Il Problema è l'Europa

 

  By: shabib on Giovedì 30 Aprile 2015 11:17

GANO , grande ... IL PROBLEMA LO HA L'EUROPA : e non solo l'europa ma lo avra' sopratutto la germania costretta a scegliere tra USA e RUSSIA ... e a questo ricatto politico che stiamo subendo e mi auguro che diventi coscienza di massa , ma ci credo poco visto la manipolazione dei massmedia pro USA , si affianchera' un altro devastante : LA VERA DEFLAZIONE ANCORA NON E' ARRIVATA , c'e' una deflazione iniziale che si avvitera' sempre piu' perche' i trilioni non giungono alla realta' produttiva ma generano speculazioni di banksters elitari . immaginate cosa accadra' non quando la grecia peggiorera' , non quando i mediterranei avranno problemi , ma quando perdureranno le condizioni DEFLAZIONISTE impiantate su bolle che esploderanno , facendo crollare assets di ogni tipo , azionario , commodities , bonds e tutto il giochino messo in piedi gli ultimi 20 anni .... sara' peggio del 2007 quando il $ inverti' e si rafforzo' perche' gli assets si liquidavano e si buttavano sul $ , appunto , molto peggio e forse solo allora gli USA saranno costretti a regalare a famiglie e imprese incentivi gratuiti cash per frenare la grande catastrofe finanziaria , se faranno in tempo .... buon primo maggio .......... ROBERTO NARDELLA GRANDISSIMO : ABBIAMO SCRITTO NELLO STESSO MOMENTO E NON AVEVO LETTO !

 

  By: Roberto964 on Giovedì 30 Aprile 2015 11:17

Alla ricerca dell’inflazione perduta Dopo che per decenni i professoroni delle più prestigiose e privatissime università ci hanno detto (falsamente) che il maggior pericolo per l’economia è l’inflazione elevata (e per loro lo è già oltre il 2%), ora confessano che la deflazione (che è l’opposto dell’inflazione) è ben peggiore e che stanno facendo carte false perché possa risalire al più presto “entro i canoni stabiliti”. Ma come fa ad alzarsi l’inflazione? Essa si alza allorquando una considerevole parte di beni e servizi ha una richiesta marginale maggiore della sua offerta relativa. Cosa significa? Semplicemente che la domanda aggregata deve superare l’offerta aggregata. In tempi di bassa inflazione (o di deflazione come oggi) la domanda scende e con essa i prezzi. La teoria del “liberomercato” con cui ci hanno nutrito dice che ad un certo punto, quando i prezzi sono nuovamente “convenienti”, le situazione si riequilibra da sola. Purtroppo le cose stanno diversamente e difficilmente lo leggerete sui libri o lo sentirete dire da costoro: una caduta prolungata dei prezzi implica la chiusura di molti siti produttivi (tutti quelli necessari perché l’offerta diventi nuovamente minore della domanda) con la conseguente perdita di lavoro e di reddito di molte famiglie. La disoccupazione sale e con essa la propensione al risparmio, sia da parte di chi un reddito ancora lo ha ma soprattutto di chi invece l’ha perso. Adesso quel riequilibrio si trova ancora più in basso: i prezzi continuano a scendere ma la situazione economica peggiora. È una spirale senza fine: più scendono i primi e più peggiora la seconda. Quel riequilibrio si avrà solo quando l’economia diverrà di sopravvivenza. (Se volete un esempio vedete il caso-Grecia: tuttora sono ancora alla ricerca di quell’equilibrio.) Conosco un solo modo capace di far alzare l’inflazione in un’economia matura: dotare le famiglie di maggior reddito reale. Questa maggiore disponibilità di denaro le porterà a spendere di più per beni e servizi non strettamente necessari, e come naturale conseguenza, magicamente, l’inflazione comincerà a crescere. Questa semplice pratica porterebbe a cascata maggiori introiti nelle casse statali che in un tempo relativamente breve permetterebbe anche un cospicuo abbattimento della pressione fiscale. In pratica i salari bisogna aumentarli, non diminuirli. Ma come fanno i salari a crescere? La quota salari sale quando la disoccupazione marginale scende. Ciò accade quando l’offerta di lavoro supera la domanda di esso. Ed è ciò che è accaduto nei Paesi industrializzati europei dal dopoguerra in poi e sino alla costituzione della UE. Dal I° febbraio 2002, giorno dell’avvento della moneta comune €uro, per i Paesi partecipanti al progetto si conclude l’iter avviato parecchi anni prima: le parvenze residue di “Stati Nazionali” spariscono, dando vita a delle vere e proprie SPA. D’ora in poi il finanziamento pubblico andrà cercato sul mercato dei capitali privati e/o dalla tassazione che il singolo Paese sarà in grado di imporre ai propri cittadini. Laddove non sarà sufficiente si opererà con tagli lineari alle spese correnti. Non vi è più alcuna possibilità di rilanciare l’economia interna con un’appropriata politica monetaria mirata al conseguimento della piena occupazione e al benessere della popolazione e gli Stati non possono più intervenire a sostegno delle imprese nazionali, pubbliche o private che esse siano. Il pareggio di bilancio viene inserito nelle costituzioni. Il mantra del liberismo si riassume in questa scarna frase: “Stato è brutto, privato è bello”. Intanto l’industria multinazionale (e l’alta finanza ad essa collegata) dall’inizio degli anni ’80 è sempre più influente nelle decisioni dei governi. Essa è da SEMPRE alla ricerca di profitti maggiori e non importa dei danni permanenti che causerà a questo o quello: si convincono intere Nazioni a smantellare quasi del tutto la loro produzione industriale con forte partecipazione statale che viene svenduta ai privati e poi trasferita in blocco nei Paesi in via di sviluppo. La globalizzazione è cominciata. Gli industriali europei non restano a guardare e al fine di mettere un freno all’aumento dei salari persegue l’incentivazione dell’immigrazione di massa di lavoratori provenienti da zone sottosviluppate. Essi, con le loro basse pretese salariali avrebbero aumentato la disoccupazione marginale, costringendo le maestranze dei Paesi avanzati ad accettare paghe decrescenti e minor tutele. In questo modo tutto sommato banale si è aggiunta quella quota di domanda di lavoro necessaria a far divenire marginalmente rara l’offerta dello stesso. In nome di uno stupido quanto inutile “buonismo” stiamo assistendo a questa pratica nell’immobilismo generale da molti anni. (A riprova che la curva di Phillips esiste eccome.) L’esplosione dell’indebitamento privato, spinto e invogliato da istituti bancari transnazionali e disumani, fa innalzare il PIL dei Paesi avanzati e maschera per un buon numero di anni le lacune strutturali del sistema finanziario globale ma lo scoppio della bolla dei sub-prime porta tutti sulla terra: in meno di 5 anni un numero impressionante e in continua crescita di famiglie non riesce più a far fronte ai debiti e ciò porta allo scoppio di molte bolle immobiliari che portano in breve tempo al dimezzamento del valore delle case. Parecchie grosse banche sono sul punto di fallire: molte vengono salvate con i soldi dei contribuenti, diverse vengono nazionalizzate e solo qualcuna viene lasciata fallire. Dal 2009 la crisi economica nella UE diviene sempre più profonda e diversi Paesi chiedono aiuto al FMI. La Grecia, tra le più colpite, avvia ben 3 procedure di default settoriale e finisce commissariata. L’economia globale risente il colpo e anche la Cina comincia a mostrare più di qualche debolezza. La crisi si fa sempre più incisiva: la disoccupazione cresce e con essa il malcontento delle piazze e così si appronta il piano di finta salvezza, mascherato dal generico nome “riforme strutturali”: dare un lavoro a tutti, ma sottopagato. In questo modo per gli istituti di statistica la disoccupazione nominale diminuisce e la nascita dei mini-job (Hartz IV, ottobre 2002) porta la IFO tedesca a dichiarare nel 2014 una disoccupazione sotto al 7%, contro l’11,5% del resto della UE. Intanto l’indice di povertà relativa aumenta anche da loro. La creazione di un esercito di sottoccupati però, per le dinamiche spiegate sopra, non è in grado di far alzare l’inflazione se non di pochi decimali (vedi Germania). L’intera Europa si è avviata su quella strada e i risultati sono già ben tangibili: 21 Stati su 28 di UE sono in deflazione conclamata. A corollario di tutto ciò, nei Paesi più colpiti dal fenomeno deflattivo, percentuali significative e sempre crescenti di residenti emigrano a loro volta alla ricerca di un futuro migliore: un ulteriore impoverimento di quei territori che vedono partire non solo i più poveri ma soprattutto le migliori giovani menti, peraltro formate a spese delle famiglie e delle collettività di quei posti che abbandonano. Tutti gli strumenti monetari messi in atto dalle banche centrali portano ad un solo obiettivo: incentivare le banche private a concedere prestiti a fantomatici richiedenti. Ma chi ha voglia di fare investimenti in un’economia sempre più di sopravvivenza? Quale imprenditore metterebbe a rischio il proprio capitale in un periodo di deflazione perdurante? A questo punto, anzi molto prima, sarebbero dovuti intervenire gli Stati poiché quando gli investimenti privati languono o sono troppo bassi dovrebbe essere lo Stato a farli, svolgendo la funzione essenziale per il quale viene creato: quella di datore di lavoro e prestatore di ultima istanza, nonché di regolatore imparziale dell’economia nazionale e non quella di impositore di nuove tasse atte a perseguire un pareggio di bilancio inarrivabile. Con le regole attuali non ci sarà alcuna ripresa dell’inflazione ne più un futuro. Abituiamoci in fretta: la deflazione ci accompagnerà per molto tempo a venire. Come se ne esce da tale situazione? In un sol modo: gli Stati dovranno tornare a svolgere appieno la loro funzione e perché ciò avvenga bisognerà che essi si sleghino dalla mentalità liberista imperante nella UE. Quando avverrà? Prima o poi, sicuramente. Accadrà quando una massa critica di persone capirà: la verità non potrà essere ancora per molto tempo nascosta dalla menzogna e più presto che tardi la matematica presenterà il suo inappellabile conto. Roberto Nardella. http://www.forexinfo.it/Deflazione-cause-ed-effetti-della

 

  By: Ganzo il Magnifico on Giovedì 30 Aprile 2015 10:44

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Slava Cocaïnii!

 

  By: Morphy on Mercoledì 29 Aprile 2015 22:36

MR esatto, il problema è quello. Se zio Sam non la spunta come minimo nella ritirata fa terra bruciata e lascia in Europa un problema da non poco conto. Alla faccia di chi crede che le guerre oggi si combattono sui campi finanziari. Si si se hai le testate nucleari al seguito però... La cosa più sconvolgente è vedere che la propaganda occidentale è veramente una macchina micidiale. Oramai non esiste più la verità che solitamente è quella che ti circonda e che puoi toccare. Oggi l'unica verità importante e credibile è quella che passa attraverso i media "ufficiali". Cioè oggi praticamente il potere può modificare il presente e il futuro. In un si fatto sistema non c'è scampo per la massa e l'élite opera impunita. Ovviamente Putin, del quale si può dire tutto ma non che è un imbecille, ha capito il giochino e cioè che bisogna necessariamente rimbambire le masse. Infatti sul piano dell'informazione si muove a tutto campo alla pari degli occidentali.

– Ho imparato a non fare lotta con i maiali. Ti sporchi tutto e, soprattutto, ai maiali piace...

 

 

  By: Ganzo il Magnifico on Mercoledì 29 Aprile 2015 20:55

#i#> 1 o 2 magari andrà anche in USA#/i# Sògnatelo. Negli Stati Uniti se entrano in 2.000 o 3.000 è grassa. E solo quelli delle classi sociali più elevate. Avremo magari invece 1 o 2 milioni di disperati in Italia (i più disperati e/o mafiosi fra loro), che tanto il nostro è un paese che fa buchi dappertutto. Il resto sparso in Europa, con la crème ovviamente in Germania.

Slava Cocaïnii!

 

  By: gianlini on Mercoledì 29 Aprile 2015 19:20

MR,per fortuna qui sono in ballo solo numeri e non opinioni gli ucraini non russi sono circa 25 milioni, probabilmente 2 o 3 figurano ancora in patria ma sono altrove; una popolazione molto vecchia anche ammettendo che tutti, ma proprio TUTTI i giovani (sotto i 45 anni) emigrino in occidente siamo a 10 milioni circa di persone, 1 o 2 magari andrà anche in USA.....in totale 8 milioni, un decimo dei soli egiziani, tanto per dire io sinceramente non me ne preoccupo più di tanto, di una immigrazione così (che è un caso puramente teorico, ovviamente, stiamo parlando di spopolare completamente una terra vasta, e renderla disabitata come certi borghi dell'appennino interno...)

 

  By: MR on Mercoledì 29 Aprile 2015 18:30

Ottimo il post di Morphy. Aggiungo solo una cosa: in Ucraina la giunta golpista di Kyev sta eliminando uno dopo l'altro i propri avversari politici cosiddetti "liberali", "moderati", "europeisti". Anche ammesso che vincesse (e non vincerà) quella che verrà fuori sarà un'Ucraina in cui nessuno vorrà realmente abitare, e avremo un'emigrazione di massa a livello di quanto accaduto in Nord Africa negli ultimi tempi. Altro risultato dello Zio Sam, quello che per Gianlini è un lassista...

 

  By: Bullfin on Mercoledì 29 Aprile 2015 18:27

Concordo con te Gian, basta saperlo applicare a se stessi....

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

 

  By: gianlini on Mercoledì 29 Aprile 2015 18:01

Ferpa da standing ovation!

 

  By: Bullfin on Mercoledì 29 Aprile 2015 15:34

Bellissimo post Morphy...

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

 

  By: Morphy on Mercoledì 29 Aprile 2015 15:21

Gianlini la questione Ucraina non è una questione del tipo per che squadra tieni. Sappiamo tutti che la Russia è in mano ad un manipolo di gente più o meno mafiosa, ma non ti credere che in USA ai vertici di potere ci siano proprio degli onestuomini. Siamo tutti vaccinati vero? Primo, a me non pare che la Russia nei decenni si sia espansa a dismisura verso l'Europa. Due, almeno il 50% degli ucraini non sono filorussi ma semplicemente russi. Tre, nel 2014 c'è stato o non c'è stato un colpo di stato fascista che ha rovesciato il governo di Kiev? Quattro, vediamo a quanti km sta Mosca dal confine. Come Kennedy dovette risolverlo allora il problema con l'Unione Sovietica rispetto a Cuba, non capisco perché invece in Ucraina ci sia la necessità di provare i muscoli. Strategicamente parlando in Ucraina non si sta giocando una partita ma si sta giocando LA partita. Qui ci sono in ballo strategie, accordi economici ed investimenti colossali di lungo periodo. Tracciare una piattaforma di trasporto delle cose dal Portogallo alla Cina implica una visione di lunghissimo periodo. Sviluppo per i prossimi 100anni. Significherebbe per gli USA perdere l'egemonia. Gli USA non si possono permettere che nascano accordi di queste dimensioni. L'Europa deve essere distrutta a tutti i costi. Io penso che OGGI la differenza la possa fare la Francia (visto che la Merkel pare molto insicura (pare)). La Francia e la Germania devono prendere in mano la situazione ed evitare a tutti i costi che il conflitto tra USA e Russia avvenga. Se non riescono ad ottenere la pace difficilmente il conflitto riuscirà a contenersi nella sola Ucraina. La gente in giro crede che in Ucraina ci sia stata solo una rivolta di piazza con qualche cannonata. Si calcola siano morti per ora tra le 50.000 e le 70.000 persone (è potrebbe essere solo uno stuzzichino iniziale). Nessuno si rende conto della gravità della situazione, la gente è troppo inebetita oramai per pensare alle cose serie. Tutto è distorto e falsificato. Purtroppo... Comunque c'è un bel articolo, su Comedonchisciotte, di un giornalista credo russo che mette in evidenza alcuni tratti salienti dell'attuale situazione Ucraina.

– Ho imparato a non fare lotta con i maiali. Ti sporchi tutto e, soprattutto, ai maiali piace...

 

 

  By: gianlini on Mercoledì 29 Aprile 2015 15:01

cmq la soluzione è molto semplice d'ora in poi interverrò solo su questioni che conosco bene per viverle da vicino, tipo ad esempio mercato immobiliare, immigrazione, uomini e donne tutto il resto lo lascerò perdere; non lo dico per ripicca o rancore, è per debolezza e sventatezza, oltre che per desiderio di apparire, che si interviene su temi di cui non si conosce quasi niente; la logica e la prudenza inviterebbe a non formulare alcun pensiero a riguardo, visto appunto che si ha visioni parziali, informazioni di quarta o quinta mano, ecc.ecc.

 

  By: gianlini on Mercoledì 29 Aprile 2015 14:25

lasciamo perdere Bullfin non manipolo proprio niente, anche perchè la questione si è dipanata in mille rivoli e nessuno di noi ha mai fornito un quadro completo di come la pensasse....estrapolando qua e là, è difficile dire...mi piace molto di più confrontarmi su dei numeri, quelli sono chiari; è come stabilire fra marito e moglie che divorziano di chi è la colpa; esercizio inutile, si potrà stabilire al massimo la paternità dell'uno o altro torto, ma poi la questione investe ambedue gli attori e mai uno solo l'importante è che dopo la guerra siamo stati sotto la Nato e non sotto il Patto di Varsavia il mio pensiero più chiaro a riguardo (e che sono sicuro di avere espresso) è proprio che chi ora tifa Putin mi sembra abbia la memoria troppo corta, e abbia dimenticato molto in fretta il beneficio dell'essere stati con Washington piuttosto che con Mosca; è da questo pensiero che poi discendevano altre considerazioni, che però non ho difficoltà a riconoscere che spesso investono questioni così complesse che la mia mente non è in grado di gestire; invidio chi al riguardo è tanto sicuro di poter stabilire come stanno le cose

 

  By: Bullfin on Mercoledì 29 Aprile 2015 14:08

Non mettevo in dubbio che giravi la frittata. Gianlini vedi qui sei stato malizioso, manipolatore e anche falso. Dai per te la Russia è quella cattiva che sottomette l'Ukraina mentre l'Europa e Usa dei santerelli. Qui nel video invece appara proprio il contrario. Inizi veramente a non piacermi. A piacciono le persone che hanno il coraggio di ammettere quando sbagliano, te no, prendi pure per il *** ...

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

 

  By: gianlini on Mercoledì 29 Aprile 2015 13:59

scusa, Bullfin, ma se dice esattamente le stesse cose che ho sempre detto io! e cioè che all'Ucraina conviene l'aiuto degli americani, e viceversa non conviene stare con la Russia? e che Polonia, Romania, Bulgaria ecc.. sono tutte interessate più all'aiuto US (non possono mica stare tranquille come Spagna o Germania, dice il tizio) che a quello europeo (troppo debole per contrastare le mire espansionistiche della Russia che sicuramente ci saranno se proprio non ci sono ora...) non trovo che dica cose particolarmente diverse da me..ivi inclusa il fatto che la Russia non è un attore passivo, ma attivo nella questione Ucraina.... se non erro (ma potrei sbagliarmi) voi siete dell'idea opposta, e cioè che alla Russia andrebbe concesso di fare quello che vuole (non eri tu che speravi che finissimo sotto l'orbita di Putin?)