9 euro all'ora salario minimo

 

  By: Moderatore on Domenica 15 Dicembre 2013 02:07

balle... non capisci proprio... chi se ne frega se ora gli affitti scendono ora un poco, l'affitto che incassi è rapportato ancora oggi ad un costo degli immobili che è gonfiato, se un appartamento costasse 60 mila euro invece di 120 mila anche l'affitto sarebbe più basso. L'investimento in immobili alla fine è come quello in obbligazioni o qualunque altra cosa, se hai investito un milione in appartamenti ti aspetti un rendimento proporzionale al 1,000,000 euro. Se hai investito anni fa in questi immobili lo stesso stimi che i tuoi immobili oggi valgano magari 1,000,000 (anche se poi provassi veramente a venderli non otteresti più di 500,000) e quindi intuitivamente pensi che dovrebbero rendere almeno un 2-3% ad esempio, al netto, cioè 20-30mila euro Ma stai usando nella tua testa ancora un denominatore inflazionato, i tuoi immobili valgono oggi in realtà 500,000 euro e non 1,000,000, se provi a venderli veramente (e se dovessero riflettere il potere d'acquisto italiano) e quindi il tuo rendimento dovrebbe essere la metà circa. Guarda GLI STIPENDI DI CHI DEVE AFFITTARE, SE SONO GIOVANI NON GUADAGNANO NEANCHE 800 EURO E L'AFFITTO PER MENO DI 4-500 EURO DOVE 'AZZO LO TROVANO ? Io vedo gente di 30 o 35 anni che lavora e non guadagna a sufficienza per pagarsi l'affitto... (Ovvio che le cose cambiano radicalmente quando parli della fasia alta o medio-alta)

 

  By: Bullfin on Domenica 15 Dicembre 2013 01:49

Il ragionamento è semplice: bisogna spostare radicalmente l'asse dell'economia e della società dalla rendita parassitaria, quella dei politici e degli alti burocrati, quella della rendita finanziaria dei BTP che rendono un 3,5% al netto dell'inflazione senza rischio, quella della rendita immobiliare AL LAVORO Beh lo sta già facendo il mercato per quanto riguarda le case. Vada e vadino :) pure a vedere il bollettino BI sul mercato immobiliare. Gli affitti sono in calo. Prima si faceva a gara a chi alzava il prezzo ora invece per mettere dentro qualcuno devi abbassarlo ed in piu' sai che fa parte di quella fetta di popolazione che non si puo' permettere il mutuo...quindi a basso salario, precario etc.....E' il mercato Baby.....Se poi ci metti qualche tassa il gioco è fatto.

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

Salario minimo a 9 euro l'ora (SOCIALISMO) - Moderatore  

  By: Moderatore on Domenica 15 Dicembre 2013 01:25

Nel programma del 9 Dicembre, o del M5S o di chiunque voglia fare la rivoluzione oggi in Italia, occorre inserire anche il SALARIO MINIMO DI 9 EURO netti all'ora (e un euro o due di meno nelle regioni dove il costo della vita è minore). Ho letto Karl Marx questo mese ? (no... è stato un 25 anni fa...). Mi spiego prima con un esempio e poi con la teoria economica e anche con il buonsenso politico. Da alcuni mesi, grazie alla Fornero metà delle telefonate che arrivano qui in casa (anche a causa del fatto che una linea è considerata business) sono dai call center in Albania delle telecom (Wind specialmente, 3G, TIM, Fastweb...) e dalle utilities (Edison, ENI...), chiamano quasi ogni singolo santo giorno e non inseriscono nel loro database che gli urlo che non ci interessa (hanno un obiettivo di produzione di tot telefonate giornaliere...) Il motivo di questo spreco di risorse umane è che, grazie alla Fornero queste disgraziate che mi chiamano dieci volte di seguito costano 4 euro l'ora (600 euro al mese divisi 200 ore = 3 euro, poi magari anche in Albania pagano qualche contributo, per cui diciamo 4 euro all'ora come costo aziendale ?) --- (13 dicembre 2013 -^"Benvenuti in Albania, al call center si lavora per 600 euro"#http://frontediliberazionedaibanchieri.it/2013/12/benvenuti-in-albania-al-call-center-si-lavora-per-600-euro.html^ «Se il call center si sposta in Albania, portiamo l’Albania qui da noi. Cioè, riduciamo drasticamente i salari». Lo rivela l’ultimo contratto di settore siglato da Cgil, Cisl e Uil con le due strutture padronali, Assotelecomunicazioni e Assocontact, in cui si prevede una sorta di “salario di ingresso” al 60% della paga minima...Coi loro 100.000 occupati – senza contare quelli interni alle aziende – i call center «sono la vetrina per clienti in cerca di informazioni oppure da assoldare con proposte “allettanti”». Il contratto si riferisce a questi ultimi, i lavoratori a progetto (co.co.pro.) in “outbound”, cioè coloro che effettuano chiamate verso l’esterno (telemarketing, televendite, ricerche di mercato). Si tratta di 30.000 addetti, per i quali la riforma Fornero ha richiesto il ricorso alla contrattazione per determinarne la retribuzione. E così, aziende e sindacati di categoria hanno siglato un contratto che prevede il riconoscimento del minimo tabellare (circa 1.000 euro netti al mese) ma ridotto al 60% fino a gennaio 2015. Da quella data, poi, si risale di anno in anno fino a tornare al 100% (del minimo) nel 2018....) ----- Bisogna invertire la tendenza e dire che in Italia meno di 8 o 9 euro l'ora non si paga nessuno. Se parallelamente lo stato crea 150 miliardi di moneta e dimezza le tasse per le imprese e l'IVA, questo aumento del salario minimo non danneggia le imprese. Anzi alla fine crea più domanda interna per i loro servizi e prodotti. Se vuoi invertire il degrado, non basta creare moneta per ridurre le tasse e mettere delle tariffe ai cinesi, occorre anche imporre per legge un salario minimo. Il ragionamento è semplice: bisogna spostare radicalmente l'asse dell'economia e della società dalla rendita parassitaria, quella dei politici e degli alti burocrati, quella della rendita finanziaria dei BTP che rendono un 3,5% al netto dell'inflazione senza rischio, quella della rendita immobiliare AL LAVORO. Ma l'85% del lavoro è dipendente e circa il 70% del lavoro è pagato sempre di meno, meno di 9 euro all'ora a causa essenzialmente delle tasse e della globalizzazione. Se parallelamente lo stato ricomincia a creare moneta, di un ordine di grandezza di 150 miliardi di euro su 670 che incassa oggi di imposte, può ridurre i contributi a carico alle aziende di almeno 2 euro all'ora e in generale dimezzare Irpef, Irap e IVA per cui il costo aziendale e la famosa "competitività" non peggiora realmente. Ci sono ovviamente però molte situazioni, dai cinesi di Prato alle domestiche, alla raccoltà dei pomodori dove questo avrà un impatto dirompente. Il discorso è diverso per i servizi domestici, ma se poi mancheranno delle badanti ukraine e donne di servizio filippine o moldave vorrà dire che si farà come in Germania, dove le donne tedesche casalinghe e non formano cooperative e vanno a pulire le case altrui. Uno dei motivi per cui i tedeschi sono rigidi sul mettere in comune debiti e bonds vari è che a Stoccarda vanno a fare le pulizie e a Milano le milanesi invece no. Un salario minimo di 8 o 9 euro all'ora avrebbe un effetto dirompente econpmico, sociale e politico: 1)) consente agli italiani giovani di mettere su famiglia, di guadagnare abbastanza da avere figli, quindi inverte il declino demografico che sta facendo sparire gli italiani come razza visto che se due genitori, in media, hanno un figlio ne rimpiazzi solo uno. EVITARE LA SCOMPARSA DEGLI ITALIANI COME POPOLO POTREBBE ESSERE UN OBIETTIVO IN ITALIA, anche solo per motivi sentimentali... (mia opinione personale...) 2) blocca indirettamente l'immigrazione, perchè una volta che ci si accorge di dover pagare la gente decentemente poi la preferenza per assumere l'egiziano, il nigeriano, l'albanese si riduce molto in fretta. Non c'è bisogno di fare leggi restrittive come si possono permettere in Asia o di pagarli per rimpatriarli, basta imporre che in Italia la gente venga pagata di più... 3) motiva gli italiani, specie giovani a lavorare di più e meglio, perchè pagare la gente stipendi da fame riduce l'incentivo a impegnarsi per chi non ci avesse mai fatto caso 4) aumenta la domanda di prodotti italiani in Italia, aumenta la spesa e i consumi quindi sostiene l'economia 5) sposta l'asse dell'economia dal pubblico al privato 6) ovviamente redistribuisce il reddito nel senso di maggiore uguaglianza sociale per chi vi sia interessato In più, se metti al centro questa proposta, assieme alla riduzione di 150 miliardi delle tasse finanziata con moneta, allora vinci le elezioni perchè questa logica è stata abbandonata anche dagli ultimi comunisti e si va nella direzione totalmente opposta, di pareggiare i redditi degli europei con quelli dei 4 miliardi di persone ancora povere in Asia, Sudamerica e Africa. I più "radicali" parlano del "reddito di cittadinanza" che se guardi significa 600 euro al mese ed è funzionale al degrado dell'Italia, perchè abitua a pensare che questo è quello che ti devi aspettare nella vita oggi in Italia. Ma un salario minimo decente è politicamente dirompente e chi lo sposa oggi in Occidente vince, guarda De Blasio che ha spiazzato tutti vincendo a sorpresa l'elezione a sindaco di New York due mesi fa. Faccio l'esempio della California: tutti i referendum con un contenuto economico in America sono vinti in base al budget di pubblicità che i gruppi economici o alcuni milionari mettono a disposizione. Nel 1994 un attivista di origine messicana riuscì, quasi senza soldi, a raccogliere le firme per un referendum che avrebbe aumentato del 35% il salario minimo in California. Le lobby delle multinazionali, specie agricole e del commercio al dettaglio, misero assieme un budget di decine di milioni per sconfiggerlo e chiamarono i loro consulenti per lanciare la campagna per il NO. I consulenti fecero sondaggi e focus gruppo, tornarono e dissero: lasciate perdere, non spenderete i soldi inutilmente, non possiamo farvi vincere, i sondaggi più negativi sono un 80% a favore della proposta, non c'è nessuna speranza, dissero ai loro clienti anche spendendo a volontà di battere l'aumento del salario minimo. Le lobbies delle multinazionali rinunciarono e il referendum passò con percentuali bulgare. E' una proposta socialista ? Non proprio, è "rosso-bruna", è sociale o socialista di sicuro, ma a livello di lavoratori DEL SETTORE PRIVATO occorre oggi qualche iniezione di socialismo in Italia. E' anche "bruna" (cioè può essere definita nazionalista), perchè elimina l'immigrazione e ostacola la globalizzazione... Tenere presente che riguarda il settore privato, nel settore pubblico più o meno 8 euro all'ora è ancora il salario reale, il problema drammatico del crollo del salario di chi lavora lo hai nel privato. Se imponi però che nel privato si guadagni allora come nel settore pubblico (o di più) per legge, hai anche l'effetto di spostare l'asse dell'economia tra pubblico e privato. Se comprendi che avrebbe un effetto drammatico sull'immigrazione vedi non è una proposta catalogabile facilmente, è tanto "bruna" quanto "rossa". Il partito di Repubblica-Espresso si ritrarebbe inorridito appena si rendesse conto che la proposta del salario minimo a 8-9 euro è contro la globalizzazione e l'immigrazione. I sindacati verrebbero presi in contropiede e si sputtananerebbero se la ignorassero. Il PD SI DISINTEGREREBBE, perchè si è votato ala logica del mondo finanziario, ma rappresenta ancora la memoria del socialismo, dell'uguaglianza e dei diritti dei lavoratori. Davanti ad un movimento che mette al centro, in modo serio, il salario garantito minimo a 8 o 9 euro il PD si disintegra. Sulla "destra" berlusconiana è chiaro che la Confindustria e i benestanti abituati alle colf e a servitori vari sarebbero contrari. Ma la maggioranza degli italiani sono lavoratori e avresti percentuali di consenso bulgare, come ho visto io in California nei primi anni '90. E'difficile immaginare un proposta economico-sociale più vincente di questa nella situazione attuale.

 

  By: lanci on Martedì 06 Novembre 2001 20:27

anche oggi il Nazz dopo una paio di tentativi infruttuosi di superare quota 1800, dove passa la trend line discendente dai massimi di maggio, ripiega mestamente. E' pur vero che dopo una corsa come quella di ieri bisogna pur tirare il fiato ed in effetti dei concreti tentativi di forzare 1800 a mio avviso si potranno vedere nei prossimi due o tre giorni, tuttavia rimarrei cauto negli acquisti e solo al superamento della fatidica quota. Un'ottimista farebbe notare che comunque il Nazz100 ieri ha già superato (e in gap) la sua trend line discendente. Si deve dare allora dare fiducia al Nazz o al Nazz100? ciao lanci

 

  By: gianlini on Lunedì 05 Novembre 2001 21:25

però è anche vero che Tiscali e DT oggni non hanno dato segno di vera euforia...

 

  By: gianlini on Lunedì 05 Novembre 2001 21:24

temo che per noi "orsetti" di posizione questsa volta andrà male...troppi sono convinti del rimbalzo ormai agli sgoccioli!

Gli Ultimi Fuochi - lanci  

  By: lanci on Lunedì 05 Novembre 2001 20:08

... temo siano "GLI ULTIMI FUOCHI", soprattutto per il Nazz. Questo rimbalzo e il rimbalzo di aprile sembrano finora graficamente pressoché identici, con le conseguenze che ognuno può immaginare. Non so postare grafici, tuttavia: 1) il rimbalzo di aprile ha ritracciato quasi esattamente il 50% del precedente ribasso prima di continuare la discesa; il 50% dell'attuale è posto a quota 1862, cui si arriverebbe con un ulteriore rialzo di circa il 3,5% da quota 1800 (se il Nazz chiudesse oggi ai livelli di quando scrivo); 2) in corrispondenza del ritracciamento del 50% l'RSI (a 14) ad aprile si è trovato a toccare la zona di ipercomprato, idem per l'attuale RSI qualora si arrivasse a quota 1862; 3)Non è nemmeno detto che si arrivi a quota 1862, è probabile che ci si fermi qui. L'attuale rimbalzo sembra infatti avere meno forza di quello di aprile; in aprile dopo una prima flessione al raggiungimento dell'obiettivo di ritracciamento del 38,2%, questo livello è stato subito superato ed ha agito da supporto per circa due settimane prima dello slancio finale a raggiungere il 50%. Ora invece il ritracciamento del 38,2% dai minimi di settembre più che da supporto sembra agire invece da resistenza. Inoltre a livello 1800 sembra in formazione un doppio massimo di breve periodo. La previsione che a breve/medio si ritorni al trend di ribasso è corroborata dalle continue pessime notizie (indicatori economici inclusi). E' vero che un mercato toro si fa beffe delle cattive nuove, a patto che finiscano! Altrimenti le notizie non sono altro che banderillas sulla schiena del toro, non valgono ad ucciderlo ma a fiaccarlo sempre di più. Nella migliore delle ipotesi, IMO, si andrà debolmente lateriali fino all'anno nuovo, o peggio se il pantano dell'Afghanistan si rivelerà più profondo e vischioso di quello che appare. ciao lanci (A.S.)