di tornare in territorio positivo. Immagino una Germania capace di guidare il resto d’Europa su questa strada, vantaggiosa per tutti. Direi che un progetto di tale portata, un tornante storico per i prossimi decenni, potrebbe portare il nome di ‘Piano Merkel’. Un progetto che sanerebbe inutili divisioni fra le nazioni europee, e darebbe invece una forte spinta all’integrazione Europea. Ho parlato oggi di un solo esempio di Europeizzazione decentralizzata, quello riguardante l’investimento aggregato. Soluzioni simili esistono per integrare a livello continentale parte dei debiti nazionali, unificare coerentemente i nostri settori bancari, per combattere povertà ed esclusione sociale. Tutte praticabili senza trasferimenti fiscali, senza spesa in deficit, senza che la Germania debba pagare il conto, e senza perdite – soprattutto – di sovranità nazionale. [3] Permettetemi di concludere su un punto che mi sta particolarmente a cuore. Dobbiamo smettere di pensare alla ripresa europea come un gioco a somma zero, dove gli interessi di un paese sono soddisfatti a scapito di quelli di un altro. L’Europa ha un immenso potenziale di sviluppo che richiede, per essere attuato, un immediato cambiamento di paradigma entro le regole ed i trattati esistenti. La nostra generazione ha il dovere di fare questo cambiamento, perché le generazioni future possano dire che abbiamo lasciato loro un’Europa davvero unita. Un’Europa di prosperità per tutti, nella quale essere greco, italiano o tedesco è più un riferimento culturale che un dato politico significativo.#/i# --- #F_START# size=3 color=black face=Helvetica #F_MID# Yanis Varoufakis parlava come se da lui e dai greci verrà la soluzione per tutta l’Europa e loro, i greci, possano salvarla da conseguenze “pesantissime” e dalla disintegrazione dell'Europa con la maiuscola stessa. Non sembrano vedere che ovunque lui, Tsipras e Syriza e i greci sono visti quando va bene con scetticismo e sospetto. Spiace farglielo notare, ma i greci vengono trattati in sede UE con disprezzo malcelato e godono di zero solidarietà, anche tra la sinistra del sud-europa per non dire quella del nord. I suoi discorsi grandiosi di salvare tutta l’europa dalla disintegrazione, dal nazionalismo, dal fascismo denunciano una persona con problemi nell'affrontare la realtà. I tedeschi si illuderanno forse anche loro per certe cose, ma intanto nei sondaggi l’80 o 85% della popolazione è contento della situazione economica e guardano ai greci tra cui solo il 5% nei sondaggi si dichiara contento come dei pezzenti Qui oggi si parla da fonti EU citate su Reuters http://www.reuters.com/article/2015/03/27/us-eurozone-greece-exit-analysis-idUSKBN0MN1WO20150327 del fatto che il governo di Varoufakis sarà costretto ad emettere una valuta parallela all’euro… Da settimane la maggioranza dei commenti nella stampa finanziaria sono che liberarsi della Grecia sarebbe un vantaggio per l’eurozona. E lui fa grandi discorsi su colossali investimenti pubblici coordinati in sede UE che neanche gli USA… Il problema di Syriza e Varoufakis è che non hanno alcun senso della realtà pratica economica, sono una versione buona e simpatica di Hugo Chavez#F_END#

20 economisti che capiscono - Moderatore  

  By: Moderatore on Venerdì 27 Marzo 2015 19:10

oggi lettera al Financial Times di 20 economisti ed esperti finanziari non acccademici inglesi e anche tedeschi più un francese, un australiano e uno svizzero (ma nessun italiano) che capiscono cosa sia il debito e la moneta: ^"Better ways to boost eurozone economy and employment"#http://www.ft.com/intl/cms/s/0/7bc99348-d40b-11e4-99bd-00144feab7de.html#axzz3VPyi8Sxb^. Hanno un idea sensazionale: #F_START# size=3 color=black face=Helvetica #F_MID# #/i# "ehi, invece di stampare 1,100 miliardi come fa Draghi e darli alle banche e spenderli per tenere su il mercato finanziario sarebbe meglio dare questi soldi alle imprese e ai lavoratori...I 1,100 miliardi di euro di Draghi divisi per i 19 mesi in cui il programma di QE deve durare divisi per gli abitanti dell'eurozona danno 175 euro al m mese per i prossimi 19 mesi ad ogni abitante dell'eurozona..."#/i# #F_END# #F_START# size=4 color=black face=Helvetica #F_MID# Financial Times March 26, 2015 11:47 pm Sir, The European Central Bank forecasts unemployment in the eurozone to remain at 10 per cent even after €1.1tn of quantitative easing. (FT View, March 25). This is hardly surprising: the evidence suggests that conventional QE is an unreliable tool for boosting GDP or employment. Bank of England research shows that it benefits the well-off, who gain from increasing asset prices, much more than the poorest. In the eurozone, where interest rates are at rock bottom and bond yields have already turned negative, injecting even more liquidity into the markets will do little to help the real economy. There is an alternative. Rather than being injected into the financial markets, the new money created by eurozone central banks could be used to finance government spending (such as investing in much needed infrastructure projects); alternatively each eurozone citizen could be given €175 per month, for 19 months, which they could use to pay down existing debts or spend as they please. By directly boosting spending and employment, either approach would be far more effective than the ECB’s plans for conventional QE. The ECB will argue that this approach breaks the taboo of mixing monetary and fiscal policy. But traditional monetary policy no longer works. Failure to consider new approaches will unnecessarily prolong stagnation and high unemployment. It is time for the ECB and eurozone central banks to bypass the financial system and work with governments to inject newly created money directly into the real economy. #F_END# #b# Victoria Chick, University College London Frances Coppola, Associate Editor, Piera Nigel Dodd, London School of Economics Jean Gadrey, University of Lille David Graeber, London School of Economics Constantin Gurdgiev, Trinity College Dublin Joseph Huber, Martin Luther University of Halle-Wittenberg Steve Keen, Kingston University Christian Marazzi, University of Applied Sciences and Arts of Southern Switzerland Bill Mitchell, University of Newcastle Ann Pettifor, Prime Economics Helge Peukert, University of Erfurt Lord Skidelsky, Emeritus Professor, Warwick University Guy Standing, School of Oriental and African Studies, University of London Kees Van Der Pijl, University of Sussex Johann Walter, Westfälische Hochschule, Gelsenkirchen Bocholt Recklinghausen, University of Applied Sciences John Weeks, School of Oriental and African Studies, University of London Richard Werner, University of Southampton Simon Wren-Lewis,University of Oxford #/b#

Padoan ha dato il segnale del top - GZ  

  By: GZ on Giovedì 26 Marzo 2015 12:37

Padoan ha dichiarato che occorre che gli italiani rischino di più nei loro investimenti finanziari "l'Italia ha bisogno di più propensione al rischio" sfruttando la decrescente pressione sui bilanci delle banche e le politiche accomodanti della Bce. "Il forte flusso di risorse indirizzate all'industria e al risparmio gestito è indicativo" dei cambiamenti economici in atto, ha proseguito il ministro, sottolineando che vi è una "rivisitazione dei criteri di investimento". Serve che i risparmiatori acquisiscano "la conoscenza dei mercati finanziari", aumentando..." Lo ha dichiarato il giorno esatto in cui il Nasdaq, S&P, Dow e Russell hanno dato un bel segnale di inversione

British ? - Moderatore  

  By: Moderatore on Domenica 22 Marzo 2015 10:54

^"Nine British medics enter Isis stronghold to work in hospitals"#http://www.theguardian.com/world/2015/mar/21/british-medical-students-syria-isis^ theguardian, 20 marzo #F_START# size=6 color=black face=Helvetica #F_MID#British ?#F_END# #ALLEGATO_1# ma di che %&°"#§&$? di #F_START# size=6 color=black face=Helvetica #F_MID#British#F_END# parlano ? Chi è "British" ? C'è uno studio uscito ora dell'università di Oxford sul patrimonio genetico "inglese"(^"Britons still live in Anglo-Saxon tribal kingdoms, Oxford University finds"#http://www.telegraph.co.uk/news/science/science-news/11480732/Britons-still-live-in-Anglo-Saxon-tribal-kingdoms-Oxford-University-finds.html^ A new genetic map of Britain shows that there has been little movement between areas of Britain which were former tribal kingoms in Anglo-Saxon England... By Sarah Knapton, Science Editor 18 Mar 2015 ) Dimostra come in gran parte della Gran Bretagna la genetica delle popolazioni sia rimasta identica negli ultimi 1,500 anni, cioè si possono identificare oggi quelli che sono discendenti di tribù celtiche e chi di "Angli" (che provenivano dalla Danimarca) o Sassoni (dalla Germania) arrivati nel VI secolo, chi di vichinghi, di Normanni, Romani... E mostra come in gran parte del paese queste distinzioni siano rimaste, ad esempio nella parte est dell'Inghilterra prevalgano i sassoni, angli e normmani e siano quasi assenti nella parte ovest (per non parlare di scozia e galles). In parole povere un gallese è in media identificabile geneticamente come discendente di tribù che abitavano il paese prima dei romani, presumibilmente da alcune migliaia di anni e un "anglosassone" della zona di Londra di tribù che abitavano il nord della Germania e la Scandinavia, anche loro da migliaia di anni Gli stessi giornali inglesi che nella sezione cultura e scienza riportano di questi studi recenti di genetica che identificano la "somiglianza genetica" delle popolazioni con tecniche sempre più precise, nel resto del giornale negano furiosamente che un pakistano che ha preso al residenza inglese sia di una razza diversa da un discendente dei Celti. E tutti i media inglese rigorosamente dalla BBC in giù seguono la velina di chiamare sempre "British" gente che lo è solo legalmente (come queste facce di "British" sui giornali inglesi di oggi che sono andati con l'ISIS). #ALLEGATO_2# Come diceva il generale DeGaulle se un marocchino viene a vivere in Francia resta un marocchino e come dico io se andassi a vivere a Hong Kong e prendessi anche la cittadinanza resterei italiano e non diventerei cinese. Se uno scrivesse su un giornale "Cinese....Giovanni Zibordi ha..." sarebbe ridicolo. Ma non per le televisioni, giornali e scuole occidentali, che hanno l'ordine di indottrinare la popolazione europea nella nuova ideologia razziale per fargli ingoiare l'immigrazione di massa. La scienza però dice il contrario. Se tu leggi le sezioni di genetica dei giornali e riviste implicano che esistano "somiglianze genetiche": #i# Geneticist Professor Sir Walter Bodmer of Oxford University said: “What it shows is the extraordinary stability of the British population. Britain hasn’t changed much since 600AD. ^“When we plotted the genetics on a map we got this fantastic parallel between areas and genetic similarity.#/i# http://www.telegraph.co.uk/news/science/science-news/11480732/Britons-still-live-in-Anglo-Saxon-tribal-kingdoms-Oxford-University-finds.html^ Non ci sarebbe bisogno degli studi recenti di genetica per capire che non ci sono "somiglianze genetiche" tra questi "brittanici" di oggi che si uniscono all'ISIS con quello che dai tempi di quando Giulio Cesare sbarcò in Inghilterra si considerano "Britanni". Tuttavia, visto che a tutti i livelli della scuola, dell'università, delle TV e dei giornali si martella l'idea che non esistono razze, che ci sono più differenze tra gli arabi o africani tra loro che non tra appunto gli arabi e i cinesi come gruppo ecc.. è utile notare che invece nelle pubblicazioni di genetica si identificano tranquillamente "somiglianze genetiche". All'università di Oxford mesi fa Marine LePen è venuta a parlare ad un dibattito e l'hanno contestata e glielo hanno bloccato in quanto "razzista". I Celti, i Normanni, gli Angli, i Sassoni sono popolazioni che hanno abitato l'emisfero settentrionale per almeno 20 mila, forse 30mila anni e che sono passati per circa 10-12mila di età glaciale (tra il 22mila e il 10mila prima di cristo). In queste migliaia di anni e in particolare durante l'era glaciale hanno avuto mutazioni genetiche, che oggi vengono identificate con sempre maggiori precisione, necessarie appunto per adattarsi e sopravvivere in un clima freddo e anzi glaciale, simile a quello dell'Alaska di oggi. Questo ha cambiato il loro carattere, istinti, riflessi condizionati, abilità e attitudini a livello profondo. Ci sono voluti diecimila o ventimila anni perchè questi cambiamenti differenziassero gli europei bianchi da altre popolazioni in medio oriente, africa e asia. Prendere oggi la cittadinanza e vivere nella stessa città per una generazione o due non annulla queste "somiglianze genetiche" e "disssomiglianze genetiche" I Pakistani, Indiani, Arabi, Nordafricani, Aficani hanno abitato in una altra fascia climatica per almeno 20mila forse 30mila anni, NON sono passati per 10 mila anni di età glaciale con tutte le modificazioni genetiche del caso (inclusi pelle, capelli e occhi chiari che sono solo l'aspetto più apparisciente...). In ogni caso per 20mila anni almeno non hanno mai avuto contatti e mescolanze con i "British" e quindi sono una razza, specie, etnia chiamala come ti pare geneticamente diversa. Perchè bastano da 1,000 a 2,000 anni per determinare variazioni genetiche rilevanti in popolazioni. Lo vedi a occhio nudo, lo noti quando li frequenti e lo dovresti notare anche appunto quanto li vedi andare a centinaia in Siria, Libia, Iraq oggi... La Gran Bretagna è persa perchè ha un elite finanziaria troppo potente che vuole l'immigrazione di massa. In Francia invece c'è speranza: ^Abandoned French working class ready to punish left’s neglect by voting for far right"#http://www.theguardian.com/world/2015/mar/22/alienated-french-working-class-vote-far-right-claims-analyst^ Oggi nelle elezioni locali Marine LePen può prendere il 30% e il FN diventare il primo partito, con i voti dei lavoratori, che "hanno paura dell'immigrazione", come scrivono i giornali (in mano all'elite finanziaria) #i# “When you are on high, well-placed, with a recognised status, the fact of being French doesn’t add much and you can, as an intellectual exercise, consider yourself post-national or European. France is only where you were born. But when you at the bottom of the ladder, poor, in a precarious situation, all that remains is your country. National identity doesn’t have the same significance for a bourgeois or for a proletariat,” de Closets added. “For the left, for the bobos (bourgeois bohemians), only the gay or ethnic minorities were interesting. It is fascinating to think that a whole generation of researchers whose job it is to observe French society has through ideological blindness not seen this section of France in danger of being attracted to Le Pen,” de Closets said in a recent interview.#/i#

La liquidità nel mercato dei bond corporate è crollata dal 90% - GZ  

  By: GZ on Sabato 21 Marzo 2015 20:34

La liquidità nel mercato dei bond corporate è crollata dal 90% rispetto a qualche anno fa ^"Liquidity crisis could spark the next financial crash"#http://www.telegraph.co.uk/finance/markets/11487546/Liquidity-crisis-could-spark-the-next-financial-crash.html^ 21 Mar 2015 Traders warn of a global credit 'meltdown' if corporate bond markets don't improve European and British companies, excluding banks, sold a combined $435.3bn (£291bn) of investment-grade debt last year, and $458.5bn in 2013, according to Dealogic. The level of issuance is much greater than before the financial crisis. In 2005, for example, $155.7bn was raised from corporate bond sales and $139.8bn the year before that. Companies issuing riskier, high-yield debt have been similarly prolific. Last year, European businesses sold $131.6bn of so-called junk bonds, up from $104.4bn in 2013, the Dealogic data show. In 2005, they issued $20.4bn. At the same time that issuance in the primary market has grown, trading of company bonds by investors in the secondary market has dried up, a liquidity shortage that ironically has been caused by regulators’ attempts to avert a repeat of the crisis that shook the financial system in 2008 ... “If you’re working a €50m block of bonds, there’s no way you’re going to get a price. So instead you have to chip away and sell €2m to €3m per day,” according to Andy Hill, ICMA’s director of market practice and regulatory policy. “A few years ago, you would go to your favoured bank with a large block, they would show you a price, they would take it onto their balance sheet, hedge it and then trade out of it. Banks can’t do that any more.” The impact of the fall-back by banks on trading has been dramatic. According to the Royal Bank of Scotland, liquidity in the US credit markets has dropped by about 90pc since 2006. ...

in un mondo di genti mischiate dovunque vai sei sempre nello stesso posto - Moderatore  

  By: Moderatore on Martedì 17 Marzo 2015 17:54

#b# "in un mondo di genti mischiate dovunque vai sei sempre nello stesso posto..."#/b# ^"Il cosmopolitismo individualista"#http://blog-voxpopuli.org/cosmopolitismo-individualista/^ di VoxPopuli 6 marzo Quello che le elites neoliberiste sono riuscite a fare é così grande che non riusciamo neanche ad accorgercene. La sinistra é morta. Morta. Sopravvive in piccole nicchie, intellettuali o no. Ma dire una goccia nell’oceano forse è dire troppo. Che cos’é il cosmopolitismo? Ognuno è cittadino del mondo. Che cos’é l’individualismo? L’individuo è al centro del mondo. Questa sera ad Atene ho avuto una discussione con una ragazza spagnola e un ragazzo greco. Lui 36 anni, di Atene. Lei molti meno, credo meno di 25. Entrambi hanno girato parecchio. Lei molto di più. Fra noi ci si parla in inglese. Tre nazioni del sud Europa per capirsi fra di loro devono parlare una lingua del nord Europa. Come fare a cambiare il mondo? Lei e lui dicono all’unisono: “per cambiare il mondo bisogna che ognuno di noi cerchi di cambiare se stesso e le persone che gli stanno vicino”. Poi il mondo cambierà. Io a lei le ho detto, mentre lui era in bagno: “Marx diceva che non é la coscienza degli uomini a creare il loro essere sociale, al contrario, é il loro essere sociale che crea la loro coscienza”. Per lei non era giusto. Lui mi dice: “Se il figlio del padrone della Nike fosse un mio amico, io parlando con lui riuscirei a cambiarlo. E poi quano prenderà il posto del padre non sarà una *** come lui.” E io gli rispondo: “ma lui ha interessi diversi dai tuoi, dai miei. Davvero speri di cambiarlo?”. Lui mi risponde deciso: “Si”. Lei: “non credo nei muri e nelle frontiere”. Lui: “Il cambiamento deve partire da noi stessi”, e poi sparecchia al posto della cameriera. Perché dei valori buoni finiscono ad asservire gli interessi del grande capitale internazionale? Lei ha una fotocamera Canon, lui una macchina giapponese credo, non so la marca. Mi dicono che i soldi non sono niente. Io gli dico: “allora la birra che ci stiamo bevendo é niente?”. Sguardo in un altra direzione. Nel frattempo i manager dell’Hitachi stavano brindando per l’acquisto dell’Ansaldo. I soldi che faranno non saranno redistribuiti fra i lavoratori, verranno investiti in borsa in qualche titolo ad alto rendimento. La discussione é iniziata perché lui nota al mio polso un braccialetto comprato dai giamaicani in piazza Monastiraki. Loro dicono che i giamaicani sono invandenti, non rispettano il volere degli altri e assillano la gente finché non comprano un braccialetto. Io provo a dire loro che per i giamaicani immigrati é questo il lavoro che possono fare perché la comunità giamaicana qui fa così. Poi si é passati ai pakistani che lapidano le donne. Da li gli ho detto che dobbiamo lasciare in pace quei popoli e dare loro la possibilità di autodeterminarsi. Da li i lavoratori sfruttati della Nike, ecc. Persone che viaggiano molto, vedono diverse culture, diverse storie poi non capiscono un *** di come funziona la società. Perché l’individuo sta al centro, le genti si mischiano, ecc.Ma in un mondo di genti mischiate se noi viaggiamo in realtà sarà come viaggiare sempre nello stesso posto. E gli individui saranno tutti così uguali che parlare diventerà come pensare fra noi stessi. Della politica non gliene frega un *** . Non conta dicono. A lui gli ho detto io l’ultima proposta di legge di Varoufakis. Lei fa video girando il mondo, prendendo due soldi di qua e di la. E li spende tutti viggiando. Lui non so che lavoro fa. Ma a 36 anni se esci la sera a bere é perché non guadagni abbastanza. Quando provo a dirgli che i nostri genitori alla nostra età guadagnavano più di noi il discorso si blocca. La politica, l’economia, non contano un *** . Siamo tutti cittadini del mondo. Dobbiamo avere rispetto gli uni degli altri e tutte le cose andranno bene. Il mondo cambierà. Elites neoliberiste brindate. Un esercito di schiavi consapevoli della loro libertà vi sta dinnanzi. La spagnola me la sono giocata. E ci stava. Ma non riesco a fare si con la testa. ---- La cultura di oggi è più o meno questa: #i# "siamo tutti cittadini del mondo, le popolazioni si devono mischiare e poi c'è solo l'individuo che è il centro del mondo, ma un mondo appunto tutto mischiato in cui dovunque vai incontro lo stesso miscuglio di gente E' un bene che si dissolvano la famiglia, la nazione, il sindacato, la religione, la razza e ogni altra cosa che identifica una collettività. Siamo tutti individui del mondo. C'è l'individuo e l'umanità, con niente altro in mezzo. Ok, con l'eccezione di alcune minoranze discriminate o minacciate come i gay, i migranti, gli zingari, gli ebrei.... Per il 90% della popolazione però che non appartiene a minoranze protette ci sei tu da solo come individuo nel mondo..."#/i# Peccato che questa sia la realtà solo per alcuni. La verità è che invece per le elites ci sono associzioni, club, circoli, network che fanno sì che non siano affatto singoli individui nel mondo In secondo luogo questa ideologia viene predicata solo da noi, ai cinesi, giapponesi, arabi, israeliani, indiani, nigeriani ecc... non viene in mente questa 'azzata che siamo solo individui nel mondo...

E' il Forex che governa il mondo - alberta  

  By: alberta on Mercoledì 11 Marzo 2015 14:00

E poi uno pensa che i cambi contino relativamente sull'andamento degli indici azionari... ___________________________________ Forse per qualcuno poco attento e con scarsa esperienza. Da anni stiamo assistendo ad "guerra valutaria", amichevolmente condotta dagli Stati sovrani, dalla loro Banche Centrali ed in parte sempre maggiore, dalle grandi Corporation USA e GB, finanziarie e non solo. Non è d'altro canto una novità, ora la faccenda è stata ufficializzata ed in parte concordata (Soros contro la BOE di inizio anni '90 difficilmente potrà ripetersi in quei termini). Sul campo rimangono vittime più o meno illustri, che a livello globale vengono sacrificate, come sempre successo in passato nelle guerre "tradizionali", sull' altare del "bene comune" (quale sia .... lasciamo andare). Un grafico dei principali cross valutari degli ultimi 25/30 anni, letto con un minimo di attenzione, è più istruttivo ed esplicativo rispetto alla lettura di decine di testi di economia contemporanea. In conclusione, se governi, per quanto possibile in modo concordato, gli andamenti del Forex, puoi gestire ed indirizzare il resto m,a proprio per questo, è per i trader il mercato più pericoloso e letale che esista, ora che l' effetto leva è diventato disponibile per tutti e, come si è visto clamorosamente con il Peg EUR/CHF crollato di recente, miete più vittime del colera di un secolo fa. In conclusione, puoi seguire il Forex per saper che succede e succederà sul resto dei mercati (TUTTI), ma operarci direttamente a leva è il gioco più pericoloso che esista, insieme alla roulette russa.....

"Dare un taglio" alla quantità di moneta (alla maniera Greca) - Moderatore  

  By: Moderatore on Lunedì 09 Marzo 2015 20:50

Quando si guarda indietro nella storia risulta evidente che le misure monetarie e fiscali adottate nella prima metà del '900 sono state molto più radicali di quelle degli ultimi decenni. Ma forse è solo questione di tempo.... Il 22 marzo 1922, il ministro greco delle Finanze Petros Protopapadakes propose al Parlamento Greco quello che divenne noto come il “prestito forzato greco “; un provvedimento unico nella storia della politica monetaria che fu emanato, promulgato e messo in vigore nel giro di tre giorni. In quell’epoca, la Banca nazionale Greca era una banca commerciale e centrale ibrida e aveva lei la sola autorità di emettere banconote greche ( carta moneta ) . Il provvedimento dava precise e semplici istruzioni per chi possedeva banconote – circolanti in tagli da 5 , 10 (vedi sotto) , 25 , 500 , e 1000 dracme: 1. #b# Tagliare le banconote nella metà lungo l' asse verticale#/b# ; 2. #b# Ia parte sinistra della banconota#/b# , dove c’era raffigurato il ritratto di George Stavros ( il defunto fondatore della banca ) doveva continuare ad essere utilizzata come #b#moneta a metà del valore stampato sulla banconota#/b# originale (intera); 3. #b# Ia parte destra#/b# , che recava le armi reali o la corona, doveva essere considerata come titolo provvisorio, per poi essere sostituiti#/b# da bond stampati a metà del valore della banconota originaria;#/b# #ALLEGATO_1# 4. Anche se la metà delle banconote destinate ad essere obbligazioni di stato non potevano circolare come moneta (erano previste pene pesanti per i trasgressori), i debiti - a parte quello nazionale – potevano essere pagati per metà dalle banconote e per metà dalle obbligazioni (misura provvisoria per i tre mesi successivi all’approvazione della legge). Il debito nazionale doveva essere rimborsato completamente in " moneta circolante ". Chi deteneva le “banconote a metà” aveva sei mesi di tempo per cambiarle in nuove banconote e obbligazioni. La legge fu applicata a tutte le banconote in circolazione -pari a circa 3,2 miliardi di Dracme-comprese quelle detenute dalla Banca Nazionale Greca (e quindi non "in circolazione"). Il prestito forzato e i titoli di Stato connessi ammontavano, quindi, a circa 1,6 miliardi di Dracme. Tale importo è stato immediatamente accreditato sul conto del governo alla Banca Nazionale Greca. Gli interessi delle obbligazioni maturavano al tasso annuo del 6 ½ per cento con cedole pagabili in aprile e ottobre e avevano una durata di 20 anni. Un ultimo aspetto importante del programma era che i titolari della metà con la corona, più tardi dei bonds, avevano il diritto di pegno come garanzia per la Banca Nazionale Greca in cambio di un prestito che non superava la metà del loro valore nominale. L'interesse annuo sul prestito che era del 6 per cento. Qual è stato l'impatto di questa sorpresa e quasi istantaneo calo della massa monetaria sul livello dei prezzi ? In assenza di dati sui prezzi storici dell’epoca, si può usare il tasso di cambio della dracma con il dollaro come riferimento. #ALLEGATO_2# Il taglio letterale del denaro circolante a metà sembra aver avuto un impatto stabilizzante transitorio sulla dracma a circa 4 centesimi , ma va osservato che la stabilizzazione sembra essere iniziata a Novembre dell'anno precedente, ben prima che il provvedimento fosse stato emanato. L'impatto è stato di breve durata e come si può osservare dal luglio 1922 la dracma era tornata alla linea di tendenza di svalutazione esponenziale. Dando uno sguardo più da vicino ai mesi immediatamentesuccessivi a marzo 1922, l'impatto immediato sul valore delle banconote in circolazione è chiaramente evidente . #ALLEGATO_3# Il drastico calo delle banconote non sembra aver avuto un impatto significativo sul tasso di cambio , anche se l’evidente accelerazione del tasso di crescita delle banconote a giugno è associata ad un rapido deprezzamento del tasso di cambio del mese ( visualizzato nella colonna blu ). Tuttavia, la teoria della quantità di moneta non sembra spiegare bene i dati in quanto la quantità di banconote era dell'8 percento inferiore in agosto rispetto al febbraio del 1922 , mentre il valore della dracma è sceso (Non Aumentato!) del 31 per cento nello stesso periodo. Questo episodio ci offre questioni importanti su cui riflettere per quanto riguarda le turbolenze finanziarie attuali in corso: i) Innanzitutto la linea di demarcazione tra "denaro " e " debito" o, tra " banca centrale -passività monetarie "e" debito pubblico " può diventare molto confusa e sembra importante risolvere la questione. Realmente importa se la Federal Reserve finanzia i suoi acquisti di debito del Tesoro sul mercato aperto con depositi a vista ( riserve bancarie ), term deposit a sette giorni o obbligazioni a 30 anni della banca centrale ? Sì è importante, ma non perché il primo si chiama " denaro" e gli altri due " debito ". Nel caso greco, un dato pezzo di carta è stato prima "denaro" , poi , con un colpo di forbice , è diventato un ibrido metà moneta metà obbligazione. Il Governo, impedendo che la metà bond potesse circolare come moneta, puntava a controllare la quantità di espansione monetaria causata dalla rapida spesa dei proventi dei titoli che all’epoca venivano immediatamente accreditati a suo favore dalla Banca Centrale Greca. Tuttavia gli obbligazionisti in parte elusero questo desiderio utilizzando le loro obbligazioni come collateral per prendere prestiti dalla Banca Nazionale Greca, quindi la metà con la corona passò dall’essere denaro, all’essere bond per finire collateral da cui il denaro poi risorgeva come l'araba fenice dalle casse del BNG. 2) Il confine tra le politiche fiscali e monetarie, in realtà può essere un po 'più sfocato di quanto appare sulla carta ma, ancora più importante, le banche centrali, a volte si impegnano in operazioni fiscali (o quasi fiscali) come si è visto in America con la Fed e le operazioni di finanziamento di Maiden Lane mentre il Tesoro a volte esegue operazioni monetarie (US Treasury complementary Financing Program ad esempio). Nel 2009 la Federal Reserve e il US Treasury avevano espresso l'obiettivo di ripristinare le rispettive responsabilità politiche alle loro agenzie legittime, ma l'intento intento in pratica, ad esempio per quanto riguarda i veicoli Maiden Lane e altri non è stato interamente realizzato. Nel caso greco è importante notare che la decisione di "tagliare" la quantità di monetaria non è stata presa dalla banca centrale, ma dal ministro delle Finanze e il Parlamento. Inoltre l'opzione ha fornito agli obbligazionisti la possibilità di prendere in prestito ad un tasso molto interessante da parte della banca centrale fu anche questa una politica messa in atto dal governo. Assemblando i pezzi del puzzle, #b# l'evento greco non ha rappresentato un inasprimento della politica monetaria, ma una politica fiscale espansiva!#/b# . E 'quest'ultimo che spiega il deprezzamento della dracma. In un ambiente di alta inflazione, del 25% l'anno, obbligare il pubblico a detenere per forza di colpo bonds a 20 anni a tasso fisso significa una confisca. I 1,6 miliardi di questi bonds che scadevano ed erano pagabili nel 1942 alla fine valevano quasi zero, per cui il governo aveva costretto il pubblico a scambiare 1,6 mld di cash con bonds senza valore e il governo aveva ottenuto circa 1,6 mld di potere d'acquisto 3 Nell'esaminare le politiche di bilancio delle banche centrali , è importante esaminare ciò che succede a tutte le parti mobili del bilancio, non solo a quelle più prominenti della letteratura accademica del 1960, ad esempio la "base monetaria ". Dal bilancio, di equilibrio per definizione , i cambiamenti in un elemento producono necessariamente cambiamenti in un altro. L’ Identificazione del saldo può essere fondamentale per analizzare l'impatto della politica . Infatti , fa una significativa differenza se la banca centrale emette valuta per acquisire reserve assets internazionali o per acquisire un credito nei confronti del settore pubblico che non sarà mai ripagato . Nel primo caso la banca ottiene un bene fruttifero in una moneta " dura" che serve per sostenere la locale moneta emessa . In quest'ultimo caso , la banca centrale ha sostanzialmente facilitato l'aumento del disavanzo del settore pubblico. 4) Consolidare il bilancio della banca centrale e quello del governo rifduce la confusione che impera ovunque circa le politiche monetarie non ortodosse. L'inflazione non è sempre e ovunque un fenomeno dovuto alla banca centrale. La politica fiscale è spesso la colpevole . 5) Tutta la contabilità è finzione; i numeri possono non significare ciò che sembrano , i beni possono essere illusori e le passività nascoste . da:http://stellarconsultllc.com/blog/wp-content/uploads/2013/10/Cutting-the-Money-Supply.pdf

Aumenta l'occupazione in Italia. Per gli stranieri. - Moderatore  

  By: Moderatore on Mercoledì 04 Marzo 2015 23:08

-------- bollettino Istat febbraio 2015 ---- #i# Riguardo al mercato del lavoro nel quarto trimestre 2014,...il numero degli occupati risulta cresciuto di 156.000 unità. Qui ci sono due puntualizzazioni da fare, per gli amanti della statistica. Una è più frivola, l’altra più pesante e negativa. La prima: ^L’aumento dell’occupazione riguarda sia gli italiani (+44.000 unità) sia gli stranieri (+113.000 unità)#/i##http://www.istat.it/it/archivio/151146....^ ----- Per fortuna che c'è l'immigrazione, altrimenti si rischierebbe che si offrissero più posti di lavoro agli italiani e nel caso questi siano così schizzinosi da non accettare molti di questi posti di lavoro SI SAREBBE COSTRETTI A PAGARLI DI PIU' PER CONVINCERLI AD ACCETTARE IL LAVORO. Non è vero ? Quando non si trova nessuno che vuole fare un certo lavoro, si può provare a pagarlo di più e come sistema spesso funziona

"Mi vergogno di un applauso a chi dice che gli zingari sono la feccia della società" - Moderatore  

  By: Moderatore on Mercoledì 04 Marzo 2015 19:02

#i# «Un applauso a chi dice che gli zingari sono la feccia della società è un applauso di cui io mi vergogno. Mi dispiace se le persone di questo studio si sentono offese per quello che è stato detto, possono non tornare la più. C'è un limite a tutto».#/i# ^Formigli a La7 ieri quando il suo pubblico ha applaudito un leghista che ha chiamato gli zingari "feccia della società"#http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/morte-diretta-buonismo-radical-chic-leghista-buonanno-attacca-95700.htm^. Supponiamo che uno dica che i#i# "camorristi sono la feccia della società"#/i# , ci sarebbe una reazione scandalizzata ? Ehi, sono delinquenti... Supponiamo che uno dica che i #i# "fascisti sono la feccia della società"#/i# , ci sarebbe una reazione scandalizzata ? ... nei film vengono descritti come tali...Gaber ad esempio aveva una famosa canzone dove li chiamava "topi di fogna" e Gaber era un signore.. Supponiamo che uno dica che i#i# "leghisti come Borghezio... sono la feccia della società"#/i# , ci sarebbe una reazione scandalizzata ? Beh... lo hanno detto con parole simili in molti in varie circostanze riguardo ai leghisti.. La definizione di "feccia della società" è un concetto in uso, ci sono circostanze in cui lo si applica e a intere categorie di persone, tra le quali si trovano poi anche personaggi di qualche abilità, laureati ecc.. ma lo stesso si accetta in qualche modo questa definizione o perlomeno la sia lascia passare. Il punto è : se questo termine esiste nel nostro linguaggio e nella nostra cultura a chi si applica ? Se non è lecito usarlo OK, lo espungiamo dal vocabolario, ma se è ancora legittimo a chi ti verrebbe in mente di applicarlo ? Nel caso dei rom/zingari no ? Camorristi, fascisti leghisti magari sì e zingari no ? Formigli probabilmente nel corso della sua vita ha avuto contatti e conosciuto persone legate alla mafia o camorra, magari in modo casuale e forse anche leghisti o neofascisti (magari quando era giovane, a scuola, all'università, tra i suoi parenti). Io ad esempio ho conosciuto qualcuno in odore di camorra, ho conosciuto dei fascisti al 100% e tanti leghisti. Ma non ho mai conosciuto o frequentato zingari e neanche Formigli e neanche nessuno che conosco e forse neanche nessuno che conosce Formigli. SE TUTTI NE STANNO SEMPRE ALLA LARGA, viene da pensare che, di fatto, quindi gli zingari corrispondano alla definizione che ha strappato una applauso al pubblico in TV. Il quale pubblico ha avuto una reazione istintiva esasperata forse dal buonismo di Formigli, Zucconi e soci, ma che in sostanza prende atto della realtà, che è che gli zingari non fanno parte della società, ne vivono al 90% al di fuori e da secoli, sono una popolazione separata dal punto vista etnico-razziale perchè non si sono mai mischiati e che non ha mai creato in nessuna parte del mondo una società che potesse funzionare, con un economia, leggi, istituzioni, acquedotti, fogne, agricoltura, energia cultura, qualcosa di autosufficiente, una "società" che sta in piedi e che nutre e scalda i suoi appartenenti. Serve a qualcosa parlarne in tono negativo ? No, sono circa mille anni sono qui in Europa e niente sembra influenzarli. Ma perchè fingere che siano parte della società e siano alla pari con gli altri, quando non è vero ? GLI ITALIANI, MOLTI ITALIANI, STANNO COMINCIANDO A PERDERE LA PAZIENZA ---- ^da dagospia#http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/morte-diretta-buonismo-radical-chic-leghista-buonanno-attacca-95700.htm^ ...Formigli sottolineava l'inconsistenza e la volgarità della manifestazione di Matteo Salvini in piazza del Popolo sabato a Roma, i filmati sul video-wall trasformavano il leader leghista in una caricatura tra il mostruoso e l'ignorante, Vittorio Zucconi di Repubblica rincarava la dose col sarcasmo e il solito buonismo controproducente, due studentesse diciannovenni antifasciste (?!) ripetevano a memoria la lezioncina antirazzista e democratica, persino la ormai ex fascista Flavia Perina elargiva moderate opinioni di buon senso comune, eppure... Eppure gli applausi del pubblico in studio erano per l'esponente della Lega Massimiliano Fedriga, il quale manifestava in modi peraltro particolarmente contenuti le consuete perplessità su immigrazione e integrazione. Oppure - e lì è stata una standing ovation - per la dichiarazione anti-euro (!) di Stefano Fassina, economista eretico del Pd: «O cambiano le politiche europee, oppure l'euro si schianta». Ma ad aprire un vero dramma in diretta nella sinistra, la vera piazza di Piazzapulita, è stato lo show dell'eurodeputato leghista Gianluca Buonanno, guastatore mediatico non nuovo a performance del genere. In un faccia a faccia ad alta tensione con Djana Pavlovic - serba di etnia rom, attrice e attivista politica con una candidatura nella lista per Tsipras - Buonanno, in choc adrenalinico da telecamera, a un certo punto definisce rom e zingari «feccia della società». Strappando - ecco il punto che deve far riflettere - l'applauso. Liberatorio per alcuni, scandaloso per molti. Se si accetta il fatto che la claque della trasmissione di La7 è politicamente molto orientata, allora quello che si è visto è la rappresentazione, perfetta e inaspettata, del politicamente corretto che frana in diretta televisiva. Se il piccolo schermo è una finestra sul mondo, e il talk show ne è la portineria pettegola, ieri Piazzapulita ci ha detto che il multiculturalismo è statisticamente - per quanto il 3,1% non sia altamente significativo - poco più di una favola anche per la sinistra. Una cosa alquanto antipatica, per certi ambienti. Tanto che Formigli, già stizzito da altri interventi dissonanti della sua claque, è dovuto intervenire con rabbia malcelata per prendere le distanze: «Un applauso a chi dice che gli zingari sono la feccia della società è un applauso di cui io mi vergogno. Mi dispiace se le persone di questo studio si sentono offese per quello che è stato detto, possono non tornare la più. C'è un limite a tutto». Di più. Poco dopo il conduttore tradisce un tentativo di auto-assoluzione giustificando la scelta di ospitare Gianluca Buonanno, e commenta a denti stretti: «Questi applausi sono indicativi di qualcosa che c'è nel Paese. Buonanno è qui perché riflette un pezzo di Paese che la pensa come lui». Appunto. Un pezzo molto vasto e politicamente trasversale. Per la cronaca, quando a fine trasmissione Djana Pavlovic rifiuta, comprensibilmente, di stringergli la mano, il politico leghista, per completare lo spettacolo, esce dallo studio gridando: «Avete visto? Questa è l'integrazione! Siete la feccia della società!». Portandosi via, oltre a qualche fisiologica disapprovazione, nuovi applausi del pubblico. Anche Formigli a questo punto era troppo stanco per ribattere.

Ungheria, Polonia e Croazia mostrano che puoi avere lire ed euro allo stesso tempo - Moderatore  

  By: Moderatore on Mercoledì 04 Marzo 2015 12:14

#i# Sarebbe interessante sapere, nel caso ungherese e polacco, chi si e' accollata la perdita, perche' non e' da escludere che la perdita sia stata appioppata comunque al mutuatario nel qual caso ...#/i# ---- Non occorre prendere l'aereo e andare a Varsavia per saperlo, basta cliccare in Google su "Poland, swiss mortgages" o qualcosa del genere (lo so, è quasi tutto in inglese...) e trovi ^una valanga di articoli che spiegano quello che ho detto#https://www.google.it/search?q=poland+swiss+franc+mortgages&oq=Poland%2C+swiss+mortgages&aqs=chrome.2.69i57j0l2.3089j0j4&sourceid=chrome&es_sm=0&ie=UTF-8^. Cioè che in Croazia, Ungheria, Polonia hanno avuto un problema simile a quello che avresti se torni ad usare la lira, ma mantieni i conti bancari in euro e quindi i bilanci delle banche in euro, inclusi i mutui e altri prestiti. ^"Beware Hungary’s cure for the Swiss franc mortgages hangover.."#http://www.ft.com/intl/cms/s/0/b481107a-a6e9-11e4-9c4d-00144feab7de.html#axzz3TFCr8VQs^ Ft.com, INSIDE BUSINESS January 28, 2015 4 #i# ...in Hungary, which long had the biggest foreign exchange loan hangover in central and eastern Europe, consumers faced no additional burden.... ..#b# The central bank also provided up to €9bn in liquidity, more than enough to meet banks’ hedging requirements for the conversion, to avoid pressure on the forint. ...#/i# #/b# lo devi tradurre ? #F_START# size=4 color=black face=Helvetica #F_MID#"... #b# In Ungheria i mutuatari (che avevano mutui in franchi) non hanno subito nessun aggravio... la Banca Centrale ha provvisto 9 miliardi di liquidità alle banche per le loro necessità di hedging..."#F_END##/b# Dedicato agli imbecilli che infestano il web con sarcarsmi e sberleffi sulla "moneta sovrana". Ehi, lo sapete che con il denaro si risolvono parecchi problemi ? [Si sta cercando di spiegare che #b#E' POSSIBILE TORNARE AD USARE LA LIRA SENZA CONVERTIRE TUTTO FORZOSAMENTE IN LIRE (PERCHE' CREI UNA FUGA DI CAPITALI!). I MUTUI PERO' LI DEVI CONVERTIRE...]#/b# Il problema è ovviamente che la gente si ritrova man mano degli introiti (lo stipendio) in valuta locale che si svaluta, mentre il mutuo resterebbe in valuta "estera" (franchi svizzeri per loro, euro per gli italiani). Per cui se non fai niente la gente che ha debiti verrebbe schiacciata dalla differenza che si crea tra le due valute. Se torni alla Lira, ma non converti tutti i bilanci delle banche in lire, hai cioè una situazione simile a quella attuale (su scala ridotta) in Ungheria, Polonia, Croazia ecc... dove avevano più di 60-70 mld di mutui in franchi (solo in Polonia 36 mld) e sono stati schiacciati dalla rivalutazione del franco (o svalutazione delle loro monete a seconda dei punti di vista). #F_START# size=4 color=black face=Helvetica #F_MID#Ma in questi paesi dell'Est Europa, avendo il controllo della propria moneta, lo stato può risolvere il problema, #F_END# come puoi verificare se fai lo sforzo di leggere qualcosa: 1) in Ungheria ha imposto alle banche con una legge di convertire su richiesta i mutui in valuta locale 2) poi la Banca Centrale ungherese ha "stampato moneta" e fornito alle banche la liquidità necessaria per fare l'operazione di hedging, cioè per comprare in anticipo franchi e vendere valuta locale Occorre però ri-spiegare anche il meccanismo della copertura sul cambio. Come tutti voi su questo sito sapete, visto che si suppone che fate del trading, è possibile vendere o comprare "forward" una valuta sul mercato forex. Per cui se sei una banca e sai che il 1 gennaio 2016 devi convertire in Lire 30 mld di mutui in euro ed è ovvio che la lira si svaluterà, sai cosa fai ? Vendi oggi, 2 marzo 2015, "forward" 30 mld di lire per questa scadenza di gennaio 2016. Così quando devi poi comprare le lire compensi, più o meno, la perdita. Giusto ? Non avete mai usato dei future sulle valute ? (Nota Bene: questa non è speculazione dove puoi farti male, qui sai sia la data in anticipo che la direzione del movimento della valuta, per cui fai un operazione di copertura in cambi classica e lineare. Non è mica difficile, ma una famiglia media ovviamente non è in grado e la banca al contrario può gestire con il mercato forward e futures dei cambi la sua esposizione, vedi articolo di Bloomberg sotto) In Croazia sembra facciano lo stesso. In Polonia sono incerti, per ora cercano di imporre alle banche di applicare tassi negativi sui mutui e altre misure di allentamento del peso del mutuo, ma ancora non gli impongono la conversione ^"Poland Rushes to Cut Swiss Franc Risk With Pain-Sharing Plan"#http://www.bloomberg.com/news/articles/2015-01-20/poland-seeks-measures-to-help-swiss-franc-mortgage-loan-holders^ #i# ...The lenders agreed to refrain from demanding additional collateral and extend loan maturities for clients having problems with debt repayments, Szczurek said....#/i# (per quanto riguarda Hobi si dubita ora che abbia mai lavorato in banca come dice, visto che ignora che le banche, come le grandi aziende, gestiscono la loro esposizione in cambi...)

entro una settimana la crisi della Grecia riesplode - GZ  

  By: GZ on Mercoledì 04 Marzo 2015 03:36

Entro una settimana la crisi della Grecia dovrebbe riesplodere, ci sono i sintomi, le banche greche sono crollate di nuovo e Italia e Spagna perdevano nonostante dati economici buoni. Il sostegno alle banche greche dell'ELA è esploso a 87 mld e la fuga dalle banche greche non si arresta. Se uno legge quello che sta succedendo negli ultimi giorni, ad esempio su ^"Greece eyes last central bank funds to avert IMF default"#http://www.telegraph.co.uk/finance/economics/11445627/Greece-eyes-last-central-bank-funds-to-avert-IMF-default.html^ e sugli ottimi pezzi di Yves Smith sui retroscena vede che l'accordo con Tsipras era come l'accordo tra Ukraina e Russia di dieci giorni fa (combattono come prima) E' una storia come Lehman, se ricordate i capi di Lehman pensavano che quando Paulson diceva che non li avrebbe salvati come Bear Sterns bluffava e li avrebbe salvati, ma Paulson non bluffava affatto e lasciò fallire Lehman Qui Tsipra e Varoufakis pensano che la Germania e la Troika bluffino e non lasceranno uscire la Grecia dall'Euro per cui scenderanno a patti alla fine anche se dalla loro parte forzano i termini. Ma Schauble e gli altri (specie la Spagna, Irlanda e Portogallo) non bluffano, sono disposti anche a creare il panico in Grecia e far saltare Tsipras di cui non si fidano proprio Intanto il fronte di chi vede la Grecia fuori dall'Euro si sta allargando, anche l'economista greco più serio e eletto anche lui con Tsipras, ^Costas Lapavitsas,, scrive oggi che bisogna farla finita con l'Euro#http://vocidallestero.it/2015/03/03/lapavitsas-sul-guardian-per-battere-lausterita-la-grecia-deve-liberarsi-dalleuro/^. Lapavitsas è quello più serio, Varoufakis quello più fotogenico diciamo. In Italia l'economista che sa di più sulla Grecia è ^Gennaro Zezza che ha scritto ieri su Micromega che l'unica soluzione è uscire dall'Euro#http://temi.repubblica.it/micromega-online/zezza-%E2%80%9Cla-grexit-e-una-possibilita-a-meno-che%E2%80%A6%E2%80%9D/^ e perchè una rivista del gruppo Repubblica faccia scrivere questo ce ne vuole proprio (di solito filtrano tutte le opionioni anti-euro) I greci hanno una rata del prestito all'IMF da rimborsare per venerdì e Ambrose Evans-Pritchard ad Atene oggi spiega che pensano di farsi prestare i soldi dei fondi pensione con un "repo" cioè un prestito con restituzione in 15 gg. In pratica usano i soldi dei fondi pensione per restituire 1,5 mld al FMI puntando al fatto che poi in aprile arrivino altri soldi ^Yves Smith mostra#http://www.nakedcapitalism.com/2015/03/greece-troika-eurogroup-actually-deal.html^ che la realtà è che quello che hanno firmato dieci giorni fa e che il mercato ha preso per un accordo era un memorandum scritto dalla troika e che Tsipras ha firmato, e Varoufakis è stato escluso dalla discussione, cioè gli impegni del governo greco sono stati scritti a Bruxelles e non come si leggeva i greci li hanno inviati a Bruxelles E' come Lehman... Tsipras pensa che gli altri bluffino e in ogni caso è costretta a forzare e non rispettare il memorandum perchè ha avuto un voto interno e il 44% dell'assemblea ha votato contro l'accordo e perchè obiettivamente deve poter spendere almeno 10 mld di euro in più per non perdere la faccia Gli altri però sono molto rigidi, specie i paesi piccoli, la Spagna, il Portogallo e la Germania e anche Renzi sotto sotto, perchè politicamente non vogliono che Tsipras possa rompere l'austerità visto che è la loro linea e fronteggiano opposizioni simili a Tsipras o anti-euro tout court. Intanto Dal 2012 in poi troika e l'elite europea eurista non ha più sbagliato delle mosse, ma adesso è probabile che facciano un passo falso con Tsipras

in Danimarca ti pagano se accetti un fido dalla banca ora - Moderatore  

  By: Moderatore on Lunedì 02 Marzo 2015 23:28

In Danimarca la banca ti paga lei qualcosa di interesse se accetti un fido per aprire un attività. Questo articolo del NY Times di oggi ha scelto (comprensibilmente) come esempio questa signora che ha aperto un sito di terapia del sesso e ^ha ricevuto un prestito dalla banca ad un tasso negativo, cioè la banca la paga#http://www.nytimes.com/2015/02/28/business/dealbook/in-europe-bond-yields-and-interest-rates-go-through-the-looking-glass.html?ref=dealbook&_r=1^ (-0,5%) per accettare i soldi in prestito. Non lo fanno però solo alle bionde che si buttano nel business della terapia sessuale, ma a tutti ora per cui dal punto di vista finanziario è un poco sensazionale e la TV danese l'ha intervistata (anche la TV comunque, dovendo scegliere un imprenditrice rappresentativa di questo fenomeno finanziario, ha pensato bene di mettere la signora Eva...) #ALLEGATO_1# In Europa ci sono oggi quasi 2 mila miliardi di titoli di stato che trattano o vengono emessi a tassi di interesse negativi, per cui chi compra questi bonds in teoria farebbe meglio a prendere delle banconote da 500 euro e 1,000 franchi e metterle in cassetta di sicurezza. Un noto gestore ha detto ieri che se si comincia a interdire l'uso di questi tagli di banconote vuole dire che le autorità si aspettano che i tassi di interesse diventeranno ancora più negativi. Ci sono dozzine di articoli ora sul tema in giro e in pratica ti raccontano come gli stati e le corporations che sono ritenute sicure in Europa vengono pagate per accettare soldi a prestito. Come dice questo direttore di JP Morgan è la prima volta che accade nella storia dell'umanità: “This is obviously a once-in-a-lifetime and once-in-history phenomenon,” said Heather L. Loomis, a managing director at JPMorgan Private Bank, who specializes in bonds, “and it is hard to make sense of it.”

Varoufakis ha paura di uscire dall'Euro perchè non capisce le banche - GZ  

  By: GZ on Lunedì 02 Marzo 2015 00:58

^"Varoufakis spiega gli enormi costi dell’uscita dall’euro"#http://keynesblog.com/2015/02/27/varoufakis-spiega-gli-enormi-costi-delluscita-dall-euro-noeuro/#comment-38877^ Keynesblog il 27 febbraio 2015 #i# (keynesblog) Nel 2011, rispondendo ad una proposta di Warren Mosler e Philip Pilkington, l’attuale Ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis spiegava perché la rottura dell’eurozona sarebbe un disastro e perché le proposte di Mosler e Pilkington sarebbero una mossa della disperazione. #b# Secondo Mosler e Pilkington, basterebbe ridenominare le tasse e i pagamenti dello stato nella nuova valuta, lasciando invece i depositi e i mutui in euro#/b# . Varoufakis smonta in modo garbato (come si usa fare tra colleghi, infilando qua e là qualche frase di circostanza) ma deciso tale idea, e soprattutto mette in guardia sui costi sociali ed economici che avrebbe l’uscita unilaterale dall’euro. Riportiamo qui alcuni passaggi significativi con un nostro commento: #F_START# size=3 color=blue face=Helvetica #F_MID# (Varoufakis) … Le banche rimarranno a corto di liquidità e non saranno mantenute attive dalla BCE. Il che significa che l’unico modo in cui l’Irlanda o la Grecia o chiunque adotti questo piano possono mantenere le proprie banche attive è che esse siano ricapitalizzate nella nuova valuta nazionale da parte della Banca Centrale. Ma questo significa che i depositi nei conti bancari, di fatto, saranno convertiti dall’euro nella nuova valuta; annullando così la misura benefica dell’assenza di conversioni obbligatorie dei depositi bancari nella nuova valuta….#F_END# (keynesblog) Ovviamente è così e negarlo vuol dire non rendersi conto o ignorare volutamente l’ovvietà che un sistema bancario deve usare prevalentemente la valuta in cui sono denominate le riserve emesse dalla sua banca centrale (altrimenti si è di fronte ad una “eurizzazione” di fatto). A ciò va aggiunto, come abbiamo spiegato qui e qui, che lasciare sia i depositi e i prestiti in euro significa far fallire le famiglie e le imprese indebitate, mentre lasciare solo i depositi in euro significa far fallire le banche. La partita doppia, banalmente.#/i# Ovviamente NON è così nel sistema finanziario moderno. Quello che dice Varoufakis è naive, non sa di cosa parla il nostro uomo ad Atene e sembra che anche a Keynesblog non abbiamo chiaro che le banche SONO SEMPRE GARANTITE DALLO STATO, NON SONO AZIENDE NORMALI, OPERANO QUASI SENZA CAPITALE PER CUI VANNO IN CRISI DI CONTINUO E TUTTI GLI STATI STAMPANO MONETA PERIODICAMENTE PER RIMETTERLE IN PIEDI. (lettura consigliata per mettersi in pari velocemente: ^"The Bankers’ New Clothes" Anat Admati e Martin Hellwig#http://bankersnewclothes.com/^) 'azz, ma non avete visto che la crisi globale è stata dovuta al fatto che metà delle banche occidentali erano praticamente fallite nel 2009 e senza che nessuno fosse uscito dall'euro eh..#b# .#F_START# size=4 color=black face=Helvetica #F_MID#Se torni alla Lira sai cosa dovrai fare ? stamperai Lire per rimettere in piedi le banche che soffrano perdite, è una manovra di contabilità tra la Banca Centrale e le Banche e il resto dell'economia non se ne accorge più di tanto, come gli americani e inglesi hanno stampato dollari e sterline per rimetterle in sesto nel 2009, i giapponesi hanno stampato yen negli anni '90, i cinesi hanno stampato yuan ogni volta che le hanno dovuto ricapitalizzare#F_END##/b# .... Sai cosa hanno fatto tutti ? Hanno stampato yen, yuan, dollari, sterline e hanno comprato attività incagliate delle banche mettendole a carico del bilancio della Banca Centrale...Hanno usato il QE per questo. L'Italia farà lo stesso, che problema c'è ? #/i# (OK, a essere esatti questa manovra farà svalutare la lira più di quello che dice Bagnai che questi problemini pratici li ignora beatamente, ma a parte quello ?)#/i# Ragazzi, #b# la partita doppia#/b# ce l'ha anche un Srl che gestisce una birreria, ma le banche sono bestie diverse, perchè innanzitutto creano il 96% del denaro che circola (come debito) e poi perchè operano praticamente senza capitale (fino a poco fa in media 3-5% capitale e 95-97% debito). Di conseguenza, quando rimangono "senza capitale" glielo rimette lo stato, utilizzando tre o quattro modi indiretti che la gente non capisce (tra i quali c'è anche il QE, yes...). Nessuno stato moderno lascia che le banche falliscano (che sarebbe la definizione di mangiarsi il capitale) e automaticamente stampa moneta e le rimette in sesto. E' la prassi. MA NON OCCORRE TOCCARE I DEPOSITI DEI CLIENTI E NON SUCCEDE PRATICAMENTE MAI (ok, a Cipro, ma lì volevano fregare i russi che avevano parecchi soldi nelle banche cipriote...e appunto Cipro stato l'eccezione...). Ogni volta che le banche sono nei guai, e succede periodicamente in tutto il mondo da quando si è deregolamentato il sistema finanziario negli anni '80, gli stati sono costretti periodicamente a "stampare moneta", sostanzialmente per ricapitalizzarle. In alcuni casi fanno anche pagare qualcosa direttamente ai contribuenti, ma in genere stampano moneta e "ripuliscono" i bilanci delle banche. Questo è la norma e succede di continuo, ci sono state qualcosa come ^trenta crisi bancarie da metà anni '70 nel mondo#http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_banking_crises^, tutte risolte prevalentemente con "stampa di moneta". Persino la Svezia a inizio anni '90. E l'unica conseguenza è che in genere questo indebolisce il cambio, ma se guardi neanche troppo. #i# (alert! sto semplificando e sintetizzando un discorso molto grosso, a voler essere esatti nei paesi in cui si era accumulato molto debito estero, in dollari ad esempio, come nella crisi asiatica del '97 e quelle sudamericane pre-1994 e in Argentina ci sono stati anche problemi di default...Ma nessuno ha avuto il sistema bancario paralizzato per mancanza di soldi alla fine e i depositanti hanno sofferto solo in caso di conversione forzosa, da dollari a pesos come in Argentina....Qui però si sta parlando della soluzione di Mosler DI EVITARE LA CONVERSIONE FORZOSA. Fatto questo inciso si prega di continuare fino alla fine perchè il filo del discorso è quello che importa e se si complica troppo poi lo si perde e si lascia la gente confusa, come fanno quasi tutti in Italia...)#/i# La Cina ad esempio è la quarta volta adesso che ricapitalizza in modo silenzioso le sue banche e non lo fa aumentando le tasse, stampa moneta e gli compra il debito marcio... gli USA e la Gran Bretagna lo hanno fatto per migliaia di miliardi nel 2009 (il primo "QE" non è stato rivolto a comprare titoli di stato eh... nel 2009 hanno stampato dollari e sterline per ricomprare le perdite delle banche sotto forma di ABS e altri derivati di mutui tossici... La Germania stessa ha avuto perdite di 700 mld nel 2009 con WestLB e altre banche, ma mica ha aumentato di 700 mld le tasse… L’Irlanda ha avuto perdite superiori al PIL o quasi nel 2009-2011 a causa delle sue banche. Ma nessuno ha toccato i depositi. E tra parentesi l'aumento del debito pubblico in eurozona dal 2009 ad oggi è stato dovuto largamente alle perdite delle banche e però adesso se noti con il QE si stampa moneta e lo si ricompra... Varoufakis non sembra capire come funzionano i meccanismi bancari e monetari quando parla di uscita dall'Euro. Ma andiamo con ordine perchè le banche sono il cuore del problema e il bau bau che viene sempre agitato per far paralizzare dalla paura la gente (le banche !... saranno fallite!"... i bancomat spenti!...") Innanzitutto, #b# se passi alla Lira (o dracma), ma NON CONVERTI FORZOSAMENTE i depositi da Euro a Lire, come suggerisce Mosler#/b# , devi però imporre alle banche di convertire su richiesta del cliente i mutui e debiti da Euro a Lire, altrimenti famiglie e imprese ne possono venire schiacciate (giusto ? uno riceve stipendio in lire ora, ma ha il mutuo in euro...). Questo stesso problema lo hanno avuto (su scala ridotta) in Ungheria, Polonia e altri paesi dell’Est con i mutui in franchi (ci sono notizie fresche questo mese dalla Polonia se vuoi controllare). Bene, la soluzione che hanno applicato è stata appunto #b# lo Stato imponeva alle banche di coprire il rischio di cambio dei clienti, cioè se il cliente lo chiede gli convertivano il mutuo in zloty o fiorini dai franchi#/b#. Questo causa perdite alle banche, yes. Nel caso dell'Italia e della Grecia si imporrà che convertano in lire o dracme. Le banche però sono in grado di farlo, come anche le multinazionali molto meglio di una famiglia o di una piccola azienda perchè hanno gli strumenti per coprire il rischio di cambio. Dato infatti che le banche sapranno che il giorno X si comincerà ad usare lire da parte dello Stato e questo farà anche una legge per la quale i clienti possono chiedere di convertire mld di mutui e crediti da Euro in Lire, le banche prenderanno in anticipo posizioni di copertura ("hedge", "short"…), cioè venderanno short Lire sul forex. In questo modo quando gli toccherà comprare lire e poi girarle ai clienti convertendo i loro euro, compenseranno in buona parte la perdita. Questo Varoufakis sembra che non lo sappia… #b# Le banche (e le multinazionali) non sono come le famiglie, operano sui cambi#/b# e coprono l'esposizione in cambi quando sanno la direzione e la tempistica (come sarebbe in questo caso di ritorno alla lira). Se quindi le banche italiane sanno che il 1 gennaio 2016 lo stato inizia a pagare e incassare in lire e ha intenzione di imporre per legge il diritto dei clienti di avere la conversione 1 a 1 di euro in lire, bene... le banche faranno delle stime e venderanno short miliardi di lire corrispondenti ai loro mutui per coprirsi dalle perdite di una certa svalutazione della lira. Se però queste politiche di copertura del cambio non sono sufficienti (come è probabile che sia perchè sono importi enormi e non è una scienza quella dell'"hedge"), le banche italiane o greche avranno perdite, non come quelle che immagina Varoufakis, ma forse tali che ridurrano il loro capitale sotto la soglia minima legale. E allora devi ricapitalizzarle. Sicuro. Qui arriviamo a quello che dice Varoufakis, che se passi alla lira gradualmente come suggerisce Mosler senza convertire i depositi in euro, avendo la banca delle perdite #b##i# :”…i depositi nei conti bancari, di fatto, saranno convertiti dall’euro…”#/b# #/i# Ma perchè Yannis ? Una volta che sei toranto di nuovo ad essere un Stato come tutti gli altri e non sei più soggetto ai vincoli della UE, ricapitalizzi le banche come vuoi, con le lire o le dracme, senza toccare i depositi, perchè NON C’ENTRA LA RICAPITALIZZAZIONE CON LE PASSIVITA’ cioè i depositi, come sembra dire Varoufakis. Nel bilancio di una banca a destra ci sono le passività, composte dai depositi dei clienti, da bonds e altri debiti bancari vari e poi ci sono i mezzi propri (il “capitale” o equity). Le passività tipicamente sono il 95% e il capitale il 5% (e solo ora stanno alzando le percentuali, ma in realtà anche con Basilea III resta molto bassa, ^leggi sempre Admati e Hellwig#http://bankersnewclothes.com/^). Se devi allora “ricapitalizzarle” perchè le perdite hanno fatto sparire il capitale o mezzi propri hai diverse opzioni NESSUNA DELLE QUALI RICHIEDE CHE TOCCHI I DEPOSITI: a) nazionalizzare brutalmente, metterci qualche miliardo di capitale da parte dello Stato, azzerare azionisti e creditori della banca e poi dopo qualche anno, quando tutto si è calmato, torni a privatizzare. Una volta che sono statali come si sa si fa quello che si vuole. Ok, questo è un metodo un poco comunista che è passato in disuso, ma in passato lo si è fatto e funziona. b) crei una “bad bank” in cui scarichi tutte le perdite, come ad esempio stanno pensando Renzi e Padoan ora dove però la banca originale resta in piedi e salvi anche con soldi pubblici i creditori della banca (la soluzione USA e UK del 2009 per intenderci) e dove poi con un bel QE la Banca Centrale appunto compra tutte le perdite e le tiene lei (e se le cose migliorano le rivende, se non migliorano fa finta di niente e le attività comprate risiedono per decenni nel suo bilancio, vedi Cile, Messico, Brasile, Cina, Thailandia....leggere Peter Stella ad esempio a riguardo) c) dividere in “good bank” e” bad bank” spostando nella seconda i crediti incagliati o tossici o le perdite da conversione in lire, togliendole però la licenza bancaria e trasformandola in un veicolo finanziario morto che deve "digerire" questi attivi incagliati nel corso del tempo. Questo è il metodo asiatico, la Cina fa sempre più o meno così. Nella prima, “good bank”, crei una banca nuova di zezcca in pratica, vi sposti la parte buona dell’attivo e i depositi. Con questo sistema, hai spazzato via i creditori "secured" e "unsecured", cioè i detentori di bonds della banca e altri crediti verso la banca…). ^Questa è la soluzione migliore tra parentesi#http://blogs.ft.com/maverecon/2009/03/dont-touch-the-unsecured-creditors-clobber-the-tax-payer-instead/#axzz3StYlOC4C^), ma anche se gli esperti tipo Wilem Buiter la suggeriscono i politici, comprati dalla lobby finanziaria, non la vogliono mai applicare. Perchè costa alle istituzioni finanziarie e non ai contribuenti... #b# #F_START# size=4 color=black face=Helvetica #F_MID#In tutte queste opzioni di ricapitalizzazione NON OCCORRE TOCCARE I DEPOSITI DEI CLIENTI. Stamperai moneta sostanzialmente, quello che fanno tutti. La Cina è la quarta volta adesso che ricapitalizza in modo silenzioso le sue banche, USA e UK lo hanno fatto per migliaia di miliardi nel 2009. La Germania stessa ha avuto perdite di 700 mld nel 2009 a causa delle sue banche… L’Irlanda ha avuto perdite superiori al PIL o quasi nel 2009-2011 a causa delle sue banche. Ma nessuno ha toccato i depositi.#F_END# #/b# Si ha tanta simpatia e solidarietà con Varoufakis e tutti quelli che sono contro l'austerità, ma qui con le buone intenzioni non si va lontano. Purtroppo si tratta di trappole finanziarie e di cortine fumogene che confondo la gente e fanno sì che rimanga intrappolata. Nota 1 Per i più esigenti: ovviamente #b# esiste una differenza tra Grecia e Italia#/b# a riguardo, noi abbiamo banche che sono ora strapiene di depositi e in cui se gli porti 100mila euro e non gli compri polizze o prodotti strutturati quasi ti mandano via e i greci hanno perso ormai un terzo dei loro depositi scappati all'estero (Target2 della Germania in gennaio è esploso a causa dei greci..). Di conseguenza, nel caso della Grecia non è così semplice come la faccio qui sopra, per sintetizzare il nocciolo del discorso. Avendo la Grecia lasciato uscire una quantità enorme di depositi ha problemi seri, ma li ha ADESSO. Quando Varoufakis scriveva l'articolo citato da Keynesblog criticando Mosler era nel 2011 e allora era diverso, i soldi non erano ancora (quasi) usciti dalle banche greche Nota 2 Nel caso di #b# ritorno alla lira "secco" come viene predicato, per ora, da Lega, Meloni, Grillo, Borghi, Bagnai, Rinaldi#/b# e così via, il problema delle banche è molto più serio. Perchè appunto avresti una mega fuga di capitali, anzi la madre di tutte le fughe di capitali e qui però si parla di "depositi" (si confondono i due termini nel linguaggio, "depositi" e "capitale"). Se escono 1,000 mld di depositi dalle banche italiane hai un enorme problema. Come in Grecia oggi appunto. Ma questo non va confuso invece con il problema della ricapitalizzazione che riguarda i mezzi propri della banca. Il motivo per cui qui si propone l'uscita dall'Euro graduale, emettendo prima crediti fiscali, poi facendo incassare e pagare in lire da parte dello stato MA SENZA MAI CONVERTIRE PER FORZA I CONTI BANCARI è questo. Perchè la fuga dei depositanti ti mette in crisi. Per ora però Lega, Meloni, Grillo, Borghi, Bagnai, Rinaldi nella foga della polemica non vogliono ammettere il problema e fanno quindi una campagna debole e destinata alla sconfitta. Perchè Lega, Meloni, Grillo, Borghi, Bagnai, Rinaldi ecc.. dicono alla gente che gli convertiranno a forza i conti in euro in lire. E la gente, giustamente, appena avrà anche solo sentore che possano vincere porterà i suoi soldi all'estero, come hanno fatto i greci. #b# #F_START# size=5 color=black face=Helvetica #F_MID#L'unica uscita dall'Euro che funzionerà è un uscita graduale, implementata a tappe, senza mai convertire per decretogli Euro che gli italiani hanno in banca#F_END# #/b#. Altrimenti scappano via con i soldi (e lo fanno con molto anticipo) (per adesso la predichiamo in due o tre, ma bisogna dare tempo al tempo....) ------- Nota 3 Quando si parla del funzionamento delle banche hai da una parte Mosler che ha lavorato in banche da Bankers Trust negli anni ’70 in giù per 30 anni, una sua banca (piccola) in Florida l’ha venduta due anni fa con profitto dopo averla comprata nel 2009 e ed è stato il più grosso compratore di BTP nel 1994-1997 forse al mondo… e dall’altra il Varoufakis, un accademico specializzato in qualcosa di astratto (game theory) che come campo di studio suo si è occupato molto di economia monetaria, banche e mercati finanziari senza contare che non ha nessuna esperienza pratica. I ministri delle Finanze andrebbero affittati dall'estero, come si fa con i calciatori.

Le spread, i mercati e Tsipras dimostrano che sul lato finanziario si è fatto il possibile. Il problema siete allora voi - GZ  

  By: GZ on Mercoledì 25 Febbraio 2015 13:20

Dopo due anni in cui ho speso una quantità assurda di tempo a leggere cosa si dice di economia in Italia mi sono reso conto (sono lento di comprendonio, deve essere il segno zodiacale del toro), che l'ostacolo principale non sono tanto i politici quanto gli esperti di economia e finanza, l'85% dei quali mostra un maligno compiacimento nello spiegare che sul lato finanziario non c'è niente da fare. Anche #b# Tsipras#/b# lo dimostra! Una volta avuta la responsabilità del bilancio della Grecia, non vedete che ha fatto un inversione a U e ora cerca di rispettare i parametri finanziari dell'eurozona e il surplus di bilancio ? #F_START# size=4 color=black face=Helvetica #F_MID#Le spread scese quasi a zero, i mercati che sono saliti e il fatto che c'è pure il QE e lo stesso l'economia non decolla prova che il vero problema sta altrove, il problema siete voi#/b#, i milioni di italiani e greci che (ancora) lavorano #F_END# (e non come esperti finanziari ed economisti). La moneta e i conti dello stato non sono il problema, tocca a voi invece diventare più efficienti, producendo meglio, innovando, non sprecando e rubando sugli appalti, dovete studiare all'estero, non cercare raccomandazioni, non accontentarsi del posto pubblico, aprire l'azienda di famiglia, fondere e trasformare in spa le popolari, mettere i tassisti in concorrenza con uber, dare flessibilità con il job act ecc.. #b#Sul lato delle banche, del debito, degli interessi e dell'euro invece E' GIA STATO FATTO IL POSSIBILE DALLA BCE, UE E GOVERNI#/b# e noi che sappiano di finanza ed economia, (anche se nel 96% dei casi non abbiamo avuto alcun sentore della crisi del 2008, ma questa è acqua passata e siamo rimasti gli esperti), vi diciamo...: #i# "TOGLIETEVI DALLA TESTA CHE CI SIA UNA SOLUZIONE SUL LATO FINANZIARIO#/b#. La situazione del debito, degli interessi, del credito, dell'Euro, del bilancio pubblico vuoto per cui lo stato per deve fare l'austerità #b# è UN RIFLESSO dell'economia reale#/b#, se sprecate e non lavorate abbastanza e bene poi è chiaro che mancano i soldi! Non incaponitevi con la storia che sia colpa dell'Euro o della BCE... Noi siamo esperti economici e finanziari e vi diciamo che sul nostro lato, con il QE, i fondi salvastati, gli stress test delle banche è il resto è stato fatto ora il possibile. Sì, ci sono stati errori in passato, ma guardate come vanno bene i mercati finanziari, questo prova che la parte finanziaria è stato sistemata. Voi che siete dall'altro lato dell'economia reale state a lamentarvi delle tasse soffocanti, dell'euro, delle banche perchè NON CAPITE che alla fine i debiti si pagano sempre anche quelli pubblici. #b# Sulle banche, sul debito, sul bilancio pubblico cosa c'è ancora da fare, non vedete che le "spread" sono ormai a zero e tutti i mercati sono saliti ?#/b# Non capite che #b#le banche non prestano perchè non trovano gente a cui vale la pena prestare, lo stato tassa alla morte perchè non ha soldi in cassa, l'euro per fortuna che almeno ci protegge i risparmi, i tassi di interesse sono anche troppo bassi#/b#,... che cosa c'entra "la moneta", che è solo un riflesso dell'economia reale, piuttosto datevi voi una mossa a lavorare se ne volete avere di più (ve lo diciamo noi che siamo impiegati o consulenti di grandi fondi e banche...). Siete voi, i milioni di lavoratori pubblici e privati, i funzionari, manager, imprenditori, lavoratori autonomi, forestali, impiegati pubblici, insegnanti, taxisti, farmacisit e così via che avete dei difetti, non siete competitivi, non siete abbastanza efficienti e all'altezza, ma il meccanismo della moneta e del debito è stato sisemato ora grazie al lavoro delle Banche Centrali come si vede dai mercati. Ora non resta che lavorare di più e meglio, essere meno nepotisti, corrotti, faciloni, assomigliare di più ai tedeschi e ai coreani e poi anche i soldi arrivano....#/i# E nel caso dei greci questo discorso degli esperti viene portato al quadrato. Questo è il messaggio che viene non solo da Monti, Padoan, Draghi, Yoram Gugteld, Davide Serra, ma dagli Zingales, Allesina, Boldrin/NoiseFromAmerika, MilanoFinanza, Sole24ore, Manasse, Scacciavillani,... giù fino alla maggioranza dei blog di economia. Ad esempio uno dei cretini più insidiosi in questo campo è Mario Seminerio, un analista finanziario che grazie alla costanza con cui sforna 3-4 pezzi ogni giorno con tono saccente trovi citato da tante parti. Ad esempio, ^sul Financial Times questa settimana scrivono che occorre creare più moneta#http://www.ft.com/intl/cms/s/0/175f6634-b2d3-11e4-a058-00144feab7de.html?siteedition=intl^, tramite una moneta parallela, esattamente come qui si spiega da due anni. Ed ecco subito Seminerio che fa sfoggio di sarcasmo su argomenti di cui non capisce letteralmente niente ----- ^"Vado pazzo per le Grexit ben riuscite"#http://phastidio.net/2015/02/16/vado-pazzo-per-le-grexit-ben-riuscite/^, Feb 16, 2015 Mario Seminerio, Phastidio #i# Questa settimana, l’editoriale di Wolfgang Münchau sul Financial Times si dedica a suggerire alla Grecia come abbattere l’austero euro-regime. Ma non, come ci si attenderebbe, uscendo dalla moneta unica, bensì con una astuta manovra sul filo della presunta legalità europea. Ne esce un piano che sarebbe piaciuto molto a John Hannibal Smith dell’A-Team, quello del “vado pazzo per i piani ben riusciti”. Münchau, il più antitedesco dei tedeschi, argomenta che, poiché la Grexit è l’opzione più estrema e rischiosa per Atene, serve un piano B. Che viene identificato nella creazione di “pagherò” (IOU, come li chiamano gli anglosassoni), secondo le indicazioni degli economisti statunitensi Robert Parenteau e John Cochrane. Secondo il primo, questi pagherò dovrebbero assumere la forma di “tax anticipation notes“, quindi titoli di credito garantiti dai futuri flussi di imposte, utilizzati negli stati Usa che ricorrono ad esse per finanziare il deficit in attesa che la congiuntura migliori. La proposta di Cochrane è più generica, e prevede di creare moneta per via elettronica per pagare pensioni ed altri trasferimenti, quindi come mezzo di scambio.#/i# #F_START# size=3 color=black face=Helvetica #F_MID# No. Cochrane, il top esperto di finanza forse oggi in America, non è "generico". Seminerio ^non ha voluto fare la fatica di leggere cosa dice e riporta male#http://johnhcochrane.blogspot.it/2015/02/beware-of-greeks-bearing-bonds.html^ quello che riporta malamente Munchau. Se lo leggeva in inglese vedeva che scriveva: a) che la Grecia deve fare default restando nell'euro e b)#b# emettere degli zero coupon bond ad un anno CHE ACCETTA PER PAGARE LE TASSE, perchè "nel mondo moderno i bonds fungono da moneta" e non occorre "stampare moneta" se vuoi emettere moneta.#/b# Questo però è un concetto troppo difficile da capire per chi si limita a leggere i giornali e commentarli come il Seminerio, che omette praticamente quello che conta nel meccanismo proposto da Cochrane e non capisce la nozione base di finanza sottostante ^("in modern financial markets, a country doesn't even need the right to print money in order to, well, print money! Bonds are money these days..."#http://johnhcochrane.blogspot.it/2015/02/beware-of-greeks-bearing-bonds.html^) #F_END# #i# (Mario Seminerio) Secondo Münchau, con una simile levata d’ingegno sarebbe possibile per la Grecia fare default senza dover essere espulsa dall’Eurozona né dalla Ue, per “mancanza di mezzi legali” a farlo. Ma non è fantastico, tutto ciò? Purtroppo per l’astuto Münchau, e per il paese che tentasse questa operazione, le cose finirebbero assai male, e pure molto in fretta. Intanto, vediamo le tecnicalità. Da cosa sarebbero “garantiti” i nuovi pagherò? Nella versione Parenteau, come detto, dal futuro flusso di imposte. Il che, per un paese come la Grecia che, il mese precedente le elezioni, ha visto un mini-crollo del gettito, non pare promettere benissimo. #/i# #F_START# size=3 color=black face=Helvetica #F_MID# #b# "la tecnicalità" è che se lo stato emette crediti fiscali ci paghi le tasse. Fino a quando non capisci questo fai solo dei bla bla bla... #/b# In questo modo una parte delle tasse non le paghi con gli Euro , ma con questi zero coupon ad un anno emessi dallo Stato greco, per cui cosa c'entra che il mese prima della vittoria di Syriza la gente abbia ritardato i pagamenti di tasse, tipo l'IMU ? I cittadini devono pagarle poi comunque ora, ma lo Stato potrebbe alleggerirle accettando crediti fiscali che lui stesso emette e considera nel suo bilancio equivalenti a pagamenti in euro. #F_END# #i# (Mario Seminerio) La versione-Cochrane, invece, è proprio purissima fiat money, e come tale immaginiamo avrebbe l’immediato stigma (e sanzione) della illegalità.#/i# #F_START# size=3 color=black face=Helvetica #F_MID# Ehi..."fiat money" è anche l'euro, il dollaro e lo yen. I quali sono tutti basati sul fatto che ci paghi le tasse, non sono convertibili in oro o altre valute ad un tasso fisso. Sono tutti "fiat purissimi" allo stesso modo. L'unico valore intrinseco glielo da la "conversione" in tasse. Le monete moderne tutte sono solo numeri "convertibili in tasse", cioè lo stato le accetta "alla pari" quando paghi le tasse, quando paghi 1,000 dollari o 1,000 euro o 1,000 yen di tasse puoi usare un bonifico da 1,000 dollari, euro o yen. A parte questo sono tutte "fiat purissime" ! Quello che dice invece Cochrane è che lo Stato greco ne emetta anche lui, senza rinunciare all'euro e #b# specifica che emettere bond e non moneta legale non è vietato formalmente dai trattati UE, rispondendo nei commenti anche Scacciavillani che subito gli dice "è illegale!". In realtà entri in una zona ambigua dell'Euro#/b#, perchè i trattati UE vietano il finanziamento monetario della Banca Centrale al governo e l'emettere moneta legale (banconote) e lo stesso il QE di Draghi forse viola il primo divieto, come sostiene la maggioranza dei tedeschi. Sicuramente lo violavano le promissory notes dell'Irlanda, poi convertite in bonds e comprate quatta quatta dalla Banca Centrale irlandese come ammettono ora che ormai è stato fatto anche gli irlandesi (^vedi Karl Wheelan che insegna a Dublino ad esempio#http://karlwhelan.com/blog/?p=739^). Per cui anche quando esiste un divieto formale nei trattati UE si è trovato il modo di scavalcarli, giusto ? Nel caso allora dell'emissione di zero coupon bonds da parte di uno stato membro che li accetti per pagare le tasse, si apre una questione legale di sicuro perchè non è un caso previsto nei trattati. Ci potranno quindi essere ricorsi alle corti europeee e quant'altro, ma intanto la Grecia o l'Italia lo implementano e poi si vedrà cosa diranno dopo i ricorsi legali del caso alla fine le corti di giustizia... Non bisogna esagerare nell'essere gli unici coglioni della UE. Tutti hanno violato e violano tuttora i limiti del 3% del deficit giusto ? (Spagna, Portogallo, Francia...). Con il QE hanno appena violato il divieto di finanziamento monetario...e le promissory notes Irlandesi... dai che uno stato non può fare emettere bonds e accettarli per le tasse... #F_END# #i#(Mario Seminerio) Ma soprattutto, per quanto detto, per quale motivo la popolazione dovrebbe accettare un mezzo di pagamento garantito praticamente dal nulla? #/i# #F_START# size=3 color=black face=Helvetica #F_MID# Perchè se devi pagare 1,000 euro di IMU greca ad esempio invece di fare un bonifico dal tuo conto in euro gli consegni un credito fiscale da 1,000 euro che lo stato ti ha dato, o come rimborso fiscale o come pagamento di qualcosa. Lo stato accetta sia 1,000 euro sia uno zero coupon dal valore facciale di 1,000 euro che ha emesso e #b#solo un cretino darebbe subito via il secondo per 500 o 400 euro al primo che passa invece di usarlo per pagarci i 1,000 euro di tasse#/b# . Chiaro che se però uno fa finta di non aver letto che E' ACCETTATO PER PAGARE LE TASSE poi può scrivere tutti gli sberleffi che vuole... #F_END# #i#(Mario Seminerio) Verosimilmente, i greci correrebbero ad incettare euro (cosa che sta peraltro già avvenendo), considerati riserva di valore. La “nuova moneta-pagherò” si svaluterebbe immediatamente, e diciamo che questo potrebbe anche essere l’obiettivo di riequilibrare i fondamentali del paese..#/i# #F_START# size=3 color=black face=Helvetica #F_MID# Come ^spiegato da Munchau in un dibattito online ieri con Hugo Dixon che lo criticava, questi crediti fiscali sarebbero un #b#"medium of exchange"#http://www.chaniapost.eu/?p=17407^, non riserva di valore#/b#. Servono a far circolare soldi nell'economia tramite il meccanismo delle tasse che sono dovute, chiaro che non sono qualcosa che metti via per tuo nipote o per la pensione. Ma il denaro ha come primo scopo essere un "mezzo di scambio" no ? #F_END# #i# (Seminerio) Peccato che, a quel punto, il sistema bancario greco finirebbe annientato dalle corse agli sportelli, a prelevare euro “veri”#/i# #F_START# size=3 color=black face=Helvetica #F_MID# Questo uno lo dice se non ha letto cosa dicono Parenteau e Cochrane ma solo il pezzo giornalistico e se uno ignora che esiste il l'arbitraggio. Se tu ricevi 1,000 di zero coupon e corri in banca a cambiarli in euro, la banca, come chiunque altro sul mercato, te li accetta non per 1,000 ma per ad esempio 800 euro. Ma anche la banca deve pagare tasse o ha clienti a cui rivenderli che devono pagare tasse e quindi lei o altri devono pagare 1,000 euro di tasse per cui compreranno volentieri uno strumento che costa 800 euro con cui possono pagare 1,000 euro di tasse. #b# Se però la "quotazione" di questo strumento scende troppo, ad esempio a 700 euro in tanti si buttano a comprarli, magari facendosi prestare i soldi in banca (!), perchè poi ci guadagnano, magari rivendendoli per 800 euro di più il giorno prima in cui l'Irap o IMU sono dovute a gente che deve pagare 1,000 euro. Questo si chiama "arbitraggio" e funziona quando esiste un ancora al valore dello strumento, che in questo caso (repetita iuvant) è IL FATTO CHE LO STATO LO ACCETTA ALLA PARI PER LE TASSE. #/b#Non facciamo finta di non aver sentito eh... si basa tutto su questo concetto.#F_END# #i# (Mario Seminerio) Ah, e non scordate che, sempre a quel punto, la Bce avrebbe già tagliato l’autorizzazione alla banca centrale greca a stampare euro nell’ambito della Emergency Liquidity Assistance (ELA), essendone venuti meno i presupposti. A dirla tutta, i presupposti sarebbero venuti meno anche ora, visto che le banche greche sono insolventi (Yanis Varoufakis dixit). Quindi fischio finale, controlli sui capitali e creazione di una nuova moneta nazionale.#/i# #F_START# size=3 color=black face=Helvetica #F_MID# Lasciamo perdere il fatto che i trattati UE dicono che l'ELA è responsabilità delle Banche Centrali nazionali e non della BCE e queste creano moneta e la prestano alle loro banche per proprio conto per cui potrebbero ignorare la direttiva della BCE. (L'unica vera minaccia è tagliare fuori dal sistema di pagamenti transnazionale Target2 perchè lì la BCE ha il controllo diretto...) Come spiegato ^nell'articolo di Cochrane di cui ho parlato diffusamente#http://www.monetazione.it/blog/defaultEconomia.php?topicGroupID=1&idr=123579459#123579459^ e che il nostro non ha letto, l'emissione di questi zero coupon bond accettati per pagare le tasse #b# è un addizione agli euro che già esistono. Se prima in Grecia c'erano ad esempio 200 mld di euro nei conti bancari ora ce ne saranno 200 mld + 30 mld di questi crediti fiscali#/b#. I quali si svaluteranno, sicuro! Ci mancherebbe! In media forse un 20% o forse varranno anche un 30% in meno degli euro, ma probabilmente non un -50% in meno come succederebbe se passi alla dracma abolendo l'Euro in Grecia. Sai perchè testa di legno ? PERCHE' LO STATO LI ACCETTA PER LE TASSE COME SE FOSSERO EURO E L'EURO RESTA MONETA LEGALE per cui ai fini delle tasse esiste una "conversione in Euro" alla pari. Di conseguenza, #/b# essendo una moneta addizionale, con un valore che fluttua rispetto all'euro ma che non è carta straccia (devo ripetere per la decima volta perchè?), questa moneta può essere usata anche per ricapitalizzare le banche. Come ogni altra moneta al mondo. Anche la dracma la usavano per questo, valeva meno del marco o del franco, ma in Grecia la usavano eh? #b#. Proviamo di nuovo: prima c'erano solo Euro in Grecia e ce ne sono troppo pochi. Ora aggiungi agli euro esistenti altra moneta, che fluttua in valore, ma è ancorata alle tasse e che come ogni altra moneta viene usata... #/b# #F_END# #i# (Mario Seminerio) Cosa resta del geniale e “legale” piano di Münchau? Nulla, o forse un fumo denso e acre. Quello della Grexit. Perché il problema è ormai questo: il mondo è pieno di genietti e guru che ci raccontano come fare per risolvere ogni problema senza dolore, soprattutto quelli dell’Eurozona. Alcuni sono più tranquilli e riflessivi, altri decisamente più esagitati e napoleonici, a volte borderline. E’ il trionfo del controfattuale più avvincente, un vero e proprio contest di fiction. Peccato che si tratti -appunto- di controfattuali, e che le interpretazioni storico-analogiche lascino il tempo che trovano. Ma sono dettagli. Se anche Münchau si è ridotto così, significa che questa eurocrisi ha logorato davvero tutti, incluse le menti migliori.#/i# #F_START# size=3 color=black face=Helvetica #F_MID# Il meccanismo suggerito per la Grecia non viene dal giornalista finanziario Munchau, ma da Parenteau e Cochrane. Si da il caso che Cochrane, pur essendo neo-liberista, conservatore e pro-austerità nell'insieme, non è un cretino come Seminerio anzi è diciamo qualcosa come l'erede di Milton Friedman per intenderci, #b# il top accademico quando si parla di bonds, debito, moneta e banche. E spiega da sempre che per restare nell'Euro paesi come la Grecia e l'Italia devono dare un default sul debito pubblico#/b# . Sarebbe bello che fossero tutti efficienti come la Germania, ma non essendolo ne segue logicamente che il loro debito deve essere soggetto a default se vuoi che l'Euro funzioni. Chiaro che così le banche, fondi e speculatori che comprano debito della periferia dell'eurozona la prendono nei denti, ma Cochrane dice che "ehi.. è il capitalismo" (vero) bellezza. Chi specula sul debito o presta alla 'azzo può e deve perdere soldi ogni tanto. Lo ha spiegato in articoli, paper e sul suo blog ed è ovvio, ma #b# gli imbecilli nostrani invece fanno finta di non capire o veramente non leggono e non capiscono, per cui strillano che vogliono l'Euro ma guai al Default, perchè si devono sempre "proteggere i risparmi", a costo di distruggere l'economia. #/b# Di conseguenza, nel caso della Grecia, hai John Cochrane che scrive che forse alla fine il meno peggio potrebbe essere rimanere nell'euro, dare un default e stamparsi una moneta parallela all'euro sotto forma di emissione di zero coupon bond (per aggirare i trattati) accettati per pagare le tasse. Una soluzione simile ha avanzato dal 2012 il nostro Warren Mosler, a cui Parenteau fa riferimento e con cui discute. Venendo all'Italia, noi siamo in una situazione dieci volte migliore di quella dei poveri greci data la tassazione da noi già oltre il limite e che quindi si può tagliare, i soldi tutti in Italia e non scappati all'estero, le banche talmente piene che ormai rifiutano i depositi, un export dieci volte quello greco.. Di conseguenza, da noi questa soluzione alla crisi funzionerebbe molto meglio, anzi funzionerebbe di sicuro (in quanto aumentare la quantita di moneta funziona sempre...vedi ad es. Willem H. Buiter,^The Simple Analytics of Helicopter Money: Why It Works – Always#http://www.economics-ejournal.org/economics/discussionpapers/2014-24^ oppure gli articoli di Biagio Bossone) Esiste un altro problema importante: dato che che si tratterebbe di una manovra unilaterale da parte dello stato greco o italiano, a mio avviso, alla fine porterebbe alla disintegrazione dell'euro (cosa che Cochrane, Munchau e Parenteau non credono invece). In ogni caso avverrebbe in modo graduale, a tappe (prima emetti moneta parallela...) e senza farsi troppi danni, come avverrebbe con una conversione forzosa degli euro in lire o dracme. Ma per i nostri "top blogger" di economia che passano il tempo a commentare i giornali, #i# "il mondo è pieno di genietti e guru che ci raccontano come fare per risolvere ogni problema senza dolore" #/i# Per ulteriori approfondimenti vedi ^ Unraveling the Mysteries of Money^#http://faculty.chicagobooth.edu/john.cochrane/research/papers/52-59_MorningstarConversation.pdf^ sempre di Cochrane. Qui non si sta nemmeno citando la MMT, si fa riferimento alla teoria monetaria a Chicago, che arriva a conclusioni simili, ovvero : a) il fondamento del denaro sono le tasse e b) il denaro alla fine consiste oggi in debito pubblico a breve termine. Per cui se emetti del debito pubblico a breve, anche senza interessi ma che viene accettato per pagare le tasse hai di fatto stampato moneta #F_END#

la Grecia dovrà creare una moneta parallela tramite crediti fiscali ? - Moderatore  

  By: Moderatore on Mercoledì 18 Febbraio 2015 12:40

Wolfgang Munchau sul ^Financial Times scrive#http://www.ft.com/intl/cms/s/0/175f6634-b2d3-11e4-a058-00144feab7de.html#axzz3RwlV9fBE^ che la Grecia sarà quasi certamente costretta ad adottare una moneta complementare all’euro, un idea analoga a quella proposta nel libro con Cattaneo (tramite l'emissione di crediti fiscali) e cita l'articolo che avevo appena citato qui sopra a supporto Munchau si è ispirato ^al pezzo di John Cochrane del 6 febbraio#http://johnhcochrane.blogspot.it/2015/02/beware-of-greeks-bearing-bonds.html#more^ apparso sul suo blog dove sono intervenuto anche io e anche Scacciavillani e come avevo spiegato una settimana fa Cochrane diceva che la Grecia non aveva bisogno di tornare alla dracma per stampare moneta, basta emettere bond zero coupon scadenza un anno che accetti per pagare le tasse (vedi: ^"Il Top Economista Monetario di Chicago: Creare una Moneta Parallela"#http://www.monetazione.it/blog/defaultEconomia.php?topicGroupID=1&idr=123579459#123579459^ 01:24 08/02/15 ) John Cochrane è grande amico di Zingales a Chicago (e anche di Boldrin e degli altri di NoisefromAmerika), è quello che ha scritto il libro di finanza che tutti insegnano per cui se lo dice pure lui (neo-liberista, pro-euro e pro-austerità) che la Grecia lo potrebbe fare bisogna pensare che non è solo un idea di blogger abruzzesi seguaci di Auriti o di seguaci di Barnard. La proposta di creare una moneta parallela all'euro tramite emissione di crediti fiscali è stata rilanciata in un ^manifesto apparso su Micromega di Luciano Gallino, Biagio Bossone, Marco Cattaneo, Enrico Grazzini, Guido Ortona, Stefano Sylos Labini#http://monetafiscale.it/^. Io non l'ho firmato perchè non sono riuscito a convincerli che non è vero che questa moneta parallela tratterà alla pari con l'Euro, che non si svaluterà insomma (anche se nell'ultima versione cominciano ad ammetterlo...) Questo è infatti impossibile e fare sembrare che tratterebbe alla pari con l'Euro ti toglie credibilità anche perchè questo è poi il punto cruciale di tutta la faccenda. Se fosse possibile insomma per l'Italia o addirittura la Grecia emettere una moneta parallela all'euro e questo fosse convertibile in euro alla pari, senza svalutarsi, sarebbe il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Per definizione, creare più moneta fa sì che questa in qualche modo un poco si svaluti, quanto si può discutere, ma è ovvio. Se poi questa moneta addizionale è creata da un singolo stato che non ha una storia in termini di inflazione e svalutazione brillante come l'Italia o addirittura un poco disastrosa come la Grecia, non si può veramente scrivere che questa moneta parallela tratterà alla pari con gli Euro dietro i quali c'è la Germania e il nord-europa. Ad esempio, Munchau è stato subito attaccato e ^deriso da Hugo Dixon sul Financial Times#http://www.ft.com/intl/cms/s/0/4403c8be-b2cf-11e4-a058-00144feab7de.html?siteedition=intl#axzz3S0eHKBGe^ il giorno dopo..il quale ha chiamato questa moneta parallela in Grecia "Mickey Mouse money" come dire che non varrebbe niente Munchau però come si è detto citava John Cochrane che non è un blogger abruzzese, ma il top esperto di finanza a Chicago e anche poi il lavoro di uno della MMT, Rob Parenteau che ha dato questa ^presentazione ad Atene l'anno scorso#https://www.youtube.com/watch?v=teecd8mqXLU&list=PLGGYihhM4K22falJRKxXW2TSmexiiN4kS&index=8^ con gente di Tsipras che lavora con il governo greco sembra Qui su uno dei siti americani di economia più diffusi ^il pezzo di ieri di Rob Parenteau#http://www.nakedcapitalism.com/2015/02/robert-parenteau-get-tan-yanis-timely-alternative-financing-instrument-greece.html^, dove ho discusso con Parenteau chiedendogli perchè propone invece dei bond perpetui e non invece a 1 o 2 anni e perchè assume che non si svalutino, come invece scrive il John Cochrane, come mi ha risposto Nick Rowe quando glielo ho chiesto e anche Warren Mosler quando ne ho discusso per email l'altro mese. Da una parte hai quelli come Hugo Dixon che deridono dicendo che è "Mickey Mouse money" o Sergio Cesaratto che li chiama "patacones" cioè tu crei crediti fiscali in parallelo all'euro e si svalutano come le dracme o le lire, dall'altra hai Rob Parenteau e anche Marco Cattaneo che dicono che invece mantengono la parità con l'Euro perchè lo stato li valuta alla pari con gli Euro per pagare le tasse. A mio avviso, realisticamente, sarà una via di mezzo e c'è molta incertezza, ma non c'è il minimo dubbio che ci sarà un "tasso di cambio fluttuante" tra crediti fiscali o zero coupon bond fiscali ed Euro. Dei crediti fiscali differiti di uno o due anni, strutturati quindi in pratica come bond zero coupon accettati per pagare le tasse, non si svaluteranno come le dracme e lire perchè appunto il governo li accetta alla pari, ma non puoi scrivere che emetti una moneta in grecia basata solo sulle tasse che incassa il governo greco e che la gente la scambierà alla pari con l'Euro. Ci sarà uno sconto significativo in ogni caso e se poi l'emissione di questa moneta parallela in Grecia (o Italia) creerà, come è certo, uno scontro al livello della UE tale che la BCE ti escluderà dall'ELA si crea anche un aspettativa che si possa tornare alla valuta nazionale. E quindi lo sconto può aumentare e avvicinarsi a quello delle Lire o Dracme. Perchè hai un mano qualcosa che una scadenza di uno o due anni e in quel lasso di tempo cominci a temere che possa saltare l'Euro. Va aggiunto che non sarebbe in realtà vero che se un paese come l'Italia emette una moneta sotto forma appunto di bonds zero coupon "fiscali" e viene esclusa dall'ELA come ritorsione, poi deve tornare alla Lira. Perchè spetta solo alla Banca Centrale in Italia o in Grecia operare l'ELA cioè fornire liquidità "di emergenza" alle proprie banche e queste possono anche ignorare una direttiva della BCE. Da un punto di vista contabile e legale Bankitalia e la Banca di Grecia possono fornire a tazzo quasi zero quanti miliardi vogliono alle proprie banche insomma. La BCE può scrivere loro che non va bene e non è d'accordo, ma non può materialmente impedirlo Solo se la BCE le esclude da Target2 può mettere veramente i bastoni tra le ruote. Cioè solo se la BCE non fornisce più riserve alle Banche Centrali nazionali, in caso di flussi di pagamenti in uscita maggiori di quelli in entrata nei loro paesi, rendendo impossibile dei pagamenti diretti tra banche greche e tedesche ad esempio. Questa sarebbe però una mossa così estrema e provocatoria da parte della BCE che si prenderebbero la responsabilità loro di far saltare tutta l'impalcatura dell'Euro, equivarebbe a interrompere l'uso dell'Euro di fatto in uno stato membro. ---- Giovanni Zibordi February 16, 2015 at 2:12 pm we have been proposing this kind of mechanism in Italy, with help and inspiration from Warren Mosler, there are two books written in 2014 and 2013 (in Italian though) see in English on Roubini’s site: http://www.economonitor.com/blog/2014/07/which-options-for-mr-renzi-to-revive-italy-and-save-the-euro/ see Bill Mitchell talking about it http://bilbo.economicoutlook.net/blog/?p=29092&cpage=1#comment-35853 http://www.lavoce.info/archives/30225/ricetta-per-eurozona-piu-pil-senza-nuovo-debito/ I run it by Nick Rowe getting an positive nod http://worthwhile.typepad.com/worthwhile_canadian_initi/2014/07/when-is-helicopter-money-optimal.html and by the way even John Cocrhane wrote last week about it — Now, 1) I would think though that it would be a bond or tax credit being exchanged at a floating exchange rate to the Euro, less so than the Lira or Dracma but it has got to devalue somehow 2) it works better, in Italy at least, to cut taxes in a massive way, to workers and firms and also taxes on energy this way it duplicates a devalutation and does not send the current account in the red too much 3) it should be coupled with a provision to issue BTP or Greek bonds in the same way, “tax backed” as in previous works by Mosler and Pilkington 4) the Italian governement should nationalize a bank at least to make sure it can buy them if needed (this in Greece is tougher though now ) The fact that is in practice a parallel currency and at a floating exchange rate means though that it would be the first step toward the dissolution of the Euro. But this is OK, provided is gradual By the way Alternative fur Deutschland is also in this direction http://www.alternativefuer.de/programm-hintergrund/fragen-und-antworten/questions-answers-qa/ ----------- Rob Parenteau February 16, 2015 at 2:55 pm Giovanni: Yes I am familiar with the Bossone et al proposal. There are many others who have proposed similar ideas (Veblen institute, Trond Andresen, Thomas Mayer). I tried to craft mine in such a way that increases the odds a country can recover a greater degree of fiscal discretion without immediately getting called offsides, legally or otherwise. The TAN approach is complementary with Mosler Bonds, except 1) Mosler bonds still need to find a buyer, TANs do not, and TANs pierce the illusion that bonds “finance” fiscal deficits, which would be a good thing to do once and for all, and 2) Mosler bonds still require future interest payments (as well as principal repayments, though public debt usually gets rolled over/refinanced) which could increase fiscal expenditures in the future, especially if interest rates spike, and hence lead to relatively nonproductive fiscal deficits in the future (since bond owning households often tend to be net savers). On your proposal, I am very opposed to the floating exchange rate idea, as you immediately and blatantly violate Article 128 of the Lisbon Treaty, and you make it very hard to get citizens to adopt your instrument, since its exchange value is uncertain. I do hear you on tax cuts as a way to improve competitiveness without an explicit currency depreciation (which as we know is impossible for nations in the eurozone) but I suspect this is a big non-starter for Greece, where tax fairness and compliance is already a major issue, and I would rather be sure that tax cuts not end up being saved by the private sector, and instead use fiscal expenditures to create income flows (through ELR) or improve competitiveness through R&D, infrastructure, and other government capital expenditures. Best, Rob ---- Giovanni Zibordi February 16, 2015 at 6:07 pm Rob, we read your work here in Italy me and my colleague Marco Cattaneo, who got the idea also from Hjialmar Schacht’s Mefo bonds experience and by the way we found months ago that a former socialist economist and top official, Giorgio Ruffolo also had just written a book about solving the crisi using a scheme inspired by Schacht’s Mefo scheme. (Hjalmar Schacht’s biografy is called “The Magic of Money”, 1967, where did you find your sources about him ? there is actually so little about it…). Anyway, unfortunately we operate in a language other than English (mostly), but we have written a lot of stuff here with Biagio Bossone, Stefano Sylos Labini, Enrico Grazzini and as I say we are in touch with Mosler and the MMT guys in Italy. Let us leave aside for now the Mosler-Pilkington tax backed bonds, that are a way to prevent a speculative attack to Italian or Greek bonds such as the one in 2011 and let us concentrate on tax credits, structured as perpetual bonds as you suggest or as two year zero coupon bonds as we did. When we wrote our book last year we thought like you do that there would have been almost no discount betwenn these “fiscal bonds” and Euros, since people can use to settle tax liabilities all around the year. Then I got into Nick Rowe blog and got “….If people do use them as a medium of exchange, then it is as if the individual EU countries can print their own money, at a floating exchange rate. Then they might work…”. I tought about it, discussed also with Warren and I think there is no way to avoid that they would end up as something with a floating exchange rate. Just think if, say, Belgium, France, Spain, Italy and Greece all issue them on their own because the scheme is successful and the Germans cannot stop it. Will the greek “fiscal bonds” trade at par with the belgium ones ? Ok, if it is only a very small issue, like 1% of GDP maybe. Nut for instance here Italy we write about at least 100 billions per year to make a difference and I think also in Greece you have to talk something like at least 5% of GDP numbers, like 10 billions upward. In that case there is no way that Italy or Greece reflate the economy trough “money printing/helicopter money” (call it as you like) and that additional money does no create expectations of a possibile Euro break up. And then those “zero coupon fiscal bonds” will trade below par, maybe also 20 or 30% below par to the euro reflecting the overall expectations of markets and people about how the EU, BCE, Troika and world markets will react. I am a currency and bond trader by the way, not an economist even though I spent 5 years in a graduate school some time ago and I cannot see how the market and the public itself in Greece and Italy will not think about the uncertainty that such a move will create. You know, Greece that prints billions of its money, Italy that prints tens of billions of its own money. Sure, it will additional and in “parallel” to the Euro, but it will be additonal money created in contrast with the ECB and the EU and in the case of Greece staying in the Euro will create a current account deficit and some inflation. How can those bonds trade at par with the Euro ? If I understand correctly you chose a perpetual bond and not a 1-2 year bond (have you seen the John Cochrane post about it ? http://johnhcochrane.blogspot.it/2015/02/beware-of-greeks-bearing-bonds.html) because you want to design something that works in the Euro, that does not create expectations of a break up. But how will it work with perpetual bonds it their issue in size by Greece will destabilize somehow the Greek financial system which is already weakend by the loss of 1/4 of its deposits ? I would think is more realistic to use 1-2 year zero coupon bonds (tax credits….) and have more flexibility in case the situation evolves quickly toward an Euro exit. And also is more realistic to think that depending on expectations and the like they can trade at a significant discount to the Euro. This Plan has to work also if these tax credits trade at a discount to the Euro, and also if things go toward the Euro dissolution… Rob Parenteau February 16, 2015 at 6:41 pm Giovanni: I have spent some time trying to understand Schacht and track down good descriptions of what he was up to, and honestly, I have yet to find anything adequate, though Bill Mitchell’s concise depiction of Mefo bills comes closest. I am going to respectfully disagree with your assessment with Warren that there would be a variable exchange rate between say Greek TANs and Spanish TANs. If there is a “market maker”, here the government, which has nearly unlimited buying power, here the ability to tax, and the ability to determine what can be received as taxes, then from my perspective, there is no reason why each government issuing TANs cannot maintain it 1TAN = 1 euro “fixed exchange rate”, and so 1 Greek TAN = 1 Spain TAN. But I do not see much basis for any such trades anyway: Spanish citizens will not be likely to have Greek tax liabilities, right? So why would Spaniards even think about placing a bid for Greek TANs? Now you may be right, that capital and deposit flight would ensue with the issuance of TANs…but as you point out that is already happening, and it does not change the fact there is still a “market maker” with nearly unlimited buying power (the power to tax) to ensure the 1TAN = 1 euro “exchange rate”. In addition, I would invite you to study the example of “bonos de cancelacion de deuda” which circulated from 1984-2003 in the provinces of Argentina. Or check out the history of the worgl in Austria in the Great Depression. When people are desperate to earn money, when businesses are struggling to survive, they can be open to all kinds of innovations. There is plenty of uncertainty in Greece. Arguably, after today’s negotiation break down, and Friday ultimatum by the Troika, there is even uncertainty about the ECB pulling the ELA plug on Greek banks, and the possible necessity of a Greek exit from the euro. My hunch is a Syriza committed to a plausible full employment fiscal stance, with a financing instrument to execute that stance, will profoundly reduce uncertainty in Greece. But I could be wrong about this. I chose to fashion this as a perpetual bond because a) perpetual bonds are not treated as debt, so they do not add to the government debt to GDP ratio as I understand it, b) the principal of perpetual bonds never needs to be repaid, reducing the future financing obligations of the government, c) perpetual bonds are treated as Tier 1 capital by banks, and if there is need to recapitalize the banking system, TANs might conceivably come in handy. In any case, if the eurozone is going to dissolve, it will make little difference if the bonds are 1-2 year or perpetual, right? All that will matter is whether they were issued under Greek law or not, so they can be redenominated and serviced in the new Greek currency post euro break up. Grateful for your comments Giovanni, especially your perspective as a bond and currency trader in the region. I know Warren has seen my proposals, and had proposed Mosler Bonds, which are complementary to TANs, but as I understand it, he now dismisses these intermediate steps like your proposal and mine, and argues that Greece should just exit. I believe Ed Harrison had a very good interview with Warren today on RT, and I unfortunately do not know how to find it, but I suspect Warren said something similar today during the interview, and I know Ed was going to ask him directly about the TAN proposal. Best, Rob

Lo stato italiano si è assunto i crediti verso la Grecia delle banche degli altri paesi - GZ  

  By: GZ on Lunedì 16 Febbraio 2015 15:14

#i# (riscritto)#/i# ^la raccolta dei fondi comuni e banche tocca nuovi record, i massimi dal 1999#http://www.lastampa.it/2015/01/27/economia/fondi-raccolta-ai-massimi-dal-Qx0BBbrsydrGaKYL3pN0EK/pagina.html^, la borsa italiana sovraperforma ora le altre ed è in corso persino un boom dei mutui, +34% dall'anno scorso, per cui queste sono considerazioni superflue, comunque... #b# #F_START# size=2 color=black face=Helvetica #F_MID#"l’esposizione delle banche italiane verso la Grecia nel 2010 era di 1,9 mld. Oggi l’esposizione dello Stato italiano è di 40 mld.." (Vincenzo Visco, l'ex ministro delle Finanze)#/b# #i# (^da Repubblica#http://clericetti.blogautore.repubblica.it/2015/02/10/quanto-ci-e-costato-salvare-le-banche-tedesche/^: “Quando è esplosa la crisi della Grecia l’esposizione delle banche italiane verso quel paese ammontava a circa 1,9 miliardi. Oggi l’esposizione dello Stato italiano verso Atene è di 40 miliardi. Anche per la Spagna, con cifre un po’ diverse, è andata nello stesso modo”. Vincenzo Visco, ex ministro delle Finanze, non potrebbe essere più esplicito. La crisi Greca è stata gestita in modo da trasferire i crediti delle grandi banche soprattutto tedesce e francesi dai loro bilanci a quelli degli Stati, tutti gli altri Stati dell’Eurozona. I cittadini tedeschi sono convinti che, come contribuenti, sia stato loro accollato il peso del salvataggio dei Greci pigri e corrotti. In realtà sono stati chiamati a salvare le loro banche che avevano incautamente ecceduto con i prestiti. Ma almeno erano le loro banche: che cosa dovrebbero dire i cittadini italiani, che sono stati pesantemente coinvolti nonostante che i prestiti delle nostre banche alla Grecia fossero poca cosa?#F_END# )#/i# Raccontiamo la storia. Quando è stato annunciato che la Grecia voleva entrare nell'Euro il debito privato, di famiglie e imprese nel paese era di 50 mld. Dal 1998-2000 al 2009-2010 è esploso di cinque volte, fino a 250 miliardi. #ALLEGATO_1# Ne hanno beneficiato nei primi anni quasi tutti in Grecia, ad esempio nel 2008 all'aereporto di Atene i taxi erano tutti delle Mercedes gialle (comprate a debito). Ma i ricchi greci e i politici e loro amici in particolare hanno proprio rubato miliardi a man salva e li hanno ora portati tutti all'estero, come la famiglia dell'ex primo ministro Papandreu a cui ^hanno trovato questa settimana nella lista Falciani 500 milioni in svizzera in un conto cifrato intestato alla madre#http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/socialisti-reali-madre-papandreou-ex-premier-greco-aveva-500-94220.htm^ Le banche francesi, belghe, tedesche, olandesi e così via di questi 250 mld di credito privato la maggioranza lo erogavano loro e guadagnavano in media 15-20 miliardi l'anno di interessi e commissioni varie sul debito. Calcolando a spanne, possono aver incassato un 60-70 miliardi cumulativamente negli anni dell'euro, solo con il debito privato greco. Poi hanno guadagnato anche su quello pubblico. Tieni presente che il PIL greco è arrivato ai 200-250 mld l'anno in quegli anni (per poi ridursi ora mi sembra sui 180) per avere un idea. Se riesci a creare un 400-450 mld di debito e questo costa più della media (perchè i greci nonostante l'euro hanno sempre pagato di più della media e il debito privato più di quello pubblico) fai dei bei soldi. Il capolavoro però è stato nel 2011-2012 quando il costo del debito pubblico greco è esploso dal 4 al 20-25% medio e qui hai avuto due belle annate sul debito greco... Sì perchè poi tutto è finito bene, per le banche. Nel 2011 ci si accorge infatti che sia lo stato che i privati in grecia non possono pagare un debito totale sui 450 miliardi, i tassi greci vanno dal 5% al 25%, la Troika interviene e assume i crediti delle banche su di se.... per cui queste si tengono i profitti che hanno fatto creando questa montagna di debito in Grecia e tasferiscono il peso del debito che hanno creato sugli Stati. #F_START# size=4 color=black face=Helvetica #F_MID#Il colmo però è l'Italia, le cui banche NON hanno prestato quasi niente in Grecia, ma essendo governata da personaggi per i quali è difficile anche trovare delle parole si è assunta lo stesso 40 mld di debito greco, che era stato creato da banche di altri paesi#F_END# #b# #F_START# size=2 color=black face=Helvetica #F_MID#"Nota "macroeconomica".#/b# L'Euro ha portato alla Grecia un periodo di boom, dovuto ad un esplosione dell'indebitamento privato (famiglie e imprese), di quello pubblico (deficit pubblici record) e ovviamente come somma dei due dell'indebitamento verso l'estero. Questo perchè l'Euro ha messo fine al periodo di alta inflazione in Grecia, con connessa sistematica svalutazione della dracma. #ALLEGATO_2# (dal grafico sembra che l'inflazione sia calata prima dell'euro, ma come in tutti i paesi europei la Grecia ha annunciato anni prima che voleva entrare nell'euro e ha adottato politiche consonee ricevendo quindi flussi di capitale speculativo IN ANTICIPO dell'entrata effettiva nell'Euro) E' vero quindi che grazie all'euro l'inflazione greca è diventata quasi come quella del resto d'europa e che prima era invece "sudamericana". Ma abbattere l'inflazione è la condizione per far aumentare l'indebitamento. Avendo abbattuto l'inflazione l'indebitamento totale in Grecia è salito da circa 150 mld pre-euro a circa 550 miliardi oggi. E ora che la Grecia è sommersa sotto una montagna di debito sia privato che pubblico l'inflazione è il -2%, quindi il peso dell'enorme debito greco aumenta di circa 20 mld l'anno automaticamente solo perchè il valore dell'euro "cash" in grecia aumenta del 2% l'anno. Ai vecchi tempi nessuno avrebbe mai creato tutto questo credito perchè temeva l'inflazione e la svalutazione che erodevano continuamente il debito. Il meccanismo dell'Euro è fatto di due ingredienti: il controllo della moneta tolto agli stati e l'obbligo per questi di indebitarsi che effettivamente comprime l'inflazione e la liberalizzazione finanziaria che consente alle banche di creare tonnellate di credito per il consumo, per gli immobili e per la speculazione e manipolazione finanziaria. All'inizio l'effetto sembra ed è benefico perchè di colpo tutti ricevono soldi a prestito e le istituzioni che creano questo credito guadagnano molto, ma partecipano di un boom generale e nessuno ci fa caso. Poi arriva il crac, si agita lo spettro del default e le istituzioni europee e il FMI arrivano a salvare le banche che si ritirano con i loro utili dal campo e lasciano il paese incatenato ai debiti e con inflazione negativa il che fa lievitare automaticamente il peso del debito... #F_END#