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Charles de Gaulle: "qui prônent l'intégration ont une cervelle de colibri" - Moderatore  

  By: Moderatore on Lunedì 16 Febbraio 2015 01:37

Charles de Gaulle (rapporté par Alain Peyrefitte) / Le 5 mars 1959 #F_START# size=3 color=black face=Helvetica #F_MID#"C'est très bien qu'il y ait des Français jaunes, des Français noirs, des Français bruns. Ils montrent que la France est ouverte à toutes les races et qu'elle a une vocation universelle. Mais à condition qu'ils restent une petite minorité. Sinon, la France ne serait plus la France. Nous sommes quand même avant tout un peuple européen de race blanche, de culture grecque et latine et de religion chrétienne. Qu'on ne se raconte pas d'histoire! Les musulmans, vous êtes allés les voir? Vous les avez regardés avec leurs turbans et leurs djellabas? Vous voyez bien que ce ne sont pas des Français. #b# Ceux qui prônent l'intégration ont une cervelle de colibri, même s'ils sont très savants."#/b# Essayez d'intégrer de l'huile et du vinaigre. Agitez la bouteille. Au bout d'un moment, ils se sépareront de nouveau. #b# Les Arabes sont des Arabes, les Français sont des Français#/b# . Vous croyez que le corps français peut absorber dix millions de musulmans, qui demain seront vingt millions et après-demain quarante? Si nous faisions l'intégration, si tous les Arabes et les Berbères d'Algérie étaient considérés comme Français, comment les empêcherez-vous de venir s'installer en métropole, alors que le niveau de vie y est tellement plus élevé? Mon village ne s'appellerait plus Colombey-les-Deux-Églises, mais Colombey-les-Deux-Mosquées. »#F_END# in riferimento alla ^demenza dei "savants" amerikani nostrani#http://noisefromamerika.org/articolo/qual-numero-ottimale-immigrati#comment-103588^ che "ont une cervelle de colibri..." come diceva DeGaulle (i professori di economia italiani con l'Amerika in testa che scimmiottano quello che oggi passa per liberismo o liberalismo di importazione) giulio zanella •11/2/2015 - 22:36 come discusso in dettaglio molte volte su questo blog, gli studi empirici hanno ripetutamente indicato che l'affermazione provoca l'aumento dei reati (la grande maggioranza dei detenuti è costituita da immigrati) e' falsa. L'immigrazione non causa il crimine, ne' in Italia ne' altrove. La grande maggioranza dei detenuti e' costituita da giovani maschi con bassa istruzione e basso reddito (prima di finire in carcere). Si da' il caso che gli immigrati siano sproporzionatamente sovrarappresentati in questo gruppo, da cui una correlazione positiva che non e' evidenza di causazione (non "provoca"). Naturalmente si possono e si debbono stabilire condizioni e imporre la legalita' a chi arriva (cosi' come a chi nasce a Napoli, o a Pistoia, o a Treviso). Il punto del post di Cochrane e' proprio questo, mostrare come da una prospettiva liberale (la sua poi, da Chicago, e' dalle nostre parti bollata come turboliberista) non si puo' non trovare osceno l'atteggiamento xenofobo a anti-immigrazione di molti europei, e di troppi italiani in particolare. Chi ha orecchie intenda. E la tenda, per me, la puo' piantare dove gli pare se rispetta il regolamento condominiale: Boldrin •12/2/2015 - 05:58 Ma che l'immigrante che tipicamente arriva in un paese con seleziona avversa come l'Italia delinqua piu' del cittadino italiano non e' da escludersi. E se uno e' un piccolo borghese terrorizzato dal diverso ed incapace di comprendere il valore della mobilita' sociale in modo tale da avere un sistema di preferenze lessicografico con in cima la parola "reati", tutto torna. Peccato che l'immigrato lavori anche di piu' (a parita' del resto), costi meno in pensione (perche' una certa % se ne ritorna a casa), faccia piu' figli (che in una societa' demograficamente morta come l'italiana aiuta) ed abbia in media maggiore iniziativa imprenditoriale dei residenti (perche', altrimenti, non sarebbe emigrato ...) e tante altre cose che, una volta ancora caro Alberto, sopraffatto dalle tue personali ossessioni non riesci a vedere. Ma forse non hai letto l'articolo di John attentamente: dice che democraticamente occorre stabilire criteri e regole, poi lasciare il resto all'iniziativa degli esseri umani. Tanto e' inutile, oramai in Italia le fobie dominano il dibattito politico. Il 65% degli italiani vuole "meno" immigrati? Certo. Vogliono tutti che rimanga fuori l'immigrato dell'altro: non quello che gli cambia il pannolino, non quello che gli pulisce la casa, non quello che gli fa la colazione al bar o gli serve la cena al ristorante o gli vende il latte a tarda notte nel negozietto cinese mentre tutti i negozi dei bottegari italiani per bene son chiusi da ore, non quello che gli pulisce la fogna o la strada, non il garzone del negozio che possiede, non quello che gli raccoglie a basso prezzo i pomodori nel campo, eccetera. No, non quelli. Quelli degli altri, quelli che delinquono.

l'Italia NON rischia veramente 60 miliardi con la Grecia - Moderatore  

  By: Moderatore on Giovedì 12 Febbraio 2015 16:27

Girano ora ovunque sui giornali, sui blog, su twitter i numeri dei miliardi della "esposizione alla Grecia" cioè quanto i paesi europei perderebbero se la Grecia non pagasse metà dei debiti oppure tornasse alla drama (con la conseguenza che pagherebbe in dracme che valgono la metà degli euro...). #b# Per l'Italia il calcolo è di 61,2 mld di esposizione alla Grecia#/b# , tra prestiti diretti (quando mai abbiamo fatto prestiti bilaterali alla Grecia ? mah... comunque è vero), partecipazione dell'Italia al fondo salvastati EFSF, partecipazione al SMP (cioè comprare titoli greci), Target2 (cioè prestiti tra banche centrali...) #ALLEGATO_1# Quelli pro-euro strillano che se la Grecia uscisse dall'Euro perdiamo 30 miliardi, quelli per il ritorno alla Lira strepitano che se le si concedesse un default su metà dei circa 300 mld di debiti che hanno come chiede Syriza l'Italia ci rimette un 30 mld... E' un mistero come persone adulte e spesso anche laureate e persino in materie economiche non comprendano ancora che #F_START# size=5 color=black face=helvetica #F_MID#non sono soldi che i contribuenti italiani hanno pagato di tasse e sono stati inviati al Tesoro e poi questo li ha inviati in Grecia#F_END#. La faccio breve e uso un esempio sui giornali. Il governatore della Banca d'Italia Visco ha appena dichiarato che lui, ^Banca d'Italia STAMPERA' 130 MILIARDI DI EURO PER COMPRARE 130 MLD DI BTP#http://www.adnkronos.com/soldi/economia/2015/02/07/bankitalia-pronta-acquistare-titoli-per-mld-visco-effetto-pil-nel_cGYlfhpAxjw6EeAKhoa0MN.html^ nel corso dei prossimi 16 mesi. (In aggiunta la BCE ne comprerà un poco anche lei, un 15-20 mdl, non sto a controllare ora la cifra esatta). Visco non ha detto "stampiamo 130 mld" si è limitato a dire che compra 130 mld di BTP (^"Bankitalia pronta ad acquistare titoli per 130 mld, Visco"#http://www.adnkronos.com/soldi/economia/2015/02/07/bankitalia-pronta-acquistare-titoli-per-mld-visco-effetto-pil-nel_cGYlfhpAxjw6EeAKhoa0MN.html?refresh_ce^) glissando su DOVE TROVA I SOLDI. Dato che Bankitalia al momento nel suo bilancio NON HA 130 MLD e dato che non li chiede a Padoan e ai contribuenti, ne segue che li crea lei dal niente...giusto ? Quindi non solo la BCE ma la stessa Banca d'Italia compreranno 150 mld circa di titoli di stato italiani e NON COSTERA' LORO UN EURO, GRATIS, CREERANNO O "STAMPERANNO" 150 miliardi di euro, senza costare niente ai contribuenti, semplicemente digitando 1,500,000,000,000 nel lato sinistro del loro bilancio alla voce "Riserve" e poi 1,500,000,000,000 nel lato destro del loro bilancio alla voce "titoli". E altri 950 miliardi di euro verranno creati per il resto degli stati membri da parte delle rispettive Banche Centrali. Come mai le dozzine di esperti, professori di economia, blogger, commentatori che oggi imperversano ovunque non sottolineano questa dimenticanza di Visco e non lo chiariscono al popolo non lo so. Immagino sia l'ignoranza della contabilità bancaria. Ad ogni modo quello che succede è questo, sono solo manipolazioni contabili volte dietro le quali c'è quello che volgarmente una volta si chiamava "stampare moneta". La differenza è che oggi viene fatto creando un entrata contabile a sinistra e una a destra nel bilancio della Banca Centrale e una a sinistra e una a destra in quello delle banche presso cui si trovano i titoli che vengono comprati #ALLEGATO_2# Allo stesso modo in cui Bankitalia crea DAL NIENTE E GRATIS 130 mld per l'Italia potrebbe crearne altri 62 miliardi e avere così risolto il problema contabile dell'esposizione alla Grecia. Perchè è solo un problema contabile, di quale entrata di bilancio della Banca Centrale accrediti o addebiti. Non sono soldi veri, non sono soldi che i contribuenti italiani hanno pagato di tasse e sono stati inviati al Tesoro e poi questo li ha inviati in Grecia. Sono solo entrate contabili nei bilanci della Banca Centrale. E dato che la Banca centrale fa parte dello stato, cioè consolida alla fine il suo bilancio con quello dello stato a cui risponde, se presso il Tesoro ci sono 130 mld di BTP al passivo e presso Banca d'Italia appariranno 130 mld di BTP all'attivo sai cosa succede ? Di fatto questi 130 mld di titoli di stato sono stati cancellati. #ALLEGATO_3# Nello stesso identico modo Bankitalia può cancellare i crediti verso la Grecia (e così la BCE, la Bundesbank, la Banque de France e così via). Basta che Bankitalia compri bonds greci "stampando moneta" (segnando nel suo passivo delle "riserve" in termini contabili) come fa ora con il "QE" e avrai che presso il Tesoro i bonds (o crediti) greci appaiono come passività, presso Banca d'Italia come attività e consolidando si annullano. Per lo stato italiano, che opera sempre e solo attraverso la Banca Centrale, il risultato sarà che avrà annullato "l'esposizione alla Grecia". Chi non abbia mai fatto molto caso a questi dettagli finanziari avrà di primo acchitto forse una reazione allarmata, del tipo "cosa questi sono trucchi, questa è ingegneria finanziaria, sono manipolazioni di bilanci..., ma i debiti sono debiti...". Spiace disilluderlo, ma tutta la crisi finanziaria globale e quella recente dell'eurozona è il frutto di questa alchemia, in cui a seconda dei casi si fa apparire del denaro (per comprare titoli o crediti marci da banche) oppure del debito (per lamentare che la Grecia deve pagare). La semplice realtà è che gli stati hanno, fuori e anche dentro l'eurozona, il potere di creare moneta e con questa ricomprarsi il proprio debito o annullare i crediti marci (inesigibili) verso altri stati. Questo potere di creare moneta è stato inibitio loro dai trattati europei più di venti anni fa e questo li ha costretti a indebitarsi sui mercati finanziari per una generazione. Oggi, per uscire dalle peste in cui sono finiti le stesse elite politiche e finanziarie hanno cominciato ad utilizzare di nuovo il potere degli stati di creare moneta con il famoso "alleggerimento quantitativo" (QE), ma non vogliono ammetterlo e non vogliono che si comprenda. Alla fine però se si utilizza il potere dello stato (tramite la Banca Centrale) di creare moneta ne segue logicamente anche che tutti questi problemi di debito e vincoli finanziari non esistono. Non esiste il problema del debito eccessivo che giustifica l'austerità nè per noi nè per la Grecia

che 'azzo chiede la UE gli interessi alla Grecia - GZ  

  By: GZ on Mercoledì 11 Febbraio 2015 21:16

i giornali e internet sono ora tappezzati di articoli e commenti sulla Grecia che vanno dal disprezzo per i greci scialacquatori e infidi alla solidarietà emotiva per i compagni greci, passando per il #i# "sì, hanno ragione a ribellarsi, ma non capiscono niente perchè il problema è uscire dall'Euro".#/i# E' raro però che trovi nei commenti i numeri della Grecia che sono questi: #ALLEGATO_1# da cui si nota che le sofferenze di una larga parte della popolazione sono dovute al taglio da 83 a 77 miliardi (-16 mld) della spesa pubblica e che i debiti pubblici dello stato sono ora 320 mld contro tasse di 80 mld (per confronto, in Italia il debito pubblico è di 2,100, di cui però solo 2,000 mld costano e le tasse sono 800 mld, quindi il loro ratio di tass/debito è più del doppio del nostro) Si nota anche che nel 2011 lo stato greco ha pagato 15 mld di interessi, a fronte di un totale di 88 miliardi di tasse. La Grecia deve chiedere, come minimo minimo, di non pagare i 10 mld di interessi alla UE, FMI e fondi salvastati vari (e anche ai fondi hedge avvoltoio che hanno comprato debito greco, quasi tutti nel 2011-2012 a prezzi più bassi). Togliendo questi interessi potrebbe rimettere un poco in sesto l'economia e smettere di far soffrire la gente. Nota bene: stiamo parlando di pagare interessi. Cioè la UE e il FMI vogliono guadagnarci con l'usura (vedi fondo pagina) 'azzo, la Grecia ha inflazione a -1% o -2%, l'eurozona è a 0% di inflazione e le istituzioni pubbliche dell'Eurozona vogliono farsi pagare interessi sul debito dai greci, quando l'inflazione è negativa o zero e quindi non c'è nessuna giustificazione in termini di "potere d'acquisto" cioè #F_START# size=4 color=black #F_MID#il denaro oggi si rivaluta da solo, anche senza interessi#F_END#, giusto ? (inflazione a -1% in eurozona, che vuole dire che automaticamente guadagni un 1% l'anno). Vogliono ora gli interessi su debito greco, che inizialmente era in mano a banche e fondi internazionali che dette istituzioni pubbliche europee hanno salvato e che continua ad accumulare interessi ora in mano a loro. Se uno fa un calcolo andando indietro a quando la Grecia è entrata nell'euro, trova che lo stato greco ha pagato (perchè prima i tassi erano più elevati in %) qualcosa come 100 mld di interessi sul debito pubblico. In aggiunta, come si sa, anche il debito privato dei greci è esploso con l'euro (triplicato) e questo era più costoso in media ovviamente, per cui non mi stupirei che facendo un calcolo arrivi sui 200 mld di interessi cumulativi pagati dai greci sul loro debito da quando sono nell'Euro. Su un PIL annuo di 180 mld (oggi). Una parte di questi interessi è andato a banche greche, ma i 3/4 a istituzioni finanziarie estere, per cui l'Euro ha funzionato alla fine come una macchina per spremere interessi sulla Grecia (e per fare arricchire una quota della società greca, che poi ha portato i soldi all'estero (la madre dell'ultimo premier socialista Pasok, Papandreu è risultato dalla lista Falciani ieri che ^aveva sembra 500 milioni di euro in Svizzera#http://www.blitzquotidiano.it/economia/lista-falciani-ricattare-la-grecia-500-2097384/^. Intestati alla mamma) Un altro modo (sempre a spanne) di fare questi calcoli degli interessi pagati all'estero dai greci grazie all'Euro è notare che la Grecia ha una posizione finanzaria netta con l'estero del -120% del PIL, per cui se in media ha pagato un 5% per 12 anni arrivi con gli interessi composti e cumulativi ad un 70% del PIL greco pagato in interessi all'estero. Come ^ho mostrato anche nel caso dell'italia#http://www.cobraf.com/DocumentiScaricabiliCobraf/63_PDF.pdf^, #F_START# size=4 color=black #F_MID#l'Euro è una macchina per indebitare e spremere interessi che vanno all'estero#F_END# E' ovvio che i governi europei dietro i fondi salvastati e la BCE e il FMI (cioè gli USA) devono semplicemente dire che, #b# come minimo, non chiedono più interessi ai greci#/b# . Sono rovinati in Grecia e loro vogliono pure che questi gli paghino gli interessi anche se l'inflazione è sottozero per cui il loro denaro si rivaluta da solo. In pratica le istituzioni pubbliche europee vogliono guadagnare interessi sulla pelle dei greci, dopo che con l'Euro hanno creato una macchina per spremere interessi verso l'estero che macina debito, interessi e distruzione economica da una decina d'anni. Non esiste nessuna base morale e logica per tenere i greci indebitati anno dopo anno a pagare interessi e a favore di altri stati (e fondi esteri) Bisogna tornare agli economisti greci, quelli antichi, #b# Platone#/b# e #b# Aristotele#/b# , che erano tutta un altra cosa rispetto a quelli attuali. -------------- #i# Platone affronta a più riprese l’argomento dell’interesse. Nessuno, per esempio, deve depositare denaro presso chi non è di sua fiducia, né darlo in prestito per interesse: la legge, infatti, non obbliga chi ha ricevuto il prestito a pagare l’interesse o a restituire il capitale. Deve, inoltre, essere condannato a pagare il doppio, chi ricevuto, una prestazione d’opera, in anticipo sul pagamento, non la ricambi pagando la ricompensa nel tempo convenuto. Platone insiste sul punto precisando che se passato un anno, costui pagherà anche l’interesse di un obulo al mese per ogni dracma del prezzo del lavoro, e questo a prescindere dal fatto che fosse proibito in ogni altro caso a trarre interessi dal danaro. Si nota quindi la posizione di estrema condanna di Platone, per il quale il debitore, salvo il caso di mora, non è tenuto a restituire neanche il capitale ricevuto. Per #b# Platone#/b# la moneta era un simbolo escogitato per facilitare gli scambi [3]; tutto ciò era funzionale a teorie, secondo le quali il valore della moneta è, in linea di principio, indipendente dalla materia di cui è composta. Da ciò discende la sua ostilità verso l’uso dei metalli preziosi ed il suo sostenere la possibilità di una moneta a circolo chiuso. #b#Aristotele#/b# (384-322 a.C.), definito “il primo economista analitico”, porta avanti il pensiero platonico sulla moneta e sul guadagno. Il Philosophus, analizzando la ricerca del bene e della felicità, viene ad inquisire “su di una cert ’altra opinione meno ragionevole la quale pone la felicità in ciò che ha ragione di bene utile, cioè il denaro. E ciò ripugna al concetto di fine ultimo. Infatti si dice utile una cosa per il motivo che essa è ordinata ad un fine: siccome il denaro presenta una utilità universale nei riguardi di tutti i beni temporali, ne discenderebbe che tale opinione, riponente nel denaro la felicità, avrebbe una certa probabilità. Ma Aristotele la respinge per due ragioni. La prima è che il denaro si acquista per mezzo di violenza e con la violenza si perde. Ma ciò non conviene alla felicità che è il fine delle azioni volontarie: quindi la felicità non consiste nel denaro. La seconda ragione è che noi cerchiamo la felicità quale bene che non sia ricercato in ragione di altro. Il denaro invece è cercato in ragione di altro, perché precisamente ha ragione di bene utile, quindi la felicità non consiste nel denaro” [4]. Per questo motivo aggiunge che “quella vita che si incentra nel denaro, è violenta. Le ricchezze stesse non sono ciò che chiamiamo bene, sono infatti utili e ricercate in vista di altro” [5]. Per Aristotele, proprio come la proprietà ha due usi - l’uno proprio della cosa posseduta (oggi diremo valore d’uso), l’altro per effettuare scambi (valore di scambio) -, così vi sono due modi di guadagnare: lo scambio, o baratto, e l’ accumulazione capitalistica. Perciò la moneta agisce in due modi diversi nel processo economico per dirla con Roll, “come intermediario degli scambi, la cui funzione si esaurisce nell’ acquisizione del bene richiesto per la soddisfazione di un bisogno; e nella forma di capitale monetario, che conduce gli uomini a un desiderio di accumulare senza fine. Per la prima volta nella storia del pensiero economico viene stabilita la distinzione tra capitale monetario e capitale reale” [6]. #F_START# size=4 color=black #F_MID#Ne consegue che il modo più riprovevole di procurarsi un guadagno è quello in cui l’individuo si serve della moneta stessa al fine di accumulare altra moneta, cioè l’usura#F_END# Note [1] La Repubblica, VIII, 555 [2] Leggi, V, 742 [3] De Repubblica, 2, 321 [4] Super Ethica I, c.5 [5] Ethic,l.I, c.5 [6] E. Roll, Storia del pensiero economico , Torino, 1966, p.23 #/i#

Bambini cinesi e italiani - Moderatore  

  By: Moderatore on Martedì 10 Febbraio 2015 10:38

in quinta elementare i bambini cinesi risolvono equazioni di primo grado e ^una bambina cinese di dieci anni esasperata#http://blogs.wsj.com/chinarealtime/2015/02/10/how-painful-is-math-10-year-old-chinese-girl-counts-the-ways/^ è diventata famosa per un poema di rivolta #i# "la matematica è la radice della morte e trasforma la vita in un inferno. Macina i nostri bambini e affligge i genitori. Succhia la vitalità e lentamente fa appassire la vita".#/i# Il poema della bimba ha avuto un successo istantaneo in un paese in cui i bambini giocano poco perchè sono sempre a studiare matematica e per il resto impiegano le intere elementari a memorizzare i tremila caratteri dell'alfabeto cinese Chiaro però che i bambini che sopravvivono e poi arrivano all'università e fanno tutti ingegneria (i politici cinesi sono tutti ingegneri) competono a livello industriale con i greci e gli italiani, dove della gran matematica da quello che vedo io dal bimbo che è anche lui in quinta elementare non ne fanno. In compenso qui hanno per tutta la quinta educazione sessuale due volte alla settimana con lezioni su lezioni riguardo a lesbiche, gay (trans no per ora) e sesso vario, lezioni sul bullismo, lezioni sul razzzismo e il "giorno della memoria" che dura in realtà per tutto il mese con film e letture quotidiane. Nel mezzo di tutto questo riescono a fare divisioni a due cifre. Ah...e in storia arrivano a studiare i romani adesso, per qualche motivo si concentrano sulle civiltà primitive I cinesi fanno le equazioni in quinta elementare, i nostri sanno di vita sessuale e imparano a memoria il film di Benigni "la vita è bella". Poi vanno fuori e competono nella tecnologia e nell'industria --- ^"How Painful is Math? 10-Year-Old Chinese Girl Counts the Ways"#http://blogs.wsj.com/chinarealtime/2015/02/10/how-painful-is-math-10-year-old-chinese-girl-counts-the-ways/^ 8 febbraio, Wsj.com A shot of the much-celebrated poem. Weibo While many people claim they have found the root of all evil, one fifth grader in China is certain she has pinpointed it. “Math is the root of death and it makes life like hell. It wears out children and worries parents. It expels the vitality of school and slowly takes away life,” a girl in the central Chinese city of Wuhan penned in poem about her computational disgust. The 10-year-old poet recently gained a following among other math-haters after her mother found the poem in the laundry and posted it on social media, according to the Wuhan Evening News, which said that the mother, surnamed Dong, had no inkling that math was so painful for her daughter. Advertisement In a country where cram sessions are common among students, the poem’s words quickly struck a chord. “I understand too well,” wrote one user on social networking site Weibo. “Now the problems that fifth and sixth graders are doing are really difficult…with many adults who can’t even do them,” wrote another. Others complimented the young poet, saying that she perhaps has a greater career as a verse-maker than in numerals. “The child is too talented…she’s spoken with a greater voice than math,” one Weibo user said. China takes its math very seriously, to the dismay of many pupils and even parents in the nation. By the fifth grade, the average student is already studying algebraic equations and solving binomials. Such an emphasis helps explain why China’s test scores typically surpass those in the U.S. Shanghai students, for example, placed No. 1 in math in 2012 in an international aptitude test called the Programme for International Student Assessment. The U.S. came in 26th. While China may be an outlier in the rigor of its math studies, many other students across the globe have been similarly inspired to write about their hatred for the subject. “How do mathematicians stay alive? Do they sell their soul for massive brains?” one math student wrote in a poem called “I Hate Math” on the publishing website Booksie. The young numbers nemesis in China wrote her poem after getting a 70% on a recent exam, the Wuhan paper said. “It is the enemy of life, life from mathematics has passed. The precious, cherished life, generations have died ever-fast. Mathematics is the source of the death,” her poem continued. – Laurie Burkitt

Che differenza c'è tra 100 euro e un bond senza interessi con cui paghi le tasse da 100 euro ? - Moderatore  

  By: Moderatore on Lunedì 09 Febbraio 2015 00:48

La #b# BCE#/b# può comprare titoli sul mercato, titoli di stato, bonds, ETF strumenti finanziari di debito... #b# può comprare solo cose finanziarie#/b# La #b# BCE#/b# non può pagare stipendi, fatture, pensioni, rimborsare o pagare tasse... #b# non può comprare cose reali#/b# La BCE può comprare del debito che lo stato ha emesso per pagare stipendi, fatture, pensioni, rimborsare tasse...quindi in modo indiretto sembra che finanzi appunto la spesa per cose reali. Però resta che la BCE può comprare 1,000 mld di bonds e neanche una pizza, cioè la sua è una moneta che non circola tra la gente. Lo stato riceve soldi in due modi, vendendo bonds e incassando tasse. Quindi diresti che lo stato per pareggiare i conti deve trovare qualcuno che compra i suoi bonds o far pagare tasse a qualcuno. E la BCE può aiutarlo comprando i bonds lei ("QE"!). Se la BCE però non vuole comprare bonds dello stato, lo stato li deve vendere a qualcuno o far pagare tasse a qualcuno e quindi se esagera rimane senza soldi ? OK. Attenzione ora che un minimo di attenzione lo richiede: la risposta è No. Lo stato non ha bisogno della BCE (o di qualunque altra Banca Centrale al mondo) se vuole creare del denaro. #F_START# size=5 color=BLACK #F_MID#LO STATO NON CHIEDE NIENTE ALLA BCE. EMETTE BONDS CHE NON PAGANO INTERESSE E SCADONO DOPO UN ANNO E LI ACCETTA PER PAGARE LE TASSE. #F_END# Li emette non solo come accrediti in banca, anche come biglietti e in tagli piccoli, fino ad 1 euro. Lo stato ha creato qualcosa che circola come denaro. Se si tratta dello stato italiano o greco ha creato qualcosa che non è l'euro, ma circola in parallelo all'Euro, con uno sconto. Vediamo bene. #b# Lo stato emette cioè vende dei bonds che non pagano interesse "zero coupon" e scadono dopo un anno#/b#, ma chi mai li compra se non pagano interesse ? #i# (Lasciamo perdere ora il fatto che circa un terzo dei titoli di stato oggi nel mondo pagano 0% o anche meno per cui in questo momento non ci si fa molto caso nel mondo)#/i# #b# Lo stato fa però anche un decreto che dice che accetta per pagare le tasse questi bonds che non hanno interesse, alla pari, cioè un bond "zero coupon" da 100 euro lo accetta per pagare 100 euro di tasse#/b# . E decreta che può anche usarli per pagare stipendi o fatture. Cosa succede in pratica ? Se la gente che riceve questi bond senza interesse li usa per pagare le tasse lo stato si ritrova poi "senza soldi" ? Cioè se invece di pagare 100 euro di IMU con un bonifico lo paghi usando 500 euro di bond zero coupon, poi lo stato non avrà soldi per pagare altri stipendi o fatture perchè ha ricevuto indietro 100 euro di bond invece 100 euro di bonifico ? #b# Lo stato paga anche i prossimi stipendi e le prossime fatture e i prossimi bonds zero coupon che scadono emettendo e vendendo altri bonds zero coupon e così via ogni anno. Ne continua a creare regolarmente ogni volta che ha bisogno di pagare qualcosa.#/b# Cosa succede ? La gente ne diffida, li rifiuta e chi li riceve quando prova a usarli per pagare qualche cosa si accorge che i 100 euro di zero coupon glieli prendono al massimo per 20 euro ? Se la gente sa che può usarli per pagare le tasse e lo stato li accetta per la prossima IMU o Irap o per una multa di 100 euro sarebbe stupido che si svalutassero tanto. Perchè entro qualche settimana o mese per qualche italiano che deve pagare qualche tassa varranno 100 euro. Dato che però hanno una scadenza dopo un anno e che le tasse non le paghi tutti i giorni ci sarà un periodo di tempo in cui si può essere un poco di incertezza, cioè uno riceve i 100 euro di zero coupon il 1 febbraio 2015, sa che fino al 1 febbraio 2016 non viene rimborsato e non ci sono scadenze fiscali per lui fino a diciamo aprile e non conosce nessuno che ne abbia bisogno il giorno dopo, ma lui vuole usarli subito Se ha urgenza può essere che qualcuno glieli accetti per 90 euro, qualcuno che aspetta quando deve pagare una tassa di 100 euro e la salda con qualcosa che gli è costato 90 euro e ci guadagna 10. Dato che di questi bonds ne verrano emessi però per miliardi, che ci sono milioni di persone in Italia, che si pagano miliardi di tasse durante l'anno questo "sconto" non sarà granchè. Se lo fosse subito ci sarebbe gente che si fa prestare 100 euro e poi compra questi bonds a 80 e va a trovare qualcuno che deve pagare una tassa e glieli vende a 90 o 95....Dato che si parla di bonds e pagamenti per miliardi, siamo milioni di persone e queste transazioni si fanno in pochi minuti e non costano niente sarebbe assurdo se miliardi di bonds venissero venduti a 80 o 90 consentendo a chi li compra di guadagnare 10 o 20 (meno qualche costo, che dipende anche dai tassi di interesse, cioè se ti prestano al 3% o al 10% per fare questi arbitraggi...) QUIZ 1. In cosa differiscono 100 euro di questi bonds (scadenza un anno, che non pagano interessi e vengono accettati dallo Stato per pagare le tasse...) da 100 euro ? 2. Che cosa può far divergere il valore di 100 euro di questi bonds da 100 euro ? 3. Lo stato sta creando moneta senza l'aiuto della Banca Centrale ? 4. A parte un emissione eccessiva di questi bonds che crei un inflazione molto alta, c'è qualche ostacolo pratica ed ecomomico a questo meccanismo ? (di ostacoli legali non ce ne sono) ----- Letture consigliate per rispondere ai quiz ^"Debt Is Money We Owe To Ourselves" FEBRUARY 6, 2015#http://krugman.blogs.nytimes.com/2015/02/06/debt-is-money-we-owe-to-ourselves/?_r=0^ Paul Krugman ^"Beware of Greeks Bearing Bonds"#http://johnhcochrane.blogspot.it/2015/02/beware-of-greeks-bearing-bonds.html^ John Cochrane ^"Tax-backed Bonds—A National Solution to the European Debt Crisis"#http://www.levyinstitute.org/publications/tax-backed-bondsa-national-solution-to-the-european-debt-crisis^ Warren Mosler

non le tasse, non l'euro, non la Cina... è stato il nepotismo degli imprenditori - GZ  

  By: GZ on Domenica 08 Febbraio 2015 22:26

Luigi Zingales è probabilmente il professore di economia italiano con il "rating" accademico più alto (ci sono delle classifiche all'università che misurano in base alle pubblicazioni e incarichi formali la posizione dei docenti) Se guardi cosa dice (vedi ad es ^la lezione magistrale di Luigi Zingales allo Speciale Ravenna Future#https://www.youtube.com/watch?v=kjuLcfMuK0Q^ e altri suoi ^studi di econometria#http://www.haas.berkeley.edu/groups/finance/Diagnosing.pdf^) sembra che la causa del declino dell'industria italiana degli ultimi dieci-quindici anni sia.... #F_START# size=5 color=black #F_MID#il nepotismo dei piccoli imprenditori italiani#F_END# #/i# "...In this paper, we try to explain why Italian productivity stopped growing twenty years ago. We find no evidence that this slowdown is due to the adoption of the euro or to the impact of Chinese competition. .. ^In other words, familism and cronyism are the ultimate cause of the italian disease...#http://www.haas.berkeley.edu/groups/finance/Diagnosing.pdf^"#/i# Non l'apertura alla Cina e al resto dei paesi dove il lavoro costa 1 euro all'ora, non la tassazione asfissiante, non il crollo di domanda interna causato dall'austerità, non l'euro che ha sopravvalutato il cambio da quindici anni... Niente, questi fattori non risultano nei suoi test statistici. Riesce invece a infilare nelle equazioni in modo un tantino astruso il nepotismo atavico dei piccoli imprenditori che mettono il figlio a capo dell'azienda invece di un manager. Questo è il fattore che di colpo si è fatto sentire e ci ha affondato a partire dal 2000 #ALLEGATO_1# Ehi.. questo è come dicevo il professore di economia italiano più quotato, quello con la cattedra a Chicago, che viene ora giustamente nominato nei consigli di amministrazione non so se di ENI o cosa e citato con rispetto come dire Veronesi in medicina. E Zingales è di scuola liberista. Ti sforna uno studio di cinquanta pagine fitto di numeri sul declino delle imprese italiane e se guardi non mette nelle sue equazioni le tasse, tipo che in Korea (o le multinazionali) pagano il 20% e qui il 60%...Riesce però a sottoporre a test statistico il nepotismo dei piccoli imprenditori veneti e trova che è lì la causa del male dell'Italia. Dopodichè poi ovviamente dici, supponiamo che sia vero, che mettono i figli in azienda e non dovrebbero, dovrebbero fargli un test e se i parenti non lo passano li mettono fuori e pigliano il manager internazionale e poi si quotano e poi si fondono o si fanno comprare... Però forse gli italiani lo fanno dai tempi dei comuni, delle signore e del rinascimento no ? ----- ^mio post#http://noisefromamerika.org/node/12617^ in cui sfotto un poco i professori amici di Zingales che ne discutono con grande serietà ---- Questo è molto interessante, specialmente per le decine di migliaia di imprese italiane scomparse in coincidenza e successivamente all'adozione dell'euro e all'apertura alla Cina del 2001. Il bello di fare l'economista è che ti spiega come l'evidenza inganni. Imprenditori, management consultant (e comuni mortali) notano che dopo che il cambio sale da 1 a 1,5 dollari e verso la Germania è bloccato e dopo che si rimuovono le barriere alle importazioni dalla Cina per cui queste salgono da zero a 40 miliardi interi comparti dell'industria italiana scompaiono. E dato che i margini di profitto si riducono anche per quelle che sopravvivono ci sono meno investimenti e poi meno produttività di conseguenza. Cioè se interi settori industriali vengono decimati dal cambio sopravvalutato e dalla concorrenza a basso costo ne soffre anche la produttività. Senza contare l'aumento costante della tassazione (che non figura nello studio di Zinglaes), tipo che in Cina rimborsano l'IVA a chi esporta e da noi è salita dal 15% al 22% nel periodo.Tutto questo è però un illusione ottica perchè c'è uno studio econometrico che dice che i coefficienti non sono significativi nella regressione... per cui se anche avessimo avuto un cambio più basso del 30% e barriere verso la Cina le imprese sarebbero morte lo stesso, i margini di profitto sarebbero crollati lo stesso... Beh... se si vuole giocare al gioco della matematica però ci sono anche altri e più cazzuti che hanno dimostrato il contrario, teoricamente ed empiricamente. Ralph Gomory e William Baumol http://people.stern.nyu.edu/rgomory/academic_papers/82_national.pdf o http://mitpress.mit.edu/books/global-trade-and-conflicting-national-inte... (Gomory è un matematico puro che era a capo della ricerca di IBM, Baumol anche lui insomma..). Per fortuna anche in economia c'è chi riconcilia l'evidenza (aprire alla Cina e sopravvalutare il cambio distruggono la tua industria....) con la matematica. Non che sia necessario, perchè nessuno che abbia qualche esperienza pratica di imprese crederebbe che il "familismo" delle piccole e medie imprese italiane sia la causa principale dell'improvviso crollo dal 2000 circa in poi di quasi tutta l'industria italiana come Zingales. "...In other words, familism and cronyism are the ultimate cause of the Italian disease...." (Zingales) Bisogna anche avere il senso del ridicolo : l'indice della produzione industriale italiana era a 110 nel 2000 e oggi è crollato a 91 (dati FRED...) ed è stato il peso dell'atavico"familismo" degli imprenditori italiani medio piccoli che si è fatto sentire tutto in un colpo...Il cambio agganciato al marco, la tassazione asfissiante, il costo del lavoro cinese... nahhh...quelli nelle equazioni non risultano significativi al test del TFP.... Tra i tanti costi inutili e sprechi che appesantiscono l'economia occidentale non bisogna dimenticare quelli della ricerca universitaria in economia. Per curiosità: ci sono anche dei piccoli imprenditori che leggono questo forum ? --- a cui seguono ^reazioni scomposte di Boldrin sotto pseudonimo, seguiti da altro mio sarcasmo...#http://noisefromamerika.org/node/12617#comment-103452^

Il top economista monetario di Chicago: creare una moneta parallela - GZ  

  By: GZ on Domenica 08 Febbraio 2015 02:24

^John Cochrane#http://en.wikipedia.org/wiki/John_H._Cochrane^ oggi scrive che la soluzione per la Grecia (e anche per l'Italia) è di ^creare una seconda moneta parallela all'euro da da parte dello stato emettendo dei bond "zero coupon" (cioè senza interessi)#http://johnhcochrane.blogspot.co.uk/2015/02/beware-of-greeks-bearing-bonds.html^ ad un anno, usarli per pagare stipendi, pensioni e sussidi e accettarli per pagare le tasse. Ora che lo dice il tizio più importante a livello accademico al mondo su tutto quello che è bonds e debito ci credete che funziona ? I crediti fiscali differiti di due anni che proponiamo sai cosa sono in pratica ? Degli zero coupon a due anni. Questa seconda moneta o moneta parallela all'Euro si svaluterà rispetto all'Euro ? Sicuro, ma per il resto gli Euro continuano a funzionare nel paese per cui crei moneta addizionale ad un tasso di cambio che fluttua, senza dove convertire tutto in Lire di colpo. (Puoi persino dare un default parziale sul debito pubblico (in euro) senza uscire dall'Euro e intanto fae funzionare l'economia immettendo questa seconda moneta, dice Cochrane) In Italia gli economisti accademici, di sinistra e di destra, ignorano o al massimo se proprio qualcuno glielo chiede e non possono fare a meno di rispondere, liquidano con qualche battuta l'idea che la soluzione sia creare moneta da parte dello stato italiano, senza convertire alla Lira. Fuori dall'Italia, oltre a Warren Mosler e tanti altri che cito sempre, qui hai ora in pratica l'erede di Milton Friedman alla scuola di Chicago, il top esperto mondiale di finanza e bonds invece che conclude che sarebbe alla fine la soluzione meno peggio per noi. Questa che descrive oggi il Cochrane scrivendo da Chicago segue la stessa logica della soluzione dei ^"tax-based-bonds" di Mosler#http://www.levyinstitute.org/pubs/pn_12_04.pdf^ (che noi qui chiamavano BTP fiscali, cioè emettere BTP che vengano accettati per pagare le tasse) come subito un paio commentatori come Nick Edmonds e Ralph Musgrave hanno notato sul blog di Cochrane. Ed è anche sostanzialmente simile ai nostri ^crediti fiscali differiti#http://www.monetazione.it/DocumentiScaricabiliCobraf/49_PDF.pdf^ come ho fatto notare io (vedi commenti in inglese ricopiati sotto). Cochrane conclude che la conversione in Dracma (o Lire), la svalutazione e l'inflazione che si vorrebbero ottenere con il ritorno alla Dracma (o Lira) si possono in realtà realizzare anche all'interno dell'Euro, appunto creando una seconda moneta sotto forma di "pezzi di carta" che lo stato emette e con cui paghi le tasse. Cioè dice esattamente quello che qui predico da due anni e che ho spiegato finora invano nel libro di Hoepli ^John Cochrane#http://en.wikipedia.org/wiki/John_H._Cochrane^, per chi non lo sapesse è oggi il top economista monetario della scuola di Chicago (ci sono anche Bob Lucas, Gene Fama, Tom Sargent, ma sono vecchiotti, lui è l'erede diciamo), scrive editoriali sul Wall Street Journal, è il rivale accademico di Paul Krugman, è autore del testo di "asset pricing" più tosto che esista e diciamo è l'esperto quando si parla di bonds, debito e moneta. Qui da noi è guardato con riverenza dai liberisti come Zingales che ha co-firmato un paio di suoi paper, Boldrin e tutti quelli di NoiseFromAmerica (intorno a "Fermare il Declino"). I quali liberisti nostrani sghignazzano sempre quando si parla di creare moneta come soluzione, come ho mostrato la settimana scorsa riportando ^il mio simpatico scambio con Michele Boldrin sul suo blog#http://www.monetazione.it/forum/coolpost.php?topicGroupID=1&topic_id=4831&reply_id=123578440^. E John Cochrane in pratica li ha spiazzati dicendo:" beh... alla fine questa è la soluzione meno peggio, crei una moneta locale parallela all'Euro e la usi per pagare le tasse..." Difatti ^Fabio Scacciavillani#http://www.ilfattoquotidiano.it/blog/fscacciavillani/^ che è un altro del gruppo e imperversa sul "Fatto Quotidiano" lanciando lazzi a chiunque parli di soluzioni creando moneta (o di lira) ci è rimasto male e ha provato subito a scrivere sul Blog del suo amico Cochrane che non è possibile, ma Cochrane gli risponde: ^no ti sbagli, invece dovrebbe essere possibile, uno stato può sempre emettere dei bonds e se sono zero coupon sono in pratica come moneta#http://johnhcochrane.blogspot.it/2015/02/beware-of-greeks-bearing-bonds.html?showComment=1423334475826^ e se la BCE lo ricatta lui da default sul debito, poi usa questo zero coupon per far circolare moneta un poco svalutata, ma senza uscire dall'Euro e quindi evitando il panico da ritorno alla Dracma. Cioè Cochrane-liberisti nostrani Sette a Zero, questi non capiscono nemmeno la teoria monetaria dei loro maestri Cochrane in sostanza dice : la Grecia stampa dei zero coupon bond in piccoli tagli [anche da 1 euro], ogni anno quando scadono ne emette altri e lo Stato li usi per pagare stipendi e pensioni cioè in sostanza crea dei numeri nei conti bancari di chi deve pagare, ma volendo può anche stamparli come biglietti (#i# ^"here's the obvious solution: Greece can print up small-denomination zero-coupon bearer bonds, essentially IOUs. They say "The Greek government will pay the bearer 1 euro on Jan 1 2016." Greece can roll them over annually, like other debt. Mostly, they would exist as electronic book entries in bank accounts, but Greece can print up physical notes too."#http://johnhcochrane.blogspot.co.uk/2015/02/beware-of-greeks-bearing-bonds.html^#/i#). Li usa per stipendi e pensioni e li accetta per pagare le tasse e in questo modo la Grecia ad esempio, se la BCE non cede, può anche dare un default unilateralmente e poi usarli anche per rifinanziare le proprie banche. Insomma la Grecia fa circolare più moneta da sola, ma senza uscire dall'Euro. Cochrane scrive che alla fine che, se ci pensi bene, uno che voglia ottenere la conversione in Dracma (o Lire) e la svalutazione e inflazione associate, le può ottenere anche all'interno dell'Euro appunto creando una seconda moneta in questo modo (^"...Yes, this proposal amounts to creating a separate or dual currency, while staying on the euro. That is exactly the point. Not only does a country in default not need to change currencies, in modern financial markets, a country doesn't even need the right to print money in order to, well, print money! Bonds are money these days. There's the Drachma conversion, devaluation and inflation so many commenters desire, can happen (the latter when promises are inevitably broken) all without leaving the Euro...."#http://johnhcochrane.blogspot.co.uk/2015/02/beware-of-greeks-bearing-bonds.html^#/i#). Come ho scritto tante volte (tra l'altro citando altri paper del nostro John, ma se oggi lo dice esplicitamente lui magari diventa più difficile chiamarle teorie bislacche), nel mondo finanziario moderno, #F_START# size=3 color=black #F_MID#non c'è distinzione pratica tra moneta e bonds per cui uno stato che emetta bonds "zero coupon" (senza interessi) e li rinnovi ogni anno ha creato in pratica moneta anche senza fare uso della Banca Centrale. Draghi: bye, bye! E con questi bonds "senza interessi" paga stipendi, riduce le tasse, ricapitalizza le banche. Chiaro che si svaluteranno rispetto agli euro, ma non tanto quanto la Dracma o Lira tout court, perchè tutto il resto rimane in Euro e vengono accettati per pagare le tasse dallo stato come se fossero Euro.#F_END# Intanto per il resto tutto continua a funzionare in Euro e nessuno deve preoccuparsi che gli si tocchino i suoi euro o lo si obblighi a convertirli in Lire (o Dracme) Non so più come dirlo: se qualcuno vuole sghignazzare di quello che scrivo (e scriviamo con Cattaneo, Bossone, Mosler, Sylos-Labini, Grazzini...) su bonds, debito e moneta d'ora in poi deve anche sghignazzare dell'accademico che ha scritto il libro di testo attuale di riferimento su bonds, debito e moneta (^"Asset Pricing"#http://home.business.utah.edu/finmll/fin787/papers/cochraneassetpricingbook.pdf^, che tra parentesi è molto più difficile di quelli c'erano quando ho studiato finanza a UCLA io, ma venendo dalla Fisica il John va giù pesante con le equazioni) Il Cochrane chiede alla fine se qualcuno sa se ci siano dei vincoli legali nei trattati UE che impediscano di emettere zero coupon bonds. Ho ho scritto nel suo blog che ho inviato un email allo staff della UE e della BCE riguardo ai crediti fiscali e la BCE che: "non rientra nelle competenze della BCE occuparsi di una questione del genere" (issues for which it is not up to the ECB to deal with..) #i# (Global Media Relations Directorate General Communications & Language Services EUROPEAN CENTRAL BANK Tel: +49 69 1344 7455 Dear Sir, Thank you for your email. Unfortunately, you refer to issues for which it is not up to the ECB to deal with and therefore not in a position to answer questions. But even if these were issues indeed issues for the ECB, there would not be an official ECB opinion on them. Thank you for your understanding, Kind regards)#/i# Nota Bene Questo tema non è semplice perchè è il cuore del problema dell'Euro, del Debito e della Crisi. Per chi vuole più dettagli leggere il resto qui sotto Domande e Risposte più frequenti #i# Con questo post sto ora dicendo che non c'è più bisogno di uscire dall'Euro ?#/i# #F_START# size=4 color=black #F_MID#No. Come ho scritto nel mio post sul blog di Cochrane, probabilmente questa azione da parte dello stato italiano (o greco), andando contro la logica della BCE e della UE, alla fine porterebbe anche alla disintegrazione dell'Euro. Ma non come azione unilaterale da parte dell'Italia che si espone al panico e alla fuga dalle banche. SE CAPISCE COME FUNZIONA, l'Italia può agire in questo modo per proprio conto, e infischiarsene di quello che la BCE e la Commissione Europea le ingiungono #F_END# Se il governo italiano capisce quello che Cochrane, Mosler (e più modestamente il sottoscritto) spiegano puoi mandare a quel paese la Troika, sbattersene dell'ELA, del QE e del Fondo SalvaStati, crearsi la tua moneta in Italia con cui riduce le tasse o spende, ma restando dentro all'Euro. Questa moneta si svaluta ovviamente risetto agli Euro, ma che problema c'è ? Sono tutti soldi in più che si aggiungono agli Euro che la BCE tiene artificialmente scarsi e distribuisce solo alle banche. Se la Troika e la Germania vogliono poi buttare fuori l'Italia perchè fa da sola, devono essere loro a rompere i trattati UE e prendersi loro l'onere e il rischio della disintegrazione dell'Euro loro. Tu (Italia o Grecia) te ne stai seduto con i tuoi euro in banca, crei i tuoi zero coupon bonds o crediti fiscali per 100 miliardi o quello che ti occorre, riduci le tasse. Se necessario fai anche un default parziale sul debito, ricapitalizzi le banche e però per il resto non ti schiodi, sta a loro fare saltare tutta l'eurozona se non sopportano che ti crei una certa quantità di moneta in Italia... Insomma, crei la tua moneta parallela all'interno dell'Euro nella quantità che ti occorre, esci dalla Depressione attuale e per il resto continui come prima. E' probabile che questa azione indipendente del governo italiano alla fine porterà alla crisi finale dell'Euro, ma intanto l'Italia esce dalla crisi e poi si vede. Soprattutto non sei più stretto tra l'incudine dell'austerità e dell'asservimento alla BCE oppure il martello del dover convertire tutto in lire e rischiare il panico, hai l'alternativa di crearti della moneta e lasciare l'onere di disfare l'Euro e l'Eurozona agli altri... --- Fabio ScacciavillaniFebruary 7, 2015 at 4:21 AM Dear John, the IOUs would be illegal under the Maastricht Treaty. They would be akin to a parallel currency issued by a national government, which is explicitly forbidden. Not to mention the fact that if a government pays employees and suppliers in IOUs this constitutes ipso facto a default with all the legal and practical consequences. --- John H. CochraneFebruary 7, 2015 at 10:43 AM Fabio: Hi and thanks for writing. I don't think it's that clear. Though economically akin to a parallel currency, they're not, they are debt. They are promises to pay euros, in a country that firmly remains part of the euro system. They're promises to pay euros in the future, and will trade at a discount. And using IOUS to pay bills is not a default. If they tried to pay interest payments on government debt with IOUS, that would be default. But if they pay pensions, government workers, etc. with IOUs, that's not a legal default on anything. We know Greece is allowed to issue one year zero coupon debt. The question is what in Maastricht (the parts anyone pays any attention to!) stops Greece from issuing that in small denominations, easily transferable, acceptable for tax payments? --- gzibordi February 7, 2015 at 11:28 AM This solution resembles the one we proposed for Italy in a book published in 2014 (with Biagio Bossone from the FMI and Warren Mosler writing the introduction), to introduce deferred tax credits and use them to cut taxes on business and and payroll in order to get out of the current depression. I had run it also by Nick Rowe for instance getting a positive answer ("...If people do use them as a medium of exchange, then it is as if the individual EU countries can print their own money, at a floating exchange rate. Then they might work....(http://worthwhile.typepad.com/worthwhile_canadian_initi/2014/07/when-is-helicopter-money-optimal.html) )", so I would take a little space to ask an opinion here.. We also agree that the best thing would be to cut wasteful public expenditure, eliminate corruption, cut regulations, reform the justice system etc...but unfortunately we are all people over fifty and we want to suggest something doable in our lifetime. Also, suffocating Italian small and medium companies with taxes and lack of credit as the Troika sponsored Austerity ended up doing does not promote any of the above reforms, it just kills the only thing that works in Italy, small and medium private companies. So, we are starting to go around with this plan: Italy could issue (free-of-charge, electronic) Deferred Tax Credits to enterprises and workers which as bills of exchange would not require future reimbursement from the State, so they might not be regardes a debt (?). Rather, two years after issuance, the Italian State would accept them for the payment of all taxes to itself. Since they di not have use per se before two years they would not impact the Italian government budget before, say, 2017, yet their recipients could immediately convert them in euro (by selling them in the financial market at a discount comparable to that on a two-year, zero coupon government bond) and then after 2 years use them for reducing their tax burden. We propose at least 100 billions out of 800 billions of total taxes paid, all tax cuts, the biggest tax cut in the history of Europe... The two-year deferral provision would allow output to respond to increased demand and generate revenues which somehow offset the shortfall causing tax receipts to increase (I know, I know you are sceptical on this, but Italian industrial production is down 28% from 2007 and it would be a 100 billions tax cut directed mostly to business...). In theory these issuance could not end up violating the the Maastricht treaty 3% budget deficit as required by the fiscal compact if this huge tax cut would improve both supply and demand. Of course they might trade at a significant discount to Euros depending on expectations on the EU reaction and a possibile dissolution of the euro... People like Bill Mitchell write ok, but why not go all the way and exit the euro because it leads there... I think in the end it might end up this way, but the point is that our government can issue a parallel currency and cut taxes right now and then you see where you go from there. I also asked the ECB staff if there was any law or regulations within the EU that forbids a national country to issue them and got this answer for what is worth Directorate General Communications EUROPEAN CENTRAL BANK Dear Sir, Thank you for your email. Unfortunately, you refer to issues for which it is not up to the ECB to deal with and therefore not in a position to answer questions. ... ---

Warren Mosler commenta la "Modesta proposta" di Varoufakis - Moderator  

  By: Moderator on Mercoledì 04 Febbraio 2015 16:01

^ReteMMT#www.retemmt.it^ pubblica oggi la traduzione della "Modesta proposta" di Yanis Varoufakis riguardo l'Eurozona, e il commento passo per passo di Warren Mosler: ^EUROZONA: COMMENTO DI WARREN MOSLER ALLA "MODESTA PROPOSTA" DI YANIS VAROUFAKIS (PRIMA PARTE)#http://www.retemmt.it/component/k2/item/414-eurozona-commento-di-warren-mosler-alla-modesta-proposta-di-yanis-varoufakis-prima-parte^ ^EUROZONA: COMMENTO DI WARREN MOSLER ALLA "MODESTA PROPOSTA" DI YANIS VAROUFAKIS (SECONDA PARTE)#http://www.retemmt.it/component/k2/item/415-eurozona-commento-di-warren-mosler-alla-modesta-proposta-di-yanis-varoufakis-seconda-parte^ #ALLEGATO_1#

Warren Mosler versus Yanis Varoufakis - GZ  

  By: GZ on Mercoledì 04 Febbraio 2015 13:35

Tsipras non finge, non sta bluffando sull'Euro. L'attuale ministro delle Finanze greco Varoufakis ora è diventato di colpo una star internazionale grazie al fisico, ai modi non convenzionali e anche alle sue prolifiche idee. Tra cui non c'è assolutamente però l'Uscita dall'Euro. Tsipras e Syriza non fingono, sono proprio convinti che la Grecia debba stare nell'Euro e la loro "star", il economista/ministro delle Finanze lo dimostra qui sotto. Il Blog di Grillo ad esempio ha un altro articolo oggi sulla Grecia che deve uscire dall'Euro dal quale sembra che Tsipras sia avviata in quella direzione (^"Cosa farà adesso Tsipras? Per far fede agli impegni elettorali deve uscire dall'Euro...#http://www.beppegrillo.it/2015/02/la_grecia_deve_uscire_fuoridalleuro.html^), quando non è vero e ogni sondaggio in Grecia mostra un 70% e rotti pro-Euro, cioè il mandato elettorale NON è stato di uscire dall'Euro. Bagnai che ormai è il portavoce dell'euroexit ha ripetuto il suo disprezzo per ^i finti rivoluzionari di Tsipras manovrati dalla UE#http://www.ilsussidiario.net/News/Economia-e-Finanza/2015/1/27/FINANZA-Bagnai-Tsipras-il-finto-rivoluzionario-manovrato-dall-Ue/576230/^ senza però come suo stile entrare in dettaglio nei problemi concreti della conversione in lire o dracme. #ALLEGATO_1# Tre anni fa Varoufakis era un economista all'università di Atene con un bel blog e aveva discusso in dettaglio anche la proposta di Mosler di uscire dall'Euro senza convertire i conti in banca che sono in euro. Quella di uscire dall'Euro in modo graduale, introducendo la lira o la dracma come moneta parallela è la proposta più realistica e riduce i pericoli di crash del sistema finanziario come qui si prova a discutere da tempo. Ma lo stesso Varoufakis spiegava che lui è comunque per salvare l'euro e stare nell'Euro e che uscirne sarebbe un disastro, anche con uno schema come quello di Mosler. (Notare che quando hanno discusso perlomeno, neanche Mosler era per l'uscita dall'Euro come opzione numero uno, leggere sotto). Bisogna rendersi conto che è un ottima cosa che in Italia il M5S, la Lega e altri siano per l'uscita dall'Euro, ma devono scontrarsi con l'85% degli esperti che gli dicono di no e devono battere i loro argomenti seri, quelli sui crediti, debiti e banche. Non basta dire che esporterai di più e importerai di meno e avrai la "sovranità monetaria" che di per sè è una bella frase, se non spieghi in dettaglio come funzionerà quando la gente ti porta i soldi via dalle banche perchè teme di ritrovarsi lire o dracme.... Ad ogni modo leggi Varoufakis qui... ^"Abandoning a sinking ship? A plan for leaving the euro" November 27, 2011 by yanis Varoufakis#http://yanisvaroufakis.eu/2011/11/27/abandoning-a-sinking-ship-a-plan-for-leaving-the-euro/^ #i# As regulars of this blog know, I am of the view that the eurozone’s collapse will be a harbinger of a postmodern 1930s. While virulently opposed to the eurozone’s creation, in its time of crisis I have been campaigning for saving the euro. Of course, as Alain Parguez wrote aptly here, it is impossible to save someone, or something, that does not want to be saved. In this post, while not going back on my personal commitment to keep trying to save a monetary union bent on self-destruction, I shall relate to you an idea on how a peripheral member-state could try to minimise the (huge) socio-economic costs of an exit from the eurozone forced upon it by the latter’s steady disintegration. The said plan was put together with Ireland in mind. Its authors are Warren Mosler (an investment manager and creator of the mortgage swap and the current Eurofutures swap contract) and Philip Pilkington, a journalist and writer based in Dublin, Ireland. Their starting point is a (perfectly spot on) diagnosis: “austerity programs” are “an abject failure and yet European officials continue to consider them the only game in town. So, we can only conclude at this stage that, given that European officials know that austerity programs do not work, they are pursuing them for political rather than economic reasons.” For reasons that I have also put forward repeatedly, unless overturned, this political project will, perhaps unintentionally, lead to the eurozone’s collapse. Should a country like Ireland wait until the bitter end or should it prepare for an exit before the final nail has been hammered into the euro’s coffin? #b# Mosler and Pilkington#/b# argue for an exit. But how can Ireland, or for that matter Portugal or Greece or Italy, exit without the sky falling on our heads? Here is what they propose. For the complete text click here: 1. Upon announcing that the country is leaving the Eurozone, the government of that country would announce that it would be making payments – to government employees etc. – exclusively in the new currency. Thus the government would stop using the euro as a means of payment. 2. The government would also announce that it would only accept payments of tax in this new currency. This would ensure that the currency was valuable and, at least for a while, in very short supply. And that is pretty much it. The government spends to provision itself and thereby injects the new currency into the economy while their new taxation policy ensures that it is sought after by economic agents and, thus, valuable. Government spending is thus the spigot through which the government injects the new currency into the economy and taxation is the drain that ensures citizens seek out the new currency. The idea here is to take a ‘hands off’ approach. Should the government of a given country announce an exit from the Eurozone and then freeze bank accounts and force conversion there would be chaos. The citizens of the country would run on the banks and desperately try to hold as many euro cash notes as possible in anticipation that they would be more valuable than the new currency. Under the above plan, however, citizens’ bank accounts would be left alone. It would be up to them to convert their euros into the new currency at a floating exchange rate set by the market. They would, of course, have to seek out the currency any time they have to pay taxes and so would sell goods and services denominated in the new currency. This ‘monetises’ the economy in the new currency while at the same time helping to establish the market value of said currency. #b# My reaction to this plan is simple: It is a blueprint for anyone who thinks that the euro system is past the point of no return. Once that point has been and gone, it is perhaps essential to move into this direction swiftly. However, I do not believe that the eurozone is, presently, past the point of no return. It is still possible to salvage the common currency by means of something akin to our Modest Proposal#/b# . It may take more intervention by the ECB than the Modest Proposal envisions (courtesy of the awful delay in implementing a rational plan, continuing instead on the present unsustainable path) but it is still, I think, feasible. The reason why I am adamant that this is not, yet, the time to abandon ship, is #b# the huge human cost of the eurozone’s breakdown#/b# . Consider for example what will happen if we, indeed, adopt the exit plan proposed above. #F_START# size=2 color=darkred #F_MID# All contracts by the government to the private sector (abroad and domestically) will be renegotiated in the new currency after the initial depreciation of the latter. In other words, domestic suppliers will face a large haircut instantly. Many of them will declare bankruptcy, with another large lump sum loss of jobs. The banks will run dry and will not be kept open by the ECB. Which means that the only way Ireland or Greece or whoever adopts this plan can keep its banks open is if they are recapitalised in the new domestic currency by the Central Bank. But this means that bank account deposits will, de facto, be converted from euros to the new currency; thus annulling the beneficial measure of no compulsory conversions of bank holdings into the new currency (see above). The authors claim that the above ill effects will be lessened by the government’s new found monetary independence which will enable it to discontinue austerity programs immediately and adopt counter-cyclical fiscal policy, as Argentina did after its default and discontinuation of the pesos-dollar peg. This may be so but all comparisons with Argentina must be taken with a large pinch of salt. For Argentina’s recovery, and associated fiscal policies, was far less due to its renewed independence and much more related to a serendipitous rise in demand for soya beans by China. While it is true that the weaker currency will boost exports, it will also have a devastating effect: The creation of a two tier nation. One nation that has access to hoarded euros and another that does not. The former will acquire immense socio-economic power over the latter, thus forging a new form of inequality that is bound to operate as a break on development for a long while – just like the inequality that sprang up in the post 1970s period did enormous damage to our countries’ real development (as opposed to GDP growth numbers) in the second postwar phase. Last, but certainly not least, even if one country exits the eurozone in this manner, the eurozone will unwind within 24 hours. The European System of Central Banks will break instantly down, Italian spreads will hit Greek levels, France will turn instantly into a AA or AB rated country and, before we can wistle the 9th Symphony, germany will have declared the re-constitution of the DM. A massive recession will then hit the countries that will make up the new DM zone (Austria, the Netherlands. possibly Finland, Poland and Slovakia) while the rest of the former eurozone will labour under significant stagflation. The new intra-European currency wars will suppress, in unison with the ongoing recession/stagflation, international and European trade and, therefore, the US will dive into a new Great Recession. The postmodern 1930s that I keep speaking of will be a tragic reality. #F_END# In summary, this plan may end up being the only way out of a vessel heading for the rocks. We must keep it in mind given that our European leaders’ bloodymindedness has put, and keeps, a whole Continent on the rock-bound path. But it is not time yet to adopt it. For it will come at an incredible human cost; a cost that can still be averted (assuming that I am right in saying that the point of no return has not been reached – yet). We still have a chance to storm the bridge and change course. Failing that, a plan like that by Mosler and Pilkington may be the equivalent of our lifeboats. We should, however, always keep in mind that our lifeboats will be launched in icy seas and, while stranded on them, many will perish. #/i# Qui Mosler e Pilkington avevano risposto a Varoufakis dopo qualche giorno, dicendo che NON erano per l'uscita dall'Euro come opzione favorita (nel 2011), ma che se dovevi uscirne il piano per farlo era questo, cioè creare una moneta parallela all'Euro e non convertire tutti i conti bancari e imporre che tutti i contratti e pagamenti siano di colpo in Euro. Notare che Mosler e Pilkington insistono sul fatto che in questo modo la nuova lira o dracma non divergerà molto dall'euro, perchè appunto non ci sarà una fuga di capitali e panico, il pubblico manterrà i suoi euro e li convertirà gradualmente in lire. Inoltre niente impedisce agli italiani o greci che devono fare pagament all'estero di usare gli euro che hanno per cui la quantità di lire che vanno sul mercato dei cambi estero è limitata ^Mosler/Pilkington: Response to Yanis Varoufakis Regarding Our Eurozone Exit Plan#http://www.nakedcapitalism.com/2011/12/moslerpilkington-response-to-yanis-varoufakis-regarding-our-eurozone-exit-plan.html^ 1 dicembre 2011, Naked Capitalism Recently the Greek economist Yanis Varoufakis responded to the euro exit plan that we published on Naked Capitalism a few days ago. While Varoufakis was broadly supportive of the plan if an exit was absolutely necessary, he criticised some of the details therein. Before we deal with some of the issues he raised – some of which are very important – we should first note as clearly as possible that neither one of us is advocating exit from the Eurozone for any countries therein. We both agree with Varoufakis that this would probably be a more painful option than simply staying in the currency union even with the current austerity programs in place. In addition to this, both of us have published pieces arguing that the Eurozone will likely weather this crisis and the ECB, in some shape or form, will probably step in to backstop the debt of the peripheral governments in the coming months. We merely published our sketch of an exit plan because both of us believe that it is always good to have a Plan B at the ready should any contingencies arise. We also think that having a viable plan in hand strengthens peripheral governments bargaining power vis-à-vis their neighbours. But more on this in a moment. First, let us deal with some of the issues that Varoufakis raised. (All numbered points in italics are Varoufakis’, below is our response): 1. All contracts by the government to the private sector (abroad and domestically) will be renegotiated in the new currency after the initial depreciation of the latter. In other words, domestic suppliers will face a large haircut instantly. Many of them will declare bankruptcy, with another large lump sum loss of jobs. First of all, there may not be any initial depreciation of the new currency if the government initiating the exit gets the exchange rate right. Since the new currency is required to pay taxes we anticipate that there should be a fairly consistent demand for it especially when it is first introduced. Take the example of a domestic industry – say, a cement manufacturer that sells its goods to the government. It would be paid in the new currency and provided that the currency’s value remains somewhat constant the new currency can then be used to pay workers. In addition to this they will, as they do now, price their output relative to their costs so there would be no threat of bankruptcy. Perhaps the key point here is that we do not anticipate a severe shortfall of demand for the new currency. Since it is released into the system slowly, and since it is required to extinguish tax liabilities, and finally since there will be an immediate need for cash in circulation, it should be widely sought after by economic actors. If, on the other hand, a company has loans outstanding in euros they may need to convert some of their profits from the new currency into euros to service these obligations. Again, this has as much to do with how large the profits they accumulate are, as it does with the exchange rate between the two currencies. If their real income falls they might take a hit. But such is business. Then there is the question of where these businesses get their inputs. If these inputs come from the domestic economy they will be able to pay for these in the new currency. If they come from abroad they will cost more money, if indeed the new currency does depreciate when introduced and even then the costs would be passed on to the consumer. 2. The banks will run dry and will not be kept open by the ECB. Which means that the only way Ireland or Greece or whoever adopts this plan can keep its banks open is if they are recapitalised in the new domestic currency by the Central Bank. But this means that bank account deposits will, de facto, be converted from euros to the new currency; thus annulling the beneficial measure of no compulsory conversions of bank holdings into the new currency. This seems to us the most important point that Varoufakis raises. European banks do indeed have problems with both euro and dollar denominated liquidity and these problems will only worsen should there be a default and exit. Hence, we are back to the prospect of bank runs and other financial nasties. In this case the government in question would, of course, only be able to provide liquidity in the new currency. The problems caused by this will only be as substantial as the amount by which the exchange rate between the new currency and the euro diverges. In the meantime, depositors will be exchanging euros for the new currency in order to meet ongoing payments (payrolls, taxes etc.). #b# Once again, we underline the fact that we believe that the demand for the new currency would be quite strong and devaluation limited.#/b# However, if a bank’s net worth (equity capital) falls below required minimums for any reason, the government will have to take it over and reorganise it. Options will then include: selling the bank as an ongoing business or selling the assets to other institutions. Both of these could lead to large losses for equity holders and, if the losses are severe enough, losses for depositors. It is not unheard of for depositors to suffer losses of the order of 25% during liquidation. We do advocate full deposit insurance be put in place to protect deposits denominated in the new currency, but deposits in euros will still be at risk and in this sense Varoufakis’ concerns have merit. 3. The authors claim that the above ill effects will be lessened by the government’s new found monetary independence which will enable it to discontinue austerity programs immediately and adopt counter-cyclical fiscal policy, as Argentina did after its default and discontinuation of the pesos-dollar peg. This may be so but all comparisons with Argentina must be taken with a large pinch of salt. For Argentina’s recovery, and associated fiscal policies, was far less due to its renewed independence and much more related to a serendipitous rise in demand for soya beans by China. The extent to which soya bean price rises led to the Argentine recovery is subject to much debate. Certainly, it allowed Argentineans access to foreign reserves which they could use to extinguish foreign loans, but to what extent it was the cause of the recovery is a definite grey area. We hold that the fiscal policies initiated by the Kirchner government that removed substantial fiscal drag played a significant role in the recovery. Varoufakis, by saying: “Argentina’s recovery, and associated fiscal policies, was far less due to its renewed independence and much more related to a serendipitous rise in demand for soya beans by China”, seems to imply that the fiscal policy expansion was somehow ‘allowed’ by the rising soya bean demand and the influx of foreign currency reserves. This is not the case. When Argentina ended the dollar peg they became able to extend government spending in as large quantities as they saw fit – that is, practically speaking: reducing fiscal drag by as much as the inflationary pressures created thereby were tolerated. After depegging, Argentina’s fiscal position could be run into deficit without risking insolvency or causing interest rates to skyrocket, both of which were the key constraints on government spending throughout the dollar peg era. In this way, the Argentinean example is perfectly viable as a comparison to a Eurozone country undertaking an exit. If the exit is undertaken and a floating exchange rate adopted, fiscal policy can be run into deficit until political limits, devaluation or inflation allows it to run into deficit no more. 4. While it is true that the weaker currency will boost exports, it will also have a devastating effect: The creation of a two tier nation. One nation that has access to hoarded euros and another that does not. The former will acquire immense socio-economic power over the latter, thus forging a new form of inequality that is bound to operate as a break on development for a long while – just like the inequality that sprang up in the post 1970s period did enormous damage to our countries’ real development (as opposed to GDP growth numbers) in the second post-war phase. Once again, the currency may not depreciate very significantly but even if it does, as the economy is brought back to full employment and output through reduced fiscal drag and increased exports, the government is then free to address distributional issues as it sees fit. The key point here would be to highlight these issues clearly prior to the exit taking place. 5. Last, but certainly not least, even if one country exits the eurozone in this manner, the eurozone will unwind within 24 hours. The European System of Central Banks will break instantly down, Italian spreads will hit Greek levels, France will turn instantly into a AA or AB rated country and, before we can whistle the 9th Symphony, Germany will have declared the re-constitution of the DM. A massive recession will then hit the countries that will make up the new DM zone (Austria, the Netherlands. possibly Finland, Poland and Slovakia) while the rest of the former eurozone will labour under significant stagflation. The new intra-European currency wars will suppress, in unison with the ongoing recession/stagflation, international and European trade and, therefore, the US will dive into a new Great Recession. The postmodern 1930s that I keep speaking of will be a tragic reality. We should again reiterate that we are not actually calling for an exit. We simply believe that the governments should have a contingency plan and, most importantly, that this contingency plan would steer them away from the very real desire to peg their new currency to either the euro or to some other foreign currency in the case of default. As we wrote in the original plan, should this happen we expect another Argentinean/Russian style financial collapse within a few years of the new currency peg being adopted. We should also point out that having a viable exit plan and having this exit plan and its possible results openly talked about gives the peripheral countries more bargaining power vis-à-vis their austerity loving neighbours. At the moment we should be focused on drafting any sort of national strategy that can give power back to sovereigns vis-à-vis the Eurozone. (In this, we know that Varoufakis sympathises as he has recently shown interest in our jobs program funded by tax-backed bonds which one of the authors [Pilkington] is currently trying to flog in Ireland). We also think that it is unlikely that an exit will actually occur. We both think that the ECB will almost undoubtedly step in to backstop the unruly debt burdens of the periphery. However, this will probably mean that the periphery will be kept on ‘life support’ while austerity continues to be imposed upon it. Once again, it is imperative that countries within the periphery have as many bargaining chips as possible in their negotiations with their fellow Europeans. Lastly, we should note that, should a nation exit the Eurozone in the manner we have outlined, a worldwide deflationary collapse might actually work to their advantage. Why? Because with their new currency they could undertake an Argentinean-style jobs guarantee program which would maintain full employment domestically while real terms of trade shifted dramatically in their favour as worldwide prices fell. Or, to put it another way: peripheral countries like Ireland would no longer have to rely on export-oriented growth in a world plagued by massive deflationary contraction. Instead they could run fiscal deficits to maintain full employment and high living standards while having little concern for the potential devaluation of the new currency caused thereby because worldwide prices would be falling at the same time. Qui hai anche il commento di Mosler dettagliato alla proposta alternativa di Varoufakis ^EUROZONA: COMMENTO DI WARREN MOSLER ALLA "MODESTA PROPOSTA" DI YANIS VAROUFAKIS (PRIMA PARTE)#http://www.retemmt.it/component/k2/item/414-eurozona-commento-di-warren-mosler-alla-modesta-proposta-di-yanis-varoufakis-prima-parte^

I greci sono grandi negoziatori - Moderatore  

  By: Moderatore on Martedì 03 Febbraio 2015 12:02

Ieri e oggi tutti i mercati sono saliti perchè... (Bloomberg) -- ^Greece retreated from its call on the euro area to write down its debt#http://www.bloomberg.com/news/articles/2015-02-02/greece-standoff-sparks-ire-from-u-s-u-k-over-economic-risks^, and instead proposed to exchange existing borrowings for new bonds linked to the country’s growth. Ma non c'è solo questo, che sembra un rimangiarsi la retorica elettorale e piegarsi al mercato finanziario. I greci sono famoso per essere grandi commercianti e negoziatori, un mio amico che ha venduto piastrelle in tutto il mondo per venti anni mi diceva che se dovesse dire chi sono i più astuti ci sono i greci, seguiti dagli ebrei e dai libanesi. Al momento la strategia della Grecia è stata : 1) annunciare che avrebbe chiesto di cancellare metà del debito e poi di rimangiarsela appunto ieri optando per uno "swap" consigliato da Lazard che ha entusiasmato i mercati 2) La settimana prima la Grecia aveva rifiutato i 7 miliardi che la Troika le doveva, perchè ha detto che non riconosce più l'autorità della Troika 3) Ieri però ha chiesto alla BCE e alla Commissione Europe e al FMI (cioè alla Troika in sostanza) di farle emettere 10 miliardi di Bot greci -------- Athens seeks higher T-bill limit ^Finance minister requests ceiling to rise by 10 bln euros and for Eurosystem to pay its Greek bond earnings#http://ekathimerini.com/4dcgi/_w_articles_wsite2_1_03/02/2015_546814^ By Eleni Varvitsiotis Greece submitted on Sunday a request to issue an additional 10 billion euros of treasury bills in a bid to plug a funding gap and secure the time needed for the government to conduct negotiations with the country’s creditors. The request also includes the immediate payment of earnings by the Eurosystem from Greek bonds amounting to 1.8 billion euros, which had been linked to the last assessment by creditors. According to a high-ranking official in Brussels who declined to be named, the request was submitted in Paris by Finance Minister Yanis Varoufakis to French counterpart Michel Sapin and European Commissioner for Economic and Monetary Affairs Pierre Moscovici. Greece can currently issue a maximum of 15 billion euros in T-bills, a limit it has already reached. Varoufakis asked for the ceiling to be raised to 25 billion euros so that Greece can cover its needs during a “bridge agreement” ahead of a final settlement between the eurozone and Athens. Greece’s European peers are reluctant to satisfy the request as the European Central Bank’s (ECB) monitoring mechanism has already stopped local lenders from buying more T-bills, telling them to be more cautious with their cash flow. It would essentially take a political decision in Brussels for the 15-billion ceiling to be raised as it is not an issue that can be solely decided by the ECB and must have the okay of the European Commission and the International Monetary Fund. It is also unlikely that the request for an additional 10 billion euros will be met, though a smaller expansion to the T-bill pool could be granted. The payment to Greece of the Eurosystem’s earnings is also a decision that would require the consent of all eurozone member states, given that the release of the 1.8 million euros was dependent on the outcome of the bailout program review. Sources in Brussels told Kathimerini that eurozone finance ministers are in constant communication and it is likely that instead of an extraordinary Eurogroup meeting there will be consultations over the telephone among certain ministers and representatives of the creditors ahead of the European Union summit on February 12.

Tsipras e Lazard: "il lupo viene assunto dalle galline" - Moderatore  

  By: Moderatore on Martedì 03 Febbraio 2015 00:26

Uelà...^"La Grecia sceglie Lazard per rinegoziare il debito"#http://www.nextquotidiano.it/grecia-sceglie-lazard-per-rinegoziare-debito/^ Tsipras e compagni non si mettono mai la cravatta, cantano Bella Ciao ma quando si parla di soldi si rivolgono a Lazard. Come si può leggere qui a fondo pagina in questo articolo del New York Times sul libro di Cohan sulla storia di ^Lazard#http://www.lazard.com/^, qui parliamo di una Goldman Sachs al quadrato, la quintessenza della finanza anzi dell'aristocrazia finanziaria internazionale da più di un secolo e come nota di passaggio anche il New York Times, se è consentito dirlo aristocrazia ebraica (a Goldman Sachs è più misto come ambiente). Non che ci sia niente di male, anzi vuole dire che cerchi il meglio quando si parla di debito e che cerchi le connessioni giuste, che non sei un dilettante. Meglio per chi ? Beh... questo è più complicato...come ha twittato oggi ^Warren Mosler " il lupo viene assunto dalle galline"#http://memmt.info/site/mosler-varoufakis-mi-sembra-tutto-molto-sbagliato/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=mosler-varoufakis-mi-sembra-tutto-molto-sbagliato&utm_source=twitterfeed&utm_medium=twitter^ Cosa sembra che venga fuori come proposta per il debito greco da Syriza gestita dal suo economista Yarooufakis ? #ALLEGATO_2# Da quello che si legge Varoufakis dice : “la Grecia è nell’euro e resterà nell’euro”, "..ripagare tutto con gli interessi”, "mantiene un surplus primario" e allo stesso tempo aumenta la spesa pubblica...E come si ottiene questo miracolo ? Con una serie di "swap" del debito vecchio con debito nuovo indicizzato al PIL e altra ingegneria finanziaria che mantiene il debito, sembra, in termini nominali. Una di quelle manovre in cui l'unica cosa certa è che i consulenti e le banche incassano parcelle e commissioni da paura. Forse però i miracoli sono possibili perchè il banchiere di Lazard che si occuperà del debito greco è Matthieu Pigasse, uno dei tre soci proprietari di LeMonde e altri media, del giro si Dominique Strauss-Khan e uno dei personaggi che contano in Francia. Cioè, il concetto che potevano ad esempio chiedere anche a me come fare per il debito perchè non è complicato, ma magari questo ha più connessioni e contatti e li aiuta a giocare un gioco... (Qui ^un intervista a Matthieu Pigasse#http://www.ft.com/intl/cms/s/2/b979fab2-e0d1-11e3-a934-00144feabdc0.html^, uno di quelli che in Francia chiamano la “gauche caviar” cioè "la sinistra che mangia caviale". Qui il ritratto sul Financial Times) #ALLEGATO_1# Insomma tra Soros che finanzia Syrizia perchè è per l'immigrazione indiscriminata e multiculturale/multirazziale e Lazard che li consiglia di fare degli "swap" di debito i nostri amici di Syriza forse sanno come stare al mondo ----Cosa è Lazard ?---- ^"Bankers Behaving Badly"#http://www.nytimes.com/2007/05/27/books/review/Parker-t.html?pagewanted=all&_r=0^ New York Times, May 27, 2007 A somewhat similar fate, to judge by William D. Cohan’s “Last Tycoons,” seems to have befallen ^Lazard Frères & Company#http://www.lazard.com/^. For more than a century, the legendary firm was considered by many in the clubby world of high finance the quintessence of investment banking, with its aristocratic European hauteur, superlative trans-Atlantic connections and unmatched savoir-faire in the advice it dispensed to ultra-wealthy individual and corporate clients. Although much smaller than better-known rivals like Goldman Sachs, Lazard engendered awe among Wall Street insiders. Cohan, who once worked at Lazard, tells a sprawling, gossip-filled tale about the firm, the careful cultivation of its lustrous reputation and, in the last decade or so, that reputation’s apparent undoing. It is far from an epic tragedy — the story is, after all, about money and its most avid pursuers. Moreover, in dollar terms, Lazard — however dimmed its reputation — is seemingly thriving as never before, its stock price having doubled in the past two years. But Cohan’s portrayal of the firm’s dominant partners — whose gargantuan appetites and mercurial habits provide the unifying force behind the book’s operatic melodramas — makes this an epic in its own way. In fact, “The Last Tycoons” bears a striking resemblance to F. Scott Fitzgerald’s “Last Tycoon.” Fitzgerald set his novel in Hollywood, and described lives, temperaments and ambitions that closely approximate those of Lazard’s most important figures. Of course, Cohan isn’t Fitzgerald. After 700 pages, many will come away feeling the bank’s story might work better as a tale told by Hollywood — a French-accented “Dynasty” meets “What Makes Sammy Run?” In this book, the bank’s five most prominent modern-day partners — André Meyer, Felix Rohatyn, Michel David-Weill, Steven Rattner and Bruce Wasserstein — share tumultuous center stage. Because most Americans won’t recognize their names, Cohan meti *** usly details the impressive (but not entirely winning) reasons for their outsize reputations among denizens of Wall Street, the Upper East Side and the Hamptons. Long the dominant force, André Meyer (who died in 1979) wasn’t a Lazard, but shared deep Alsatian Jewish roots with the family. Such connections mattered, as the firm’s birth and rise make clear. In the 1840s, three Lazard brothers left Alsace for New Orleans. Decamping soon thereafter for San Francisco — and joined by another brother and a cousin — they quickly made a fortune as dry goods merchants after the 1849 gold rush. By the 1880s, the Lazard clan had shrewdly used a small but profitable sideline — the shipping, trading and apparently early arbitraging of gold, silver and currency — to reinvent the family as trans-Atlantic bankers for an elite clientele, with offices in New York, London and Paris. For the next half-century — thanks to rapid industrialization, global investing, expensive wars and profitable arms races — Lazard thrived as an adviser to corporations and governments, and at the expense of much larger, WASP-dominated competitors. The firm skirted bankruptcy more than once, but each time recovered stronger than ever. New York became the most powerful and profitable of Lazard’s three branches, owing to Meyer’s courtship of Manhattan’s fast-rising Jewish Brahminate. The firm was also helped by his courtship, frequently amorous, of a succession of beautiful and beautifully connected society wives and widows — most famously, in his later years, Jacqueline Kennedy. Meyer’s protégé Felix Rohatyn once said about his mentor: “He wanted to be loved. He had a great sense of buying and selling — things and people. He was the most ruthless realistic analyst of human character I have ever met. ... I fought him every day for 20 years. You had to. If you didn’t fight him, you were finished. ... He destroyed a lot of people.” Much of the book provides the evidence for that testimony. Under Meyer’s tutelage, Rohatyn prospered, becoming the firm’s pre-eminent deal maker by engineering a string of high-profile corporate mergers and takeovers in the 1960s and early ’70s — while carefully never challenging Meyer’s need for total control. Rohatyn’s gifts were not unalloyed: he more than once worked at the darkly clouded intersection between politics and business — most notoriously involving Harold Geneen, ITT, Chile and Richard Nixon — and thereby badly tarnished his and the firm’s reputation for a time. But when New York nearly collapsed in the mid-’70s, the city called on Rohatyn to put its finances back in order. Manhattan and its powerful media adored him, transforming “Felix the Fixer” into a much-sought-after pundit and Democratic Party economic policy maven. By the late ’70s, Meyer’s age and health required a successor — a position that Rohatyn declined and that instead fell to Michel David-Weill, whose family, along with Meyer’s, then still controlled Lazard. But his tenure soon brought challenges as contradictory and destructive as any bred under Meyer. The wave of corporate permutations and consolidations in the ’80s made Lazard ever more influential and profitable — and induced it to hire a talented new crop of bankers from comparatively middle-class backgrounds. Among these, Steven Rattner and Bruce Wasserstein would prove defining figures at the bank, for better and for worse. Rattner, the son of a paint manufacturer from Long Island, went to Lazard after reporting for The New York Times, where he forged an important friendship with Arthur Sulzberger Jr., now the publisher. Assigned to the Washington bureau, Rattner, Cohan suggests, too eagerly befriended some of the city’s most influential deal makers, men who would eventually help him move on to investment banking. Rattner’s Rolodex of media and political connections helped make millions upon millions for Lazard, his clients and himself as he midwifed some of the richest deals in the ’90s. His success resulted in a bitter rivalry with Rohatyn, but more important, it led David-Weill to make Rattner the deputy chief executive officer. Rattner soon let his new position overshadow that of David-Weill — an error Rohatyn had avoided with Meyer. David-Weill overthrew Rattner after he tried to restructure the New York, London and Paris offices in ways that threatened the Frenchman’s power. Rattner’s departure set the stage for the arrival of Bruce Wasserstein. The Brooklyn-born son of a ribbon manufacturer, Wasserstein had briefly worked as a Nader’s Raider before turning to investment banking, where his brilliant but often very expensive deals earned him the nickname Bid-’Em-Up Bruce. Wasserstein is Lazard’s chief executive today because he outmaneuvered David-Weill, forcing Lazard from private partnership to public company. The shift destroyed the byzantine structure that had given Meyer and David-Weill their unrivaled control, but also brought unwanted scrutiny to the myriad struggles that had long been concealed behind the firm’s impeccably upright reputation. Yet ignominy aside, going public vastly enriched Wasserstein, the partners who joined him — and even David-Weill. In many of its details, “The Last Tycoons” will captivate those closest to the industry. They will learn that David-Weill’s percentage of the firm’s profits was 25.7552 in 1977, that Lazard paid $100 million to settle a municipal bond kickback scandal, even which senior partner preferred the Hoyo de Monterrey Epicure No. 1 brand of illegal Cuban cigars. But for a general audience, there is little that will seem new after two decades of Enrons, Worldcoms and Milkens — all tales of similarly motivated men, the Masters of the Universe. We hear about the requisite amorous indiscretions (even a lurid S-and-M-tinged homicide), overconspicuous consumption, petty vanities and betrayals, and the habitual collecting of high-priced art and oversize homes. Judging the art collection left by Meyer after his death, a writer remarked that it was “a glorious triumph of mystique over substance.” One is tempted to imagine that line as a caption for some future cartoon depicting a middle-aged, overweight and badly dressed banker, with Manhattan’s skyline in the background, dressed in a bespoke tab-collared, French-cuffed shirt with the monogrammed initials “LFNJ.”

Natalino Balasso: allucinazioni collettive all'interno di gruppi autoreferenziali - Moderatore  

  By: Moderatore on Lunedì 02 Febbraio 2015 22:49

^di Natalino Balasso 31 gennaio#https://www.facebook.com/natalinobalasz/posts/949068358444652^ (segnalato da ComeDonChisciotte) Ma se l'Europa è ridotta a poche élite che controllano grazie al loro peso sull'economia tutte le politiche degli stati; se qualunque tipo di governo, sia esso di sinistra, di destra, di centro, libertario, conservatore, deve comunque riferire le proprie politiche agli impegni presi (che, ad esempio, per l'Italia significa 150 miliardi o giù di lì); se, insomma, le scelte di un governo nuovo sono già avviate sul binario del cilicio, cioè dell'assestamento dei conti, che sono numeri che non tengono conto della vita della gente; alla fin fine, ha senso eleggere un governo? Qui non si tratta di sovranità nazionale, magari fossero tutte annullate le sovranità nazionali, a fronte di un'Europa veramente libera! Qua si tratta di biodiversità. Dividersi sui partiti, sui nomi, quando un comunista come Tsipras si allea con la destra conservatrice per tentare una politica antieuro (che non è detto che porti da qualche parte) e in altri paesi si fanno alleanze simili per poter governare in linea con la Troika, non ha senso. Non ha senso perder tempo a disquisire su idee, ideologie, partiti, mode intellettuali del momento, nomi, se chiunque vincerà è destinato a poter governare in un solo modo. Mai come in questo periodo la politica è puro intrattenimento. In Italia si sono sprecate paginate sui giornali riempite con nomi di probabili presidenti quando si sapeva già che per due giorni le votazioni non sarebbero servite, si sono spesi fiumi di denari per interi pomeriggi televisivi di ipotesi, quando bastava aspettare sabato e occuparsi di cose più sensate. L'orgia dei numeri alle politiche alle europee alle amministrative, i battibecchi isterici dati in pasto al pubblico convinto che si stia parlando di politica, sono puro intrattenimento. Le indignazioni stentoree, le proteste sommesse, le critiche, le autoesaltazioni, intrattengono il pubblico nella descrizione del nulla quotidiano. Il 70% della gente non ha nessuna influenza sulla politica del proprio paese, conta solo chi è ai piani alti della piramide, come quel tizio a Padova che dichiarava 10.000 euro l'anno e gli hanno sequestrato beni per 130 milioni. Quella è la gente che può influire sulle decisioni, tant'è che a prendere in mano intere porzioni della politica amministrativa c'è la mafia, c'è la camorra, c'è la 'ndrangheta, anche nelle regioni del nord. Di che stiamo parlando dunque? Quale senso ha questo nostro cincischiare all'interno dei nostri miseri steccati di pensiero? Perché quelle pagine inviperite contro questo o quello accusati del fatto di indossare una casacca, quando quelle casacche sono come le maglie dei calciatori: puro intrattenimento? Immersi nel nostro racconto del mondo, dimenticando volutamente il fatto che non contiamo un 'azzo, abbaiamo contro quelli dall'altra parte del cancello, mentre i media c'intrattengono con sensatissimi discorsi sugli sviluppi da temere o da sperare. Ma pare che provare a vedere le cose da un punto di vista che non sia il nostro solito ci faccia schifo e allora restiamo nelle nostre sicurezze emozionali: che nessuno disturbi le nostre certezze, le facce solite, i modi simpatici, i nemici sporchi, gli avversari sono tutti idioti, i nostri, i loro. Tutte visioni, allucinazioni collettive all'interno di gruppi autoreferenziali. Intrattenimento.

conosco bene l'Estonia - Giovanni-bg  

  By: Giovanni-bg on Lunedì 02 Febbraio 2015 11:29

Salve Moderatore conosco bene l'Estonia da almeno 10 anni. Ci sono stato più volte l'ho girata tutta e conosco ogni angolo di Tallin città stupenda con alto livello della vita Conosco bene anche gli estoni con cui ho rapporti sia di lavoro che di amicizia personale. Un mio amico è il fratello di una cantante estone piuttosto conosciuta localmente e gran bella figliola ( a questo riguardo sottolineo che in fatto di belle figliuole le estoni sono seconde quasi a nessuno sia come concentrazione sul territorio che come bellezza) Ogni volta che incontro questo mio amico è con una fidanzata diversa e nonostante lui non sia un adone le relative fidanzate sono costantemente una più carina dell'altra. Comunque il fatto che siano una nazione non è corretto. In realtà come sanno tutti quelli che conoscono l'Estonia sono due nazioni o meglio due popolazioni che vivono quasi separate sulle stesso territorio. Una sono glie estoni autoctoni gli altri sono i figli e i nipoti dei soldati dell'armata russa che per anni era dislocata in Estonia. Questi sono oggi a tutti gli effetti cittadini estoni e non si sognano minimamente di tornare in Russia. Hanno diversi problemi di convivenza perché le due comunità fondamentalmente non si sopportano a causa del passato recente in cui i russi comandavano in tutte le istituzioni e dopo (con la dissoluzione dell'URSS) sono stati spodestati dagli autoctoni che hanno preso tutte le leve del potere politico ed amministrativo. Prima i russi erano i ricchi, la classe dominante, ora sono i poveri e gli autoctoni sono i nuovi ricchi che comandano. Gli autoctoni sono maggioritari nel paese ma i russi sono comunque alcuni milioni in una nazione relativamente piccola. Facile capire che quindi perché non si sopportano. In più l'Estonia vive da anni un rapporto di intolleranza con il vicino russo che reclama tuttora diritti territoriali su alcune zone strategiche come Sillmae. Ho visto diverse volte colonne i carri armati andare verso il confine russo come risposta alle manovre sempre sul confine dall'altra parte dei russi

l'Estonia, una vera nazione! - Moderatore  

  By: Moderatore on Lunedì 02 Febbraio 2015 00:54

l'Estonia, una vera nazione! ^bellezza, orgoglio e armonia in Estonia#https://www.youtube.com/watch?v=R-fsTAnmNIY#t=134^

Se la Banca Centrale compra bonds il tasso di cambio scende ? - GZ  

  By: GZ on Sabato 31 Gennaio 2015 22:41

Carlog, perchè esci dal tuo campo di studio, che è così bello perchè astratto, per avventurarti in cose più mondane ma di cui non sai tanto ? (dopo il 2009)#b# la Federal Reserve ha comprato circa 3,500 mila miliardi di titoli di stato e altri titoli di debito . La BCE ne ha comprati invece meno di 1,000 miliardi#/b# Una bella differenza no ? Ma il dollaro verso l'Euro non è sceso, è salito ! La BCE è stata l'unica Banca Centrale negli ultimi due anni ha ridurre il suo bilancio #ALLEGATO_2# (Il grosso del bilancio della BCE è stato riempito di prestiti alle banche, che sono una cosa molto diversa dal comprare bonds. In entrambi i casi si crea denaro dal niente, ma prestando alle banche non si ottiene nessun effetto se queste poi non prestano, comprando bonds li fai salire di prezzo sul mercato e quindi scendere di rendimento, ceteris paribus). Quindi al momento hai: FED compra 3.500 miliardi di bonds, BCE compra 1,000 miliardi di bonds e si è fermata nel 2012. Risultato ? Dollaro sale... Senza contare che gli USA hanno portato il tasso di interesse a cui la Banca Centrale presta alle banche allo 0% tre anni fa, prima della BCE.. Se guardi in % del PIL la differenza non sembra grande come livello, ma la direzione negli ultimi due anni è evidente no ? Sono due anni se guardi il grafico (linea blu) che la BCE RIDUCE la quantità di bonds che compra mentre la FED (linea verde) la aumenta. E però l'Euro è sceso, mica salito verso il Dollaro! #ALLEGATO_1# Nota bene che la BCE è dal luglio 2012 che NON HA COMPRATO UN SINGOLO BOND. Cioè, se prendi gli ultimi due anni e mezzo la Banca Centrale in Americ ha comprato tonnellate di bonds e aumentato il suo bilancio di 1,400 mld di dollari e la BCE non ne ha comprati per niente e lasciato che il suo bilancio si riducesse di 1,000 mld di euro (perchè le banche le ha restituito i soldi prestati loro nel 2012...) Come mai allora il cambio dell'Euro è sceso verso il Dollaro negli ultimi due anni ? Ora, che aumentare in modo drammatico il bilancio della Banca Centrale facendole comprare tonnellate di bonds e altri strumenti finanziari alla fine funzioni nel far scendere il tasso di cambio è vero, guarda il Giappone in cui la Banca Centrale ha comprato titoli di stato, ETF immobiliari e persino azioni di borsa giapponesi pari a più di metà del PIL. Se fai comprare alla Banca Centrale metà del PIL di bonds e azioni alla fine i residenti (giapponesi) sono costretti in qualche modo dal fatto che la Banca Centrale li spiazza ad andare comprare qualche bond e azione all'estero. Cioè sono in qualche modo indotti a vendere Yen e comprare Euro o Dollari o altre valute per appunto acquistare titoli finanziari all'estero. E questo alla fine fa scendere il tasso di cambio. Occorre però veramente esagerare, calcola che se la BCE dovesse ora comprare bonds in misura pari ai giapponesi invece di 60 miliardi al mese dovrebbe comprarne più di 200 miliardi al mese Il punto però è che la BCE non ha comprato ancora un solo bond da metà 2012 e lo stesso l'Euro è sceso.... OK. ^Vuoi una discussione più sofisticata ?#http://worthwhile.typepad.com/worthwhile_canadian_initi/2015/01/interest-rates-exchange-rates-and-the-bank-of-canada.html^ Qui hai l'ultimo post di Nick Rowe che cercava di creare un piccolo modello per spiegare il crollo del Dollaro Canadese verso il Dollaro USA recente, dopo che la Bank of Canada ha solo ridotto dall'1% allo 0,75% il suo tasso di riferimento. Il punto importante che Rowe fa è che la Banca centrale in un economia molto aperta all'esterno deve cercare di influenzare non il tasso di interesse che serve a poco, ma il tasso di cambio. Se un economia molto aperta all'esterno (come export e import) viene colpita da uno shock esterno, come il Canada con il calo del petrolio, la Banca centrale deve cercare di compensare facendo scendere il tasso di cambio. Ora, arriviamo alla Grecia (o all'italia). Nel nostro caso lo shock esterno è dato dall'austerità, l'improvviso aumento di tasse (Italia) e tagli di spesa pubblica (Grecia) per far sì che si abbia un surplus di bilancio prima degli interessi. Cioè #F_START# size=3 color=blue #F_MID#qui siamo stati obbligati a tagliare la domanda tramite l'austerità, come in Canada di colpo si è ridotta la domanda a causa del crollo del petrolio. E in entrambi i casi l'unico modo di rispondere è far scendere il tasso di cambio reale#F_END# Il problema è che più del 50% dell'export dell'Italia o della Grecia va nella zona euro, per cui anche una riduzione del 20% del tasso di cambio dell'Euro ha un efficacia limitata (anche perchè poi tutti i paesi del mondo dal Giappone in giù stanno avendo un cambio che si svaluta, per cui alla fine tutto l'aumento di competitività ce l'hai solo verso gli USA e alcuni paesi legati al dollaro come taiwan, hong kong, arabia, kuwait...)

insomma ......devo continuare - alberta  

  By: alberta on Venerdì 30 Gennaio 2015 15:18

Stock: Apple Computer

30 Gennaio 2015 11:52 Non pensavo proprio che il dax arrivasse oltre 10800, ho chiuso molto prima p.p. __________________________ Dispiace rifare discorsi triti e ritriti, ma finchè i tassi di interesse rimarranno nel Mondo che conta a Zero o sottozero, nessun serio bear market potrà impostarsi, ed i nuovi massimi del DAX, pur con un EUR debole, quindi negativo per gli investitori USD e GBP, lo testimoniano. Anche Nonna Papera ha detto che continuerà ad essere paziente sul rialzo dei tassi, forse sino a fine 2015, mentre il qE di Draghi va avanti sino al 2016.... Non vedo proprio dove collocare quattrini, se non nell' azionario, per avere rendimenti (reali) che non siano con il segno MENO davanti...... e mi sembra che a nessun investitore, gestore, fondo pensione etc. piaccia o possa permettersi tassi di rendimento a fine anno NEGATIVI. Ergo la Borsa, quella che conta, NON potrà scendere, solo perchè non ci sono investimenti alternativi, i dividendi sono grassi ed anche se i prezzi rimangono fermi..... insomma ......devo continuare ?????

La Reichlin sul Corriere e Boldrin non capiscono cosa sia il QE - Moderatore  

  By: Moderatore on Mercoledì 28 Gennaio 2015 01:32

Gli economisti non capiscono i fatti economici anche quando come nel caso del QE sono fatti monetari che sfuggono alla gente normale che ha una ditta o una professione e quindi toccherebbe a loro spiegarli al resto della popolazione ^Lucrezia Reichlin, ex-capo economista della BCE... sul Corriere di oggi spiiega il QE#http://www.corriere.it/opinioni/15_gennaio_27/scelte-giuste-bce-ma-ue-non-puo-avere-germania-contro-d461b362-a5fa-11e4-96ea-4beaab57491a.shtml^ #i#" ...Se il debito di questi Paesi [come l'Italia] dovesse continuare ad espandersi...gli scenari possibili sarebbero due. Nel primo, #F_START# size=3 color=darkred #F_MID#la Bce continuerebbe ad acquistare titoli, sostituendosi così al mercato: questo genererebbe però un aumento incontrollato dell’inflazione#F_END# e la perdita di credibilità della Banca centrale. Nel secondo scenario, invece, la Bce interromperebbe gli acquisti per non violare il suo obiettivo di inflazione e permetterebbe il default dei Paesi a rischio. In questo secondo caso, però, la Bce si troverebbe a pagare un prezzo elevato, particolarmente difficile da digerire per chi, tra i suoi azionisti, si trova nella condizione di creditore....".#/i# #b# Come 'azzo faccia il fatto che la BCE o Bankitalia comprino metà dei BTP sul mercato a far salire "in modo incontrollato" prezzi di olio, computer, automobili, divani e plastica non si sa #/b# ^Che non sia ovviamente vero lo dice Michele Boldrin su NoisefromAmerika#http://noisefromamerika.org/articolo/qe-non-qe-ovvero-inutile-dilemma#comment-103276^ #i# "Cos'è successo all'inflazione USA durante i periodi dei tre QE? La risposta breve è "nulla". ...L'inflazione viene quando famiglie ed imprese spendono soldi, ricevuti a credito o via trasferimenti, senza che a fronte vi sia una crescita della produzione di beni e servizi. Ora, a parte il fatto che in teoria il QE dovrebbe servire per far ripartire la produzione di beni e servizi, gli argomenti illustrati prima fanno dubitare che questa liquidità addizionale passi rapidamente da banche e governi a famiglie ed imprese. #/i# #b# Ma poi improvvisamente il prof. Boldrin immagina che la liquidità del QE la spenda il governo ????!#/b# #i#A meno che ... #F_START# size=3 color=darkred #F_MID#a meno che qualche governo buontempone non decida di lanciarsi in operazioni di spesa pubblica a go-go utilizzando tale liquidità ed aumentando fuori misura il proprio debito per fare trasferimenti....Ma, lasciando da parte il fatto che questo sarebbe comunque dannoso perché poi i debiti ti rimangono in groppa...#F_END# #/i# #b# E Boldrin immagina che i BTP che compra la BCE o Bankitalia sul mercato continuino ad essere un debito, anche quando lo stato se li è ricomprati in pratica lui ??!#/b# Per una volta ^ho provato mettere qualcosa sul blog di Boldrin#http://noisefromamerika.org/articolo/qe-non-qe-ovvero-inutile-dilemma#comment-103276^ per correggere questi errori e vedere cosa diceva (visto che ha un blog senza censura come altri) #b# i deficit non sono la stessa cosa del debito (pubblico) • giovanni zibordi •27/1/2015 01:04#/b# #F_START# size=3 color=blue #F_MID#....non si potrebbe anche ammettere che quando Bankitalia ora, per la prima volta dagli anni '80, può ricominciare a ricomprare i titoli di stato significa che il debito pubblico può scomparire come problema ? Cioè che il QE di Draghi dimostra che potremmo ridurre le tasse ed evitare l'asfissia all'economia scambiando moneta con debito, un operazione che non ha costi come tutti possono notare osservando Draghi. Alla fine della fiera il QE significa che lo Stato, tramite la Banca Centrale che agisce per suo conto, può decidere (se lo ritiene utile) di fare deficit, ma non debito. Con il QE il deficit pubblico può aumentare, ma non il debito visto che se lo può ora finalmente comprare Bankitalia la quale alla fine dell'anno gira le cedole al Tesoro, per cui E' COME SE IL DEBITO NON ESISTESSE una volta che entri nel suo bilancio. Questo è ovvio no ? Nei prossimi 12 mesi il Tesoro emetterà (al netto, come finanziamento del deficit del 3% famoso) circa 45 mld di titoli e Draghi comprerà circa 500 per l'eurozona intera di cui all'Italia spetteranno forse 80 mld (17% ?). Cioè con un deficit del 3% grazie al QE quest'anno il debito si ridurrà (ceteris paribus...) E se qualcuno si preoccupa di dove finiranno questi 80 mld di BTP che Bankitalia compra sul mercato...beh... quando scadranno lei può: a) comprarne altri o b) semplicemente dimenticarseli nel suo bilancio e non chiedere i soldi indietro al Tesoro. Non è magnifico ? Dopo 30 anni che si fanno Finanziarie su Finanziarie e si aumentano le tasse fino a far asfissiare l'economia in nome del Debito Pubblico ora finalmente si può ridurre o anche annullare questo debito. Senza alcun costo, nè diretto e neanche indiretto perchè, come si vede in giro per il mondo, i mercati non vanno contro una Banca Centrale che fa QE in modo massiccio. Insomma: 1) con il "QE", cioè con uno "swap" di debito con moneta, puoi ridurre il Debito Pubblico, 2) puoi fare un maggiore deficit pubblico senza aumentare il debito, 3) ergo, il QE va usato per ridurre le tasse senza aumentare il debito pubblico Visto che ora finalmente Draghi è riuscito far passare il principio e implementarlo, anche se in misura minima, perchè non spiegare alla gente che si può invece farlo su larga scala e così eliminare il debito pubblico e ridurre le tasse. .... ... Insomma è vero che il QE come lo si fa non serve quasi a niente perchè crei un "cash" che non può essere utilizzato da famiglie e imprese, che va solo a comprare BTP....e poi ritorna quasi tutto alla Banca Centrale come "riserve" che le banche le ridepositano..... Se invece rompi il tabù dell'eurozona e dici che il QE PERMETTE DI AUMENTARE I DEFICIT SENZA AUMENTARE IL DEBITO, che deve servire a finanziare una riduzione massiccia di tasse e lo usi solo per ridurre le tasse (non la spesa pubblica! )... allora servirebbe eccome #F_END# Forse il discorso era complicato perchè l'ottimo professore dell'Università di Kansas City ha risposto: #b# Difficile rispondere • michele boldrin •27/1/2015 - 05:47#/b# #i# Troppe affermazioni improbabili e senza fondamento. Ma proviamo. -#F_START# size=3 color=darkred #F_MID# La differenza fra finanziare deficit via emissione di debito o via emissione di moneta e' sottile ma, alla fine, non essenziale. In entrambi i casi, come abbiamo appreso 40 anni e passa fa da Sargent e Wallace, scambi beni e servizi reali per pezzi di carta. Nel caso del debito il pezzo di carta chiede di restituire beni e servizi reali in futuro (debito), nell'altro fa circolare pezzi di carta che si comprano beni e servizi reali in ogni caso. Questi ultimi, in entrambe le circostanze, spariscono dalla circolazione perche' sono stati usati. Detto altrimenti, quale illusione puo' far pensare che scambiare beni reali per pezzi di carta "rosa" (debito) abbia un effetto diverso da scambiare gli stessi beni per pezzi di carta "blu" (moneta")? Sempre pezzi di carta sono in cambio di beni veri!#F_END# Il resto che scrivi segue (privo di senso) dalle ipotesi (erronee) con cui cominci. Scambi debito per moneta, perfetto. E allora? La moneta circola (se circola, vedi sotto) e crea inflazione, perche' mica te la mangi o ci dormi con la moneta! La ricchezza reale se ne va in entrambi i casi. Ma, magari, la moneta non circola. Allora l'unica cosa che succede e' la seguente. Una qualche istituzione finanziaria, banca, prima aveva pezzi di carta rosa (debito) in cassaforte e poi ha pezzi di carta blu (moneta). Fine. Niente e' cambiato. In entrambi i casi lo stato ti ha dato pezzi di carta in cambio di un bene reale. Perdonami ma a leggere commenti come i tuoi tremano le vene ai polsi. Commenti cosi' fanno capire quanto importante sia studiare davvero, capire le cose davvero e non trasformarsi tutti in economisti da bar che pensano di fare miracoli con il gioco delle tre carte. Se fosse cosi' facile saremmo tutti ricchi come Bill Gates da tempo. Svegliatevi, questo e' l'unico consiglio che mi sembra di poter dare. Ma ci spero sempre meno.#/i# Data la risposta confusa ho riprovato: #b# la contabilità bancaria del QE! • giovanni zibordi •27/1/2015#/b# #F_START# size=3 color=blue #F_MID#.... La storia dei pezzi di carta rosa non capisco bene cosa c'entri, qui parliamo di passività e attività di bilancio, i titoli di stato sono conti di riserva presso la Banca Centrale a fronte dei quali questa segna al passivo delle "riserve" che sono un "cash", ma particolare perchè può essere usato solo per pagamenti tra banche. In altre parole parliamo di "pezzi di carta" (elettronica) CHE PER DEFINIZIONE NON VENGONO SCAMBIATI CON BENI REALI. Quando la Banca Centrale (come è successo in USA) aumenta da 500 a 4,000 mld di dollari sia il suo passivo che il suo attivo riempendo il primo di titoli di stato NON SUCCEDE NIENTE IN TERMINI DI ACQUISTI E VENDITE DI BENI REALI. Tutto il discorso del QE, così come delle operazioni di mercato aperto di cui è un estensione, si riferisce solo a "swap" di debito con cash, dove però detto cash può essere solo usato per accrediti e addebiti tra banche (e BC). Si tratta di un circuito contabile e monetario chiuso, che ha effetti sull'economia reale solo indirettamente, nell'indurre dei soggetti sul mercato finanziario ad aumentare o ridurre il loro debito (essenzialmente) Come riferimento per questo modo di ragionare, di tipo "non partigiano" userei "How the Economic Machine Works" di Ray Dalio di Bridgewater, http://bwater.com/Uploads/FileManager/research/how-the-economic-machine-..., che non è keynesiano o monetarista, ma uno che con questo tipo di schema è arrivato a creare dal niente il fondo hedge "macro" più grande del mondo. Questo solo per dire che non stiamo parlando di bizzarre teorie abbruzzesi. Anche la settimana scorsa a Davos ripeteva che il QE è utile perchè scambia debito con moneta, riduce il debito e aumenta la moneta, cosa che per la Banca Centrale (nel sistema monetario moderno post 1971, in cambi fluttuanti e nella propria moneta) è possibile. Non era possibile quando c'era il Gold Standard, non è possibile in cambi fissi e non è possibile verso il debito estero. Ma una banca centrale di oggi, con il debito pubblico del proprio stato, può farlo. Il problema è che negli ultimi 30 anni la quantità di debito è quadruplicata a fronte di una quantità di moneta essenzialmente invariata (fino al 2009) e di conseguenza ora devi ridurre il debito e con il QE dal Giappone agli USa alllo UK alla BCE fanno più o meno questo. I sistemi per ridurre il debito in generale sono tre: austerità cioè ripagarlo, default/svalutazione, inflazione cioè repressione dei rendimenti reali sotto zero. Nel caso del debito pubblico però c'è la quarta soluzione, discussa anche da Mike Woodford, Adlair Turner ecc.. cioè il QE, far ricomprare alla Banca Centrale i titoli di stato e POI TENERLI NEL SUO BILANCIO PER SEMPRE. Mike Woodford ha detto varie volte che se fai QE poi devi farlo fino in fondo e comunicare la decisione di non rivendere mai più il debito. Ma se la Banca Centrale compra i titoli sul mercato, con "riserve" che crea dal NIENTE e che non le costano niente e poi tiene i titoli comprati, gira le cedole al Tesoro e non li rivende mai.... allora la contabilità bancaria e il buon senso anche dicono che il debito è cancellato. Uno stato può cancellare il proprio debito pubblico. Non può cancellare quello in valuta estera, ma il suo sì. E quello che fa Draghi, in misura minima è esattamente questo. Con tutto il rispetto però, bisogna entrare nel merito dei bilanci e non supporre che ad ogni "pezzo di carta" monetario corrisponde per forza un bene reale. Nel caso dei conti presso la Banca Centrale non è vero... #F_END# Dopodichè nessuna risposta...

Da Marzo Bankitalia può stampare Euro - GZ  

  By: GZ on Martedì 27 Gennaio 2015 14:55

Con l'annuncio di Draghi di giovedì 22 gennaio 2015 per cui compreranno 45 mld al mese di titoli pubblici sul mercato, la clausola sul #F_START# size=3 color=darkred #F_MID#"risk-sharing"#F_END# dice che ^"...each central bank is responsible for buying the bonds of its own country.."#http://www.economist.com/blogs/freeexchange/2015/01/ecbs-momentous-meeting^, cioè BANKITALIA PUO' STAMPARE EURO ora. Perchè ovviamente i BTP che comprano li pagano con Euro che creano dal niente (Draghi si è dimenticato di dirlo perchè è un tipo un po' distratto per cui dobbiamo rimediare noi, ma ad esempio Ben Bernanke era stato chiaro in proposito) #ALLEGATO_1# Occorre scriverlo a chiare lettere e caratteri cubitali che in pratica ora Bankitalia stamperà Euro. I dettagli tecnici di come effettueranno gli acquisti mensili di 45 mld di titoli di stato sul mercato non li ho ancora trovati per cui non so se materialmente è il desk di Francoforte o quello della Bankitalia a Roma che opera, ma anche se fosse lo staff di Francoforte alla BCE che materialmente spinge i tasti sul bid e ask del BTP, poi questi BTP comprati saranno sul bilancio di Bankitalia (all'80%), non della BCE, a causa della clausola sul #F_START# size=3 color=darkred #F_MID#"risk-sharing"#F_END# Che vuole dire che Bankitalia avrà il rischio, cioè se i BTP vanno su guadagna e se vanno giù perde, in teoria. In pratica significa solo che stanno nel suo bilancio e quindi li ha comprati lei e quindi "trova i soldi" per comprarli lei. Dato che appunto Bankitalia "non ha i soldi" e comunque nessuna banca centrale al mondo li ha mai perchè non devono pagare con soldi che hanno già nel loro bilancio, ne segue che Bankitalia creerà dal niente miliardi di euro. Come ho mostrato tante volte quindi, digiterà sul lato del passivo una cifra, ad esempio... 15,000,000,000 con la dicitura "Riserve" e al lato dell'attivo digiterà la stessa cifra 15,000,000,000 con la dicitura "BTP". Fine. Sono numeri digitati nel foglio elettronico del computer della Banca Centrale e non costa niente, è l'equivalente elettronico e moderno dello "stampare" moneta In conclusione, da marzo #F_START# size=3 color=darkred #F_MID#BANKITALIA STAMPERA' EURO#F_END#. Bisogna spargere la voce. E poi discutere però perchè questi soldi vengano usati solo per comprare titoli sui mercati invece che per ridurre le tasse.

Con il QE Germania fa sparire il suo debito sul mercato in 9 anni e l'Italia in 20. Perchè non continuare per 20 anni ? - GZ  

  By: GZ on Martedì 27 Gennaio 2015 10:55

Con il QE la Germania ricomprerà 215 mld di titoli di stato sul mercato, quando ne emette solo 4 miliardi l'anno ora, cioè al ritmo di 11,3 mld al mese di acquisti, #b# la Germania farà sparire in un anno e mezzo 211 mld di titoli#/b#, su un totale che ha sul mercato di meno di 2,000 mld. In pratica, #b# se si tenesse questo ritmo di QE per nove anni circa, il debito pubblico tedesco sparirebbe#/b# dal mercato e finirebbe tutto in pancia alla Bundesbank. Niente più debito pubblico per la Germania ! Niente più regole di Maastricht, niente più fiscal compact, niente più limiti del 3% di deficit perchè paf!...il debito pubblico sarà cancellato. #ALLEGATO_1# Con il QE l'Italia ricomprerà titoli per 147 mld, quando ne emette (come saldo netto) per 62 mld, quindi con il QE di Draghi attuale a settembre 2016 il totale dei titoli di stato sul mercato italiani si sarà ridotto di (147-62=) 85 miliardi#/b#. Con l'Austerità di Mario Monti, Letta e Renzi il totale del debito pubblico è salito di più di 200 miliardi a prezzo di lacrime e sangue, hanno strangolato l'economia in nome della riduzione del debito pubblico e il risultato è stato che questo è salito di più di 200 mld a fronte di un PIL che è fermo in termini nominali da sei anni. #F_START# size=3 color=blue #F_MID#Con Draghi invece ora, senza chiedere una lira di tasse a nessuno, il debito pubblico si ridurrà di 85 miliardi in un anno e mezzo. Un Miracolo ?#F_END# A questo ritmo di QE il debito pubblico italiano sul mercato, cioè i BTP in sostanza (che sono circa 1,700 mld su un totale di 2,160 di debito totale) potrebbero sparire in circa venti anni (E il resto del debito pubblico che non sono BTP non da problemi) Dato che con il QE finirebbero in pancia a Bankitalia perchè non accellerare il ritmo del QE da 45 a 450 mld al mese e far sparire tutto il debito pubblico prima ? Per rispondere a questa questione occorre un piccolo approfondimento. Il problema da porsi ora è: #F_START# size=5 color=blue #F_MID# Perchè non continuare il QE per i prossimi venti anni allora ? #F_END# #ALLEGATO_3# Intanto, per liberarsi del problema del debito pubblico, non ci sarebbe nemmeno bisogno di accelerare il ritmo di QE. Comprare dieci volte tanto quello che Draghi ora compra, cioè 400 o 500 mld al mese di titoli sul mercato qualche contraccolpo lo darebbe, tipo far affondare l'Euro a 80 centesimi ad esempio. Ma basta molto meno. #b# Basterebbe che BCE/Bankitalia dichiarassero che continueranno indefinitivamente, come nuova politica ufficiale, a comprare titoli di stato sul mercato#/b#, al ritmo attuale di 45 mld al mese, cioè che non smetteranno nel 2016 come hanno annunciato. Potrebbero dichiarare che vogliono ridurre della metà ad esempio tutto il totale dei titoli pubblici nell'eurozona sul mercato o al famoso 60% di Maastricht. #b# Ci sono 6,800 mld di titoli pubblici sul mercato in Eurozona e ne stanno comprando 45 miliardi al mese e poi devi sottrarre i titoli emessi ora per coprire il deficit annuale, fai i conti e vedi che si parla di comprarne per venti anni..#/b# .). Dal momento però in cui la nuova politica della BCE è di comprare titoli per i prossimi 20 anni il mercato si comporta di conseguenza e spariscono tutti i problemi di costo del debito e di default. Anche se ogni singola banca centrale comprasse i suoi titoli di stato (come è ora la regola, all'80%) l'effetto sarebbe lo stesso una volta che diventi la politica ufficiale della BCE. Anche se ne comprano molto lentamente e impiegano venti anni a ricomprare metà del debito sul mercato l'effetto è garantito da subito. Esiste però una soluzione molto migliore #i# (Lo so che i tedeschi diranno di no, ma a questo ci arriviamo in fondo. Prima svolgiamo il ragionamento per il resto dell'Eurozona)#/i# Le Banche Centrali agiscono per metà attraverso la #b# dichiarazione delle loro intenzioni future#/b# , prova ne è stata Draghi nel luglio 2012 con la sua dichiarazione del "What ever it takes...". Quindi basterebbe dichiarare che la nuova politica ufficiale della Banca Centrale è comprare debito pubblico per anni e anni... Fino a quando ? Al momento Draghi ha detto: #i# fino a settembre 2016 in linea di massima, ma il nostro obiettivo è un inflazione al 2% per cui continuiamo fino a quando l'inflazione arriva al 2%. #/i# Quindi #b# Draghi e la BCE stessi hanno dichiarato che potrebbe continuare per anni.#/b# Bene, questo però non funziona perchè allo stesso tempo dichiarano anche che bisogna tenere i deficit sotto il 3%, nonostante il fatto che il loro QE dimostri praticamente che non esiste più nessun problema di debito pubblico Devono invece dichiaraRE ad esempio CHE CONTINUERANNO A COMPRARE TITOLI SUL MERCATO FINO A QUANDO L'ECONOMIA NON CRESCA AL 6%, nominale, di cui almeno il 3% reale. Oppure continueranno fino a quando non cresca del 5% nominale di cui almeno il 2% reale....Qualcosa del genere...(non è una mia idea balzana tra parentesi, ^ha anche un nome in letteratura#http://www.economist.com/blogs/freeexchange/2011/10/monetary-policy-3^) [Perchè enunciare che questa è la politica della BCE ha subito un effetto reale ? Perchè le Banche Centrali hanno un potere virtualmente illimitato di creare moneta e non hanno a differenza di chiunque altro vincoli finanziari, per cui se dicono che faranno qualcosa possono veramente mantenere la promessa, non hanno nessun ostacolo legale o finanziario davanti. Non sono governi eletti che cambiano con l'elezioni, non hanno vincoli legali e tecnici di bilancio e creare denaro non ha nessun costo e nessuna difficoltà tecnica. Quindi sono l'unica entità nel nostro mondo che può veramente mantenere le promesse se vuole per così dire e ha un potere assoluto sul denaro che è quello che muove il mondo] Quindi la BCE e Banckitalia (che effettua gli acquisti di titoli e se li tiene lei) dichiaranio che continueranno a comprarne per diciamo altri anni, anche per dieci o persino di più. A quel punto però si aprono due scenari: 1) se #b# gli stati mantengono i limiti attuali di deficit del 3% #/b# (che in realtà per Spagna, Francia, Portogallo e Grecia sono del 4-6%), il debito pubblico si riduce veramente perchè i rendimenti restano schiacciati dal QE e il mercato non osa andargli contro sapendo che durerà in eterno. L'economia però rimane depressa. Perchè per l'economia reale eliminare il debito pubblico che paga interessi significa ridurre una spesa pubblica e basta. Se non fai niente altro l'unico risultato è solo che lo stato spende meno e ceteris paribus deprime l'economia già depressa 2) Se invece #b# gli stati decidono di sfondare i limiti attuali di deficit del 3%#/b# e fare ad esempio 400 mld in più l'anno di deficit riducendo le tasse allora l'emissione di nuovi titoli sul mercato aumenta. Ma qui basta aumentare un poco il ritmo del QE, passare da 45 miliardi al mese a 90 miliardi al mese ad esempio, tieni lo stesso a bada il mercato e tieni schiacciati i rendimenti dei Bund e BTP. Quindi #F_START# size=3 color=blue #F_MID#il costo e l'ammontare del debito pubblico non aumenta anche se aumenti di 400 miliardi i deficit. Magico QE !!! #F_END# 1) qui ha una Depressione che continua per anni, perchè il QE sottrae un poco di reddito all'economia (meno pagamenti di interessi) e non hai niente in cambio, sempre austerità 2) se invece utilizzi il fatto che la Banca Centrale tiene sotto controllo il debito pubblico ora puoi aumentare i deficit, ridurre le tasse e l'economia si risolleva. Ci sono però controindicazioni ? Se con alcune centinaia di miliardi in più all'anno che circolano nell'economia europea l'inflazione sale troppo e i deficit esteri salgono troppo ti devi fermare subito. Ma l'inflazione oggi è zero e i surplus con l'estero dell'eurozona sono ora enormi, il doppio di quelli della Cina. Quindi prima che si creino problemi su quel versante ce ne vuole. Poi dipende anche se fai 400 mld di deficit per aumentare la spesa pubblica o per ridurre le tasse. Nel primo caso hai più inflazione e meno competitività (perchè non bisogna illudersi che vadano in infrastrutture più di tanto), nel secondo caso molto di meno e raggoiungi un limite (inflazione, deficit esteri...) molto più tardi Quindi: Magico QE ! Risolveresti il problema dell'economia se lo mantieni per altri dieci o quindici anni o per sempre ! Non sto scherzando più di tanto: ^Il QE consiste come spiega il CIO di Bridgewater questa settimana a Davos nello "scambiare debito con moneta"#http://www.bloomberg.com/video/bridgewater-s-greg-jensen-ecb-stimulus-too-slow-to-help-Y_DV5HW4Qfeu_8S9lfvt9g.html^, cioè elimini debito e lo sostituisci con moneta. In un economia satura di debito come quella attuale in eurozona con debito totale parti a al 350% del PIL puoi fare questa politica per quindici o venti anni di seguito senza problemi Sai perchè però ? Perchè nei 30 anni precedenti si è fatta la politica opposta: di sostituire moneta con debito, creare debito. Nei prossimi 20 anni facciamo l'opposto. Un ultima cosa. Perchè la Germania è contraria a queste politiche ? Non è perchè siano cattivi, ma perchè non è loro interesse, sono praticamente l'unico paese occidentale che ha evitato la bolla del debito

Il presidente Hollande a Natale con i bambini francesi - Moderatore  

  By: Moderatore on Venerdì 23 Gennaio 2015 14:58

Il presidente francese Hollande ha inaugurato in TV un albero di Natale all'Eliseo "circondato da bambini" come dice la TV. ^"Hollande inaugure le sapin de Noël de l’Elysée en compagnie d’enfants"#http://www.fdesouche.com/544639-hollande-inaugure-sapin-noel-lelysee-en-compagnie-denfants^ 12/12/201 #ALLEGATO_1# I bambini nel video intorno a Hollande sono africani o nordafricani, non c'è un solo bambino francese, li hanno scelti in base al "colore della pelle". Non era però un occasione in cui il presidente parlava del tema dell'immigrazione, era la celebrazione del Natale (ovviamente senza nessun presepio...) in Francia all'Eliseo. Non hanno scelto un gruppo di bambini un poco a caso, in cui a Parigi capita che statisticamente due su dieci siano immigrati, hanno escluso di proposito i bambini francesi, come ai tempi dell'aparhteid in Sudafrica. (Ovviamente se uno prendesse una foto della scuola che frequentano i figli di Hollande troverebbe che nella sua classe di bambini africani o nordafricani non ce ne sono, perchè a Parigi nei quartieri eleganti del centro dove vive l'elite di immigrati non ne abitano e quindi non c'è pericolo che vadano a scuola con i figli di Holande) La propaganda anti-francese (e anti-italiana, anti-inglese... anti-europei bianchi) è incessante come quella al tempo dell'URSS, deve instillare ogni volta che si può in Televisione, al cinema, nelle scuole, nelle occasioni ufficiali la nozione che i francesi non esistono più. E va corroborata con le incriminazioni per le frasi o gesti percepiti come potenzialmente razzisti ovunque, nella metropolitana, sui social network (in TV e sui giornali esiste già una censura ferrea da tempo). In Inghilterra ci sono stati circa 20mila casi di denuncia per espressioni o gesti razzisti sui social network ad esempio. Allo spettacolo di Natale del bimbo qui alla scuola elementare a Modena sembravano dispiaciuti perchè l'unica bambina o bambino non bianco si era trasferito in Inghilterra, visto che gli hanno fatto recitare per un ora e mezzo slogan contro il razzismo. Non avevano però bambini cinesi, nordafricani, africani o indiani nel gruppo (solo due albanesi che però nel recitare frasi contro "il colore della pelle..." non erano efficaci perchè sono indistinguibili dagli italiani). Quando dico "hanno recitato slogan", intendo proprio slogan, non poesie (salvo una di Ungaretti breve) e poche canzoni (quasi tutte sul tema delle razze e razzismo hanno pescato una canzione di Gino Paoli ad esempio sui negri). I poveri bambini hanno dovuto memorizzare non poesie di Pascoli, Leopardi, Quasimodo, Grazia Deledda ecc.. e non canzoni di natale di Bach o Mozart, ma soprattutto frasi scritte da una maestra sugli aborigeni, gli africani, gli indiani di america, tutti i mali del razzismo e le colpe dell'europa che ha fatto male appunto agli altri popoli. Dato che sfortunatamente nessun bambino nella classe era di pelle diversa dalla bianca, proiettavano allora film di bambini africani sul muro tutto il tempo per dare l'illusione che ci fossero anche loro. Come dire, gli facciamo però recitare tutti questi slogan sul fatto che dovrebbero essere di tutte le razze qui dentro, purtroppo qui in questa classe sono tutti dello stesso colore e allora gli africani e indiani e cinesi li proiettiamo

Il QE significa cancellare debito, ma per le banche è un costo, per cui riduce il credito - GZ  

  By: GZ on Giovedì 22 Gennaio 2015 19:04

Il QE significa essenzialmente che una parte del debito pubblico viene cancellata. Questo può essere positivo se lo stato ne approfitta per aumentare il deficit, ma se questo rimane bloccato al limite del 3% del PIL allora il denaro nell'economia con il QE non aumenta. Non solo, ma come vedremo qui con un calcolo numerico, nel caso dell'eurozona #F_START# size=3 color=blue #F_MID#avrai una riduzione di credito perchè alle banche il QE alla fine costa, è una specie di tassa#F_END# . Quello che si vuole mostrare qui è che per le banche un aumento di denaro dello stato ("outside money" o "cash"), denaro creato dalla Banca Centrale che gli viene depositato dall'esterno non serve per prestare e entro certi limiti risulta anche un costo. Un QE non accompagnato da aumento di deficit pubblico (come si è fatto invece in USA, UK, Giappone) in realtà riduce il denaro che circola perchè influenza negativamente il credito. C'è anche un altro effetto negativo rilevante di cui parla sempre Mosler, il crollo verso zero dei rendimenti dei titoli di stato dell'eurozona indotto dalla promessa del QE ha ridotto il reddito da cedole di intere fasce di risparmiatori e pensionati. In paesi come la Germania il deficit pubblico è sceso ora a zero grazie al calo della spesa per interessi per cui il deficit, il reddito disponibile delle famiglie e quindi la loro spesa sarebbe stato più elevato se gli interessi sul debito non fossero stati compressi a zero. Questo però è più ovvio e ci concentriamo sull'elemento più importante meno facile da capire cioè l'effetto sulle banche Il Quantitative Easing crea del denaro "cash" (chiamato "riserve bancarie"), ma questo si accumula solo nel bilancio della BCE che lo crea e lo usa per comprare titoli pubblici per cui il saldo del suo conto aumenta ("il bilancio della BCE si espande" come dice sempre Draghi). Alla fine del QE di Draghi ci saranno 1,100 mld di "cash" in più presso la Banca Centrale (al passivo) e 1,100 mld di titoli di stato in più presso la Banca Centrale (all'attivo). Nel resto dell'economia ci saranno 1,000 mld di titoli in meno e 1,000 mld di cash in più, saldo = zero. L'unico saldo che aumenta è presso la Banca Centrale. E ci sono 1,100 mld in meno di titoli pubblici sul mercato. La BCE agisce per conto dei governi dell'eurozona, come prova il fatto che storna le cedole che incassa dai titoli pubblici agli stati, come tutte fanno tutte le banche centrali. Per cui #F_START# size=3 color=blue #F_MID#il QE è una creazione di "cash" per conto dello stato con cui questi in pratica si ricompra il suo debito pubblico #F_END# #i# (anche se si cerca di offuscarlo e di fingere che serva ad altro...come combattere l'inflazione...) #/i# Per quanto riguarda le banche, con il QE si ha anche un un aumento del loro bilancio, perchè ricevono questo "cash" creato dalla Banca Centrale tramite i loro clienti che vendono i looro BTP o Bund alla BCE. #F_START# size=3 color=blue #F_MID#Le banche di questo cash che crea la Banca Centrale non se fanno niente, passa per il loro bilancio e "lo gonfia", ma poi ritorna alla Banca Centrale#F_END#. Per le banche questo denaro non è necessario per prestare, tanto è vero che in USA, come in Gran Bretagna, come in Giappone e come in Eurozona lo ridepositano alla Banca Centrale. Dato che rappresenta però per loro anche una passività costa loro qualcosa perchè è una passività da remunerare e richiede più capitale. Questo è quello allora che succede nei bilanci. Guarda innanzitutto la situazione iniziale di tutte le banche dell'eurozona (calcoli di Peter Stella). I titoli pubblici totali sul mercato sono circa 6,800 mld in eurozona (di cui circa 1,600 mld italiani) e di questi sono detenuti direttamente dalle banche europee 1,870 miliardi in totale (vedi la colonna dell'attivo del loro bilancio). #ALLEGATO_1# Qui hai il conto economico aggregato che mostra i loro ricavi e spese totali e un utile netto nell'eurozona per le banche di circa 200 miliardi in Eurozona #ALLEGATO_2# Ora prendiamo il QE annunciato oggi da Draghi di 1,100 mld e guardiamo la situazione finale dopo che questi soldi sono stati creati e spesi per comprare 1,100 di titoli pubblici sul mercato. Anche le banche venderanno dei titoli che hanno in portafoglio alla BCE cercando di realizzare dei guadagni in conto capitale. Se il QE è di 1,100 mld (come ha detto Draghi) esse ridurranno il loro ammontare di titoli di stato, che oggi è di 1,840 mld, ipotizziamo noi, ad esempio di 400 miliardi (può anche essere un poco di meno se ne vendessero in proporzione alla loro quota sul totale, ma sembra realistico pensare che siano più "speculative" della media e comunque non ha importanza riguardo all'effetto finale. Anzi se le banche ne vendono meno di titoli di stato di quanto ipotizzo l'effetto finale è peggiore come vedremo). Nel bilancio delle banche dell'eurozona vedi allora che da 1,870 i titoli di stato calano a 1,470 (-400) e i restanti 700 miliardi del QE saranno invece comprati dai loro clienti, quindi 400 li vendono alla BCE le banche e 700 li vendono alla BCE famiglie e imprese. Questi miliardi che la BCE crea nel suo bilancio ("riserve", che segna al passivo) diventano nel bilancio delle banche un attività di bilancio ("riserve" che loro segnano all'attivo) e corrispondono ovviamente alla variazione del saldo dei conti dei loro clienti. Cosa succede alle banche dell'eurozona se la BCE compra 1,100 mld di titoli, di cui 700 da privati e 400 venduti dalle banche stesse ? Innanzitutto #F_START# size=3 color=blue #F_MID#all'attivo delle banche appaiono 1,100 mld addizionali di "Depositi presso la BCE" cioè "riserve" o cash da tenere alla BCE. Al passivo appaiono i 700 mld dei clienti che hanno incassato 700 mld di BTP e altri titoli#F_END# (la differenza sono i 400 mld di titoli che le banche stesse vendono alla BCE) #ALLEGATO_3# Se Draghi con il QE compra 1,100 miliardi, ANCHE SE FOSSERO SOLO dei PRIVATI E NON LE BANCHE A VENDERGLIELI, IL BILANCIO DELLE BANCHE AUMENTA DI 1,100 miliardi. Se io vendo 100 mila di BTP che ho e la BCE li compra il bilancio della mia banca aumenta di 100 mila. Non li ha venduti la banca, ma lo stesso il suo bilancio aumenta, perchè io in pratica io "deposito" presso di lei (anche se faccio tutto restando in banca fisicamente) un saldo di 100 mila che era prima presso la Banca Centrale. Questi 100mila sono ora nel passivo della mia banca, la quale si deve segnare qualcosa anche all'attivo e ci scrive 100mila come "cash" ("Riserve"). Se non li usa li deve ridepositare alla BCE, che è la loro banca. I 1,000 mld che Draghi crea dal niente appaiono sia nel bilancio della BCE, al passivo e in modo corrispondente nel bilancio delle banche, all'attivo, chiamati "riserve". Le riserve sono equivalenti al denaro cash, ma differenza di quello normale non escono mai da un bancomat e non sono spendibili altro che per titoli finanziari. Questi 1,100 mld NON POSSONO USCIRE da questo circuito banche-banca centrale. #i# L'unico modo in teoria sarebbe se le banche inviassero dei furgoni blindati alla BCE chiedendo di convertire le loro riserve in banconote e poi iniziassero a fare prestiti tutti in contanti!#/i# #F_START# size=3 color=blue #F_MID#Si tratta di uno scambio tra BTP e "cash". Prima c'erano 1,000 mld di BTP e oggi c'è un 1,000 mld di "cash", ma cash che risiede alla Banca Centrale#F_END# . Per la precisione è cash che appartiene alle banche che lo depositano alla Banca Centrale, la quale non gli paga niente, anzi gli fa pagare un -0,2% annuo #F_END#. Le banche si ritrovano a bilancio un attività denominata "riserve" che consiste di un saldo presso la banca centrale (e costa loro qualcosina). Al passivo si ritrovano un corrispondente ammontare di "cash" nei conti dei loro clienti che hanno venduto BTP alla BCE, a cui devono remuneare in media qualcosa (poco, ma qualcosa costano). #F_START# size=3 color=blue #F_MID#I clienti hanno ora un saldo dei loro conti aumentato, di 700 mld nell'esempio, che impiegheranno in parte in conti risparmio o p/t, in parte comprando altri bonds o azioni e in parte lasceranno nel conto corrente. Nell'insieme su questi utilizzi le banche non guadagnano niente o gli costa alla fine qualcosa, perchè per loro sono passività. Ovviamente le banche guadagnano sulle loro attività di bilancio, dove prestano. Ma con il QE i 1,100 mld che segnano sulle loro attività di bilancio finiscono depositati alla BCE la quale non da niente (anzi fa pagare ora un -0,2% annuale)#F_END# Se Draghi ora compra 1,000 o 1,100 mld di titoli di stato (e altri titoli) i cittadini e le imprese che glieli vendono non vedono il saldo nel loro conto in banca aumentare, salvo per un guadagno in conto capitale di chi abbia comprato BTP a prezzi più bassi e ora li rivenda alla BCE. Dato però che i prezzi sono già a 155 per i Bund, a 144 per gli OAT francesi, a 140 per i Tesobonos e 138 per i BTP questi guadagni CI SONO GIA' STATI. A parte questo effetto di capital gain di chi ha comprato BTP in precedenza a prezzi più bassi e li rivende grazie a Draghi a prezzi più alti, non c'è un aumento di denaro in mano a nessuno, tutti #F_START# size=3 color=blue #F_MID#i 1,100 mld creati da Draghi ritornano di fatto alla BCE, vengono ridepositati alla BCE#F_END# Alla fine quindi ALLE BANCHE RICEVERE QUESTI 1,100 MLD HA UN COSTO. Quanto costa ? Intanto devono pagare un -0.2% annuo alla BCE sui 1,100 mld che si ritrovano all'attivo. Poi forse ad esempio un -0,5% medio annuo sulla cifra al passivo per i clienti (quanto esattamente dipende se i clienti girano questi soldi in pronti contro termine o depositi a risparmio oppure comprano altri bond o azioni o lasciano nei conti correnti. Dipende dalla allocazione che ne fanno i clienti. In pratica solo quando i clienti comprano altri bonds e azioni le banche hanno un utile). Più importante è che, a causa delle regolamentazioni sul rischio di Basilea, le banche devono mettere da parte del capitale addizionale a fronte di questi 1,000 miliardi di espansione del loro bilancio. Ad esempio in totale in base alle regole sul leverage totale può essere una cifra intorno al 5% dell'attivo. Per cui se si tratta di 1,100 mld di QE possono dover trovare capitale addizionale intorno a 50 mld e questo ha un costo opportunità #F_START# size=3 color=blue #F_MID#Il QE è negativo per le banche perchè le sottopone ad alcuni costi sia sul lato dell'attivo di bilancio che del passivo, senza per questo aumentare di un euro la loro capacità di prestare#F_END# la quale dipende solo dal capitale che hanno (e dal fatto ovviamente che trovino dei clienti in grado di pagare tassi di interesse e commissioni tali da compensare per le perdite eventuali in caso non paghino) Per l'economia ci sono poi anche altri due effetti, ma marginali. Uno come si è visto è il guadagno in conto capitale di chi ha venduto i suoi BTP alla BCE ad un prezzo più alto di quello che sarebbe stato senza QE. L'altro è la perdita di interessi su 1,000 mld di titoli pubblici, italiani, spagnoli, tedeschi, francesi ecc...che colpisce i risparmiatori più prudenti che si accontentano di titoli di stato e non speculano. La prima categoria ha un guadagno quando vende alla BCE i suoi titoli di stato e poi può reinvestire i soldi, ma se compra altri titoli di stato li paga di più (perchè ce ne sono di meno in giro). Se compra azioni, obbligazioni corporate o bonds asiatici o americani avrà dei rischi di cambio o di credito... Cioè potrà guadagnarci, ma anche perderci e non avrà un rendimento fisso sicuro nella propria valuta come con i titoli di stato. E' possibile comunque che la fetta di pubblico che ha guadagnato di più sui BTP grazie alla BCE che li ha fatti salire spenda un poco di più. Questo effetto positivo però c'è già stato negli ultimi due anni, quando i rendimenti erano al 5% o anche al 7%, oggi con i rendimenti dei titoli tra 2 e -0,4% e un quarto dei titoli che la BCE va a comprare che rendono 0% o meno di 0%, questi effetti sono minimi. La seconda categoria, quella dei pensionati e dei risparmiatori prudenti che hanno perso ora in pratica ogni rendimento nella maggior parte dell'eurozona, è rilevante e probabilmente più che compensa la prima perchè sono fasce sociali a reddito più basso che quindi spenderebbero anche di più in proporzione dei più ricchi. #F_START# size=3 color=blue #F_MID#In Germania ad esempio il deficit pubblico si è azzerato grazie al calo dei rendimenti dei titoli di stato dovuto alle promesse di Draghi, ma questo ha cancellato un reddito per molta gente#F_END# e tutta la stampa se ne lamenta. E lo stesso vale per metà dell'eurozona che non è al limite del 3% perchè ha ridotto il deficit e potrebbe tenerlo più elevato. L'effetto più rilevante è probabilmente quello per cui dover tenere 1,100 mld di cash è un UN COSTO per il sistema bancario. Il calcolo approssimato che mostro (basato su Peter Stella ) è che #F_START# size=3 color=blue #F_MID#1,100 mld di QE possano costare al sistema bancario dell'eurozona anche 20-30 mld alla fine, tra capitale addizionale, remunerazione di depositi risparmio e la piccola penalità del -0,2% per le riserve alla BCE#F_END# . La somma di questi costi è rilevante in un sistema bancario che oggi guadagna in totale circa 200 mld in Eurozona. Le banche come sappiamo non prestano soldi che prima devono raccogliere, ma li creano (tanto poi rimangono nel sistema bancario...). Hanno però due limiti: i) il requisito di capitale minimo intorno all'8% e ii) il trovare clienti adatti su cui guadagnare. E hanno ovviamente dei costi sulle loro passività cioè depositi e debito. #F_START# size=3 color=blue #F_MID#L'impatto del QE è di far ricevere alle banche una massa di denaro "dall'esterno" che a loro non serve per fare prestiti e invece richiede un poco più di capitale e che costituisce una passività che ha qualche costo di remunerazione. Di conseguenza alla fine il QE farà ridurre il credito.#F_END# ----------------------------------------------- Obiezione Perchè allora in USA e UK il QE sembra aver funzionato ? Innanzitutto perchè si è accompagnato con una aumento del deficit pubblico fino al 10% del PIL e qui in Eurozona si accompagna al contrario ad una riduzione dei deficit pubblici in media sotto il 3%... Poi perchè in USA si è accompagnato ad un aumento di più di 1,500 mld secondo molte stime del "sistema bancario ombra", cioè la rete di fondi e mega banche che operano fuori dal circuito bancario ipotecandosi a vicenda per 3 volte di seguito lo stesso pacco di bonds e facendo prestiti auto, mutui, prestiti a studenti, a piccole imprese... Cioè anche in USA e UK non è stato il QE di per se che ha funzionato, ma delle cose di contorno che qui da noi in Eurozona non si fanno

Il QE non serve alle banche - hobi50  

  By: hobi50 on Mercoledì 21 Gennaio 2015 01:31

Il nostro scambio di post è un lampante esempio di quanto questa materia sia per pochi. Anzi pochissimi. Lei è una persona intelligente, grande navigatore dei mercati finanziari da 40 anni,ed addirittura buon conoscitore dell'argomento ( il QE ) ma ....è totalmente fuori strada. Il motivo è che a Lei manca una montagna di informazioni che cambiano totalmente il quadro. Immagino che Lei abbia letto da qualche parte che il ratio minimo di solvibilità (Basel 3) è il 6% di patrimonio sul totale degli impieghi ponderati per la rischiosità. Sa quanto è risultato essere questo ratio dopo i recenti stress test nella media del sistema bancario europeo ? CIRCA IL 9 % !!!! Sa cosa comporta questo dato ? Comporta che se il sistema bancario aumentasse in un sol giorno del 50% i prestiti MANTENENDO INVARIATA LA RISCHIOSITA' MEDIA,starebbe a posto con il ratio del 6%. Considerando che gli attivi bancari del sistema europeo sono 10 trilioni di Euro ,i NUOVI prestiti potrebbero essere di 5 trilioni di Euro. Le do un altro dato . Banca Intesa ha un ratio di rischiosità inferiore al 12 %. Sa cosa significa ? ..che potrebbe RADDOPPIARE in un giorno i propri prestiti. Spero che ora le sia chiaro il mio continuo riferimento ai risultati degli stress test. Se sono veri ,il sistema bancario ha spazio per fare nuovi prestiti e non ha bisogno di essere alleggerito di alcun assets. Ma la pistola fumante è un altra e DEFINITIVA. Si sta parlando di acquisti di titoli sovrani da parte della BCE,no ? Bene TUTTI I BONDS SOVRANI hanno coefficiente di rischiosità NULLO : nullo vuol dire che non assorbono capitale di vigilanza e quindi gli acquisti da parte delle BC NON MIGLIORANO l'indice di rischiosità. Questo è lo stato dell'arte. Ma Lei si è messo in testa che il QE vuol far spazio nel bilancio delle banche. Metta il cuore in pace Traderoscar ...almeno questo problema non esiste. Hobi

Il problema con i Keynesiani - Moderatore  

  By: Moderatore on Domenica 18 Gennaio 2015 02:31

#b# I keynesiani sono quelli che dicono che aumentando la spesa pubblica, anche se finanziata con debito, l'economia riprende a marciare#/b#. In particolare dicono che questa è la ricetta è necessaria adesso che l'economia è depressa perchè la domanda (cioè la spesa) è troppo bassa e si potrebbe produrre di più se solo si spendesse di più. Per i keynesiani quindi lo stimolo migliore ad un economia debole o in recessione è che lo stato spenda di più. #i# ("...non basta che il barista prepari “100 caffè all’ora” e li poggi sul banco (con efficienza, produttività...): deve anche venderli. E perché mai la gente non dovrebbe comprarsi un buon caffè caldo, con freddo che fa? Sì, è così: perché ha paura poi di trovarsi in difficoltà economiche. Ma quanti sono i ‘caffè’ (ed altri beni e servizi) potenzialmente sul banco, non acquistati (quindi, neanche prodotti) per mancanza o di denaro o di fiducia? Quant'è il potenziale di offerta in eccesso rispetto alla domanda?...")#/i# E il deficit ? E il debito ? Niente paura. Con la crescita del PIL anche il rapporto tra debito e PIL si riduce. Se ad es. lo stato aumenta la spesa di 20 il PIL sale di una volta e mezzo circa, diciamo quindi di 30, le tasse aumentano quasi in proporzione, (supponiamo di 1/3) diciamo di 12 e quindi il debito aumenta, ma solo di (20-12 =) 8 mentre il PIL è aumentato di 30. Morale: il rapporto tra debito e PIL è calato, il debito aumenta di 8 e il PIL di 30. Tutto va bene, tutto funziona. Lo stato spende e si indebita di 20, ma questa spesa ha fatto aumentare il reddito e prodotto nazionale di più, di 30 e quindi tutto è finito bene: più reddito, più produzione (e occupazione) e meno debito (in % del PIL) Un ottimo esempio di questo discorso è in ^"Deficit e ripresa dei consumi: una domanda semplice ad Alesina e Giavazzi"#http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01/15/deficit-e-ripresa-dei-consumi-una-domanda-semplice-ad-alesina-e-giavazzi/1341282/#^ di PierGiorgio Gawronski | 15 gennaio 2015, il Fatto dove tutto il discorso è riassunto benissimo in questa bella tabellina (Nota: nella tabella Gawronski fa il calcolo secondo tre ipotesi: che il "moltiplicatore" cioè l'impatto della spesa pubblica sul PIL, sia di 1, oppure di 1,6 oppure di 2. In tutti e tre i casi i risultati sono un incremento di PIL e una riduzione del rapporto debito/PIL) #ALLEGATO_1# Come si vede quindi per un aumento di 20 miliardi, un modesto 1,5% di aumento del deficit pubblico quindi dal 3 al 4,5%, si ottiene un incremento di PIL di 30 miliardi, mentre il debito pubblico in % del PIL cala. Nell'ipotesi "media", di un moltiplicatore del PIL di 1,6 (per ogni euro speso il PIl aumenta di 1,6 euro) il debito pubblico cala di 8 miliardi Gli economisti di sinistra o keynesiani in senso lato che sono per l'Euro fanno questo discorso ipotizzando che si trovi finalmente un accordo con la Troika e la Germania per aumentare il deficit di anche solo un 1,5% e come mostra Gawronsky tutti staremmo meglio. Chi sostiene il ritorno alla Lira "tout court" come ad esempio Bagnai fa anche lui questo discorso, tanto è vero che ipotizza che ritornando alla Lira oltre all'effetto positivo che ci si aspetta dalla svalutazione, consenta anche di aumentare la spesa pubblica di circa un 1% del PIL e questo abbia un effetto positivo (mi sembra) di 1,8 sul PIL. Questo perchè come tutti sanno l'effetto della svalutazione non dura sempre, dopo qualche anno si attenua (a meno di non continuare a svalutare) per cui ci si affida anche all'aumento di spesa pubblica Chi sostiene la soluzione dei Crediti Fiscali come il mio amico Cattaneo e gli altri che hanno firmato il Manifesto a riguardo, fanno anche loro questo discorso keynesiano classico, all'interno dell'Euro, ma sono più radicali perchè vogliono un deficit addizionale di 100 o 150 mld l'anno e non di 20 o 30 mld e tramite emissione di crediti fiscali e non di BTP. Ma ipotizzano che si possano ridurre le tasse e anche aumentare la spesa pubblica e avere un effetto "moltiplicativo" tra il 1,5 e il 2 sul PIL. Quindi emettendo 100 mld di crediti fiscali il PIL aumenta di 150 mld ad esempio Questi tre discorsi sono ovviamente molto diversi tra loro, perchè se torni alla Lira hai anche degli effetti complessi sul cambio, l'inflazione, i tassi di interesse, i crediti e debiti, le banche.... Se invece, per miracolo, la Troika e la Germania accettano di ampliare i deficit oltre il famoso 3% del PIL oppure, per miracolo, accettano che l'Italia emetta crediti fiscali eviti tutti i problemi di tasso di cambio, deficit estero, inflazione, tassi di interesse,... Bene. #F_START# size=3 color=blue #F_MID#Cosa c'è di errato nel concetto riassunto nella tabella dell'ottimo Gawronski, cioè nell'idea che aumentando la spesa pubblica finanziata con debito il PIL aumenta di più di quello che lo stato spende per cui tutto va bene, aumenta il reddito, la produzione, l'occupazione e il debito cala rispetto al PIL...?#F_END# allora ? nessuno risponde ? Dico nel merito dei numeri della tabella, la rimetto qui. #ALLEGATO_1# Si prega di evitare di partire per la tangente parlando di corruzione, casta o politica varia, ma di ragionare su cosa può essere errato nei numeri della tabella (la risposta alla prossima puntata, se la metto subito è meno interessante. Questa simulazione semplificata di Gawronski è bella perchè riassume il nocciolo del discorso "cheinesiano" classico. Che è non è corretto.) Un piccolo suggerimento almeno ? OK.... Una sola parola: "Giappone"

Sportelli bancari pressi d'assalto in Svizzer - Moderatore  

  By: Moderatore on Venerdì 16 Gennaio 2015 10:40

^Sportelli bancari pressi d'assalto in Svizzera#http://www.repubblica.it/economia/2015/01/15/foto/cambio_euro_svizzera-105012286/1/?rss#1^ dopo la decisione della Banca centrale di cancellare il cambio fisso a quota 1,2 con l'euro: si cambiano euro per franchi prime che l'eventuale manovra espansiva della Bce indebolisca ancora la moneta unica europea (reuters) 15 gennaio 2015 dedicato a quelli per cui puoi passare alla Lira convertendo dagli euro alle lire senza problemi

la Banca Centrale Svizzera oggi ha perso 60 mld..30 mld... no.. zero! - Moderatore  

  By: Moderatore on Giovedì 15 Gennaio 2015 19:05

La Svizzera, intesa come SNB la Banca Centrale Svizzera, oggi con il balzo in su del cambio Franco/Euro, avendo comprato circa 300 mld di Euro stampando 300 mld di Franchi Svizzeri, ha perso un poco di meno, forse 40 mld di euro Non ha però nessuna importanza perchè il bilancio della Banca Centrale può essere espanso a volontà, ci puoi far apparire 100 mld come 1,000 mld e tutto gratis. Il concetto che la Banca Centrale Svizzera ha perso oggi 30 o 40 mld sugli Euro che ha comprato è errato. Perchè quegli Euro non le sono costati niente. Non deve rivenderli, può anche tenerli in eterno a bilancio all'attivo e quindi non riconoscere mai le perdite. E sai perchè la Banca Centrale Svizzera può tenere in eterno i 300 mld di euro che ha comprato stampando franchi svizzeri ? Perchè questi 300 mld di Euro li ha all'attivo, finanziati dai corrispondenti franchi che ha messo nel bilancio al passivo. E questi non le sono costati niente

l'Ukraina attira gli stranieri - Moderatore  

  By: Moderatore on Mercoledì 14 Gennaio 2015 18:39

l'Ukraina è sempre più nei guai, si parla di 50 miliardi di dollari che le occorrono urgentemente, la valuta affonda, le riserve valutarie sono finite, l'inflazione è al 20%..., urge trovare soldi all'estero, Soros si è offerto con 100 milioni e la UE con 1 miliardo, ma ne occorrono molti di più I nuovo governanti ukraini non stanno però con le mani in mano. Il nuovo ministro delle Finanze ukraino ha assunto infatti come Chief Advisor per gli Investimenti esteri ^Jaanika Merilo#https://www.facebook.com/jaanika.merilo^, modella estone, la quale sulla pagina Facebook illustra il suo approccio per attirare gli investimenti esteri Della serie... il default arriva in ogni caso...almeno facciamo bisboccia

parla il governatore della Banca d'Italia Visco - Moderatore  

  By: Moderatore on Lunedì 12 Gennaio 2015 23:02

intervista rilasciata dal Governatore della Banca d’Italia ^Ignazio Visco l’11 Gennaio 2015 al giornale tedesco Welt am Sonntag#https://www.bancaditalia.it/media/notizia/intervista-del-governatore-al-welt-am-sonntag^; (l’originale della traduzione si trova nel sito della Banca d’Italia). #i# parla Ignazio Visco:"#b# ...la situazione è così critica. I comportamenti dei consumatori potrebbero adattarsi sempre di più a tassi d’inflazione molto bassi o addirittura negativi....Quando i tassi ufficiali scendono a zero, non resta che ampliare la quantità di moneta. Abbiamo diversi modi per farlo. Potremmo anche metterci per strada e distribuire banconote. Oppure, appunto, compriamo titoli di Stato. #/b#Si tratta di uno strumento standard della politica monetaria, che chiamiamo ‘non convenzionale’ soltanto perché per molto tempo in Europa non è stato usato... #/i# " #F_START# size=3 color=blue #F_MID#Non esiste nessuna prova che un inflazione zero o anche a -1% spinga la gente a consumare di meno. Visco dice che si rischia che il consumatori rimandino gli acquisti del frigo o dell'auto o di non so che, perchè pensano che TRA UN ANNO COSTERA' UN -1% DI MENO (?). Intanto la "deflazione" dei prezzi in Europa non è che sia così drammatica... #ALLEGATO_1# In pratica dice che il rischio è che la gente risparmi di più e spenda meno. Visco... la gente spende meno quando... ha meno soldi! Quando gli aumenti l'IVA o l'IMU! Non quando l'inflazione scende da 2% a 0%, che anzi ha l'effetto di far salire i redditi reali di chi ha stipendi, pensioni o incassa cedole... In Giappone dove l'inflazione è stata intorno a -1% per anni, il risparmio delle famiglie è sceso lo stesso, nessuno ha notato una tendenza a spendere di meno a causa di un -1% di inflazione... Nel XIX secolo l'inflazione è stata negativa per decenni e l'economia è cresciuta lo stesso... E' ancora più assurdo dire che l'acquisto ora con il QE, di 100 o 200 mld di BTP da parte della BCE farà salire l'inflazione. Questo lo ripetono tutti per cui è diventato un articolo di fede, penso che lo dicano anche a Messa e lo insegnino ai bambini. Visco dice cioè che sei i fondi, le banche e gli investitori esteri (che possiedono l'85% dei titoli di stato) venderanno i loro BTP a prezzi un attimo più alti alla BCE che glieli compra, poi saliranno i prezzi dei frigo, delle auto, dell'olio, dei vestiti, dei mobili, dei computer e degli altri beni di consumo. E' una balla. Ma perchè lo dice ? Perchè il motivo vero è che vorrebbero indurre a indebitarsi di più, ma questo non possono dirlo apertamente, anche perchè ormai è assurdo, visto che l'Euro è stato sostanzialmente un sistema per far indebitare tutti, per creare debito #ALLEGATO_2# Con il "QE" crei solo dei (piccoli) capital gain per gli investitori, i quali giocando d'anticipo hanno però già comprato i BTP e gli altri bond nei mesi scorsi, come ammette Visco che dice: "se ora non lo facciamo, i BTP franano perchè il mercato li ha già comprati, per rivenderli a noi della BCE...". Ma appunto, nonostante il rialzo di tutti i bonds indotto dall'aspettativa del QE in arrivo dei mesi precedenti, l'inflazione è scesa lo stesso... Perchè facendo scendere i rendimenti riduci anche il reddito invece di chi non ha BTP, cioè titoli a tasso fisso, ma invece conti a risparmio, bot, cct, buoni postali... No. Il motivo vero per il QE non si può dire, ma è che hanno creato una tale montagna di debito (vedi qui il totale dei bonds) che se non tengono i tassi vicini a zero e non fanno un poco di inflazione poi iniziano i default#F_END# #ALLEGATO_3# ---- intervista rilasciata dal Governatore della Banca d’Italia ^Ignazio Visco l’11 Gennaio 2015 al giornale tedesco Welt am Sonntag#https://www.bancaditalia.it/media/notizia/intervista-del-governatore-al-welt-am-sonntag^ -- Welt am Sonntag: In Germania si discute spesso su quale paese rappresenti oggi il maggiore problema per l’Unione monetaria: Grecia, Francia o magari Italia. Lei non pensa invece che il vero problema sia forse la Germania, visto che la Bce potrebbe intervenire molto di più senza le forti resistenze tedesche? Ignazio Visco: Non direi di nessun paese che rappresenta un problema. E non possiamo parlare nemmeno di un conflitto tra Germania e resto d‘Europa. Abbiamo un problema comune: attualmente i tassi d’inflazione sono dappertutto molto bassi. Welt am Sonntag: La maggioranza dei tedeschi è preoccupata non tanto dei bassi tassi d’inflazione quanto delle misure che la Bce potrebbe scegliere per combatterli. Ignazio Visco: Posso solo dire che non va sottovalutato il rischio macroeconomico. Se i tassi d’inflazione restano molto bassi per troppo tempo e l’economia praticamente non cresce più, rischiamo di scivolare in una spirale negativa che si auto-alimenta sempre più – e questo si chiama deflazione. Welt am Sonntag: La deflazione è considerata pericolosa soprattutto perché i consumatori, aspettandosi che i prezzi continuino a calare, non spendono più, per cui la crisi economica continua a peggiorare. Siamo già a questo punto, visto che a dicembre i prezzi dell’Eurozona sono scesi per la prima volta da cinque anni? Ignazio Visco: Si tratta di un dato solo che, però, arriva alla fine di una lunga serie di tassi d’inflazione molto bassi. Per questo la situazione è così critica. I comportamenti dei consumatori potrebbero adattarsi sempre di più a tassi d’inflazione molto bassi o addirittura negativi. Welt am Sonntag: Ultimamente, però, i prezzi sono scesi soprattutto per un motivo: per il calo dei prezzi del petrolio. Negli ultimi mesi la cosiddetta core inflation è stata piuttosto stabile. In passato il Consiglio direttivo non si faceva impressionare da simili movimenti dei prezzi dell’energia. Oggi questo principio non vale più? Ignazio Visco: In linea di principio lei ha ragione: il cambiamento una tantum del livello dei prezzi non può essere interpretato come tendenza inflattiva o deflattiva. L’ho sottolineato più volte, con i miei colleghi, quando i prezzi sono saliti una tantum, ad esempio a causa di aumenti di imposte. Attualmente, però, anche la core inflation è bassa: con meno dell’1 per cento è anch’essa nettamente inferiore al nostro obiettivo, che prevede tassi leggermente al di sotto al 2 per cento nel medio periodo. Se non agissimo non risponderemmo al nostro mandato. E più si prolunga il periodo in cui siamo molto lontani dall’obiettivo, peggio è. Secondo le attese degli operatori di mercato, torneremmo a un tasso d’inflazione vicino al 2 per cento soltanto nel 2025. Welt am Sonntag: I prezzi bassi del petrolio riducono, però, per la banca centrale la pressione a stimolare l’economia. Secondo il Presidente della Bundesbank. Weidmann si tratta di un programma congiunturale ‘regalato’ all’Europa. Ignazio Visco: Il basso prezzo del petrolio aiuta l’economia, non ci sono dubbi. D’altra parte, però, fa anche scendere i prezzi, e ciò è un problema quando i tassi d’inflazione sono già vicini a zero. Le aspettative d’inflazione rischiano di scendere ancora. Welt am Sonntag: Lei è quindi favorevole all’intervento della banca centrale. Significa necessariamente che si compreranno titoli di Stato oppure esistono delle alternative? Ignazio Visco: Nella situazione attuale l’acquisto di titoli di Stato è il mezzo più efficace. Nel Consiglio direttivo stiamo discutendo diverse possibilità, anche l’acquisto di altri titoli, ad esempio corporate bonds. Ma questo mercato non è molto spesso e inoltre vi si finanziano soprattutto i grandi gruppi, che già ora trovano liquidità a prezzi molto favorevoli. Welt am Sonntag: Perché è così ottimista riguardo all’efficacia dell’acquisto di titoli di Stato? Secondo le previsioni più rosee, anche predisponendo un programma per 1000 miliardi il tasso d’inflazione non aumenterebbe più di 0,4 o 0,5 punti percentuali. Ignazio Visco: Se riuscissimo ad aumentare l’inflazione dello 0,4 % sarei senz’altro soddisfatto: sarebbe un ottimo risultato. Saremmo su una via che potrebbe riportare l’inflazione vicino al 2 per cento già nel 2016. Welt am Sonntag: Secondo le previsioni più pessimiste, invece, l’inflazione aumenterebbe soltanto dello 0,1 per cento – sarebbe un effetto quasi trascurabile. Ignazio Visco: Le nostre stime sono più vicine allo 0,4 che non allo 0,1 per cento. Ammetto, tuttavia, che si tratta di un effetto difficilmente prevedibile. Molti pensano soltanto all’effetto sull’offerta di credito e questo non sarà molto grande. Il QE, però, agisce anche tramite altri canali, ad esempio fa scendere i tassi a lungo termine, un fenomeno che in America ha contribuito decisamente al successo degli acquisti di titoli di Stato. Welt am Sonntag: All’inizio del programma americano, però, i tassi erano sensibilmente superiori a quelli che registriamo attualmente in Europa. Ignazio Visco: Erano un po’ più elevati, è vero, ma soprattutto per un motivo: in una certa misura i mercati finanziari hanno oggi già incluso il QE nei prezzi attuali. Ora dobbiamo intervenire, altrimenti i tassi ricomincerebbero subito a salire. Welt am Sonntag: Rispetto al QE non va deciso soltanto il ‘sì’ o il ‘no’, ma anche il ‘come’. Si sta, ad esempio, discutendo su chi risponderà in caso di default di un paese – l’Eurosistema nel suo insieme oppure soltanto la relativa banca centrale. Ignazio Visco: È’ una domanda legittima. Ma se le Banche centrali nazionali acquistassero i titoli a carico del proprio bilancio, la frammentazione finanziaria nell’area potrebbe tornare ad ampliarsi rispetto alle condizioni attuali. Faremmo bene a mantenere le procedure che valgono per tutti i nostri interventi di politica monetaria: i rischi sono condivisi dall’Eurosistema nel suo insieme. Welt am Sonntag: A suo parere l’acquisto di titoli di Stato è quindi uno strumento monetario normale e la banca centrale non dovrebbe preoccuparsi troppo degli effetti collaterali? Ignazio Visco: Ovviamente dobbiamo considerarne gli effetti, ma in fin dei conti abbiamo un chiaro mandato: la stabilità dei prezzi. Lo strumento più importante per ottenerla sono in condizioni normali i tassi d’interesse. Quando i tassi ufficiali scendono a zero, non resta che ampliare la quantità di moneta. Abbiamo diversi modi per farlo. Potremmo anche metterci per strada e distribuire banconote. Oppure, appunto, compriamo titoli di Stato. Si tratta di uno strumento standard della politica monetaria, che chiamiamo ‘non convenzionale’ soltanto perché per molto tempo in Europa non è stato usato. Welt am Sonntag: Così facendo si potrebbero, però, provocare nuovi rischi, ad esempio bolle sui mercati delle attività finanziarie e reali. In Germania si teme un surriscaldamento del mercato immobiliare. Ignazio Visco: In linea di principio questo rischio esiste. Gli investitori sono sempre a caccia di rendimento e tassi troppo bassi potrebbero tentarli a ignorare i rischi. In passato ciò è successo. Attualmente, però, la situazione è un po’ diversa. Gli squilibri finanziari non sono ampiamente diffusi: sono locali e possono essere contenuti con misure mirate come, ad esempio, la definizione di riserve patrimoniali o di limiti alla quota mutuabile nel caso dell’acquisto di immobili. Welt am Sonntag: La Bce ha spesso criticato i governi per l’eccessiva lentezza nell’attuazione delle riforme e per i progressi insufficienti nel consolidamento delle finanze pubbliche. Non teme che i politici si lascino andare, appena la Bce deciderà un programma d’acquisto di titoli di Stato? Ignazio Visco: Questa questione non può essere determinante per noi, perché in fondo non è una questione di politica monetaria. Welt am Sonntag: Ma riguarda le conseguenze del vostro operato. Ignazio Visco: Quello che dobbiamo fare noi è creare moneta e assicurare che i tassi d’inflazione ricomincino a salire. I governi dovranno poi fare la loro parte. Le banche centrali non dovrebbero farsi limitare troppo. In ogni caso le riforme strutturali sono essenziali. Jens Weidmann e io siamo assolutamente d’accordo su un punto: la politica monetaria è certamente uno strumento forte, ma non può far salire la produttività o migliorare le strutture economiche. Questo è compito della politica economica. Welt am Sonntag: È soddisfatto delle riforme strutturali in Europa e, in particolare, in Italia? Ignazio Visco: Procedono a rilento, in Europa nel suo insieme e anche in Italia. La riforma delle pensioni varata nel 2012 è davvero eccezionale, ma da sola non basta. Un problema centrale in Italia è l’elevata incertezza, che dissuade le imprese dall’investire. I governi italiani cambiano spesso. Con ogni cambio c’è il pericolo che riforme varate in precedenza siano modificate o non siano attuate. Questo deve finire. Altri problemi, invece, non riguardano soltanto l’Italia. Welt am Sonntag: A cosa si riferisce concretamente? Ignazio Visco: Per troppo tempo l’Eurozona ha preso sotto gamba il cambiamento globale. Penso al progresso tecnologico, all’invecchiamento demografico o all’accesso a nuovi mercati. Servono riforme strutturali che rendano l’economia più flessibile. Penso all’istruzione, a un clima più favorevole alle imprese, a meno burocrazia. Viviamo in un’economia nuova. Dieci anni fa ci chiedevamo se poteva esistere una “new economy”. Oggi è diventata realtà. Welt am Sonntag: Pensa che l’Europa riesca a tenere il passo in questa nuova economia? Ignazio Visco: C’è un grande pericolo: la contrazione dell’industria manifatturiera europea. La Germania è la ‘fabbrica’ più importante del mondo: un lavoratore su cinque è occupato nel settore; in Francia è uno su dieci. Per compensare il calo dell’attività industriale dobbiamo trovare nuove strade per garantire i posti di lavoro. Stanno nascendo settori nuovi. L’Europa deve diventare più innovativa. Chi avrebbe pensato, dieci anni fa, che saremmo andati in giro con i tablets? Chi avrebbe pensato che una telefonata con gli USA sarebbe stata gratuita grazie a Skype? 42 anni fa, quando studiavo negli Stati Uniti, ci potevamo permettere di chiamare casa una volta al mese. Welt am Sonntag: L’Europa ha bisogno anche di un rinnovamento dell’Unione monetaria? Ignazio Visco: L’euro è una moneta senza Stato. Lo potrà restare ancora per un po’, ma questo non potrà essere lo stato finale. Il prossimo passo deve portare nella direzione di un’unione politica. Welt am Sonntag: Al momento non si va avanti, ma piuttosto indietro. In vista delle prossime elezioni ad Atene si specula di nuovo sull’uscita della Grecia dall’Eurozona. È preoccupato? Ignazio Visco: Le banche centrali non devono intervenire nel processo democratico. Una cosa è chiara, però: l’Unione monetaria va rafforzata, non indebolita. La maggior parte delle nostre azioni richiede fiducia. Naturalmente i paesi più deboli hanno una loro responsabilità. Ma ci vuole anche la comprensione dei paesi più stabili. Dobbiamo capire che la forza dell’Europa viene dal fatto che siamo uniti.

la versione di Fatima - Moderatore  

  By: Moderatore on Domenica 11 Gennaio 2015 14:32

la versione di Fatima (ottima donna proveniente dal Marocco che lavora qui in Italia da una decina d'anni, non sposata e senza figli e nella comunità musulmana una donna non sposta e senza figli non ha molto spazio). Fatima è la definizione di una araba musulmana onesta, laboriosa e pacifica che alla società ha dato più di quello che ha preso. Se dovessi fare una trasmissione TV per mostrare dei benefici dall'immigrazione ci manderei lei. Fatima è pacifica e "moderata", come si suol dire. Ma Fatima ha anche una visione del mondo molto convinta. (Nota Bene La trascrizione riflette l'italiano stentato di Fatima che dice di aver avuto troppe disgrazie per potersi concentrare sui verbi dell'italiano) #i# ".... brutte cose a Parigi giovanni... tanti prolemi qui ora per noi...lui (e fa il gesto di uno che disegna) ha sbagliato e paga... sbaglia e paga giovanni...nel Corano non c'è violenza, nel corano pace... ma non offende il profeta.. il profeta sacro giovanni...come la madonna qui dei cristiani...Corano sacro per noi... lui Charlie sbaglia e paga... ma il corano è pace..#/i# ". beh Fatima...sì...sai però quest di Charlie Hebdo disegnavano anche contro Gesù e lo Spirito Santo e la Chiesa cattollica, ma qui in Europa non non ci facciamo caso... #i# "... ma Corano sacro, il Profeta sacro... giovanni.. lui sbaglia e paga giovanni... mille poliziotti non li trovano giovanni... mille poliziotti non li prendono.. #/i# Fatima...poi però oggi li hanno uccisi....cioè li hanno presi oggi i due... #i# "... no no giovanni... oggi venerdì giovanni...loro morti di venerdì perchè sacro per noi. ma mille poliziotti non li prendono, loro chiamato poliziotti che non li trovano perchè oggi venerdì e morire di venerdì perchè sacro per noi...loro morti oggi perchè oggi venerdì sacro giovanni...#/i# ah..ok... ho capito Fatima... è vero che sono loro che hanno chiamato la polizia oggi ...sì non li hanno trovati, sono stati loro a telefonare alla polizia perchè li trovasse oggi.. #i# "... arabi molto intelligenti giovanni... ma ebrai anche molto intelligenti...ebrai governano giovanni... anche in Marocco una volta fabbriche a ebrai... prima della guerra 1967...poi scappati...ma ebrai governano America giovanni... colpa di Bush delle guerre di Bush, America guerra in Iraq, in Siria, guerre di Bush...giovanni...#/i# --- #b# Bisogna rendersi conto che al mondo ci sono 7 miliardi di persone, di cui solo il 9% sono bianchi occidentali i quali manifestano con "io sono Charlie" e pensano che il problema siano una minoranza di fanatici religiosi estremisti. I due fratelli che ieri si sono fatti ammazzare (di venerdì) dopo aver ammazzato una dozzina di persone hanno compiuto un gesto dovuto per Fatima e per l'80% del miliardo di musulmani nel mondo. Non solo perchè hanno vendicato il Profesta insultato, ma perchè in qualche modo cercano di "pareggiare il conto" di tutte le decine di migliaia di morti in Siria, Iraq, Palestina, Afganistan...causati da USA, Israele e loro alleati (come la Francia) Tra tra gli indiani, cinesi, musulmani vari, africani, anche sudamericani, russi.... tra i non "occidentali" insomma, l'idea prevalente non è che il problema vero sia l'Islam (versione di "destra") o una minoranza di fanatici musulmani (versione di "sinistra"). Piuttosto che il vero problema siano le guerre senza fine degli USA e di Israele (con occasionale supporto di Francia, UK; Italia)... nei paesi musulmani. Questo perchè guardano Al Jazeera (o anche la BBC) e da decenni vedono sempre accumularsi tanti morti in medio oriente e dei "non musulmani" che bombardano Anche tra gli indiani e i cinesi c'è zero simpatia per l'Islam che non sopportano e anzi a casa loro reprimono i musulmani, ma lo stesso non credono molto che lo scontro sia tra chi difende la libertà come Charlie Hebdo e l'Islam o una minoranza di fanatici che odiano la libertà... C' è una soluzione ? La soluzione sarebbe la separazione, non immischiarsi più negli affari dei Medio Orienta e dei paesi arabi o musulmani e di Israele. E non far entrare milioni di persone da questi paesi. Ognuno a casa propria il più possibile. Non essere coinvolti nei problemi del resto del mondo e non coinvolgere il resto del mondo nei propri #/b#

La propria tribù - Sogliola  

  By: Sogliola on Sabato 10 Gennaio 2015 14:58

Zibo, quello che hai scritto è giusto: il conflitto principale è fra arabi da un lato ed ebrei (con la loro colonia americana) dall'altro. Però è anche vero che adesso gli arabi stanno attaccando e minacciando anche la nostra più modesta tribù! Io personalmente condivido totalmente e sottoscrivo le opinioni di DE GAULLE sull'Islam. Il Generale De Gaulle, in un discorso del 5.3.1959, riportato su Il Giornale del 7.1.2015, diceva: "E' un bene che ci siano francesi gialli, francesi neri e francesi marrone. E' la dimostrazione che la Francia è aperta a tutte le razze e che ha una vocazione universale. Ma a condizione che essi restino una piccola minoranza. Altrimenti la Francia non sarà più la Francia". E ancora De Gaulle disse: "Noi siamo comunque prima di tutto un popolo europeo di razza bianca, di cultura greca e latina e di religione cristiana. Che non ci raccontino delle storie! I mussulmani, voi siete stati a vederli? Voi li avete visti con i loro turbanti e le loro djellaba? Vedete bene che non sono dei francesi! Coloro che spingono verso l'integrazione hanno il cervello di un colibrì. Cercano di integrare l'olio con l'aceto. Agitate la bottiglia. Dopo un secondo si separano di nuovo. Gli arabi sono gli arabi e i francesi sono i francesi". Il Generale De Gaulle si chiedeva: "Voi credete che la popolazione francese possa assorbire 10 milioni di mussulmani, che domani saranno 20 milioni e dopodomani 40 milioni? ... ecc.". Io penso che questo valga ancora oggi, anche per l'Italia e per l'Europa, e, conoscendoti, penso che anche Tu Zibo sia d'accordo. Ti invito comunque a inserire nel tuo sito, al link "NOTIZIE", insieme agli altri quotidiani "illuminati e progressisti", anche le notizie e gli articoli de "Il Giornale", bieco e reazionario come me. Molti saluti a tutti. "Sole à la mounière"

Svalutazione media dell'euro del 15% - Roberto964  

  By: Roberto964 on Venerdì 09 Gennaio 2015 23:43

Stock: Euro

Dal “tapering” ad oggi 08/01/15 Da qualche mese stiamo assistendo al ribasso dell’€uro contro il dollaro USA, in molti parlano di svalutazione della moneta comune, io, invece, propendo più per una rivalutazione della moneta americana. Ho preso in esame un ristretto ma significativo paniere di monete, incrociandone i dati. (Tutte le rilevazioni sono state effettuate a partire dal 01/03/14 sino alla mattina del 08/01/15.) €uro contro USD USA da 1,3771 a 1,1800 = -15,3% ca; €uro contro GPB Sterlina UK da 0,8265 a 0,7850 = -5% ca; €uro contro Yen Giappone da 142 a 141 = -0,6% ca; €uro contro AUD Australia da 1,49 a 1,46 = -2% ca; €uro contro CAD Canada da 1,52 a 1,40 = -8% ca; €uro contro NZD Nuova Zelanda da 1,59 a 1,51 = -5% ca; €uro contro NOK Norvegia da 8,25 a 9,10 = +10% ca; €uro contro TRY Turchia da 2,95 a 2,73 = -7,2% ca; €uro contro BRL Brasile da 3,13 a 3,17 = +1.3% ca; €uro contro CNY Cina da 8,56 a 7,35 = -14,1% ca; €uro contro IDR India da 15,65 a 15,06 = -4% ca; €uro contro RUB Russia da 48,3 a 72,8 = +50% ca; €uro contro HUF Ungheria da 307 a 318 = +3,65% ca; da questa prima analisi si evince che: l’€uro si è svalutato di una cifra molto vicina al 15% sia contro USD che CNY (e questo ci fa capire come lo Yuan cinese sia legato a doppio filo al dollaro), del -8% dal dollaro canadese, del -7% dalla Lira turca , del -5% sia dal dollaro neozelandese che dalla sterlina UK, del -4% dalla Rupia indiana e del -2% dal dollaro australiano; è in sostanziale pareggio con lo Yen giapponese (-0,6%); si è invece rivalutato del 50% rispetto al Rublo russo, del +10% dalla corona norvegese, del 3,65% dal fiorino ungherese e del +1,3% dal Real brasiliano. Adesso vediamo come ha cambiato il Dollaro USA nello stesso periodo e contro le stesse valute. $$ VS €uro da 0,7262 a 0,8475 = +16,7%; $$ VS GPB da 0,600 a 0,665 = +10,8% ca; $$ VS Yen da 103,2 a 119,9 = +16,2% ca; $$ VS AUD da 1,23 a 1,08 = -12% ca; $$ VS CAD da 1,10 a 1,18 = +7,4% ca; $$ VS NZD da 1,15 a 1,28 = +11,4% ca; $$ VS NOK da 6,0 a 7,7 = +28,4% ca; $$ VS TRY da 2,14 A 2,31 = +8% ca; $$ VS BRL da 2,27 a 2,68 = +18% ca; $$ VS CNY da 6,21 a 6,21 = 000% ca; $$ VS IDR da 11,36 a 12,67 = +11,5% ca; $$ VS RUB da 35,05 a 61,18 = +75% ca; $$ VS HUF da 223 a 269 = +21% ca. (da notare: lo Yuan si è rivalutato verso l’€uro del 16,5%) (Anche se non si tratta di una moneta importante ho cercato anche i dati relativi al cambio del VEF Venezuela ma essendosi ancorato al dollaro USA da tempo [pensate che nel corso del 2014 ha rivalutato del +32% ca e nell’unico modo possibile: facendo una deflazione interna pagata dalla classe lavoratrice] non ho avuto riscontri, mentre verso l’€uro è passato da 8,8 a 5,1, rivalutandosi del +42% ca nel corso del periodo preso in esame. Le ragioni che hanno spinto Maduro a fare tale operazione suicida vanno ricondotte al prezzo del petrolio che rappresenta più del 50% dell’export venezuelano. Laddove il greggio mantenesse per molto i prezzi attuali questa operazione farà esplodere il Paese per via di un debito estero insostenibile -ha emesso gli ultimi bond decennali allo stratosferico interesse del +25%-) Adesso facciamo la somma matematica delle percentuali e dividiamo per le 13 valute prese in considerazione. USD 214,4%:13=16,34%; €uro 3,75%:13=0,29%; Il risultato (alquanto sorprendente per alcuni) è di una netta rivalutazione del dollaro USA rispetto a questo ristretto ma significativo paniere di monete, ed è pari al 16,34%, mentre, secondo gli stessi calcoli, anche l’€uro si è apprezzato dello 0,29%. Scorrendo questi ultimi dati penso che sia chiaro a tutti che non è l’€uro che ha svalutato ma bensì è il $$dollarone che sta rivalutando, e lo sta facendo dal primo giorno che il board della FED ha deciso di chiudere progressivamente il QE. Laddove alla riunione del CIM di Bruxelles (in calendario per il 22 gennaio prossimo) Draghi decidesse di operare una qualche specie di QE che permetterebbe di acquistare a “mercato aperto” titoli di Stato da parte della BCE, allora assisteremo alla svalutazione dell’€uro. I mercati invocano il QE e lo ipotizzano intorno ad € 500 miliardi. Supponiamo che si faccia (anche se ci sarà da aggirare il mandato della BCE e da convincere il socio di maggioranza Germania): che impatto potrà avere sulla svalutazione effettiva della moneta comune? La risposta è quanto mai ardua e possiamo solo azzardare delle ipotesi. Il PIL di U€ è pari a $ 16700 miliardi; il rapporto debito/PIL di U€ è intorno al 90%; gli ipotetici miliardi di Draghi sono $ 590; 16700x90%=15030; 590:15030x100=3,92%. Matematicamente, se si investissero quota-parte tutti i 590 mld l’€uro dovrebbe “svalutare” del 4% circa. Ma c’è il fattore mercati da prendere in considerazione: azzardo un ulteriore ribasso del 10%, di cui circa il 4% dopo l’annuncio e il resto diluito in una fase lateral-discendente che potrebbe durare anche qualche mese. Le elezioni greche sono già decise: chiunque dei contendenti andrà in parlamento (tranne alba dorata) ha già la sua agenda scritta: il debito sarà “spalmato” su parecchi altri anni e con interessi di “favore” e ciò permetterà di far respirare –non so per quanto- la Grecia. Del resto non possono fare altrimenti: gli “aiuti” concessi dalla trojka nel 2011/2012 sono stati erogati solo dopo che parte del debito greco, pari al 130% del loro PIL, è stato passato sotto legislazione inglese (ti ho dato €uro e rivoglio €uro). Obiettivamente non hanno molte chance, a meno di un clamoroso abbraccio con l’orso russo che però porterebbe problemi irrisolvibili con ortodossia. Dovranno più che altro sperare in un “condono” totale quando salterà l’€uro. Per concludere: se le cose in USA andranno ancora meglio (almeno sulla carta), in primavera la FED rialzerà i tassi (io lo do per scontato dopo l’insediamento dei repubblicani sia alla camera che al senato) e a quel punto vedremmo un ulteriore apprezzamento del dollaro (con conseguente svalutazione media delle altre valute) che potrebbe essere addirittura maggiore di quello realizzato dal 01/03/14 ad oggi. Buona vita a tutti, Roberto Nardella.

Si indentificano con la propria tribù - Moderatore  

  By: Moderatore on Venerdì 09 Gennaio 2015 20:29

dai... non sono cinquanta milioni i musulmani in Europa, anche se a Londra, Malmo, Bruxelles, Birmingham, Berlino, Marsiglia e la periferia di Parigi sono oltre il 20% per cui hai la sensazione che siano tanti. I musulmani sono un 5% del totale della popolazione europea che è di 320 milioni, per cui sono forse dai 15 milioni ai 20 milioni. In Italia probabilmente 2 milioni ad esempio, perchè ci sono anche tanti cinesi, albanesi, rumeni, ukraini, ecuadoregni, indiani, nigeriani, ghanesi... e il totale degli immigrati è sui 5-6 milioni. Qui a Modena hai la sensazione ad esempio invece che siano tanti gli africani e gli albanesi e i primi NON sono musulmani mentre gli albanesi sono musulmani, ma non te ne accorgi perchè non gliene frega molto dell'Islam, mai sentito di manifestazioni contro le vignette del Profeta in Albania. Hanno altre priorità... Gli arabi musulmani invece prendono sul serio l'Islam e credono alle "storie", alle narrazioni storiche, religiose e politiche, ai comandamenti di mille anni fa e si fissano su idee antiche riguardo alle donne, allah, la vendetta, la legge del taglione... Quelli che vengono dal Medio Oriente, perchè in Indonesia o Malesia (o Albania e Bosnia) già l'Islam è diverso. Mancano del senso pratico e critico degli europei e anche dei giapponesi e cinesi, soprattutto di distacco e obiettività. Anche nella vita ordinaria inventano, mentono e credono spesso a cose inverosimili per cui mettono assieme società caotiche e malfunzionanti. Il loro grosso problema oggi è che sono (o si sentono) in guerra con gli l'altro gruppo "semitico" che invece ha molto senso pratico. Essendo entrambi forniti di un forte senso di appartenenza alla propria tribù, tutti e due prendono sul serio e drammatizzano i morti dall'una e dall'altra parte in Medio Oriente e molti arabi (e molti ebrei) li sentono come propri anche se abitano magari a New York e Parigi. Cioè, un italiano che abiti a New York o Parigi e sente di italiani ammazzati da altra gente, non si agita più di tanto, fa dei commenti a cena e poi basta, va per i fatti suoi. Un arabo o un ebreo ci pensa di più e parecchi di loro sono disposti anche a fare qualcosa per la propria tribù. Alcuni a prendere in mano un mitra e altri, con altri mezzi a disposizone, a finanziare campagne elettorali di politici ....che poi vanno a bombardare in Medio Oriente... Oppure disegnano tutti i giorni vignette che insultano e ridicolizzano l'Islam, come Wolinski, il principale vignettista di Charlie Hebdo ammazzato ieri, che era appunto appartenente dell'altra tribù in conflitto in Medio Oriente Noi non ci facciamo ormai caso, ma sono sessanta anni che ci sono solo guerre tra Israele e gli USA per conto di Israele (dato che la lobby ebraica detta la loro politica in medio oriente) e milioni di arabi e ci sono stati centinaia di migliaia di morti, anche mentre parliamo muoiono in Siria, Palestina, Afganistan, Yemen... Gli arabi, dicono_ #i# eh.. 17 giornalisti sono stati ammazzati l'anno scorso a Gaza, gli americani hanno torturato un poco degli arabi, i francesi stessi bombardano un poco in Siria, in Palestina si ammazzano bambini ogni settimana e qui in Francia guai se dici qualcosa sull'olocausto di 70 anni fa ma puoi sfottere noi come ti pare e da Bernard Henry Levy a Strauss Kahn a tanti ministri, finanzieri, giornalisti e lo stesso Wolinski di Charlie Hebdo sono ebrei e istigano contro di noi...#/i# Ci sono tante facce del conflitto, ma quello fondamentale è tra arabi in medio oriente ed ebrei ed USA per loro conto (a volte con Francia e UK come alleati), per il semplice fatto che in Palestina, Iraq, Afganistan, Siria, Libano ci sono stati DECINE E CENTINAIA DI MIGLIAIA DI MORTI. Risalire a chi ha ammazzato chi dopo sessanta anni di guerre, guerre civili, terrorismo, "falso terrorismo", attentati di cani sciolti ecc.. è difficile. Ma tantissima gente è morta e continua a morire. Per gli arabi, che si identificano con la loro storia dell'Islam e hanno passioni religiose e politiche intense come una volta c'erano anche qui, tutto questo sangue in medio oriente degli ultimi sessanta anni è un fatto vivo. Come da noi le partite di calcio.

la sinistra sul piano dei crediti fiscali - Moderatore  

  By: Moderatore on Giovedì 08 Gennaio 2015 01:40

Il fondatore di Lotta Continua (assieme a Sofri) e direttore credo del Manifesto, Guido Viale, approva l'idea dei certificati di credito fiscali: "...diverso è il caso dell’eventuale ^intro­du­zione di monete alter­na­tive locali non con­ver­ti­bili, o dei cer­ti­fi­cati di cre­dito fiscale pro­po­sti da Ruf­folo e Sylos Labini, per soste­nere la domanda: potreb­bero far fronte alle esi­genze più impellenti....#http://www.sinistrainrete.info/europa/4539-guido-viale-i-nove-passi-per-ripudiare-il-debito-pubblico.html^. Ma è un commento en passant. Al convegno recente sull'Euro con #b# Paolo Ferrero#/b# , segretario di Rifondazione, Giacchè e altri della sinistra "non renziana", ^Emiliano Brancaccio#https://www.youtube.com/watch?v=ogpQ-bCxqjo^, l'economista forse più in vista dell'area SEL, ha liquidato invece il piano dei crediti fiscali che Enrico Grazzini aveva introdotto nella discussione come un "modalità retorica" (per fare discutere) Il ^Manifesto firmato da Gallino, Sylos-Labini, Bossone, Cattaneo e Grazzini#http://www.syloslabini.info/online/risolviamo-la-crisi-dellitalia-adesso/^ secondo Brancaccio ^è sbagliato tecnicamente (vedi questi tre minuti)#http://www.tubechop.com/watch/4439745^ perchè i crediti fiscali verrebbero considerati come debito pubblico e, contrariamente a quanto scritto da Cattaneo, non si sarebbe in linea con i trattati. Dice Brancaccio che sarebbe solo un "modo retorico di aprire contraddizioni", cioè di far discutere, ma costituirebbe una distrazione. Brancaccio ha in parte ragione perchè considera l'idea di emettere crediti fiscali come un modo di ridurre le tasse rimanendo dentro i trattati europei. Presentato in questo modo il piano si presta alla critica e infatti è per questo motivo sostanzialmente che non l'ho firmato. Brancacccuo è un economista molto efficace nei dibattiti, ma ascoltandolo parlare di #i# "dialettica tra globalismo capitalista e internazionalismo del lavoro"#/i# e suggerire invece, #i# "un lavoro complicato di cercare di interrogarsi sui motivi per cui la sinistra europea è stata in generale acriticamente subalterna al processo di integrazione dei mercati..."#/i# pensi però al fatto che SEL, a differenza di Syriza in Grecia e Podemos in Spagna che sfiorano il 30%, prende qui il 2% dei voti. In altre parole forse dovrebbe prestare attenzione a chi fa uno sforzo di fornire una soluzione pratica e attuabile alla depressione. Sul lato tecnico Brancaccio, come quasi tutti gli economisti attuali, #F_START# size=3 color=blue #F_MID# non distingue o è indifferente rispetto al finanziare i deficit con debito oppure con moneta e non si pone il problema cruciale di come praticamente contrastare il mercato finanziario#F_END# Brancaccio dice in pratica che alla BCE e alla Commissione Europea sarebbero contrari. Sicuro. Non c'è il minimo dubbio che un piano del genere si scontri con la Commissione Europea. Questa può fare una dichiarazione o scrivere al governo italiano una lettera in cui dice che ritiene che offrire sconti (crediti) fiscali, anche se differiti nel tempo, vada considerato equivalente ad un incremento di debito pubblico. E la BCE può minacciare di togliere il supporto dei suoi vari programmi di sostegno all'Italia. Non c'è dubbio che questo possa accadere. Se la Commissione Europa condanna l'Italia e la BCE minaccia di toglierle il supporto sarebbe però una loro interpretazione, perchè nei trattati europei non è previsto un caso del genere, un credito fiscale differito nel tempo. Si da questa opposizione per scontata e nel libro, che contiene più dettagli, #F_START# size=3 color=blue #F_MID#se l'Italia entra in conflitto con la Commissione, ha però gli strumenti per vincere, cioè l'Italia si muove per conto proprio, senza uscire dall'eurozona e per fermarla saranno la Commissione, la BCE o la Germania che dovranno veramente violare i trattati. Il piano è concepito in modo che l'unica cosa che possono fare la Commissione e la BCE è prendersi loro la responsabilità di far saltare tutta l'eurozona.#F_END# Il piano innanzitutto non è solo basato sull'emissione di crediti fiscali, ma anche sull'emissione di Btp fiscali e poi la costituzione di un paio di banche pubbliche che li comprino se necessario. Con queste tre mosse l'Italia non avrà bisogno del sostegno della BCE e quindi potrà creare una moneta complementare da sola, invocando l'emergenza della crisi e una differente interpretazione dei trattati riguardo al trattamento del debito Il punto su cui Brancaccio e altri glissano è che la Commissione non può dire semplicemente che vi sia un aumento del debito pubblico perchè non c'è nessun aumento di spesa nè alcuna diminuzione di entrate per due anni E NESSUNA EMISSIONE DI TITOLI DI STATO ANCHE DOPO. Questo è molto diverso dal violare semplicemente il limite del deficit emettendo più debito pubblico. Marco Cattaneo (che ha avuto l'idea originaria dei crediti fiscali) insiste sul fatto che se riduci le tasse massicciamente per due anni creando moneta poi è possibile che al terzo anno il reddito cresca talmente da far salire anche le entrate dello stato in modo tale da mantenere il deficit al 3%. Questo comunque non è il punto essenziale (perchè è una probabilità, ma è del tutto possibile che al terzo anno si sforerà il limite del 3%) #F_START# size=3 color=blue #F_MID#La cosa essenziale è che in questo modo però torni a finanziare i deficit pubblici con Moneta e non con Debito e Brancaccio sembra non lo noti. #F_END# Se lo stato italiano ad esempio invece riducesse le tasse di 100 mld tout court facendo un bel deficit pubblico del 10% del PIL, innanzitutto violerebbe i trattati senza se e senza ma e poi, stante le regole attuali, dovrebbe emettere 100 miliardi di titoli di stato sul mercato. Se invece emette crediti fiscali differiti di due anni: i) non è certo se violi i trattati, non c'è dubbio che la Commissione Europea scriverà che ritiene che sia così, ma l'Italia può obiettare che invece ritiene di no, dato che è un caso non previsto. Cioè l'Italia può spiazzare la Troika per cosi dire e aprirsi uno spazio all'interno delle norme dei trattati per agire ii) l'Italia ridurebbe le tasse, ad esempio di 100 miliardi,l'anno, SENZA EMETTERE NESSUN TITOLO DI STATO, ma solo strumenti che equivalgono ad una moneta complementare, delle "pseudo-lire" in un certo senso, perchè sarebbero crediti fiscali italiani, valevoli solo da noi ma garantiti in valore dalla loro accettazione da parte dello stato per pagare le tasse iii) In più però qui si è pensato bene a come realizzare il piano senza consenso della BCE, quindi anche nell'ipotesi che questa ritiri ogni appoggio dei suoi programmi di "sostegno" (LTRO, TLTRO, eventuale QE...). L'emissione di crediti fiscali è solo uno di tre elementi. Altrettanto essenziale è "blindare i BTP" tramite un decreto che dica che lo stato li accetta per pagare le tasse, quando lo ritenga opportuno (quando sia sotto attacco dai mercati) iv) infine lo stato italiano nazionalizzerebbe due banche (o una banca ad esempio MPS e in più utilizza la Cassa Depositi e Prestiti adattandone lo statuto) e farebbe comprare a queste i crediti fiscali e anche i BTP "fiscali" quando sia necessario (quando sia sotto attacco dai mercati) Insomma non si tratta solo di emettere crediti fiscali differiti e supporre che venga accettato perchè non viola formalmente i trattati (come sembra aver capito Brancaccio). Non si è così ingenui da pensare che sia così facile Bisogna pensare però quale sia l'alternativa attuale, quella reale a cui l'Italia è avviata. Siamo avviati ad un default sul debito pubblico (a cui preparano se noti insider come Lucrezia Reichlin che era capo ufficio studi alla BCE) oppure un ritorno alla Lira come predicato da Lega, M5S e altri del centro destra in varie forme. Il vantaggio del piano rispetto al ritorno alla Lira è che non devi preoccuparti del cambio e del debito estero e sei protetto da Target2 (vedi ^"Gli Euro Sono Uguali in Tutta Europa, ma le Banche Centrali Sono Diverse"#http://www.cobraf.com/blog/defaultEconomia.php?topicGroupID=1&idr=123576034#123576034^ e ^"Perchè i Tedeschi Sembrano o Sono Cattivi"#http://www.cobraf.com/blog/defaultEconomia.php?topicGroupID=1&idr=123576154#123576154^) #F_START# size=3 color=blue #F_MID# Occorre qualcosa di altrettanto radicale e decisivo di un ritorno alla propria moneta nazionale, ma meno pericoloso e conflittuale. Non si sta proponendo di convincere la Commissione Europea, la BCE e la Germania, ma di negoziare con loro da una posizione di forza#F_END# Negoziare con loro da una posizione di forza il ritormo dello stato italiano a creare moneta, per finanziare i suoi deficit, in modo da poter ridurre drasticamente le tassee e spendere per infrastrutture Questo piano composto da tre elementi (crediti fiscali, Btp Fiscali e Bancbe Pubbliche) #F_START# size=3 color=blue #F_MID# è un modo per immunizzare l'Italia dai ricatti del mercato finanziario e della BCE, di farla uscire dalla crisi e di predisporre gli elementi per poi successivamente affrontare l'inevitabile fine dell'Euro senza esserne travolti#F_END#

I crediti fiscali che proponiamo si possono svalutare quasi quanto la Lira ! - GZ  

  By: GZ on Mercoledì 07 Gennaio 2015 20:57

Ho avuto una interessante discussione con Enrico Grazzini sui crediti fiscali (CCF), sul piano di emettere 100 o 200 mld di crediti fiscali differiti (di due anni) come modo di creare moneta e ridurre le tasse. Enrico si sta dando da fare parecchio ^per promuoverli#https://www.youtube.com/watch?v=kRMk2-yaP4I^ e siamo d'accordo al 90%. #F_START# size=3 color=blue #F_MID# Grazzini diceva però che i crediti fiscali NON si svaluterebbero verso l'Euro, perchè sono convertibili in Euro#F_END#. Ad esempio quando gli ho citato il programma di Alternative fur Deutschland dove si parla di creare moneta complementare mi ha detto che era una cosa assurda perchè ipotizzava che l'Italia creasse una moneta complementare come primo passo per uscire dall'Euro e mi diceva: #i# questo è uno stron-zo tedesco che vuole che noi abbiamo una valuta svalutata di serie B nell'euro...#/i# Lasciamo stare ora AFD. Questo è un punto MOOOOOLTO importante: #F_START# size=3 color=blue #F_MID#è possibile che lo stato italiano emetta crediti fiscali, all'interno dell'Euro e quindi formalmente alla pari con gli euro, e il loro valore non si svaluti rispetto agli Euro ?#F_END# E' possibile se tutto va bene, nel caso non si crei un conflitto con la BCE e la UE le quali li accettino. #b#In realtà, qualunque moneta lo stato italiano crei, anche se all'interno dell'Euro e quando questo la accetti per pagare le tasse alla parità con l'Euro, può svalutarsi quasi quanto la Lira#/b#. Questo per il semplice fatto che quando l'Italia emetta una moneta di qualche genere, qualunque ne sia la modalità, alla fine è una moneta che riflette la fiducia nell'Italia e l'euro invece riflette la fiducia nel blocco di 18 paesi dell'eurozona. Non si scappa. #b# Qualunque strumento, chiamalo crediti fiscali differiti o BTP a valenza fiscale, che si basi sulla fiducia sullo stato italiano solamente, incorpora un elemento di rischio maggiore di una moneta basata sulla fiducia nel blocco dell'eurozona...#/b# I crediti fiscali, differiti di due anni ed emessi in larga quantità (10% del PIL e oltre), DOPO DUE ANNI sono accettati alla parità con gli Euro dallo stato. Quindi se tutto va bene avranno solo un piccolo sconto dovuto alla loro minore liquidità. Ma nel corso dei due anni "di attesa dell'incasso" possono subire una crisi fiducia rispetto alla posizione dell'Italia nell'Eurozona. E svalutarsi. Se i crediti fiscali sono di fatto moneta (e perchè servano all'economia devono essere trattati come moneta e quindi scambiati tra la gente), allora sono basati sulla fiducia nello stato. Se sono basati sulla fiducia nello stato italiano allora si possono svalutare rispetto ad una moneta (l'Euro) basata sulla fiducia nello stato tedesco. I miracoli non sono possibili. Non è possibile avere una moneta solo in Italia, basata sullo stato italiano e basta, coi suoi 1,560 mld di PIL, 137% di debito pubblico ecc.. e immaginare che questa mantenga il suo valore nei confronti di un moneta basata sullo stato "europeo" cioè sulla Germania e il resto d'Europa con 11miila miliardi di PIL ecc... Enrico in questo si fa prendere la mano dai dettagli tecnici dei CCF, ma alla fine della fiera se è una moneta emessa dallo stato italiano solamente si può svalutare. Nel libro di Hoepli io ad es ho fatto l'ipotesi più ottimista e detto che si svaluteranno di un 5% come "sconto per la liquidità" cioè per il fatto che mentre un euro lo utilizzi subito e ovunque il CCF lo utilizzi solo dopo 2 anni e solo per pagare le tasse. Nonostante questa limitazione, se il pubblico ha fiducia che lo stato manterrà la promessa e soprattutto che nonostante questa massiccia immissione di moneta l'Italia sarà ancora nell'Euro, i CCF possono tenere un valore vicino agli Euro e quindi, come ho scritto nel libro, di deprezzarsi di un 5% ad esempio... Questo se il pubblico mantiene la fiducia nello stato italiano durante questo processo e tutto va liscio, cioè rimani nell'eurozona e questa si adatta e accetta in qualche modo quello che l'Italia emetta 150 mld di crediti fiscali... #b# Ma se ad es. emettendo 150 mld di CCF sembra che l'Eurozona crolli o l'Italia finisca fuori dall'Euro, dato che i CCF sono utilizzabili SOLO DOPO 2 ANNI, il loro valore può crollare del -20% o 30%, cioè riflettere l'aspettativa che dopo 2 anni ti ritrovi delle "Lire"#/b# . Dato che lo stato ti chiede ad es 2,000 euro di IMU oggi e ti potrebbe chiedere 2,000 lire di IMU tra due anni potresti dire che non cambia niente... Ma tu ipotizzi che ci sia un "MERCATO" dei CCF nei due anni in cui si aspetta di utilizzarli giusto ? E un mercato su una moneta è basato sulle aspettative. Se emettendo 150 mld di CCF si crea un conflitto con la BCE e la UE tale per cui la gente teme un crac dell'eurozona e un uscita dall'Euro allora tra detenere 2,000 euro di CCF e 2,000 euro si creerà una "forbice", la gente non vorrà i CCF e preferirà gli euro perchè con quelli può comprare Dollari ad esempio e tra due anni si ritroverà una cifra maggiore se si è sgretolata l'eurozona e l'euro... #b# Alla fine i CCF se funzionano è perchè sono una moneta per gli italiani e la moneta è sempre basata sulla fiducia nello stato e questa fiducia si può incrinare... (vedi rublo). Verso gli Euro è diverso perchè dietro c'è la fiducia nello stato, ma tedesco! dietro i CCF c'è la fiducia nello stato, ma italiano! per cui possono svalutarsi del 20 o 30% se qualcosa va storto...#/b# Nessuno sa come andrà, ma se crei 150 mld di moneta basata sullo stato italiano, moneta che si può incassare solo dopo due anni, può succedere che si svaluti e anche di parecchio... #F_START# size=3 color=blue #F_MID#Detto questo non sarebbe la fine del mondo... e non inficia la soluzione. Anche se puoi avere una crisi di fiducia e quindi una svalutazione del loro valore "sul mercato", avresti pur sempre creato moneta e ridotto massiccialmente le tasse. Vorrebbe semplicemente dire che hai creato delle "pseudo-lire", della moneta italiana, basata sullo stato italiano e quindi che si può svalutare rispetto all'euro. Che male c'è ?#F_END# Non bisogna farsi sviare dal fatto che formalmente lo stato italiano promette dopo due anni di accettarli alla pari, basta che si crei l'aspettativa che l'emissione di CCF crei un conflitto tale nella zona euro da farla deflagrare e, dato che non sono incassabili subito, questi si svaluteranno....Alla fine della fiera, qualunque moneta lo stato italiano crei sarà in qualche modo soggetta a svalutarsi rispetto ad una moneta basata sullo stato tedesco.... questa è una legge da cui non si scappa... Si svaluteranno sul mercato probabilmente meno delle lire, forse molto meno delle lire se non c'è la paura che la zona euro si disintegri, o forse quasi quanto le lire. E non c'è niente di male! Questo serve anche ad illustrare il fatto che, inevitabilmente, il fatto che lo stato italiano crei della sua moneta, in qualunque forma, porta poi all'uscita dall'Euro. Non puoi avere "sovranità monetaria" (facoltà di creare moneta) per un singolo stato (anche con un escamotage ingegnoso come l'emissione di crediti fiscali differiti) e allo stesso tempo rimanere nell'Eurozona che è fondata sul principio opposto: che la sovranità monetaria può averla solo la BCE

In Italia dovunque ti giri trovi idee sballate - GZ  

  By: GZ on Venerdì 02 Gennaio 2015 19:45

A proposito di teoria sballate sul debito, la moneta e l'Euro, qui in Italia ne trovi dovunque ti giri. Oggi ho segnalato quella di ^Galloni e altri sulle banche che avrebbero enormi profitti (di 1,000 mld) nascosti#http://www.cobraf.com/forum/coolpost.php?topicGroupID=1&topic_id=4831&reply_id=123575885^ perchè "creano moneta"... La settimana scorsa ho segnalato le spiegazioni apparse sul Blog di Grillo riguardo alla crisi della Russia, per cui stampando Rubli risolvi una crisi valutaria da indebitamento in Dollari. Per la teoria di Galloni la fonte è Marco Saba che non conosco. Per la teoria degli autori (anonimi di Grillo) sul rublo, ^l'idea che risolvi una crisi dovuta a mancanza di dollari (o euro) stampando rubli#http://www.cobraf.com/blog/defaultEconomia.php?topicGroupID=1&idr=123575662#123575662^, chi può mai essere che ha messo in giro questa simpatica teoria per cui se hai la tua moneta risolvi tutti i mali.... ...^il buon Barnard !#http://paolobarnard.info/pb/adesso-capiamo-sta-storia-delloro-e-del-governo-spiegato-che-lo-capisca-anche-messora/^ che è sempre più fuori di melone (ha anche chiesto a Israele di tirare testate atomiche sulla Germania), ma forse viene veramente creduto quando parla di moneta (perlomeno su blog di grillo ?) ---- #i# Oggi si parla della Russia che vende dollari per comprare oro, e ci sono ogni sorta di teorie. Ma la realtà è un’altra. Putin, che come il 99,9% dei leaders e degli economisti non capisce i sistemi monetari, sta facendo una cretinata. ^La Russia è MONOPOLISTA DELLA MONETA, e sappiamo che può, come il Giappone, onorare qualsiasi debito all’infinito, incluso quello in dollari#http://paolobarnard.info/pb/adesso-capiamo-sta-storia-delloro-e-del-governo-spiegato-che-lo-capisca-anche-messora^. Ma non ci arrivano sti fessi. Poi: non si capisce cosa ottenga l’acquisto di tutto questo oro se non farlo alzare di prezzo (+ si compra una cosa + si apprezza). Forse Putin sta solo speculando per sé e per i suoi mafiosi alla Banca Centrale…. Poi: la Russia ha tutti i dollari in riserva sufficienti per garantire il suo debito esterno usando essi, e questo calma i Mercati molto di più dell’oro. Infine: coi tassi d’interesse sulle maggiori monete a livelli minimi storici, Mosca farebbe molto meglio a prendere prestiti in quelle valute piuttosto che accumulare oro per farci chissà che, come detto sopra. Ok, spero questo chiarisca anche a un povero Cristo come Claudio Messora la storia dell’oro e delle monete/debiti. Nel caso contrario, mia nonna Claretta che l’ha capita, ha questa mail: nonnadelgenio#/i# ---- Mostrando ad un medico che anche non si intenda di economia, ma abbia un minimo di senso pratico e distingua dollari da rubli, una frase del genere: ^La Russia è MONOPOLISTA DELLA MONETA, e sappiamo che può, come il Giappone, onorare qualsiasi debito all’infinito, incluso quello in dollari#http://paolobarnard.info/pb/adesso-capiamo-sta-storia-delloro-e-del-governo-spiegato-che-lo-capisca-anche-messora^ ..secondo me qualcosa per calmare la mente te lo prescrive #F_START# size=3 color=BLUE #F_MID#Nota sul mercato forex, se vuoi procurarti Dollari perchè devi pagare le rate di debiti in Dollari, non serve a niente che #i# "...la Russia ha tutti i dollari in riserva sufficienti per garantire il suo debito esterno usando essi..."#/i# . Non è questione di "garanzie" come quando fai un mutuo. E' questione di comprare i maledetti Dollari con Rubli e se il Petrolio che esporti scende del -50% devi stampare un sacco di rubli e questo fa scendere il rublo per cui devi stampare più rubli e anche offrire interessi da strozzino sui rubli del 17% come fanno appunto ora i russi... e...il Giappone.... sai, il Giappone non ha problemi come al Russia perchè il prezzo delle sue esportazioni, che non sono materie prime e petrolio, ma microchips, transistor, auto.... non è collassato del -50% e poi perchè ha accumulato negli ultimi 50 anni MIGLIAIA DI MILIARDI DI RISERVE IN VALUTA ESTERA (è il paese con la più colossale posizione finanziaria netta sull'estero mai accumulata nella storia !)#F_END#

Marco Saba e Nino Galloni : le banche hanno enormi ricchezze segrete e tassandole risolviamo la crisi - Moderatore  

  By: Moderatore on Venerdì 02 Gennaio 2015 15:12

E' arrivata anche ^in TV (a la Gabbia), la teoria inventata da Marco Saba#https://www.youtube.com/watch?v=LwhVUqxzDTk^ e adottata da Nino Galloni e Marco della Luna e altri nel giro del M5S sembra, per cui le banche, dato che prestando in effetti "creano moneta", avrebbero in realtà enormi ricchezze che detengono segretamente, senza metterle in attivo di bilancio. #b#Queste ricchezze nascoste delle banche sarebbero forse 1,000 mild per l'Italia#/b#, per cui tassando anche solo al 20% questi colossali utili nascosti delle banche potresti ridurre le tasse del 50% (vedi articoli sotto che spiegano da dove tirino fuori questa storia e questi numeri Saba e Galloni) Qui vedi ad es. Nino Galloni, Antonio M Rinaldi, e Marco Saba su un canale TV internet di uno legato al M5S qualche giorno fa che parlano di questa teoria: ^"Fuori dall'Euro. Ok, ma come?" Con Nino Galloni, Antonio M Rinaldi, e Marco Saba. 11/12/2014#https://www.youtube.com/watch?v=jFnBxpxc9RY^ Ora, Marco della Luna (che è un mio amico) e ^Marco Saba#http://www.marcosaba.be/^ sono "outsider" e non sono economisti o analisi finanziari o bancari (Saba anche se adesso è a Modena non lo conosco), ma Galloni (anche se è laureato in legge e non ha credo master o altro in economia) è stato al ministero dell'economia, ha lavorato con Federico Caffè e al governo come economista ed ora è uno dei paladini dell'Uscita dall'Euro assieme a Rinaldi in ^"Riscossa Italiana"#http://www.riscossaitaliana.it/category/articoli-pubblicazioni/^. Avevo invitato Galloni a parlare la prima che volta che Mosler è venuto in Italia a maggio 2012 all'ITFforum di Rimini e l'ho conosciuto allora e anche in altre occasioni e l'ho citato varie violte. Galloni ha scritto una decina di libri, ha tanti video, è d'accordo con lo schema dei Certificati di Credito Fiscale inventato da Marco Cattaneo, collabora appunto con Rinaldi in particolare e il suo gruppo per il ritorno alla Lira. Quando siamo andati a trovare a Bergamo Warren Mosler con Marco (Della Luna) lui ne ha parlato a Mosler che ovviamente ha cercato di spiegare che non funziona così, ma stando a Marco Saba non bisogna dare retta a Mosler perchè #i# sarebbe legato alla CIA (mi dicono)....#/i# Spiace quindi che Galloni e altri credano a questa teoria contabile. #b# Ehi ragazzi.. il lato sinistro del bilancio delle banche, quello del passivo, è al 95% debito!... ehi ragazzi... se le banche creassero denaro come lo crea la Banca Centrale ci pagherebbero gli stipendi e ci comprerebbero gli immobili! .#/b# (nelle 150 pagine del libro ho messo 128 tavole di dati, grafici e schemi di contabilità facendo esempi di come funzionano le banche...#b# la Banca centrale crea "moneta", le banche creano "debito", entrambi sono denaro, ma una è moneta e l'altra debito il quale oltre una un certa soglia scompare tramite default... Solo lo stato ha il potere di creare "moneta" che consiste in cash e "riserve"...#/b# #F_START# size=5 color=BLUE #F_MID# DENARO = DEBITO + CASH + RISERVE BANCARIE #F_END# ) Comunque sembra che questa teoria di Saba e Galloni stia prendendo piede e spero non venga confusa con il discorso sulle banche e la moneta che si fa qui ----- #i# ^"Tassare i patrimoni “sommersi” delle banche: il piano di Nino Galloni per rilanciare l'economia"#http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=6&pg=9400^ L’economista Antonino Galloni indica una via alternativa alla politica di austerità: “Con il mio piano 50% in meno di pressione fiscale dell’intero sistema”. “Per rilanciare veramente l’economia italiana è possibile tassare le enormi ricchezze che le banche detengono senza metterle in attivo di bilancio. Si otterrebbero così massicci flussi di denaro che affluirebbero nelle casse dello Stato che potrebbe utilizzarli per dimezzare la pressione fiscale dell’intero sistema”. Lo afferma l’economista Antonino Galloni, già direttore generale al ministero del Lavoro e funzionario presso il ministero del Bilancio, che nel suo ultimo libro “Il futuro della Banca”, (edizioni Eurilink, tradotto anche in inglese “The future of banking”) delinea una teoria bancaria e finanziaria rivoluzionaria, che offre un’alternativa alle attuali politiche di austerità, i cui costi sociali sono altissimi e gli effetti ben poco utili a fronte di crescenti masse di disoccupati e una produzione ai minimi storici. “E’ in atto un attacco ai soldi, alla liquidità dei privati, ma anche alle loro proprietà - spiega Galloni, oggi membro del Collegio dei Sindaci dell’INPS. Basta osservare come il valore degli immobili sia sceso a tal punto che valga meno del mutuo che tanti cittadini stanno pagando. Oggi coloro che si sono indebitati per comprare una casa non hanno neppure la possibilità di vendere il proprio immobile senza svenderlo. Lo stesso accadrà, se non si cambia strada, per i patrimoni pubblici”. ^“L’opinione pubblica si svegli, il Pil del nostro Paese potrebbe raddoppiare in un mese. Basterebbe un decreto del governo”#http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=6&pg=9483^ “Quando la banca riceve contanti crea sui conti correnti denaro elettronico equivalente al contante ottenuto “clonando” quindi il valore del denaro liquido che dovrebbe essere annullato o distrutto. Giuridicamente, infatti, le banche non hanno una esplicita licenza di creare denaro virtuale, ma vengono considerate solo come società di intermediazione finanziaria. L’attività principale delle banche consiste invece proprio nella creazione di denaro ex novo, che - ad oggi - non risulta contabilizzato a bilancio. Se gli istituti di credito evitano di iscrivere in contabilità, nel risultato lordo d’esercizio, la quota annuale di denaro virtuale che creano dal nulla, è evidente che lo considererebbero esse stesse “denaro falso”. A norma di legge i debiti contratti con denaro falso sono viziati e non sono giuridicamente validi. Ne deriva che tutti i debiti contratti con le banche sarebbero annullabili, un vero e proprio miracolo degno della “Madonna dei Debitori”! Ma la notizia buona è che non c'è nessun bisogno di cambiare le regole esistenti: se le banche seguissero la regola contabile principale ovvero quella che richiede che il bilancio esponga la situazione economica, patrimoniale e finanziaria reale, allora si regolarizzerebbe questo denaro”. - Torniamo sulle “alterazioni” dei bilanci bancari, quale è la sua tesi? “Quello che emerge dallo studio approfondito dei bilanci bancari è che essi sembrano predisposti ad arte per occultare la creazione di denaro. Le banche, infatti, segnano i depositi e i conti correnti solo al passivo di bilancio. Ora che è finalmente riconosciuto il fatto che le banche creano dal nulla il denaro necessario per tutti gli impieghi, è evidente che questo denaro debba essere registrato prima all’attivo, e solo dopo, al momento dell’impiego, al passivo. Oggi questo non avviene, è come se il proprietario di una casa la affittasse senza averla prima registrata al catasto e pretendesse il pagamento dell’affitto senza dimostrare la catena di titolarità della proprietà. E’ un vulnus della legalità. In parole semplici: le banche fanno guadagni enormi prestando denaro di cui non risultano avere la proprietà, per cui non ci pagano le tasse, riottenendo indietro il denaro con gli interessi. Il margine operativo lordo delle banche ammonta a enormi quantità di denaro, decine di miliardi di euro, di cui beneficiano solo gli istituti di credito. Il Pil del nostro Paese potrebbe raddoppiare in un mese, se i “soldi virtuali” creati dalle banche fossero calcolati e tassati. Basterebbe un decreto del governo di Matteo Renzi…”. - Possibile che questa anomalia passi costantemente inosservata? “Al momento non si dispone nemmeno di uno studio di settore dedicato all’attività bancaria, in particolare per i codici ATECO 64.11.00 (Attività della Banca Centrale) e 64.19.10 (Intermediazione monetaria di istituti monetari diverse dalle Banche centrali) e addirittura la Commissione degli esperti dell’Agenzia delle Entrate, interpellata in proposito informalmente, ha fatto sapere che tale studio non è nemmeno in agenda per il futuro”. - Come hanno fatto le banche a ottenere un tale potere? “La brama di denaro ha portato le banche a concentrarsi sulle attività finanziarie e speculative. La mia opinione è che sia stato costruito “ad arte” un sistema finalizzato a creare enormi riserve di denaro da utilizzare per costruire una catena di comando in cima alla quale ci sono le banche e al di sotto i governi, che dovrebbero rappresentare gli interessi dei cittadini, ma che oggi sono sotto scacco da parte delle banche stesse, che vengono mediaticamente spacciate come “il mercato”, al punto da non poter più operare per il bene della propria comunità. In questa struttura piramidale che non ha nulla di democratico, si crea un vero e proprio “governo delle banche” che condiziona la vita o la morte degli Stati, manipolando i tassi, i cambi e i prezzi, dell’oro e delle materie prime ad esempio, e finanziando rivoluzioni per soggiogare e indebitare le popolazioni, come quella in Ucraina che da aprile si trova sul gobbo un prestito di ben 17 miliardi di dollari da parte del FMI. I condizionamenti politici ed economici legati a questi prestiti internazionali, spacciati per “aiuti”, portano a conseguenze geopolitiche disastrose, come è evidente dalle attuali tensioni che l'Occidente sta creando con la Russia”.... vedi anche Marco Saba qui Contrariamente a quanto recitano quasi tutti i testi universitari, la riserva frazionaria non si genera dal meccanismo di prestito e riprestito di depositi trattenendone sempre una quota parte, bensì è un requisito A POSTERIORI. Ovvero, la banca PRIMA crea i depositi, POI presta il denaro creditizio appena creato, POI adegua di conseguenza il deposito a riserva presso la banca centrale. Se non dispone della liquidità convenzionale richiesta, la stessa banca centrale gliela presta. Tradotto in parole povere: ^VI RAGGIRANO AD UN LIVELLO RAFFINATISSIMO: Trovate, se vi riesce, qualcun altro in Italia che sia a conoscenza di questo meccanismo E CHE SIA DISPOSTO A SVELARLO.#http://www.marcosaba.be/^ La descrizione di Wikipedia Italia della riserva frazionaria è, ovviamente, come quella della voce SIGNORAGGIO, pura fantasia.

Tornare alla Lira... per aumentare la spesa pubblica! - GZ  

  By: GZ on Mercoledì 31 Dicembre 2014 18:19

Gano l'Italia, avendo poco debito estero (netto) in % del PIL (meno del 20%), PUO' E DEVE USCIRE DALL'EURO. Ma l'obiettivo del ritorno alla propria moneta non è che cosi si svaluta, che serve sicuramente a qualcosa, ma non serve molto. E meno che mai ritornare alla Lira deve servire per tornare ad aumentare la spesa pubblica. Lo sapete cosa dicono quelli che vengono intervistati ora come paladini del ritorno alla Lira ? Quello da cui copiano gli altri è sempre Bagnai, ma nessuno forse legge cosa scrive nel suo "modello" del ritorno alla Lira. Ci ha scritto che con la Lira si svaluterà solo del 20% (!) e che poi ^si potrà aumentare la spesa pubblica, di un 1% del PIL (e assumere più statali, mi sembra 100mila...)#https://ideas.repec.org/p/ais/wpaper/1405.html^ #ALLEGATO_1# (^leggi il suo articolo da pag 32 a 36...#http://www.asimmetrie.org/wp-content/uploads/2014/12/AISWP201405.pdf^, dice che il deficit lo aumenti solo dell'1% e quell'1% è di spesa pubblica) #F_START# size=3 color=blue #F_MID# Ovviamente, essendo l'aumento di deficit minimo, il ritorno alla Lira dovrebbe risollevare l'economia più che altro grazie all'effetto della svalutazione tramite export, che però dipende da tante cose e come mostrano i casi di Giappone e Inghilterra recenti empiricamente non è per niente certo. #F_END# Nell'articolo lo si stima molto elevato, mentre altri lo stimano molto più basso e va beh (chi vuole può leggersi queste stime e discussioni relative...). Di sicuro però Bagnai mette nel modello un bell'aumento di spesa pubblica dell'1%, grazie al ritorno alla Lira. Ehi, vuole tornare alla Lira per assumere più statali, cosa poi normale per un professore di sinistra. #F_START# size=3 color=blue #F_MID# Quindi, invece di aumentare il deficit dal 3 al 10% per ridurre le tasse di almeno 100 mld, vuole aumentarlo solo dell'1%, ma per aumentare la spesa pubblica...Per sua fortuna la gente non legge i pezzi lunghi e un poco complicati e si accontenta della bella polemica patriottica. #F_END# Qui in Italia tutto il discorso del ritorno alla Lira se ci fai caso, anche sul blog di Grillo, viene ispirato da Bagnai perchè scrive moltissimo e scrive bene. Ma questo immagina che la svalutazione sia solo del 20%, quando probabilmente sarà del 40%, che però anche se piccola farà aumentare il PIL da sola di molto, poi che si tenga il deficit pubblico sempre basso (al 4%) e aumentarlo, poco, ma solo di di spesa pubblica... Incredibile... E ridurre le tasse ? Almeno però il prof. fa lo sforzo di scrivere in modo abbastanza dettagliato come funzionerà secondo lui il ritorno alla Lira. La Lega e il M5S non hanno prodotto ancora niente, nessuno studio, nessun articolo che vada oltre le due paginette stile Blog e di solito imitano quello che scrive Bagnai, ma forse visto che scrive tantissimo lo leggono solo in fretta. #F_START# size=3 color=blue #F_MID#Siamo qui (su questo sito) per uscire dall'Euro ? Sicuro! Bisogna però motivarlo in modo convincente e se predichi che con la Lira puoi aumentare la spesa pubblica e svalutare finisce male. Anzi non comincia nemmeno, ci teniamo Draghi in eterno.#F_END# Syriza ad esempio, per me non è il massimo, ma ha scritto ora un piano di come vuole fare, ci sono i suoi economisti che spiegano con sufficiente dettaglio il loro piano di default controllato e il resto (non è tanto convincente, ma nelle condizioni della Grecia ha un senso, perchè la Grecia ha questo enorme debito in valuta estera...ecc..) Riassumiamo invece come si dovrebbe ragionare secondo logica sull'Euro. a) #b# svalutare ? OK, ma significa anche avere più inflazione e ridurre salari e pensioni reali#/b# ehi... questo lo ammettono tutti. Nei paesi con inflazione sotto zero, come adesso la Spagna e l'Italia, gli stipendi e le pensioni salgono in valore reale automaticamente. Mezza Italia si lamenta della crisi, ma l'altra mezza fa finta di niente perchè riceve il suo stipendio o pensione (o una bella rendita finanziaria) come prima e vede che compra di più con i suoi euro....Non raccontiamoci la balla che tutti stanno male. Ma questo vuole dire che svalutando e aumentando l'inflazione sposti la distribuzione del reddito a favore delle imprese, a prezzo però di ridurre il potere d'acquisto... Quindi l'effetto positivo della svalutazione tramite la Lira alla fine ci sarà anche come aumento di domanda..., ma non è molto certo e non è molto rilevante... b) #b# il problema vero e fondamentale sono in realtà le tasse al 53% del PIL che soffocano la domanda interna, non cercare di avere più domanda estera con la svalutazione....#/b# Inoltre tasse allucinanti come quelle di oggi riducono la produttività, perchè le imprese vedendo che c'è poca domanda e che l'utile se ne va in tasse non investono... #F_START# size=5 color=blue #F_MID#DEVI RIDURRE LE TASSE! SVALUTARE SERVE, MA POCO!#F_END# HANNO RAGIONE QUELLI CHE DICONO CHE SVALUTARE CON LA LIRA E FARE PIU' SPESA PUBBLICA (sia finanziata da debito, ma anche da moneta) NON E' LA SOLUZIONE ----- Bullfin ho partecipato a una dozzina di conferenze ed incontri su Euro, debito e crisi, scritto centinaia di post, dei report in PDF, scritto un libro, incontrato anche deputati e senatori del M5S a Bologna (c'è stato un incontro proprio con loro espressamente). Sono anche troppo attivo. Inoltre questo sito è letto in giro, mi sembra di più di blog i cui autori ho visto pubblicare sul Blog di Grillo credo che loro, come anche quelli della Lega o altri, si fidino della propria gente (quale non si sa, perchè non indicano i nomi di chi scrive) in Italia è a compartimenti stagni, quelli liberisti scrivono sui loro siti tipo FermareilDeclino/NoiseFromAmerika discutono tra di loro e così quelli di sinistra "alla tsipras" tipo Sbilanciamoci, Micromega..., Bagnai dialoga con i suoi lettori (filtrati), quelli della MMT vanno per conto loro, Borghi/Lega fanno i loro comizi o incontri, Rinaldi e Caracciolo i loro... quelli per il ritorno alla Lira si attaccano tra loro (Salvini/Grillo), ma non discutono assieme...il M5S non ha ancora indetto un singolo incontro, conferenza o convegno sul tema, solo post anonimi (e contenenti parecchi errori) #F_START# size=3 color=blue #F_MID#L'unico caso che abbia visto di discussione vera con contradditorio sull'Euro è stato quello dove Lippi e Boldrin sono andati da Bagnai a Pescara e ne sono usciti vincenti loro...Cioè, siamo messi bene...#F_END# ----- Hobi che due palle primo non si capisce mai bene cosa scrivi, secondo quando da un sistema bancario escono più euro di quanti ne entrano secondo te come fa a continuare a funzionare il sistema di pagamenti tra banche di paesi diversi ? Se dal sistema bancario italiano escono 100 mld e in quello tedesco entrano 100 miliardi, e i primi sono Lire e i secondo sono (l'equivalente in) Marchi ovviamente succede quello che accade ora in Russia e la Banca Centrale o liquida le riserve in valuta estera o alza i tassi o un misto dei due. Giusto ? In Russia sta succedendo questo no ? Bene, spiegami con le tue parole in modo che si capisca però, come diavolo succede che nel sistema dell'Euro invece NON CI SIA BISOGNO NE DI VENDERE VALUTA NE DI ALZARE I TASSI E LO STESSO SI POSSANO AVERE DEFICIT COMMERCIALI Forza, #b# spiega come funziona che dalle banche italiane o spagnole escono Euro, in quelle tedesche entrano Euro e lo stesso il sistema dei pagamenti tra banche italiane e tedesche continua a funzionare. E non c'è bisogno di alzare i tassi come fa la Russia adesso. Dai...#/b#

la situazione della Russia non è tragica, quella della campagna per l'Uscita dall'Euro sì - GZ  

  By: GZ on Mercoledì 31 Dicembre 2014 16:42

Il Blog di Beppe Grillo ha degli esperti (anonimi) che hanno spiegato cosa succede in Russia e Grecia ora... Leggere qui please e vedere i miei commenti in blu, perchè la situazione è tragica. Non in Russia (e di meno in Grecia, ora che Syriza il 29 gennaio vince l'elezione). E' tragica nella campagna per l'Uscita dall'Euro (obiettivo che condivido peraltro..) ^"Rublo e Euro. Dalla Russia con amore.Putin"#http://www.beppegrillo.it/2014/12/rublo_e_euro_dalla_russia_con_amore.html^ Blog di Grillo #i# ...il rublo ha perso valore. La Banca Centrale Russa è quindi intervenuta vendendo dollari (più di due miliardi al giorno) per acquistare rubli, in maniera da farne salire il valore. Inoltre è stato aumentato il tasso di sconto del rublo, dal 10,5% al 17% in una sola volta. Tale aumento è un segnale di forza e non di debolezza della Banca Centrale Russa, che dimostra così di difendere il rublo. Inoltre si prepara una legge che impedisca alla gente di portare all'estero le banconote in valuta pesante che possono servire al governo per stabilizzare il rublo e frenare l'emorragia...#/i# #F_START# size=2 color=blue #F_MID# "un segno di forza" ? Alzare i tassi dall'8% in novembre al 17% oggi, dato che l'inflazione in Russia è tra l'8 e il 10% (dico "tra" perchè con il cambio che va da 30 a 60 rubli per un dollaro in pochi mesi l'inflazione sta salendo ora in fretta), manda l'economia in recessione. Infatti l'ultimo dato sul PIL russo è con il segno meno. #b#Quando i tassi a cui la Banca Centrale Russia presta alle sue banche schizzano dall'8 al 17% i costi del debito per l'economia salgono, giusto e soffochi l'economia... Io sono dalla parte dell'Uscita dall'Euro, ma così ci si da le martellate nelle palle#/b#, non diciamo cose prive di logica per favore.... La storia è più o meno questa: ad esempio a metà dicembre la Banca Centrale ha stampato circa 60 mld di rubli per darli a Rosfnet, che doveva pagare 11 mld di dollari di rate sul suo debito, questa li ha usati per comprare dollari sul mercato dei cambi e il rublo logicamente è collassato...la Banca Centrale è stata costretta a raddoppiare i tassi di interesse e l'economia va in recessione... Il rublo ha poi recuperato dal punto di massima crisi e l'avevo anche previsto qui. ^Sono stato quello che quando era tra 65 e 70 rubli per un dollaro ha scritto due volte qui il 16 e 19 dicembre che lo compravo e lo dicevo nelle interviste su Class-CNBC#http://www.cobraf.com/forum/coolpostMercatiBlack.php?topic_id=5632&reply_id=123574283^, per cui ho anche capito per tempo che la speculazione contri il rublo ha esagerato. Dopo però aver toccato i 51 rubli per 1 dollaro ora siamo di nuovo sui 58 rubli e a inizio anno era sui 30-35 rubli per un dollaro. Questa svalutazione improvvisa sta facendo schizzare i costi delle importazioni e l'inflazione... #b#A Mosca la gente compra ora Ipad, Iphone e lavatrici come se fossero moneta, cioè ha paura che il rublo si svaluti ancora e prendono i rubli e "li convertono" in Ipad! Leggi le corrispondenze da Mosca. Come fai a dire hanno risolto tutto stampando rubli, per la madonna!... Se anche stampi molta moneta e metti i controlli ai capitali la gente, vedendo che il cambio frana sempre, "converte" i soldi che stampi in frigo, lavatrici, auto, ipad, iphone e qualunque cosa dia l'idea di un bene durevole. Lo sai che è in questo modo che si crea la vera inflazione ?#/b# #F_END# #i# Molti, sbagliando o in malafede, affermano che se l'Italia dovesse uscire dall'Euro per stampare la propria moneta, un'Italia senza Euro, sarebbe più debole, e verrebbe colpita ancora più facilmente dalla speculazione del rublo. Questa tesi non sta in piedi. E' esattamente l'opposto.La speculazione non c’entra nulla. Quella russa è una crisi di bilancia dei pagamenti esattamente uguale a quella in cui si trovano le economie periferiche europee.#/i# #F_START# size=2 color=blue #F_MID# "crisi di bilancia dei pagamenti"? In che senso ? La Russia ha avuto negli ultimi anni un ENORME SURPLUS commerciale con l'estero, l'ultima statistica era 542 mld di export e 358 mld di import. Ha goduto negli ultimi anni di un surplus con l'estero tra i 100 e i 150 mld di dollari ogni anno e ha accumulato infatti circa 650 mld di riserve in valuta. L'export di petrolio ora le collassa di colpo causa crollo del greggio nel mondo, ma cosa c'entra con l'avere il rublo o l'euro, il prezzo del petrolio è in dollari e va giù perchè l'Arabia Saudita taglia i prezzi... E' un evento esterno, "esogeno", qui il sistema monetario non c'entra. Anzi paradossalmente, è spiacevole dirlo, ma qui avere l'Euro sarebbe stato meglio (vedi più avanti). #F_END# #i# Nel caso dell’Italia il calo dell’export è causato da una ridotta competitività dovuta all’Euro che ci obbliga all’austerità sul lato della domanda interna per ridurre le importazioni e tenere la bilancia il più possibile in pareggio.#/i# #F_START# size=3 color=blue #F_MID#L'Italia ha avuto deficit esteri solo dal 2004 al 2011 e abbastanza piccoli, di 40 mld l'anno in media nel momento peggiore. Ma non c'è niente nell'Euro che obblighi a fare austerità se hai un deficit estero, perchè anzi al contrario il sistema AUTOMATICO di pagamenti inter-bancario della UE garantisce che ogni deficit di un paese venga AUTOMATICAMENTE finanziato dalla Banca Centrale di un paese in surplus. E' il meccanismo stesso dei pagamenti in Euro che è costruito in questo modo, se dall'Italia si paga all'estero più euro di quanti ne entrano le banche italiane per non rimanere senza riserve li chiedono alla Banca d'Italia la quale AUTOMATICAMENTE gira la richiesta alla BCE LA QUALE AUTOMATICAMENTE ACCREDITA LE RISERVE #F_END# #i# Nel caso russo è il calo del prezzo del petrolio a creare un simile squilibrio nella bilancia dei pagamenti ma è proprio grazie all’intervento della Banca Centrale Russa, alla sua sovranità, che la Russia ha avuto e ha margini di manovra per gestire gli squilibri di bilancia dei pagamenti che sono invece del tutto preclusi all’Italia all’interno della camicia di forza dell’Euro.#/i# #F_START# size=3 color=blue #F_MID# Quello che succede invece è che le società russe hanno 6 o 700 mld di debito estero, in dollari ed euro, su cui devono pagare circa 150 mld di rate e interessi all'anno circa. Questo è abbastanza normale, dato che devono comprare tecnologia estera hanno bisogno di dollari o euro e li prendono a prestito. Ma se il cambio del rublo crolla del -50% seguendo quasi al centesimo il il crollo del petrolio, pure del -50%, questo svalutazione del -50% fa raddoppiare il costo del debito contratto all'estero (in dollari). Chiaro no ? Non puoi quindi stampare moneta per evitare o alleggerire questo debito estero! Le società russe la tecnologia estera che gli occorre la pagano in dollari (o euro o yen), perlamadonna. Anche se come paese (ed è il caso della Russi) la tua posizione netta sull'estero è (al netto) positiva, le singole società russe accumulano un certo debito estero, necessario al loro business, che però ora gli è raddoppiato di colpo. La Banca Centrale Russa deve ricorrere alle sue riserve, ma di DOLLARI, EURO ed ORO. #F_END# #F_START# size=6 color=blue #F_MID#Qui la Banca centrale stampa rubli, li da a Rosfnet o Gazprom che li convertono in dollari per pagare debiti esteri facendo franare il rublo, il che rende più pesante il debito estero della Russia e crea inflazione, costringe ad alzare i tassi al 17% e manda in recessione... #F_END# #F_START# size=3 color=blue #F_MID# La Russia è un caso di stampa di moneta che fa franare il cambio, provocando inflazione, rialzo dei tassi e recessione, ma all'origine è dovuto a cause esterne per cui non ci si può fare molto e non serve neanche molto qui stampare moneta. Niente di letale alla fine, prima o poi i sauditi smettono di tagliare i prezzi del greggio...e come ho detto io ho comprato rubli quando erano sui 65 dollari... Però, se si vuole essere onesti, in questo caso specifico, se la Russia avesse avuto l'Euro non si sarebbe dovuta preoccupare di trovare valuta estera sul mercato, perchè si indebitava fin dall'inizio in Euro che è una valuta di riserva. Oppure le varie Rosfnet e Gazprom si indebitavano in dollari e dato che l'Euro è un cambio relativamente forte, compravano con gli euro i dollari che le servivano per ripagare le rate senza problemi e la Banca Centrale Russa non aveva bisogno di stampare nessuna moneta. Bisogna essere onesti e dire le cose come stanno. Quando hai una crisi dovuta al collasso improvviso per cause esogene del tuo export, mi spiace farlo notare, ma avere l'Euro sarebbe forse meglio... Non ti devi preoccupare dell'improvviso deficit estero perchè la valuta comune costringe la BCE a finanziarti il deficit estero tramite il sistema automatico di pagamenti interbancario (Target2). Quindi non ti crolla il cambio e non devi raddoppiare di colpo i tassi di interesse per frenarne la caduta. Non hai bisogno di stampare moneta in questo caso specifico perchè la moneta comune COSTRINGE LE BANCHE CENTRALI DEGLI ALTRI PAESI A ESTENDERE CREDITI ALLA TUA BANCA CENTRALE (tramite il meccanismo dei pagamenti interbancari denominato "Target2" di cui ho scritto pagine su pagine ma che nessuno sembra capire). Altrimenti il flusso dei pagamenti in euro si interrompe e uno che in Italia effettua un pagamento all'estero avendo i soldi nel conto se lo vede rifiutato e si crea un panico in tutta europa... #b# Insomma, sono per l'uscita dall'Euro, ma sono anche per non raccontare cose strane, perchè su questioni tecniche e non ideologiche è contro producente. #/b# #F_END# #i# Gli interventi finalizzati ad immettere liquidità nel sistema da parte della BCE attraverso le banche nazionali non hanno funzionato perché, come diceva Keynes: "Dentro la trappola della liquidità puoi portare tutta l’acqua che vuoi al cavallo, ma non puoi costringerlo a bere". Questo non c’entra nulla con la sovranità monetaria. Un intervento di una banca centrale nazionale in piena sovranità infatti si materializzerebbe con la monetizzazione del deficit, stampando moneta per finanziare a debito crescita e investimenti. #F_START# size=3 color=blue #F_MID# "...stampando moneta per finanziare a debito..." ???!!! Se stampi moneta, per definizione, NON TI INDEBITI. E' precisamente perchè vuoi evitare di ricorrere al debito che stampi moneta. Speriamo che siano refusi... #F_END# #i# E’ questa la logica della sovranità monetaria, non la libertà della BCE di offrire denaro a basso costo (vedi LTRO) alle banche nazionali. Il fallimento delle operazioni di iniezione di liquidità a basso costo da parte della BCE conferma che solo con la monetizzazione del deficit la BCE tornerebbe a fare il suo mestiere. Proprio la impossibilità della BCE di agire nelle piene funzioni di un'autorità monetaria centrale l'ha obbligata a proporre palliativi. O la BCE interviene direttamente sul deficit o nessuno lo farà per lei. Il punto in discussione qui non è svalutare o rivalutare ma il fatto che la Russia sia libera di farlo, di decidere come usare la propria sovranità monetaria considerando diverse ricette monetarie. #/i# #F_START# size=3 color=blue #F_MID# Sì, bene il primo paragrafo, ma cosa razzo c'entra ora la storia della Russia che deve procurarsi valuta estera di colpo per aiutare le sue aziende esposte in dollari ? Insomma: sono uno che ha scritto 150 pagine, nel libro di Hoepli, sul creare moneta da parte dello stato, per spiegare che è necessario. Ma non è mica un toccasana, che in ogni situazione dici: " stampando la tua moneta sovrana risolvevi il problema!"...Così sembri Barnard che è fuori come un balcone e si fa prendere in giro...#F_END# #i# ".. Noi invece siamo condannati a morire perché la leva della sovranità monetaria ci è preclusa a priori. In caso di uscita dall'Euro il debito ridenominato diventerebbe immediatamente sostenibile e con l’autorità monetaria nazionale come prestatrice di ultima istanza l’Italia si libererebbe dalla trappola di indebitarsi sul mercato attraverso interessi troppo alti per attrarre quella moneta che non può stampare al suo interno..." #/i# #F_START# size=3 color=blue #F_MID# OK! #F_END# #i# "... In caso di uscita, inflazione e tassi resterebbero sotto controllo anche alla luce delle deflazione in cui invece ci troviamo oggi..."#/i# #F_START# size=3 color=blue #F_MID# Se torni alla Lira in modo "secco", se il tuo piano è fare converire a forza, per decreto, un lunedì mattina tutti gli euro nei conti in banca in Italia in Lire, nei mesi precedenti avrai la Madre di Tutte le Fughe di Capitali. La gente comincia a scappare MESI PRIMA che hai la possibilità di mettere in opera controlli ai capitali, non appena si diffondono voci che si stia pianificando qualcosa.. (e ricordati che devi creare tutto il software nelle banche e aziende, tutta la legislazione ad ogni livello...tutte le procedure...). Non si parlerà d'altro in Italia una volta che si profili il ritorno alla Lira e chi abbia più di 100mila euro da qualche parte cercherà di liquidare ogni strumento finanziario italiano, bonds, azioni, conti deposito e risparmio, obbligazioni bancarie, BTP... Non è qualcosa che pianifichi in segreto e un bel giorno cogli 4mila miliardi di soldi degli italiani e glieli converti in Lire, rischi che metà siano denominati in marchi e dollari... Poi per tenere assieme il sistema finanziario che crolla se si liquidano i titoli di stato, i bonds bancari, i depositi a risparmio e si vuotano i conti correnti dovrai stampare lire e manetta, molto di più della Banca Centrale Russa... E allora altro che tassi di interesse e inflazione sotto controllo... Insomma questi qua sul Blog di Grillo sono discorsi da dilettanti allo sbaraglio, che non hanno idea di come funziona il mondo bancario e finanziario e delle imprese.... L'Uscita dall'Euro è giusto come obiettivo, OK ? Ma va pianificata come un processo graduale, a tappe e, cosa essenziale, dove non converti a forza 4 mila miliardi di euro nelle banche italiani un lunedì mattina tutti in Lire ! #F_END#

la differenza tra l'Italia e la Grecia. Loro non possono uscire dall'Euro, noi sì - GZ  

  By: GZ on Martedì 30 Dicembre 2014 13:16

#b# Siryza#/b# ha due economisti ufficiali del partito, che due settimane fa sono andati a Londra e hanno parlato ai fondi spiegando il loro piano e la spread della Grecia è andata da 300 a 1,000 punti. Questo nonostante gli economisti di Syriza abbiano detto che ripagherà tutti i 60 mld di debito greco in mano a privati e chiederà il default solo su metà di quello in mano alla BCE!!!! Pensa un attimo. In realtà il debito greco in mani private ora sono infatti solo 60 miliardi e rotti e tutto il resto (260 mld e rotti) è in mano alla BCE e ai fondi salvastati, che fanno pagare alla Grecia meno del 2%, per cui il problema non è tanto la spread, quanto cosa decide la Merkel dei 260 mld. E #F_START# size=3 color=blue #F_MID#gli economisti di Syriza hanno detto: "ehi... la Grecia rimane nell'Euro e paga tutti i 60 mld di debito in mani privati, vogliamo un taglio del 50% sui 260 mld in mano alla BCE..."#F_END#. Lo stesso la spread gli è esplosa. Adesso che stanno per andare al governo Tsipras e compagni stanno misurando bene le parole e affidandosi ad economisti ed esperti che inviano in giro per l'Europa a spiegare i dettagli della #b# "ristrutturazione del debito"#/b# cioè DEFAULT che vogliono. Se a marzo vincono, come indicano tutti i sondaggi, chiedono di spalmare il debito greco su 60 anni e a tassi di favore riducendolo in pratica di metà, da 319 miliardi. #F_START# size=3 color=blue #F_MID#Syriza è diventato il primo partito e sta andando a vincere le elezioni a marzo con questo programma: "non paghiamo metà dei 319 mild di debito, tanto sarebbe solo un 1,5% del PIL dell'eurozona... ma per noi è quasi pari al PIL greco !"#F_END# (vedi articolo in fondo che spiega bene tutti i dettagli: #i# "..Now let’s look at #b# Syriza’s plan. It says it will negotiate with the EU for the write-off of half the 319bn euros. It will not try to get a write-off from the private sector, and will pay back IMF loans in full, so all the pain falls on the EU and ECB#/b#... The 60-year debt deal simply recognises that a 20 year deal only pushes the problem out to the 2040s, and that Greece’s debt is in fact unpayable.#/i# Già adesso, solo perchè hanno le elezioni a marzo in Grecia, #b# la spread greca è andata a 1,000 punti!#/b# Non è un vero dramma perchè come si è detto solo 60 mld su 319 mld sono sul mercato, ma è un assaggio di quanto siano isterici i mercati. Forse Tsipras e compagni ora si spaventano, fanno marcia indietro si rimangiano le promesse, perchè la spread gli stanno esplodendo, gli crollano le banche e hanno la fuga di capitali ecc... ? Non sembra: Tsipras non dovrebbe rimangiarsi le promesse se guardi la personalità dei leader e senti i suoi economisti che sembrano sapere quello che dicono. Quindi deve... bluffare per convincere la Merkel e la BCE.... Deve però stare attenta perchè la Grecia ha un debito estero alto in percentuale del PIL. L'Italia invece no.#F_START# size=3 color=blue #F_MID# L'Italia ha 430 miliardi di debito netto e la Grecia 230 miliardi, ma il PIL dell'Italia è di 1,600 mld e quello della Grecia di 190 miliardi#F_END#. #ALLEGATO_1# Qui cerco sempre di mostare le cifre vere e non le percentuali che confondono, ma in sostanza il debito greco ESTERO, QUELLO CHE NON POSSONO RIDENOMINARE IN DRACME è maggiore del PIL greco per cui se escono dall'Euro i greci il loro debito estero, che NON POSSONO RIDENOMINARE, gli raddoppia e sono fritti. Cioè, .#F_START# size=3 color=blue #F_MID#con un PIL di meno di 200 miliardi, uscendo dall'Euro i greci (aziende, stato, famiglie) si ritrovano altri 200 miliardi di debito in più (in euro, dollari...) che devono pagare in valuta straniera anche se sono tornati alla dracma. E per le imprese greche significa fallimento.#F_END# L'Italia invece ha solo 400 mld e rotti di debito estero NETTO (al netto dei crediti che famiglie e imprese hanno) su 1,600 mld di PIL e se esce dall'Euro avrà una svalutazione minore della Grecia, diciamo che da noi il debito estero aumenta per effetto del ritorno alla Lira forse di 200-250 mld, cioè (su un PIL di 1,600 mld) di un 15%. La Grecia è un paese veramente fragile, a differenza dell'Italia. In Grecia nelle banche c'erano 280 miliardi e nel 2011 erano calati di colpo di 60 miliardi i depositi bancari, prima che la Troika gli prestasse oltre 200 mld in varie modalità e stabilizzasse la situazione #ALLEGATO_2# Il problema è il debito ESTERO, quello fuori dal paese, che devi pagare comunque, specie le imprese, in valuta estera in ogni caso, anche se torni alla valuta nazionale. La Francia e l'Italia ne hanno rispettivamente un 10 e 15% del PIL per cui possono uscire dall'Euro. Portogallo, Spagna e Grecia ne hanno per il 100% del PIL per cui non possono uscire dall'Euro. Questo spiega perchè Podemos in Spagna e Syriza in Grecia e virtualmente tutti in questi tre paesi siano contro l'uscita dall'Euro. E in Francia la LePen sia il primo partito e Salvini, Meloni, Grillo e in parte Berlusconi in Italia siano forse la maggioranza ora parlando di uscire dall'Euro. OK ?#F_START# size=3 color=blue #F_MID# Questo è il motivo per cui l'Italia può uscire dall'Euro e la Grecia no. Per noi significa un aumento del debito estero (denominato in valuta estera, che non puoi cambiare) di un 15% del PIL e per la Grecia del 110% circa#F_END#. In Italia Salvini e Grillo non temono ancora di andare al governo o vincere referendum (che è lontano un anno nel tempo) per cui possono parlare a ruota libera, ma quando si avvicina il momento di una vera decisione o sul DEFAULT come chiedono in Grecia a Syriza o sull'uscita dall'Euro allora cambia tutto. In Grecia quel momento è arrivato, in Italia arriverà nei prosimi mesi e allora devi stare attento a quello che proponi DI PRECISO, perchè se sembra che sarai tu (Tsipras o Podemos o Grillo/Salvini) a decidere i destini del debito i mercati attaccano in anticipo. Il secondo articolo è fatto molto bene e spiega la situazione in Grecia. --- ^GUARDIAN: LA GRECIA HA PERSO IL POTERE CONTRATTUALE DI MINACCIARE L’EURO-EXIT#http://vocidallestero.it/2014/12/30/guardian-la-grecia-ha-perso-il-potere-contrattuale-di-minacciare-leuro-exit/^ (da Voci dall'Estero) La Grecia non ha più il potere contrattuale di una volta, e le richieste di Syriza per una remissione del debito probabilmente non saranno accolte di Phillip Inman – 29 dicembre 2014 Gli allibratori hanno tagliato le quote scommesse per un’uscita della Grecia dall’euro, ora che probabilmente le elezioni porteranno al potere un partito di sinistra col mandato di muovere guerra a Bruxelles. La scommessa è che i leader di Syriza, che sono sul punto di dominare il parlamento dopo le nuove elezioni, scopriranno che Atene non ha più quel potere contrattuale che aveva un tempo. Quattro anni fa la Grecia era come il proverbiale topolino rispetto all’elefante europeo: minuscolo in confronto, ma con una grande capacità di spaventare e destabilizzare. Oggi l’eurozona, sebbene sia ancora un goffo gigante, ha acquisito una scaltrezza che mette la Grecia in netto svantaggio. Bruxelles è riuscita a scavare una linea tagliafuoco tra sé e i potenziali ribelli anti-austerità. Syriza sostiene che la determinazione della coalizione di centrodestra nello spingere avanti i tagli al bilancio fino a generare un surplus che permetta di ripagare il debito a Bruxelles, al Fondo Monetario Internazionale e agli investitori privati, sia la ricetta per un’infinita austerità e povertà. Da Bruxelles dovrebbe venire invece una maggiore remissione dei debiti, con la possibilità di ripagarli entro termini più lunghi. Tuttavia i leader dell’eurozona hanno passato gran parte degli ultimi due anni a puntellare le finanze degli altri paesi colpiti dalla crisi, come Irlanda e Portogallo, e a legare più strettamente al seno di Bruxelles quei paesi che erano vicini al crollo finanziario. I fondi di salvataggio dell’eurozona e i fondi per le infrastrutture vengono spesso descritti come inadeguati per stimolare la crescita, ma tuttavia sufficienti a mantenere la stabilità nell’area monetaria. C’era una situazione differente nel 2010, quando la minaccia di un’uscita della Grecia dall’euro aveva spaventato per la prima volta gli investitori internazionali. A quel tempo, i gestori dei maggiori fondi d’investimento del mondo vedevano aprirsi un vuoto al centro dell’eurozona. Ancor di più, ritenevano che un voto in un qualsiasi paese, piccolo o grande, avrebbe significato la sentenza di morte per l’euro. Ora gli investitori ritengono che il loro denaro sia al sicuro. I mercati azionari e i mercati delle obbligazioni, che erano impazziti nel 2010, hanno ora scontato l’eventualità di un’uscita della Grecia dall’euro nelle loro previsioni per l’anno venturo. Certo avrebbe conseguenze, ma non sarebbe quell’evento sismico che un tempo veniva temuto. Pertanto, privata della capacità di determinare uno shock in questo gioco del rischio calcolato, Atene è la sola perdente. Peggio ancora per la Grecia, molti dei papaveri a Bruxelles ritengono che per quante storie si facciano, il paese sia ricco e abbia solo bisogno di un po’ di redistribuzione al suo interno per risolvere gran parte della sua povertà. Gli incalliti eurocrati pensano che la Grecia, come altri paesi in difficoltà quali Italia e Spagna, possano risolvere molta della loro povertà con un giro di vite sulla corruzione palese e sulla fiorente economia sommersa. Avendo ciò in testa, le richieste di remissione del debito avanzate da Syriza saranno accolte con qualche sorriso e un fermo “no”. Da Berlino ad Oslo c’è ben poco sostegno per gli elettori greci. --- ^"Greece election: opposition party’s main enemy will be time"#http://blogs.channel4.com/paul-mason-blog/greece-greek-election-syriza-radical-left-opposition-party-antonis-samaras/2769#sthash.pip4RhF2.dpufhttp://blogs.channel4.com/paul-mason-blog/greece-greek-election-syriza-radical-left-opposition-party-antonis-samaras/2769^ Sunday 21 Dec 2014 ....What can Syriza do? Syriza’s ability to negotiate successfully will depend very largely on mood music in Europe. If, for example, the Greek centre right implodes – during or after the election – it would become clear to the EU that there is no point holding out to cause chaos and a second election: the winners then might only be more radical parties. It is clear from my discussions with George Stathakis and John Milios, the economics professors who have designed the Syriza debt programme, that they are positioning themselves within a wider European debate. Parts of the EU establishment want to use ECB quantitative easing (QE), loosen fiscal austerity and pursue a Keynesian version of structural reform. The prevailing view in Germany is to keep fiscal austerity, do everything short of QE and to do a neoliberal version of structural reform. Syriza’s economics professors believe that if they can insert the Greek debt problem into this dynamic, and with the help of the two bigger left parties – Die Linke in Germany and Podemos in Spain – and indeed some left social democrats, they can negotiate the big debt write-off. But their own domestic growth programme is reliant on inward investment happening at the same time as a re-regulation of the labour market and the restoration of some welfare spending. Germany the key? Much has been made of the disastrous meeting Mr Stathakis and Mr Milios had with private investors in London. But they are not planning to default on private debt, and the 2015 repayment crunch is primarily with the IMF and EU. Earlier this month Charles Robertson, of Renaissance Capital, issued a note saying: “We see a fair chance that German Chancellor Angela Merkel will say yes to Syriza. “She made the decision in 2010 that Greece should stay in the eurozone and that probably prevented a far wider global crisis. “Saying yes to Syriza is not that expensive (roughly 1 per cent of eurozone GDP)… We think Europe would be a step closer to the fiscal union that Germany clearly rejected in the 1990s, when it agreed to sacrifice the Deutschmark for the euro via the Maastricht treaty.” – Thoughts from a Renaissance Man, 9 December However, the same analyst warned that the precedent might persuade Merkel and the ECB to say no. So the biggest question for the survivability of a Syriza government is whether the EU governments and the IMF play ball. Those who have met the Syriza economic leadership, comparing notes, tend to say they are acting as if they know Mrs Merkel may say yes when there is a high likelihood she will say no, and they don’t realise how tough the ECB, IMF and private investors are going to get in the short term, to force Syriza to impose its own form of austerity. The timing is interesting. Greece has a 7bn euro cash buffer built into the original bailout deal. There is also some financial engineering whereby the state can borrow from public enterprises, to the tune of about 7.5bn euros. Plus the banks are set to repay about 2bn euros of state bailout money. So the smart money says Mr Tsipras could meet debt redemptions coming due in the first half of 2015. However, the second half is the crunch point. Of the 17bn euros due, 11bn euros is in the second half, and BoAML’s analysts think that even with all this duck and dive economics, Syriza would have to raise about 11bn euros in the markets. If Syriza does form a government there will certainly be a multilevel political crisis in Greece. The official system is riddled with corruption, from hospital doctors on the take to discrepancies at the very highest levels of government. Out of control actions, and fascist infiltration into certain police units, make the possiblity of destabilisation there non-negligible. The large anarchist left, which recurrently clashes with the cops, will probably up the ante. As the centre-right economist Yannis Palaiologos points out in his book this year, The 13th Labour of Hercules: Inside the Greek Crisis, the main problem in Greece is not debt, but the fact that an independent state, standing above local and sectoral claims, barely exists. The Greek state is a mass of claims and counter claims which are impossible to navigate unless you use networks of party privilege. As all these networks are clustered into government, the sudden departure of such networks form power will make Greece very hard to run, even without workers on strike, migrants camped on the streets and anarchists squatting in buildings. - See more at: http://blogs.channel4.com/paul-mason-blog/greece-greek-election-syriza-radical-left-opposition-party-antonis-samaras/2769#sthash.pip4RhF2.dpuf

volontariato, associazionismo, socializzare... - GZ  

  By: GZ on Lunedì 29 Dicembre 2014 23:44

[Gianlini] #i# Tuco, una delle ragioni per cui moltissimi fanno volontariato ormai è che quando hai 40 o 50 o 60 anni e tutti i tuoi amici sono sposati, hanno famiglia ecc.ecc., e tu o sei single, oppure in coppia senza figli, o ancora in coppia con figli che però ormai sono grandi e ti hanno fatto ormai marameo....in pratica non trovi più nessuno con cui passare il tempo libero raramente ormai la gente ti invita a casa loro, un po' perché i figli sono considerati soggetti a cui dedicare tutto il tempo e l'attenzione, un po' perché le case sono più piccole di una volta, ecc.ecc. il risultato è che se vuoi far vita sociale e non spendere una fortuna (pagando, la compagnia bene o male la trovi) l'unico modo è fare del volontariato; in cui trovi in genere gente come te (per età, cultura, interessi), per cui può essere divertente quanto a vent'anni uscire con gli amici#/i# ----- Sembra vero, perchè corrisponde un poco a quello che noto in una certa fascia di persone dai cinquanta in su (e anche di meno, ho almeno tre cugine che ne fanno essendo più giovani). Il motivo fondamentale è che le famiglie sono molto ristrette, c'è un figlio solo per coppia per cui anche i nipoti sono pochi, i fratelli non ci sono e anche i cugini sono pochi, una volta c'erano in giro un sacco di parenti con cui avere a che fare. Poi sono scomparsi o si sono ridotti i movimenti politici, sindacali e religiosi e anche l' associazionismo vario, dalle corali, al teatro dialettale agli ex-combattenti e alpini. Terzo, i mass media isolano la gente incollandoli davanti ai centocinquanta canali di Sky, poi Facebook, Twitter e forum Quarto la struttura delle città, specie le grandi città, in cui si vive in appartamenti al quinto piano isola materialmente. Lo noti se vai a stare in California dove quasi tutti stanno in case col giardino e si socalizza un attimo di più. In pratica una volta c'erano famiglie di tre o quattro figli ovunque e quindi tanti zii, cugini e nipoti, poi si viveva in campagna dove c'era più da fare e si interagiva coi vicini o anche in città c'erano quartieri con cortili e spazi senza auto, in cui incontravi gente. Io ho fatto in tempo a vedere Trastevere nel 1986-1987 ed era ancora un poco così. Poi c'erano sindacati, partiti, parrocchie, corali, alpini... Detto questo si può rimediare. Se stai in campagna puoi avere a che fare con orti, giardino, vigna e vino e animali che creano occasioni di contatto...Puoi andare a cantare alla corale che è bellissimo, lo sport tipo golf, tennis o crossfit crea socialità. Poi oggi molta gente si è buttata nel M5S o altre iniziative alternative socio politiche (io con la storia del debito, moneta, crediti fiscali e simili ho incontrato un sacco di gente). Però resta che la forma di socialità più istintiva e radicata è quella della famiglia allargata e se questa si restringe al minimo per la maggioranza della gente si restringe anche l'ambito delle proprie relazioni

siamo i primi della classe, i migliori, cioè i più coglioni - Moderatore  

  By: Moderatore on Lunedì 29 Dicembre 2014 22:45

#i# VincenzoS ...una sequela di insulsaggini prossime all'infinito. Certo che il costo del debito pubblico DOVREBBE essere zero. Ma se esistono due condizioni chiave:1) Che lo stato sia credibile, e il nostro non lo è. Se ancora non ha capito i motivi per cui il nostro stato non è credibile non glielo posso certo spiegare io... #/i# Vedi questo ? #F_START# size=3 color=blue #F_MID# Sono venti anni che lo stato italiano spende in media un 2,4% del PIL MENO DI QUELLO CHE INCASSA. Nessuno al mondo negli ultimi venti anni ha fatto tanti sacrifici per pagare interessi sul debito pubblico,#F_END# nessuno ha pagato tante tasse, distruggendo così la sua economia, per pagare la rendita finanziaria come l'Italia. Siamo i migliori! #ALLEGATO_2# ----------- ^"Tasse, commercialisti: “In Italia la pressione fiscale effettiva è al 52%”#http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/12/29/tasse-commercialisti-in-italia-pressione-fiscale-effettiva-52/1303863/^, 29 dicembre 2014, il Fatto “Mentre nella classifica della ‘pressione fiscale ufficiale’ l’Italia, con il 43,8%, è al quinto posto in Europa, dopo l’Austria, in quella della ‘pressione fiscale effettiva’ è assolutamente prima con il 52,2%, distanziando di oltre 2 punti percentuali la seconda, rappresentata dalla Danimarca” ----------- Tu ti intendi di chimica mi sembra, ma c'è gente che invece per venti anni ha masticato queste cose dei bonds, degli interessi e del debito, a scuola, università, master ecc.. poi sul lavoro e non fa altro che leggere da 20 anni dei bonds e del debito e anche trattarli come operatore, cioè ha sia l'esperienza pratica che la teoria e da 20 anni. Io ricado in questa categoria per cui la tua presunzione d ingegnere chimico di saperne non la capisco proprio... Ho studiato finanza all'MBA di UCLA dove insegnavano finanza Brenner, Schwartz, Fama nel 1990, ho fatto gli esami con i quiz e poi ho verificato in pratica anche come funziona sul mercato per anni ecc... Andiamo con la matematica, #F_START# size=3 color=blue #F_MID# il valore del debito pubblico dovrebbe essere pari al valore attualizzato del flusso dei surplus primari futuri del bilancio pubblico#F_END# , questa è una formula da libri di testo. Vale per il valore di qualunque asset finanziario. Nota Bene: questa non è una teoria "keynesiana" o di sinistra piuttosto che di destra, è semplicemente matematica finanziaria. Qui hai il John Cochrane, il top econmomista monetario di Chicago del momento, amico di Zingales, Boldrin e il gruppo liberista di NoisefromAmerika ad esempio che lo spiega ad esempio qui: ^"The Fiscal Theory of the Price Level"#http://faculty.chicagobooth.edu/john.cochrane/research/papers/cochrane_fiscal_theory_panel_bfi.pdf^. Quindi tu che dici di essere liberista qui dovresti inchinarti e toglierti il cappllello... #ALLEGATO_1# Per chi è allergico alle formule ora facciamo un esempio. Il debito pubblico di un paese vale 2,000 miliardi ad esempio, il valore sul mercato, mentre magari in base ai prezzi di emissione dei titoli potrebbe valere di meno 1,500, ma oggi sul mercato finanziario vale (per esempio) diciamo 2,000 mld. OK ? Ad esempio il debito pubblico tedesco essendo salito molto di valore, i Bund quotano 155 sul future a 10 anni, vale di più di quello che sarebbe il valore nominale dei titoli moltiplicati per il prezzo di emissione. Idem per il debito pubblico italiano, che ha oggi i BTP che quotano sui 134. Intuitivamente vuole dire, dato che vengono emessi tutti a 100, che negli ultimi anni il rendimento è sceso e il prezzo è salito... giusto ? Fin qui ci siamo ? Bene, allora come mai il mercato attribuisce oggi un valore allo stock di titoli pubblici così elevato ? Perchè assume che il flusso futuro di surplus di bilancio, surplus primario, al lordo degli interessi, sia più che sufficiente a ripagarlo, in eterno (vedi il termine di "infinito" sopra la sommatoria ?). In più il mercato assume il tasso di interesse "risk free", quello che si usa al denominatore per calcolare il flusso futuro.... rimanga più basso di quello di quando i bonds sono stati emessi (perchè le Banche Centrali fanno politiche di tassi zero e "QE", come tutti ormai sappiamo) Questa formula dice quindi che il valore nominale del debito, diviso per i prezzi è uguale alla Somma dei Surplus Primari scontati al tasso di interesse delle banca centrale ("tasso di sconto...") Questa formula non è un vincolo istituzionale di bilancio, ma una equazione di valutazione, una condizione di equilibrio cosiddetta, in finanza. Intuitivamente, ti dice che il valore di mercato del debito pubblico dipende dai surplus primari futuri, dal fatto che lo stato incassi di tasse più di quello che spende. PRIMA DEGLI INTERESSI. Perchè ovviamente il valore del debito dipende dalla capacità del debitore di pagare gli interessi sul medesimo (oltre che di rimborsarlo). #F_START# size=3 color=blue #F_MID#La formula indica che se il tasso di sconto al denominatore è dato e così il livello dei prezzi (inflazione zero e tasso della Banca Centrale zero o quasi), allora l'unico modo di ridurre il peso delle tasse (la somma dei surplus primari) è il default. #F_END# (cioè la riduzione del debito nominale al numeratore a sinistra) #ALLEGATO_1# La formula spiega perchè la Grecia e poi l'Italia. all'interno dell'Euro, data inflazione zero e tassi zero deve per forza fare default per non essere stritolata dalle tasse (surplus primari) Benissimo. E allora l'Italia è il paese al mondo che negli ultimi 20 anni ha tenuto costantemente dei surplus primari pari in media al 2,4% del PIL e NESSUN PAESE AL MONDO PUO' VANTARE UN RECORD COME IL NOSTRO #F_START# size=3 color=blue #F_MID# Dal 1993 ad oggi l'Italia ha avuto in media un surplus di bilancio pubblico, prima degli interessi, del 2,4% del PIL. Per venti anni. Abbiamo dimostrato per venti anni di fila di essere capaci di succhiare un 2,4% del PIL all'economia reale per pagare gli interessi sul debito pubblico. Nessun altro paese al mondo ha fatto una cosa del genere, neanche la Germania. Quindi dal punto di vista puramente finaziario siamo i primi della classe, i migliori, i migliori pagatori di debito e di interessi sul debito al mondo. Da 20 anni sveniamo l'economia per pagare montagne di interessi.#F_END# Il problema è che però questa equazione è puramente di valutazione di asset finanziario, di equilibrio finanziario. Non dice niente sul tasso di crescita dell'economia reale. Se il tasso di crescita dell'economia è costantemente inferiore a quello di interesse sul debito, tutto questo sacrificarsi e svenarsi per pagare montagne di tasse alla fine risulta suicida... Stampati questo grafico, pensa a cosa vuole dire, ricorda che sono venti anni che ogni anno è così, che lo stato italiano assorbe un 2,4% del PIL (circa 50 mld oggi) dall'economia, per pagare gli interessi e NESSUNO AL MONDO E' STATO COSì MASOCHISTA. Ah... un ultima cosa: incassare interessi sul debito pubblico, non è un attività produttiva, è rendita finanziaria pura, la forma più pura di rendita cioè di venire pagati mentre si dorme, incassare una cifra sicura ogni anno senza fare e rischiare niente. #F_START# size=3 color=blue #F_MID#E i soldi per pagare le tasse e gli interessi provengono dallo stato, che prima bisogna che li spenda come spesa pubblica mettendoli in circolo, altrimenti questi soldi NON ESISTEREBBERO materialmente.#F_END# Per cui lo stato può smettere in qualunque momento di farlo, visto che prende a prestito soldi che lui stesso ha creato un attimo prima #ALLEGATO_2# lo stato può smettere in qualunque momento di farlo, visto che prende a prestito soldi che lui stesso ha creato un attimo prima lo stato può smettere in qualunque momento di farlo, visto che prende a prestito soldi che lui stesso ha creato un attimo prima lo stato può smettere in qualunque momento di farlo, visto che prende a prestito soldi che lui stesso ha creato un attimo prima lo stato può smettere in qualunque momento di farlo, visto che prende a prestito soldi che lui stesso ha creato un attimo prima lo stato può smettere in qualunque momento di farlo, visto che prende a prestito soldi che lui stesso ha creato un attimo prima lo stato può smettere in qualunque momento di farlo, visto che prende a prestito soldi che lui stesso ha creato un attimo prima lo stato può smettere in qualunque momento di farlo, visto che prende a prestito soldi che lui stesso ha creato un attimo prima

L'Italia paga un costo REALE del debito pubblico vicino al 5%, gli altri circa ZERO - GZ  

  By: GZ on Lunedì 29 Dicembre 2014 05:55

#i#...E poi è stupendo Zibordi quando parla dei detentori di titoli di stato che sono un parcheggio sicuro di soldi dei ricchi! E mi permetto di chiedere: il sottostante di quei soldi non è oro, ma sono io che lavoro e vengo strangolato dalle tasse: ho capito bene??? Buon Natale Giovanni....#/i# --- Cos'è Natale che piovono commenti così buoni ? yes... #F_START# size=3 color=blue #F_MID#L'Italia paga dieci volte di più degli altri paesi come costo medio reale, al netto dell'inflazione, del debito pubblico. Da noi il costo REALE del debito pubblico è il 4,5% annuo, negli altri paesi si sta avvicinando a ZERO! Ehi...la"spread" non è mai stata tanto alta! (parlo di quella reale) E l'Italia ha pagato dal trattato di Maastricht (1992) in poi circa 1,800 mld di interessi di cui circa la metà sono finiti all'estero (o alle banche). Questi interessi sono le finanziarie che hanno imposto da Ciampi, Amato, Dini in poi a ripetizione#F_END# Prima di attaccare di nuovo con il meccanismo della moneta, guardiamo al semplice fatto di cui non si parla mai: in #b#Italia#/b# il costo medio del debito pubblico è oggi il 4,2% e l'inflazione è -0,3% per cui il RENDIMENTO REALE DEL DEBITO PUBBLICO è il #b# 4,5%#/b# ! In media, chi ha titoli pubblici guadagna quasi il 5% al netto dell'inflazione (ci sono alcuni che hanno titoli comprati quando la cedola era l'8% che godono di un 8% e rotti al netto dell'inflazione !). Rendimento reale, al netto dell'inflazione, garantito dallo stato, sicuro, che non richiede altro sforzo che quello di fare due firme in banca #b# In America#/b# il costo medio del debito pubblico è oggi intorno al 2% e l'inflazione è circa 1,6% per cui il RENDIMENTO REALE si avvicina a 0%. Per tre anni po l'inflazione è stata tra il 2% e il 3% e il rendimento reale era quindi #b# negativo#/b# In #b# UK#/b# il costo medio del debito pubblico è oggi sotto il 2% e l'inflazione è intorno all' 1,5% per cui il RENDIMENTO REALE è intorno allo 0,4%, ma dal 2010 al 2013 l'inflazione è stata tra il 3% e il 4% e il rendimento reale era quindi #b# negativo#/b# anche di un -2% In #b# Giappone#/b# il costo medio del debito pubblico è oggi sotto lo 0,8%, i titoli a 10 anni ultimi pagano uno 0,3% e l'inflazione è ora lo 1,5% per cui il RENDIMENTO REALE DEL DEBITO PUBBLICO è oggi #b# negativo#/b# in #b# Germania#/b# il costo medio del debito pubblico è oggi intorno all'1,5% ( i titoli a 10 anni ultimi pagano solo uno 0,6%, ma ci sono emissioni intorno al 3% che alzano ancora la media che però sta scendendo rapidamente verso l'1%...) e l'inflazione è lo 0,6% per cui il RENDIMENTO REALE DEL DEBITO PUBBLICO è oggi sullo #b# 0,9%#/b# , ma sta scendendo in fretta verso lo zero #ALLEGATO_1# OK ? Ehi, in tutto il mondo il costo del debito pubblico sta andando verzo lo zero! Sai cosa vuole dire ? Che in un sistema di moneta fittizia, di banche gonfiatesi a 3 volte il PIL e di cambi fluttuanti il tasso di interesse fisiologico del debito pubblico è zero, cioè il debito pubblico diventa moneta. Il debito pubblico è oggi la vera moneta se vogliamo, rende come i soldi in banca (cioè praticamente zero) ed è più sicuro perchè entrambi sono garantiti dallo stato ma i titoli pubblici in modo diretto. L'Italia invece paga anche dieci volte di più degli altri paesi come costo medio reale, al netto dell'inflazione, del debito pubblico. Questo è assurdo. Solo noi non capiamo come funziona il mondo. Perchè in realtà lo stato non dovrebbe pagare NIENTE. #F_START# size=3 color=blue #F_MID# Il senso della crisi attuale dell'Italia è che da noi lo stato non crea denaro come si fa nei paesi civili e come ha fatto fino agli anni '80, ma fa finta di non averne e di doversi indebitare e poi per pagare i debiti tassa alla morte chi lavora. La crisi è tutta qui. #F_END#. (La mafia e la corruzione c'erano anche prima e ci sono anche in Asia dove vanno alla grande, il capitalismo non è un sistema che funzioni solo se c'è della moralità, quello che conta è che i soldi girino, si lavori e si produca (e non si rubi e basta ovviamente, ok)) Il problema è il Debito pubblico che coi suoi interessi cumulati cresce sempre e obbliga a tasse su tasse per pagarli, le quali tasse costringono a indebitarsi (oggi metà delle imprese chiedono prestiti in banca per pagare le tasse)...ecc... DEBITO => TASSE => DEBITO.... #F_START# size=3 color=blue #F_MID#Devi spezzare questo circuito partendo dal debito pubblico perchè NON E' NECESSARIO PER FARE FUNZIONARE IL CAPITALISMO. Il debito pubblico è RENDITA pura. Il capitalismo richiede invece gente che rischi, non che abbia la rendita garantita dallo stato.#F_END#. Gli altri discorsi infiniti sui difetti dell'Italia sono anche veri, ma sono irrilevanti per spiegare la crisi attuale. La crisi la risolvi dicendo: "ehi... i titoli pubblici che avete lo stato vi garantisce che non ci perdete sul prezzo di emissione perchè ve li accetta per pagare le tasse come denaro, ma scordatevi che vi pago interessi su interessi per altri 20 anni. La bazza è finita. Se volete risparmiare comprate un terreno (o dei bonds societari...o oro o azioni o una quota di una società), ma se comprate titoli di stato vi garantiamo, al massimo l'inflazione, anzi visto che siamo in depressione al momento no....". Eliminato il ricatto del debito pubblico riduci le tasse di 100 mld e se non basta di 150 mld...e poi la gente ha meno bisogno di indebitarsi in banca ecc... e il circuito riprende a funzionare Come dice il buon Mosler e poi anche tanti altri: #F_START# size=3 color=blue #F_MID#In realtà lo stato non dovrebbe pagare NESSUN RENDIMENTO REALE perchè il suo debito pubblico è DENARO, ANZI E' PIU SICURO DEL DENARO IN BANCA. Se lo stato paga un rendimento reale (al netto dell'inflazione) sul debito che emette, è una forma di sussidio a chi vuole risparmiare e/o accumulare ricchezza monetaria senza fare fatica. Pagare un interesse REALE sul debito pubblico è un extra, un optional, un sussidio, una forma di welfare finanziario. Lo stato non ha bisogno di indebitarsi, perchè è lui che crea il denaro che gli viene poi prestato.#F_END# Se il denaro non sono oggetti con un valore intrinseco e in più il suo valore all'estero oscilla sul mercato dei cambi, cioè se il denaro non è ancorato a niente, non convertibile in oro o qualunque cosa materiale (ad un determinato valor) e neanche in altre valute ad un cambio fisso come era fino agli anni '70, se il denaro è un numero arbitrario e fittizio e perdipiù è, al 95%, il numero di un saldo di un conto in banca (e tutti sotto sotto sappiamo che se gli chiedessero i soldi le banche non li avrebbero perchè li hanno impiegati e non possono richiamarli indietro senza far saltare tutta la baracca...).... ....se insomma il denaro è solo contabilità bancaria basata solo sulla fiducia che lo stato in caso di bisogno salvi le banche e ripaghi i depositi dei clienti... e la fiducia nello stato non è altro che la fiducia che in caso di vero bisogno lo stato "stampi" denaro (lo accrediti tramite la banca centrale per essere precisi) ...allora ne segue logicamente che lo stato non ha in alcun modo bisogno di "finanziarsi" indebitandosi con le famiglie, le quali senza lo stato non avrebbero denaro. E indebitarsi all'estero è il colmo dell'assurdo. E' solo negli ultimi 20 anni che si è venduto il debito pubblico a investitori esteri, guarda questo grafico di un secolo di storia di tutti i paesi industriali. #ALLEGATO_2# Non è normale. Non è mai stato così. Uno stato che si fa finanziare da investori esteri è un assurdo logico Ci sono altri tre o quattro modo di spiegarlo, ma insomma in qualunque modo lo giri il circuito del denaro parte dallo stato, senza di quello non si produce denaro e il denaro scompare, per cui facciamola finita con questa storia dello stato che si finanzia con debito. E' un concetto demenziale. Il senso di tutta la crisi attuale dell'Italia è che da noi lo stato non crea denaro, ma fa finta di non averne e di doversi indebitare e poi per pagare i debiti tassa alla morte chi lavora

i tedeschi impediranno a Draghi di comprare BTP - Moderatore  

  By: Moderatore on Lunedì 29 Dicembre 2014 04:05

Sono disposto a scommettere una cena, se Draghi compra BTP pago una cena, chi accetta ? Il governatore della Bundesbank si è fatto intervistare ieri dal maggiore quotidiano tedesco, il Frankfuter Allgemeine e ripete nel mondo più netto possibile CHE NON VUOLE COMPRARE BTP (#b# "...warnt Weidmann die Europäische Zentralbank jedoch davor, Staatsanleihen zu kaufen...")#/b#. A volte viene da pensare che occorra un dizionario di tedesco per convincere tutti quelli che dicono che arriverà la salvezza dalla BCE che invece i tedeschi non vogliono che la BCE compri BTP, per cui ricopio il testo integrale (traduzione: "...ammonisce contro l'acquisto di titoli di stato"...). #ALLEGATO_1# Ogni volta o quasi che mi intervistano sul Class-CNBC lo dico e però sento che 8 su 10 degli altri analisti e gestore in TV predicono che invece ci sarà QE. E sul Sole24ore lo invocano tutti, dal direttore all'ultimo editorialista, anche perchè hanno rifiutato di pubblicare il pezzo che gli abbiamo inviato con Mosler e Bossone, altrimenti ci sarebbe stato almeno una voce di dissenso! Scommetto una cena perchè leggo quello che dicono i tedeschi e in particolare Weidmann. Qui ieri lo dice il titolo dell'articolo, lo ripete all'inizio, a metà e alla fine, non dice "forse", "dipende", "si potrebbe anche.." dice NEIN. E perchè è contro la Bundesbank ? Anche qui il "consenso" che sia perchè sono ottusi non è nel giusto, i tedeschi hanno ragione dal loro punto di vista economico. Come dichiara il titolo del pezzo, perchè ...^"Für die Verluste haften am Ende die Steuerzahler“#http://www.faz.net/aktuell/wirtschaft/eurokrise/bundesbank-praesident-weidmann-fuer-die-verluste-haften-am-ende-die-steuerzahler-13343569.html^.......le eventuali perdite ricadono su tutti, cioè se tu compri Bund oggi a 155, Oat francesi a 146 e BTP a 134 (che corrispondono a rendimenti dello 0,6%, 1% e 1,96% rispettivamente e poi l'inflazione dallo 0,3% attuale risale sopra il 2% avrai delle perdite nel bilancio della BCE ("...Für die Verluste haften am Ende die Steuerzahler.." cioè per le perdite poi tocca ai contribuenti...) Ora non è vero che i contribuenti debbano automaticamente pagare per le perdite di bilancio di una Banca Centrale perchè questa può fare finta di niente, se anche ha perdite di 500 miliardi non deve portare i libri in tribunale, al massimo dove tra gli azionisti ha delle banche come in Italia non paga più dividendi, ma se l'azionista di maggioranza che è lo stato non dice niente legalmente non le succede niente. Tuttavia non è mai successo nella storia che le banche centrali accumulassero 2 o 3 o 4mila mld di titoli e non è mai successo negli ultimi cinque anni che questi calassero di prezzo. In teoria se ora l'inflazione sale in UK, Giappone o USA dove la banca centrale ha comprato titoli per un 20% o più del PIL i prezzi di questi possono cedere, i rendimenti salire e le banche centrali mostrare perdite di bilancio di centinaia di miliardi. A quel punto si scoprirebbe l'imbroglio, cioè leggeresti che la Banca Centrale ha un buco di 1,000 mld ad esempio e però non succede niente e la gente si renderebbe allora conto che lo stato crea moneta perchè questa è solo una finzione contabile dello stato... Diventerebbe ovvio che non esiste una data quantità di moneta in un economia, ci sono solo delle regole contabili in base alle quali crei o distruggi moneta a livello dell banca centrale, senza costi e gratis... Come mai però ai tedeschi sembra importare e non agli americani, giapponesi e inglesi ? Intanto l'esperienza del Giappone indica che può non succedere niente per 20 anni di fila, anzi il governo può far comprare tutti i titoli pubblici che vengono emessi ed oltre e i rendimenti calano invece di salire. In Giappone i rendimenti del "BTP" giapponese a 10 anni sono appena crollati allo 0,3% ! Anche in USa e UK dopo cinque anni di QE e nonostante deficit pubblici oltre il famoso 3% del PIL l'inflazione è bassa, tra 1 e 2%. Quindi perchè non farlo come gli inglesi, i giaponesi e gli americani che tanto che non si rischia molto ? Weidman dice che non serve far scendere ancora i rendimenti dei titoli di stato, che l'economia tedesca sta migliorando e il petrolio crollato del -50% aiuta l'economia... ma questa è solo propaganda per il pubblico. Il motivo vero è che il QE è uno stimolo "monetario" come si suol dire e non uno stimolo "fiscale", cioè il QE comprime le "spread" in modo artificiale per far aumentare così poi l'emissione di tutti i bonds, anche quelli più spazzatura e far aumentare il debito totale nell'economia. In USA, UK e Giappone è questo che è successo, il debito totale è salito dal 2008 in poi. #F_START# size=3 color=blue #F_MID#Cioè il QE è un modo di stimolare l'economia tramite più debito#F_END# (anche se va detto che in Giappone è un poco diverso, ma non complichiamo, la differenza è che in giappone le imprese risparmiano troppo e non si indebitano proprio...) I tedeschi non vogliono invece che aumenti il debito totale nell'economia (la loro). E fanno sul serio. Vedi questo grafico ? #ALLEGATO_3# la linea verde è la Germania e noti che l'unico paese importante che NON HA AUMENTATO IL DEBITO TOTALE (privato e pubblico). #F_START# size=3 color=blue #F_MID#I tedeschi pensano che americani e inglesi sbaglino a comprimere le spread sul debito e in questo modo farlo aumentare (ehi... non sarebbe la prima volta che tedeschi da una parte e anglo-americani dall'altra hanno visioni opposte..) E i tedeschi hanno messo in pratica questo principio negli ultimi 15 anni, se guardi non hanno gonfiato il debito, specie privato, come gli altri e il loro dall'inizio dell'Euro in poi è l'unico che è calato come % del PIL.#F_END# Hanno ragione i tedeschi che il QE è uno stimolo "monetario" e quindi fa aumentare il debito, stimola l'economia con.... il debito, "all'americana". Anche se non lo dicono apertamente in Germania pensano che l'espansione americana attuala sia drogata e finirà male...per adesso stanno zitti perchè i numeri sembrano dargli torto... Ok, ma perchè allora non andare per uno stimolo "fiscale" in Eurozona, cioè meno tasse o più spesa pubblica ? Perchè loro in Germania non ne hanno ora bisogno, visto che con l'Euro hanno un surplus di 180 mld l'anno cioè non hanno bisogno di creare moneta con deficit perchè ne ricevono dall'estero 180 mld tramite il saldo estero. E' una strategia per cui diventi creditori di tutti piano piano, accumuli sempre più crediti e quindi poi avendo (assieme agli olandesi) circa 2,000 mld di crediti verso l'estero alla fine ragioni come un creditore e si sa che è gente che pensa che i debitori devono a tutti i costi pagare. E per gli altri paesi del resto d'Europa che non hanno un enorme surplus estero come Germania e Olanda ? (anche perchè è matematicamente impossibile...) Eh... per quelli...spiace ma al mondo ognuno fa i propri interessi e (questo non lo dicono, ma lo pensano) se gli italiani sono così coglioni da non voler fare i loro interessi....

Finalmente il governo italiano fa qualcosa di utile - Moderatore  

  By: Moderatore on Lunedì 22 Dicembre 2014 16:23

Finalmente un governo italiano che fa qualcosa di utile. Con #b# la depenalizzazione di 112 reati, anche violenti, che portano a condanne fino ai quattro anni di carcere#/b# ora ci si può fare giustizia da soli. Se incontri Renzi o Draghi e gli dai un cartone in faccia non vai in carcere. --- da un commento in rete #i# E' giunta l'ora per i cittadini di fronte a un torto subito di farsi giustizia con le proprie mani. Ognuno deve rispondere a se stesso e non verso lo stato, questa è la via, non mi interessa se non siete d'accordo, io la vedo così. Per la depenalizzazione dei reati verso gli animali sono d'accordo. si cominci a bastonare e maltrattare chi vota PD e tutto il resto, con una pietra al collo dentro le acque gelide di un fiume. Garantito non si va in galera, finalmente qualcosa di giusto.#/i# ---- Via alla depenalizzazione dei reati minori: ecco cosa prevede il Decreto „ Abbandono di persone minori o incapaci – art.591 c.p. co.1 – Abusivo esercizio di una professione – art348 – Abuso dei mezzi di correzione o di disciplina – art.571 c.p. – Abuso d’ufficio – art.323 c.p. – Accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico – art.615 ter – Arbitraria invasione e occupazione di aziende agricole o industriali. Sabotaggio – art.508 c.p. – Adulterazione o contraffazione di cose in danno della pubblica salute – art.441 c.p. – Appropriazione indebita – art.646 c.p. – Arresto illegale – art.606 c.p. – Assistenza agli associati (anche mafiosi) – art.418 co.1 c.p. – Attentato a impianti di pubblica utilità – art.420 c.p. – Attentati alla sicurezza dei trasporti – art.432 c.p. – Atti osceni – art.527 c.p. – Atti persecutori (stalking) – art.612 bis co.1 – Commercio o somministrazione di medicinali guasti – art.443 c.p. – Commercio di sostanze alimentari nocive – art.444 c.p. – Contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari – art.517 quater – Corruzione di minorenne – art.609 quinquies co.1 c.p. – Crollo di costruzioni o altri disastri dolosi – art.434 co.1 c.p. – Corruzione – art-318 c.p. – Danneggiamento – art.635 c.p. - Danneggiamento a seguito d’incendio – art.423 c.p. – Danneggiamento seguito da inondazione,frana valanga – art.427 co.1 c.p. – Danneggiamento di informazioni e programmi informatici – art.635 bis c.p. – Danneggiamento di sistemi informatici o telematici – art.635 quater c.p. – Detenzione di materiale pornografico – art.600 quater c.p. – Deviazione di acque e modifiche dello stato dei luoghi – art.632 c.p. – Diffamazione – art. 595 c.p. – Divieto di combattimento tra animali – art.544 quinquies – Esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza – artt.392-393 c.p. – Evasione – art 385 c.p. – Fabbricazione o detenzione di materie esplodenti – art.435 c.p. – False informazioni al P.M. – art.371 bis – Falsità materiale del P.U. – art.477 c.p. – Favoreggiamento personale – art-378 c.p. – Favoreggiamento reale art.379 c.p. – Frode informatica – art.640ter co.1-2 c.p. – Frode in emigrazione art.645 c.p.co.1 – Frode nelle pubbliche forniture – art.356 – Frode processuale – art.374 c.p. – Frodi contro le industrie nazionali – art.514 c.p. – Frode nell’esercizio del commercio – art.515 c.p. – Furto – art.624 c.p. – Gioco d’azzardo – art.718-719 c.p. – Impiego dei minori nell’accattonaggio – art.600 octies c.p. – Incesto – art.564 1 co. C.p. – Inadempimento di contratti di pubbliche forniture art.355 c.p. – Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato – art 316 ter – Ingiuria – art.594 c.p. – Ingresso abusivo nel fondo altrui – art.637 c.p. – Insolvenza fraudolenta – art.641 c.p. – Interferenze illecite nella vita privata – art. 615 bis – Interruzione di pubblico servizio – art.331 c.p. – Intralcio alla giustizia – art.377 c.p. – Introduzione nello Stato e commercio di prodotti falsi – art.474 c.p.- Introduzione o abbandono di animali nel fondo altrui – art.636 c.p. – Invasione di terreni o edifici – art.633 c.p. – Istigazione a delinquere – art.414 c.p. – Istigazione a disobbedire alle leggi – art.415 c.p. – Lesione personale – art.582 c.p. – Lesioni personali colpose art.590 c.p. – Maltrattamento di animali – art.544 ter – Malversazione a danno dei privati – art.315 c.p. – Malversazione a danno dello Stato – art.316 bis – Mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice – art.388 c.p. – Manovre speculative su merci – art.501 bis c.p. – Millantato credito – art.346 c.p. – Minaccia – art. 612 c.p. – Occultamento di cadavere – art.412 c.p. – Oltraggio a P.U. – art.341 bis – Oltraggio a un magistrato in udienza art.343 c.p. – Omessa denuncia di reato da parte del P.U. – art.361 – Omicidio colposo – art.589 c.p. co.1 – Omissione di referto – art.365 c.p. – Omissione di soccorso – art. 593 c.p. – Patrocinio o consulenza infedele – art.380 c.p. – Peculato mediante profitto dell’errore altrui – art.316 c.p. – Percosse – art. 581 c.p. – Possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi – art.497 bis co.1. – Procurata evasione – art.386 co.1 – Procurata inosservanza di pena – art.390 c.p. – Resistenza a P.U. – art. 337 c.p. – Rialzo e ribasso fraudolento di prezzi sul pubblico mercato o nelle borse di commercio – art.501 c.p. – Rimozione od omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro – art.437 c.p. – Rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio – art.326 c.p. – Rivelazione di segreti inerenti ad un procedimento penale – art.379 bis – Rifiuto di atti d’ufficio.Omissione – art.328 c.p. – Rissa – art.588 c.p. – Simulazione di reato – art.367 c.p. – Sostituzione di persona – art.494 c.p. – Sottrazione o danneggiamento di cose sottoposte a sequestro – art.334 c.p. – Sottrazione di persone incapaci – art.574 c.p. – Sottrazione e trattenimento di minori all’estero – art.574 bis – Stato d’incapacità procurato mediante violenza – art. 613 c.p. – Traffico d’influenze illecite – art.346 bis – Truffa – art.640 c.p. – Turbata libertà degli incanti – art.353 – Turbativa violenta del possesso di cose immobili – art.634 c.p. – Usurpazione di funzioni pubbliche – art.347 – Uccisione di animali – art.544 bis – Uccisione o danneggiamento di animali altrui – art.638 c.p. – Vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine – art.516 c.p. – Vilipendio delle tombe – art.408 – Vilipendio di cadavere – art.410 co.1 – Violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza – art 616 c.p. – Violazione di domicilio art.614 c.p. – Violazione di domicilio commessa dal P.U. – art. 615 c.p. – Violazione di sepolcro – art.407 c.p. – Violazione di sigilli art.349 – Violazione degli obblighi di assistenza familiare – art.570 c.p. – Violenza o minaccia a P.U. art.336 c.p. – Violenza privata – art.610 c.p. – Violenza o minaccia per costringere taluno a commettere un reato – art.611 c.p.“ Potrebbe interessarti: http://www.trevisotoday.it/cronaca/decreto-depenalizzazione-reati-dicembre-2014.html

Panama, Tenerife, Gibilterra, Montenegro, Uruguay, Ukraina... - Moderatore  

  By: Moderatore on Domenica 21 Dicembre 2014 13:46

Qui sul sito c'è uno (che non tiro in ballo perchè è un poco che non scrive ma mi ha scritto di recente) che si è spostato a #b# Gibilterra#/b# (mi sembra dopo esser stato in Australia), motivo meno tasse e mare (fa trading). Poi (non fatemi cercare tutti i nomi e link che ho poca memoria per queste cose), uno in Brasile che ha parlato di come si sta, uno in #b# Ukraina#/b# che vi costruisce villette già da anni, poi "Cicciola" che vive e lavora a#b# Hong Kong#/b# ...ora Tradeoscar ha fatto i suoi piani per #b# Tenerife#/b# ... se volete ci sono quelli che conosco con mercatolibero/Barrai a #b# Panama#/b# e io ho parlato anche di recente con un mio amico che ha preso la residenza, ha comprato ora qualcosa a Panama e sta andando a studiare lo spagnolo in previsione di muoversi forse... Se ci sono altri che ora non ricordo o che non si sono manifestati con esperienze di vita all'estero offrite anche voi le vostre esperienze (ehi... io ho una mezza base a #b# S. Barbara#/b# nel senso che la famiglia ci passa l'estate e metà della famiglia fa piani per trasferirvisi). Anche il Michele Boldrin di cui parlavo nel pezzo di ieri si è spostato a vivere a #b# Palma de Maiorca#/b# e non credo vi lavori. Conosco indirettamente (il figlio di uno che conosco) di uno che ha messo su un sito web in #b# Montenegro#/b# e ne dice meraviglie (niente tasse o quasi pur essendo in "europa", mare...boom economico). #b# Svizzera#/b# va beh... conosco sei o sette persone e tutti penso ne conoscano che ci sono andati a stare. Non c'è dubbio che per chi vuole mettere su un attività sia meglio andare all'estero, è quasi scontato come concetto dal momento che come si sa l'Italia è il singolo paese più depresso economicamente del mondo occidentale (assieme a grecia e spagna). E probabilmente siamo (assieme sempre a spagna, grecia...) i più depressi dell'intero mondo industriale (se da questo escludi il venezuela e l'ukraina, la bielorussia non so...) Se guardi i dati della migrazione degli italiani, che come si sa aumenta ogni anno di un 20-30%, si rivolte in primo luogo verso: 1) Gran Bretagna, 2) Germania, 3) Stati Uniti C'è qui a Modena il famoso chef Bottura, che vedo ogni tanto la domenica perchè mangiamo nello stesso posto (cioè la domenica mangia non nel suo ristorante..), che si vuole muovere a Londra ora (lo annuncia anche su Bloomberg ^"Bottura: potrei spostare l’Osteria Francescana a Londra"#http://food24.ilsole24ore.com/2014/12/lo-chef-bottura-potrei-spostare-losteria-francescana-londra/^) I paesi dell'est o emergenti o sudamericani sono molto molto staccati in graduatoria, anche per ragioni di dimensioni certamente, sono paesi più piccoli (a parte Brasile o Russia) e con economie nettamente più piccole Il discorso invece di chi ha investimenti finanziari e vuole vivere di rendita (o speculazione/trading) è diverso e Tenerife, Panama o Palma de Maiorca sono destinazioni con bel clima e mare, costo della vita un poco più basso e tasse più basse. Uruguay forse.. California o Florida sono care quanto l'Italia o forse di più, ma sono meno noiose di Panama, Gibilterra o Tenerife... Se ci sono altri con esperienze di vita all'estero offrite i vostri commenti!

Mi trasferisco alle Canarie - traderosca  

  By: traderosca on Domenica 21 Dicembre 2014 10:54

[moderatore] #i# Vorreste essere così gentili da raccontare quanto tempo voi avete speso a Panama, in Bulgaria o in Romania alle Canarie o in Albania ? Io zero, perchè ho informazioni che siano paesi de mierda e questo è il motivo per cui da quei posti emigrano in Italia e non viceversa (non forse da Panama, ma poi non è vero perchè i 2/3 della popolazione di Panama sono mulatti, meticci e negri poveri che in realtà emigrano anche loro verso gli USA) La ragazza che viene qui ora a mettere in ordine la casa viene dall'Albania e raccontava riguardo a non so quale incidente d'auto in cui un bambino era rimasto ucciso che al suo paese se causi la morte di qualcuno in un incidente, quindi involontariamente, poi la famiglia della vittima ha diritto a rivalersi "con il sangue" cioè uccidendo uno dei tuoi famigliari per pareggiare il conto (a meno che non ci sia una trattativa diretta e in cambio di una grossa somma si riesca a saldare il debito di sangue con denaro. Ma sembra che la preferenza sia comunque per pagare con il sangue)#/i# ---- Zibo, per le altre località elencate hai ragione,ma tu alle Canarie ci sei stato? Io ho scelto Tenerife dove mi trasferirò dopo avere sistemato alcune mie cose personali in Italia,ma vi sono diverse isole ognuna con le proprie caratteristiche e per i propri gusti. Innanzitutto vi è il miglior microclima del mondo 365 giorni all'anno,mai freddo e mai caldo,una organizzazione turistica quasi perfetta,ricezione alberghiera di tutti i tipi dai grandi alberghi internazionali a 5 stelle,mai visti in italia a piccoli alberghi di buona qualità con prezzi modici.Le case e gli appartamenti sono il pezzo forte,ve ne sono per tutti i gusti,in località di alto turismo o in paesetti più tranquilli i prezzi come ovunque si differenziano secondo la posizione,ma sempre meno cari che in italia.La ristorazione è notevole,dai grandi ristoranti a piccole trattorie, dove sulla costa è obbligo il pesce con prezzi sempre modici.Noi italiani ci troviamo molto bene con la loro cucina,usi e costumi,lingua,ecc.Per gli amanti dei frutti esotici ve ne sono di tutti i tipi. Basta fare qualche chilometro dalla costa per raggiungere località montane,il Teide è il monte più alto della Spagna dove si trovano parchi paesi di montagna panorami incredibili e ottima cucina di carni locali. La sanità è ad un ottimo livello con ospedali all'avanguardia. La pulizia è sovrana,vige una legge che i disoccupati percepiscono l'indennità di disoccupazione,ma devono lavorare principalmente per tenere pulite,strade,spiagge,ecc. Vige pure una legge che le aziende,alberghi,ecc devono favorire mano d'opera locale, ed è per quello e per altri motivi che pur essendo a pochi chilometri dall'africa settentrionale,sono quasi inesistenti,marocchini,arabi,africani in genere. La distanza dall'italia sono 3-4 ore di aereo,l'ideale per chi non vuole sobbarcarsi di viaggi estenuanti. Il turismo è prettamente europeo,principalmente nordici,ma con la presenza di molti italiani.......................................... P.S.le linee internet sono favolose,l'ideale per fare trading,magari da un bel terrazzo o giardino vista mare.

Paul Krugman, il "keinesiano" anti-austerità spara a zero su Salvini e Grillo - GZ  

  By: GZ on Sabato 20 Dicembre 2014 01:58

Reuters, il New York Times, Paul Krugman e il resto della grande stampa angloamericana "perbene" sparano a zero sulla Lega e Grillo, anche quando sono contro l'austerità, per maggiori deficit e contro i vincoli dell'Euro. Ad esempio il Paul Krugman parla sempre male della Germania, dell'austerità e dell'Euro (vedi: ^"Da Krugman a Stiglitz.... sei premi Nobel dell'Economia contro l'euro"#http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-12-17/i-sei-premi-nobel-contro-euro-paul-krugman-italia-ridotta-paese-terzo-mondo-123937.shtml?uuid=ABsusak^, il Sole 24 ore, dicembre 2013). Non è strano ? Quando però poi parla in concreto di chi fa qualcosa contro l'austerità descrive la Lega e Grillo come la peste (^"Mad as Hellas" di Paul Krugman#http://www.nytimes.com/2014/12/12/opinion/paul-krugman-greece-economy-mad-as-hellas.html^, Mew York Times, 11 dic 2014). L'articolo di Krugman è la solita tirata contro l' austerità e per maggiori deficit come ne scrive da sempre, ma guarda il giudizio che esprime su Salvini e Grillo che sono quelli che in Italia vogliono rompere con l'austerità. Questo è il passaggio rilevante: ''Look at Italy, where about half of voters support radical parties like the Northern League and the Five-Star Movement. ... It would be a terrible thing if any of these groups — with the exception, surprisingly, of Syriza, which seems relatively benign — were to come to power.'' Traduzione: ^''Guardate l'Italia, dove circa metà degli elettori sostiene partiti radicali come la Lega Nord e il Movimento 5 Stelle. ... Sarebbe una cosa terribile se uno di questi gruppi — con l'eccezione, sorprendentemente, di Syriza, che sembra relativamente benigno — giungesse al potere.#http://www.nytimes.com/2014/12/12/opinion/paul-krugman-greece-economy-mad-as-hellas.html^'' Non tanto tempo fa si favoleggiava di un sostegno di Stglitz al M5S e Krugman viene pubblicato ogni tanto nel blog di Grillo. In realtà anche Stiglitz dice al massimo che la Germania dovrebbe uscire lei dall'euro idealmente e Krugman dalle colonne del New York Times scomunica il M5S Ora, uno può dire: ma a noi che importa di quel che pensa Krugman di Salvini e Grillo? E in effetti a me ad esempio niente. Ma #F_START# size=3 color=blue #F_MID#bisogna rendersi contro che hai contro tutta la grande stampa finanziaria, non solo in Italia, anche all'estero quella anti-austerità, pro-deficit e "keynesiana". La Lega e il M5S sono considerati "a terrible thing" dai luminari keynesiani di Harvard come Krugman, anche se in apparenza non si capisce perchè, visto che Krugman spara contro l'austerità...#F_END# C'è questa illusione in Italia che all'estero (parola con la quale si intende sempre "in America") ci siano tutti questi economisti più illuminati, "keynesiani", che spiegano come l'Austerità faccia male, sostengono maggiore spesa pubblica e maggiori deficit e ovviamente lodano sempre il "QE" (Alleggerimento Quantitativo"), per cui sarebbero i buoni contro i tedeschi cattivi. Paul Krugman in particolare viene tradotto o citato o intervistato con deferenza spesso a riguardo e anche negli ambienti diciamo "alternativi" sul web viene citato come un campione del bene contro il male perchè è sempre per maggiori deficit pubblici. Il Paul Krugman è l'economista che viene più citato su Repubblica, Corriere, IlSole24 ore come il super "cheinesiano" che predica sempre maggiori deficit pubblici e contro l'austerità. E viene quindi considerato un "buono", uno dalla nostra parte, in qualche modo simile a Warren Mosler ad esempio. Errore ! Come mai questa apparente doppiezza ? Se guardi bene, in realtà questi marpioni sono tutti dei "globalisti", a cui dei singoli paesi europei non gliene frega niente, per loro conta solo l'"economia globale", "il mercato globale...". E temono come la peste ogni vago accenno di difesa di un qualunque interesse "nazionale". Per loro vanno bene il deficit pubblici e il QE, ma solo come contributo all'economia globale delle multinazionali e del mercato finanziario. Ogni accenno di movimento che difenda gli interessi della popolazione di un singolo paese contro quelli del mercato globale per Krugman, il New York Times, Reuters soci è #b# "...a terrible thing"#/b# Altri esempi dell'ostilità della grande stampa angloamericana finanziaria "perbene" : ^"Italy's Northern League calls for EU to be 'demolished'"#http://www.reuters.com/article/2014/12/10/us-italy-politics-salvini-idUSKBN0JO22G20141210^ JAMES MACKENZIE ROME Wed Dec 10, 2014) Io sono per chiunque voglia far uscire l'Italia dalla trappola dell'eurozona, della BCE e dell'euro e quindi per il M5S e per la Lega e, ma i nostri eroi non si rendono bene conto che hanno contro tutti, anche "all'estero"...

Il rublo è ancora vivo - Moderatore  

  By: Moderatore on Mercoledì 17 Dicembre 2014 10:20

Il rublo ieri ha avuto un "oscillazione" (chiamasi crollo) intraday di quasi il -20%, toccando 81 rubli per un dollaro, ma adesso è tornato di nuovo giù a 64 rubli per un dollaro Qui si è comprato Rublo, cioè venduto Dollaro/Rublo, ieri a 72,6$ e rotti. #ALLEGATO_2# InteractiveBrokers entro oggi dovrebbe iniziare a pagare un 15% di interesse sui tuoi rubli, perchè ^come si vede dalla loro pagina sui finanziamenti e interessi#https://www.interactivebrokers.com/en/index.php?f=interest&p=schedule1^, ti pagano un 2% di meno di quello che è il tasso di interesse di una valuta, quindi per il rublo 17% -2% = 15%. Per ora sono all'11%. Quindi diciamo che hai un margine di un 11% con IB se compri rubli (ammesso che li tieni) e poi dovresti avere un 15% (vediamo se oggi aggiornano il tasso che pagano). Non sto parlando di bonds, solo sulla semplice valuta forex. Non vale la pena di comprare bond russi se si vuole fare un operazione del genere perchè tanto i tassi a breve sono maggiori di quelli a lunga nei casi di panico La questione è semplice: se il petrolio non crolla ulteriormente il rublo dovrebbe risalire

I bimbominkia di Rischio Calcolato: compra oro, bitcoin e perdi persino con le obbligazioni - Moderatore  

  By: Moderatore on Mercoledì 17 Dicembre 2014 02:08

^"Ancora i BimboMinkia della MMT!! (Studiate Idioti e Fuori dalle Palle)"#http://www.rischiocalcolato.it/2014/01/ancora-i-bimbominkia-della-mmt-studiate-idioti-e-fuori-dalle-palle.html^ di FunnyKing, il 10 gennaio 2014- 330 commenti ^"L’Argentina, La Lira Sovrana, L’Austerity e i BimboMinkia della MMT"#http://www.rischiocalcolato.it/2014/01/82538.html^ Di FunnyKing, il 27 gennaio 2014- 55 commenti ^"Bastaaaaa! (Fuori da Qui i Bimbominkia della MMT)"#http://www.rischiocalcolato.it/2014/01/bastaaaaa-fuori-da-qui-i-bimbiminkia-della-mmt.html^ Di FunnyKing ^"Bimbiminkia della MMT Venite a Me: Il Video Del Vostro Guru Warren Mosler a Chianciano"#http://www.rischiocalcolato.it/?s=bimbominkia^ Di FunnyKing ecc...ecc...ecc... ...su ^"Rischio Calcolato"#http://www.rischiocalcolato.it/^ un sito che si autodefinisce il #F_START# size=3 color=darked #F_MID#"blog di ecomomia, politica e finanza più letto in italia"#F_END# e forse non sarà il più letto, ma ha molto traffico grazie al tono molto aggressivo (vedi sopra). Ho incontrato nel 2011-2012 in alcune occasioni chi lo gestiva quando faceva della critica giusta, ma poi si è buttato a propagandare l'economia "austriaca" ultraliberista di Mises e Hayek e a sfottere di continuo i "bimbominkia" che vogliono "stampare moneta" tipo appunto MMT-Mosler, senza mai fornire uno straccio di analisi seria o dibattere (qualche volta avevo provato a scrivergli anche qualche commento dentro..). Il fatto però di avere un sito tutto "urlato" e aggressivo" gli ha funzionato bene come traffico e qui ad un certo punto uno si arrendeva anche... si vede che in Italia che sia Grillo, Barnard o appunto anche RC sparare a zero, urlare ed essere aggressivi è la chiave per avere successo di pubblico (vedi per un esempio di altro genere ^"SPIEGO LA MIA EREZIONE ONLINE. SI CHIAMA LOTTA ESTREMA"#http://paolobarnard.info/pb/spiego-la-mia-erezione-online-si-chiama-lotta-estrema/^ del Barnard purtroppo sul versante MMT...) A fianco però delle sparate sui "bimbominkia" e lo stampare moneta, Rischio Calcolato ha pompato senza mai fermarsi l'Oro e l'Argento, anche negli ultimi due anni in cui hanno perso il -35% e il -50% e sul sito si faceva la pubblicità alla vendita delle monete. Poi si sono lanciati sui Bitcoin, che come noto è stato il peggiore investimento in assoluto del 2014 (-46%). Ora vedo che ^avevano messo su un fondo lussemburghese che è stato forse il peggiore al mondo nel mondo delle obbligazioni#http://www.bloomberg.com/quote/CAMMLOM:LX^, cioè dei fondi che devono solo comprare qualche bonds nei due anni in cui il 96% dei fondi ha guadagnato #ALLEGATO_1# Leggo infatti oggi che ^"Rischio Calcolato"#http://www.rischiocalcolato.it/^ aveva anche messo su un fondo obbligazionario in Lussemburgo nel 2013 che ^ha perso da 1,000 a 870#http://www.bloomberg.com/quote/CAMMLOM:LX/chart^, pur essendo appunto un fondo che compra solo bonds e in un periodo in cui tutti i bonds sono saliti in tutto il mondo e in tutte le categorie di reddito fisso. Spiace essere cattivi con gente che non è Draghi o Renzi e che ho anche conosciuto, ma dopo aver visto la propaganda che il sito ha vomitato sull'economia, la moneta, il debito, la MMT, Mosler non posso fare a meno di farlo notare a chi non si era accorto che non capiscono niente di economia. Cioè, tutti sbagliamo, ma innanzitutto bisogna anche ammetterlo, fermarsi un attimo, offrire qualche riflessione sul perchè le cose non sono andarr come si pensava e non invece spararle sempre più grosse per vendere qualche consulenza Poi però il problema è che hai un sito che ha successo di pubblico dipingendo l'Italia come una causa persa, sputando su qualunque proposta di soluzione, usando solo e sempre un tono apocalittico, gridando che l'unica soluzione è emigrare in Svizzera... e dove poi si pompa in modo aggressivo l'Oro, Argento incuranti del fatto che dal 2011 sono un disastro.. poi si passa ai Bitcoin e sono un altro disastro ma si rincara la dose. Sempre però urlando che "oro e bitcoin sono moneta vera", che proteggono dalla "stampa di moneta" che ci farà morire tutti....E intanto si fornisce consulenza su come emigrare in Svizzera.. Il colmo però è anche mettere su un fondo obbligazionario standard, che deve solo comprare bonds e riuscire a perdere quando praticamente tutti i bonds del mondo sono saliti. Il tutto però sempre urlando, sparando a zero e dando dei "bimbominkia" a destra e sinistra... ^"Ancora i BimboMinkia della MMT!! (Studiate Idioti e Fuori dalle Palle)"#http://www.rischiocalcolato.it/2014/01/ancora-i-bimbominkia-della-mmt-studiate-idioti-e-fuori-dalle-palle.html^ di FunnyKing, il 10 gennaio 2014- 330 commenti

I bimbominkia di Rischio Calcolato: compra oro, bitcoin e perdi persino con le obbligazioni - Moderatore  

  By: Moderatore on Mercoledì 17 Dicembre 2014 01:01

^"Ancora i BimboMinkia della MMT!! (Studiate Idioti e Fuori dalle Palle)"#http://www.rischiocalcolato.it/2014/01/ancora-i-bimbominkia-della-mmt-studiate-idioti-e-fuori-dalle-palle.html^ di FunnyKing, il 10 gennaio 2014- 330 commenti ^"L’Argentina, La Lira Sovrana, L’Austerity e i BimboMinkia della MMT"#http://www.rischiocalcolato.it/2014/01/82538.html^ Di FunnyKing, il 27 gennaio 2014- 55 commenti ^"Bastaaaaa! (Fuori da Qui i Bimbominkia della MMT)"#http://www.rischiocalcolato.it/2014/01/bastaaaaa-fuori-da-qui-i-bimbiminkia-della-mmt.html^ Di FunnyKing ^"Bimbiminkia della MMT Venite a Me: Il Video Del Vostro Guru Warren Mosler a Chianciano"#http://www.rischiocalcolato.it/?s=bimbominkia^ Di FunnyKing ecc...ecc...ecc...su ^"Rischio Calcolato"#http://www.rischiocalcolato.it/^ un sito che si autodefinisce il "blog di ecomomia, politica e finanza più letto in italia" e forse non sarà il più letto, ma ha molto traffico grazie alla vivacità e al tono molto aggressivo (vedi sopra). Rebuffo e gli altri che lo gestiscono li ho incontrati nel 2011-2012 in alcune occasioni quando facevano della critica giusta, ma si sono buttati a propagandare l'economia "austriaca" ultraliberista di Mises e Hayek e a sfottere di continuo i "bimbominkia" che vogliono "stampare moneta" tipo appunto MMT-Mosler, senza mai fornire uno straccio di analisi seria o dibattere (qualche volta avevo provato a scrivergli anche qualche commento dentro..). Il fatto però di avere un sito sempre aggiornato e tutto "urlato" e aggressivo" gli ha funzionato bene come traffico e qui uno si arrende, si vede che in Italia che sia Grillo, Barnard o appunto anche RC sparare a zero, urlare ed essere aggressivi è la chiave per avere successo di pubblico. A fianco però delle sparate sui "bimbominkia" e lo stampare moneta, Rischio Calcolato ha pompato senza mai fermarsi l'Oro e l'Argento, anche negli ultimi due anni in cui hanno perso il -30% e il -45% e avevano la pubblicità, mi sembra, alla vendita delle monete. Poi si sono lanciati sui Bitcoin, che come noto è stato il peggiore investimento in assoluto del 2014 (-46%). Ora vedo che ^avevano messo su un fondo lussemburghese che è stato forse il peggiore al mondo nel mondo delle obbligazioni#http://www.bloomberg.com/quote/CAMMLOM:LX^, cioè dei fondi che devono solo comprare qualche bonds nei due anni in cui il 96% dei fondi ha guadagnato #ALLEGATO_1# Leggo infatti oggi che ^"Rischio Calcolato"#http://www.rischiocalcolato.it/^ aveva anche messo su un fondo obbligazionario in Lussemburgo nel 2013 che ^ha perso da 1,000 a 870#http://www.bloomberg.com/quote/CAMMLOM:LX/chart^, pur essendo appunto un fondo che compra solo bonds e in un periodo in cui tutti i bonds sono saliti in tutto il mondo e in tutte le categorie di reddito fisso. Spiace essere cattivi con gente che non è Draghi o Renzi e che ho anche conosciuto, ma dopo aver visto la propaganda che il sito ha vomitato sull'economia, la moneta, il debito, la MMT, Mosler non posso fare a meno di farlo notare a chi non si era accorto che non capiscono niente di economia. Cioè, tutti sbagliamo, ma innanzitutto bisogna anche ammetterlo, fermarsi un attimo, offrire qualche riflessione sul perchè le cose non sono andare come si pensava e non invece spararle sempre più grosse Poi però il problema è che hai un sito che ha successo di pubblico dipingendo l'Italia come una causa persa, sputando su qualunque proposta di soluzione, usando solo e sempre un tono apocalittico, gridando che l'unica soluzione è emigrare in Svizzera... dove poi si pompa in modo aggressivo oro, argento, quando questi sono un disastro si passa ai Bitcoin, che perdono ancora di più. Ma sempre urlando che "oro e bitcoin sono moneta vera", che proteggono dalla "stampa di moneta" che ci farà morire tutti....E intanto si fornisce consulenza su come emigrare in Svizzera.. Il colmo però è mettere su un fondo obbligazionario standard, che deve solo comprare bonds e riuscire a perdere quando praticamente tutti i bonds del mondo sono saliti. Il tutto sempre urlando, sparando a zero e dando del "bimbominkia" a destra e sinistra...

Ho comprato Rublo mezzora prima che alzassero i tassi dal 10 al 17% - Moderatore  

  By: Moderatore on Martedì 16 Dicembre 2014 01:34

Stock: Dollaro

poco fa la governatore della Banca Centrale Russa, la signora Nabiulina, invece di essere a dormire visto che a Mosca era quasi mezzanotte,^ha alzato i tassi dal 10 al 17%#http://uk.businessinsider.com/russia-raises-rates-2014-12^ (dopo che una settimana fa li aveva alzati dall'8% al 10%). Il dollaro verso rublo che era arrivato a quasi 66 rubli per 1 dollaro stasera (+12%) è tornato indietro di quasi il 10%. Incredibile ma vero poco prima avevo comprato rubli... #ALLEGATO_1# Nonostante a Mosca fosse mezzanotte erano tutti al lavoro per fermare il crollo del rublo, che rispetto al dollaro era andato da 25 a 65 rubli per un dollaro in pochi mesi Il caso vuole che stasera, dopo averci pensato per giorni, alle 20:10 abbia provato a comprare rubli, vendendo sul Forex Dollaro/Rublo a 65,7$. Come sempre in questi casi poi ti chiedi ma perchè cavolo non hai avuto più coraggio e non ne hai cacciati dentro di più di 100mila, comunque è stato bello e qui si può provare ora a comprare Gazprom domattina