La fine dell' Inghilterra

 

  By: Gano* on Mercoledì 10 Agosto 2011 12:32

> gli spagnoli sono razzisti e gli italiani no penso che il problema li' sia di avere una lingua in comune. A quanto ho capito gli spagnoli non sopportano come parlano e si esprimono i sudamericani. A livello diverso ma ho visto la stessa cosa con gli americani a Londra. E li' non era certo problema di ceto sociale, in quanto tutti gli americani erano come minimo benestanti. Erano semplicemente "out". Gli inglesi si facevano gioco di loro, e poi li evitavano. Ma la stessa cosa non succedeva per italiani, tedeschi o francesi che invece erano molto "in".

 

  By: gianlini on Mercoledì 10 Agosto 2011 12:26

tutti i sudamericani dicono di trovarsi meglio in italia che in spagna (nonostante lì non debbano nemmeno parlare una lingua diversa dalla loro) perchè gli spagnoli sono razzisti e gli italiani no i nordafricani sono proprio un altro mondo, non li considero nemmeno, basta osservarli parlare per capire che stanno su un altro mondo etnico pakistani e cingalesi dicevo no comment, perchè apparentemente avrebbero molto in comune con noi, però....... in ogni caso se vedi un gruppo di ragazzini qui a Milano, se è misto, in genere i "non italiani" sono di colore, qualche volta c'è qualche sudamericano, quasi mai asiatici o di altro genere; per questo mi sembra di poter dire che gli africani e i sudamericani siano più propensi ad integrarsi, i loro ragazzi non sembrano volersi intenzionalmente segregare come fanno invece tutti gli altri (a milano i cinesi e filippini giocano a basket e pallavolo rigorosamente solo fra consanguinei, ad esempio°)

 

  By: Gano* on Mercoledì 10 Agosto 2011 12:19

> no comment su pakistani e cingalesi E gli arabi? > Milano l'impressione è invece che filippini e cinesi non si integrino per niente Non conosco molti Filippini, ma i cinesi che incontro qui sono di prim' ordine. Per non parlare di quelli incontrati negli Stati Uniti o in Canada, dove mediamente sono piu' istruiti ed hanno occupazioni migliori perfino della popolazione bianca. Probabilmente conta molto anche il ceto sociale di origine. Non voglio generalizzare, ma i sudamericani sinceramente non mi sono sembrati un gran che, non in Italia e tanto meno negli Stati Uniti (dove sono definiti Ispanici)...

 

  By: gianlini on Mercoledì 10 Agosto 2011 12:16

Gano, a Milano l'impressione è invece che filippini e cinesi non si integrino per niente, certo non creano quasi problemi, ma non hanno una gran voglia di mischiarsi con gli altri (i cinesi quasi nulla); i filippini stanno sempre per conto loro e sono abbastanza selvaggi come modus vivendi invece proprio i neri (sia caraibici che africani) e qualche sudamericano dimostrano molta più propensione a farlo; per esempio molti bambini sudamericani si rifiutano di parlare spagnolo e vogliono parlare solo italiano no comment su pakistani e cingalesi

 

  By: lmwillys on Mercoledì 10 Agosto 2011 12:09

Gianlini, per me integrarsi non significa che lei debba necessariamente disconoscere la sua cultura, significa rispettare l'altro e le regole di una convivenza civile

 

  By: Gano* on Mercoledì 10 Agosto 2011 12:04

> Sono stato recentemente al battesimo della figlia di un filippino Posso crederci che hai avuto una buona impressione. Gli asiatici orientali sono generalmente la crema dell' immigrazione. Io per es. conosco un sacco di cinesi e mio figlio maggiore ha diversi amici cinesi. Ma non sono certo quelli che mi preoccupano. Anzi, ce ne fosse di immigrazione cosi'. Quando ero studente all' universita', il batterista del gruppo in cui suonavo era cinese. Gli piaceva l' hard rock... era occidentale quanto e piu' di me. Per altro i filippini sono generalmente di estrazione cattolica (e meglio ancora i cinesi sono atei). Non hanno quindi troppe difficolta' ad integrarsi in un background culturale occidentale. E' l' immigrazione dal Nord Africa, cioe' dai paesi arabi, e a volte anche dal Pakistan che mostra di avere i maggiori problemi ad integrarsi. Probabilmente il background culturale islamico crea verso i valori occidentali una barriera spesso difficile da superare. I problemi nelle banlieues di Parigi sono stati con loro.

 

  By: gianlini on Mercoledì 10 Agosto 2011 12:04

l'idea che dipenda dal numero e dalla consistenza numerica relativa è una scemata ad esempio banalmente! basta che ci si ritrovi in un paio di nuclei famigliari (banalmente due fratelli e relative consorti con figli) perchè la voglia di integrarsi possa essere nulla basta che ad ogni occasione si torni al paese natale per non arrivare mai a concepire una modalità di vita diversa da quella del paese di origine

 

  By: lmwillys on Mercoledì 10 Agosto 2011 12:01

sono stato recentemente al battesimo della figlia di un filippino l'integrazione dipende da tante cose, dalla disponibilità degli 'storici' in primis, io non vedo immigrati che vengono qui con la precisa predeterminata intenzione di ladrare poi ognuno avrà la sua esperienza

 

  By: Gano* on Mercoledì 10 Agosto 2011 11:58

> io non vedo immigrati che rifiutano il dialogo con me Probabilmente gli immigrati con cui ha occasione di entrare in contatto lei sono piuttosto un' eccezione che non la regola. Con l' immigrato "medio" lei probabilmente non ha molte occasioni di entrarci in contatto, perche' con tutta probabilita' ha un' occupazione molto distante da quella sua ed abita in enclavi. Tanto meno penso che abbia occasione di entrare in contato con i clandestini. Anch' io sono per la societa' multietnica, ma prima della multietnicita' pretendo l' integrazione. Gli esempi pregressi, quelli di Londra, ma anche quelli delle banlieues di Parigi dimostrano che questa integrazione non sempre non c'e' stata. Non credo che in Italia sarebbe meglio.

 

  By: lmwillys on Mercoledì 10 Agosto 2011 11:55

la fallaci ha molti proseliti mi pare di aver già detto che la parola fondamentale della mia vita è rispetto (qualcuno obietterà dato il tenore di certi miei interventi, ma li faccio contro chi dimostra di non averlo) http://www.iusspavia.it/comunicati/0403360001308666080.pdf http://www.recensionifilosofiche.it/crono/2010-09/galeotti.htm 'In generale, osserva Elisabetta Galeotti, la tolleranza reciproca è più radicata nei Paesi in cui occidentali e musulmani vivono insieme da molti anni' condivido, da noi è un fenomeno recente, ci vuole tempo e cervelli diversi

 

  By: SpiderMars on Mercoledì 10 Agosto 2011 11:54

la società multietnica è incompatibile solo con la stupidità ----------------------------------------------------- è vero infatti la maggioranza degli Inglesi eccellono in ingenuità e stupidità lei Lmwillys insieme ad Antitutto Pana Hobi e qualche altro sempre ex comunista eccelle in Tuttologia...!

 

  By: XTOL on Mercoledì 10 Agosto 2011 11:46

è una questione di numeri relativi. se gli appartenenti a una etnia sono netta minoranza, saranno incentivati all'integrazione. se viceversa il numero diventa consistente si formeranno enclave semiindipendenti in cui il senso di appartenenza al gruppo etnico ha la meglio sul sentire generale, e questa non è affatto la situazione in cui una società può prosperare e i contrasti si faranno più forti quanto più difficile sarà la situazione generale: un avvitamento negativo

 

  By: gianlini on Mercoledì 10 Agosto 2011 11:39

willys non dica scemate nemmeno lei la voglia di integrarsi degli islamici è nulla! che siano newcomers o no

 

  By: lmwillys on Mercoledì 10 Agosto 2011 11:20

il tatto è reciproco mi pare di ricordare :-) 'newcomers non hanno nessuna spinta a integrarsi' ... non so in che mondo viva, certo le mie sensazioni sono limitate a quello che posso percepire io che sono limitato e non onniscente, io non vedo immigrati che rifiutano il dialogo con me, vedo poi che i nostri immigrati sono nettamente più permeati di spirito imprenditoriale degli 'italiani storici' ... non so se per lei sia un errore e debbano ridimensionare certe voglie nefaste

 

  By: XTOL on Mercoledì 10 Agosto 2011 11:10

sempre molto soft i tuoi interessanti interventi.. società multietnica è quella in cui non c'è una netta maggioranza numerica, per cui i newcomers non hanno nessuna spinta a integrarsi, cioè a percepire i residenti come facenti parte della stessa comunità. che piffero c'entra se imparano a smadonnare in romanesco?