Il Problema è l'Europa

 

  By: Gano* on Martedì 26 Aprile 2011 00:04

Te sei fuori di testa. Faresti strage di civili a Tripoli solo perche' Gheddafi e' stato ospite di Berlusconi. Dammi retta, riposati.

 

  By: antitrader on Lunedì 25 Aprile 2011 23:54

Fan tenerezza i guerrafondai forzapadanari che diventanto pacifisti salvo poi ricambiare posizione (a mo' di somari ammaestrati) a comando del loro padrone. Son gli stessi che facevano un tifo da stadio per quel delinquente di bush che voleva esportare la democrazia. Voleva trovare le armi di distruzione di massa lui, le armi chimiche, trovo' solo un puzzolentissimo vaso da notte sotto il letto di Saddam! In Afganistan invece hanno esportato solo la corruzione e il ladrocinio, il Mullah Omar l'aveva totalmtente eliminata assieme alla coltivazione della droga. Poi arrivarono i "civili" occidentali e l'intero paese e' stato ridotto a un grande bordello.

 

  By: Gano* on Lunedì 25 Aprile 2011 23:41

Nemmeno io l' avrei dato il mio voto. Ogni tanto pero' mi chiedo se l' Italia possa ribellarsi ai diktat bellici americani. Pensavo che dalla caduta del Muro di Berlino si fosse liberi. Nel 1999 ero contrario ai bombardamenti sulla Serbia, ma anche allora un governo di sinistra andava a bombardare Belgrado sotto il comando NATO, una capitale europea, con gli studenti sui ponti con il bersaglio appeso al collo, senza nemmeno uno straccio di risoluzione dell' ONU. Siamo evidentemente ancora un paese a sovranita' limitata. Quei bombardamenti provocarono 2.500 civili uccisi, tra i quali 89 bambini, e 12.500 feriti. Mi chiedo se Baffino se li sente sulla coscienza o se per lui e' stato come andare a pisciare. In Kossovo dopo i nostri bombardamenti hanno fatto la pulizia etnica: non c'e' piu' un serbo in tutta la regione e quelli rimasti sono stati scannati o sgozzati. In Libia temo che una tribu' si avvicendera' a un' altra.

 

  By: gianlini on Lunedì 25 Aprile 2011 23:30

Calderoli: «Non darò mai il mio voto». Frattini: «Ce lo chiedono i ribelli di Bengasi» Berlusconi: «Sì a bombardamenti mirati sulla Libia» L'Italia accoglie l'invito della Nato. Raid su Tripoli: 3 morti e 45 feriti. Misurata, respinto attacco dei lealisti Calderoli: «Non darò mai il mio voto». Frattini: «Ce lo chiedono i ribelli di Bengasi» Berlusconi: «Sì a bombardamenti mirati sulla Libia» L'Italia accoglie l'invito della Nato. Raid su Tripoli: 3 morti e 45 feriti. Misurata, respinto attacco dei lealisti La tv libica mostra le macerie degli uffici di Gheddafi bombardati dalla Nato (Reuters) MILANO - Silvio Berlusconi ha dato il via libera al bombardamento della Libia da parte degli aerei italiani. Lo ferisce una nota di Palazzo Chigi. Il presidente del Consiglio lo ha annunciato in una telefonata al presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. Si tratta di una modifica della posizione italiana, in quanto il 15 aprile in Consiglio dei ministri Berlusconi era invece orientato a escludere il coinvolgimento italiano nei bombardamenti della Libia. Ma negli ultimi giorni, come ha spiegato il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, è maturata in seno al governo la considerazione di cambiare la natura della missione «perché la situazione a Misurata è diventata terribile». Dopo il vertice a Berlino e una serie di incontri, prosegue La Russa, «Berlusconi ha avviato una riflessione che è sfociata nella decisione comunicata a Obama». Il ministro riferisce inoltre che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, era stato avvertito prima che fosse diffusa la nota ufficiale.

 

  By: Trucco on Giovedì 21 Aprile 2011 10:45

Grazie Giorgio. La prospettiva del problema la offre anche la recente ^disponibilità della Romania#http://www.nanopress.it/politica/2011/04/18/la-romania-e-pronta-ad-accogliere-200-profughi-dall-italia_P1357555.html^ ad accogliere da 200 a 430 profughi, praticamente mezzo barcone, se tutti i paesi Europei fanno lo stesso, proporzionalmente alla loro popolazione, significherebbe che dello tsunami in arrivo i nostri partner sarebbero disponibili ad assorbirne un 2% circa. ^nel frattempo c'è anche chi ci indica degli esempi da seguire su come comportarci con i profughi#http://www.unimondo.org/Notizie/Profughi.-L-Italia-prenda-esempio-dal-Kenya^ leggete attentamente tra le righe, soprattutto nella parte finale di questo estratto che copioincollo. - - - - - - L'Africa può insegnarci qualcosa. Non vogliamo arrivare agli esempi estremi della città di Goma della Repubblica Democratica del Congo (centomila abitanti) che ha “accolto” un milione, dicasi un milione di profughi post genocidio del '94 in Rwanda, ma ad esempi che in Africa sono risultati “più che sostenibili”. Nyahururu, Kenya. All'equatore. In città ha sede il Saint Martin. L'organizzazione è stata creata (...) per rafforzare le comunità locali affinché siano queste a farsi carico, a loro volta, dei più bisognosi. La storia. In seguito agli scontri tribali sorti dopo le elezioni del dicembre 2007 che ha visto opporsi Odinga a Kibaki, c'è stata una fortissima ondata migratoria. All'inizio del 2008 c'è stato un fuggi fuggi dei "kikuyu" che sono arrivati a Nyahururu dalla Rift Valley. Nell'arco di una settimana sono arrivate 50.000 persone in una città di 100.000 abitanti. Gli operatori del Saint Martin si sono dati da fare. Hanno deciso di non dar vita a campi profughi ma di smistare questi migranti nelle diverse comunità in altrettanti villaggi. In quota parte. Al massimo 400 per villaggio. I profughi sono stati accolti nelle famiglie e nelle chiese. Certo, erano della stessa tribù (kikuyu con kikuyu) e non è tutto oro quello che luccica: le stesse famiglie che hanno accolto questi migranti hanno costretto altre famiglie che vivevano lì da anni ad andarsene da Nyahururu perché di etnia diversa. ... In sintesi. In una città di 100.000 abitanti di un Paese "impoverito" ha saputo accogliere 50.000 persone nell'arco di una settimana. - - - - - - ecco un buon esempio da seguire! i non kikuyu che erano lì prima dell'arrivo sono stati costretti ad andarsene? beh, un piccolo insignificante dettaglio, nella conclusione sintetica non ne viene neppure più fatto menzione. che importanza ha se per accogliere 50.000 profughi si è dovuto espellere qualche migliaio di indigeni che erano lì prima del loro arrivo, ciò che conta è il saldo netto no? è come se a Modena arrivassero 50.000 ghanesi, e questi venissero giustamente accolti nella città, salvo che magari, per fare loro spazio, i residenti di altre etnie, come ad esempio quella "indigena", venissero costretti ad andarsene... L'Italia prenda esempio dice questo pregevole umanista di Jacopo Tomasi. Zibordi, che non è un kikuyu, inizi a cercarsi una nuova sistemazione!

 

  By: giorgiofra on Mercoledì 20 Aprile 2011 22:24

Trucco, sono contento di leggere cose davvero sensate. Concordo con te, bravo.

 

  By: Gano* on Mercoledì 20 Aprile 2011 22:14

> l'assenza di errori di scrittura... Gianlini, oggi ti vedo particolarmente cinico... ;-)

 

  By: SpiderMars on Mercoledì 20 Aprile 2011 20:08

sarà l'analisi riportata veramente di Spider? ------------------------------------------------ occhio attento quello di Gianlini, in effetti la seconda parte del post ho preso la traccia e riadattata da un editoriale di E. Galli della Loggia siccome non condividevo tutto il suo pensiero non ho messo il Link. D' accordo con te Trucco...!

 

  By: Trucco on Mercoledì 20 Aprile 2011 19:36

Spider tanto vale cercare di vedere il lato positivo delle cose, questo fenomeno tanto è impossibile da cambiare, possiamo stringere accordi con la Tunisia e rimpatriare in futuro tanti tunisini quanti ne arrivassero (i 25000 già sul territorio non più però, e non ho ben capito se la Francia li lascia passare il confine o no), ma con la Libia per i prossimi 6 mesi non intravedo possibilità di fare accordi, e se fossi in Gheddafi la soddisfazione maggiore che mi prenderei come rappresaglia contro l'amico traditore sarebbe proprio quella di danneggiarlo nel modo più inviso al suo elettorato ed a quello del suo partito alleato, cioè lasciando passare il flusso di migranti maggiore possibile e facilitandone il passaggio, in modo da tradire a sua volta l'accordo più importante stretto con lui. Se Gheddafi decidesse come ultima azione di sponsorizzare il più possibile questa cosa, "aprendo un corridoio" tra Africa e Mediterraneo attraverso la Libia, questa ritorsione noi potremmo solo subirla, l'Europa si tirerebbe senz'altro indietro, perché su 27 Paesi membri certamente ci sarebbero quelli che dicono un no deciso, e a quel punto gli altri potrebbero dire: "se la Finlandia non li prende non li prendo neanche io", oppure: "io in passato ne ho assorbiti 200 mila e non ho chiesto aiuto a nessuno", ecc. E la sola risposta dell'Italia potrebbe essere quella di dire OK allora noi usciamo sbattendo la porta, cessiamo tutte le missioni, e tanti saluti. Poi la popolazione finalmente prenderebbe atto del problema, meglio 100 mila migranti tutti in un colpo che impongono una presa di coscienza e la successiva chiusura delle frontiere, che non una lenta inesorabile invasione per i prossimi 20 anni. Poi finalmente ci leveremmo dalle scatole questa classe politica inetta, nascerebbe probabilmente un forte partito nazionalista, verrebbero rinnegati Berlusconi e la Lega, figuriamoci la sinistra buonista, insomma si creerebero le basi per un cambiamento vero, per una presa di consapevolezza dei problemi e di quanto poco contiamo in Europa, magari con un ritorno a una moneta italiana si aprirebbe persino un rinascimento industriale del Paese. A volte è meglio quando uno ti da un pugno e ti costringe a reagire, che non quando ti da uno scapellotto tutti i giorni e tu per quieto vivere lasci correre. E' nelle situazioni di emergenza che a volte le persone danno il meglio di sè, come accade ora in Giappone ad esempio.

 

  By: gianlini on Mercoledì 20 Aprile 2011 18:34

mmmh....l'assenza di errori di scrittura impone di porsi una domanda: sarà l'analisi riportata veramente di Spider?

 

  By: marco on Mercoledì 20 Aprile 2011 18:29

Analisi perfetta ottimo Spider

 

  By: giorgiofra on Mercoledì 20 Aprile 2011 15:40

L’Europa è oggi teatro di una grande, progressiva frattura culturale tra i vertici e la base delle sue società. E il nuovo populismo, di cui tanti lamentano i successi, appare né più né meno che come una sorta di nemesi che si abbatte su classi dirigenti che hanno cessato da tempo di essere «popolari», cioè di essere in sintonia con i sentimenti, gli umori, le paure e le speranze delle grandi masse. Da tempo, infatti, tutte le élite europee — in testa gli intellettuali e incluse quelle economiche — agiscono e parlano come pietrificate in una visione immobile del mondo, dominata da un pugno di principi guida: l’internazionalismo, l’espansione illimitata , l’idolatria del proceduralismo consensualistico, l’idea che l’economia rappresenti il regolatore supremo delle collettività umane. -------------------------------------------------------------------------------------------- Analisi ottima, bravo.

 

  By: gianlini on Mercoledì 20 Aprile 2011 12:32

spider, guarda che Trucco era ironico!

 

  By: SpiderMars on Mercoledì 20 Aprile 2011 12:11

un'Italia realmente multietnica, colmando il gap con paesi come Belgio, Olanda e Gran Bretagna. Magari sarà un'Italia migliore, chissà. ________________________________________________________ Mi creda Trucco più la leggo e più stento a capirla , ora in tutta Europa dove hanno sperimentato il Multiculturalismo fanno marcia indietro definendolo una iattura clamoroso gli Interventi di Cameron e della Merkel , noi Italici che guidati dal solito Stellone siamo riusciti a non crearci quel problema, lei mi salta fuori auspicando un' Italia Multietnica ? non ho parole.. lei mi angoscia..! L’Europa è oggi teatro di una grande, progressiva frattura culturale tra i vertici e la base delle sue società. E il nuovo populismo, di cui tanti lamentano i successi, appare né più né meno che come una sorta di nemesi che si abbatte su classi dirigenti che hanno cessato da tempo di essere «popolari», cioè di essere in sintonia con i sentimenti, gli umori, le paure e le speranze delle grandi masse. Da tempo, infatti, tutte le élite europee — in testa gli intellettuali e incluse quelle economiche — agiscono e parlano come pietrificate in una visione immobile del mondo, dominata da un pugno di principi guida: l’internazionalismo, l’espansione illimitata , l’idolatria del proceduralismo consensualistico, l’idea che l’economia rappresenti il regolatore supremo delle collettività umane.

 

  By: pana on Mercoledì 20 Aprile 2011 11:53

cioe ?? 20.000 euro per rimpatriare un clandestino? con cosa li riportano indietro ? mi sa che dietro ci sono magnamenti pantagruelici ..

Hamas leader Khaled Meshaal exclusive interview - BBC News - YouTube