Il Problema è l'Europa

 

  By: pana on Martedì 15 Novembre 2011 11:00

il downgrade in arrivo sul debito Usa provochera sconquassi anche qua inEuropa che la crisi non l ha creata ma la sta solo subendo...

Hamas leader Khaled Meshaal exclusive interview - BBC News - YouTube

 

  By: manx on Martedì 15 Novembre 2011 10:59

la francia ha 500 miliardi di debito italiano. E la Germania deve rinnovare entro il 2012 una marea di bund , mi pare 800 miliardi , e finanziarsi a tasso reale negativo , senza nessun concorrente, magari è comodo

 

  By: gianlini on Martedì 15 Novembre 2011 10:57

perchè ai tedeschi, quando arria l'inverno, evidentemente gli è troppo forte la tentazione di finire al macello

 

  By: Gano* on Martedì 15 Novembre 2011 10:08

Lo spread dei buoni del tesoro francesi è balzato ai massimi storici a 165 pb. Perche' secondo voi? Io forse shorterei anche le Obligations Assimilables du Trésor... Non pensate?

 

  By: pana on Martedì 15 Novembre 2011 09:10

ntanto i tedeschi si comprano le ferrovie inglesi, cosi i cittadini inglesi se vogliono il trenino pagano i crucchi, la sterlina scende e rende piu' facile fare acquisizioni per gli altri... fra l altro in televisione dicevano che la borsa di Londra oramai e ' in mano ai fondi sovrani mediorientali.... rasporti: Deutsche Bahn acquista Arriva per 1,6 miliardi di sterline Deutsche Bahn ha annunciato questa mattina di aver raggiunto un accordo per acquistare Arriva (GB0002303468). L'operatore delle ferrovie tedesche mette sul piatto in contanti per l'operatore della più lunga linea ferroviaria del Regno Unito 1,6 miliardi di sterline pari a 775 per azione.

Hamas leader Khaled Meshaal exclusive interview - BBC News - YouTube

 

  By: alberta on Martedì 15 Novembre 2011 03:14

Intanto Cameron prende le distanze: Continueremo a prendere quello che della UE ci conviene, quello che non ci piace, potete tenervelo.... Euro compreso... ehehhehhhee. http://www.bloomberg.com/news/2011-11-14/cameron-says-debt-crisis-is-chance-to-ebb-back-ties-in-rebuff-to-merkel.html

 

  By: marco on Martedì 15 Novembre 2011 01:37

Siamo in guerra, prima ancora che inizino i bombardamenti sull'Iran, gli AngloAmericani contro i NazzoTedeschi, chi vincerà? Se uno usa il sistema del ^Pensiero Laterale#http://it.wikipedia.org/wiki/Pensiero_laterale^ capisce chiaramente che: 1- in Germania oggi c'è chi vede l'occasione storica per creare tensioni sociali che preludano alla salita al potere di un nuovo Adolf. 2- il sistema turbocapitalistica AngloAmericano stà accerchiando la Germania (ha piazzato in 3 giorni Draghi, Monti e Papademos.) Le vittime sacrificali sono tutti gli altri ovviamente. Questo scontro si risolverà a brevissimo oramai. Qualche notabile perirà nel solito incidente stradale?

 

  By: alberta on Martedì 15 Novembre 2011 01:24

Fiducia nell' Euro ???? http://www.lagenziadiviaggi.it/notizia_standard.php?IDNotizia=161902&IDCategoria=2423 Non pare proprio.... E del cambio Euro/Lira... italiana ..... caro Governatore Draghi, cosa mi dice ????

 

  By: SpiderMars on Lunedì 14 Novembre 2011 16:11

Shabib sei fuori strada completamente...!

 

  By: shabib on Lunedì 14 Novembre 2011 15:49

il problema e' l'italia o l'europa out of germany ?? (ANSA) - ROMA, 14 NOV - Il rendimento del Bonos decennale spagnolo risale al 6% per la prima volta dal 5 agosto, ossia da quando la Bce ha annunciato la volonta' di iniziare a comprare bond italiani e spagnoli.(ANSA).

 

  By: traderosca on Venerdì 11 Novembre 2011 13:58

http://www.youtube.com/watch?v=fu7Cp2lEdbc&feature=related

 

  By: SpiderMars on Venerdì 11 Novembre 2011 12:52

Peccato che la Germania sia convinta che non prenderemo mai misure di austerità e non faremo le riforme ------------------------------------------------------------------- Bisognerebbe capire quale Germany...? perchè secondo il mio parere molti politici PseudoGermany non hanno ancora compreso bene cosa si profila all' orrizzonte o non hanno scoperto le carte, certo che dietro La grecia e L' Italia in realtà c'è una crisi ben più profonda che non appare sulle colonne dei giornali, quello che non è un " Peccato " è che la Germania conosce molto bene gli Italiani per questa ne è convinta. P.S. Io invece spero di vedere e quando si faranno i conti e la verità per questi...! che hanno tentato di salvarla l' Europa.

 

  By: shabib on Venerdì 11 Novembre 2011 11:43

Lo spettro della lira di: Alessandro Penati Pubblicato il 11 novembre 2011| Ora 09:37 http://www.wallstreetitalia.com/article/1256846/allarme-italia/lo-spettro-della-lira.aspx Il crollo dei titoli di Stato di mercoledì è il segno evidente che l'Italia è ormai entrata in crisi di liquidità. Più che il rendimento del decennale oltre il 7% (o lo "spread" oltre i 500 punti), è stato il crollo dei prezzi dei Bot a 12 mesi a indicare che si è passati a uno stadio molto più grave della crisi. Mercoledì, a un certo punto gli intermediari erano disposti a comperare il Bot annuale solo a un rendimento del 10% (8,6% in chiusura). Qui la speculazione non c'entra: non ci sono derivati per vendere Bot allo scoperto. E la dimostrazione che, se la Bce non interviene, non ci sono compratori per il debito pubblico italiano. Questa si chiama crisi di quidità: lo Stato ha sempre maggiori difficoltà a finanziarsi sul mercato ed è costretto a pagare tassi crescenti, che riducono la sostenibilità del debito, rendendo più probabile una ristrutturazione, e aumentando così il rischio per gli investitori. L'aumento del rischio innalza il margine di garanzia richiesto per finanziare le posizioni in titoli di Stato, rendendo il costo dell'investimento proibitivo. Un circolo vizioso che in breve tempo porta all'espulsione dello Stato dal mercato dei capitali. A questo punto, anche se il gettito fiscale bastasse a coprire le spese, la crisi di liquidità diventerebbe di insolvenza perché bisognerebbe comunque pagare gli interessi sul debito esistente e rinnovare quello in scadenza (quasi 300 miliardi l'anno prossimo). Tagliata fuori dal mercato, l'Italia sarebbe costretta a ricorrere all'aiuto dell'Europa e degli organismi internazionali, condizionato però a misure di austerità e a un piano di ristrutturazione del debito; oppure a dichiarare default unilateralmente, e uscire dall'euro. E il film già visto in Grecia. Quello che è successo mercoledì indica quanto il mercato ritenga concreto il rischio di una crisi di insolvenza dell'Italia nei prossimi 12 mesi. Folle illudersi che la crisi si sia allontanata solo perché ieri il Tesoro è riuscito a collocare Bot annuali al 6,2% e il decennale è ritornato sotto al 7%: sono tassi comunque insostenibili, e la discesa dei rendimenti è stata frutto degli interventi della Bce, direttamente sul mercato secondario, e indirettamente, finanziando le banche a costi irrisori affinché sottoscrivessero i Bot in asta. Finché la domanda deve essere drogata dalla Bce perché lo Stato possa finanziarsi, la crisi di liquidità permane; e il rischio che si trasformi in insolvenza, pure. Come evitare che l'Italia entri in una crisi di insolvenza? Primo: capire che si passa dalla crisi di liquidità all'insolvenza in pochi mesi; perché l'aiuto della Bce può essere efficace solo se è temporaneo. Secondo: basta con le favole tranquillizzanti alla Tremonti, gli appelli populistici a "sottoscrivere i Btp per la Patria," o le fantasie di una "soluzione finale" per il debito, con impraticabili prestiti forzosi o patrimoniali; ma spiegare con chiarezza che un'economia stagnante e una spesa corrente (al netto degli interessi) che da 15 anni cresce più rapidamente del Pil sono incompatibili con la nostra permanenza nell'euro. Terzo: prendere i 39 punti della lettera dell'Europa, le tante proposte di riforma già scritte (nelle Considerazioni Finali della Banca d'Italia, quelle a "costo zero" di Boeri e Garibaldi, e altre ancora), trascriverle in leggi e decreti così come sono e approvarle. Quarto: approvarle subito. E' improbabile che questo governo lo faccia di qui a domenica: dovrà farlo il prossimo, nelle settimane successive. L'effetto annuncio di un governo Monti non basterà per uscire dalla crisi: al massimo ci farà guadagnare un po' di tempo. Se agli annunci questa volta non seguono rapidamente i fatti, questione di mesi e sarà crisi di insolvenza, chiunque sia il primo ministro. Quinto, l'adozione delle misure richieste è condizione necessaria per uscire dalla crisi, ma non sufficiente. Ci vuole tempo per recuperare la credibilità e far tornare gli investitori internazionali a comperare spontaneamente il nostro debito, invece di quello tedesco (solo così si riduce lo spread). Lo dimostra l'Irlanda che ha subito tagliato drasticamente la spesa pubblica corrente, e agito dal lato dell'offerta mantenendo le imposte societarie basse per attirare gli investimenti diretti dall'estero (nel primo semestre, più di Germania e Francia assieme), strumentali a rilanciare le esportazioni, e trainare l'economia. Così, ha ridotto il rendimento del suo decennale dal picco del 14% all'odierno 8%. Ma ancora troppo per essere sostenibile: il ricorso al mercato dei capitali le è ancora precluso e deve fare affidamento sui fondi ufficiali del piano di salvataggio. Come pure le banche irlandesi, che hanno nella Bce l'unica fonte di finanziamento. Lo scenario fa paura. Ma quello che più mi spaventa è una classe politica che sembra preoccupata principalmente a come posizionarsi per trarre il massimo vantaggio dalle prossime elezioni, fra qualche mese. Come se bastassero pochi mesi per uscire dalla crisi di liquidità in cui siamo entrati (senza aver ancora fatto nulla per uscirne). Non ho ancora capito se siano dei pericolosi cretini, che non si rendono conto di quanto stia succedendo e pensano veramente che default, ristrutturazione e uscita dall'euro siano solo fantasie (o propaganda terroristica). O se siano cinici giocatori d'azzardo, convinti di poter fare melina perché, di fronte al rischio di una nostra svalutazione, che inonderebbe l'Europa del made in Italy, la Germania cessi il bluff e chieda alla Bce di trasformarsi in compratore di ultima istanza del nostro debito, ponendo fine alla crisi finanziaria. Peccato che la Germania sia convinta che non prenderemo mai misure di austerità e non faremo le riforme, se non con i tassi al 9% che ci metterebbero con le spalle al muro. Come nel "gioco del pollo": due auto lanciate una contro l'altra, per vedere chi ha più paura, e sterza per primo. Spesso finisce con uno scontro frontale. Ma qui stanno giocando sulla pelle di tutti gli italiani. Copyright © La Repubblica. All rights reserved

 

  By: Morphy on Venerdì 11 Novembre 2011 11:33

Mettere un governo di Tecnici baypassando le elezioni è da veri minkioni trogloditi. E lo dico nella consapevolezza che a me le domocrazie fanno ca...re. Comunque viste come sono le cose mi va benissimo gente come Monti ed uno staff adeguato con gente tipo Smaghi, ora si comincia a godere. Voglio proprio vedere gli itaGliani sotto la scure dei ragionieri. Facciamo due ragionamenti base base. Ci sono gli straccioni (dipendenti di aziende private) e le grosse industrie. In mezzo ci sono le PMI. Poi ci sono i pensionati, quelli super e quelli che sopravvivono. Poi ci sono tutti i dipendenti pubblici. Chi tocchiamo? - Industriali? questi fanno i conti e stanno solo se conviene. - Gli artigiani? questi campano solo se fanno il nero. Se ipotiziamo di inventare qualcosa che faccia fatturare loro tutto, ci troverremmo in due mesi con le loro parcelle a 70 euro/ora + IVA. Cioè vengono a vedere un rubinetto e tu cacci 500 euro. - I pezzenti? Una legge fisica dice che sotto la pezzenteria non ci si può andare. - Le PMI? queste hanno solo le ore contate. - I pensionati a 600 euro/mese? Stessa legge dei pezzenti ma con l'aggravante che il vecchietto a 600 euro non ha le forze per protestare per cui un pensierino ce lo possiamo fare. Nel ragionamento escludiamo le Banche che ridurranno autonomamente e drasticamente i loro dipendenti, della serie "ne rimarrà soltanto uno". Non ci rimangono che i dipendenti pubblici (infermieri, maestri, militari etc, etc.); gli ex DC imboscati negli enti, comuni e municipi (quelli che il contributo), le COOP (quelle che l'appalto), etc. Diciamo che qui i Ragionieri sanno che possono bastonare tanto queste cattegorie stanno sulle balle a tutti. Poi ci saranno i tagli ai servizi essenziali, e qui mi piange il cuore per i veri bisognosi. E ancora e qui... tanti PD ex PCI convinti (quelli che il bar della coop e lunionesovietica e i catiuscia...) rimarranno di SASSO quando capiranno quanto spazio c'è ancora nella riduzione del walfare. Beh insomma ora si fanno i conti e le chiacchiere stanno a ZERO. morphy

– Ho imparato a non fare lotta con i maiali. Ti sporchi tutto e, soprattutto, ai maiali piace...

 

 

  By: Gano* on Venerdì 11 Novembre 2011 09:45

> continuate col britannia, i banchieri cattivi (che tra l'altro stan tutti fallendo), Maestro, ma lei mi cade sull' u... :) Tu confondi le banche (monte dei paschi, unicredit, cassa rurale e artigiana di canicatti') con le grosse banche d' affari e i fondi hedge. Sono cose ben diverse. Questo dovrebbe essere chiaro. Le grosse banche d' affari e in modo particolare i fondi hedge con la speculazione sono capaci di distruggerti in pochi giorni il valore di valute come il British Pound.