By: Moderatore on Lunedì 18 Ottobre 2004 16:28
I gestori votano per le utilities Suez, E.On, National Grid. Piacciono anche le risanate Deutsche e France Telecom. Per una scommessa aggressiva Ericsson, Sap e i farmaceutici Glaxo e Novartis
Pensare in lungo anche guardando fuori dai confini di Piazza Affari. Magari rimanendo dentro a quelli dell’euro. Oppure osando sui listini inglesi. I cassettisti, oggi, non fanno fatica a trovare alti dividendi e occasioni da valutare in tutto il Vecchio Continente. A cominciare dalle grandi utilities come la tedesca E.On o la francese Suez, fino ai gruppi ormai risanati delle telecomunicazioni, come France Telecom e Deutsche Telekom, passando per aziende come Holcim, nel cemento. Senza trascurare i finanziari, con le banche francesi Bnp Paribas e Société Générale in primo piano.
Ma quali sono le caratteristiche dei titoli più adatti alle aspettative di rischio e rendimento dei cassettisti internazionali? «Si tratta generalmente di società a bassa crescita, di norma qualche punto al di sopra dell'inflazione, che realizzano investimenti di mantenimento e che distribuiscono percentuali di utile elevate, comprese fra il 50 e il 70%, sia sotto forma di dividendi che di riacquisto di azioni proprie», spiega Fabrizio Gastaldi, responsabile azionario Europa in Gestielle sgr .
«Seguendo una logica settoriale i titoli più adatti agli investitori di lungo periodo sono quelli delle utilities e delle telecomunicazioni, adesso che il comparto è uscito dalla crisi debitoria di questi anni. Da non trascurare neanche i nomi del settore petrolifero e le banche più stabili», afferma Roberto Dopudi , responsabile delle gestioni istituzionali in Crédit Agricole.
Occorre poi aggiungere che il clima economico generale e dei mercati finanziari sembra favorevole, in questa fase, alla logica dei cassettisti. «La crescita è piuttosto bassa, soprattutto in Europa, e l'andamento dei consumi rimane debole. Di conseguenza molte società europee sono sottovalutate e possono generare rendimenti di lungo periodo particolarmente interessanti», afferma Adrian De Mol Van Otterloo , gestore del fondo Isf Euro Active Value Fund, della britannica Schroders .
Le utilities, il settore che quest'anno ha realizzato a livello europeo le migliori performance, con un rendimento medio comprensivo dei dividendi superiore al 20%, sono il comparto favorito dai gestori che sposano gli obiettivi dei cassettisti. «Tra i maggiori gruppi europei preferisco la francese Suez , un rendimento del 3,9%, che da inizio anno ha realizzato una performance inferiore rispetto alle utilities tedesche», afferma Dopudi.
Mentre secondo Gastaldi i due maggiori gruppi tedeschi E.On e Rwe hanno ancora buone potenzialità di crescita. E tra le britanniche National Grid , uno yield superiore al 4%, realizza margini molto elevati nella distribuzione di energia.
C’è invece più cautela da parte dei gestori sul comparto dei petroliferi. Le major hanno infatti raggiunto quotazioni giudicate troppo elevate, per effetto del forte aumento dei prezzi del petrolio di questi ultimi mesi. Un nome molto apprezzato è quello di British Petroleum , la principale compagnia europea, che paga buoni dividendi e che in futuro potrebbe realizzare operazioni di buy back (riacquisto) di azioni proprie.
Molti consensi raccolgono le telecomunicazioni, società che secondo Dopudi, «sono più cicliche e dinamiche delle utilities ma realizzano ottimi cash flow».
France Telecom , dopo il collocamento da parte del governo francese di una nuova tranche di azioni, è uno dei titoli favoriti dal gestore, seguita da Vodafone , più speculativa. Sceglie invece Deutsche Telekom Gastaldi di Gestielle, «perché la società realizza un cash flow superiore al 10%», mentre De Mol di Schroders punta sulla neoprivatizzata Belgacom . Le banche, giudicate dal alcuni un comparto troppo a rischio per le possibili fusioni, piacciono invece al gestore di Crédit Agricole. Che indica le due francesi Bnp Paribas e Société Générale come campioni del settore.
Voce fuori dal coro è quella di Ian Scott , responsabile delle strategie azionarie presso la britannica Lehman Brothers . «Sebbene dal 2000 ad oggi i titoli ad alta crescita siano caduti in disgrazia presso gli investitori, le aziende di questo tipo possono offrire i ritorni più elevati ai cassettisti», afferma lo strategist. Che tra i settori preferiti colloca i farmaceutici, con Glaxo e Novartis , o gruppi hi tech come Ericsson e Sap . Un approccio alle scelte di investimento di lungo periodo forse diverso da quello tradizionalmente attribuito ai cassettisti. Ma che potrebbe dare buoni frutti.
^Marco Sabella - corriere.economia# http://www.corriere.it/edicola/economia.jsp?path=TUTTI_GLI_ARTICOLI&doc=MALCO13^