Ritorniamo alla lira?

 

  By: pascucci on Mercoledì 09 Aprile 2014 18:38

 

  By: muschio on Mercoledì 09 Aprile 2014 18:35

Oggi Zibo e' stato orgasmico!: credo che oggi, certamente inkazzato per qualche altro mitivo, sarebbe stato il giorno perfetto per farsi insieme una cena con sbicchierata!!! Zibo for President!!!!!!!!!!!!

 

  By: lutrom on Mercoledì 09 Aprile 2014 18:12

[...] quelli di cui sopra invece non hanno riflettuto un attimo al peso di 2 milioni di miliardi di lire tramutati e diventati EURO incrollabili ..... --------------- Shabib, il problema è che le persone di cui sopra sono in cattiva fede: è praticamente impossibile che non abbiamo riflettuto su queste cose, semplicemente a loro tutto questo conviene (e chi non si venderebbe per stipendi milionari e per comodissime poltrone??...).

 

  By: shabib on Mercoledì 09 Aprile 2014 17:59

Lorenzo Bini Smaghi, Franco Bruni, Marcello De Cecco, Jean-Paul Fitoussi, Marcello Messori, Stefano Micossi, Antonio Padoa Schioppa, Fabrizio Saccomanni, Gianni TonioloCaro e gia' , caro ZIBO , non foss'altro per uniformita' di trattamento con altri politici che hanno avuto piogge di monetine davanti all'HOTEL RAPHAEL, solo che in qualche modo quelli non dovevano fare ancora i conti con una moneta forte , cosa che cmnq non esime dall'essere onesti , e quelli di cui sopra invece non hanno riflettuto un attimo al peso di 2 milioni di miliardi di lire tramutati e diventati EURO incrollabili .....

 

  By: lutrom on Mercoledì 09 Aprile 2014 17:19

OTTIMO INTERVENTO, ZIBORDI!!!!

 

  By: lutrom on Mercoledì 09 Aprile 2014 17:19

"PRONTI A USARE EURO" Gazprom quoterail gas in euro !!!!! ehi ! ma questa e' una "pana's genial idea" quella di quotare, gas petrolio e commoditiesin euro voglio i diritti !!! copioni! solo cosi manterremo la sovranita importando materie prime nella nostra moneta http://www.agi.it GRANDE EURO ! ----------------------- E TU GRANDE DEMENTE!!!! Purtroppo parli così, come tanti, a causa della pancia che riempi con troppa facilità... Vorrei invece vedere cosa diresti se la tua azienda o il tuo posto di lavoro fosse saltato a causa del "grande" euro...

tirategli delle monetine - GZ  

  By: GZ on Mercoledì 09 Aprile 2014 16:06

Se abitate a Roma o Milano e incontrate uno di questi per strada tirategli le monetine. Lorenzo Bini Smaghi, Franco Bruni, Marcello De Cecco, Jean-Paul Fitoussi, Marcello Messori, Stefano Micossi, Antonio Padoa Schioppa, Fabrizio Saccomanni, Gianni Toniolo... ^"Uscire dall euro, tentazione pericolosa" #http://www.corriere.it/economia/14_aprile_09/uscire-dall-euro-tentazione-pericolosa-5c295598-bfab-11e3-a6b2-109f6a781e55.shtml^ sul Corriere della Sera di oggi: --- #i# Caro direttore, più le elezioni europee si avvicinano e più la campagna elettorale viene dirottata sul tema dell’uscita dell’Italia dall’euro#F_START# size=3 color=red #F_MID#"dirottata" ? con cosa con i mitra, avete intere paginate del corriere, repubblica e sole24ore e i talk show in TV tutti per voi... [#F_END#.] È giusto chiedere che la politica condotta nell’area dell’euro produca soluzioni più efficienti per l’Italia e per gli altri Stati membri di quelle degli anni passati. Ciò non toglie che uscire dall’euro aggraverebbe i problemi italiani, metterebbe a rischio l’integrità della costruzione europea e impedirebbe di proporre politiche alternative rispetto a quelle attuali.[#b# cioè per cambiare le politiche di austerità imposte dall'euro bisogna.... mantenere l'euro! .. state facendo dello spirito...#/b#] L’entrata dell’Italia nell’euro non era stata il frutto di sogni astratti di alcuni idealisti o dei complotti di speculatori finanziari. Fu la scelta consapevole del Parlamento italiano per porre fine a due decenni di turbolenze monetarie e di disordine delle finanze pubbliche; la scelta di un Paese fondatore che non voleva essere escluso dal processo di integrazione. Prima dell’unione monetaria, le periodiche svalutazioni del cambio avevano portato l’inflazione in Italia oltre il 20 per cento, [#b# l'inflazione era a quei livelli nel 1975! ...l'Euro è stato istituito nel 2000, una generazione dopo! Negli anni '70, quando in Italia era al 20%, l'inflazione in America arrivò al 14% in Corea era al 40% e fu un fenomeno mondiale. State parlando dell'inflazione di metà anni '70 che razzo centra con l'Euro che arriva 20 anni dopo .. #/b#] .... senza migliorare durevolmente la competitività... [#b# ..da quando c'è l'Euro, la quota di mercato dell'Italia dell'export mondiale è crollata di un terzo rispetto a quando c'era la lira...e molti di voi insegnano all'università ?#/b# ] Deficit di bilancio elevati e crescenti (fino a due cifre) avevano solo fatto aumentare a dismisura il debito pubblico, di cui tuttora paghiamo gli oneri gravosi, senza promuovere una crescita stabile. [#b# è dal 1992 che il bilancio dello stato è in attivo, come differenza tra spese e entrate, è in attivo non in passivo! Cosa c'entrano i deficit pubblici con il debito pubblico, di 2 mila miliardi che è dovuto ai 3 mila miliardi di interessi pagati dal 1981 in poi, da quando si è impedito allo stato di finanziarsi con moneta e lo si è obbligato a indebitarsi. Negli anni dell'alta inflazione, gli anni '70, il debito pubblico invece era la metà di adesso, sul 65% del PIL... #/b#] I tassi d’interesse erano arrivati a livelli proibitivi per i mutui delle famiglie e il credito alle imprese. [#b# I tassi di interesse REALI o NOMINALI ? Al netto dell'inflazione i tassi di interesse erano negativi fino agli anni '80! quello che contano sono i tassi reali, nell'ultimo anno i tassi reali sul debito pubblico erano del +3%, negli anni '70 erano -3%, sono più alti di 6 punti percentuali oggi di quando c'era la lira, IN TERMINI REALI, figli di Troika che non siete altro #/b# ] Chi propone l’uscita dall’euro vuole in realtà tornare a quel modo di governare l’economia che la storia ha già condannato come fallimentare. I vantaggi dell’autonomia monetaria si rivelerebbero illusori. Al fine di contenere brusche fluttuazioni del cambio e di evitare fughe precipitose dei capitali, i responsabili delle politiche economiche italiane sarebbero infatti costretti a inseguire le politiche scelte dalle aree dell’euro e del dollaro. [#b# non si capisce nemmeno cosa dicono... "inseguire" cosa ?. Se insegui il Dollaro ad esempio, che tende a svalutarsi verso il marco e l'euro, non hai problemi, non fate finta che dollaro e marco siano la stessa cosa, una è una valuta debole e l'altra forte...Se la Lira fosse agganciata al dollaro andrebbe tutto bene#/b# ] Reintrodurre la lira significherebbe imporre ai cittadini italiani la conversione dei loro risparmi nella nuova moneta, destinata a perdere di valore nei confronti dell’euro. Gli italiani subirebbero dunque una svalutazione dei risparmi.[#b# No, puoi anche lasciare tutto in euro e limitarti a incassare solo le tasse in lire, in modo da avere una conversione volontaria e graduale da euro a lire...#/b# ] Inoltre, la conversione dall’euro alla lira non potrebbe modificare le condizioni dei prestiti contratti dai residenti italiani nei confronti del resto del mondo [ #b# che sono il 3% del totale, sono il 3%! figli di buona donna#/b# ] La svalutazione della lira determinerebbe quindi un aumento del valore dei debiti verso l’estero degli italiani, ponendo imprese e famiglie di fronte al rischio di insolvenza, con effetti a catena sul resto del sistema economico. [#b# Sono solo alcune grandi e medie imprese ad avere debiti esteri, ma hanno anche crediti e fatturato all'estero che in buona parte li compensano... intanto invece il debito pubblico di 2mila miliardi si svaluta del -30% anche lui eh... come mai lo dimenticate ? #/b#] Il passaggio dall’euro alla lira non risolverebbe i problemi strutturali che da anni attanagliano l’economia italiana: dalla rigidità dei mercati dei beni all’inefficiente utilizzo delle risorse umane; dal basso livello di scolarizzazione e di investimenti in ricerca alla produttività stagnante; dall’eccesso di regolamentazione burocratica che scoraggia gli investimenti produttivi all’arretratezza infrastrutturale; dalla lentezza della giustizia alla mancanza di concorrenza nei servizi locali, fino alla corruzione dilagante. [#b# E avere passato 13 anni dentro l'euro invece li ha risolti ? E' dal 2000 che siamo nell'Euro e l'eccesso di regolamentazione burocratica è arrivato a livelli demenziali grazie alla UE che sforna regolamenti su tutto. Cosa c'entra la lentezza della giustizia con la quantità di moneta che creano le banche centrali ? Ma non vi vergognate ad usare argomenti da comizio di bassa lega ? #/b#] Sono questi i veri nodi che occorre affrontare per ritornare alla crescita, combattere la disoccupazione, dare un futuro ai giovani. L’euro non ne ha colpa. Al contrario: l’uscita dall’euro rafforzerebbe la parte meno competitiva del Paese, quella meno aperta all’innovazione e maggiormente arroccata a difesa di privilegi che non hanno più ragione di essere. [#b# il Giappone ha svalutato contro euro del -30% nell'ultimo anno e mezzo, la Corea ha reagito alla crisi del 2009 svalutando del -40%, l'Inghilterra da quando esiste l'euro ha svalutato di un -25%....sono dei poveracci... non hanno tecnologia, sono stati ridotti male da queste svalutazioni... invece noi con l'euro forte andiamo da Dio, ma vaff...?#/b#] Sarebbe una fuga all’indietro verso una società più chiusa e introversa che danneggerebbe soprattutto i più giovani e le fasce più deboli della società.. [#b# i quali quando c'era la lira si laureavano e trovavano lavoro. Ora invece emigrano #/b#] Ritenere che si possa uscire dall’euro e al contempo rimanere a far parte a pieno titolo dell’Unione è una pura illusione. Da un lato l’Italia verrebbe emarginata e isolata. [#b# Come la Svezia, la Svizzera, la Norvegia, l'Ungheria, la Russia....tutti paesi in difficoltà a differenza dell'Italia di oggi vero ?... e come tutti gli altri paesi del mondo, dal sudamerica all'asia che non si sognano di fare alcuna unione monetaria ma si tengono stretta la loro moneta...#/b#] Dall’altro, l’uscita dell’Italia indebolirebbe gravemente l’Europa in una fase storica cruciale in cui ha semmai bisogno di compattezza per far fronte alla nuova instabilità politica che sorge alle sue frontiere. In conclusione, la proposta di uscire dall’euro, come se questa fosse una ricetta magica, non solo è basata su premesse sbagliate, ma distoglie l’attenzione dai reali problemi del Paese e toglie alla politica la responsabilità di fare proposte concrete per risolverli. Impedisce all’Italia di contribuire ai necessari cambiamenti della politica europea per contrastare la deflazione, la disoccupazione di massa e la stagnazione. [#b#.... che ci hanno portato la BCE e l'Euro... #/b#] L’Europa, e l’euro, non sono certo costruzioni perfette. Ma si possono migliorare solo partecipandovi a pieno titolo. [#b#....cosa c'entra l'Europa con l'Euro, la Svizzera non è in Europa ?... #/b#] Lorenzo Bini Smaghi, Franco Bruni, Marcello De Cecco, Jean-Paul Fitoussi, Marcello Messori, Stefano Micossi, Antonio Padoa Schioppa, Fabrizio Saccomanni, Gianni TonioloCaro

 

  By: pana on Lunedì 07 Aprile 2014 14:59

"PRONTI A USARE EURO" Gazprom quoterail gas in euro !!!!! ehi ! ma questa e' una "pana's genial idea" quella di quotare, gas petrolio e commoditiesin euro voglio i diritti !!! copioni! solo cosi manterremo la sovranita importando materie prime nella nostra moneta http://www.agi.it/estero/notizie/201404062247-est-rt10101-ucraina_gazprom_pronti_a_usare_euro_e_vendere_il_gas_in_asia #F_START# size=9 color=red #F_MID# GRANDE EURO !#F_END#

Serena Bortone legge il testo di Antonio Scurati a "Che Sarà" - YouTube

 

  By: Acmen on Lunedì 07 Aprile 2014 12:19

il risparmiatore riceve indietro nominalmente la stessa somma ma meno in termini di valore --------------------------------------------------- queato non è vero è una congettura...! nel caso del risparmiatore non cambia nulla internamente al paese, assume solo il rischio cambio se investe all' estero ma questo succede anche ora. Potrebbe verificarsi inizialmente quando il mercato prezza una componente di rischio dovuta all'incertezza e si verificherebbe solo per chi è esposto verso l' import che compeserebbe poi con la maggior competitività e con lo stabilizzarsi dei cambi..

 

  By: VincenzoS on Lunedì 07 Aprile 2014 10:25

x Moderatore ... solo restando nell'euro che rischi il default, appena ne esci è impossibile... -------- Se si resta nell'euro si rischia il default, cioè il risparmiatore che ha investito in titoli di stato non rivede indietro i suoi soldi oppure ne rivede solo una parte (haircut) Se si esce nell'euro e i titoli vengono ridenominati il risparmiatore riceve indietro nominalmente la stessa somma ma meno in termini di valore, cioè subisce un haircut mascherato. Mi spieghi quale è la differenza, io non la vedo.

 

  By: Trucco on Domenica 06 Aprile 2014 10:08

Moderatore però dai per sottintesa la ridenominazione del debito in lire?

 

  By: Moderatore on Mercoledì 02 Aprile 2014 02:53

L'economista di Grillo (poi sconfessato anche lui) invece, Gallegati oggi fa il pesce di aprile sul sito della sinistra Lista Tsipras, "Sbilanciamoci" --- di Mauro Gallegati L’euro e la doppia illusione della moneta 01/04/2014 ^Uscirne sarebbe un disastro. Ma che fare per restarci? L’euro è nato da un progetto politico, ma la politica non è stata capace di completarlo#http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/alter/L-euro-e-la-doppia-illusione-della-moneta-23493^ #i# ...colpirebbe pesantemente il ceto medio, lo stesso che ora sta pagando i sacrifici richiesti dalla strategia di austerità. Questo gruppo di persone verrebbe colpito sia direttamente che indirettamente. Direttamente, dato che i titoli di Stato sono la forma di risparmio principale dei piccoli risparmiatori (l’incidenza dei titoli di Stato italiani nel portafoglio di un grande imprenditore che può permettersi di investire all’estero o portare le proprie attività in Lussemburgo o alle Isole Cayman è minima rispetto all’incidenza sul portafoglio di un piccolo risparmiatore). Il default dovrebbe quindi essere selettivo, per colpire solo i titoli posseduti da alcuni soggetti (ad esempio, le istituzioni finanziarie estere) e ripagarli invece se posseduti da altri (ad esempio, lavoratori e pensionati). Al danno diretto si aggiungerebbero una serie di danni indiretti. L’uscita dall’euro propedeutica a una svalutazione della moneta (una nuova lira o un euro dei Pigs?), che faccia recuperare competitività al paese, porterebbe nell’immediato a una probabile impennata dell’inflazione (le materie prime quali petrolio e gas sarebbero molto più care) e a un peggioramento del potere d’acquisto e degli standard di vita. Inoltre, anche l’effetto benefico sulle esportazioni nel medio periodo potrebbe non avere la stessa ampiezza ottenuta dalla svalutazione del 1992, quando la competizione di prezzo dei paesi emergenti non aveva raggiunto i livelli degli anni Duemila, dopo l’ingresso della Cina nel Wto. Un default implicherebbe una perdita di credibilità sui mercati internazionali che, per un certo periodo, eviterebbero di finanziarci (se non a tassi elevatissimi). La mancanza di credito e di investimenti potrebbe acuire la recessione....#/i# --- .. e questo pubblica con Stiglitz ed era citato da Grillo appunto come l'economista del suo trust di cervelli (era una balla...). Questo #F_START# size=3 color=red #F_MID#deficiente assimila uscita dall'euro e default#F_END#, ormai anche i bambini leggendo un poco su internet dovrebbero sapere che è solo restando nell'euro che rischi il default, appena ne esci è impossibile...

 

  By: Roberto964 on Mercoledì 02 Aprile 2014 00:40

Fassina, ovvero il figliol prodigo ritorna all'ovile <il Regno Unito, fuori dall'euro-zona, ha potuto svalutare la sua moneta del 25%, ha potuto fare una politica monetaria molto aggressiva grazie a una banca centrale libera dall'ortodossia tedesca e, non ultimo, ha potuto attuare una politica di bilancio fortemente anticiclica con un deficit che é rimasto in media intorno all'8% del Pil.> in verità, quasi 2 anni fa a radio radicale diceva le stesse cose: la TERRA BRUCIA ed è meglio prendere le dovute distanze. Facebook: aggiornamento di stato di Stefano Fassina. Stefano Fassina I dati di oggi sulla disoccupazione sono drammatici. Ancora più drammatica è l'ostinazione a continuare a somministrare la cura sbagliata, come indicato dal nostro Presidente del Consiglio a Londra nella conferenza stampa con il premier Cameron. La minore disoccupazione del Regno Unito rispetto all'Italia non dipende dalla presunta maggiore flessibilitá del mercato del lavoro d'oltre Manica. Dipende dalla politica macro-economica: negli ultimi quattro anni, il Regno Unito, fuori dall'euro-zona, ha potuto svalutare la sua moneta del 25%, ha potuto fare una politica monetaria molto aggressiva grazie a una banca centrale libera dall'ortodossia tedesca e, non ultimo, ha potuto attuare una politica di bilancio fortemente anticiclica con un deficit che é rimasto in media intorno all'8% del Pil. Insomma, ha potuto alimentare la domanda interna oltre che l'export con la Sterlina debole e crescere complessivamente dell'8% a fronte di una caduta del Pil di quasi 10 punti in Italia. Caro Presidente Renzi, è la politica della domanda a fare la differenza. Insistere con la ricetta liberista della svalutazione del lavoro genererá effetti negativi su Pil, occupazione e debito pubblico. Il Decreto Lavoro va corretto.

 

  By: Bullfin on Martedì 01 Aprile 2014 01:48

Acmen ti diro'....nel mio piccolo sono somaro pure io....

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

 

  By: Acmen on Martedì 01 Aprile 2014 01:14

Acmen non ha espresso giudizi su Pareto o su altri scrivendo che sono datati.. non so se si è capito che sono un somaro e non un Tuttologo per questo cerco di capire quello che scriveva questo qui sotto che sicuramente non sarà datato come non lo sarà mai la Democrazia Diretta in specialmodo oggi con l' Evoluzione tecnologica della I.T. ..............DEMOCRAZIA DIRETTA con VINCOLO DI MANDATO............... " Le idee degli economisti e dei filosofi politici, quelle giuste come quelle sbagliate, sono piú potenti di quanto comunemente si ritenga. In realtà il mondo è governato da poche cose se si escludono queste. Gli uomini pratici, che si credono affatto liberi da ogni influenza intellettuale, sono spesso schiavi di qualche economista defunto. I pazzi al potere, che sentono le voci nell’aria, distillano le loro frenesie da qualche scribacchino accademico di pochi anni addietro. Sono sicuro che il potere degli interessi costituiti si esagera di molto, in confronto con l’affermazione progressiva delle idee. Non però immediatamente, ma dopo un certo intervallo; perché nel campo della filosofia economica e politica non vi sono molti sui quali le nuove teorie fanno presa dopo che essi abbiano passato l’età di venticinque o trent’anni; cosicché le idee che i funzionari pubblici e gli uomini politici e persino gli agitatori applicano agli eventi correnti probabilmente non sono le più recenti. Ma presto o tardi varranno le idee, non gli interessi costituiti, che sono pericolose sia nel bene che nel male.