Il Problema è l'Europa

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: Bullfin on Sabato 23 Giugno 2018 17:15

Mi viene ora da pensare che tutta questa disoccupazione giovanile che vediamo oggi in Italia derivi anche da genitori che hanno giustificato troppo i figli...

 

 

perfetto!

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: Ganzo il Magnifico on Sabato 23 Giugno 2018 17:02

Detto tutto questo, concordo con Antitrader che ad 11 anni sia un po' presto per cominciare a preoccuparsi. Probabilmente manca il metodo di studio. Antitrader ha parlato di "trucchetti", forse semplificando un po' troppo, ma il senso è quello. Tu Morphy sei una persona intelligente, invece che giustificarlo dandogli improbabili nulla osta, puoi aiutarlo in questo. Imparato il metodo poi vedrai che va avanti da solo. 

 

Però occhio ad una cosa: ad 11 anni lo impara subito a 14 con più difficoltà e a 18 non lo impara più, e poi sono guai.

 

 

Muschio> "tuttavia moltissimi ragazzi (in ogni epoca) non hanno voglia di studiare. Cosa possiamo fare?"

 

Aiutarli, ma allo stesso tempo fargli capire che se non studiano andranno a fare i camerieri o gli operai. Che il mondo là fuori è crudele e selettivo. Questo devono capirlo a 14 anni. Se lo capiscono a 25 è tardi per rimediare. I figli vanno seguiti, ma vanno messi anche di fronte alle loro responsabilità. D'altronde oggi tutti hanno la possibilità economica di mandare i figli all'Università. Ci vuole quindi un sistema selettivo per decidere chi farà il cameriere, l'operaio, il magazziniere... e chi invece potrà specializzarsi e fare l'ingegnere, il chimico, il fisico, il medico...

 

 

Antitrader> "quanto alla tecnologia introdotta nella scuola "

 

Dipende quale tecnologia e al posto di cosa. Ho visto come fanno il latino oggi allo scientifico e lo fanno veramente di merda. Lo so più io dei professori di mio figlio. Tanto vale che facciano informatica, almeno si divertono (anche quello è importante). Il piccolo che fa il liceo tecnologico è raggiante quando c'è l'ora di informatica.

Slava Cocaïnii!


 Last edited by: Ganzo il Magnifico on Sabato 23 Giugno 2018 17:46, edited 8 times in total.

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: Ganzo il Magnifico on Sabato 23 Giugno 2018 16:51

Mi viene ora da pensare che tutta questa disoccupazione giovanile che vediamo oggi in Italia derivi anche da genitori che hanno giustificato troppo i figli...

Slava Cocaïnii!

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: antitrader on Sabato 23 Giugno 2018 16:14

" ma io ricordo ancora l'unica volta che mio padre volle studiare con me matematica.  Un incubo.  Never again "


Ahahhaha,

giusto Gian, mi ritrovo quasi sempre nelle cose che scrivi, cosi' come condivido pienamente sul fatto di "cosa ci sia da studiare a 11 anni".

Questa storia di mamma' e papa' che studiano con i figli e' molto frequente in tempi moderni e, la sensazione che mi viene e' quella di chiedermi se siano piu' rincoglioniti i figli o i genitori (propendo per la seconda che ho detto).

alle scuole medie la differenza tra quello che prende tutti 8 e 9 e quello che si becca qualche 4 e' minima, e spesso risiede solo nel fatto che il primo ha afferrato qualche trucchetto su "come andare bene a scuola", anche perche' se poi ti fai bocciare vai dalla padella alla brace (altri anni di scuola).

Il fatto delle "materie che non piacciono" e' un'altra bizzarria, quello e' e quello devi fare, quanto alla tecnologia introdotta nella scuola rappresenta uno degli asteroidi che l'hanno rasa al suolo (a parte gli istituti tecnici).

Il problema e' che non gli puoi nemmeno dire "non fare il pirla che altrmenti ti bocciano" tanto lo sa che non lo bocciano comnunque.

 

 

 

 

 

 

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: Bullfin on Sabato 23 Giugno 2018 16:06

Che discorsi del cazzo...è ovvio...sono pochissimi a cui piace studiare....mandarli a scuola a calci in culo... in 5 superiore se proprio non vogliono studiare andranno a fare gli operai....se han voglia (perchè hanno avuto passione di qualche materia (vedi il sottoscritto)) continueranno..

 

Comunque questo forum è proprio uno spaccato della societa'...stiamo tirando su ragazzi di merda...gli diciamo..ti piace fare questo?...come se a me piaceva da piccolo studiare...mi faceva schifo....ma benedetta quella volta che mi hanno dato calci in culo..per studiare...

 

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Re: Il Problema è l'Europa  

  By: muschio on Sabato 23 Giugno 2018 15:54

E' ovvio che lo studio è utile e per certe cose indispensabile, tuttavia moltissimi ragazzi (in ogni epoca) non hanno voglia di studiare. 

Cosa possiamo fare?

Far emergere una vera e profonda passione che, coltivata seriamente, possa trasformarsi anche in un'attività.

 

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: Bullfin on Sabato 23 Giugno 2018 15:43

8) ricordare al ragazzo che se non si sacrifica da grande diventerà come Bullfin! 

 

 

Ma semmai è il contrario!!....

 

comunque apprendo chi nel forum mette in dubbio sull'utilita' dello studio...si insomma come Salvini che i vaccini non servono o ha dubbi...insomma la Dark Age alle porte...complimenti (caproni)...

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Re: Il Problema è l'Europa  

  By: gianlini on Sabato 23 Giugno 2018 15:36

Scusate.  Ma io a 11 anni studiavo,  forse,  ma dico forse,  un'ora al giorno.  Era più che sufficiente per prendere cmq il massimo dei voti.  Il resto del tempo leggevo,  giocavo,  guardavo la televisione. Andavo anche molto in giro a zonzo in bicicletta.  Ero tendenzialmente curioso del mondo là fuori. 

A sentire ora i genitori di chi fa le medie sembra che abbiano ritmi di studio da liceo.  Possibile? Quello che forse manca ai ragazzi è proprio tutta la parte di approfondimento personale della vita.  

Complimenti a Gano per lo studio del latino col figlio,  ma io ricordo ancora l'unica volta che mio padre volle studiare con me matematica.  Un incubo.  Never again

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: muschio on Sabato 23 Giugno 2018 15:09

Morphy, non aggiungo molto perché chi mi ha preceduto ha focalizzato molti aspetti e in gran parte condivisibili, ma scrivo due righe perché attraverso bene o male la stessa situazione (e bruciacchia per uno che al liceo non pagava le tasse per i voti ottenuti). Devo essere sintetico, quindi numero per semplificare (ovviemtne è il mio modestissimo parere) con particolare riferimento ai punti 3-4-5-6-7:

1) non tutti dobbiamo e potremmo diventare magistrati;

2) il "successo" nella vita non si misura nella riuscita professionale o nei soldi;

3) sviluppare il senso del dovere (e dell'autorità);

4) far emergere piano piano le passioni;

5) contrattare un uso limitato di tv e, soprattutto, telfonini, chat, blogger;

6) motivare l'autostima;

7) dedicare 30 minuti (non di più) al giorno di studio insieme;

8) ricordare al ragazzo che se non si sacrifica da grande diventerà come Bullfin!   

 


 Last edited by: muschio on Sabato 23 Giugno 2018 15:33, edited 1 time in total.

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: Morphy on Sabato 23 Giugno 2018 15:07

Io ho inziato a lavorare da giovane, anche nei periodi delle vacanze estive. Lo facevo per raccimolare qualche 10.000 lire. Il lavoro manuale può essere anche faticoso e, a meno che tu sia uno schiavo buttato in miniera o sotto il sole coente per 12 ora al giorno a raccogliere arance, puo essere anche salutare. Il fisico sui muove, fai un lavoro più o meno ripetitivo, e lo puoi anche considerere salutare. Si può dire che lavorare è un dovere. Tenere in ordine le proprie cose, guadagnarsi da vivere, tenere ai propri cari: è un dovere.

 

Dire che studiare è un dovere, non ne sono molto convinto. Io posso dire adesso sollevo quel sacco di cemento, lo faccio e sarà sicuramente un sacco di cemento sollevato per tutta la vita. Ma nessuno può prendere un'informazione, che ritiene inutile, e dire: adesso me la metto nel cervello. Posso tentare di farlo e credere di esserci riuscito ma difficilmente sarà un sacco di cemento sollevato per sempre. Posso sicuramente obbligare un ragazzo a studiare ore e ore, per anni e anni. Ma mentre per il lavoro manuale la mente era sgombra e libera, per lo studio alla fine ho occupato e condizionato il pensiero di un altro essere. E qui mi devo porre molti interrogativi.

– Ho imparato a non fare lotta con i maiali. Ti sporchi tutto e, soprattutto, ai maiali piace...

 

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: Ganzo il Magnifico on Sabato 23 Giugno 2018 14:46

Ricordati/ricordagli che ci sono dei doveri. La scuola l'abbiamo fatta tutti, che ci piacesse o no. Tutti abbiamo avuto professori bravi e professori caproni, materie interessanti e puttanate. Ma tutti abbiamo studiato, è un dovere, come (un tempo) era un dovere fare il militare. I doveri sono formativi. Specialmente quelli che non piacciono. L'alternativa è di diventare sbandati. Il tuo nulla osta a non studiare (scusa se mi permetto ma lo hai introdotto tu) lo trovo molto sbagliato. Semmai aiutalo nello studio delle materie che gli piacciono di meno o dove riesce di meno. Il mio maggiore (Liceo Scientifico) odiava il latino, lo riteneva stupido, insulso, vecchio e inutile (ora fa ingegneria elettronica). Io mi sono rifatto tutto il latino del liceo insieme a lui, e alla fine è sempre passato. E' anche un'ottima occasione per stare insieme ai figli, condividendone le difficoltà. E averlo comunque fatto -per il solo motivo che era suo dovere farlo- riuscendo alla fine a non essere mai rimandato (ogni volta con il classico 6--), gli ha anche fatto molto bene al carattere. Nella vita non è mai tutto rose e fiori. Bisogna prenderne il buono (era bravissimo a fisica e matematica) e il cattivo (non gli piaceva scienze naturali e odiava il latino).

 

Dalle superiori studierà man mano sempre di più le cose che piacciono a lui. All'università poi se la sceglie bene si divertirà.

Slava Cocaïnii!

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: Morphy on Sabato 23 Giugno 2018 14:13

Ringrazio tutti per i consigli. Adesso a 11 anni è ancora molto immaturo per cui magari cambia. In effetti, come dice Gianlini, una ex moglie che si mette sempre di traverso è un gran guaio. Al di la di tutto sono prorpio i programmi scolastici che non mi piacciono. Sono praticamente gli stessi che si utilizzavano nel primo dopoguerra. Solo che allora gli obiettivi erano quelli di portare i contadini fuori dall'analfabetismo per cui il modello funzionava, adesso quel modello dovrebbe essere sostituito con qualcosa che abbia obiettivi diversi. Le scuole che dovrebbero essere la punta di diamante nell'applicare le nuove tecnologie, applicare procedure avanzate, al contrario sono drammaticamente in ritardo con i tempi. Le scuole, i professori, hanno oggettivamente perso il rispetto di genitori e figli, proprio perchè sono obsoleti. Al di la di quei fenomeni rari di grave maleducazione degli studenti verso i professori (ogni tanto escono queste notizie scandalose), in genere, anche se invisibile perchè coperto dalla "finta" cortesia, esiste prorpio la mancanza di fiducia nei professori proprio perchè, per la loro incompetenza, non riescono ad avere ascendente sui ragazzi. Ci sono anche professori bravi, fuori dal coro, che vanno per la loro strada.

 

Il vero apprendimento è quello che inizi entro 5 anni d'età circa ed è quello che ti darà la competenza vera, quello che farà la differenza con gli altri. Quello per cui probabilmente verrai cercato nella vita. I fuori classe li formi in quel periodo. Io, in questo senso, penso di aver lavorato bene con l'aritmetica fino da quando mio figlio aveva 4 anni circa. Le poche cose che sa, le sa bene (cioè le sa dimostrare). Per me è stato un periodo molto interessante nel quale ho dovuto (per riuscire a trovare un modello d'insegnamento) riflettere sui concetti base dell'aritmetica che devo dire la verità non mi risultavano poi così chiari e che ovviamente avevo dimenticato nel tempo. Ora sto cercando di fargli capire il passaggio dell'aritmetica dei numeri relativi ai razionali e devo dire che è una bella sfida intellettuale. E' stato far capire il concetto di astrazione del numero che più mi ha impegnato negli anni e dove ho dovuto cambiare e ricambiare percorso e modo per riuscire a trovare la chiave di volta. Insomma, insegnare è una sfida non da poco. E' un lavoro duro...

 

 

– Ho imparato a non fare lotta con i maiali. Ti sporchi tutto e, soprattutto, ai maiali piace...

 


 Last edited by: Morphy on Sabato 23 Giugno 2018 14:15, edited 1 time in total.

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: gianlini on Sabato 23 Giugno 2018 10:07

Gano, direi perfetto!

Il problema di Morphy però potrebbe essere la ex moglie, che per esperienza personale potrebbe mettersi totalmente di traverso a quasi tutto quello che proponi relativamente a summer schools, periodo all'estero, attività extra, ecc.ecc.

Se avesse potuto la mamma di mia figlia l'avrebbe tenuta chiusa sotto una teca di cristallo tanta era la paura che le accadesse qualcosa. A tutt'oggi ad esempio mia figlia non può andare in bicicletta, e le due biciclette che ho regalato sono sparite.

 


 Last edited by: gianlini on Sabato 23 Giugno 2018 11:44, edited 4 times in total.

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: Ganzo il Magnifico on Sabato 23 Giugno 2018 09:28

Morphy, la prima cosa che ti dico, avendo avuto due figli ed essendoci passato, è che ti son nel cuore....

 

L'importante non è andare bene. L'importante è andare. Io ho fatto il Liceo Classico con un po' di sei, tanti sette e qualche otto sporadico. Diciamo che me la cavavo, non venivo rimandato, e quando volevo fare l' interrogazione brillante, magari ad italiano, a greco o a filosofia per fare colpo su quella che mi piaceva (come si era romantici a quell'età....) ero in grado di farla. Ma avevo compagni con tutti 8, 9 e 10. Non sarebbe cambiato sostanzialmente niente se avessi avuto tutti sei. Poi mi sono laureato in tempo (110 senza la lode). A quel punto mi sono reso conto che nella vita avevo discrete possibilità di lavoro. Ho anche fatto sempre le cosiddette "vacanze intelligenti" nelle summer school imparando bene l'inglese e il francese (il francese lo sapevo già abbastanza bene di famiglia e al Liceo ho fatto francese), col duplice scopo: imparare bene le lingue e divertirmi. Le summer school, nei miei 13, 14, 15, 16 e 17 anni erano l'unico posto dove potevi -non dico scopare- ma almeno avere delle storie romantiche con le ragazze. E poi imparavi bene le lingue. E anche la Scuola di Vela di Caprera, maestra di vita. Ringrazio i miei genitori di avermi risparmiato le vacanze sotto l'ombrellone. Non gliene sarò mai sufficientemente grato. Sono le vacanze del rincoglionimento. Se poi fai i conti, ti accorgi che tra mandare i figli un mese o un mese e mezzo l'anno nelle summer school o portare tutta la famiglia Brambilla sulla spiaggia non c'è grande differenza di prezzi. Se stai in campagna o comunque un po' fuori le vacanze te le fai benissimo a casa tua senza buttar via i soldi. Al mare ci vai da mattina a sera, tanto a starci di più ti rompi i coglioni. E anche in città, per es. a Firenze, ci sono un sacco di attività da fare in estate.

 

Chi ha avuto successo sono quelli che sono andati. L' andare bene è aleatorio. Ma il non andare è disastroso.

 

Oggi non farei fare più il Liceo Classico ai miei figli. Gli farei fare lo Scientifico (che infatti ha fatto il maggiore). La preparazione precoce in matematica sta diventando sempre più importante. Meglio ancora lo Scientifico Tecnologico (che fa il minore). Fan culo il Latino. Se tanto devi studiare solo la letteratura facendo poche traduzioni e male tanto vale fare informatica.

 

Caro Morphy a tuo figlio gli devi dire che lo studio è importante. E se lui vede in te una persona di successo (cosa di cui sono sicuro) gli devi anche dire che a scuola ti facevi un gran culo. E' quello che ho sempre detto ai miei figli "a scuola mi facevo un culo come una casa, passavo il tempo a studiare, sgobbavo suoi libri, mentre i miei compagni andavano a fare la girata a Piazzale Michelangelo io stavo a casa a studiare" (implicito: e quelli là ora fanno i facchini, i pizzaioli o il magazziniere, io invece ho avuto successo). Forse ho anche un po' esagerato -è una mezza verità- ma a fin di bene. I figli vedono sempre nel padre il loro modello. 

 

E poi insegna anche un'altra cosa ai tuoi figli (scusa se mi permetto, ma siccome i miei sono più grandi ho più esperienza): divertirsi va bene, possibilmente che il divertimento sia anche utile. E che ci sia un equilibrio fra le cose divertenti e quelle utili. E che la cosa peggiore è passare il tempo senza fare qualcosa che sia o divertente o utile. Cioè buttare il tempo.

 

PS Considera la possibilità di far fare il IV anno delle superiori a tuo figlio all'estero. E' possibile anche se molto costoso (per un anno costa dai 10.000 ai 20.000 euro circa, a seconda del paese). Però a) puoi mandarlo per periodi più brevi, due mesi, tre mesi o sei mesi oppure b) vi sono organizzazioni no-profit (una è Intercultura) che ti fanno pagare in base al reddito (ci sono borse di studio, mi par di ricordare per più del 70% dei partecipanti) e/o alla tua capacità di ospitare poi uno studente. Se non sei abbiente e/o ti organizzi spendi relativamente poco. Sono esperienze fenomenali per i ragazzi (lo so in prima persona, i miei figli l'hanno fatta), che possono passare un anno in paesi classici come gli Stati Uniti o l'Austria o la Norvegia, oppure in paesi (per noi) incredibili come la Russia, la Cina, il Giappone, Hong Kong, l'Argentina, il Cile, l'Indonesia o l'Australia. Magari comincia a parlargliene fin da ora per fargli capire che la scuola può essere anche divertimento ed interesse. Cominciate già da ora a guardare insieme le brochures.

 

Ecco il link: Intercultura       https://www.intercultura.it/

 

PS 1 "35 insufficienze nelle verifiche". Considera anche se fargli prendere ripetizioni. Spesso sbloccano delle situazioni. L'ho visto con i miei figli. 

 

PS 2 "mio figlio (...) ha avuto il mio nulla osta a non studiare". Non potresti fargli cosa peggiore. Cambia immediatamente registro.

 

PS 3 Parla spesso con tuo figlio e fatti chiarire (e fai chiarire anche a lui) cosa vorrebbe fare da grande. Fagli capire che per arrivare alle sue ambizioni è necessario un percorso di studio. Di cosa vorrà fare da grande devi parlarne in continuazione, da ora a quando avrà diciottanni, perché probabilmente le sue ambizioni cambieranno e il percorso per raggiungerle andrà modificato e aggiustato. I ragazzi sono plastici e in continuo cambiamento, ma devono avere un obiettivo che gli piace e un percorso per raggiungerlo. Quando i ragazzi hanno un obiettivo che li appassiona, fanno di tutto per arrivarci, anche studiare.

 

PS 4 Esitono i licei militari. Non faresti male comunque a farglieli vedere e a parlarne insieme, magari si appassiona. Sono il Morosini (Marina), Douhet (Aviazione, prenderebbe anche il brevetto di volo a vela) e Nunziatella (Esercito). Liceo Classico e Scientifico. Li trovi con Google. Li conosco perché fanno parte delle (tante) offerte che ho discusso insieme ai miei figli (non erano particolarmente interessati, ma a me sembravano ganzi).

Slava Cocaïnii!


 Last edited by: Ganzo il Magnifico on Sabato 23 Giugno 2018 14:13, edited 47 times in total.

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: DOTT JOSE on Sabato 23 Giugno 2018 08:44

qualcosa di buono hai combinato pure te,kompagno gian

hai assemblato una azienda leader nel campo delle traduzioni

quanti dipendenti avevi ?

senza le prdite del trading, magari qualche appartamento a Livigno  pure per te

 

10 febbraio 1947 MATERIALI DI RESISTENZA STORICA GIORNO DEL RICORDO FOIBE dieci febbraio | MILLENOVECENTOQUARANTASETTE


 Last edited by: DOTT JOSE on Sabato 23 Giugno 2018 08:46, edited 2 times in total.