Il Problema è l'Europa

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: antitrader on Domenica 09 Febbraio 2020 14:05

Non esistono i comportamenti dilatori nella giustizia civile? Ma te sei fora di zuc !

De Benedetti ci ha messo 15 anni per avere i 500 milioni a ristoro dello scippo della Mondatori.

E dire che si partiva con una sentenza penale gia' emessa che accertava la corruzione

dei giudici da parte del cav.

Non c'e' niente da fare, siete dei pezzaculisti fiancheggiatori (a vostra insaputa) de grandi farabutti.

P.S. risulta che in Italia, nel 2014, sono state avviate un totale di 3,936 milioni di cause civili. In Francia sono state 2,09 milioni e in Spagna 1,972 milioni.

 

 

 

 


 Last edited by: antitrader on Domenica 09 Febbraio 2020 14:06, edited 1 time in total.

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: gianlini on Domenica 09 Febbraio 2020 13:41

Generalizzazione ed osservazione che non ha senso. Non esistono "le cause penali" o "le cause civili". Ognuna ha un percorso che dipende dalla volontà o meno di tirarla in lungo.

Con l'eliminazione della prescrizione si vogliono evitare quei comportamenti dilatori che hanno come scopo di arrivare alla prescrizione.

Infatti le durate medie dei processi sono tutte inferiori al periodo di prescrizione.  

 

In Italia (dati 2016) la durata media di un processo civile è di otto anni, quella di un processo amministrativa è di cinque anni abbondanti e quella di un processo penale di tre anni e nove mesi.

https://www.agi.it/fact-checking/tempi_giustizia_durata_processi-5953178/news/2019-08-02/

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: Ganzo il Magnifico on Domenica 09 Febbraio 2020 13:27

Ripropongo il messaggio visto che non ho ancora ricevuto commenti (intelligenti).

 

Sui comportamenti dilatori che sarebbero causa della lunghezza dei processi, Davigo dice una stupidaggine, probabilmente ripetendo quello che dice Travaglio.

 

Abbiamo infatti anche le cause civili più lunghe d'Europa, eppure i comportamenti delatori lì non esistono.

Slava Cocaïnii!

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: Tuco on Domenica 09 Febbraio 2020 13:20

Per la serie didattica: Macroeconomia dell’Eurozona...

Pubblico un classico, che ai più è certamente sconosciuto:

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Il teorema della piscina.

 

Un anno fa, discorrendo con Aristide, chiedevo come mai la sinistra italiana rivendicasse con tanto orgoglio la paternità dell’euro: non vedeva quanto esso fosse opposto agli interessi del suo elettorato? Una domanda simile a quella di Rossanda. Aristide, economista di sinistra, mi raggelò: “caro Alberto, i costi dell’euro, come dici, sono noti, tutti i manuali li illustrano. Li vedevano anche i nostri politici, ma non potevano spiegarli ai loro elettori: se questi avessero potuto confrontare costi e benefici non avrebbero mai accettato l’euro. Tenendo gli elettori all’oscuro abbiamo potuto agire, mettendoli in una impasse dalla quale non potranno uscire che decidendo di fare la cosa giusta, cioè di andare avanti verso la totale unione, fiscale e politica, dell’Europa.” Insomma: “il popolo non sa quale sia il suo interesse: per fortuna a sinistra lo sappiamo e lo faremo contro la sua volontà”. Ovvero: so che non sai nuotare e che se ti getto in piscina affogherai, a meno che tu non “decida liberamente” di fare la cosa giusta: imparare a nuotare. Decisione che prenderai dopo un leale dibattito, basato sul fatto che ti arrivo alle spalle e ti spingo in acqua. Bella democrazia in un intellettuale di sinistra! Questo agghiacciante paternalismo può sembrare più fisiologico in un democristiano, ma non dovrebbe esserlo. “Bello è di un regno come che sia l’acquisto”, dice re Desiderio. Il cattolico Prodi l’Adelchi l’ha letto solo fino a qui. Proseguendo, avrebbe visto che per il cattolico Manzoni la Realpolitik finisce in tragedia: il fine non giustifica i mezzi. La nemesi è  nella convinzione che “più Europa” risolva i problemi: un argomento la cui futilità non può essere apprezzata se prima non si analizza la reale natura delle tensioni attuali.

 

Primo commento: per aver denunciato la Realpolitik paternalistica sottostante alla scelta dell’euro sono stato accusato di complottismo da svariati passanti(guardate ad esempio il dibattito con p.p. in questo post), e di incapacità di analisi politica da diversi colleghi (anche loro abbastanza paternalisti: “sai, Alberto, tu sei bravo, ma un giornalista ha una visione politica più ampia della tua!” Sarà...). A nulla è servito far notare che questa Realpolitik era palese e ammessa dai suoi stessi protagonisti. L’argomento di Prodi infatti è quello che riporta la Rossanda: “dovevamo cominciare dalla moneta perché altrimenti non si sarebbe fatto nulla, data la litigiosità dei governi europei”. Ma questo modo di argomentare chiarisce bene che chi lo ha fatto sapeva benissimo che “cominciare dalla moneta” era la cosa sbagliata: bisognava cominciare dal disegno di istituzioni che uniformassero le economie reali europee e riducessero il conflitto fra i governi. E infatti ora le stesse personeammettono l’irrazionalità della scelta compiuta, il fatto che essa conviene solo alla Germania, ecc. Quindi si sapeva che ci sarebbero stati dei costi e questi costi sono stati nascosti agli elettori.

SLAVA UKRAINII !

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: Ganzo il Magnifico on Mercoledì 05 Febbraio 2020 10:23

Non sono provocazioni Tradeosca. Facevo una domanda, visto che riporti opinioni di altri.

 

Slava Cocaïnii!

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: hobi50 on Mercoledì 05 Febbraio 2020 09:42

Meno male che c'è Travaglio.

Cosicchè io ,molto semplimente ,faccio mie le sue opinioni.

Poi controllo quali sono i politici  contro Travaglio ( cioè gentaglia )ed ho la riprova di stare dalla parte giusta .

 

Hobi


 Last edited by: hobi50 on Mercoledì 05 Febbraio 2020 09:43, edited 1 time in total.

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: traderosca on Mercoledì 05 Febbraio 2020 09:26

ma smettila,non cado nelle tue provocazioni del caz.....

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: Ganzo il Magnifico on Mercoledì 05 Febbraio 2020 09:24

Ma te Tradeosca opinioni tue proprie non ce le hai? 

Slava Cocaïnii!

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: traderosca on Mercoledì 05 Febbraio 2020 09:04

Il Codice Venale-Marco Travaglio – IFQ- 5 febbraio 2020
Per dire com’è ridotta l’informazione, basta leggere i commenti dei principali quotidiani sulla blocca-prescrizione. Cioè su una legge dello Stato regolarmente approvata dalla maggioranza parlamentare e promulgata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella oltre un anno fa, in vigore da 13 mesi e valevole per i processi relativi ai reati commessi dal 1° gennaio 2020. La circostanza appare ignota a chiunque la commenti: tutti blaterano di “compromessi”, “mediazioni”, “tavoli” e si domandano “chi cederà” fra 5Stelle e Italia Morta, chi “perderà la faccia tra Bonafede e Renzi” (come se Renzi, fra l’altro, avesse una faccia), “che farà Conte” e se reggerà la “tregua Zingaretti”. Ma di che vanno cianciando questi orecchianti? Ma lo vogliono capire o no che la blocca-prescrizione non è un’idea, una proposta, un progetto, un’intenzione, ma una legge vigente e funzionante? La vera questione è che FI, Lega, Iv e mezzo Pd vogliono cancellarla e, per farlo, devono approvare insieme in Parlamento una nuova legge: quella firmata dal forzista Enrico Costa, noto fabbricante seriale di leggi ad personam per Berlusconi. Se la voteranno, non esisterà più alcuna maggioranza giallorosa e alcun governo Conte e nascerà la coalizione dell’impunità contro un valore cruciale: quello della giustizia uguale per tutti.

Questa è la partita che si gioca in queste ore: tutte le disquisizioni sul garantismo, il giustizialismo, le manette, gli errori giudiziari, la ragionevole durata del processo, l’incostituzionalità, il derby avvocati-magistrati sono fumo negli occhi per distrarre e disorientare un’opinione pubblica che fortunatamente ne ha viste troppe, in vent’anni, per dimenticarsi la vergogna dei 120 mila processi prescritti all’anno e continua nei sondaggi a schierarsi dalla parte delle vittime, anziché da quella dei colpevoli impuniti. Se abolire la prescrizione fosse incostituzionale perché viola l’articolo 111 sulla ragionevole durata dei processi, come sostengono giuristi, avvocati e perfino magistrati di chiara fama e fame, la Consulta l’avrebbe già ripristinata nel processo civile, che dura un’eternità come il penale, ma la prescrizione non ce l’ha: e chi perde un processo civile può subire conseguenze ben più pesanti (risarcimenti anche milionari) di chi perde un processo penale (in media, qualche mese o anno di carcere, peraltro virtuale, cioè finto, visto che in Italia fino a 4 anni non si va in carcere). E se chi contesta la blocca-prescrizione fosse davvero interessato a una giustizia più rapida, proporrebbe qualche straccio di soluzione per abbreviare i tempi dei processi.

Avete mai sentito un Renzi o un Salvini o un forzista o un pidino proporre qualcosa di concreto per ridurre anche di un giorno i tempi processuali? Ci ha provato Davigo, in un’intervista al Fatto, ed è mancato poco che lo linciassero. Eppure quel che si deve fare per accorciare i processi lo sanno tutti: abolire un grado di giudizio o almeno inserire drastici disincentivi e sanzioni contro le impugnazioni pretestuose e infondate; abolire il divieto di reformatio in pejus che impedisce al giudice di appello di aggravare la pena del primo grado; e una serie di misure organizzative e di investimenti in nuovi magistrati e cancellieri previsti dal dl Bonafede sulla riforma del processo penale, pronto da quasi un anno, che non a caso la Lega prima e Pd&Iv oggi tengono bloccato, impedendo di velocizzare quei processi che a parole chiedono di velocizzare.
Ma nessuno, a parte Bonafede, Davigo, Gratteri, Di Matteo, Scarpinato e pochi altri, propone nulla: e giustamente, perché, se lorsignori riotterranno la prescrizione in appello e in Cassazione, saranno tutti felici così. Poi ci sono i settori più oltranzisti dell’avvocatura, che non hanno alcuna intenzione di rinunciare ai processi eterni su cui campa la parte meno professionale e più parassitaria della categoria (se i processi durassero meno, quanti dei 180 mila avvocati italiani resterebbero disoccupati?). E ci sono pure dei magistrati, per fortuna minoritari, che non riescono proprio a immaginare il cambiamento radicale imposto dalla blocca-prescrizione.

Anche fra loro ci sono sacche di resistenza al nuovo, che significherebbe lavorare di più (meno processi prescritti, più processi celebrati) e più onestamente, mentre la prescrizione è un ottimo rifugio per le toghe fannullone e anche per quelle colluse e corrotte (se ti lascio prescrivere il processo, tutte le carte sono a posto, non devo neppure assolvere un colpevole, e tu cosa mi dai in cambio?). Ma, siccome non potranno mai confessarlo, si rifugiano dietro la pretesa incostituzionalità della legge: peccato che, negli ultimi vent’anni, il loro sindacato – l’Anm – abbia ininterrottamente chiesto di bloccare la prescrizione al rinvio a giudizio o al massimo dopo il primo grado, e nessuno degli ermellini che ora ne scoprono l’illegittimità s’è mai alzato ad accusare i suoi rappresentanti di violare la Costituzione.

La verità, a questo punto, dovrebbe essere chiara a tutti: nessuno di quanti dicono di battersi contro la blocca-prescrizione vuole una giustizia più efficiente e più veloce. Vogliono tutti l’esatto contrario: riprendersi la prescrizione e mantenere la giustizia inefficiente e i processi eterni. Ben sapendo che gli unici processi che arrivano in fondo sono quelli per i reati di strada e gli unici imputati che finiscono in galera sono i poveracci. Perciò, da qualche anno, non invocano più amnistie o indulti: perché quelli poi liberano tutti, pure i delinquenti comuni, e gli elettori s’incazzano. Molto meglio la prescrizione, che libera soprattutto i signori, cioè i politici e i loro foraggiatori: un’amnistia razziale, censitaria e classista. Il Codice Venale: l’unica, vera, incostituzionale “barbarie”.-

 

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: lmwillys1 on Mercoledì 05 Febbraio 2020 08:59

 "supposti" comportamenti dilatori.

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stammi bene

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: Ganzo il Magnifico on Mercoledì 05 Febbraio 2020 08:36

Sei te Uillie che rispondi senza aver capito un cazzo.

 

Appunto, nelle cause civili nessuno tiene comportamenti dilatori (che senso avrebbe?) eppure durano ugualmente tantissimo. Quindi la lunghezza dei tempi dipende dalla macchina della giustizia che non funziona e non da "supposti" comportamenti dilatori.

 

Ma siete voi gli elettori M5S? Ora capisco... ;-)

Slava Cocaïnii!


 Last edited by: Ganzo il Magnifico on Mercoledì 05 Febbraio 2020 08:41, edited 3 times in total.

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: lmwillys1 on Mercoledì 05 Febbraio 2020 08:30

Gano, sei proprio l'esempio perfetto di quello che parla senza sapere un cazzo .... nei processi civili la prescrizione NON ESISTE ... che cazzo di comportamento dilatorio vorresti fare ?

:-)

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: Ganzo il Magnifico on Mercoledì 05 Febbraio 2020 08:20

Sui comportamenti dilatori che sarebbero causa della lunghezza dei processi, Davigo dice una stupidaggine, probabilmente ripetendo quello che dice Travaglio.

 

Abbiamo infatti anche le cause civili più lunghe d'Europa, eppure i comportamenti delatori lì non esistono.

Slava Cocaïnii!

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: XTOL on Mercoledì 05 Febbraio 2020 07:35

!

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: pana on Mercoledì 05 Febbraio 2020 07:07

SU DAVIGO NON TRANSIGO !

"la stragrande parte dei colletti bianchi che commette reati gravissi, in carcere non ci finisce mai"!!!!!!!!!!!!

piercamillo davigo a dimartedi' 1

“Se un paese che non ha la prescrizione è barbaro e incivile allora tutta l’Europa, con l’eccezione della Grecia, è barbara e incivile. Bisogna pensare a quello che si dice perché questa cosa non riesco proprio a capirla”. Piercamillo Davigo, magistrato di Cassazione e membro del Csm, commenta così a Circo Massimo su Radio Capital gli attacchi che arrivano dal fronte politico, Italia Viva in particolare, allo stop alla prescrizione. “Si protesta contro una legge già in vigore – aggiunge Davigo - anche se il nuovo regime si applica solo ai reati commessi dal primo gennaio e i primi effetti si vedranno dopo la metà del 2027. La corsa all’allarme mi sembra spropositata perché ci sono 7 anni per far fronte e difetti e difficoltà”.

 

 Secondo il magistrato “una delle cause della durata dei processi è proprio la prescrizione perché incentiva comportamenti dilatori. Quando è entrato in vigore il nuovo codice circa 30 anni fa avevamo segnalato il problema della durata dei processi e che quel codice avrebbe aggravato i problemi.

Hamas leader Khaled Meshaal exclusive interview - BBC News - YouTube