Vivrete nella “Smart City” – ossia nel comunismo dei miliardari
Maurizio Blondet 14 Maggio 2020 3 commenti
Tutto avviene secondo un modello. Se da noi il prescelto a scolpire il nostro futuro Post-Covid nella “task force” suprema è Vittorio Colao, profeta del digitale totalitario, amico di Bill Gates e Bilderberg, a New York il governatore Cuomo ha scelto Eric Schmidt: ex amministratore delegato di Google, a “dirigere una commissione di eccellenti per reimmaginare la realtà post-Covid dello Stato di New York”, e specificamente per “integrare la tecnologia in modo permanente in ogni aspetto della vita civile”.
Come Colao, anche Schmidt, molto prima che si manifestasse lo spettro del Coronavirus, s’è impegnato in una accanita campagna di lobbying e relazioni pubbliche dove ha promosso la sua visione del futuro: “la perfetta integrazione dello Stato” coi miliardari giganti della Silicon Valley – consistente nel fatto che “scuole pubbliche, ospedali, studi medici, polizia e militari esternalizzano molte delle loro funzioni principali a società tecnologiche private”
Schmidt. S’è dimesso da Google per gestire il Progetto.
E’ la Società del Noleggio già illustrata in un Forum di Davos: non avrete bisogno di possedere il frigo, basterà che lo prendiate in affitto da Amazon: la ditta ve lo cambierà quando è vecchio, l’Internet delle Cose ve lo riempirà del latte, del burro e dei surgelati via via che vi finiscono perché se ne accorgerà grazie alla AI intelligenza artificiale che sa tutto di voi (un drone vi porterà il tutto a domicilio); naturalmente anche il vostro appartamento sarà in affitto, anzi in affitto condivido: quando voi sarete via al lavoro, altri lo occuperanno per le ore pattuite. Pure la vostra auto non sarà vostra, ma a noleggio perpetuo, del resto ne dividerete il costo con un altro: quando voi la lasciate parcheggiata essa si guiderà da sé – grazie al 5G e alla AI – presso l’altro affittuario.
Un paradiso, dove avrete tutto – pagando un affitto. Magari un po’ caro, se siete disoccupati, malati o di paga bassa. Ma niente paura: potete ottenere gli sconti previsti se aumentate il vostro credito sociale, facendo buone azioni sociali e desiderabili dal governo…come in Cina.
Ricordate cosa ci ha insegnato la Open Society di Georges Soros?
La crisi del coronavirus mostra che è tempo di abolire la famiglia
di Sophie Lewis 24 marzo 2020
La famiglia dove “il lavoro riproduttivo è così ferramente legato al genere” (sic), alla “proprietà privata fondiaria”, alla “genitorialità patriarcale e (spesso) all’istituzione del matrimonio”.
https://www.opendemocracy.net/en/oureconomy/family-abolition-isnt-about-ending-love-and-care-its-about-extending-it-to-everyone/
E’ la famiglia, insegna il maestro e benefattore Soros, che vi rende attaccati alla “proprietà privata” degli immobili, della vostra casa e terreni, che crea in voi lo stupido proposito di lasciarle in eredità ai figli e nipoti. La famiglia è un ostacolo alla Società del Noleggio che lorsignori hanno fretta di instaurare. Abolita la famiglia, vedrete realizzasi lo sposalizio fra Comunismo e Superconsumismo capitalista, che in fondo hanno sempre aspirato ad adottarsi l’un l’altro e a fondersi nelle speranze dei Padroni del discorso: l’ abolizione della proprietà privata con i profitti massimi della finanza speculativa.
Nulla possederete, tutto affitterete.
La visione di Schmidt è più completa: lo Stato stesso prenderà in affitto da Google, Amazon, insomma dai GAFA, tutto ciò che prima era pubblico e pagato dai contribuenti o dalla stampa di moneta sovrana: esercito e polizia persino, e ovviamente scuole e ospedali: le “società specializzate” private svolgeranno quelle funzioni in modo molto più “efficiente”, ossia ricavando un profitto da queste funzioni anti-economiche . E’ l’outsurcing totale, la privatizzazione compiuta che più non si può . Il Colllettivismo dei Miliardari.
FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente