Re: Il Problema è l'Europa ¶
By: XTOL on Giovedì 23 Gennaio 2020 15:14
lettura interessante:
By: XTOL on Giovedì 23 Gennaio 2020 15:14
lettura interessante:
By: antitrader on Martedì 21 Gennaio 2020 00:41
La crisi dell'auto non e' nulla di particolare o di sorprendente, il mercato dell'auto e' ciclico,
e, dopo un decennio di abbuffata, ci sara' un periodo di consolidamento.
La transizione verso l'elettrico non produrra' terremoti, ci vogliono 30 anni per la sostituzione
completa. se non altro perche' devi arrivare a produrne 80/100 milioni/anno e non lo fai in
tempi brevi.
Vero che un'auto elettrica puo' fare milioni di Km, ma, anche li', gia' oggi l'auto si cambia
non perche' hai scassato il motore (devi essere proprio un macellaio), ma per questioni di
carrozzeria, interni, sospensioni etc... e con le auto elettriche sara' uguale, anzi, essendo
elettronica si va nel settore del usa e getta.
Che l'auto tedesca non corra nessun pericolo lo vedi dal DAX, appena arretra di 100 punti
arrivano i compratori a frotte. L'unico problema e' che sara' di fabbricazione piu' semplice
e quindi meno mano d'opera, ma, anche li', con il crollo delle nascite sara' sufficiente
importare qualche milionata di negri in meno.
By: Morphy on Lunedì 20 Gennaio 2020 23:43
Anti: "Londra diventera' un paradiso fiscale per le aziende, finanza compresa."
Come ho sempre sostenuto, in un mondo globalizzato dove la tecnologia si propaga in modo rapido e diffuso appiattendo la produttività, l'ultima frontiera (o il campo di battaglia) è l'efficienza dei governi. Di fatto gli USA sono un paradiso fiscale e di fatto lo diventerà Londra. I paesi dell'Est hanno già carichi fiscali molti molto ridotti, per cui adesso sono stracaz dell'Europa.
In Europa (specialmente in Germania) il settore auto è cotto e stracotto e se i palloni gonfiati non ci impongono forzosamente la rottamazione delle auto a combustione a favore dell'elettrico, molte case (tedesche in primis) dovranno portare i libri in tribunale. Arrivati all'elettrico poi dovremo cominciare a parlare di disoccupazione.
Mi aspetto una bella deriva autoritaria di stampo fascista... che già cova nelle sinistre. Purtroppo per loro il mercato ne farà polpette...
– Ho imparato a non fare lotta con i maiali. Ti sporchi tutto e, soprattutto, ai maiali piace...
By: antitrader on Lunedì 20 Gennaio 2020 22:54
Non vogliono piu' l'idraulico polacco?
Ho idea che quello era l'asset migliore che avevano, ce lo vedi un nativo digitale inglese a
montare un rubinetto? Mica facile montare un rubinetto eh? (per non parlare di una caldaia).
By: gianlini on Lunedì 20 Gennaio 2020 22:42
Appunto. Secondo me non succederà quasi niente, salvo sdoppiare alcune posizioni e uffici.
Ma niente di eclatante. Le aziende europee hanno già tutte basato loro headquarters in semi-paradisi fiscali come Lussemburgo, Irlanda o Olanda. Chi non l'ha fatto finora non si sposta certo a Londra ora.
Ormai le dinamiche economiche sono a livello mondiale e di un ordine di grandezza superiore a queste cose.
Ricordiamoci che la Brexit l'hanno fatta solo per liberarsi dei polacchi. Tutto li resto è contorno.
By: antitrader on Lunedì 20 Gennaio 2020 22:38
Gian,
credo che le grandi banche, per forza di cose dovranno basarsi in Europa dopo la brexit,
ma lasceranno a Londra le attivita' piu' redditizie quali i fondi, le gestioni patrinoniali etc...
dove probabilmente avranno una fiscalita' di vantaggio.
Tanto per farti un es. se vuoi aprire un conto in Svizzera adesso e' una cosa molto
difficile, e se porti contanti ti arrestano. A Londra e' tutto piu' facile.
non credo cha la borsa di Londra sara' fortemente ridimensionata, hanno un rapporto
privilegiato con gli USA e molti titoli son gli stessi quotati a wall street.
By: antitrader on Lunedì 20 Gennaio 2020 22:23
Londra diventera' un paradiso fiscale per le aziende, finanza compresa. Hanno
anche ll vantaggio della lingia che tutti (o quasi) conoscono.
Certo, la UE cenchera' di mettere i bastoni fra le ruote, ma non puo' di certo trattare
L'ondra come fosse le Bahamas o il Montenegro, noti paradisi fiscali che se ne fottono
della normativa europea.
Credo che, a conti fatti, Londra trarra' benefici dalla brexit, le attivita' in condominio
non funzionano, il processo decisionale diventa un campo minato, tutti (compreso
francesi e tedeschi, per non parlare degli italiani) si nascondono dietro "E' una
questione europea" che un'ottimo alibi per non fare un cazzz ! E questa e' un'apoca
in cui, chi e' seduto sulle poltrne, punta solo a incassare il salario e a finire il
mandato snza troppi grattacapi. (lo chiamano il gioco del cerino).
By: gianlini on Lunedì 20 Gennaio 2020 21:41
A thousand vuol dire un migliaio e non migliaia
E come scrive l'articolo stesso
The new offices and staff will help mitigate the loss of business going the other way as the current unfettered two-way direct access between Britain and the EU comes to an end in December following a Brexit transition period.
Consultants EY said on Monday that large UK-based firms had now implemented plans enabling them to continue operating in the EU after Brexit. It maintained its estimate that around 7,000 positions would be relocated from London to the continent and a further 2,400 jobs created and hired for locally at the new EU hubs
By: shera on Venerdì 17 Gennaio 2020 19:17
credo che ci sia poca differenza tra l'italiano che compra il gelato per strada al nolo, e il pusher che vende droga per strada.
l'immigrazione ha creato un livellamento verso il basso, con la divisione in due classi sociali: gli italiani poveri e i migranti sono la stessa pasta
vivono negli stessi quartieri, kebab o birra, poco cambia
By: gianlini on Giovedì 16 Gennaio 2020 23:19
Bose, la nota società statunitense, guidata da Phil Hess, produttrice di apparecchiature audio, presto si accingerà ad abbassare la claire di tutti i suoi negozi in Europa, Nord America, Australia e Giappone. Stiamo parlando di 119 spazi commerciali, mentre resteranno aperti gli altri 130 in Cina e negli Emirati Arabi, oltre a quelli in India , nel Sudest asiatico e nella Corea del Sud.
By: gianlini on Domenica 12 Gennaio 2020 08:03
Un gruppo di attiviste femministe si è riunito nella capitale per protestare contro la riforma delle pensioni voluta dal presidente Macron.«A causa di Macron avremo meno soldi»cantano le donne, vestite come l’icona Rosie the Riveter.
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