Premetto che non volevo parlare più di coronavirus, perché come giustamente ha fatto notare Gianlini, non frega più un cazzo a nessuno ed è il modo migliore per spopolare definitivamente un forum ridotto oramai ai soliti 5 o 6 vecchi rincoglioniti paranoici con il terrore di morire per il raffreddore per il covid o per il vaccino. Però, visto che sono stato tirato in ballo, devo dire la mia, che è la seguente. 

Sarei curioso, sociologicamente parlando, di sapere una cosa: tra i PhD della statistica di Carnegie Mellon, qual'è lo share di quelli che lo sono in Life Sciences? 

Perché quei numeri mi fanno venire un dubbio. Perché proprio i PhD? Un PhD in storia, in filologia romanza o in astrofisica ha senso che sia più scettico di un Master Degree o di un Bachelor Degree? No, non credo.

Vengo al dunque, il dubbio che mi viene è che quel 23.9% di PhD scettici rappresentino in larga parte i PhD in Life Sciences. E che lo scetticismo fra di loro potrebbe essere ben maggiore del 50%. Che forse sono gli unici che ci capiscono qualcosa, insieme ad alcuni MD (non tutti i medici, il medico della mutua ne sa quanto Gianlini). Tutti gli altri, non ci capiscono da una sega a meno di una sega, indipendentemente dal loro livello di istruzione. Sono come quelli che vanno a fare la spesa con i guanti, visiera e mascherina.

Appunto. Semplicemente perché la colonna di sinistra è numericamente molto più rappresentata nella popolazione.

E le colonne più importanti per me sono le due a destra, che in caso sarebbero le uniche che non vorrei escludere.

Cosa voglio dire: che il discorso è moilto più complesso di come lo mette Repubblica ad uso e consumo del popolo bove; che lo scetticismo aumenta nei livelli altissimi di istruzione (nota bene, la stragrande maggioranza dei professional sono gli MD, i Medical Doctors). Significa qualcosa? Per me sì. È questo il significato che colgo in questa statistica. Non che siano in tanti con la terza elementare, tanto quelli non capiscono una sega a prescindere, come il 90% degli italiani. 

Gano, se escludi il gruppo a destra, poco rilevante numericamente arrivi alle stesse conclusioni di Repubblica

Guarda che non ti dimostri particolarmente intelligente se pensi che un tassista come me dotato di spirito di osservazione e di approccio mentale statistico sia un cattivo sensore sociologico

Gianlini, sei il solito approssimativo. 

E le cose sono ovviamente più complicate di così.

Altrimenti le statistiche facciamole fare ai tassisti che vedono tanti clienti... oppure alle prostitute, anche loro ne vedono tanti, sia di cazzi che di clienti ;-)

L'altro giorno mi era capitato sotto gli occhi questo studio. Corretto? Non lo so, in linea di massima direi di sì, visto chi è a pubblicarlo, in ogni caso sicuramente più di quello che può venirmi a raccontare il primo tassista che capita.

Professional = MD (Medical Doctors), JD (Judis Doctors) e Doctors of Veterinary Sciences.

La pretesa del ministero della salute di mantenere il “consenso informato” anche nel caso che la somministarazione sia eseguita ad un soggetto sottoposto all’obbligo vaccinale, testimonia la deriva demenziale a cui siamo giunti.

Già era difficile concepire il consenso a fronte degli obblighi per categoria, fondato appunto su una costrizione che non era personale, ma immaginare che l’obbligo soggettivo e indiscrimanato esiga pure l’adesione di chi è contrario, è una mostruosità logica prima ancora che giuridica.

Gli imbroglioni seriali del ministero cercano di far credere che con il consenso si dichiara solamente di aver ricevuto dal medico le informazioni circa le proprietà del vaccino e le possibili reazioni avverse.

FALSO.

Il consenso, e lo dice la parola, costituisce un’adesione volontaria al trattamento terapeutico, e la dichiarazione accessoria di aver compreso che ci sono delle controindicazioni, altro non è che un elemento rafforzativo di tale adesione.

Se lo Stato vuole obbligare al vaccino deve quindi accettare il rischio di imporre il trattamento sanitario obbligatorio che, non a caso, non prevede, e non occorre spiegare il perchè, alcun consenso.  

Ecco perche i farabutti che hanno proposto il Decreto Legge (lo Stato che si firma con il nome e cognome di Draghi e Speranza) debbono assolutamente conservare il consenso informato così come è oggi: evitare che a fronte di un trattamento non accettato dal paziente (in verità nemmeno tale) possa rispondere del reato di violenza privata che sussiste nel caso di terapia somministrata contro la volontà della persona.

Ecco perché nel decreto legge è stata stabilita una sanzione irrisoria

Ecco perché nel decreto legge è stata fissata (e nessuno commenta questo fatto) la decadenza dell’obbligo al 15 giugno 2022.

Semplicemente sperano di non avere impugnazioni, e la modicita di una multa e di un obbligo che si autodistrugge mira appunto a tale scopo.

Infine una nota di humor.

E’ talmente grottesca la posizione del ministero della salute sul consenso informato che si riduce a mera informativa sulle effetti evversi da vaccino, che si pretende di dirlo proprio a coloro che più di tutti sono al corrente degli effetti avversi.

Gian,

tu hai sicuramente un osservatorio privilegiato per valutare i fenomeni sociali,

ed e' un osservatorio estremamente affidabile in quanto privo di intermediazioni

e in tempo reale.

Io mi devo arrangiare con metodi piu' rudimentali, ruspanti e induttivi:

basta guardare le facce di quegli strani animali che popolano le manifestazioni

no VAX, e anche le loro esternazioni quali: il grafene, il 5G, big pharma, i chip,

e Bill Gates lo sfollapianeta (oltre a liquirizia, succo di limone, bababietola, veteriaria,

etc.. etc... etc..)

Gianlini, la maggior parte dei laureati ha studiato solo nella speranza di avere una vita di maggior successo e benessere. Io mi posso vantare di aver conosciuto centinaia di imprenditori nel nord italia (per cui gente ricca) e credo di non sbagliare troppo dicendo che quasi nessuno di loro aveva una laurea in tasca. Mentre invece conosco tanti laureati che sono nulla di più che degli impiegati con redditi bassi. Per cui alla luce di questa mia esperienza posso affermare che a suo tempo chi ha deciso di laurearsi per il raggiungimento del benessere economico non ha fatto una gran scelta.

A questo punto, non vedo per quale motivo oggi dovremmo invece ritenere che vaccinarsi sia la scelta giusta solo perchè la fanno i laureati. Il discorso della vaccinazione contro il covid deve essere più articolato e possibilmente meno stuperficiale. Se chi non si vaccina è davvero un problema per voi vaccinati, allora come tutti i problemi andrebbe risolto. Purtroppo non mi sembra che abbiate le capacità per risolverlo, probabilmente perchè non avete nemmeno idea di quali possano essere le richieste e/o le paure dei novax.

Poi che l'italiano medio, in genere non riesca a risolvere i problemi è un'amara verità che oramai non mi scandalizza più...

Cmq risulta anche a me nel mio piccolo mondo... i piu' istruiti sono per il vaccino...io sono un po' una pecora nera.... 

Bull, io mi sono limitato a fare delle constatazioni

Ad esempio  quando Gano mi racconta che i ricchi non si vaccinano ma io ho l'esatto riscontro opposto, perchè le persone che vado a prendere nelle zone più ricche della città sono quelle che sono più attente al discorso vaccino-precauzioni, ecc.ecc. a me non interessa niente capire se sono o meno più intellligenti. Io vedo che certi discorsi li sento fare al Giambellino o al Corvetto e non li sento a Brera, via Quadronno o in Piazza Piemonte e viceversa. 

Il mio riscontro è esattamente l'opposto del suo. 

Da cosa nasce la mia convinzione di essere nel giusto? dal numero di persone che incontro (decisamente elevato) e dal fatto che il risultato è molto omogeneo e costante. Non si tratta cioè nè di piccoli numeri che possano dare impressioni errate nè di deviazioni statistiche significative. 

Ma non nasce da una qualche idea mia pregressa a riguardo del grado di studio o di censo delle persone vaccinate o no.

In sociologia si studiano queste cose Gianlini. L'istruito non è detto che sia il piu' preparato, sovente lo è, sia chiaro.... ma è il piu' inquadrato dal sistema.... 

Resilienza,, non  mi hai inquadrato per niente invece!

Perchè io ti ho parlato della mia esperienza personale che si basa su un campione di almeno 15 persone al giorno, 90 la settimana, 400 al mese - se permetti un campione decisamente significativo

Dopo di che (2 giorni dopo, non prima) trovo chi ha fatto una ricerca un po' più ampia e su numeri reali, e guarda caso, arriva più o meno alle mie stesse conclusioni. (a meno che non pensi che sia così ricco da comprare un articolo intero di Repubblica)

Tu invece pensi ancora che io parli perchè o voglio fare propaganda o sono influenzato dalla propaganda. Niente di tutto questo. Se ancora non lo hai capito vuol dire che non mi hai inquadrato per niente!  Ma proprio per niente

NOn è che uno che ha studiato di piu' sia anche il piu' intelligente e il piu' istruito... nella mia vita ne ho viste di tutti i colori...

Il vaccino è sicuro? tutto quello che accade è normale? benissimo... ci sono pero' certificati un sacco di morti in Europa e Usa da vaccino non parliamo di effetti avversi... i numeri sono tanti inoculati? vero, ma in altri farmaci anche dopo 1 solo  morto sospendono il farmaco qui no. 

Poi sulla violazione dello stato di diritto è talmente palese che non va nemmeno spiegato... chi anche esperti dice che tutto è legale è ovvio che non ha studiato niente di diritto (e di storia)....

Ti ho inquadrato benissimo invece..il solo fatto che insisti ti fa da presentazione inequivocabile.

Vedo che piace particolarmente a voi collaborazionisti cavalcare a briglie sciolte il  "mal comune mezzo gaudio"

..ne sarete travolti.

Il virologo Telese 1 anno fa sosteneva che i vaccinati non trasmettono il virus e dava del cazzaro al dott. Amici. Bassetti non lo calcoliamo nemmeno, questo dirige lo stesso reparto ospedaliero che dirigeva suo padre, figuriamoci. Meno male che YouTube c'è...

Mi permetto di citarlo , e disattendere le indicazioni di Gano a proposito, perchè tutto sommato rispecchia quello che io ho percepito e visto nella mia esperienza quotidiana sul taxi e che scrivevo un paio di giorni fa (ovviamente sbeffeggiato da Resilienza, che non esce probabilmente mai di casa e che ancora penso sia anni luce dall'avermi inquadrato visto quello che scrive di me)

L'identikit del No Vax: licenza di scuola media, disoccupato e con disagio abitativo

di Michele Bocci

Quello di Djokovic è un caso isolato, che ovviamente ha enorme risonanza ma non è rappresentativo del popolo dei non vaccinati. Ci sono ben pochi ricchi tra coloro che non hanno la copertura e comunque sono molti meno delle persone che invece hanno problemi economici. Ma sono pochi anche i laureati che non hanno ricevuto nemmeno una somministrazione. I “maestri” del pensiero No Vax, medici, ex medici, professori, sedicenti scienziati e magari pure filosofi convincono soprattutto persone con un livello di istruzione più basso e in generale in posizione di svantaggio socio economico.

La foto di gruppo di coloro che non hanno ancora fatto il vaccino, per parte dei quali cioè gli over 50 partirà l’obbligo, l’ha fatta il Dipartimento di epidemiologia (Dep) della Regione Lazio, in uno studio pronto per la pubblicazione.

Per ogni laureato non vaccinato ce ne sono tre con il diploma di scuola media inferiore

Il campione considerato sono tutti gli abitanti del Lazio che hanno più di 35 anni, circa 3,5 milioni di persone. Si è scelta questa soglia di età per essere sicuri di trovare cittadini che hanno concluso gli studi. La copertura vaccinale osservata è quella del 22 dicembre, quando circa il 10,3% della popolazione della regione non aveva fatto nemmeno una dose. Questo dato tra l’altro è in linea con quello attualmente registrato a livello nazionale.

Il Dipartimento di epidemiologia ha analizzato la popolazione a seconda del titolo di studio, dell'indice di deprivazione e della nazionalità. Il risultato è che “la percentuale di non vaccinati è più alta negli stranieri, in particolare tra coloro che sona nati nei Paesi ad alta pressione migratoria, nei meno istruiti, nei residenti in sezioni di censimento più deprivate”.

I numeri fanno capire quali siano le proporzioni. A parità di genere “le persone con basso titolo di studio hanno il 40% di rischio maggiore di non essere vaccinate rispetto ai laureati”. Visto che i laureati nella popolazione sono di meno, nel Lazio oggi per ogni non vaccinato con la laurea ce ne sono quasi 3 con basso titolo di studio, cioè con al massimo il diploma di scuola media inferiore. A spiegarlo è Marina Davoli, direttore del Dep.

“I residenti in sezioni di censimento più deprivate – è scritto ancora nello studio - hanno un rischio di essere non vaccinati del 30% maggiore rispetto a chi appartiene ad una posizione socioeconomica più avvantaggiata”. L’indice di deprivazione alto significa che queste persone sono disoccupate, vivono in condizione di solitudine e in zone ad alta densità abitativa e non in case di proprietà. Visto il dato si può dire che ogni 100 cittadini non vaccinati benestanti ce ne sono 130 che invece hanno problemi socio economici.

Con gli stranieri invece il rischio diventa addirittura 3 volte maggiore, cioè ogni 100 italiani non vaccinati ce nel Lazio ce ne sono 300 stranieri, in particolare che arrivano da Paesi ad alta pressione migratoria.