Il Problema è l'Europa

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: DOTT JOSE on Martedì 30 Ottobre 2018 08:17

le sinistre di Lula avevano ridotto la povertà e migliorato la condizione sociale della maggioranza,ma in Brasile dove solo l 1% dei proprietari terreni possiede il 50 % questo dava fastidio In effetti, si dice, il reddito medio pro capite è aumentato del 18% tra il 2002 e il 2014 ma a ben vedere ne hanno beneficiato soprattutto i più poveri, attraverso programmi tipo Bolsa Familia (il tasso di povertà si è ridotto dal 30 al 15% della popolazione) e i più ricchi. Il ____________________________________________________________________________________________________________________________________________ http://www.controlacrisi.org/notizia/Politica/2018/10/29/51956-brasile-allestrema-destra-una-vendetta-di-classe/

10 febbraio 1947 MATERIALI DI RESISTENZA STORICA GIORNO DEL RICORDO FOIBE dieci febbraio | MILLENOVECENTOQUARANTASETTE


 Last edited by: DOTT JOSE on Martedì 30 Ottobre 2018 08:53, edited 2 times in total.

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: shera on Lunedì 29 Ottobre 2018 15:54

Ma no Gano non perdere tempo, ancora non hanno capito che il pil dipende dalla moneta, per aumentare il pil devi stampare o aumentare il debito pubblico. Ma loro vogliono rimanere convinti che se la banca crea denaro e presta soldi lo fa oculatamente, un delirio di onnipotenza in cui l'anonimo bancario diventa l'emanazione della mano invisibile di memoria balabiotta.

Altre strade non ci sono per un'economia matura. La moneta, più veloce di così non può girare, le giornate? durano sempre 24 ore, il sommerso continua a diminuire come la produttività che diminisce di pari passo con la voglia di sgobbare, merce rara tra i millennial... per aumentare il pil bisogna inflazionare per abbassare il debito e far ripartire le infrastrutture...

Ora altri 400 post su moneta endogena ed esogena, prego facci facci che io nel frattempo vado al gabinetto.

Il 5 maggio 2023 ho chiesto all'AI il miglior titolo da comprare a Piazza Affari: Banca Profilo, oggi scende dello 0,46% a 0.2180 Euro
Lo sbarco sulla Luna, la più grande truffa della storia del mondo, dopo il Covid.

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: hobi50 on Lunedì 29 Ottobre 2018 09:55

Chi sa solo produrre ragionamenti semplificati ( cioè chi non ha una visione globale della situazione ) dai grafici prende solo abbagli.

Il grafico della Banca d'Italia fotografa la situazione miserevole dell'Italia che tira avanti esportando grazie a  bassi salari ..

Spero sia noto a tutti che l'Italia è il paese con la minore crescita in Europa ( Grecia  a parte negli ultimi 10 anni ,ma, se prendiamo gli ultimi venti anche i greci ci hanno bagnato il naso ).

Ora bisogna essere proprio somari ad essere contenti che in un PIL  anemico ci sia pure una quota IN AUMENTO  delle esportazioni.

Sono tutti beni e servizi NON CONSUMATI e sottratti a cittadini già impoveriti.

Le esportazioni se le possono permettere i tedeschi che ,pur avendo i salari più più bassi d'Europa (rispetto alla produttività),riescono ad assicurare una vita più che decente alla gran parte dei  loro cittadini.

Noi no.

Nel 2017 ,nonostante le balle di Renzi e del suo milione di posti di  lavoro in più,si sono lavorate 1,3 miliardi di ore di lavoro in MENO.

Ma il Pil è magicamente aumentato dell'1,7% ( se mi ricordo bene ).

Quindi monte salari in diminuzione ,produzione in aumento ....uguale profitti in aumento

E ciò è stato possibile solo grazie alle esportazioni.

Altrimenti col cazzo che la produzione veniva assorbita all'interno.

E allora ..... pirloni dell'avanzo primario e dell'avanzo con l'estero ?

 

Hobi

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: DRAGUTIN on Lunedì 29 Ottobre 2018 09:00

Gano

Il fatto che il mercato sia efficiente non significa che non possa prendere decisioni sbagliate

Se no non subirebbe oscillazioni

Ciao


 Last edited by: DRAGUTIN on Lunedì 29 Ottobre 2018 09:05, edited 1 time in total.

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: antitrader on Lunedì 29 Ottobre 2018 00:50

Flussi finanziri positivi?

Ma te sei completamente fuori di zucca e SOMARO oltre ogni limite.

I flussi fnanziari sono monitorati e sono esattamente i saldi del Target 2.

Va a vedere a quanto stanno.

Ma che ci perdo tempo a fare con gli asini?

Andiamo a dormire va.

 

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: antitrader on Lunedì 29 Ottobre 2018 00:35

Debito Francia 98%

Debito Spagna 96%

Debito Italia 132% (proiettato a 140 con questa finanziaria).

C'e' un tempo per fare i debiti e un tempo per pagarli,

per noi e' il tempi di pagarli, ma io preferisco il ritorno alla lira con inevitabile default (che facciamo anche se restiamo nell'Euro).

Ciao ragazzi!

 

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: antitrader on Lunedì 29 Ottobre 2018 00:29

Chi ha fatto quel grafico e' un grandissimo SOMARO.

I dati bisogna anche averli nella testa altrmenti ti rifilano dele boiate pazzesche.

Nel periodo post 2007 la Spagna ha fatto 40/50 punti di debito, noi ne abbiamo fatti 30 abbondanti.

Peccato che il PIL spagnolo e' cresciuto in proporzione, il nostro e' sceso,

siamo gli unici ancora sotto il 2007. E i 30 punti di debito che fine hanno fatto?

Se li sono ARRUBBATI!

 

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: antitrader on Lunedì 29 Ottobre 2018 00:07

Ecco,

altra boiata presa da quel SOMARO di ZH e ripetuta a mo' di uno 'mbriaco.

Il debito spagnolo ha gia' ripreso a scendere, il nostro continua a salire,

seppur di poco, ma la salita acelerera' fortemente nel 2019.

Insomma, i numeri proprio non vi entrano nella crapa.


Re: Il Problema è l'Europa  

  By: antitrader on Domenica 28 Ottobre 2018 23:56

Cosa c'entra Tsipras, fino al 2007 crescevano il doppio della Germania e 3 volte l'Italia,

Come crescevano? A suon di debiti, e non c'era di certo Tsipras, c'erano i tuoi amici di destra.

Poi arrivo' il redde rationem.

L'Italia fara' esattamente la stessa traiettoria, seppur piu' smorzata. Adesso salvini ha dato

ordine a Conte di andare da Juncker a riferire che fanno meno deficit, insomma,

solita cialtrneria. Ovviamente non servira' a niente, arriva la recessione e il debito sara' al 14 a fine 2019.

Alla fine rimarrete con un potente avanzo primario di dietro.

 

 

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: antitrader on Domenica 28 Ottobre 2018 23:25

Gli ultimi titoli di stato li coprai all'inizio degli anni 80.

Te fai come quegli ubriachi che si mettono in testa una boiata e la ripetono di continuo.

Adesso ti sei messo in testa la Francia, evidentemente hai letto qualche cazzata su

quel sito di cazzari che chiamano ZH e non c'e' modo di farti riflettere, la Francia gira

praticamente come la Germania. Ci ha lasciati indietro di 20 punti di PIL il 16 anni.


Re: Il Problema è l'Europa  

  By: antitrader on Domenica 28 Ottobre 2018 18:23

Quello che produci o non produci non c'entra un cazzzz coi tassi sul debito.

Quello a cui state assistendo e' proprio un mirabile esempio dell'efficienza del mercato.

Chi compra un titolo di stato vuole, prima di tutto, la (quasi) certezza che venga rimborsato.

La certezza del rimborso in euro dei titoli italiani e' tutt'altra che scontata, io non comprerei

un BTP nemeno se rendesse il 10%.

Il rischio Spagna e Portogallo e' inferiore a quello dell'Italia, in particolare la Spagna, con

un debito sotto il 100% e una crescita al 3% e' visto come un paese solidissimo, ha qualche

problema residuo solo nel sistema bancario.

Lo spread Grecia vs Italia si e' ridotto a 60 punti, ma, anche li' niente di anomalo, la

Grecia ha abbandonato ogni velleita' di tornare alla dracma.

Mettetevelo bene nella zucca (vuota) i mercati funzionano, e sono i soli vigilantes

efficaci contro la cialtrneria dilagante.

 

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: Bullfin on Domenica 28 Ottobre 2018 17:53

madonna santa Gano, oh veramente parlare con voi è tempo sprecato...certo che era sceso tanto e da una base piu' piccola la crescita in percentuale si amplifica, ma il problema è un altro è l'ho ben descritto, perchè il NORD caro mio è gia' ai livelli teutonici ficcatelo nella zuca (forse vuota)...

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: Bullfin on Domenica 28 Ottobre 2018 17:15

Dragutin, ma lui vorrebbe evidenziare, il poverino, che con l'intervento della BC fai a meno del mercato e gestisci come vuoi il tasso....porello....

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: DRAGUTIN on Domenica 28 Ottobre 2018 17:11

Muschio, non arrabbiarti

Intendi un altra cosa

La curva e' tale per definizione, se si appiattisce vuole dire problemi

Non negare l' efficienza del mercato, se ci sono differenze negli assett il mercato le corregge rapidamente

Buona serata


 Last edited by: DRAGUTIN on Domenica 28 Ottobre 2018 17:19, edited 2 times in total.

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: Bullfin on Domenica 28 Ottobre 2018 17:06

aggiungo lettura interessante....come detto il problema non è l'Europa ne l'euro come certi cretini credono ma il TERRONE....provare per credere, agevolo....

 

 

made in italy

Il triennio d’oro della manifattura: battuta la locomotiva tedesca

  • –di
  • 24 ottobre 2018Dopo un iniziale, timido recupero nel 2014, negli ultimi tre anni (2015-2017) il valore aggiunto della industria manifatturiera italiana è sempre regolarmente aumentato di più del valore aggiunto delle manifatture francese e britannica e in due anni su tre (il 2015 e il 2017) anche di più di quello della manifattura tedesca.

Nel 2017 i dati sono stati i seguenti: Italia +3,8%, Germania +2,7%, Regno Unito +2,3%, Francia +1,7%.

 

In seguito a ripetute revisioni, l’Istat ha restituito un quadro progressivamente sempre più veritiero di quanto è realmente accaduto alla nostra manifattura, molto differente rispetto alle prime stime, che parevano deludenti.

Tra la prima e l’ultima revisione, infatti, la crescita del settore manifatturiero italiano del 2014 è stata rivista al rialzo dall’Istat dell’1% tondo; quella del 2015 dell’1,3%; quella del 2016 dell’1,5%; e, infine, quella del 2017, a distanza di soli pochi mesi (cioè dalle prime stime di marzo di quest’anno alla ultima revisione del settembre scorso) addirittura dell’1,8 per cento.

Sull’arco del quadriennio 2014-’17, in base agli ultimi dati, il valore aggiunto del settore manifatturiero italiano è aumentato cumulativamente del 10%, cioè oltre due volte e mezza di più del Pil (+3,8%): un incremento più o meno analogo a quello sperimentato dal commercio (+10%) e dai servizi di alloggio e ristorazione (+10,7%).

La manifattura, anche per il suo rilevante indotto, nonché per il suo maggior peso sul valore aggiunto totale rispetto agli altri due settori citati e per lo straordinario apporto dato al commercio estero, è stata il vero emblema della riscossa della nostra economia dopo la lunga crisi 2008-2013: il motore di un’Italia che non è affatto fanalino di coda in Europa ma la punta di diamante di quel mezzo nostro sistema economico (che abbraccia anche l’industria estrattiva, le attività artistiche, noleggi, leasing, ricerca del personale, agricoltura, attività immobiliari, attività legali, ingegneria) che ha saputo crescere in media del 7,4% nel quadriennio 2014-’17, cioè quasi il doppio del Pil.

Per contro, un’altra mezza Italia (che comprende l’intero settore pubblico, l’edilizia, il settore bancario e finanziario e i settori infrastrutturali e di servizio, dall’energia elettrica al gas, dai trasporti all’acqua e ai rifiuti) è addirittura arretrata un po’ nello stesso periodo, facendo registrare un -0,6% medio.

Se, dunque, il Pil italiano cresce poco, al di là del nostro calo demografico che molto ci penalizza rispetto agli altri Paesi Ue, non è perché l’Italia nel suo complesso non sa fare genericamente di più, come se essa fosse una sorta di pesante monolite, ma perché la nostra economia è divisa letteralmente in due, con metà del sistema produttivo che viaggia su livelli europei e l’altra metà che è ferma.

LA CRESCITA DEL VALORE AGGIUNTO
Valori concatenati, anno 2010, miliardi di euro e var.% rispetto al 2013. (Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati Istat)

 
 

 

Prendere atto di questa spaccatura è molto importante se si vogliono attuare politiche che facciano crescere di più il Paese nella sua globalità, sostenendo con ancora più forza i settori che trainano l’economia (come hanno fatto il super ammortamento e il Piano Industria 4.0), ma anche affrontando i ritardi che frenano il resto del sistema produttivo (partendo da burocrazia, tempi delle autorizzazioni e della giustizia, digitalizzazione della Pa, servizi pubblici locali, centri per l’impiego, formazione professionale e istituti tecnici superiori).

La necessità di porre la manifattura sempre più al centro di un disegno di sviluppo dell’Italia (assieme al turismo e all’agricoltura di qualità) appare chiara non solo dai successi del settore manifatturiero nel suo insieme e delle sue industrie più performanti, tra cui i mezzi di trasporto (+42,8% in quattro anni, rispetto al 2013), i prodotti in metallo (+13,8%), la farmaceutica (+12,4%), la chimica (+12,3%) e l’alimentare (+9,9%), ma anche dalla spinta che la manifattura ha dato al nostro commercio estero in questi anni.

Infatti, il surplus manifatturiero italiano, oggi il quinto al mondo, è quasi raddoppiato in dieci anni, passando dai 53 miliardi di euro del 2007 ai 97 miliardi del 2017.

Nel contempo, la posizione finanziaria netta dell’Italia sull’estero, cioè il nostro indebitamento complessivo (pubblico e privato) con il mondo, grazie soprattutto ai miglioramenti della bilancia commerciale è migliorata considerevolmente, scendendo dal -23% del Pil del 2013 al -7% del 2017: un dato oggi di gran lunga migliore di quello del Regno Unito (-8%), della Francia (-20%) e della Spagna (-81%).

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente